Corso di avviamento alla conoscenza della lingua e della cultura latina PROVA FINALE I° TRADUZIONE Inserisci negli spazi le parole mancanti scegliendole tra quelle elencate alla rinfusa alla fine del brano e poi traduci (il significato dei termini in grassetto è riportato nel glossario sottostante – le parole e le espressioni sottolineate sono già tradotte). “Chi per bugiardo è conosciuto, quand’anche dice il ver non è creduto” 1. Puer, agricolae filius, capras et agnos in prato pascebat et per iocum saepe clamabat: Un fanciullo, figlio del contadino pascolava capre e agnelli in un prato e per scherzo spesso gridava. (p.3.5) 2. “Lupum video. Accurrite et succurrite, agricolae!” Vedo un lupo. Accorrete e venite in aiuto, o contadini! (p.2) 3. Agricolae pueri verbis credebant et in auxilium currebant, sed lupum non reperiebant. I contadini davano retta alle parole del fanciullo ma non trovavano il lupo. (p.3.5) 4. Tunc stultus puer agricolas deridebat. Allora il fanciullo sciocco si prendeva gioco dei contadini. (p.2) 5. Olim lupus vere apparet et puer iterum clamat et agricolarum auxilium petit. Un giorno veramente il lupo appare di nuovo e il fanciullo chiede l'aiuto dei contadini. (p.3) 6. At agricolae puero non credunt neque auxilium ferunt. Ma i contadini non credono al fanciullo né gli portano aiuto. (p.3) 7. Ita avidus lupus miseras capras et teneros agnos vorat. Così il lupo affamato divora le povere capre e i teneri agnelli. (p.3) Parole da inserire: agricolae, agricolarum, agricolas, agnos,capras, lupus, lupum, prato, puero, verbis (p. 10: p.1 per ogni vocabolo inserito correttamente) GLOSSARIO clamo,as,are: gridare auxilium, i: aiuto stultus, a, um: sciocco reperio,is,ire: trovare pasco,is,ere: pascolare peto,is,ere: chiedere verbum,i: parola fero,is: portare 1 II° QUESITI DI GRAMMATICA E ANALISI LOGICA 1. Fai l’analisi logica della frase n. 1 indicando per i sostantivi, oltre il complemento, anche il caso corrispondente. Puer: nominativo, soggetto agricolae: genitivo, c. specificazione filius: nominativo, apposizione al soggetto capras et agnos: accusativo, c. oggetto in prato: in+ablativo, c. stato in luogo pascebat: pred. verbale et: congiunzione per iocum: per+accusativo, c. fine saepe: avverbio clamabat: pred. verbale Punteggio: p. 6 (3 per l’individuazione dei complementi e 3 per l’individuazione dei casi corrispondenti) 2. r. 1 pascebat – clamabat; r. 3 reperiebant: che tempi verbali sono? Che persona rendono? Da quali elementi l’hai capito? Sono imperfetti. pascebat, clamabat: II s.; reperiebant: III p. Il tempo si deduce dall'infisso -ba-, la persona dalle desinenze, rispettivamente -t, -nt. Punteggio: p. 4 (p.1 per la prima domanda; p.1 per la seconda; p.2 per la terza) III° CULTURA Esponi l'argomento di cultura latina trattato durante il corso che hai trovato più interessante, facendo riferimento al lessico e usando le tue conoscenze in materia. Punti 20 (esempio di risposta) Le abitazioni dei Romani erano di due tipi: le domus e le insulae. Le domus erano le eleganti ville dei ricchi e si trovavano spesso all'esterno delle città. Esse si aprivano verso l'interno, infatti dalla strada si poteva vedere solo un muro continuo. Non avevano né finestre né balconi e ogni stanza aveva una sola funzione. Queste abitazioni avevano tutti i confort moderni, quali acqua calda e fredda, fognature, etc. Le pareti erano affrescate e i pavimenti decorati a mosaico. Il peristilium era il giardino centrale, circondato da portici e abbellito con fiori, piante e siepi tagliate in forme artistiche. Nell'atrio si trovava una vasca chiamata impluvium, in cui si raccoglieva l'acqua piovana, e un piccolo tempio in cui si pregavano i lari, cioè gli spiriti degli antenati. La cucina era piccola e buia e vi si trovavano solo i servi. Nella sala da pranzo, triclinium, i Romani mangiavano 2 semidistesi su divani, prendendo il cibo con le mani e gettando poi i resti per terra. L'ingresso era chiamato vestibulum, mentre le camere erano dette cubicula. Esse erano piccole e spoglie, di solito arredate con un solo letto e uno sgabello. In genere, tutte le stanze erano povere e i mobili erano ridotti all'essenziale. Le insulae invece erano le case della popolazione più umile. Avevano la forma di isole, circondate da più strade. Erano il contrario delle dimore dei ricchi, prive di confort e sovraffollate. Si sviluppavano in verticale e potevano avere fino a sette o più piani. Erano spesso soggette a crolli o a incendi, poiché erano costruite con il legno per essere più leggere. Al piano terra si trovavano le tabernae, i negozi, e l'abitazione del proprietario. Punteggio totale prova: p.60 Punteggio realizzato: p. Nome e Cognome _____________________________________ Cohors ______________________________________________ 3