I.I.S. “G. Galilei” – Crema I.T.I. - Liceo Sc.Tecnologico e delle Scienze Applicate A.S. 2013/2014 Progetto LYRIC 2.0 Classe 2IA Diego Bettani, Gabriele Goldaniga CA D E L A FO GLIA Impalpabile la gioia, lontana la mano, persi nel tempo tra una sedia e un divano. Sale la noia, si innalza la voglia, cade la foglia. Giunge il peccato da lontano la mano s'avvicina e il cronometro della vita s'accorcia, tra un comodino ed un letto e un ultimo battito nel petto. C omme nt o per s onale : Abbiamo scelto questa tematica perché l'amore è uno dei sentimenti che caratterizzano maggiormente l'età adolescenziale. Il testo vuole raccontare i sentimenti e le sensazioni che due innamorati provano, dimostrando che se al proprio fianco si ha una persona che ricambia i sentimenti la vita passa in fretta. Nei primi quattro versi abbiamo dato l'immagine dei due innamorati annoiati alle prese con il tempo che sembra non passare mai; nei versi seguenti le cose cambiano, l'atmosfera si scalda e i due manifestano il loro amore; nella conclusione si sottolinea che, quando si sta bene insieme, il tempo fugge. La canzone è composta da 14 versi a schema libero con all’interno numerose figure retoriche di significato. Nel v.1 è presente una metafora che indica come la gioia non può essere toccata. Nel v.3 un'altra metafora esprime la sensazione di noia dei due innamorati mentre le metafore presenti nel v.5 e nel v.6 trasmettono il desiderio di superare questa sensazione manifestando il loro amore. Il v.7 è un’ analogia, infatti fa riferimento alla foglia di fico di Adamo ed Eva. Nel v.8 c’è una personificazione del peccato mentre al v.11 è presente una metonimia in cui il cronometro sta ad indicare il tempo. Le metafore dei vv.12 e 14 fanno intuire che, quando si ama e si viene ricambiati, la vita scorre veloce. Nel testo sono presenti anche figure retoriche di struttura: nei versi 2-9-10 delle inversioni; nei v.9-10 e v.11-12 degli enjambement il tutto per dare uniformità e continuità ai concetti. Compaiono anche due rime baciate (v.6-7 e v.13-14) ed una rima alternata (v.2-4). Cristian Cassaghi, Marco Abraham Bonissi VE RS O INFINITI O RIZZ O NTI Per un errore, Se veramente me stesso sono io come vorrei essere elettrizzato dal pensiero di voler come credo e tutti i tuoi idoli spariti come fantasmi ti ritrovi da solo al passare degli anni per Il suo Patrasso stava poco più avanti avrebbe voluto come avrebbe voluto essere qualcuno per una caduta era finito un secondo. si rialzò, voleva spaccare il mondo. C omme nt o per s onale : Noi abbiamo creato un testo con tematica il “disagio” non in principio, ma adattandolo in funzione di quello che poteva comunicare una caduta. Abbiamo scelto di descrivere l'istante saliente nel quale il protagonista si accorge che c'è qualcosa che non va. Inizialmente chi sta vivendo la situazione è un ragazzo come tanti altri a cui la società ha imposto un modello da seguire ed egli, come gli altri, seguiva le masse. Un giorno però si è accorto di essere molto più di quello che doveva essere, ha capito di poter cambiare marcia e che quell'inevitabile “errore”, il fatto di essere uguale agli altri per idee e per comportamenti, non lo faceva sentire speciale, ma lo limitava. Avrebbe preferito essere originale. Dopo aver compreso le sue grandi potenzialità, ha deciso di rialzarsi e cambiare. Le immagini principali del testo sono rappresentate dalla caduta e dall'errore, che potrebbero rappresentare una scena quotidiana; abbiamo cercato di raccogliere l'intera canzone pensando a come si sarebbe sentito chi ha commesso l'errore, ovvero il protagonista. Il testo ha schema libero, sono presenti rime nei versi 9-10 e 13-15. Per far sì che il testo fosse originale abbiamo scelto di abbinare fra loro le frasi per assonanza in modo che, anche dal punto di vista fonetico, il prodotto fosse valido. Nel testo sono presenti anche molte allitterazioni. Le figure retoriche, come la similitudine del verso 5, sono state inserite in modo casuale ma sempre