Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon) (1874) F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi Università Campus Bio-Medico, Roma Via Alvaro del Portillo 21, 00128 Roma Corresponding author: Laura De Gara [email protected]. Telefonico 06225411 fax 0622541456 Riassunto Il genere Pleurotus, che comprende funghi edibili dalle pregevoli proprietà organolettiche, presenta qualità nutrizionali e funzionali di notevole interesse. P. eryngii possiede un rilevante contenuto in carboidrati, proteine e fibre alimentari, oltre ad un basso contenuto lipidico. Sono presenti tutti gli aminoacidi essenziali con prevalenza di glutammato, aspartato e arginina, mentre l’aminoacido limitante è la leucina. Zuccheri solubili quali galattosio, sorbitolo e maltosio sono rintracciabili in quantità limitate. Il contenuto in sodio risulta particolarmente ridotto. Secondo quanto riportato in letteratura, sono presenti inoltre concentrazioni significative di vitamine (C, A, B2, B1,D e niacina). Come tutti i funghi commestibili, l’elevato quantitativo di fibre e steroli, oltre al basso contenuto lipidico, sodico e calorico, ne fanno un alimento strategico nella prevenzione della patologia cardiovascolare. Sono state dimostrate proprietà ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti. L’elevata quota e la varietà di fibre presenti possono contribuire alla eubiosi intestinale. Studi più recenti, infine, ne confermano le proprietà antiossidanti, immunomodulatorie e antiosteoporotiche. Questo articolo si propone di passare in rassegna la letteratura riguardante le proprietà nutrizionali e farmacologiche di questo importante fungo. Abstract The genus Pleurotus, which includes edible mushrooms characterized by a valued flavor, presents nutritional and functional properties of considerable interest. P.eryngii has a significant carbohydrate, protein, dietary fiber and a low fat content. It contains all essential amino acids with a predominance of glutamate, aspartate and arginine, while the limiting amino acid is leucine. Soluble sugars such as sorbitol, maltose and galactose are present in small quantities. The sodium content is particularly low. According with literature data, P.eryngii also contain a significant concentration of vitamins (C, A, B2, B1, D and niacin). Like all mushrooms, the high content of fibers and plant sterols, in addition to low fat, sodium and calories amount, make P.eryngii a strategic food in the prevention of cardiovascular pathologies. The high content and the variety of fibers present, may contribute to intestinal eubiosis. More recent studies, finally, confirm the antioxidant, immunomodulatory and antiosteoporosis properties of this mushroom. This article aims to review the literature about the nutritional and pharmacological properties of this important mushroom. Parole chiave: Pleurotus eryngii; cardoncello 25 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 Tassonomia Il genere Pleurotus comprende numerose specie commestibili note per le loro eccellenti caratteristiche nutrizionali ed organolettiche, che presentano numerose applicazioni biotecnologiche e possono essere coltivate tramite metodi relativamente poco costosi. Questo spiega perché questo genere rappresenti il 14.2% della produzione mondiale di funghi, ed occupi il terzo posto nella classifica dei funghi più prodotti, seguendo Agaricus bisporus e Lentinula edodes e precedendo Auricularia spp. 1 Dal 1996 al 2007 la produzione mondiale di funghi del genere Pleurotus è aumentata da 2.13 milioni a 3.43 milioni di tonnellate. 2 L’identificazione delle specie Pleurotus è talvolta difficile ed esistono pertanto dispute tassonomiche, a causa dell’ampia variabilità in morfologia colore del basidioma in risposta alle condizioni ambientali. 3 La dimensione delle spore, simile tra le diverse specie, non costituisce inoltre un valido carattere discriminante. 4,5 Prove di intercompatibilità con vari isolati di Pleurotus spp. sono state impiegate per delimitare i confini tra le specie biologiche. Tuttavia, non essendo assolute le barriere riproduttive, l’incompatibilità parziale può esistere, ed è ben documentata in Pleurotus eryngii ed in altre specie. 