Massimo Lucchesi ORGANIZZAZIONE GEOMETRICA WWW.ALLENATORE.NET 7 PARTE PRIMA I PRINCIPI 13 14 CAPITOLO 1 ORGANIZZAZIONE GEOMETRICA: NASCITA ED EVOLUZIONE DI UN NUOVO MODELLO 15 1.1 LE FASI NEL GIOCO DEL CALCIO. PREMESSA FONDAMENTALE Per poter perseguire gli obiettivi di squadra, sia in fase di possesso che non possesso è fondamentale riuscire a superare gli ostacoli che l’avversario ci pone davanti. Tali obiettivi possono essere perseguiti sfruttando sia le abilità individuali sia una efficace collaborazione tra i giocatori. LE FASI NEL GIOCO DEL CALCIO E’ indubbio che esista una stretta correlazione tra fase di offesa (quando la squadra ha il pallone) e fase di difesa (quando il pallone è in possesso degli avversari), tant’ è che l’una influenza l’altra e viceversa. Nel calcio moderno tale legame è ancora più marcato rispetto al calcio di trenta anni fa. A prescindere da ciò e volendo dare un significato ed una definizione alle due fasi possiamo dire che: 1) La fase offensiva è il periodo in cui la squadra dispone del pallone ed ha come obiettivo assoluto quello di segnare un goal all’avversario 2) La fase difensiva è il periodo in cui l’avversario è in possesso del pallone e l’obiettivo assoluto diventa quello di recuperare la sfera evitando naturalmente di subire goal. A sua volta, ognuna di esse, come vedremo più avanti nel dettaglio, può essere ulteriormente disgiunta in periodi diversi. Ad esempio, durante lo sviluppo dell’azione d’attacco ed una volta consolidato il recupero della sfera, sono identificabili tre ulteriori sottofasi: costruzione, rifinitura e finalizzazione. Tali sottofasi possono per altro essere associate a due distinti processi: preparazione ed affondo. Il primo processo (preparazione) ha la finalità di preparare il secondo (affondo) ed entrambi sono strettamente correlati con l’eventuale pressing difensivo nel caso in cui gli avversari riescano ad interrompere la nostra trama ed intercettare la sfera. 16 1.2 IL MODELLO GEOMETRICO: UNA NUOVA TENDENZA NEL CALCIO MODERNO. Dopo aver fatto chiarezza sulla tempistica, ciò che ci preme evidenziare in questo capitolo è come sia possibile sviluppare la collaborazione tra i giocatori all’interno di una organizzazione di gioco. Per consentire ai giocatori di dialogare efficacemente sul campo e poter esprimere quello a cui tutti aspiriamo, ovvero il gioco di squadra, è fondamentale dar loro dei riferimenti sui quali potersi orientare ed esprimere. Il sistema di gioco, ovvero la disposizione dei giocatori sul campo è, sin dalle origini del calcio, il mezzo attraverso il quale gli stessi possono rapportarsi gli uni con gli altri. Ciò conferisce ordine ai giocatori e consente agli stessi di relazionarsi tra loro ed effettuare delle scelte, secondo quelli che sono i riferimenti/principi insiti nell’organizzazione di gioco ideata dal tecnico. In fase offensiva il modulo di gioco viene, ancora oggi, articolato in diversi percorsi (sviluppi di gioco) che servono al giocatore per orientare le proprie scelte. Per molti tecnici, da un punto di vista strategico, quando due moduli si confrontano sul campo l’efficacia di una azione di attacco dipende essenzialmente dalla capacità dei giocatori nel riuscire ad interpretare il contesto globale ed a scegliere l’opzione più opportuna in relazione alla contrapposizione difensiva avversaria (possesso finalizzato). Con un esempio banale e superficiale, utile però a rendere l’idea, se si confrontano sul campo una squadra schierata con il 4-3-1-2 e l’altra con il 4-42, i flussi di gioco saranno spesso opposti: da una parte la squadra con il rombo in mezzo al campo cercherà di sfruttare i vertici, alto e basso, del centrocampo e quando sarà possibile cercherà di verticalizzare. La squadra schierata con il 4-4-2 proverà invece a sfondare sulle fasce e gli scorrimenti di palla saranno preferiti, in fase di impostazione, alle verticalizzazioni. Un modulo ben organizzato prevede che in ogni istante, durante lo sviluppo dell’azione, il possessore possa scegliere le opzioni di passaggio a lui “riservate” in funzione della posizione e del contesto. Ciò avviene quindi sia durante la fase di costruzione che durante la rifinitura e spesso, come già evidenziato, i due stadi sono strettamente connessi e consequenziali. 17 In funzione del contesto il giocatore potrà quindi scegliere se, tra le opzioni a disposizione, sia preferibile verticalizzare, giocare orizzontalmente o all’indietro e soprattutto sul lungo o sul corto. In sostanza il giocatore dispone di diverse soluzioni e la scelta, passaggio dopo passaggio, dell’opzione migliore consente alla squadra di guadagnare tempo e/o spazio per poter arrivare a concludere la manovra. E’ possibile affermare che l’organizzazione del modulo per opzioni di gioco correla l’efficacia dell’azione alle scelte sequenziali dei giocatori, passaggio dopo passaggio. Naturalmente in base a tutto ciò, meno sono i passaggi necessari per arrivare a finalizzare e minori sono le probabilità di sbagliare con la ovvia conseguenza che più elevate sono le possibilità di portare a termine l’offensiva. A ciò è correlato il fatto che se una squadra difende bene e riesce a recuperare la palla in zone di campo favorevoli (magari non dovendo snaturare completamente il modulo di gioco) maggiori sono le probabilità di attaccare o contrattaccare con efficacia. 18 Per concludere è logico pensare che l’organizzazione del modulo per opzioni di gioco subordina il dialogo (prolungato) tra i giocatori alla ricerca dello sviluppo offensivo. I giocatori si muovono infatti in relazione allo sviluppo da attuare e non sempre tale azione prevede che i giocatori si sostengano gli uni con gli altri. Per altro però, quando la concatenazione dei passaggi che determina la trama di gioco risulta congrua, l’azione è spesso diretta ed efficace. Da una ideologia che ha origine nel passato ma che, in particolare negli ultimi anni, è stata rivista e proposta in modo marcato dal Barcellona e dalla scuola iberica, un secondo modello organizzativo, più fine ed evoluto, ha affiancato e sta sostituendo la visione tradizionale. Il sistema di gioco non viene infatti visto nella suo insieme, ma in relazione alla disposizione dei giocatori ed alla loro interazione, destrutturato in figure geometriche (triangoli e rombi) che servono al giocatore per orientarsi e facilitare il dialogo. In altre parole la tipologia di organizzazione del collettivo basata sugli sviluppi del modulo si è ulteriormente raffinata ed un nuovo modello didattico, che si delinea attraverso l’interazione, all’interno del sistema di gioco, delle figure geometriche del triangolo e del rombo, ha preso piede. I principi che sostengono l’organizzazione di gioco correlata con le figure geometriche, che i giocatori vanno dinamicamente a rappresentare sul campo, sono sostanzialmente differenti da quelli strettamente correlati al sistema di gioco..... 