attenendoci alle tematiche scelte. Altre, come l'allusione del verso 7, sono state studiate per far capire al lettore un possibile futuro del protagonista e creare contrapposizione con il reale. Nel finale il protagonista si oppone alla condizione iniziale essendo maturato in lui un desiderio di rinascita e la volontà di opporsi a un destino prestabilito. Reagisce infatti come se volesse ribellarsi con determinazione a quello che non ha ancora fatto. Il messaggio fondamentale che abbiamo voluto comunicare era appunto di sorridere alla vita in qualunque caso e in qualsiasi situazione, anche quando si verificherà quell'inevitabile istante in cui ci si troverà in difficoltà, non ci si dovrà lasciare intimidire, ma continuare a cercare di sognare. Focu s sulle fi gure ret oriche : Verso 1: anafora, allitterazione Verso 2: allitterazione Verso 3: metafora, allitterazione Verso 4: assonanza Verso 5: similitudine, allitterazione, metafora Verso 6: allitterazione Verso 7: antonomasia, allusione, anafora Verso 9: rima, iterazione Verso 10: rima, iterazione, inarcatura Verso 11: assonanza Verso 12: anafora, inarcatura Verso 13: rima, iperbole Verso 15: iperbole, rima Lucas Costa Rodovalho, Jacopo Viviani IL PE N SIE RO D OP O L ’A MO RE Mi manca la tua voce in questa notte malinconica che porta con sé l'atroce dolore di non trovare più l'Amore Non capisco come te ne sia andata senza dirmi neanche una parola come me tu sei sola e io che ti avevo perdonata... Sto immaginando quello che stai facendo una cosa è certa tu a me non stai pensando Forse mi son sbagliato tu a me ci tieni ancora ma forse tutto è un inganno questo pensiero mi ha abbagliato. C omme nt o per s onale Per scrivere questa canzone abbiamo scelto il tema dell'amore perché più comune tra i giovani. Il testo parla di un ragazzo innamorato della sua amata, non identificata attraverso un nome. Quello che è certo, però, è che lei non ricambia il sentimento. Nella prima strofa il ragazzo ricorda i bei tempi trascorsi assieme alla sua ex ragazza; nel seguito della canzone egli si pone alcune domande sul perché se ne sia andata così, senza dire neanche una parola né dare delle spiegazione plausibili. Nella terza strofa il giovane comincia a capire che l'amore che lei provava per lui non era sincero. Alla fine capisce definitivamente che non tornerà più. Struttura d ella c an z one - Focu s sulle figure ret orich e Questa canzone è composta da quattro quartine di versi sciolti con una schema di rime libero. Nella prima strofa nel v.1 è presente una sineddoche. Nella prima strofa al v.2 troviamo una metonimia. Nella prima strofa al v.3 troviamo un’iperbole. Nella prima strofa al v.4 troviamo una metonimia. Nella seconda strofa al v.6 troviamo una sineddoche. Nella quarta strofa al v.14 troviamo un anacoluto. Nella quarta strofa al v.16 troviamo una metafora. Nella seconda strofa al v.6 è presente una sinalefe. Nella seconda strofa al v.7 è presente una sinalefe. Nella seconda strofa al v.8 è presente una sinalefe. Nella terza strofa al v.9 è presente una sinalefe. Nella terza strofa al v.12 è presente una sinalefe. Nella quarta strofa al v.14 è presente una sinalefe. Nella quarta strofa al v.15 è presente una sinalefe. Nella quarta strofa al v.16 è presente una sinalefe. Nella quarta strofa al v. 16 troviamo una metafora. Nella prima strofa al v.3 e v.4 troviamo un enjambement e all'interno del verso una rima interna (dolore; amore). Nella seconda strofa nel v.5 e v.6 troviamo un enjambement. Nella seconda strofa al v.7 troviamo un’inversione. Nella terza strofa al v.9 e v.10 troviamo un enjambement. Nella quarta strofa al v.12 troviamo un’inversione. Nella quarta strofa al v.14 troviamo un’inversione. Marco Donzelli, Luca Calzavacca, Giorgia Bressanelli SOL O E sono rimasto solo E tu te ne sei andata via L'unica cosa che era mia in questo mondo parallelo E hai abbandonato quest'anima e come un cane sono qui E sono qui, solo senza di te a riflettere sul perché E affondo nel mare dei pensieri E