COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuxzione delle concentrazioni dello Ione Bicarbonato (mg/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 Figura 30: distribuzione delle concentrazioni di Ione Bicarbonato lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (mg/L). A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuxzione delle concentrazioni dello Ione Ammonio (mg/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0.5 2 3.5 5 6.5 8 9.5 11 Figura 31: distribuzione delle concentrazioni di Ione Ammonio lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (mg/L). 66 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuxzione delle concentrazioni dello Ione Nitrato (mg/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0 2 4 6 8 Figura 32: distribuzione delle concentrazioni di Ione Nitrato lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (mg/L) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuxzione delle concentrazioni di Ferro totale (ug/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600 1800 Figura 33: distribuzione delle concentrazioni di Ferro totale lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (µg/L). 67 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Sabbie dell'acquifero in pressione Distribuzione delle concentrazioni di Manganese totale (ug/L) Limi e Argille 0 200 400 600 800 1000 1200 Figura 34: distribuzione delle concentrazioni di Manganese totale lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (µg/L) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuzione delle concentrazioni di CO2 (mg/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0 5 10 15 20 25 30 Figura 35: distribuzione delle concentrazioni di CO2 lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (mg/L) 68 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuzione delle concentrazioni di Metano (ug/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Figura 36: distribuzione delle concentrazioni di Metano lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (µg/L) A A' ML2 ML1 +5 ML3 ML4 ML5 ML6 0 s.l.m. -5 porta 10 porta 9 Quota m s.l.m. porta 10 porta 8 - 10 porta 5 porta 7 porta 6 - 15 porta 4 porta 5 porta 3 porta 6 porta 3 porta 2 porta 2 porta 1 porta 1 - 25 porta 8 porta 11 porta 5 porta 10 porta 11 porta 4 porta 9 porta 10 porta 8 porta 9 porta 7 porta 8 porta 6 porta 7 porta 5 porta 6 porta 4 porta 5 porta 3 porta 4 porta 2 porta 3 porta 7 porta 4 - 20 porta 9 porta 3 porta 5 porta 2 porta 4 porta 1 porta 3 porta 2 porta 1 - 30 porta 2 - 35 porta 1 porta 1 scala orizzontale 0 100 200 Distribuzione delle concentrazioni di Etene (ug/L) Sabbie dell'acquifero in pressione Limi e Argille 5 10 15 20 25 30 Figura 37: distribuzione delle concentrazioni di Etene lungo il profilo longitudinale. Valori in scala lineare (µg/L) 69 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 5. ISOTOPI IN IDROGEOLOGIA Gli isotopi naturali (elementi con stesso numero atomico ma diverso numero di massa dovuto al differente numero di neutroni presenti) sono divenuti negli ultimi anni una componente di routine negli studi idrogeologici specialistici dei complessi acquiferi e degli acquiferi contaminati, integrando gli aspetti idraulici e geochimici. La massa di un elemento è data dalla somma di protoni e neutroni. Così, ad esempio, il 98.7 % di Ossigeno presente sulla terra ha 8 protoni e 8 neutroni dando una numero di massa pari a 16, mentre lo 0.2% di Ossigeno presenta invece un numero di neutroni pari a 10 dando un numero di massa pari a 18. Quindi 18O è un isotopo stabile di 16O. Gli isotopi presenti in natura sono quasi tutti stabili. Tuttavia alcuni isotopi naturali presentano nuclei instabili, a causa di un eccesso di protoni e/o di neutroni. Tale instabilità provoca la trasformazione spontanea in altri isotopi e questa trasformazione si accompagna con l'emissione di particelle. Questi isotopi sono detti isotopi radioattivi, o anche radioisotopi, o anche radionuclidi. I processi meteorologici modificano la composizione isotopica dell’acqua dando una caratteristica firma isotopica all’acqua di ricarica. La firma isotopica diventa così un tracciante naturale per stabilire la provenienza dell’acqua sotterranea (isotopi ambientali). Invece, nel caso degli isotopi radiogenici (es.tritio), il decadimento