I VARI RESTAURI Il degrado: lento ma inarrestabile Breve cenno sulla tecnica pittorica • Artista meticoloso e riflessivo, Leonardo rifiutò il tradizionale procedimento della pittura a fresco che non gli consentiva ripensamenti e cambiamenti. Sperimentò una propria tecnica lavorando sull’intonaco asciutto con colori simili a quelli che usava per le tavole. Appena terminato il dipinto,Leonardo si accorse che la tecnica utilizzata mostrava subito i suoi gravi difetti:nella parte a sinistra in basso si intravedeva già una piccola crepa. Si trattava solo dell’inizio di un processo di disgregazione che continuerà inesorabile nel tempo. La figura di Cristo mostrante il degrado dell’opera Osservando da vicino il Cenacolo… • la superficie era ovunque scrostata e lesionata • in milioni di interstizi microscopici si era infiltrata la polvere • le pareti trattenevano umidità … e così le condizioni portavano al graduale e inesorabile distruzione del dipinto … I primi restauri Nel 500, il volto di Cristo si mostrava come una maschera sbiadita … … molti tentarono di restaurare il Cenacolo ridipingendo parti sbiadite e spalmandoci sopra sostanze inadeguate … Ai restauri precedenti seguirono : • nel 1726 quello del Bellotti • nel 1855 quello del Barezzi Che con l’uso del mastice offuscarono sempre di più la superficie pittorica Curiosità durante i restauri … Nel lavoro di ripulitura si è scoperto che sotto l’impasto di colle, cera, polvere e vernici, si e’ scoperto il buco di un chiodo piantato nella testa del Cristo: rappresenta il punto di fuga usto da Leonardo per definire la prospettiva di tutti gli altri personaggi. … le curiosità continuano … La ripulitura de il Cenacolo ha permesso di riscoprire anche i piedi degli apostoli sotto il tavolo ma non quelli di Cristo. Questa parte fu infatti distrutta nel XVII secolo dall’apertura di una porta che serviva ai frati per collegare il refettorio con la cucina. La porta che ha cancellato i piedi di Cristo Come procedere con il restauro? • Come riempire le parti mancanti? Inizialmente con un colore neutro In un secondo momento si è deciso di dar loro i colori leonardeschi , basati sui frammenti ritrovati.