19 CAPITOLO 2 NUOVI RIFERIMENTI: FIGURE E TERMINOLOGIA 23 Strutturare la propria squadra secondo i principi dell’organizzazione geometrica o comunque per mezzo di una metodologia diversa da quella comunemente conosciuta significa dover specificare “nuovi” riferimenti ed una terminologia ad hoc. Attraverso questo capitolo cercheremo far luce e determinare questi importantissimi aspetti 2.1 SITUAZIONE DI 2 CONTRO 2: MARCO O COPRO – VENGO O VADO. Nelle situazioni di 2 contro 2, al difensore che si contrappone all’avversario senza palla viene solitamente chiesto di rapportarsi al compagno potendo optare tra un posizionamento difensivo più consono alla copertura ed uno invece più orientato alla marcatura dell’avversario diretto. Quali sono invece i riferimenti da fornire al giocatore con la palla ed a quello in appoggio? E' solitamente il giocatore senza palla, colui che deve leggere la situazione e, con il tempo giusto, determinare, attraverso il movimento, le opzioni di gioco a disposizione del possessore (aprire una linea di passaggio). Da un punto di vista strategico ma anche pratico, il giocatore senza palla deve decidere se: 1) muoversi/posizionarsi per aprire un dialogo – vengo; 2) muoversi/posizionarsi per ricevere una giocata – vado. Sostanzialmente nel processo di preparazione la giocata si concretizza sul lungo ed il dialogo si apre sul corto mentre nell’affondo, quando gli spazi si restringono, le giocate ed i dialoghi avvengono su spazi solitamente ristretti. Indipendentemente dagli spazi a disposizione il mezzo più importante per il giocatore senza palla è il movimento. Il giocatore senza palla, per ottimizzare la propria scelta, deve: 1) riconoscere il contesto (palla coperta/scoperta ed angoli di giocata); 2) effettuare, conseguentemente, il movimento ottimale; 3) ottimizzare (eventualmente) la propria scelta (funzione) in relazione a quella di un ulteriore compagno senza palla (per assicurare al possessore l’opzione o le opzioni di gioco più consone al contesto). 24 Tutto questo deve essere fatto a tempo, ciò è assolutamente fondamentale. NEI DETTAGLI: PALLA APERTA O CHIUSA (SCOPERTA O COPERTA) Per il giocatore senza palla è importante saper leggere il contesto. Il fatto che la palla sia coperta o scoperta dipende da: distanza fra possessore e ricevitore e, nel caso la palla debba essere giocata in profondità, dal campo disponibile; dall'opposizione avversaria sul possessore. La posizione del giocatore sul campo, in riferimento al possessore, determina degli angoli di giocata che limitano le zone di ricezione e scremano le opzioni per la scelta del movimento opportuno. 2.2 SITUAZIONE DI 2 CONTRO 2: IL GIOCATORE CON LA PALLA… MANDO O COLLABORO ? APRO IL DIALOGO O EFFETTUO LA GIOCATA? Il giocatore con la palla è colui che deve leggere la situazione e, con il tempo giusto, determinare, attraverso le proprie scelte (trasmissione, passaggio, conduzione, dribbling, tiro), l’ottimale sviluppo dell’azione. Se è vero che sono i giocatori senza palla a fornire le opportunità di gioco è altrettanto vero che è il giocatore con la palla a determinare il successo e l’efficacia di una azione scegliendo tempo di giocata ed indirizzando, prevalentemente con la trasmissione, il flusso del gioco. 25 Il mezzo più frequentemente utilizzato del giocatore con la palla è infatti il passaggio. Il giocatore con la palla, per ottimizzare lo sviluppo, deve effettuare una trasmissione precisa, pulita e con il giusto tempismo. IL PASSAGGIO DA UN PUNTO DI VISTA STRATEGICO Circoscrivendo l'attenzione a ciò che si verifica in pratica sul campo, il possessore deve scegliere, in funzione dei movimenti dei compagni, a chi passare la palla. La scelta, da un punto di vista strategico, può essere limitata a: consolidare il pallone appena recuperato mantenere il possesso preparare l’affondo affondare In relazione alla scelta strategica il giocatore può quindi optare per: aprire un dialogo - collaboro effettuare una giocata - mando Questa prima breve premessa ci è servita per capire alcuni aspetti essenziali all’ampliamento della riflessione e per poter finalmente determinare riferimenti e terminologia specifica sia per il giocatore con la palla sia per quelli senza. 26 ANALISI, RUOLI E COMPETENZE GIOCATORE SENZA LA PALLA DEL 2.3 I RUOLI NEI PROCESSI DI MANTENIMENTO E PREPARAZIONE. Durante i processi di mantenimento e preparazione, quando non è possibile e consigliabile “forzare” l’affondo, i ruoli, in riferimento alla posizione del possessore sono distinguibili in comodino e testimone. In conseguenza a quanto detto in precedenza, se quindi il giocatore senza palla si muove per sostenere il possessore ed aprire un dialogo quest’ultimo viene identificato come COMODINO. Se il giocatore si muove per ricevere una giocata viene definito come TESTIMONE. Il termine comodino è indicato per indicare il supporto, comodino appunto, su cui si è soliti appoggiare le cose care per poterle facilmente recuperare. Il termine testimone è invece mutuato dalla staffetta ed indica il passaggio della consegna tra un corridore e l’altro. I giocatori non coinvolti vengono definiti elementi di raccordo, con però importanti funzioni strategiche come quelle di aprire ed allungare le maglie difensive avversarie. In riferimento alla disposizione del possessore ad alla porta avversaria è possibile affinare ulteriormente la classificazione i comodini e testimoni, delineando i ruoli evidenziati dalla tabella e dalla figura a pagina successiva: I RUOLI DEI GIOCATORI NEI PROCESSI DI MANTENIMENTO E PRAPARAZIONE COMODINO - TESTIMONE appoggio aiuto sostegno - 27 vertice alto opposto vertice basso Dal punto di vista dell’organizzazione geometrica i comodini, unitamente al possessore, creano uno o più triangoli (come mostra la figura) mentre i testimoni rappresentano i vertici del/i rombo/i. 2.4 I RUOLI NEL PROCESSO DI AFFONDO. Dopo aver predisposto adeguatamente il campo attraverso un adeguato processo di preparazione, si potranno riconoscere le condizioni per affondare. Mentre durante mantenimento e preparazione il giocatore può effettuare il passaggio, in avanti, lateralmente o all’indietro, su “diversi livelli” di profondità (come già mostrato dalla precedente figura), nell’affondo gli spazi generalmente si riducono. Tale restringimento di spazi determina anche una riduzione delle funzioni strategiche (ruoli) interpretabili dal calciatore che vengono circoscritte in relazione alla dislocazione sui diversi livelli di profondità, occupati dagli stessi sul campo..... 