dei medesimi permette di stabilire il tempo di circolazione e di conseguenza il tempo di rinnovo delle falde. Gli isotopi forniscono inoltre altre informazioni, oltre alla provenienza ed all’età dell’acqua sotterranea, quali, ad esempio, sulla qualità, sull’evoluzione geochimica, sui processi di ricarica, sull’interazione acqua-roccia e sull’origine dei processi di contaminazione. I principali isotopi utilizzati nello studio di contaminazioni da idrocarburi alifatici sono quelli del Carbonio (13C/12C) e quelli del Cloro (37Cl/35Cl). La composizione isotopica in un acquifero contaminato viene generalmente valutata in riferimento ad uno standard, che nel caso degli isotopi del carbonio è VPDB (Vienna Pee Dee Belemnite) e risulta dato dalla composizione di un fossile proveniente dalla Pee Dee Formation in South Carolina; per il Cloro invece viene usato SMOC (Standard Mean Ocean Chloride). (Friedman, 1982; Kaufmann, 1984). L'abbondanza isotopica viene generalmente espressa come differenza fra il rapporto isotopico nel campione e lo stesso rapporto isotopico nello standard di riferimento. 70 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Esso viene espresso tramite la notazione δ, ad esempio per il carbonio (la formula è la stessa per il 37Cl/35Cl con standard SMOC): δ 13C sample = Che, (13C / 12C ) sample −(13C / 12C ) reference (13C / 12C ) reference semplificato ed espresso come valore in (‰), diventa: δ C sample 13 ⎛ (13C / 12C ) sample ⎞ = ⎜ 13 12 − 1⎟ ⋅1000 ‰ VDPB ⎜ ( C / C) ⎟ reference ⎝ ⎠ Un valore positivo del δ (ad esempio +10 ‰) significa che il campione ha un eccesso (o è arricchito) di 10 ‰ o 1% di 13C rispetto allo standard; al contrario se δ è negativo (ad esempio -10‰) allora il campione è impoverito di 5.1 13 C rispetto allo standard. Il frazionamento isotopico nei processi biodegradativi dei contaminanti Molti processi bio-degradativi sono accompagnati da frazionamento isotopico. I legami molecolari formati dall’isotopo leggero (ad esempio del Carbonio o del Cloro contenuti nella molecola dell’inquinante) sono più deboli e più reattivi pertanto i reagenti residui si arricchiscono di isotopo pesante mentre i cataboliti di reazione ne sono impoveriti. Pertanto i rapporti isotopici 37 Cl/ 35 Cl and 13 C/12C possono fornire informazioni utili sui meccanismi biodegradativi degli eteni clorurati (Long et al.;1993, Gargini et al., 2006) Durante un processo di biodegradazione (ad es. da PCE a TCE ecc.), si può osservare un cambiamento delle concentrazioni, relativamente al rapporto isotopico, tra il precursore e il prodotto. Infatti, il diverso numero di neutroni determina una differente massa atomica dell’elemento e una differente massa molecolare del composto di cui esso fa parte; molecole con diversa massa molecolare avranno diverse velocità di reazione, dovute alle diverse resistenze di legame: gli isotopi leggeri hanno minor resistenza di legame rispetto ai corrispondenti isotopi pesanti e quindi maggior velocità di reazione e tendenza alla biodegradazione se l’ambiente è idoneo. Questo fenomeno è chiamato frazionamento isotopico ed ha luogo in qualsiasi reazione termodinamica: reazioni chimico-fisiche all’equilibrio, al non-equilibrio e processi di diffusione molecolare ed anche evaporazione. 71 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Questo fenomeno conduce ad un progressivo arricchimento in isotopi pesanti nel precursore (es. PCE), mentre il prodotto (es. TCE) diviene impoverito in isotopi pesanti e si arricchisce in quelli leggeri (il tutto relativamente al precursore non degradato). Quindi δ del precursore diventerà sempre più positivo mentre δ del prodotto diventerà sempre più negativo. Il trend negativo del prodotto cambierà nel momento in cui anch’esso inizierà a degradarsi; infatti inizierà ad arricchirsi relativamente in isotopi pesanti ed il suo δ diventerà via via sempre meno negativo. L’analisi dei rapporti isotopici nello studio delle contaminazioni da solventi clorurati è uno strumento molto importante per determinare l’origine e l’evoluzione chimica dei contaminanti negli acquiferi. Ogni specie chimica, prodotta da una determinata azienda manifatturiera, ha un caratteristico rapporto isotopico, una firma isotopica, che lo distingue dalle altre produzioni. Di seguito vengono riportate