Lecce, 14 settembre 2007 Il Made in Italy alimentare sui mercati esteri ERSILIA DI TULLIO Responsabile Area Agricoltura e Industria alimentare Le tendenze dei mercati internazionali Liberalizzazione degli scambi internazionali • Ampliamento dell’UE • Dal GATT ai negoziati WTO • Nuove aree di libero scambio e accordi bilaterali Maggiore pressione competitiva sui mercati • Disponibilità di prodotti a basso prezzo provenienti dai paesi in via di sviluppo ed emergenti • Qualità e sicurezza alimentare sono le armi vincenti per i produttori europei e per l’Italia Emersione e rapida crescita di nuovi mercati Il rapido sviluppo demografico ed economico delle economie emergenti sta creando nuove fasce di consumatori con elevato potere di acquisto interessati ai prodotti di qualità 2 I principali settori economici dell’export italiano EXPORT ITALIA (2006) 327 MLD di € Metalmecc. 168,5 mld € (51,5%) Altri settori 81,2 mld € (24,8%) 3 Chimica 32,5 mld € (9,9%) Tessile e abbigliam. 27,2 mld € (8,3%) ALIMENTARE BEVANDE E TABACCO 17,7 mld € (5,4%) Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat Il trend 2001-06 delle esportazioni Totale Economia + 19,8% Tessile e abbigliamento -5,4% Alimentare, bevande e tabacco +26,1% Chimica: +26,2% Metalmeccanico + 26,5% -6,0% 4 -2,0% 2,0% 6,0% 10,0% 14,0% 18,0% 22,0% 26,0% 30,0% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat I principali comparti dell’export alimentare Valore export alimentare 2006: 17,7 mld € Conserve di frutta e ortaggi: 11,5% Vino: 18,1% Prodotti a base di carne: 10,2% Oli e grassi: 9,0% Altri prodotti alimentari; 28,7% Lattiero-caseario e gelati: 8,5% Panetteria, Past., biscott.: 6,2% 5 Paste: 7,9% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ISTAT Trend 2001-06 delle esportazioni alimentari per i principali comparti Tot. alimentare: +26,1% Oli e grassi: +63,4% Carni: +26,1% Panetteria, Past. e Biscott.; 25,7% Vino: +22,0% Lattiero-caseario e gelati: +21,8% Paste alimentari: +14,9% Conserve: +8,3% 0,0% 6 10,0% 20,0% 30,0% 40,0% 50,0% 60,0% 70,0% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat Distribuzione geografica dell’export alimentare italiano: confronto 1996 e 2005 1996 Germania 22,1% Germania 18,7% 2005 Altri Paesi 32,5% Altri Paesi 33,7% USA 12,8% USA 9,7% Europa CentroOr.: 4,7% Svizzera 4,0% Francia 14,7% Spagna 3,3% UK: 9,0% I mercati che perdono peso • Germania: -3,4% • Francia: -2,1% • Europa Centro-or.: -1,1% 7 Europa Centro-Or. 3,6% Svizzera 4,2% Francia 12,6% Spagna ; 4,5 UK: 9,9% I mercati che acquistano importanza • USA: +3,1% • Spagna: +1,2% • Regno Unito: +0,9% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ICE e ONU-COMTRADE Le potenzialità dell’export alimentare italiano nei mercati obiettivo della promozione istituzionale ICE – Programmazione triennale 2008-2010 dell’attività promozionale • Agroalimentare come uno dei 4 settori strategici del Made in Italy (70% delle risorse per le c.d. “4A”); concentrazione delle risorse nei segmenti di eccellenza • Definizione di mercati obiettivo • Maturi (USA, Giappone, UE, Canada) • Aree geografiche prioritarie (Paesi BRIC – Brasile, Russia, India e Cina) • Paesi e Aree geografiche Focus (Sud Africa e Paesi produttori di energia nell’area Caucaso/Asia Centrale) • Area di vicinato (Paesi area danubiano-balcanica, Europa orientale, Africa Mediterranea) 8 I mercati di importazione dei prodotti alimentari e il posizionamento dell’Italia Maturi USA Germania Giappone Regno Unito Francia Spagna Canada Paesi BRIC Cina Russia1 India Brasile Paesi Focus Sud-Africa Turchia 9 Import 2006 (Mld $) Variazione % 05-06/00-01 Quota % IT. 2006 Var. quota IT 05-06/00-01 58,5 40,1 39,6 36,2 31,4 18,9 14,6 +54% +59% +14% +70% +59% +79% +56% 5,0% 8,8% 1,7% 5,8% 8,6% 4,7% 3,8% +0,6% +0,4% +0,4% +0,0% +0,6% +0,7% +0,6% 14,3 11,7 2,9 2,5 +134% +101% +179% +116% 0,5% 2,1% 0,6% 2,5% +0,1% +0,5% +0,0% -0,2% 2,4 1,4 +130% +160% 2,9% 2,4% +0,6% +0,1% Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ICE I principali competitors per mercato Maturi USA Germania Giappone Regno Unito Francia Spagna Canada Paesi BRIC Cina Russia1 India Brasile Paesi Focus Sud-Africa Turchia 10 Primi 3 Paesi per Quota di Mercato, 2006 Canada Paesi Bassi USA Francia Paesi Bassi Francia USA Messico Francia Cina Paesi Bassi Belgio Germania Francia Cina ITALIA Australia Irlanda Germania Paesi Bassi ITALIA USA Brasile Indonesia Argentina Malaysia Ucraina Argentina Uruguay Russia Germania Malaysia Norvegia Argentina USA Brasile Indonesia Thailandia Ucraina Fonte: elaborazioni Nomisma su dati ICE Considerazioni conclusive / 1 • Ottima corrispondenza tra i mercati obiettivo della promozione istituzionale del Made in Italy (definiti per tutti i settori economici dell’export italiano) e i più interessanti mercati di importazione dei prodotti alimentari (i principali e quelli con maggiore potenzialità di sviluppo) • Sui mercati maturi (Nord-America ed Europa) la posizione dell’Italia si consolida. Negli ultimi 5 anni, la quota del Made in Italy è cresciuta in tutti i più importanti mercati di importazione; ciò in un contesto dove il peso delle esportazioni italiane sugli scambi internazionali si riduce se si considera l’intero sistema economico (i risultati del comparto alimentare sono anche correlati alla minore competitività/aggressività delle economie emergenti) • Nei Paesi BRIC (Paesi di grandi aspettative per ritmo di crescita delle importazioni alimentari, rapido sviluppo economico e dimensione demografica) e nei due Paesi Focus analizzati la quota di mercato detenuta dalle produzioni alimentari italiane è (e resta) residuale 11 Considerazioni conclusive / 2 • Tenuta dell’export e delle quote sui mercati internazionali nonostante il forte apprezzamento della moneta europea nel periodo considerato • A tale proposito, è interessante come sul mercato NordAmericano (USA e Canada), negli ultimi 5 anni, l’Italia registra i migliori risultati in termini di evoluzione della propria quota di mercato. L’Italia è, infatti, il Paese esportatore europeo che in questi mercati ha meglio consolidato la propria posizione. • L’apprezzamento dell’euro ha comportato effetti differenti sui grandi esportatori europei; in particolare i dati suggeriscono la possibilità che brand ed immagine dei prodotti italiani in questi mercati abbiano garantito una sostanziale continuità delle vendite pur in presenza di prezzi relativi superiori per gli acquirenti 12