28 CAPITOLO 3 L’UTILIZZO DI SEGMENTI E FIGURE COME ELEMENTI E RIFERIMENTI FONDAMENTALI NEI PROCESSI OFFENSIVI 55 Nel primo capitolo abbiamo filosofeggiato sulle differenze concettuali relative all’organizzazione collettiva imperniata su catene e modulo nel suo complesso e quella invece correlata sulle varie figure geometriche che è possibile estrapolare per mezzo della scomposizione della complessità del sistema di gioco. In questo capitolo, anche alla luce di terminologia e concetti esposti in precedenza, vedremo invece come dar forma alla collaborazione geometrica tra due e più giocatori. Il ricevitore può mettersi a disposizione del possessore e viceversa quando nessun avversario va ad interferire sul segmento immaginario che li unisce. Se i giocatori potenzialmente uniti da questi segmenti immaginari sono tre o più, ecco che prendono forma le figure geometriche a cui abbiamo fatto riferimento sin dal primo capitolo. Naturalmente ciò è pura teoria in quanto la partita prevede la presenza di undici avversari che, durante i nostri processi offensivi, faranno opposizione cercando sia di “tagliare” quelle che comunemente definiamo le linee di passaggio sia di togliere ampiezza ed in particolare profondità ai nostri sviluppi di gioco. Diventa quindi fondamentale istruire i nostri giocatori su come sia possibile utilizzare i riferimenti geometrici del segmento e del triangolo per mantenere la palla, preparare l’affondo e finalizzare l’azione. In maniera analitica andiamo adesso a visualizzare le diverse modalità con le quali è possibile collaborare per mantenere il pallone. Sostanzialmente il mantenimento del pallone avviene facendo scivolare la palla in collaborazione con un compagno o all’interno di una struttura geometrica (triangolo). In situazioni di superiorità numerica evidente i giocatori si passano semplicemente la palla, muovendola con precisione e velocità (cura della trasmissione). Se si riesce a far circolare il pallone con lucidità, velocità e precisione è molto difficile per l’avversario organizzare il pressing in quanto il pallone può muoversi sul campo con più velocità rispetto a qualsiasi avversario. Questo è un concetto fondamentale e grazie ad una ottimale circolazione del pallone all’interno dei triangoli sarà possibile sia stancare fisicamente e mentalmente l’avversario che creare le condizioni per affondare. 56 Qualora però la densità avversaria aumenti è necessario che i giocatori, all’interno delle figure geometriche di riferimento, non soltanto sappiano muovere efficacemente il pallone ma, allo stesso tempo, collaborino al mantenimento spostandosi loro stessi. Ciò impedisce che gli avversari “taglino” la linea di passaggio e conferisce alla sequenza di gioco mobilità (e spesso anche imprevedibilità), complicando i compiti a coloro che ci ostacolano. I mezzi attraverso i quali è possibile conferire mobilità al mantenimento del pallone sono essenzialmente legati ad un idoneo utilizzo di rotazioni ed incroci. A seguire andremo ad esporre le possibili soluzioni basate sulla capacità di superare le interferenze avversarie in caso di collaborazione a 2 e 3 giocatori. COLLABORAZIONE DI DUE GIOCATORI 3.1 LA COLLABORAZIONE A DUE GIOCATORI: PROCESSO DI MANTENIMENTO. Il mantenimento del possesso palla tra due compagni, contrastato dalla presenza di un avversario impegnato a tagliare la linea di passaggio e a mettere in zona d’ombra il ricevitore o sotto pressione il possessore, avviene attraverso lo scivolamento come esposto negli esempi raffigurati a pagina successiva. Nel primo caso è il ricevitore che scivola e si apre in zona luce mentre nel secondo caso è il possessore che dopo aver trasmesso palla scivola a sua volta per ricevere il passaggio di ritorno. 57 MOVIMENTO DI SCIVOLAMENTO MOVIMENTO DI SCIVOLAMENTO 58 Quando invece la pressione sul possessore è veramente ravvicinata e comunque tale da impedirne la trasmissione, il mezzo più efficace per scambiare il pallone con il compagno è l’incrocio. Il giocatore con la palla conduce verso il compagno (che si muove incontro) ed incrociandolo cede palla a quest’ultimo che ha quindi modo di proseguire l’azione spostando la sfera verso zone di campo con minore densità avversaria. INCROCIO 3.2 LA COLLABORAZIONE A DUE GIOCATORI: PROCESSO DI PREPARAZIONE ED AFFONDO. I DETTAGLI DA CONOSCERE PREPARAZIONE ED AFFONDO SUI PROCESSI DI Prima di procedere con i principi di gioco in grado di sostenere un dialogo efficiente nei processi di preparazione ed affondo è fondamentale ampliare e 59 dettagliare alcuni concetti inerenti proprio a tali processi. Come completamento di una azione manovrata, l’affondo può essere generato quando un giocatore nei pressi dell’area avversaria ha l’opportunità di servire un compagno in condizioni di battere a rete. Il rifinitore può trovarsi sia fronte, sia lateralmente che spalle alla porta. Nel caso in cui il rifinitore si trovi fronte alla porta la rifinitura solitamente viene concretizzata tramite passante o filtrante. Nel caso in cui il rifinitore sia in posizione laterale la rifinitura è realizzata per mezzo di cross o traversone mentre quando il rifinitore è spalle alla porta la rifinitura è determinata da sponda. Facendo però un passo indietro è importante sapere come, attraverso il processo di preparazione, si ha l’opportunità di creare le condizioni (preparare) per l’affondo. Fondamentalmente l’affondo può essere innescato da una di queste iniziative: - Imbucata (per il giocatore spalle alla porta) - Apertura (per il giocatore in posizione laterale) - Appoggio indietro (per il giocatore fronte alla porta) - Inserimento palla al piede (preceduta da una eventuale rotazione del giocatore che si trova spalle alla porta) Facendo ancora un passo a ritroso, durante i processi di mantenimento e preparazione, la sequenza di informazioni che i giocatori devono riuscire a leggere ed interpretare è la seguente: 1) il giocatore senza palla (appoggio, vertice, scarico, opposto) si mette a disposizione del possessore per aprire un dialogo o ricevere una giocata; 2) il giocatore con la palla, tenendo conto delle varie opzioni a disposizione, valuta a sua volta il contesto ed effettua il passaggio decidendo se: a) mantenere la palla con la collaborazione di un compagno: vicino e/o all’interno della figura geometrica di origine lontano e/o attivando una figura geometrica alternativa b) muovere la palla verso un riferimento che ha le potenzialità per attivare l’affondo..... 