6,7 L’approccio genetico ha portato ad una migliore identificazione del genere Pleurotus. Le tecniche di biologia molecolare come l’utilizzo di marcatori AFLP (Amplified Fragment Length Polymorphism; polimorfismo da lunghezza dei frammenti amplificati), RFLP (Restriction Fragment Length Polymorphism; polimorfismo da lunghezza dei frammenti di restrizione), RAPD (Random Amplification of Polymorphic DNA), comparazione delle sequenze ITS (Internal Trascribed Spacer) e sequenziamento del DNA di varie regioni del genoma nucleare e extracromosomico, hanno permesso di meglio comprendere le caratteristiche genetiche intra- e inter-specifiche. 8-13 L’utilizzo combinato dei dati morfologici e biochimici, dei test di intercompatibilità e genetici, è possibile ottenere una migliore comprensione della storia, dell’identità, delle linee di parentela e dell’evoluzione del genere. Ciononostante una chiara delimitazione tra le specie rimane spesso difficoltosa, pertanto il concetto di “complesso di specie” viene ampiamente applicato per definire le specie strettamente correlate, che sono completamente o parzialmente intercompatibili (fertilità crociata) e che potrebbero appartenere ad un determinato gruppo di intersterilità. Nelle specie appartenenti al genere Pleurotus, diversi complessi di specie sono stati proposti.4,14 Il complesso di specie P. eryngii comprende: P. eryngii var. eryngii, P. eryngii var. ferulae, P. eryngii var. elaeoselini, P. eryngii var. nebrodensis, P. hadamardii, P. fossulatus e la più recente varietà P. eryngii var. tingitanus. 4,15,16 Nelle osservazioni originarie di Quelet, Lanzi e Inzenga venivano identificati P. eryngii (Agaricus eryngii - 1815), P. ferulae (A. ferulae - 1873) e P. nebrodensis (A. nebrodensis - 1863), come specie distinte tra loro. 17 Gli studi basati su mating tests hanno dimostrato un certo grado di intercompatibilità tra questi tre gruppi, suggerendo l’idea che i membri appartengano ad un’unica specie biologica. 3,18 Più recentemente sulla base di osservazioni di tipo genetico, è stato possibile distinguere P. eryngii var. eryngii e P. eryngii var. ferulae come distinte specie biologiche. 19In base alla specializzazione d’ospite la varietà nebrodensis è stata elevata a rango di specie, mentre a livello intraspecifico è stata poi separata in due varietà, la varietà nebrodensis e quella eleosini.15,20 La classificazione più corretta del complesso P. eryngii è quella di Zervakis e Balis (1996). 3 Pleurotus eryngii (DC.:Fr.) Quel. è conosciuto con nomi diversi a seconda del paese di produzione e consumo: King Oyster mushroom (Stati Uniti), Pleorote du Panicaut (Francia), Fungo cardoncello (Italia), Seta de cardo (Spagna), e Kruisdisteloesterzwam o Krauterseitling (Germania). Altri nomi comuni includono Argonane, Bouligoule, Champignon de garrigue, Boletus delle steppe, Almond oyster, King trumpet mushroom e French horn mushroom. 21,22 Altri sinonimi comprendono Agaricus eryngii DC., Fl. Fr., Edn 3 6: 47 (1815) e Pleurotus fuscus Battarra ex Bres. (1928). 26 Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.)... F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi Distribuzione geografica ed ecologica del complesso di specie Pleurotus Eryngii. Il genere Pleurotus occupa un’area nell’emisfero settentrionale compresa tra i 30 e 50° N. 3 Le specie appartenenti si trovano principalmente nelle regioni a clima subtropicale del Mediterraneo, in Europa centrale, Russia, Ucraina, Asia centrale e Iran. Pleurotus eryngii può essere rintracciato nelle regioni steppose e dei prati secchi fino alla zone montane. Pleurotus eryngii è unico nel suo genere per la capacità di svilupparsi come biotrofo facoltativo, su alcuni membri delle Ombrellifere (Eryngium campestre, E. maritimum, E. alpinum, E. moroccanum, E. planum, Ferula communis, F. sinkiangensis, Laserpitium latifolium, L. Siler, Elaeoselinum asclepium, Thapsia Garganica, Cachrys ferulacea ed altri) e famiglie di Composite. 