capitolo 12 - 1 OBIETTIVI MACROECONOMICI E POLITICA MONETARIA ECONOMIA MONETARIA CARATTERISTICA ESSENZIALE: SCAMBI ATTRAVERSO LA MONETA E NON ATTRAVERSO “TUTTI” GLI ALTRI BENI (BARATTO). LA MONETA, INIZIALMENTE ERA UNA MERCE, ORA E’ CARTACEA. QUESTO PONE PARTICOLARI PROBLEMI DI FIDUCIA FUNZIONI DELLA MONETA MEZZO DI PAGAMENTO O INTERMEDIARIO DEGLI SCAMBI UNITA’ DI CONTO RISERVA DI VALORI INTERMEDIARI FINANZIARI SE I CENTRI DI RISPARMIO NON COINCIDONO COMPLETAMENTE CON I CENTRI DI INVESTIMENTO SORGE IL PROBLEMA DI FAR AFFLUIRE LE RISORSE IN POSSESSO DEI RISPARMIATORI VERSO COLORO CHE VOGLIONO EFFETTUARE INVESTIMENTI. QUESTO PUO’ AVVENIRE IN DUE MODI: o CREDITI DIRETTI CONCESSI DAI RISPARMIATORI AGLI INVESTITORI (ESEMPIO TITOLI EMESSI DALLE IMPRESE E SOTTOSCRITTI DALLE FAMIGLIE) o CREDITI INDIRETTI EMESSI DAGLI INTERMEDIARI FINANZIARI (CHE IN QUESTO MODO OTTENGONO LE RISORSE DEI RISPARMIATORI E POI LE VOLGONO IN VARIO MODO A FAVORE DEGLI INVESTITORI) capitolo 12 - 2 GLI I.F. CONSENTONO DI ABBASSARE IL COSTO DEL CREDITO (EFFICIENZA) PERCHE’: o VI SONO ECONOMIE DI SCALA E DI VARIETA’ NELL’ATTIVITA’ DI ACQUISIZIONE DELLE RISORSE DEI RISPARMIATORI o POSSONO TRASFORMARE QUALITATIVAMENTE IL CREDITO (AD ESEMPIO POSSONO PRESTARE A SCADENZE PIU’ LUNGHE RISPETTO A QUELLE CONCESSE AI RISPARMIATORI) o REALIZZANO LA DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO (IL SINGOLO RISPARMIATORE DIFFICILMENTE POTREBBE REALIZZARLA PER LA LIMITATEZZA DELLE SUE RISORSE) I CREDITI DIRETTI E INDIRETTI PRESENTI IN UNA CERTA ECONOMIA COSTITUISCONO L’INSIEME DELLE SUE PASSIVITA’ FINANZIARIE (NECESSARIAMENTE UGUALI ALLE ATTIVITA’ FINANZIARIE IN UN’ECONOMIA CHIUSA: PER OGNI DEBITORE DEVE ESSERVI UN CREDITORE). LA STRUTTURA FINANZIARIA E’ L’INSIEME DEGLI I.F., DELLE ATTIVITA’ (O PASSIVITA’) FINANZIARIE, DEI RELATIVI MERCATI. GLI INTERMEDIARI FINANZIARI POSSONO ESSERE SPECIALIZZATI PER IL TIPO DI ATTIVITA’ ECONOMICA DEI BENEFICIARI DEI PRESTITI, PER LA DURATA DEI FINANZIAMENTI CONCESSI, PER LA FORMA DI CREDITO CONCESSA. RISPETTO ALLE SCADENZE: BANCHE DI TIPO INGLESE (SEPARAZIONE TRA BREVE E LUNGO TERMINE) OPPURE DI TIPO TEDESCO O UNIVERSALE (NESSUNA SEPARAZIONE TRA BREVE E LUNGO TERMINE). IN ITALIA DOPO LA CRISI DEGLI ANNI TRENTA ERA STATO SCELTO IL MODELLO INGLESE. DAL 1993 CI SI E’ MOSSI NUOVAMENTE VERSO IL SISTEMA TEDESCO (PERMETTENDO ANCHE LA PARTECIPAZIONE DELLE BANCHE NEL CAPITALE DELLE IMPRESE) capitolo 12 - 3 LA MONETA E GLI INTERMEDIARI FINANZIARI DUE TIPI DI