Banca popolare dell’Alto Adige Case Study Giustificazione innovativa della fiducia dei clienti La Direttiva del mercato finanziario CE MiFID, in vigore dal 2007, aumenta la protezione degli investitori e contribuisce all'armonizzazione del mercato finanziario. Tuttavia, produce un’enorme quantità di ulteriori documenti. La Banca Popolare dell’Alto Adige ha eliminato questa montagna di carta, aumentando nel contempo in modo considerevole la qualità dei dati. La Direttiva sul mercato finanziario MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) attuata dalla Commissione Europea intende contribuire alla semplificazione degli investimenti da parte di privati e società oltre i confini della UE. Occorre però garantire una protezione ottimale per utenti e investitori. Le società di investimento sono tenute, tra le altre cose, a informare i propri clienti su tutti gli eventuali rischi connessi agli investimenti e ad offrire loro le condizioni migliori possibili per eseguire le transazioni. Gli istituti finanziari sono tenuti a documentare, archiviare e, se necessario, dimostrare agli enti di controllo il rispetto di queste condizioni. Banca popolare dell’Alto Adige Gen.aA Settore: Finanza Sede: 39100 Bozen (Italien) Campi di applicazione: Tutti i settori aziendali, banca centrale e filiali Tipi di documenti: "In Italia questi obblighi hanno prodotto contratti di 20 Fascicoli clienti, verifiche di firme pagine, che il cliente deve firmare al momento di concludere l'investimento e che deve archiviare nei propri fascicoli", spiega Martin Niederwanger, Direttore della divisione Organizzazione e responsabile IT presso la Banca Popolare dell’Alto Adige di Bolzano. Per l'istituto finanziario, che ha 133 filiali distribuite in tutto il Nord Italia, questa direttiva, oltre ad un maggior costo amministrativo, comporta anche un onere sempre maggiore di archiviazione per i fascicoli cartacei dei clienti depositati nelle rispettive filiali. La crescita dei documenti incombe sulle capacità di spazio disponibili in alcune filiali, che rischiano di "scoppiare". "Questi impedimenti insormontabili ci hanno spinto a riorganizzare completamente il nostro sistema di gestione dei fascicoli dei clienti e ad allinearlo non solo alle direttive sui servizi finanziari, ma anche alle necessità sempre più incisive del mondo finanziario moderno", afferma Niederwanger. Banca popolare dell’Alto Adige Case Study 1 Requisiti e condizioni generali Nel 1999, la Banca Popolare dell’Alto Adige ha trasferito gran parte della gestione elettronica dei dati ad un centro di calcolo consorziato al quale fanno capo undici banche. Le applicazioni bancarie orientate ai clienti, come conto correnti, prestiti, finanziamenti, carte di credito, prefetti, ma anche transazioni finanziarie, vengono gestite a livello centrale in questo centro. L'intranet interna della banca e alcune applicazioni standard, ad esempio Lotus Notes e il sistema di posta elettronica, rimangono nella centrale della Banca Popolare di Bolzano. Queste vengono oggi amministrate da un team di sei informatici interni. "Il motivo di questo conferimento è che allora determinati servizi informatici non venivano offerti dal centro di calcolo consorziato. Tra l'altro, per noi era molto importante anche consolidare la nostra competenza informatica interna. Non in ultimo, volevamo noi stessi avere la possibilità di studiare eventuali soluzioni informatiche specifiche per noi ed i nostri clienti, che ci potessero distinguere dalla concorrenza", spiega Martin Niederwanger. Il compito Digitalizzazione du fascicoli clienti Pool di documenti centrale Miglioramento della qualità dei dati Già nel 2002 la Banca Popolare dell’Alto Adige iniziava a pensare a come poter implementare un archivio elettronico. Dopo una prima analisi del rapporto utile-costi, in un primo momento questa idea fu di nuovo accantonata. “I sistemi di gestione documentale idonei erano allora sovradimensionati per le nostre esigenze e inoltre troppo costosi“, afferma Niedewanger. A monte dell’introduzione della MiFID, nel 2006 i piani sono stati nuovamente analizzati e questa volta è stato possibile per i responsabili individuare una soluzione idonea. Il concetto DocuWare modulare offriva esattamente le funzioni che servivano e contemporaneamente una sicurezza di investimento in vista di successive fasi di sviluppo. Anche dal punto di vista dei costi, l’offerta DocuWare è risultata vincente. “Un’analisi globale del ritorno di investimento per il progetto di digitalizzazione dei fascicoli di tutti i nostri clienti ha evidenziato che gli investimenti necessari sarebbero stati ammortizzati in soli due anni”, conferma Martin Niederwanger. La soluzione Il progetto di digitalizzazione doveva essenzialmente assolvere due compiti: sostituzione dell’archivio fascicoli Moduli Utilizzati clienti decentralizzato delle singole filiali con un archivio centrale di minor costo presso la Centrale della Banca di Active Import Bolzano. E come effetto collaterale positivo: possibilità di riunire all’intero insieme dei fascicoli dei clienti, parti Recognition importanti di tali fascicoli, come contratti di credito, già Internet Server conservate in un archivio centrale di massima sicurezza. Si doveva inoltre migliorare la qualità dei dati dei fascicoli dei LINK clienti. “Data la decentralizzazione dei fascicoli, allora si poteva verificare la qualità dei documenti solo mediante controlli a campione“, spiega Martin Niederwanger. Prima della digitalizzazione dei fascicoli archiviati, i documenti infatti dovevano passare attraverso un controllo di qualità manuale. I processi digitali di registrazione ed