60 PARTE SECONDA LA DIDATTICA 107 108 CAPITOLO 4 IL PROCESSO DIDATTICO: COMPETENZE INDIVIDUALI, DIALOGO ED ORGANIZZAZIONE DI SQUADRA 109 SPARTITO OD ORCHESTRA? SOLISTA O COMPLESSO? Pur non essendo un musicista credo sia possibile affermare che uno spartito eccezionale non varrebbe niente senza una orchestra in grado di eseguirlo così come un ottimo complesso non riuscirebbe a suonare dell’ottima musica senza una traccia comune. Spartito ed orchestra sono quindi due elementi strettamente correlati tra loro e la straordinarietà del “prodotto finale” dipende non solo dalla composizione dello spartito ma anche e soprattutto dalla bravura dei musicisti e dalla loro sintonia. Negli ultimi anni credo che in Italia gli allenatori si siano eccessivamente concentrati su spartito ed orchestra e troppo poco sui musicisti che invece svolgono un ruolo, “il ruolo”, fondamentale. Spesso tale linea non è comune alla dirigenza dei clubs più propensi ad acquistare il solista senza verificare se sia o meno funzionale al complesso. A prescindere da queste considerazioni più teoriche che pratiche ritengo, in particolare a livello giovanile, indispensabile il conformare i processi didattici a quei modelli che riescano a sviluppare contemporaneamente sia le competenze individuali che l’organizzazione collettiva. Tutto ciò viene coltivato all’interno dei più importanti centri di formazione giovanili europei, da quello del Barcellona, del Bayern Monaco, del Borussia Dortmund, dell’Ajax, dell’Anderlecht. CALCIATORE: QUALI COMPETENZE? Prima di addentrarci nell’analisi è importante identificare in maniera chiara ed inequivocabile le competenze del calciatore, al fine di agevolare l’”inquadramento” delle stesse abilità individuali all’interno delle varie proposte che vanno a stimolare “le sinapsi” del gioco collettivo. Ciò è preludio ad un auspicabile arricchimento della proposta didattica esposta, che potrà e dovrà poi essere supportata e completata da apposite e specifiche esercitazioni, prevalentemente basate sul dominio funzionale del pallone, non esposte all’interno di questa pubblicazione. Nella tabella esposta a seguire sono raggruppate ed evidenziate le varie competenze che il giocatore deve possedere in fase di possesso e non possesso, senza per altro l’ulteriore scomposizione a cui andrebbe sottoposta ognuna di esse qualora la finalità del libro fosse incentrata sullo sviluppo delle abilità individuali. 110 In questo ambito ci accontentiamo invece di suddividere i compiti e le opportunità tecnico-tattiche del giocatore e consideriamo la ricezione come lo spartiacque logico della classificazione. FASE OFFENSIVA FASE DIFENSIVA Smarcamento Presa di posizione/Orientamento Marcamento Presa di posizione Ricezione Anticipo Difesa di palla Passaggio Conduzione / Dribbling Tiro Contrasto (Duello) Dominio In fase di possesso il giocatore, prima della ricezione, dovrà ottimizzare il suo comportamento tattico prendendo una posizione adeguata agli sviluppi che vuole imprimere all’azione. Nel caso in cui il potenziale ricevitore sia nello stretto raggio di intervento di un avversario che “lo cura” da vicino andremo a parlare di smarcamento. Qualora invece non ci sia la necessità di doversi svincolare dalla marcatura avversaria, al potenziale ricevitore sarà sufficiente ottimizzare la propria posizione ed il proprio orientamento all’interno dello spazio di gioco. Una volta effettuata la ricezione, che ripetendo quanto poc’anzi esposta dovrà, alla stregua di tutte le altre competenze, essere adeguatamente scomposta nelle varie gestualità specifiche, il giocatore potrà essenzialmente passare il pallone, tirare verso la porta avversaria o mantenerne il possesso per limitare la pressione (difesa di palla), per guadagnare metri sul campo (conduzione) o per superare l’opposizione avversaria (dribbling). Naturalmente, nel corso della propria azione, il giocatore potrà o dovrà eseguire tali competenze anche in maniera combinata una di seguito all’altra. 111 In aggiunta a ciò credo sia opportuno identificare con la parola “dominio”, la capacità del giocatore di “muovere” il pallone per aprirsi lo spazio di giocata. Il dominio è infatti da considerare a se stante, preludio ad una giocata successiva e come tale magari anche su un piano diverso da quanto classificato in precedenza. Quanto finora identificato in fase di possesso ha la sua corrispondenza opposta in fase difensiva. Prima che l’avversario diretto entri in possesso palla, il difendente dovrà ottimizzare presa di posizione e/o marcatura. Nel momento in cui all’avversario è stato indirizzato il pallone il difendente potrà opporsi con l’anticipo mentre una volta che l’avversario è in possesso palla il difendente dovrà limitare e ridurre al minimo il ventaglio o la gamma delle competenze o opportunità di gioco del possessore ottimizzando il contrasto. Abbiamo anticipato in precedenza che per ottimizzare la collaborazione tra possessore e ricevitore nei processi di mantenimento, preparazione ed affondo è fondamentale che gli stessi conoscano e sappiano interpretare i vari ruoli ed utilizzare le “armi” strategiche a loro disposizione: il movimento per ciò che compete al ricevitore ed il passaggio per il possessore. Naturalmente la dinamicità del gioco fa si che i giocatori debbano dover interpretare tutte e due le figure e per queste ragioni è necessario preparare elementi ecclettici, tecnicamente e tatticamente capaci. ORGANIZZAZIONE DI SQUADRA: QUALI OBIETTIVI? Dopo aver sommariamente ma anche logicamente evidenziato e classificato i pilastri delle competenze individuali, spostiamo la nostra attenzione all’ambito collettivo definendo e delineando gli obiettivi di squadra. La grafica mostra, in riferimento a recupero e perdita del possesso, quali siano i vari contesti temporali da allenare. In particolare una prima classificazione può essere fatta scomponendo la fase offensiva tra il periodo di transizione positiva e quello in cui viene sviluppata l’azione elaborata. Tale principio può chiaramente e doverosamente poter essere applicato anche alla fase difensiva. 112 In base alla premessa poc’anzi esposta è logico pensare che il tecnico debba lavorare sia sulla capacità della squadra di attaccare (ripartenza o contrattacco) nell’immediatezza del recupero del pallone (post-conquista), sia sull’abilità di sviluppare una manovra ragionata o elaborata quando non vi sono le condizioni per il contrattacco. In merito all’azione offensiva elaborata è possibile suddividere la stessa in processi di mantenimento, preparazione ed affondo. Processo di Mantenimento. Il periodo di mantenimento è quello in cui la squadra, mantiene e muove il pallone con la finalità di consolidare il recupero del pallone e, successivamente, di far correre l’avversario. Il periodo di mantenimento non ha particolare valenza sull’efficacia della fase offensiva mentre è un tempo che può incidere in maniera importante sia sul ritmo di gara che sulla gestione del dispendio energetico del calciatore. La slide esposte nelle pagine a seguire, estrapolate da una mia conferenza tenuta presso il Museo del Calcio di Coverciano il 13 Dicembre del 2010, evidenziano come il Barcellona, già allora bravissima nell’espandere il processo di mantenimento con un possesso palla prolungato, fosse in grado di tenere i ritmi di gioco più bassi rispetto a quelli avversari e come tale dato avesse poi incidenza sul minutaggio dei giocatori nell’arco della stagione. 