rimpiango i miei errori Quello che per me tu eri una principessa per i suoi cavalieri C omme nt o per s onale E’ stata scelta la tematica dell'amore perché è un sentimento che caratterizza l'età dell'adolescenza. Questa canzone parla di un ragazzo malinconico, abbandonato dalla ragazza a causa dei suoi errori, che si pente del suo comportamento. La canzone è strutturata in tre quartine. E' a schema libero, pur essendo presenti delle assonanze e delle rime nell'ultima strofa. Nella prima, seconda e terza strofa è presente l'anafora della “e”, che ogni volta riprende il pensiero. Nella prima strofa sono presenti delle figure di suono: allitterazioni delle lettere “s” e “l” nei versi 1 e 4, un'assonanza tra “via” e “mia” dei versi 3 e 4. Infine troviamo un'analogia (“mondo parallelo”) nel verso 4, che riprende il fatto che questo mondo non sia reale e un'iperbole negativa (“l'unica”) nel verso 3 perché nella vita non si può avere una sola cosa, mentre il protagonista vede la ragazza come l’unica cosa che possiede. Nella seconda strofa c'è una similitudine, che comprende anche un'inversione (“e come un cane sono qui”), il protagonista è paragonato ad un cane abbandonato; è presente anche l'iterazione di “sono qui”, ripetuta nei versi 6 e 7. Nella terza strofa sono evidenti le allitterazioni della “r” e “s” nel verso 10 e nell'ultimo verso. Anche nella terza strofa si trova un'inversione della frase “che eri tu per me”, che diventa “che per me tu eri”. Con le due metafore: “e affondo nel mare dei mie pensieri” e “una principessa per i suoi cavalieri”, il ragazzo malinconico viene paragonato ad un cavaliere e a quello che un cavaliere potrebbe fare per la principessa di cui è innamorato. Afferma inoltre che affonda come se fosse immerso in un mare in cui non sa rimanere a galla perché messo in difficoltà dai mille pensieri. Gabriel Garbagni, Cristian Spinelli LASS U ’ OL TRE IL C RE A TO Lassù oltre il creato c'è quell'Uomo potente, che ha creato l'uomo molto strano non certo per far niente egli scopre, guarda, parla e scrive, certo è intelligente lui domanda, innova, inventa, ispira sempre nuova gente non vive alla giornata, il pensiero è cambiato, per lui la realtà va esplorata non si vuole mai fermare, non dà niente per scontato, perché con lui è anche il mondo a migliorare. C omme nt o per s onale : Ci guardiamo attorno e vediamo il mondo, un luogo ricco di meraviglie, un ambiente senza tempo, una grande casa popolata da uomini. Ciò che accade ora, ciò che viviamo, sperimentiamo, proviamo durante il nostro cammino è il costituente di un’esperienza straordinaria chiamata vita. Nel presente, la vita è diversa da quella degli uomini del passato (lo sappiamo tutti), qualcosa è sicuramente cambiato, qualcosa continua a procedere in maniera incessante, stiamo parlando senza dubbio dell’evoluzione, un concetto straordinariamente e meravigliosamente complesso da comprendere a fondo: gli organismi evolvono, cambiano con il trascorrere del tempo. Darwin parla di un processo di costante trasformazione, dovuta alle forti pressioni delle condizioni ambientali, eppure tutto sembra molto diverso al giorno d’oggi, si sente ormai che questa teoria spiega solo in parte le ragioni dietro al cambiamento irrefrenabile, cui continuiamo ad assistere, giorno dopo giorno, di cultura e società. Oggi vediamo la conoscenza umana raggiungere livelli sempre più elevati, progredire in molteplici settori, è tutto magnifico, è possibile osservare concretamente il lavoro operato dall’uomo: case, edifici, laboratori, stazioni spaziali trovano posto nel nostro pianeta e, laddove la nostra sete del sapere aumenta, si arriva allo spazio oltre il pianeta Terra, con satelliti immersi in un mare di stelle, pronti a raccogliere sempre più dati e informazioni possibili. Ciò che ci si presenta davanti agli occhi è la conseguenza - positiva - della curiosità infinita dell’essere umano, che lo ha portato da semplice organismo curioso a lavoratore, da pensatore a inventore. Grandi persone