due tabelle con il valore di δ13C e di δ37Cl caratteristico di idrocarburi clorurati in fase pura. Sulla base di questi rapporti isotopici si possono fare comparazioni ed avere dei riferimenti per comprendere sia i meccanismi originari di rilascio della specie inquinante primaria nell’ambiente sia come i rapporti isotopici varino con la degradazione. Inoltre l’analisi isotopica della specie contaminante rappresentativa di una contaminazione, in relazione alla posizione nell’ambito del plume e del campo di moto dell’acquifero, può dare utili indicazioni su fenomeni di attenuazione naturale in atto del contaminante medesimo. Applicazioni di rilievo allo studio isotopico di plume di eteni clorurati possono essere rinvenuti in: Slater et al., 2001; Hunkeler et al. 2002, Kirtland et al., 2003, Hunkeler et al., 2005. Per quanto riguarda, in particolare, il frazionamento isotopico degli eteni meno clorurati (DCE, VC) studi su microcosmi hanno verificato che si ha un frazionamento isotopico particolarmente spinto nel passaggio da cis-1,2-DCE a VC (Bloom et al., 2000). Il VC prodotto per degradazione, pertanto, si impoverisce dell’isotopo pesante; considerando che il VC originale di sintesi ha un δ13C pari a -28.6‰ (impoverito per motivi legati al processo di manifattura; van Warmerdam et al., 1995), quello ottenuto per declorinazione riduttiva ha valori compresi fra 46‰ e -49.6‰, come evidenziato da studi di microcosmi. Ovviamente il VC che, a sua volta, si degrada, si arricchisce di isotopo pesante (Hunkeler et al., 2002). Per quanto riguarda il rapporto isotopico del Cloro, è noto che il VC, ottenuto per sintesi a partire da cloruro di sodio, a differenza di altri clorurati organici non ha una composizione isotopica simile a quella del sale ma manifesta un impoverimento nell’isotopo pesante, come conseguenza del regime di temperatura e pressione sperimentato durante la fase di manifattura (van Warmerdam et al., 1995). Nel 2006 è stato sperimentato un nuovo metodo per stabilire il rapporto isotopico del Cloro nel VC presso l’Università di Waterloo. In questo studio (Shouakar72 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Stash, 2006) sono stati confrontati due standard di VC di anni diversi provenienti dalla stessa manifattura. Il valore medio di δ37Cl ottenuto da questi standard si attesta intorno a +3.12 (‰) Tabella 9 : Rapporto isotopico relativo al 13C di Clorometani, Etani ed Eteni, determinato con tecnica EAIRMS (Elemental Analyzer - Isotope-Ratio Mass Spectrometer) e con tecnica GC-C-IRMS (Gas Chromatographer - Isotope-Ratio Mass Spectrometer). (Hunkeler and Aravena, 2000). Figura 38: Range di composizione del rapporto isotopico 13C/12C (‰) per solventi clorurati da manifattura come prodotto finito (Aravena, 2006). 73 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Results by the DI-IRMS n Mean δ37ClSMOC (‰) Results by the CF-IRMS STDV (1σ) n Machine mean δ37Cl (‰) Corrected mean δ37ClSMOC (‰) STDV (1σ) PCE-A 5 +0.29 0.06 5 −1.83 +0.29 0.06 PCE-B 5 +0.11 0.10 5 −2.06 +0.10 0.07 PCE-C 4 −0.57 0.21 5 −3.05 −0.70 0.05 PCE-D 4 −2.52 0.15 5 −5.33 −2.54 0.12 TCE-A 4 +3.90 0.09 6 +0.62 +3.90 0.06 TCE-B 4 +3.55 0.05 6 +0.43 +3.71 0.03 TCE-C 5 +3.00 0.10 6 +0.14 +3.43 0.09 TCE-D 4 −2.70 0.13 6 −6.09 −2.70 0.04 TCE-E 5 −2.79 0.14 6 −6.40 −3.01 0.02 TCE-F 4 −3.19 0.07 6 −6.57 −3.18 0.14 cis-DCE-A 4 +0.77 0.12 15 −2.27 +0.76 0.08 cis-DCE-B 4 +5.94 0.11 10 +2.93 +5.84 0.08 cis-DCE-C 4 −0.30 0.15 10 −3.65 −0.58 0.07 trans-DCE-A 4 −1.38 0.12 10 −4.18 −1.18 0.11 trans-DCE-B 4 −3.86 0.12 10 −6.85 −3.72 0.09 1,1-DCE-A 4 +3.26 0.13 10 +0.34 +3.29 0.06 1,1-DCE-B 4 +5.01 0.11 10 +2.03 +4.97 0.09 Tabella 10: Valori standard medi di δ37Cl di alcuni solventi clorurati (modificati da Shouakar-Stash et alii, 2006) calcolati con due diverse tecniche: DI-IRMS (Dual Inlet Isotope Ratio Mass Spectrometry); CF-IRMS (Continous Flow Isotope Ratio Mass Spectrometry). La notazione A,B,C,D dopo la sigla del composto indica la diversa provenienza di fabbricazione della fase pura. 74 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 6. STUDIO ISOTOPICO DEL PLUME DI PONTELAGOSCURO Tra aprile 2005 e marzo 2007 sono stati prelevati un totale di 24 campioni (di cui 7 provenienti da pozzi privati ed ex Solvay e 14 da piezometri multilivello) su cui sono state