www.ship2shore.it SHIP2SHORE Lunedì 23 Maggio 2011 PROJECT CARGO Completata con successo l’impresa heavy lift di Imperia SIMI ha curato la spedizione di due trasformatori da Caserta fino all’estremo Ponente ligure Anche se forse non è stato il più complicato nella storia dell’azienda, sicuramente i tecnici di SIMI (Società Italiana Montaggi Industriali) che hanno lavorato al trasporto dei due generatori sbarcati nel porto di Imperia non dimenticheranno in fretta questa impresa. L’estremo Ponente ligure si è mobilitato Oneglia, dove il carico era giunto a metà aprile e sbarcato con la collaborazione della Compagnia dei Lavoratori Portuali Maresca di Imperia, i due trasformatori sono stati dapprima caricati su un apposito carro lungo oltre 80 metri formato da 20 assi autosterzanti e successivamente trasbordati su due motrici al fine di consentire il passaggio Il trasporto eccezionale appena portato a termine da SIMI per il passaggio dei due trasformatori di tensione prodotti dalla Getra Power Spa di Marcianise e diretti alla centrale elettrica nella Val Nervia. “Questa eccezionale operazione ha avuto inizio in Campania con il trasporto dei due carichi (ciascuno del peso di 350 tonnellate) dalla fabbrica fino al porto di Napoli, dove sono stati imbarcati su una nave e trasferiti il Liguria via mare” racconta Donato Prencipe, direttore tecnico di SIMI, che ha sede a Pescara e ha collaborato in questo lavoro con la ditta Aliani Autotrasporti. Dal porto commerciale di Imperia del mezzo lungo il percorso, che ha comportato l’attraversamento anche di diverse vie cittadine. “Questo importante lavoro, che ci ha tenuto impegnati per almeno dodici mesi da quando è stata avviata la progettazione del trasporto nei dettagli, è stato portato a termine con successo e rimarrà una delle imprese più importanti nella storia di SIMI” sottolinea Prencipe, specificando che l’azienda è specializzata proprio nelle attività di ritiro, trasporto e installazione di carichi heavy lift e project cargo. “Ovviamente gli ambiti in cui siamo più attivi sono l’industria oil&gas ed energia in generale, con un focus particolare sull’Italia e sul Nord Africa, dove operiamo tramite la controllata MHT (Maghreb Heavy Transport), che ha sede in Tunisia ma ci permette di seguire da vicino lavori anche in Algeria e negli altri paesi della regione”. Nell’ultimo decennio il gruppo ha guardato sempre con maggiore attenzione al mercato estero acquisendo progetti door to door non solo in Africa ma anche in Nord Europa e in Medio Oriente. Società Italiana Montaggi Industriali è stata fondata nel 1975 e, nonostante inizialmente si fosse distinta nel settore dei montaggi e trasporti prevalentemente nelle grandi opere pubbliche, col passare del tempo ha incrementato la propria presenza anche nei trasporti eccezionali. “Dalla fine degli anni ottanta vengono effettuati costanti investimenti in risorse umane, attrezzature e mezzi al fine di incrementare la nostra presenza nel mondo dell’impiantistica e del power” aggiunge il direttore tecnico dell’azienda, annunciando la realizzazione di un nuovo importante capannone da 4.000 mq nel porto di Civitavecchia. “Si tratta di un investimento studiato per ospitare le fasi di assemblaggio dei carichi da spedire poi via mare attraverso le banchine dello scalo portuale. L’investimento per questo progetto ammonta a 2,5 milioni di euro e ci permette di ampliare ulteriormente la nostra rete di sedi che, oltre al quartier generale e al deposito di Pescara, vanta anche un ufficio tecnico ad Ancona, una sede a Brescia e a Milano e l’ufficio in Tunisia”. SIMI fattura ogni anno circa 10 milioni di euro e garantisce lavoro a quasi 50 dipendenti. Nicola Capuzzo Appello di Assiscorte sui trasporti eccezionali I trasporti eccezionali sulle nostre strade non sono più sicuri. A lanciare l’allarme è Assiscorte-Associazione Imprese di Assistenza e Scorte a Trasporto Eccezionale, associata a CONFETRA, che insieme ad altri operatori del settore è rappresentativa di oltre l’85% del totale degli addetti al servizio di scorte tecniche a veicoli e trasporti eccezionali. Da circa un anno le scorte per i trasporti eccezionali non sono più di competenza esclusiva delle forze di polizia, che possono essere coinvolte solo in caso di chiusura totale delle strade. Negli altri casi intervengono imprese di trasporti autorizzate che hanno ottenuto l’abilitazione. “A seguito dell’entrata in vigore in questi giorni della Disciplinare per le scorte tecniche, i parametri di sicurezza stradale sono messi a dura prova” sostiene Assiscorte. “Tra i principali punti critici della modifica al Decreto c’è la composizione delle scorte e la riduzione del numero di autisti e mezzi impiegati, la mancanza di controlli da parte della Polstrada/Prefettura, l’inasprimento dei provvedimenti per la sospensione delle autorizzazioni e sanzioni pecuniarie e l’obbligo di esame per il rinnovo dell’abilitazione invece di prevedere corsi di formazione”. In una lettera inviata al Ministro dell’Interno Maroni e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteoli, Assiscorte chiede di “prevedere sempre un autista (o un secondo abilitato) come composizione minima per le scorte ai trasporti eccezionali, un database di imprese autorizzate e degli abilitati per permettere alla Polstrada controlli in tempo reale, di rivedere completamente le sanzioni previste, che sono al limite dell’incostituzionalità, e di introdurre un corso di formazione con obbligo di frequenza”.