elaborazione avrebbero inoltre assicurato una considerevole riduzione dei tempi di ricerca. Una maggiore efficienza operativa degli impiegati della banca avrebbe promesso anche un migliore servizio ai clienti. L’accesso al pool digitale di documenti sarebbe avvenuto semplicemente sull’intranet interno della banca. Banca popolare dell’Alto Adige Case Study 2 Tutti i contratti specifici dei clienti, stipulati nelle filiali della Banca Popolare, a partire da aperture di conto, contratti di risparmio fino ad accordi su transazioni finanziarie, vengono automaticamente contrassegnati con un codice a barre, quindi stampati e presentati al cliente per la firma. Anche il codice a barre viene registrato in automatico e memorizzato in un elenco. Ogni sera, prima dell’invio quotidiano di tutti i contratti firmati alla Centrale della Banca Popolare di Bolzano, i codici a barre vengono nuovamente acquisiti con un apposito lettore e dopo il confronto con l’elenco stampato, vengono trasmessi per via elettronica alla centrale. Confrontando questo elenco – anche mediante l’acquisizione dei codici a barre con lo scanner mobile – tutti i documenti vengono verificati il giorno stesso dell’arrivo alla postazione di digitalizzazione centrale. Ove si evidenziassero differenze negli elenchi, la rispettiva filiale riceve un avviso relativo ai documenti interessati. In caso contrario, i documenti passano attraverso un controllo qualità manuale per verificare se sono presenti tutti i dati necessari. Infine, i documenti vengono digitalizzati in tre postazioni di lavoro provviste di potenti scanner Canon per documenti. Ogni giorno da 3.500 a 4.000 documenti, per un totale di circa 15.000 pagine, vengono scansiti, classificati automaticamente in base ai rispettivi codici a barre e memorizzati nel pool centrale di documenti. I documenti cartacei originali vengono depositati infine nell’archivio centrale della centrale della Banca Popolare dell’Alto Adige. I vantaggi “Il processo di elaborazione chiaramente definito assicura che non vada più perso alcun documento e permette anche di rilevare in qualsiasi momento lo stato di lavorazione di ogni documento”, spiega Martin Niederwanger. Seguendo le indicazioni di Niederwanger, insieme al controllo qualità integrato, è stato possibile ridurre drasticamente il numero di ricerche necessarie per l’inserimento di dati mancanti, di fascicoli depositati o di disguidi. I vantaggi Riduzione dei tempi di ricerca Maggiore efficienza operativa Spazi di archivio decentralizzati non necessari Elevata sicurezza dei dati Migliore servizio al cliente Questo criterio, esattamente come la semplice gestione, contribuisce a far accettare ben volentieri dai dipendenti la soluzione di archiviazione elettronica. “Solo gli amministratori IT della banca centrale ricevono la formazione sui prodotti DocuWare, mentre alle centinaia di impiegati delle filiali della Banca Popolare vengono fornite le istruzioni d’uso scritte”, spiega Martin Niedewanger. Nel frattempo, la soluzione di archivazione “Fascicoli clienti“ è già stata ampliata con una funzione speciale. È stato inserito anche un campione della firma digitale del titolare del conto in formato digitale nell’archivio. Un pulsante integrato nel software applicativo della banca permette all’impiegato di verificare in un batter d’occhio l’autenticità della firma di un cliente durante il colloquio. Banca popolare dell’Alto Adige Case Study 3 Conclusione DocuWare viene utilizzato produttivamente dal 2007. L’inserimento non ha incontrato ostacoli, seguendo le indicazioni di Martin Niedewanger. “Un project team, composto da dipendenti IT interni e specialisti del partner DocuWare locale, ha implementato la soluzione di archiviazione in pochi giorni, configurandola esattamente sulle nostre specifiche necessità. Per domande su questioni di dettaglio, siamo inoltre stati sempre in contatto telefonico con gli specialisti dei prodotti del produttore del software.” Niederwanger stima il costo amministrativo mensile per il pool centrale di documenti al massimo in mezza giornata. Dopo quattro anni di esperienza pratica, Niedewanger può trarre conclusioni positive. A suo dire, è stato possibile raggiungere interamente gli obiettivi posti all’avvio del progetto per la riduzione dei costi e l’aumento di efficienza. “Nel frattempo anche rappresentanti di altri istituti bancari, insieme ai quali gestiamo il centro di calcolo consorziato, hanno valutato positivamente il nostro progetto DMS. Si sono dichiarati addirittura entusiasti“, afferma Niederwanger. Per le successive fasi di sviluppo, lo specialista informatico si considera ben attrezzato, anche grazie al concetto modulare di DocuWare. “Il nostro obiettivo è quello di arrivare a un certo punto ad una gestione totalmente priva di cartaceo e di poter rinunciare alla digitalizzazione dei fascicoli. Ciò però presuppone che il cliente rilasci allo sportello una firma digitale legalizzata. Non appena si potrà disporre di una soluzione legalmente riconosciuta e accettata ad ampio raggio, potremo sviluppare ulteriormente il nostro pool di documenti”, promette Niederwanger. “Criterio decisivo per DocuWare, oltre alla semplice utilizzabilità, è stata la flessibilità con cui è possibile dimensionare DocuWare alle nostre specifiche necessità ed alle dimensioni della nostra azienda.“ Martin Niederwanger, Direttore Organizzazione, Banca popolare dell’Alto Adige, Bolzano This document can also be found here: http://pub.docuware.com/it/banca-popolare-dell-alto-adige Per ulteriori informazioni, visitare il sito Web DocuWare all’indirizzo www.docuware.com Banca popolare dell’Alto Adige Case Study 4