NOME DEL GRUPPO: “Polis e-inquiry” un’indagine informatizzata sulla città Zini Gabriele, Barban Gabriele, Zanoni Stefano, Bettio Giacomo, Barcatta Evelyn, Carvalho Moreira Ines, Couto Joana Inquadramento geografico L’area emiliana colpita dal terremoto è denominata “bassa modenese”, in quanto si colloca nella zona pianeggiante della provincia di Modena. Dal punto di vista geografico si debbono segnalare i due principali corsi d’acqua che lambiscono tale zona (entrambi immissari in sponda destra del Po): - a ovest in direzione S-N scorre il fiume Secchia che con i suoi meandri sfiora alcuni dei centri terremotati; - più a est in direzione SO-NE scorre il fiume Panaro, il quale lambisce il centro di Finale Emilia. In questa ampia fetta di pianura alluvionale del Po si racchiudono le maggior parte delle aree terremotate dal sisma del maggio 2012. FIUME SECCHIA FIUME PANARO Inquadramento istituzionale L’area colpita dal sisma interessa tre regioni e diverse province: - Emilia Romagna (Modena, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia); - Lombardia (Mantova); - Veneto (Rovigo). I comuni definiti “terremotati”: - sono 54 nelle quattro province emiliane; - sono 35 nella provincia di Mantova; - sono 17 nella provincia di Rovigo … … per un totale di 106 comuni. Unione dei comuni modenesi, area nord: San felice sul Panaro, Finale Emilia, Mirandola, Cavezzo, Medolla, Concordia s/S, San Possidonio, Camposanto, San Prospero s/S. CONCORDIA S/S FINALE EMILIA SAN POSSIDONIO CAVEZZO MEDOLLA S. FELICE SUL PANARO SAN PROSPERO S/S CAMPOSANTO FRAMEWORKS Nelle slide seguenti abbiamo cercato di contestualizzare i frameworks cognitivi nel caso del terremoto in Emilia. Paura La paura è stata il sentimento più diffuso dopo la prima scossa di terremoto, come testimoniato da televisione e web. La paura è stata inizialmente superata dalla voglia/necessità di ripristinare immediatamente le attività produttive: a causa di ciò si sono registrati diversi morti sul lavoro a causa della seconda scossa. LISBONA: Emigrazione, fuga del re. Percezione Dopo la prima scossa pare che non sia stato pienamente percepita la gravità, la pericolosità del terremoto La piena percezione si è avuta con le scosse successive, mentre si stava già tentando di riavviare il sistema produttivo MODELLO SOCIALE CHE DA PRIORITA’ AL SISTEMA ECONOMICO RISPETTO ALLA SICUREZZA DEL LAVORATORE. LISBONA: terremoto percepito come una punizione divina Comunicazione Il terremoto dell’Emilia è stato molto seguito in Italia dai mezzi di informazione, soprattutto nella sua fase iniziale: telegiornali, trasmissioni dedicate all’evento. Attenzione agli aspetti di cronaca e alla fase dell’emergenza. Aspetto solidale della comunicazione: raccolte fondi. Comunicazione legata alla logica del mercato, all’audience (visione commerciale). Attualmente la fase della ricostruzione è poco seguita a livello televisivo, mentre si conoscono maggiori informazioni tramite il web. LISBONA: Diverse opere sul terremoto, fra cui il più famoso è stato “Poème sur le désastre de Lisbonne’’ di Voltaire Etica del soccorso Nella prima fase dell’emergenza i soccorsi sono affidati alla protezione civile, al volontariato, alle forze di polizia e ai vigili del fuoco. Seconda fase: rispetto a L’Aquila la direzione dell’emergenza è stata affidata alle istituzioni locali: i presidenti delle regioni, i sindaci. LISBONA: l'Europa ha dimostrato uno spirito umanitario e di aiuto, che si contrapponeva ad un atteggiamento passivo e di indifferenza tipico dell’epoca. Emergenza Per evitare un protrarsi dell’emergenza come accaduto nei precedenti sismi che hanno colpito l’Italia, il D.l. n°74/2012 “decreto Monti” stabilisce che la fase dell’emergenza non può durare oltre maggio 2013. Il decreto sottolinea la necessità di tornare alla fase ordinaria. Conoscenza Problema di classificazione sismica dei territori: - Legislazione vigente inadeguata - Interpretazione scientifica sbagliata - Speculazione edilizia (logica economica) Opportunità Il critico d’arte Philippe Daverio il 7 giugno 2012 pubblica un articolo sul Resto del Carlino intitolato: “L’altra faccia del disastro”. Daverio sottolinea l’opportunità che nasce dalla sciagura e dice: “Dobbiamo fare tutti un’autentica riflessione circa la possibilità di ridisegnare alcune città. Perché allora non immaginare di sostituire gli edifici che negli ultimi cinquant’anni hanno alterato l’armonia dell’eredità storica con nuovi edifici che quest’armonia la recuperano”. Casi virtuosi del Friuli e della città di Tuscania, dove i vincoli paesaggistici nella ricostruzione furono molto attenti. Cambiamento Necessità anche di interventi edilizi e sociali di emergenza: ripristinare velocemente la vita normale. A Mirabello (FE), colpito dal fenomeno di liquefazione del terreno, si è dovuto ricostruire la scuola elementare in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Abbiamo scelto di costruire la nuova struttura in quest'area perché è una delle poche zone a non essere stata interessata dal fenomeno della liquefazione - ha spiegato il sindaco Angela Poltronieri -. Capisco che per i residenti che erano abituati a vedere una piazza vuota davanti alla propria abitazione, la costruzione di una scuola ha un impatto notevole; ma dovevamo prendere decisioni veloci e questo era il perimetro più adatto. L'area verde adiacente alla costruzione è stato un ulteriore fattore a favore della scelta». Lisbona: Cinque ipotesi per la ricostruzione usando tecniche innovative di costruzione antisismica, antincendio, per la salute e l'igiene e l'uso di prefabbricazione e standardizzazione. Identità Neri luoghi colpiti dal sisma gli stranieri costituiscono il 15 % della popolazione, contro la media Italiana del 10 % Problema di convivenza nei centri storici delle città nel periodo precedente al sisma Tensioni tra etnie diverse nelle tendopoli Opportunità di integrazione post sisma Identità LISBONA: Modernizzazione della struttura urbana della città: perdita della struttura Medievale. Memorie L’ORDINE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI PAESAGGISTI della provincia di Modena ha attivato gruppi di lavoro di supporto alle amministrazioni colpite dal terremoto. Uno di questi gruppi, consapevole dell'emergenza e dei tempi ristretti di intervento che ragioni prevalentemente di sicurezza impongono e della esiguità delle forze in campo, considerata la vastità del cratere sismico e del territorio coinvolto, che si configura come un museo diffuso per la presenza di beni culturali sparsi e non solo concentrati nei centri urbani, si propone, con disponibilità immediata, quale supporto agli Enti e operatori impegnati nella salvaguardia di beni di interesse architettonico, artistico e storico, e del paesaggio rurale e delle sue caratteristiche peculiari.