23 Pleurotus eryngii var. eryngii si trova di solito in associazione con Eryngium spp. Pleurotus eryngii var. ferulae cresce sulle radici di Ferula spp. presenti nel bacino del Mediterraneo. Pleurotus eryngii var. nebrodensis generalmente si trova in associazione con Cachrys delle regioni subalpine in Europa ed in Asia a 1.200 -2.000 metri e con F. sinkiangensis in Cina. Proprietà nutrizionali I funghi commestibili possono essere saprofiti, simbionti e parassiti di diverse piante. I saprofiti secernono enzimi in grado di digerire il substrato nutrizionale circostante, per ottenere i composti necessari al sostentamento. Dalla composizione chimica del substrato in cui si sono sviluppati discendono le caratteristiche nutrizionali dei funghi. Altri fattori ne influenzano la qualità, quali lo stadio di sviluppo ed il trattamento precedente e successivo al raccolto. I diversi lavori pubblicati in merito alle proprietà nutrizionali dei funghi, anche se centrati sulla medesima specie, riflettono questa variabilità. 24 In un lavoro di Manzi et al. (2004), viene analizzato il contenuto in nutrienti di P.eryngii e di altre specie. 25 Emergono qui le caratteristiche nutrizionali più salienti di tale fungo: rilevante contenuto in carboidrati (9,6% del peso fresco), fibre alimentari (4,64% del peso fresco, di cui 4,11% costituito da fibra insolubile e 0,53% da fibre alimentari solubili), chitina (0,50% del peso fresco), polisaccaridi (0,41% del peso fresco), proteine (2.2 % del peso fresco) e basso contenuto lipidico (0.8 % del peso fresco).25 La composizione di nutrienti, per 100 g di sostanza secca, in un lavoro di Coli et al. (1998) comprende: lipidi 6,7%, proteine 1 2,3%, carboidrati solubili 25,3%, polisaccaridi non cellulosici 15,4%, polisaccaridi cellulosici 19,8 %, con contenuto calorico totale pari a 272 KCal. 26 In un altro studio di Manzi et al. (1999) viene riportato un contenuto idrico percentuale in P. eryngii del 91.69%±0.11.27 Il contenuto di azoto risulta pari a 5.20±0.03 g/100 g (peso secco) e 0.43±0.00 g/100 g (peso umido). Il contenuto proteico totale (determinato con il metodo Kjeldahl, utilizzando 4.38 come fattore di conversione)28, è 22.74±0.11 g /10 0 g (peso secco) e 1.88±0.01 g/100 g (peso umido). Il contenuto proteico (calcolato come somma del contenuto aminoacidico) risulta pari a 22.35±0.65 g/100 g (peso secco) e 1.86±0.05 g/100 g (peso umido). [Tabella 1] Il contenuto dei singoli aminoacidi mostra prevalenza di glutammato, aspartato e arginina (12.76 g/100 g, 10.80 g/100 g, 9.23 g/100 g rispettivamente). P.eryngii contiene tutti gli aminoacidi essenziali: Leucina 7.24 g/100 g, Valina 4.00 g /100 g, Lisina 6.87 g/100 g, Isoleucina 3.83 g/100, Treonina 5.30 g/100 g, Metionina 1.71 g/100 g, Triptofano 1.34 e Fenilalanina 4.26 g/100 g. Il contenuto di cisteina pari a 1.66 g/100 g, istidina 3.24 g/100 g e tirosina 3.69 g/100 g. L’acido γ-butirrico (GABA), un aminoacido non essenziale con f u nzioni di neurotrasmettitore nel sistema nervoso centrale, e l’ornitina, precursore dell’argini n a, sono entrambi presenti. Il contenuto di GABA risulta pari a 53.3±10.8 mg/100 g (peso secco) e 4.4±0.9 mg/100 g (peso umido), mentre il contenuto di ornitina risulta pari a 844.8±68.3 mg/100g (peso secco) e 70.2±5.7 mg/100 g (peso umido). [Tabella 2] Chen et al. (2011), riportano l’analisi del contenuto in GABA, distinto nelle sue concentrazioni a livello 27 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 della base del fungo e del basidioma, riscontrando l’assenza di questo aminoacido nella base ed un contenuto pari a 25.5±0.9 mg/Kg peso secco nel basidioma. 29,30 Il valore nutrizionale delle prote ine contenute in P. eryngii è stato quantificato mediante un confronto tra gli aminoacidi essen ziali presenti e il fabbisogno umano.27 L’aminoacido limitante, ovvero quello le cui concentrazioni si allontanano di più dal fabbisogno di riferimento, definito dalla Food and Agricultural Organization (FAO), è risultato la leucina. Tuttavia il punteggio chimico delle proteine, ovvero la percentu ale dei livelli raccomandati dalla FAO e determinato in base all’aminoacido limitante, varia da 111% a 102%, confermando il buon valore biologico delle proteine contenute in questo fungo. In uno studio comparativo tra le proprietà nutrizionali di diverse specie di funghi, P.eryngii ha mostrato, insieme ad Agaricus bisporus, il più alto quantitativo proteico (1.21 g/100 g del peso fresco) rispetto a P.ostreatus, Lentinula edodes e Flammulina velutipes.31 Di rilevanza comparativa anche il contenuto in fibra alimentare di P. eryngii e P. nebrodensis che risulta essere superiore rispetto a quello di A. bisporus.32 [Tabella 3] In un lavoro di Mau et al.