113 114 Processo di preparazione. Strategicamente connesso con l’efficacia della fase offensiva, il processo di preparazione ha la finalità di creare presupposti e condizioni per l’affondo. All’interno del primo capitolo, rifacendomi a quanto già pubblicato in altri libri in passato, ho definito questo periodo come fase di costruzione (successiva alla post-conquista), specificando che in questi frangenti l’azione della squadra era quella di muovere la palla in direzione della porta avversaria con la finalità di poter quindi rifinire la manovra. Al momento preferisco utilizzare il termine preparazione proprio perché il termine rende meglio l’idea dell’obiettivo che la squadra sta cercando di raggiungere: preparare l’affondo. Infatti mentre il termine costruzione (i cui sinonimi sono ad esempio edificazione, realizzazione ecc.) specifica solitamente un processo di progressivo completamento di un oggetto, con il vocabolo preparazione si può intendere lo svolgimento di una operazione che può avere al suo interno anche delle fasi di verifica e ritorno ad uno step antecedente. Quando infatti non è possibile trasformare la preparazione in affondo l’obiettivo è quindi quello di mantenere il possesso all’interno delle figure geometriche. In fase di costruzione, l’organizzazione di gioco da conferire alla squadra, deve quindi essere strutturata su due processi: - Mantenimento della palla all’interno delle figure geometriche. Dal mantenimento all’affondo: l’accensione di una figura geometrica all’interno della quale siano riscontrabili le condizioni dell’affondo. Oltre a questi due vincoli è essenziale che la squadra sappia eventualmente “tornare indietro” (da affondo a preparazione) quando non si riesce a cogliere il tempo per affondare. Da un punto di vista organizzativo la fase di preparazione prevede che il possessore di palla debba valutare su quale struttura geometrica “appoggiare” il flusso e se lo stesso è finalizzato al mantenimento o alla preparazione dell’affondo. Sostanzialmente ciò invece non avviene in fase di affondo in quanto in quel caso la figura geometrica è utilizzata come piattaforma per l’attacco. 115 Processo di affondo. Il processo di affondo ha lo scopo di concretizzare l’azione precedentemente preparata. Se nel periodo di preparazione l’intento è quello di muovere palla ed avversari per procurarsi dei vantaggi, nell’affondo si ha l’obiettivo di finalizzare il tutto. L’affondo è quindi costituito e si compone dell’unione di quelle sottofasi che nelle altre pubblicazioni avevo classificato come rifinitura e conclusione. Abbiamo visto in precedenza che l’affondo può concretizzarsi a seguito di queste soluzioni: - Imbucata (per il giocatore spalle alla porta). - Apertura (per il giocatore fronte alla porta). - Appoggio indietro (per il giocatore fronte alla porta). - Inserimento palla al piede (dopo eventuale rotazione - giro su se stesso). I PROCESSI DELL’AZIONE OFFENSIVA ELABORATA MANTENIMENTO – Possesso palla strategicamente non finalizzato PREPARAZIONE – Possesso palla finalizzato a creare i presupposti dell’affondo AFFONDO – Concretizzazione del processo di preparazione attraverso la finalizzazione Nel capitolo successivo andremo prima ad identificare i vari mezzi che il tecnico può utilizzare per allenare ed affinare l’organizzazione di gioco e quindi ad esporre una serie di proposte didattiche utili al miglioramento dei processi offensivi poc’anzi descritti, con l’obiettivo di formare e consolidare la collaborazione tra due o tre giocatori sfruttando i principi geometrici e la piattaforma costituita dall’interazione dinamica di tre elementi (triangolo mobile). 116 CAPITOLO 5 METODOLOGIA DIDATTICA E MEZZI DI ALLENAMENTO 117 5.1 FINALITA’ E PERCORSO DIDATTICO. Una volta determinati gli obiettivi della didattica e compresi i principi dell’organizzazione geometrica è necessario riuscire a trasferire gli stessi alla squadra per mezzo di esercitazioni appropriate. Da un punto di vista geometrico un step sarà quello di consentire ai giocatori di familiarizzare con le strutture geometriche e sviluppare la collaborazione all’interno delle stesse. La squadra, una volta acquisite e consolidate le abilità per mantenere il possesso del pallone all’interno della singola struttura geometrica dovrà sviluppare le stesse competenze all’interno di più strutture geometriche interconnesse. L’obiettivo successivo è quello di sviluppare un possesso idoneo e funzionale sia al processo di mantenimento che alla creazione delle opportunità di affondo. Il mantenimento del possesso palla è agevolato quando le distanze consentono un ottimale scivolamento del pallone a cui gli avversari fanno (fisicamente e mentalmente) fatica ad opporvisi. Distanze troppo brevi agevolano infatti la qualità e la tempistica della trasmissione ma allo stesso tempo facilitano il pressing avversario mentre distanze troppo accentuate rendono complicati i passaggi. A prescindere da ciò è chiaro come sia indispensabile fornire ai giocatori conoscenze e competenze per operare in spazi ristretti in quanto in diverse situazioni può rendersi necessario saper dialogare “sul corto” allo scopo di attirare gli avversari per poter trovare spazi in altri settori del campo. Ciò è preludio al processo di affondo che, come già evidenziato, è un processo correlato alla preparazione ovvero ad un utilizzo razionale del possesso, finalizzato alla ricerca di una soluzione preliminare (imbucata, apertura, inserimento con palla, appoggio) alla finalizzazione della manovra. Una volta acquisite tutte le competenze e le abilità indispensabili per il processo di preparazione la didattica si concentra nello specifico proprio sull’affondo. Dopo aver lavorato in maniera specifica sui singoli aspetti (mantenimento / circolazione, preparazione ed affondo) diventa fondamentale riprodurre situazioni analoghe a quelle di partita. In questo modo si stimolano i giocatori a consolidare le competenze complessive in contesti reali e strettamente correlati con la gara. 118 5.2 MEZZI OPERATIVI: GLI ESERCIZI. Gli esercizi di cui ci avvarremo per trasferire ai calciatori le competenze sinora descritte sono raggruppabili in queste categorie: Sequenze di gioco. Rondos. Esercizi di mantenimento palla. Giochi di posizione. Azioni combinate. Sviluppi in posizione. Esercizi a pressione. Partite tattiche o a tema. SEQUENZE DI GIOCO Abbiamo in precedenza notato come le interazioni tra i giocatori all’interno del modulo di gioco, nel suo complesso, siano riproducibili per mezzo di una serie di triangoli o rombi ipotetici i cui vertici sono rappresentati dai giocatori, mentre le linee di passaggio riproducono i vari segmenti che uniscono i tre o quattro vertici. E’ possibile allenare e migliorare