hanno contribuito a scrivere pagine importanti della nostra storia, tra artisti, poeti e scienziati e ciò ha inevitabilmente influenzato positivamente le menti delle generazioni successive. Queste menti geniali domandano, cercano risposte, scoprono, inventano e ispirano. L’ispirazione era lo stile di vita di un altro grande uomo conosciuto a tutti, Steve Jobs, egli però non è solamente colui che ha fondato Apple, la persona che ci ha permesso di avere iPhone o iPod, egli è infatti colui che ha contribuito a cambiare in meglio il nostro mondo, a rivoluzionarlo. Ora viviamo in una realtà in cui non sono più le condizioni ambientali a condizionare la vita, in tutti i suoi aspetti, nel nostro pianeta, nei cuori e negli animi delle persone che lo popolano, ma ci troviamo di fronte a cambiamenti maggiormente influenzati dalle azioni stesse degli uomini, una specie meravigliosa, che ha sempre saputo differenziarsi dalle altre. Con “Lassù oltre il creato” abbiamo voluto stabilire ed affermare un forte legame, quello che lega l’uomo dalla sua creazione ai cambiamenti che egli stesso può apportare a tutto ciò che lo circonda. Abbiamo voluto soffermarci sulla meravigliosa complessità di questa creatura fatta di emozioni, capace di stringere legami e relazioni con altri organismi della stessa specie, spesso non consapevole del proprio ruolo in questa realtà (non a caso è sconosciuto a tutti il senso della nostra esistenza), che tuttavia cerca di spingersi sempre oltre i propri limiti per saziare quella profonda sete di conoscenza, che gli impedisce di “vivere alla giornata”, per soffermarsi invece sull’esplorazione della realtà nella quale vive. Non essendo tutti uguali, abbiamo la meravigliosa caratteristica di essere diversi gli uni dagli altri e, di conseguenza, di essere caratterizzati da un originale modo di pensare e di intendere la vita nella sua complessità e in tutte le sue sfumature. Dal sapere dell’uomo si forma con il tempo una cultura, che continua a rafforzarsi e ad espandersi di generazione in generazione, il modo di pensare (il “pensiero” della metonimia) può cambiare per vari fattori, il tutto porterà sempre e comunque ad un procedere collettivo in senso positivo. La nostra intenzione non è solo quella di trasmettere emozioni, è anche un invito a tutti a riflettere, pensare su quanto possiamo fare per noi, per gli altri, per il mondo intero nel quale tutti viviamo. Per raggiungere meglio i cuori dei lettori abbiamo inserito figure retoriche di ordine e significato ben precise, come i climax (ascendenti) ai versi 5 e 7, con i quali sottolineiamo l’impressionante capacità dell’uomo di migliorarsi continuamente, metonimie (tra le quali il già citato “pensiero”), per indicare il modo di pensare di tutti nella sua interezza, rime (alternate e incatenate) per dare un particolare effetto ritmico al testo, così come abbiamo cercato di fare con le allitterazioni (sempre ai versi 5 e 7) e con gli enjambement (ai versi 1 e 2 e ai versi 7 e 8). Siamo coloro che hanno la possibilità effettiva di controllare il proprio presente e il proprio futuro, di fare delle scelte. Siamo realmente consapevoli di quanto siamo speciali? Francesco Spinelli, Matteo Fasoli O AM ICO ... O amico, il tempo con te passa veloce come il vento. Quante cose da dire quante cose da confidare: solo tu mi conosci nel profondo come una mamma il suo bambino. O amico, i tuoi sorrisi sinceri rallegrano anche i giorni più tristi; la musica dei tuoi silenzi è una melodia sulle mie parole; il tuo silenzio sa raccontare le mille stagioni passate insieme. O amico, faro nel mare che rischiara il mio cammino, nessuno potrà mai spezzare il filo sottile che ci unisce, delicato come la seta, forte come la roccia. C omme nt o per s onale Il nostro testo parla dell'amicizia, in quanto rappresenta uno dei legami fondamentali nella vita di ciascun individuo. L'amicizia è un tema che a noi ragazzi sta particolarmente a cuore e che abbiamo voluto descrivere dal nostro punto di vista, sottolineando