(1998) vengono valutate le proprietà nutrizionali segmentali del fungo, diviso tra base, corpi fruttiferi maggiori e minori. La base risulta essere molto ricca di carboidrati (9.12% del peso secco) e relativamente povera in proteine e lipidi rispetto al resto del basidioma. L’alto contenuto in carboidrati della base può essere dovuto al ruolo di riserva energetica, svolto da questa porzione del basidioma. Zuccheri solubili quali galattosio (presente in grandi quantità a livello della base del fungo), sorbitolo e maltosio sono presenti in quantità ridotte (6,96-7.70 mg / g). I corpi fruttiferi minori contengono i quantitativi più elevati di ceneri e fibre (7.21 e 9.15% rispettivamente).33 Il contenuto di ceneri in P. eryngii risulta pari a 9.16±0.26 g/100 g (peso secco) e 0.76±0.02 g/100g (peso umido), mentre quello di sodio pari a 50.4±1.1 mg/100g (peso secco) e 4.2±0.1 mg/100 g (peso umido); quello in potassio pari a 3095.0±40.0 mg/100g (peso secco) e 257.3±3.4 mg/100 g (peso umido), quello in magnesio pari a 144.4±15.6 mg/100g (peso secco) e 12.0±0.3 mg/100 g (peso umido), quello in calcio pari a 33.7±0.4 mg/100g (peso secco) e 2.8±0.1 mg/100g (peso umido). Il contenuto in sodio in P. eryngii risulta particolarmente ridotto in uno studio di Gençcelep et al. (2009), essendo pari a 30 mg/100 g del peso a secco.34 La composizione minerale di colture di basidiomi di P.eryngii, in campioni essiccati in forno, è la seguente: fosforo 1,3%, potassio 3,1%, calcio 0,006%, magnesio 0,2%, manganese 13,1 μg/g, ferro 29,3 μg/g , rame 22 μg/g, boro 19,7 μg/g, alluminio 2,2 μg/g, zinco 89,3 μg/g e sodio 240 μg/g.21 I funghi non contengono fonti significative di acidi grassi insaturi; in Pleurotus eryngii il quantitativo totale di acidi grassi (esterificati + non esterificati) è risultato del 4.26% (peso secco). Il rapporto tra grassi insaturi e grassi saturi è risultato pari a 3.23. Il contenuto relativo dei più rilevanti acidi grassi è risultato il seguente: acido palmitico (C16:0) 15.24% , acido stearico (C18:0) 2.69%, acido linolenico (C18:3, n-3) 0.48%. Il quantitativo relativo più rilevante tra i vari acidi grassi monoinsaturi, è stato riscontrato per l’acido oleico (C18:1,n-9) ed è compreso tra il 43 ed il 46% degli acidi grassi totali, mentre tra i polinsaturi il più rappresentato è risultato l’acido linoleico (C18:2, n-6) con concentrazioni percentuali tra il 33 ed il 68% di tutti gli acidi grassi. 35,36 In un lavoro comparativo interspecifico versus Agaricus bisporus, P. ostreatus, Lentinula edodes e Flammulina velutipes, P.eryngii mostra il più alto contenuto in acidi grassi monoinsaturi e si osserva una sostanziale analogia nel profilo lipidico (acidi grassi polinsaturi, monoinsaturi e saturi) tra P.eryngii e P.ostreatus. 31 Da un punto di vista organolettico l’aspartato e il glutammato sono composti affini al glutammato monosodico (monosodic glutamate-like, MSG-like) e conferiscono al fungo il suo sapore più tipico; il gusto umami è invece tipico della combinazione di composti MSG-like con un gruppo di 5’-nucleotidi prodotti dalla degradazione degli acidi nucleici (tra questi ultimi, particolarmente presente il 28 Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.)... F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi 5’-citosina monofosfato), mentre al 5’-guanosin monofosfato viene attribuito il sapore simile alla carne. 37,38 Esiste una equilibrata ripartizione degli aminoacidi liberi, dotati di sapore amaro e dolce, tra la base, ed i corpi fruttiferi, mentre i composti MSG-like sono maggiormente presenti nei corpi fruttiferi. Il sapore tipico di P.eryngii è stato attribuito proprio alle componenti MSG-like ed alle componenti dolci presenti nel fungo.39 Concentrazioni significative di vitamine (C, A, B2, B1,D e niacina) sono state riscontrate in P. eryngii. 27,40 In uno studio comparativo sulla composizione chimica e il valore nutrizionale (vitamine e aminoacidi), di tre varietà di P. eryngii (var. thapsiae, elaeoselini, eryngii e nebrodensis), P. nebrodensis ha mostrato il più alto contenuto di vitamina B12 (cianocobalamina), B2 (riboflavina) e B7 (biotina): 1,93 μg, 0,29 mg e 18,3 μg per 100 g di peso a secco, rispettivamente. 