le interazioni tra i giocatori attraverso una serie di esercitazioni che hanno l’obiettivo di riprodurre gestualità e sviluppi tipici. Queste esercitazioni sono chiamate sequenze di gioco ed hanno la finalità di allenare gli “scivolamenti” del pallone all’interno di una o più figure senza la presenza di avversari. Attraverso le sequenze di gioco si ricerca al contempo anche l’allenamento ed il perfezionamento delle gestualità tecniche del controllo, del passaggio e della conduzione (dominio dinamico), non però fini a se stesse o in contesti dissimili a quelli di gara. In relazione a tutto quanto detto con una sola esercitazione, a carattere analitico o semi-situazionale, si vanno a stimolare sia le competenze tecnico-tattiche del giocatore che il dialogo e la collaborazione tra gli stessi, riproducendo inoltre le condizioni (distanze e dislocazione geometrica) tipiche della gara. Le sequenze di gioco sono semplici quando utilizzano una sola figura geometrica o composte quando viceversa le figure geometriche sollecitate sono più di una. 119 RONDOS I rondos sono esercizi prevalentemente tecnici che stimolano ricezione orientata, precisione e velocità nel passaggio e pressione difensiva individuale e rappresentano un mezzo molto utilizzato all’estero per iniziare la seduta. A differenza dei nostri torelli, i rondos possono essere connotati da elementi tattici di base che consentono ai giocatori di familiarizzare, attraverso un’attività ludica, con le strutture geometriche di base e rafforzare le relazioni socio-affettive all’interno del gruppo. ESERCIZI DI MANTENIMENTO PALLA Gli esercizi di mantenimento palla allenano in maniera situazionale, grazie alla presenza di avversari, l’interazione tra i giocatori all’interno delle figure geometriche tipiche. A differenza dei giochi di posizione, che come vedremo prevedono lo schieramento dei giocatori sul campo in base al ruolo, negli esercizi di mantenimento si ha l’obiettivo di allenare la capacità dei giocatori di rapportarsi all’interno delle figure di riferimento indipendentemente dal ruolo. La finalità principale di queste esercitazioni è infatti quella di allenare le competenze relative a posizionamento, controllo orientato e trasmissioni, stimolando il dialogo tattico in situazione di partita. Infatti, come anticipato, sia la presenza dei comodini che garantiscono la superiorità numerica che quella di una squadra avversaria attiva che ostacola il tentativo di far scivolare il pallone sui vertici delle figure geometriche rappresentate sul campo, rende l’esercizio molto simile alle problematiche con le quali il giocatore dovrà cimentarsi durante i processi di mantenimento e preparazione. GIOCHI DI POSIZIONE I giochi di posizione sono uno step successivo rispetto alle sequenze di gioco e rappresentano un “affinamento” degli esercizi di mantenimento. Da un punto di vista strettamente geometrico infatti i triangoli/rombi che si vengono a creare sono numericamente identici a quelli della partita essendo la squadra, o parte di essa, schierata sul campo secondo la disposizione consueta. Sotto il punto di vista tecnico ed organizzativo i giochi di posizione sono esercitazioni situazionali che riproducono in modo estremamente fedele le problematiche di campo e che vanno a stimolare passaggio e controllo contrastati da una opposizione avversaria. 120 AZIONI COMBINATE Le proposte sono strutturate in maniera del tutto simile alle sequenze di gioco precedentemente illustrate ed inducono i giocatori a dialogare e collaborare, affinando competenze tecniche e conoscenze. La differenza con le sequenze di gioco consiste essenzialmente nel fatto che le figure geometriche di riferimento fungono adesso da “piattaforme dinamiche”, funzionali alla realizzazione ed allo sviluppo dell’affondo. Oltre ad allenare il dialogo tra i giocatori, i principi collettivi e le abilità individuali è importante evidenziare che il contesto della proposta è strettamente correlato (per spazi e tempi di gioco) alla partita. ESERCIZI A META Gli esercizi a meta allenano in maniera situazionale, grazie alla presenza di avversari, l’interazione tra i giocatori per l’utilizzo delle figure geometriche come piattaforme per affondare e guadagnare il punto. I giocatori, non schierati obbligatoriamente per ruolo, migliorano quindi sia le competenze di base (posizionamento, smarcamento, trasmissione, ricezione) che le modalità con le quali dialogare per trasformare le strutture geometriche in figure per affondare. SVILUPPI IN POSIZIONE La struttura dell’esercizio è del tutto simile a quella relativa ai giochi di posizione. Mentre però i giochi di posizione hanno essenzialmente la finalità di sviluppare nei giocatori la capacità di far scivolare e mantenere il pallone all’interno delle figure geometriche (processo di mantenimento), attraverso gli sviluppi in posizione si ha l’obiettivo di accrescere la capacità dei giocatori di switchare (passare/deviare) dal processo d mantenimento a quello di preparazione e quindi di affondo. ESERCITAZIONI A PRESSIONE Quando è necessario allenare aspetti o processi altamente specifici in un contesto competitivo (di gara) occorre utilizzare proposte che abbiano la peculiarità di riprodurre le situazioni di gioco in maniera fedele sia per ciò che riguarda gli spazi che per ciò che concerne i tempi. 121 In particolare la ripetitività della situazione (“martellamento tecnico-tattico”) determina un naturale adattamento nelle risposte del giocatore. PARTITE TATTICHE O A TEMA Le partite a tema sono un mezzo utile a circoscrivere situazioni specifiche pur schierando la squadra nel suo complesso. Attraverso l’utilizzo di vincoli, jolly, suddivisione del campo in settori ecc. si riescono ad allenare aspetti specifici pur con tutta la squadra schierata. TEST MATCH Definite anche partite amichevoli, servono per finalizzare la preparazione complessiva con avversari di pari livello o di livello superiore o inferiore. 122 PREPARAZIONE A trasmissione, ricezione e presa di posizione viene aggiunta la conduzione, preludio del passaggio del processo di mantenimento a quello di preparazione, ed i concetti di imbucata e testimone, anch’essi fondamentali per il passaggio dal processo di mantenimento a quello di preparazione ed affondo. A seguire sono mostrate una serie di esercizi all’interno dei quali, gli appoggi sono “intercalati” dalle imbucate e delle conduzioni in avanzamento, preludio all’affondo. Da un punto di vista tecnico, oltre agli aspetti già delineati in precedenza, occorre prestare attenzione al corretto utilizzo delle tecnica con la quale il possessore effettua il cambio di direzione. 