MONETA CREATI DA DUE TIPI DI INTERMEDIARI FINANZIARI o MONETA LEGALE o MONETA BANCARIA (DEPOSITI BANCARI) LA MONETA LEGALE COSTITUISCE PASSIVITA’ DELLA BANCA CENTRALE. HA CORSO FORZOSO. LA MONETA BANCARIA E’ UNA PASSIVITA’ DELLE BANCHE ORDINARIE. IN QUESTO CASO E’ CRUCIALE L’ASPETTO FIDUCIARIO. ESISTONO ALTRI STRUMENTI FINANZIARI CHE POSSONO ESSERE CONSIDERATI MONETA PER LA LORO LIQUIDITA’: o PRONTI CONTRO TERMINE o CERTIFICATI DI DEPOSITO o ACCETTAZIONI BANCARIE LA VARIETA’ DI STRUMENTI FINANZIARI CONDUCE A VARI TIPI DI MONETA o M1= CIRCOLANTE E DEPOSITI BANCARI A VISTA o M2= M1+DEPOSITI A SCADENZA (MAX 2 ANNI, MAX 3 MESI PREAVVISO) o M3=M2+ OPERAZIONI P/T+QUOTE DEI FONDI DI INVESTIMENTO MONETARI E TITOLI DI DEBITO DI ISTITUZIONI FINANZIARIE MONETARIE FINO A 2 ANNI LA BASE MONETARIA GLI ISTITUTI DI EMISSIONE HANNO COMPITI PECULIARI: PRESTATORI DI ULTIMA ISTANZA VIGILANZA SUL SISTEMA CREDITIZIO ESSI CREANO, INOLTRE, BASE MONETARIA capitolo 12 - 4 LA BASE MONETARIA O MONETA AD ALTO POTENZIALE COMPRENDE TUTTE LE PASSIVITA’ A VISTA EMESSE DALLE AUTORITA’ MONETARIE NONCHE’ QUELLE PRONTAMENTE TRASFORMABILI IN ESSE. PRIMA DELL’UME, LA BASE MONETARIA IN ITALIA COMPRENDEVA: BIGLIETTI E MONETE DELLA BANCA D’ITALIA E DEL TESORO DEPOSITI PRESSO LA BANCA D’ITALIA DEL SETTORE NON STATALE E DELLE AZIENDE DI CREDITO CON L’UME, LA BASE MONETARIA PUO’ ESSERE IDENTIFICATA CON : CIRCOLANTE RISERVA PRESSO LA BCE DEPOSITI CHE POSSONO ESSERE COSTITUITI DALLE BANCHE PRESSO LA BCE LA BASE MONETARIA E’ TENUTA DALLE BANCHE (RISERVE) E DAL PUBBLICO. I CANALI DI CREAZIONE DELLA BASE MONETARIA ESTERO CREAZIONE O DISTRUZIONE DI RISERVE VALUTARIE TESORO IL TESORO PUO’ EMETTERE MONETA E LA BC PUO’ CONCEDERGLI CREDITO PER FINANZIARE DEFICIT (ES. ACQUISTO TITOLI PUBBLICI SUL MERCATO PRIMARIO) OPERAZIONI DI MERCATO APERTO ACQUISTO O VENDITA DI TITOLI PUBBLICI SUL MERCATO SECONDARIO OPERAZIONI CON LE BANCHE FINANZIAMENTO DELLE BANCHE, CREDITO DI ULTIMA ISTANZA. OPERAZIONI DI RISCONTO O DI ANTICIPAZIONE, AL TASSO UFFICIALE DI SCONTO. capitolo 12 - 5 LE BANCHE E IL MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI LA QUANTITA’ DI MONETA BANCARIA (DEPOSITI) E’ LEGATA ALLA BASE MONETARIA. LO DIMOSTRIAMO SULLA BASE DELLE SEGUENTI IPOTESI: IL PUBBLICO DESIDERA TENERE COME CIRCOLANTE (BASE MONETARIA) UNA CERTA FRAZIONE h DEI DEPOSITI BMP = h * D LE BANCHE TENGONO COME RISERVE (LIBERE OBBLIGATORIE) UNA CERTA FRAZIONE j DEI DEPOSITI O BMB = j * D LA BASE MONETARIA PUO’ ESSERE TENUTA DAL PUBBLICO O DALLE BANCHE BM = BMP + BMB QUINDI, PER SOSTITUZIONE: BM = hD+jD= D (h+j) D= 1 BM ( h+ j) I DEPOSITI SONO UN MULTIPLO (H+J<1, IN GENERALE) DELLA BASE MONETARIA. 