32 Alcuni nutrienti, come la vit. D2 risultano completamente assenti nella forma coltivata rispetto alla forma selvatica. L’assenza di vit. D2 viene attribuita alla coltivazione in luoghi ad illuminazione ridotta. L’assorbimento di ioni metallici nei funghi varia in funzione della specie e dell’ecosistema in cui avviene lo sviluppo (in particolare dalla sostanza acida e organica presente nel terreno).41 P. eryngii ha la capacità di assorbire alcuni microelementi dal mezzo e incorporarli in composti organici. 42,43 Miceli provenienti da ceppi di diversa origine, sono in grado di assorbire da un mezzo liquido sintetico arricchito di diverse fonti inorganiche di selenio (Na2SeO3, Na2SeO4 o SeO2) a diverse concentrazioni. 44Allo stesso modo, in uno studio che confronta le concentrazioni di sette diversi metalli (piombo, cadmio, manganese, rame, nickel, argento e cromo) in 32 specie diverse di funghi selvatici, P. eryngii è risultata la specie capace di accumulare le concentrazioni più elevate di piombo (Pb) nei basidiomi. 45 Questi lavori possono suggerire che P. eryngii potrebbe costituire un’ottima fonte alimentare di alcuni microelementi nonché un efficiente indicatore di inquinamento ambientale da metalli pesanti. Oltre l’elevato valore nutrizionale dei basidiomi, molti ceppi commerciali di P. eryngii producono concentrazioni significative di acido cianidrico (HCN), che blocca la respirazione mitocondriale e quindi la produzione di ATP, provocando morte cellulare. 46 Tuttavia il contenuto di HCN nella maggioranza dei basidiomi testati risulta trascurabile (<1,0 mg/kg) e tale quantitativo potrebbe essere ulteriormente abbattuto tramite cottura. 47 I composti aromatici volatili in P. eryngii sono: 3-ottanone, 1-otten-3-one, 3-ottanolo, 1-otten-3-olo, 1-ottanolo, 2-otten-1-olo e benzaldeide (quest’ultima, sebbene quasi assente nella base del fungo, è invece il composto volatile più presente nel corpo fruttifero e, richiamando l’aroma di mandorla, rende ragione di uno dei nomi con cui è conosciuto questo fungo: Almond Oyster). Proprietà farmacologiche Pleurotus eryngii è noto in medicina per i suoi benefici effetti cardiovascolari e ipocolesterolemizzanti. L’incremento dei livelli plasmatici di colesterolo totale, lipoproteine a bassa densità (LDL) e la diminuzione dei livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), costituiscono un consolidato fattore di rischio cardiovascolare. I funghi commestibili, grazie al loro elevato contenuto in fibre, steroli, proteine, microelementi ed al basso contenuto lipidico e calorico, sono certamente un alimento ideale nella strategia preventiva verso lo sviluppo di queste patologie. In diverse specie del genere Pleurotus (ed in P.eryngii in particolare) è stato isolato un composto chiamato mevinolina (conosciuta anche come lovastatina o monacolina K) ed altri composti affini in grado di esercitare inibizione competitiva nei confronti dell’enzima microsomiale 3-idrossi-3-metilglutaril-Coenzima A (HMG-CoA) reduttasi, il principale enzima limitante nella biosintesi del colesterolo. 48 Il contenuto di mevinolina nel basidioma di P.eryngii è pari a119.9 ±2.31 mg/Kg di peso secco mentre è di 151.8±3.2 mg/Kg a livello 29 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 della base. Il contenuto di lovastatina nel micelio è inferiore a quello del corpo fruttifero ed è risultato pari a 44.5±0.9 mg/Kg peso secco.29,49-52 In studi su topi, l’estratto polisaccaridico idrosolubile di P.eryngii si è mostrato in grado di ridurre i livelli di colesterolo, trigliceridi e LDL, oltre a far aumentare le HDL. 51 In uno studio randomizzato, controllato, in doppio cieco e cross-over su 26 soggetti di nazionalità giapponese con moderata iperlipidemia, è stata valutata l’efficacia di estratto di P.eryingii nel ridurre l’incremento della trigliceridemia post-prandiale. I soggetti, divisi in due gruppi in maniera casuale, assumevano un pasto ad alto contenuto lipidico (40 g di grassi) addizionato, o meno, dell’estratto di P. eryngii. L’innalzamento post-prandiale della trigliceridemia nel gruppo sottoposto a dieta lipidica addizionata con estratto di P.eryngii mostrava una significativa soppressione dopo 3 e 4 ore dall’ingestione, in confronto al gruppo sottoposto solo alla analoga dieta lipidica.53 P.eryngii ha evidenziato anche effetti ipoglicemizzanti. 