come un vero amico possa rendere meravigliosi anche i giorni più tristi. La nostra canzone è composta da tre strofe, di sei versi ciascuna. E' un componimento a schema libero, perché dà una maggior libertà di espressione. Sono presenti diverse figure retoriche: metafora, similitudine, iperbole, antitesi, ossimoro, anafora. All'inizio di ciascuna strofa si verifica la ripetizione dell’espressione “o amico”, quindi è presente un'anafora. Inoltre questo vocativo assume una funzione fàtica. Nel secondo verso è presente una similitudine “veloce come il vento”, con la quale vogliamo sottolineare come il tempo trascorra molto velocemente, quando si è in compagnia di un amico. Nel terzo e quarto verso si verifica la ripetizione delle parole “quante cose”: è stata utilizzata un'anafora. La prima strofa termina con un'altra similitudine: “come una mamma il suo bambino”; questa immagine evidenzia come un amico conosca gli aspetti più intimi di una persona. Nella seconda strofa, al nono verso, è stato utilizzato un ossimoro: “la musica dei tuoi silenzi”, per far emergere che tra amici si comunica anche con un cenno, uno sguardo…non sempre, dunque, le parole sono indispensabili. Nel verso successivo viene utilizzata la seguente metafora: “è una melodia sulle mie parole”, per esprimere che il silenzio e la capacità di ascolto di un amico rendono più facile confidarsi. La seconda strofa si conclude con un'iperbole: “le mille stagioni” rappresentano i bei momenti trascorsi con un amico. La terza strofa si apre con una metafora: l'amico è “un faro nel mare che rischiara il mio cammino”, per indicare quanto sia importante il consiglio, l'aiuto di un vero amico. La strofa termina con due similitudini in antitesi tra di loro: “delicato come la seta, forte come la roccia”, per sottolineare che il legame di amicizia è sincero e prezioso e, allo stesso tempo, solido e indistruttibile. Nella canzone sono presenti alcune inarcature, nei versi 1-2, 7-8, 9-10 e 13-14. Aron Degli Agosti, Marcello Sonzogni CA M BIAM E NTI Nel mezzo della mia innocente vita, mi ritrovai la mente offuscata che la mia strada era impedita, oh quanto ai miei amici ero abbandonata, questa vita dura e abortita che nella via è sempre adirata, mi tolgo i pensieri, mi tolgo le paure, mi tolgo le angosce, così se ne vanno le inquietudini di questa giovine età, che nel cammino mi pare ardua, al terminar di questa vita, la mente si mi è aperta e la strada si ritrovò. C omme nt o per s onale Il tema riguarda il disagio giovanile negli aspetti della vita quotidiana e il cammino che ogni giovane deve seguire per vivere al meglio questa età. La canzone è composta da 5 terzine con versi liberi. Lo schema di rime nelle prime due è alternato (ABAB) mentre nelle successive lo schema è libero. Sono presenti un'anafora nei versi 7-8-9, un'inversione al verso 10 e varie allitterazioni per rendere il testo maggiormente ritmato. Fin dall’inizio si ha un'allusione alla Divina Commedia, che prosegue fino al sesto verso. Nei primi versi si parla del momento in cui iniziano i problemi, per innocente vita s'intende la gioventù durante la quale i ragazzi sperimentano situazioni di cui non sono consapevoli pienamente. Per “strada impedita” s'intende una vita con delle difficoltà e la mente offuscata rappresenta la costante indecisione davanti alle scelte da compiere. Nella seconda terzina si parla ancora del cammino della vita a cui certi ragazzi alcune volte vorrebbero porre fine a causa della solitudine, dei problemi familiari o altro. Nella successiva strofa si evidenzia l'inizio del cambiamento in cui la mente si libera dei pensieri, delle paure e delle angosce e la svolta che ne deriva. Nella quarta terzina emerge il vero e proprio cambiamento in senso reale, non più solo mentale. Le inquietudini, infatti, vengono attenuate della serenità superando l'età dell'adolescenza, che viene ricordata comunque come un cammino difficile. E' presente un termine colto, "giovine", come collegamento con le strofe precedenti. Nella