5 dicembre 2013 Pagina 61 Il Resto del Carlino (ed. Modena) Cispadana MEDOLLA IERI LA PRIMA PIETRA CON I DIRIGENTI E I DIPENDENTI. Gambro, parte il cantiere «Qui un polo d' eccellenza» Il vicedirettore del gruppo: «Non era facile rialzarsi» ?MEDOLLA? CI HANNO pensato loro a fare il passaparola con i colleghi delocalizzati tra Bologna, Crevalcore, Poggio Rusco. I 150, dei complessivi 650 dipendenti Gambro, che ieri hanno potuto assistere alla posa della prima pietra si sono detti «davvero fortunati, perché dopo i tempi bui del sisma, oggi è un giorno di festa e noi siamo qua, testimoni di questo evento». Complice il sole, la posa della prima pietra del nuovo sito Gambro Medolla passerà alla storia della biomedicale multinazionale, acquisita di recente dal colosso americano Baxter. Gambro riparte, più forte di prima con tre nuovi stabilimenti che saranno inaugurati entro il 2014 e con principi guida di progettazione basati su efficienza, ergonomia, sicurezza. «Qui sorgerà un polo industriale d' eccellenza» ha detto l' ingegner Francesca Federzoni, dello Studio Politecnica di Modena, cui Gambro ha commissionato il progetto. Tre nuovissimi edifici, senza contare quelli ristrutturati, come il magazzino automatizzato, storico fiore all' occhiello del gruppo Gambro. Il cantiere è già stato allestito e pronto per ospitare i lavori. Ieri, alle 13.30, il vice direttore Gambro Silche Lerche, il direttore del sito di Medolla, Marco Zanasi, i sindaci di Medolla, Filippo Molinari, e di Mirandola, Maino Benatti hanno preso secchio e cazzuola per spalmare la malta e fissare al suolo il mattone, firmato a più colori da dirigenti e dipendenti. «Vi abbiamo guardato con profonda ammirazione, non era facile fare quello che avete fatto» ha detto Silche Lerche agli ospiti riuniti in una delle poche salette rimaste in piedi dopo il sisma. «Noi italiani ? ha detto il presidente di Confindustria Pietro Ferrari ? dobbiamo cominciare a indossare i panni dell' ottimismo e a toglierci di dosso provincialismo e negatività». Ferrari aveva scommesso da subito sul fatto che dopo il sisma nessuna multinazionale, e nessuna impresa, per una serie di motivi, se ne sarebbe andata da qui. Più scettici i sindaci, di Mirandola, Maino Benatti, e di Medolla, Filippo Molinari. «La preoccupazione era tanta, ma oggi possiamo dire con soddisfazione che nessuno se n' è andato». I punti deboli, tuttavia, non mancano e Silche Lerche ha chiesto sorridendo, ma con piglio tedesco l' high way. «L' Autostrada», ha tradotto dall' inglese il direttore Zanasi. I due sindaci, a loro volta sorridendo, ma forse a denti stretti, visto l' annoso problema delle infrastrutture, hanno assicurato: «E' il nostro impegno quotidiano realizzare l' Autostrada Cispadana, dopo il sisma lo è ancora di più». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 1 5 dicembre 2013 Pagina 61 < Segue Il Resto del Carlino (ed. Modena) Cispadana Viviana Bruschi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2