1/(h+j) RAPPRESENTA IL MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI. LA QUANTITA’ COMPLESSIVA DI MONETA PUO’ ESSERE POSTA IN RELAZIONE ALLA BASE MONETARIA: L = BMP + D s L s = hD + D = D(1+h) capitolo 12 - 6 (1+h ) L = BM 1+ j s ( ) IL TERMINE CHE MOLTIPLICA BM RAPPRESENTA IL MOLTIPLICATORE DELLA MONETA. CONTROLLANDO BM E j LE AUTORITA’ MONETARIE CONTROLLANO LA MONETA COMPLESSIVA. IL COEFFICIENTE h (ED ANCHE j PER LA PARTE CHE RIGUARDA LE RISERVE LIBERE) QUI SONO ASSUNTI COME COSTANTI. IN GENERALE DIPENDONO DAI TASSI DI INTERESSE. LA MOLTIPLICAZIONE DEI DEPOSITI: LA SEQUENZA SUPPONIAMO PER SEMPLICITA’ CHE h=0 (IL PUBBLICO NON VUOLE DETENERE CIRCOLANTE). STADIO 1 2 3 4 DEPOSITI D1=BM D2=(1-j)BM D3=(1-j)2BM Dn=(1-j)n-1BM BASE MONET. BMB1=jBM BMB2=j (1-j)BM BMB3=j(1-j)2BM BMBn=j(1-j)n-1 BM CREDITI CR1=(1-j)BM CR2=(1-j)2BM CR3=(1-j)3BM CRn=(1-j)nBM I DEPOSITI CREATI SONO UNA PROGRESSIONE GEOMETRICA DI RAGIONE (1-j). LA SOMMA DI QUESTA PROGRESSIONE GEOMETRICA E’: 1−(1− j) n S =BM 1−(1− j) n E PER n CHE TENDE A INFINITO: S = BM j n capitolo 12 - 7 SE h>O AD OGNI PASSAGGIO SI RIDUCE LA CAPACITA’ DELLE BANCHE DI CREARE DEPOSITI (I CREDITI NON DIVENTANO TUTTI DEPOSITI). h COMPARIRA’ AL DENOMINATORE. LA SEQUENZA CHIARISCE CHE: CONCESSIONE DI CREDITO DA PARTE DELLE BANCHE E CREAZIONE DI MONETA SONO OPERAZIONI STRETTAMENTE CONNESSE. QUESTO RENDE EVIDENTE IL RUOLO DEL TASSO DI INTERESSE: DIPENDE DA QUESTO SE LE BANCHE VOGLIONO CONCEDERE CREDITO E LE IMPRESE VOGLIONO CHIEDERLO. SI NOTI CHE IL MOLTIPLICATORE DEI DEPOSITI FIN QUI VISTO E’ QUELLO POTENZIALE: IN PARTICOLARE LA CONCESSIONE DI CREDITO NON E’ “MECCANICA” CIOE’ NON DERIVA SOLO DALLA DIFFERENZA TRA BASE MONETARIA DISPONIBILE E BASE MONETARIA DESIDERATA IN BASE AL COEFFICIENTE VISTO. IL CONTROLLO DELL’OFFERTA DI MONETA LA MONETA (SPECIALMENTE SE E’ MONETA CARTACEA, MA NON SOLTANTO) CAUSA INSTABILITA’. ANCHE PER QUESTO OCCORRE VIGILARE SULLA STRUTTURA FINANZIARIA E CONTROLLARE L’OFFERTA DI MONETA. LA QUANTITA’ DI MONETA E’ UNA VARIABILE ENDOGENA CHE DIPENDE DA: BASE MONETARIA (BM) COEFFICIENTE DI RISERVA (BANCHE) RAPPORTO CIRCOLANTE/DEPOSITI (PUBBLICO). LE PRIME DUE SONO CONTROLLABILI DALL’AUTORITA’ MONETARIA. capitolo 12 - 8 CONTROLLABILITA’ DEI CANALI DI CREAZIONE DI BM ESTERO NON E’ CONTROLLABILE SE NON PER VIA AMMINISTRATIVA