54-56 Di grande interesse è il contenuto in fibre in questo fungo. [Tabella 4] Il contenuto di carboidrati, presenti in generale nei funghi, prevalentemente sottoforma di polisaccaridi o glicoproteine, varia tra il 50% e il 90% della sostanza secca. 57 Tra i polisaccardi, i più abbondanti nei funghi sono la chitina, l’emicellulosa, β- e α-glucani, mannani, xilani e galattani. La massa molecolare media Mw, a seconda della fonte, varia da 5 a 2000 KDa.58 I polisaccaridi fungini sono presenti prevalentemente come glucani lineari e ramificati, con diversi tipi di legame glicosidico, come (1→3), (1→6)-β-glucani e (1→3)-α-glucani, ma alcuni sono veri eteroglicani contenenti acido glucuronico, xilosio, galattosio, mannosio, arabinosio o ribosio. 59 Come ogni polisaccaride proveniente da altre fonti alimentari, queste sostanze, come fibre solubili o insolubili, contribuiscono alla eubiosi del microbiota intestinale.60-62 Una vasta gamma di glicani, dagli omopolimeri agli eteropolimeri complessi, ha mostrato proprietà antitumorali.63 Differenze nelle loro proprietà possono essere correlate con la solubilità in acqua, la dimensione delle molecole, il tasso di ramificazione e la forma.59 Una conformazione terziaria ad elica dei β-(1→3)-glucani è ritenuta importante per la loro attività immunostimolante.64 Oltre ai β-(1→3) glucani dalle riconosciute proprietà antitumorali, un ampio spettro di glicani attivi biologicamente sono stati descritti. Sono presenti catene polisaccaridiche sia lineari che ramificate con uno scheletro composto di unità di α- e/o β-glucosio , e le cui catene laterali possono essere collegate in modi diversi. La principale fonte di polisaccaridi biologicamente attivi sembra essere la parete cellulare fungina che, come detto, è composta prevalentemente da complessi di chitina-glucani. Tuttavia la chitina fungina non ha proprietà antitumorali. 65 L’importanza commerciale dei polisaccaridi fungini ha attirato molta attenzione sul settore dei c.d. cibi funzionali. I β-glucani contenuti nel genere Pleurotus hanno mostrato capacità immunomodulatorie, antiossidanti, antinfiammatorie e analgesiche. 66,67 I glicani biologicamente attivi o i loro complessi con le proteine, così come altri polisaccaridi isolati dal basidioma di queste specie, sono interessanti per la preparazione di nuovi supplementi nutrizionali. La solubilità in acqua è un fattore estremamente importante per incrementare alcune attività biologiche dei glucani fungini. Questa può essere facilmente ottenuta tramite l’aggiunta di gruppi polari . Derivati carbossimetilati di pleurano, un β-glucano isolato da varie specie di Pleurotus, hanno mostrato proprietà immunomodulatorie e antitumorali.68-70 β-glucani altamente ramificati dagli sclerozi di Pleurotus tuber-regium e loro derivati solforati, hanno mostrato potente attività antitumorale in vivo ed in vitro. 71 Un altro β-glucano solforato di origine fungina ha mostrato una spiccata attività antivirale contro Herpes Simplex virus, mentre il corrispondente polisaccaride nativo era inattivo. 72 In P.eryngii la presenza di β-glucani è stata quantificata distinguendo la distribuzione tra la frazione solubile (16.8%) ed insolubile (83.2%) delle fibre alimentari presenti nel fungo.62 Il contenuto complessivo di β-glucani in P.eryngii è pari a 0.29±0.03 g/100g del peso secco. Alcuni α-glucani a basso 30 Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.)... F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi peso molecolare, isolati dal micelio del fungo P.ostreatus sono stati in grado di inibire la proliferazione di cellule tumorali del colon, attraverso l’induzione di apoptosi. 73 I polisaccaridi fungini, così come i derivati dalla loro parziale idrolisi, hanno potenziali funzioni prebiotiche. Il termine prebiotico è stato introdotto da Gibson e Roberfroid (1995) e significa ingrediente non digeribile, in grado di esercitare un effetto benefico stimolando la crescita di un numero limitato di batteri nel colon. 74 La selettività dei prebiotici è stata dimostrata coi Bifidobacteria, la cui crescita può essere favorita con l’ingestione di sostanze come i fruttoligosaccaridi, l’inulina, oligosaccaridi transgalattosilati e oligosaccaridi della soia.75-77 I basidiomi di P.ostreatus e P.eryngii contengono β-1,3-1,6-glucano ramificato e α-1,3 glucano lineare come principali costituenti della parete cellulare. Almeno due tipi di complessi di glucani e proteoglucani estratti da Pleurotus possono essere utilizzati per la produzione di simbiotici con ceppi selezionati di microrganismi probiotici. La costruzione di questi simbiotici (ovvero la combinazione razionale di ceppi batterici con il loro substrato specifico), può avere successo con ceppi selezionati di Lactobacilli. 