Twitter insegue Facebook
Scritto da Marilyn
Mercoledì 29 Giugno 2011 19:18 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 29 Giugno 2011 19:22
Twitter, l'inseguimento a Facebook comincia dalla pubblicità
Dopo cinguetti sponsorizzati, trend a pagamento e account aziendali arrivano le
inserzioni. Mentre Linkedin scommette sugli annunci personalizzati
di Federico Guerrini*
Mentre Facebook si avvia a chiudere il 2011 con qualcosa come 3 miliardi e mezzo di dollari di
ricavi pubblicitari, Twitter e Linkedin cercano a loro volta di monetizzare in qualche modo il
successo delle loro piattaforme.
Il primo, che ha più di 200 milioni di utenti (qualcuno dice trecento, ma mancano stime ufficiali),
pensa di generare nell’anno in corso un utile complessivo pari ad “appena” cento milioni di
dollari.
Fin dalla fondazione il problema, per il tecno fringuello, è stato quello di tramutare il grande
successo in termini di pubblico e la grande copertura mediatica, in moneta sonante. Dallo
scorso anno, la società ha introdotto i “promoted tweets”: cinguettii sponsorizzati, simili ai link a
pagamento che appaiono nelle ricerche di Google, limitandosi però a inserirli soltanto fra i
risultati delle ricerche effettuate col motore interno del network.
In seguito sono comparsi i “promoted trends”, degli annunci pubblicitari inseriti fra gli argomenti
di discussione più caldi, e i “promoted accounts”, raccomandazioni mercenarie sugli utenti da
seguire.
Pur dopo il buon successo di queste iniziative – i “trends” sono arrivati a costare 120.000
dollari al giorno
, lo staff non ha
mai nascosto la sua ambizione di arrivare a inserire i messaggi promozionali dritto nel cuore del
sistema: all’interno del flusso di aggiornamenti visibile nella bacheca di ciascun utente.
Ed è quanto sta per lanciare a breve, secondo indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, che
cita quanto riferito da Adam Bain
, uno dei manager dell’azienda e da altre fonti. I promoted tweets nella nuova versione, non
soltanto dovrebbero comparire fra gli aggiornamenti di stato ma continuare a rimanere visibili in
cima alla pagina, stelle fisse nel panorama in continuo aggiornamento dei tweet.
La domanda è: come accoglieranno gli utenti questa piccola rivoluzione? I precedenti non sono
incoraggianti: qualcosa di simile era già stato introdotto in via sperimentale nell’applicazione per
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Twitter insegue Facebook
Scritto da Marilyn
Mercoledì 29 Giugno 2011 19:18 - Ultimo aggiornamento Mercoledì 29 Giugno 2011 19:22
iPhone di Twitter, causando una piccola rivolta.
Linkedin, che si è da poco quotato in Borsa con grande successo, ha scelto di seguire una
strategia diversa, più simile a quella di Facebook.
La sua politica è quella di inserire durante la navigazione dei suoi iscritti, dei piccoli box in cui
vengono proposti alcuni marchi raccomandati dagli altri utenti, in particolare da quelli che fanno
parte della rete di contatti di chi naviga.
Per il momento tale funzione sta venendo testata solo su un numero ristretto di membri, ed è
completamente automatizzata; le aziende che vogliono avvantaggiarsene possono fare tutto da
sole, senza dover passare per l’assistenza clienti.
Trattandosi di un social network professionale, Linkedin propone anche un interessante
variazione sul tema: i “recruitment ad”: l’idea è quella di facilitare l’incontro fra domanda e
offerta di lavoro, facendo arrivare sulle bacheche dei potenziali candidati dei mini annunci con
tanto di nominativo e foto tessera della persona a cui rivolgersi per la selezione.
*www.lastampa.it
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