parte conclusiva si parla del passaggio ad un'età più tranquilla e del ritrovamento della felicità, rappresentata metaforicamente dalla strada. Mihai Dragusin, Domenico Circosta TI VO RRE I CA NCELL A RE MA NO N PO SS O Quelle giornate d'autunno cosi tristi e malinconiche avere te accanto, le renderebbe un incanto. Guardo dalla finestra quelle foglie lontane dal loro albero così son io lontano da quel che ero insieme a te. Sognarti in quelle notti buie, in cui i sogni parlano di te, Amarti ora renderebbe migliore me. Cancellarti adesso da una vita così difficile, abbandonare quel sogno di una vita insieme, proprio adesso non mi va. C omme nt o per s onale La tematica di questo testo poetico è l'Amore. Abbiamo voluto trattare questo argomento perché l'amore ai giorni nostri è l'argomento più affrontato da tutti noi ragazzi. 1° strofa) Abbiamo voluto iniziare la canzone con la descrizione del periodo in cui avviene la vicenda. È un periodo autunnale, pieno di tristezza e malinconia dove il nostro protagonista descrive la sua relazione ormai finita con la ragazza che amava. 2° strofa) L'autore si paragona alla caduta delle foglie dall'albero in periodo autunnale per descrivere quello che provava in quel momento. 3°strofa) Nella terza strofa si parla di una delle serate in cui l'autore mentre dorme sogna la ragazza così tanto amata. 4°strofa) La quarta strofa esprime il sentimento e il pensiero del giovane mentre ripensa a cosa sarebbe successo se non si fosse allontanato dalla sua ragazza. Infine ripensa a lei cercando di non dimenticare quel che era per lui quell'amore reciproco che era nato tra loro. Foc u s su lle fig ur e r et ori ch e Verso 2: Personificazione Verso 3: Rima Verso 4: Rima Verso 6: Perifrasi Verso 7: Metafora Verso 10: Personificazione – Rima (10°-12° verso) Verso 12: Rima Verso 13: Metonimia Verso 14: Iperbole Giorgia De Micheli, Joana Myrto C ON L ’A MI C O Gli amici sono squilli vivaci nel pieno della giornata. Un amico è come un ladro molto scaltro: Ti ruba emozioni Che nascono dentro. Con lui puoi pensare ad alta voce, Perché lui ti comprende Veloce Perché gli stessi piccoli grandi ideali muovono le nostre azioni, E le stesse aspirazioni son spinte dai nostri cuori. E camminare insieme è più gioioso, e felice, Di quando camminavo solo. Avverto come una dolce immagine delle cose, Che mi fa sentire 1000 volte più forte. Avverto come una dolce immagine delle cose: Tante teste che cantano, parlano, bisbigliano, sussurrano. C omme nt o per s onale Per produrre questo elaborato abbiamo dovuto affrontare varie difficoltà: la scelta della tematica, la stesura del testo, l'inserimento di varie figure di significato e struttura. La tematica scelta è stata l'Amicizia perché è un sentimento che sperimentiamo tutti i giorni, qualcosa di cui ancora non conosciamo il vero significato, anche se ci impegniamo a fondo per capirlo. Sanno tutti che per essere amici bisogna essere minimo in due; in questa canzone abbiamo voluto analizzare in modo dolce ciò che nel nostro immaginario significa la parola “Amicizia”. Abbiamo voluto descrivere il nostro rapporto con l'amico e le esperienze che con lui possiamo vivere. Per dire tutto ciò che pensavamo abbiamo racchiuso il nostro pensiero in 15 versi. Nel primo sono presenti 4 figure retoriche: un’onomatopea (squilli), una metafora (sono squilli), una metonimia (squilli--> il suono per l'oggetto) e allitterazione “l”. Nel secondo verso è presente una similitudine (è come un ladro). Tra il secondo è il quarto c'è una rima alternata. Tra il quinto e il settimo c'è una rima alternata Tra il sesto e il settimo verso c'è un enjambement. Tra il sesto e l'ottavo verso c'è un'anafora (perché – perché). Nel nono verso è presente un'inversione. Nel decimo verso è presente un'epifora (e – e). Nel dodicesimo verso è presente una sinestesia ( dolce immagine). Nel tredicesimo verso è presente un’iperbole (1000). Ripetizione del dodicesimo verso. Nell'ultimo verso è stato inserito un climax discendente.