60 Alcuni ceppi di Bifidobacteria possono essere combinati in particolare con prebiotici estratti da P. eryngi. Un estratto cloroformico di P.eryingii ha mostrato effetti inibitori su DNA topoisomerasi di mammifero. Il composto è stato purificato e identificato come ubichinone-9, ed è in grado di inibire inducendo apoptosi le cellule leucemiche U937, ma non i fibroblasti normali NIH373 e le cellule 3Y1. 78 Per quanto concerne le proprietà antinfiammatorie, un estratto di P.eryngii si è dimostrato in grado di sopprimere in maniera significativa la degranulazione ed il rilascio di istamina da parte delle mast-cellule, nonché il rilascio e la sintesi di IL-4 (una citochina capace di indurre la sintesi di IgE e lo sviluppo delle mast-cellule)e le proteine di segnale attive nella risposta allergica, agendo sui meccanismi di segnale mediati da fattori di trascrizione NFAT, NF-kB, AP1 e recettore FcεRI. 79-81 Un estratto di P.eryngii è stato anche impiegato con successo nel trattamento della dermatite atopica sperimentale, su modello animale indotta da 2,4-dinitroclorobenzene (DNCB). L’azione inibitoria sull’allergia da contatto sembra avvenire attraverso la modulazione della risposta Th1 / Th2 e tramite la riduzione dell’infiltrato infiammatorio nelle lesioni cutanee.82 Un estratto in etanolo di P.eryngii ha soppresso la reazione di ipersensibilità ritardata nella allergia sperimentale, indotta da oxazolone in topi maschi ICR (Imprinting Control Region).83 Nel 2001 Wang et al. descrivono un composto molecolare di massa 11.5 KDa cui danno il nome “Pleureryn” con attività proteasica, in grado di esercitare effetti inibitori sulla sintesi proteica, in un sistema di lisato di reticolociti di coniglio, così come sulla trascrittasi inversa del virus HIV-1.84 Gli stessi autori, nel corso di ulteriori studi, isolano un peptide ad attività antimicotica di massa molecolare 10 KDa, a cui danno il nome di “Eryngin”, capace di inibire la crescita del micelio nel Fusarium oxysporum e Mychosphaerella arachidicola, ed una ribonucleasi termostabile, con massa molecolare di 16 KDa, ad attività antivirale, immunomodulatoria, e antineoplastica.85 La laccasi isolata da basidiomi di P.eryngii ha mostrato anche una attività inibitoria verso la trascrittasi inversa di HIV-1. 86 P.eryngii è stato studiato anche in merito ai potenziali effetti sul metabolismo osseo. L’osteoporosi è una patologia in costante crescita nella popolazione geriatrica, in particolare quella femminile. La progressiva perdita di massa ossea determina un aumento della suscettibilità a fratture con incremento di mortalità e morbidità.87 Un composto estratto da basidiomi di P. eryngii potrebbe avere un ruolo importante nel metabolismo osseo. Questo estratto ha determinato una aumentata attività di fosfatasi alcalina degli osteoblasti , aumento del livello di espressione del gene Runx2 (gene coinvolto nella differenziazione degli osteoblasti), aumentata secrezione di osteoprotegerina (membro della superfamiglia del recettore del TNF, coinvolto nella regolazione della densità ossea tramite inibizione dell’attività osteoclastica), e una diminuzione delle aree di riassorbimento osseo.88 Analogamente, Shimizu et al. 31 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 (2006) hanno dimostrato che un estratto etanolico dai basidiomi di P. eryngii può prevenire la perdita di massa ossea, in soggetti sottoposti ad ovariectomia, senza alcun effetto sostanziale sull’utero. Gli stessi autori hanno isolato il 17-β-estradiolo dai basidiomi (un composto non steroideo con la più alta attività estrogeno-simile tra i tanti composti presenti in natura).89 Dai basidiomi, Ngai e Ng (2006) hanno isolato anche una emolisina (battezzata “Eryngeolysin”), monomerica, di massa 17 kDa, che mostra citotossicità nei confronti di cellule leucemiche e attività antibatterica contro Bacillus spp (ma non altre specie batteriche), senza effetti antimicotici. 