TESORO CONTROLLABILE SE AUTORITA’ MOENTARIA E’ INDIPENDENTE (COMPATIBILMENTE CON LE DECISIONI DEL TESORO) OPERAZIONI DI MERCATO APERTO (DISTINTE DAL TESORO) CONTROLLABILI BANCHE CONTROLLABILI I TASSI DI RIFINANZIAMENTO. EFFETTI CHE DIPENDONO DALLE REAZIONI DELLE BANCHE IN GENERALE, BM E’ CONTROLLABILE SE E’ CONTROLLABILE ALMENO UNO DEI CANALI DELLA SUA CREAZIONE. ECCEZIONI: OSCILLAZIONI VIOLENTE NEI CANALI NON CONTROLLATI CAMBI FISSI IL CASO DEI CAMBI FISSI. ESEMPIO: BM CRESCE CON O.M.A; CRESCE L’OFFERTA DI MONETA; CADE IL TASSO DI INTERESSE; I CAPITALI DEFLUISCONO ALL’ESTERO; IL CAMBIO RESTA FISSO; LE RISERVE DIMINUISCONO; SI DISTRUGGE BM. QUESTA SEQUENZA IN GENERE RICHIEDE TEMPO. CONTROLLABILITA’ DI h E j h e j (PER LA PARTE RELATIVA ALLE RISERVE LIBERE) DIPENDONO: DAI TASSI DI INTERESSE CORRENTI; DAI TASSI DI INTERESSE ATTESI IN PREVISIONE DI TASSI CRESCENTI SI TIENE PIU’ BM. SE L’AUMENTO DI BM CREA QUESTE ASPETTATIVE LA MANOVRA PUO’ ESSERE INEFFICACE (CRITICA DI LUCAS). capitolo 12 - 9 j PRESUPPONE ANCHE COMPORTAMENTI APPROPRIATI DA PARTE DEI SOGGETTI CHE DOMANDANO CREDITO ALLE BANCHE. POTREBBE IN PARTICOLARE ACCADERE CHE QUANDO BM CRESCE IL CREDITO NON VENGA ESPANSO PER MANCANZA DI DOMANDA E, QUINDI, j CADA. CON MANOVRE RESTRITTIVE E’ MENO PROBABILE. j (PER LA PARTE OBBLIGATORIA) PUO’ ESSERE CONTROLLATO DIRETTAMENTE. PIU’ FACILE IL CONTROLLO IN SENSO RESTRITTIVO.SEQUENZA: CRESCE IL COEFFICIENTE DI RISERVA OBBLIGATORIO; SE NON HANNO RISERVE LIBERE, LE BANCHE DEVONO RIDURRE I CREDITI. PER CONSEGUENZA SI RIDURRANNO ANCHE I DEPOSITI E L’OFFERTA DI MONETA. LA MANOVRA NON HA EFFETTO SE LE BANCHE DISPONGONO DI RISERVE LIBERE TITOLI “LIQUIDI” PRONTAMENTE TRASFORMABILI IN BM PER EVITARE QUESTI PERICOLI SI POSSONO INTRODURRE: MASSIMALI DEGLI IMPIEGHI (LIMITI ALL’ENTITA’ DEI CREDITI CONCESSI). VI SI E’ FATTO RICORSO IN ITALIA NEGLI ANNI SETTANTA E OTTANTA. OBIETTIVI E ORGANI DELLA POLITICA MONETARIA IN GENERALE L’ORGANO RESPONSABILE DELLA POLITICA MONETARIA (BANCA CENTRALE) E’ INDIPENDENTE DAL GOVERNO. L’INDIPENDENZA PUO’ ESSERE POLITICA (SUGLI OBIETTIVI) O OPERATIVA (SUGLI STRUMENTI). CIO’ PONE IL PROBLEMA DEL COORDINAMENTO TRA RESPONSABILI DELLA POLITICA ECONOMICA capitolo 12 - 10 SOPRATTUTTO SE GLI OBIETTIVI NON SONO TRA LORO COMPLEMENTARI (PER CUI OTTENERNE UNO PUO’ DANNEGGIARE GLI ALTRI). IN GENERALE ALLA AUTORITA’ MONETARIE SI AFFIDA LA STABILITA’ MONETARIA INTERNA ED ESTERNA (CIOE’: INFLAZIONE E CAMBIO). SI CONSIDERANO MENO CONTROLLABILI