133 134 RONDOS I rondos sono esercitazioni che consentono al giocatore di perfezionare le gestualità di trasmissione e ricezione in ambito ludico. Uno o più avversari cercano infatti di recuperare la sfera per invertire la posizione con colui o coloro ai quali è stato intercettato il pallone. A differenza dei cosiddetti “torelli”, nei rondos i giocatori impegnati a mantenere il pallone sono dislocati in maniera tale da consentire agli stessi di interagire attraverso le figure geometriche di base. Ciò rafforza il dialogo ed il vincolo socio-affettivo tra i giocatori, a differenza di ciò che accade nei “torelli” dove la finalità prioritaria del gioco è prettamente individuale e correlata al fatto di non “finire in mezzo” per doversi adoperare nella riconquista della palla. Gli esercizi possono essere eseguiti ad 1 tocco obbligatorio o a più tocchi obbligatori (ciò agevola il tempo della pressione difensiva). A seguire vengono proposti alcuni esempi di rondos e rondos moviles (in movimento), preceduti dall’identificazione dei vari aspetti che si vanno a stimolare. 136 139 ESERCIZI DI MANTENIMENTO PALLA Attraverso gli esercizi di mantenimento del pallone si abbina l’allenamento delle competenze tecniche di trasmissione e ricezione con la capacità dei giocatori di rapportarsi tra di loro all’interno delle varie strutture geometriche che triangoli e rombi vanno a formare. I giocatori non sono obbligatoriamente schierati per ruolo, ne le struttura geometrica complessiva è necessariamente una porzione del modulo. REGOLE All’interno dei vari spazi di gioco la squadra in possesso palla gioca in superiorità numerica grazie alla presenza di comodini o di compagni sponda. I possessori hanno l’obiettivo di mantenere il possesso palla, rimanendo ordinati e facendo scivolare la palla all’interno delle figure. I difendenti sono invece impegnati a restringere gli spazi e chiudere le linee di trasmissione. Nel caso questi ultimi riescano a recuperare la palla il contesto di gioco si rovescia e sono costoro a poter collaborare con i comodini o i compagni sponda per il mantenimento della sfera. Le proposte in cui è previsto il doppio spazio obbligano i difendenti, una volta recuperata la palla, a giocare la stessa nel settore dove attendono i compagni. Se il passaggio va a buon fine l’esercizio prosegue nel settore dove è stata indirizzata la palla, con le squadre che hanno ovviamente invertito i ruoli. La proposta rappresentata graficamente dalla fig.123 prevede infine quattro porte al di fuori dello spazio di gioco. In questo esercizio se i difendenti recuperano il pallone hanno quindi l’obiettivo di fare goal. In particolare non può calciare direttamente in porta colui che ha intercettato la sfera ma il tiro deve scaturire a seguito di almeno un appoggio. Ciò stimola ovviamente gli ex possessori ad aggredire immediatamente gli avversari per impedire la segnatura e recuperare il pallone OBIETTIVO: SCIVOLAMENTO E MANTENIMENTO DI PALLA Il lavoro è ludico e situazionale ed ha l’obiettivo di far prendere confidenza, ai giocatori, con le strutture geometriche di riferimento (vedi fig. a seguire) In aggiunta si allenano le competenze tecniche e tattiche correlate con posizionamento, trasmissione e ricezione. 140 144 GIOCHI DI POSIZIONE A differenza delle esercitazioni di mantenimento dove non sempre si fa riferimento alla struttura complessiva del modulo, ne i giocatori sono obbligatoriamente schierati per ruolo, nei giochi di posizione si rispettano questi vincoli. Ecco quindi che i giocatori schierati nei propri ruoli all’interno di una struttura geometrica complessiva che può rappresentare sia il modulo nella sia interezza che una porzione dello stesso. Occorre precisare, come si evince anche dalla foto sotto nella quale sono stati “oscurati” i reparti di attacco del Barcellona e difensivo avversario, che i giochi di posizione hanno un’alta correlazione con la realtà. Nell’immagine sopra è possibile notare come in partita i giocatori del Barcellona siano schierati in modo ordinato ed il contesto di gioco è del tutto similare alla proposta 5 vs 5 + 2 comodini. A seguire andremo ad evidenziare un’ampia gamma di giochi di posizione contraddistinti delle seguenti differenze: il lavoro è globale (10 giocatori impegnati nel mantenimento) oppure specifico (porzioni di modulo); il gioco può svilupparsi in maniera unidirezionale o bidirezionale; la superiorità numerica è garantita dai comodini o da sponde esterne; il gioco si sviluppa in uno spazio oppure in due settori. 149 REGOLE Le regole sono identiche a quelle degli esercizi di mantenimento precedentemente presentati. I possessori di palla, in superiorità numerica grazie alla presenza di comodino o sponde hanno l’obiettivo di mantenere il pallone all’interno delle figure. I difendenti ovviamente si oppongono e sono impegnati nella riconquista. E’ possibile rendere ludica la proposta associando il mantenimento palla ad un obiettivo (es.n° di tocchi, effettuazione di un interscambio o di una rotazione, muovere la palla da un giocatore ad un altro senza interventi avversari, ecc.). Le dimensioni del campo possono variare notevolmente: restringere gli spazi significa infatti migliorare l’intensità ed il ritmo della proposta “costringendo” i giocatori ad ottimizzare il controllo del pallone. Se viceversa gli spazi si allargano, l’incidenza della proposta può avere importanza anche atletica e, da un punto di vista tecnico, la precisione ed il tempismo della trasmissione diventano fattori determinanti. Proprio per queste ragioni non inseriremo all’interno delle figure ne le dimensioni dei campi ne i tempi. Un riferimento però ritengo sia interessante fornirlo e nella tabella sono riportate le dimensioni standard utilizzate dagli allievi della cantera del Barcellona. Gioco Misure 4 vs 4 + 2 12 x 16 mt. 5 vs 5 + 2 15 x 20 mt. 6 vs 6 + 2 18 x 30 mt. Infine, per ciò che concerne la resistenza speciale con il pallone, ecco dimensioni degli spazi e tempi di gioco: Struttura del gioco di posizione: 6 vs 6 + 2 1ª serie: spazio de 18 x 30 – 8 minuti 2ª serie: spazio de 20 x 35 – 10 minuti 3ª serie: spazio de 22 x 40 – 12 minuti OBIETTIVO: MANTENIMENTO DI PALLA Il processo didattico inizia destrutturando il modulo in parti, per allenare il giocatore a dialogare con i compagni vicini all’interno delle figure geometriche di cui è parte attiva (fig.132, 133, 134, 135 e 136). E’ importante lavorare su tutte le varie scomposizioni del sistema di gioco (“partizione arretrata”, “partizione avanzata”, partizione centrale”, “partizione laterale” ecc.). 150 AZIONI COMBINATE Obiettivo affondo! Dopo aver allenato conoscenze e competenze, sia in forma analitica che situazionale, relative al processo di mantenimento l’attenzione viene ora posta a preparazione ed affondo. Le azioni combinate rappresentano il primo mezzo di allenamento utile ad affinare le abilità tecniche specifiche ed a trasferire al calciatore le conoscenze per dialogare efficacemente con i compagni allo scopo di utilizzare la figura geometrica come “piattaforma” per affondare. SVILUPPI A DUE GIOCATORI Blocco 1 Inizialmente l’obiettivo è quello di far familiarizzare il giocatore con gli sviluppi a due. A seguire vengono riportati alcuni esempio di azioni a due sviluppate per mezzo di rifinitura filtrante e combinazioni. 