90 Il potenziale antivirale di P. eryngii viene attribuito alla xb68Ab.91 Gli studi qui brevemente ricordati, sono la base scientifica alla base degli effetti anti-ipertensivi, ipocolesterolemizzanti, ipoglicemizzanti, immunomodulatori, antitumorali, antibatterici, antivirali, antimicotici, antinfiammatori e antiosteoporotici di P.eryngii. Sebbene diverse specie del genere Pleurotus possono sintetizzare diversi tipi di lectine, P. eryngii non ha questa capacità. 40 Va infine ricordato anche che, data la notevole capacità di rilascio delle spore, in letteratura medica sono riportati casi di polmonite da ipersensibilità causati da P. eryngii. 92 Tabella 1. Contenuto di azoto e proteine (g/100 g) di fungo edibile. Dati presentati come medie dei triplicati± deviazione standard Azoto Proteine calcolate con metodo Kjeldahl (fattore di conversione 4.38) Proteine calcolate come somma del contenuto aminoacidico Peso secco Peso umido Peso secco Peso umido Peso secco Peso umido 7.93±0.08 1.12±0.01 34.73±0.35 4.92±0.05 38.96±0.66 5.75±0.10 P.eryngii ferulae 5.30±0.04 0.60±0.01 23.21±0.19 2.65±0.02 25.41±0.88 3.02±0.11 P.eryngii var.eryngii 5.20±0.03 0.43±0.00 22.74±0.11 1.88±0.01 22.35±0.65 1.86±0.05 6.96±0.05 0.72±0.01 30.48±0.22 3.17±0.02 23.86±1.07 2.93±0.21 3.47±0.06 0.35±0.01 15.19±0.26 1.53±0.03 13.54±0.6 1.35±0.06 P.ostreatus P.pulmunarius L.edodes Tratto da Manzi et al., 199927 modificato 32 Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.)... F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi Tabella 2. Contenuto aminoacidico (g /100 g) di fungo P.ostreatus P.eryngii ferulae P.eryngii P. pulmunarius L.edodes Aspartato 11.57 12.09 10.80 9.14 10.19 Treonina 4.98 5.04 5.30 6.95 5.55 Serina 5.56 5.96 5.57 8.43 5.70 Glutammato 14.97 12.89 12.76 18.68 20.91 Prolina 4.32 3.77 3.49 6.42 3.85 Glicina 4.38 4.52 4.65 6.25 4.66 Alanina 5.97 6.24 5.99 9.46 5.27 Valina 4.38 4.51 4.00 5.74 3.81 Metionina 1.54 1.69 1.71 0.99 2.16 Isoleucina 4.06 4.11 3.83 4.70 3.30 Leucina 6.54 6.56 7.24 3.42 6.38 Tirosina 3.55 3.42 3.69 2.76 2.60 Fenilalanina 4.16 4.04 4.26 2.84 3.81 Istidina 3.77 3.31 3.24 3.19 3.00 Lisina 6.30 6.71 6.87 3.08 4.98 Arginina 10.94 11.66 9.62 3.72 5.70 Triptofano 1.10 1.22 1.34 1.22 1.92 Cisteina 1.23 1.57 1.66 1.84 3.40 Ornitina 0.64 0.59 3.76 0.46 2.66 GABA 0.03 0.08 0.22 0.71 0.15 Aminoacido Tratto da Manzi et al., 199927 modificato 33 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 Tabella 3. Valore nutrizionale (g /100 g di parte edibile) di alcune specie di fungo. Acqua Proteine Grassi Carboidrati Fibre Agaricus bisporus 90.7 2.7 0.2 0.7 1.9 Armillaria mellea 89.0 1.6 0.7 0.1 7.6 Boletus edulis 88.6 2.8 0.4 0.5 6.9 Cantharellus cibarius 91.5 1.5 0.5 0.2 5.6 Lactarius deliciosus 89.8 1.9 0.7 0.1 6.9 Leccinum aurantiacum 92.3 1.4 0.8 n.d. 4.7 Leccinum scabrum 88.5 2.5 0.6 n.d. 7.3 Morchella esculenta 90.0 1.7 0.3 n.d. 7.0 Suillus luteus 91.1 1.7 0.4 0.3 5.9 Tuber melanosporum 75.5 5.5 0.5 n.d. 16.5 Pleurotus ostreatus 88.4 2.2 0.3 4.5 0.7 Amanita caesarea 92.9 2.0 0.3 n.d. n.d. Agaricus campestris 90.4 3.7 0.2 0.8 2.3 Tuber melanosporum 75.8 6.0 0.5 0.7 8.4 Pleurotus eryngii 89.3 1.3 0.7 3.7 3.0 Pleurotus eryngii var. elaenosini 89.5 1.6 0.7 3.4 3.0 Pleurotus nebrodensis 89.9 1.2 0.7 3.3 3.2 Tratto da La Guardia et al. (2005)32 modificato 34 0.53±0.19 0.80±0.21 Pleurotus eryngii fresco Pleurotus eryngii cucinato Fibre solubili (g/100 g di peso edibile) 5.84±0.82 4.11±0.38 Fibre insol. (g/100 g di peso edibile) 6.65±0.19 4.64±0.58 Fibre totali (g/100 g di peso edibile) 516.7±46.5 413.8±53.3 β-glucani (mg/100 g di peso edibile) 7.8 8.9 β-glucani (% delle fibre totali) 0.6±0.1 0.5±0.1 Chitina (g/100 g di peso edibile) 9 11 Chitina (% delle fibre totali) 70.4±13.1 51.4±15.5 Fenoli totali (mg /100 g di peso edibile) Tabella 4. Contenuto di fibre alimentari solubili e insolubili, fibre alimentari totali, β-glucani, chitina e fenoli totali nei funghi freschi e nei funghi cucinati Note su PLEUROTUS ERYNGII (DC.)... F.M. Serino, L. De Gara, R. Antonelli Incalzi Tratto da Manzi et al. (2004)25 modificato 35 La Rivista di Scienza dell’Alimentazione, numero 4, ottobre-dicembre 2013, ANNO 42 Bibliografia 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 36 Chang S. T., Miles PG. 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