CON LA MONETA IL REDDITO E L’OCCUPAZIONE. (MA DIPENDE DAI REGIME DEI CAMBI E DA ALTRE CONDIZIONI DELL’ECONOMIA INTERNAZIONALE CHE VEDREMO IN SEGUITO). LE AUTORITA’ MONETARIE POSSONO INFLUENZARE LA CRESCITA IN DUE MODI OPPOSTI: CON LA STABILITA’ MONETARIA CHE INCENTIVA IL RISPARMIO FINANZIARIO CON L’INSTABILITA’ MONETARIA (INFLAZIONE) CHE POTREBBE STIMOLARE GLI INVESTIMENTI E LA CRESCITA LA SCELTA DIPENDE DALLA NATURA DELLE ASPETTATIVE E DA ALTRE CARATTERISTICHE DEL SISTEMA ECONOMICO E FINANZIARIO. POLITICA MONETARIA CON CAMBI FISSI E FLESSIBILI L’EFFICACIA DELLA POLITICA MONETARIA RISPETTO ALL’OCCUPAZIONE E AL REDDITO DIPENDE DAL REGIME DEI CAMBI: INEFFICACE CON CAMBI FISSI, EFFICACE CON CAMBI FLESSIBILI. RAGIONE: CON CAMBI FISSI AVANZI O DISAVANZI DELLA BP DANNO LUOGO A VARIAZIONI DELLA BASE MONETARIA (E DELL’OFFERTA DI MONETA) capitolo 12 - 11 CAMBI FISSI IPOTESI DI POLITICA MONETARIA ESPANSIVA (BM↑) i ↓, Y ↑. DEFICIT BP, DEPREZZAMENTO DEL CAMBIO, BM ↓. TORNA LA SITUAZIONE DI PARTENZA. EFFETTO FINALE: i e Y INVARIATI. LM LM’ i BP IS’ IS Y PIU’ MOBILI I CAPITALI, PIU’ GRAVE IL DEFICIT BP, PIU’ RAPIDA LA RIDUZIONE DI BM CAMBI FLESSIBILI IPOTESI DI POLITICA MONETARIA ESPANSIVA (BM↑) i ↓ E Y ↑. DEFICIT NELLA BP → DEPREZZAMENTO DEL CAMBIO → Y↑ ANCORA. EFFETTO FINALE: i INCERTO, Y AUMENTATO. capitolo 12 - 12 LM LM’ i BP BP’ A C B IS IS’ PIU’ MOBILI I CAPITALI, PIU’ FORTE IL DEPREZZAMENTO DEL CAMBIO, PIU’ EFFICACE LA POLITICA MONETARIA. SINTESI CAMBI FISSI POLITICA MONETARIA MOBILITÀ INEFFICACE IMMOBILITÀ TEMPORANEAMENTE EFFICACE CAMBI FLESSIBILI MOBILITÀ MOLTO EFFICACE IMMOBILITÀ EFFICACE IL MODO DI OPERARE DELLA POLITICA MONETARIA LA TIPICA “CATENA” DEGLI EFFETTI (IPOTESI ESPANSIVA) B.M. ↑ (CON O.M.A.) :→ RISERVE LIBERE ↑ & PREZZO TITOLI ↑ (TASSO DI RENDIMENTO↓); :→ AUMENTO OFFERTA CREDITI &RIDUZIONE CORRISPONDENTE TASSO DI INTERESSE (VIA SOSTITUZIONI DI PORTAFOGLIO; :→ AUMENTO DOMANDA GLOBALE E OCCUPAZIONE (AUMENTA ANCHE LA DOMANDA DI DEPOSITI). POSSONO ANCHE AUMENTARE I PREZZI. capitolo 12 - 13 POSSIBILI REAZIONI “PERVERSE” DA PARTE DELLE BANCHE ALL’AUMENTO DEI TASSI DI INTERESSE: PERCEPISCONO UNA MAGGIORE L’INCERTEZZA; AUMENTA LA DOMANDA DI LIQUIDITA’ E NON CRESCE L’OFFERTA DI CREDITO; TEMONO LA SELEZIONE AVVERSA (AL CRESCERE DEL TASSO DI INTERESSE SI CHIEDONO FONDI SOLO PER I PROGETTI PIU’ RISCHIOSI). PUO’ AVERSI RAZIONAMENTO; AVENDO TITOLI IN PORTAFOGLIO LA RIDUZIONE DEL LORO V A L O R E SPINGE A TENERLI INVECE CHE A VENDERLI PER OFFRIRE PIU’ CREDITO (ORA PIU’ CONVENIENTE). IN GENERALE: POSSONO AVERSI EFFETTI ATTRAVERSO LA DISPONIBILITA’ DI CREDITO E NON SOLO ATTRAVERSO IL COSTO DEL CREDITO (TASSI DI INTERESSE). QUINDI: LA POLITICA MONETARIA ESPLICA LA SUA EFFICACIA CON RITARDO E ATTRAVERSO CANALI COMPLESSI. PER QUESTO E’ UTILE TENERE D’OCCHIO ALCUNE VARIABILI INTERMEDIE: INDICATORI– LEGATI AGLI STRUMENTI (esempio: tasso di crescita della moneta, tasso di interesse) OBIETTIVI INTERMEDI – INFLUENZANO ‘DA VICINO’ GLI OBIETTIVI (esempio: aggregati monetari M1, M2, M3, alcuni tassi di interesse, tasso di cambio nominale) OBIETTIVI OPERATIVI – COLLOCATI TRA STRUMENTI E OBIETTIVI INTERMEDI (esempio: tassi di interesse a breve termine) ESEMPI DI O.I. 1. CREDITO TOTALE INTERNO FINANZIAMENTI AL SETTORE STATALE E NON STATALE (UTILIZZATO IN PASSATO, ORA DIVENUTO MENO “AFFIDABILE”) 2. ESPANSIONE DEL CREDITO INTERNO (DCE) FINANZIAMENTO AL TESORO CON BM PIU’ CREDITI BANCARI AI PRIVATI 3. M2 4. TASSO DI INTERESSE 5. TASSO DI CAMBIO NOMINALE capitolo 12 - 14 CRITERI PER LA SCELTA DELL’O.I. MIGLIORE 1. CONTROLLABILITA’ DELL’O.I. DIPENDE DALLA RELAZIONE TRA STRUMENTI E O.I. 2. STABILITA’ DELLE FUNZIONI DI COMPORTAMENTO DIPENDONO DALLA SOSTITUIBILITA’ DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE E DALLA NATURA DEGLI SHOCKS 3. RAPPORTO TRA O.I. E OBIETTIVI FINALI MUTA NEL LUNGO PERIODO. E’ MUTATO, AD ESEMPIO IL LEGAME TRA CTI E SALDO BDP PER LA CRESCENTE MOBILITA’ DEI CAPITALI E TRA CTI E REDDITO PER LA CRESCENTE IMPORTANZA DELL’AUTOFINANZIAMENTO DELLE IMPRESE. CONDUZIONE DELLA POLITICA MONETARIA SI DISTINGUE TRA : INTERVENTI A DUE STADI – OLTRE AGLI OBIETTIVI FINALI VENGONO ANNUNCIATI ANCHE GLI OBIETTIVI INTERMEDI INTERVENTI A UNO STADIO VENGONO ANNUNCIATI SOLO GLI OBIETTIVI FINALI (ESEMPIO: INFLATION TARGETING DELLA BCE). EFFICACIA DELLA POLITICA MONETARIA CONFRONTO CON LA POLITICA FISCALE : TEMPI DI EFFICACIA ♦ IL RITARDO DI OSSERVAZIONE NON E’ DIVERSO ♦ IL RITARDO AMMINISTRATIVO E’ MINORE ♦ IL RITARDO DEGLI EFFETTI PUO’ ESSERE MAGGIORE RILEVANZA DEGLI EFFETTI ANNUNCIO LA POLITICA MONETARIA NON SI PRESTA A UN DOSAGGIO RAFFINATO (FINE TUNING) capitolo 12 - 15 LA POLITICA MONETARIA E’ ASIMMETRICA: FUNZIONA MEGLIO IN SENSO RESTRITTIVO. RAGIONI: ♦ MOLTIPLICATORE RESTRIZIONE EFFETTIVO MAGGIORE IN CASO DI ♦ POSSIBILE ESISTENZA DI UN PAVIMENTO AL TASSO DI INTERESSE (TRAPPOLA DELLA LIQUIDITA’) ♦ POSSIBILE INELASTICITA’ DELLA DOMANDA DI CREDITO RISPETTO AL TASSO DI INTERESSE (RUOLO DEL RAZIONAMENTO).