159 160 ESERCIZI A META Dopo aver acquisito in maniera analitica, per mezzo delle azioni combinate, la capacità di dialogare ed utilizzare le figure geometriche di riferimento per generare l’affondo, si stimolano i giocatori, proprio attraverso gli esercizi a meta, a riprodurre tali tracce di gioco in un contesto situazionale. Attraverso la capacità di coordinare la propria posizione e la propria funzione con quella dei compagni all’interno delle figure geometriche del rombo e del triangolo, create dinamicamente durante il contesto di gioco, i giocatori dovranno conseguire e realizzare l’affondo. REGOLE Struttura dell’esercizio e regole sono identiche a quelle degli esercizi di mantenimento precedentemente presentati. La differenza sostanziale è che adesso l’obiettivo è quello di guadagnare un punto realizzando la meta. Naturalmente potranno essere stimolate ed allenate tutte le varie tipologie di combinazioni descritte nella parte teorica. Ciò consente al tecnico, in relazione alle diverse esigenze, di poter costruire innumerevoli proposte didattiche a partire dalla tracce esposte a seguire. Come vedremo negli esempi è possibile utilizzare strutture complessive formate da pochi elementi (fig.166, 167 e 168) oppure coinvolgere un numero maggiore di giocatori (fig.169, 170, 171). Per ciò che concerne la meta, è possibile stimolare i giocatori con proposte unidirezionali (es.fig.167) o bidirezionali (es.fig.166). E’ inoltre possibile determinare la meta all’interno del settore di gioco (es.fig.169) o in particolari segmenti del perimetro come quando il punto viene guadagnato attraverso l’innesco a seguito di interscambio con il giocatore sponda. Come già evidenziato in precedenza, le esercitazioni a meta, pur non richiedendo i giocatori schierati secondo ruolo, sono estremamente utili nel far assimilare gli sviluppi di gioco per l’affondo. 172 ESERCIZI A PRESSIONE Attraverso questa tipologia di esercitazioni si riproducono aspetti specifici della gara andando a stimolare il giocatore, il reparto, la catena ecc. al risolvimento degli stessi. Adeguando in maniera congrua spazi e tempi di gioco si persegue la finalità di stimolare i principi e le competenze tecniche acquisite dal giocatore in un ambito competitivo del tutto simile al contesto di gioco reale. Le proposte didattiche, essendo estremamente mirate, possono essere innumerevoli. A seguire andremo a proporre alcune esercitazioni standard che fungono da esempio e che ci consentono di specificare l’ambito di intervento di questa tipologia di proposte. ESEMPIO 1: tre contro due. L’esercitazione viene effettuata in uno spazio di mt. 40 x 40. I giocatori di ogni squadra sono schierati di fianco alla propria porta e si affrontano in una serie di “tre attaccanti contro due difendenti”..... 179 PARTITE TATTICHE Una ulteriore gamma di esercitazioni indispensabili per perfezionare l’organizzazione del collettivo è relativa alle partite tattiche. Mentre attraverso le esercitazioni a pressione il contesto di gioco è circoscritto a singoli, catene o reparti, con le partite tattiche si allena la squadra nel suo insieme. Ovviamente, anche in questo ambito, i giocatori saranno impegnati a collaborare e dialogare secondo i riferimenti acquisiti in precedenza. Attraverso l’utilizzo di regole specifiche, l’impiego di jolly o comodini, il demarcamento di zone o settori è possibile rendere questa tipologia di proposte estremamente mirate. A seguire andremo ad evidenziare, con una serie di esempi, le caratteristiche di queste proposte. ESEMPIO 1: Mantenimento + affondo........ 183 SOMMARIO L’AUTORE………………………………………..……………………………..……….......………. RINGRAZIAMENTI………………………………..…………….……………………….…...……. PREMESSA…………………………..……….……………………………………………….....…… 1° CAPITOLO: ORGANIZZAZIONE GEOMETRICA: NASCITA ED EVOLUZIONE DI UN NUOVO MODELLO.………………...........……....…...…… 1.1 LE FASI NEL GIOCO DEL CALCIO………….……………………….………...………… 1.2 IL MODELLO GEOMETRICO: UNA NUOVA TENDENZA NEL CALCIO MODERNO.……………………………………………………………………………...………..…… 2° CAPITOLO: NUOVI RIFERIMENTI: FIGURE E TERMINOLOGIA…………………………………………...….…………………..……..……… 2.1 SITUAZIONE DI 2 CONTRO 2: MARCO O COPRO – VENGO O VADO.…………………….………………………………………………………………...………..… 2.2 SITUAZIONE DI 2 CONTRO 2: IL GIOCATORE CON LA PALLA… MANDO O COLLABORO ? APRO IL DIALOGO O EFFETTUO LA GIOCATA?………….......…… 5 7 9 15 16 17 23 24 25 ANALISI, RUOLI E COMPETENZE DEL GIOCATORE SENZA LA PALLA..…………. 2.3 I RUOLI NEI PROCESSI DI MANTENIMENTO E PREPARAZIONE……...……. 2.4 I RUOLI NEL PROCESSO DI AFFONDO………………………………………...……… 2.5 I MOVIMENTI: LE ARMI STRATEGICHE……………………………………...………. 27 27 28 34 ANALISI, RUOLI E COMPETENZE DEL GIOCATORE CON LA PALLA………..…….. 2.6 I RUOLI NEI PROCESSI DI MANTENIMENTO, PREPARAZIONE ED AFFONDO…………………………………………………………………………………….………… 2.7 I PASSAGGI: LE ARMI STRATEGICHE………………………………………………….. 42 3° CAPITOLO: L’UTILIZZO DI SEGMENTI E FIGURE COME ELEMENTI E RIFERIMENTI FONDAMENTALI NEI PROCESSI OFFENSIVI………..………..…………………………………………….....………………..…… COLLABORAZIONE DI DUE GIOCATORI………………………….....…………………….. 3.1 LA COLLABORAZIONE A DUE GIOCATORI: PROCESSO DI MANTENIMENTO…………………………………………………………..……………………….. 3.2 LA COLLABORAZIONE A DUE GIOCATORI: PROCESSO DI PREPARAZIONE ED AFFONDO………………………………………………………………..…………………..….. COLLABORAZIONE DI TRE GIOCATORI…………………………..……………………….. 3.3 LA COLLABORAZIONE A TRE GIOCATORI: PROCESSO DI MANTENIMENTO………………………………………………………….……………………….. 3.4 LA COLLABORAZIONE A TRE GIOCATORI: PROCESSO DI PREPARAZIONE ED AFFONDO………………………………………………………………..…………………….… 4° CAPITOLO: IL PROCESSO DIDATTICO: COMPETENZE INDIVIDUALI, DIALOGO ED ORGANIZZAZIONE DI SQUADRA…………. 191 42 46 55 57 57 59 67 67 71 109 5° CAPITOLO: METODOLOGIA DIDATTICA E MEZZI DI ALLENAMENTO …….………………………………………………………………...………..… 5.1 FINALITA’ E PERCORSO DIDATTICO…………………………………………....…….. 5.2 MEZZI OPERATIVI: GLI ESERCIZI…………………………………………………...…. SEQUENZE DI GIOCO…………………………………………………………………...……….. RONDOS…………………………………………………………………………………...………….. ESERCIZI DI MANTENIMENTO PALLA…………………………………………...………….. GIOCHI DI POSIZIONE………………………………………………………………....………… AZIONI COMBINATE…………………………………………………………………..………….. ESERCIZI A META……………………………………………………………………..……………. SVILUPPI IN POSIZIONE…………………………………………………………....…………… ESERCIZI A PRESSIONE…………………………………………………………...…………….. PARTITE TATTICHE…………………………………………………………………...…………… 117 118 119 123 136 140 149 159 172 176 179 183 CONCLUSIONI…………………………………………………………………………...….……. BIBLIOGRAFIA……..……………………………………………………………..…….………. 189 190 192