effettuate le analisi isotopiche (sia δ37Cl sia δ13C) sul Cloruro di Vinile (VC) di fatto unico contaminante costituente il plume. I campioni sono stati prelevati contestualmente alle analisi idrochimiche e con analoghe modalità di prelievo. Sono state effettuate le analisi isotopiche, relative al solo carbonio (δ13C), anche su altri 2 composti ritenuti chiave per la dinamica biodegradativa di VC: metano e DIC (dissolved inorganic carbon, rappresentativo della CO2), ambedue possibili prodotti finali di ossidazione anaerobica di VC. Complessivamente sono stati analizzati 4 campioni per il δ13C nel metano e 32 campioni per δ13C nel DIC. Le analisi isotopiche sono state effettuate su punti di prelievo rappresentativi della distribuzione della contaminazione, soprattutto nelle aree di nucleo (core) del plume, e comunque sono state effettuate solo su quei campioni che hanno mostrato un importante concentrazione di VC; sono stati quindi esclusi quei campioni che avevano concentrazioni di VC <20 ppb. Sono state anche effettuate analisi degli acquiferi contaminati del sito ex-Solvay, sia relativamente all’acquifero superficiale sia relativamente al I acquifero confinato (piezometri maggiormente contaminati fra tutti i disponibili, rispettivamente PZA3-4 per il superficiale e PZB4 per il confinato). In Figura 39 è riportata l’ubicazione di tutti i punti di prelievo per le analisi isotopiche Le analisi isotopiche su VC, relativamente a δ37Cl, sono state effettuate presso l’EIL di Waterloo (CAN), tramite un sistema GC-C-IRMS (gas cromatografia, spettrometria di massa del rapporto isotopico a combustione) mentre le analisi isotopiche relative a δ13C (sia per il VC che per metano e DIC) sono state effettuate presso il laboratorio dell’Università di Neuchatel (CH), tramite un sistema CF-IRMS (continuous-flow isotope ratio mass-spectrometer) accoppiato ad un Gas Cromatografo (GC) Le sigle identificative dei campioni sono le stesse della campagna di analisi idrochimica. In Tabella 11 sono riportati i valori di δ (rapporto isotopico) sia per il carbonio che per il cloro analizzati su VC, Metano e DIC. 75 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Pontelagoscur o Foss a vecchio Via F.M igliari Lavez zola V EN EZ IA A ma n ti ML 1 V ia de g li r B ag att o T2 $ el Ap pe s o ad de ll Te m pe ra nz a ad eg li Am an ti ML 2 io gg Ma ri lB ag de ia V T9 $ VA I rc an i Vi ad el la Fo rz a ML 3 AD R IA T IC A A to gl i at to Vi r L. Bo t de io ia ia de lG iu d iz V V ia ni V F ERR AR AP ADO VA de l la (N Vi a .1 6 ) Vi Via PIAZZA BU OZZI r PO PO LO G. F .S. ne to V ia L del Ca n .B ot ton i SA VO NU ZZ I Scuola Via PONTE BARDE LLA R IS OR GI M IA V 8 $ T DE LLA S .S . D EL O C anale G.R O M IT T6 $ EN TO VIA PA CE Pontelagoscuro Nuovo r ML 4 DE I Pontelagoscur o nuovo V IA DE NUOV O VI A V IA DE L CO RS O RIS OR G IM E NT O DE LP OP O LO LLA PA C E VIA F .lli MA V IA NSE RV IG I V IA CO RS O a Possessio ne Casin 16 $ T F.S. Stazione M IN I ER A B oicelli ML 5 Canale r Posse Gen Bianco Botte Possessione Palazzo Scolo Possessione Cascina M AN T E Co C E N TR O D IA r ML 6 VIA B IV OG ENT LI O N 0 100 200 metri r Multilivello Possessione San Gaetano T $ S.S. Pozzi campionati per lo studio isotopico Figura 39: Ubicazione dei punti di prelievo per le analisi isotopiche 76 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 6.1 Rapporti isotopici nell’acquifero superficiale (sito ex-Solvay) I dati relativi all’acquifero superficiale (analisi del piezometro superficiale PZA3-4) all’interno dell’area ex-Solvay, unica area in cui l’acquifero superficiale è contaminato da eteni clorurati nella zona nord-Ferrara) mostrano concentrazioni molto elevate, oltre che per VC, anche per altri composti clorurati (vedi Tabella 12 e Tabella 13). Si ricorda che, secondo il modello concettuale dell’inquinamento del sito Solvay, i solventi sono filtrati dalla superficie nell’acquifero freatico e da questo, per drenanza attraverso l’acquitardo (esacerbata dai pompaggi industriali Solvay), sono passati all’acquifero in pressione. I valori isotopici del carbonio mostrano valori di δ13C che variano tra -73 ‰ e -84 ‰, molto impoveriti rispetto ai valori normalmente riportati per questi composti che variano tra -36 ‰ e -23.1 ‰ (vedi Tabella 10 e Figura 38; Shouakar-Stash et alii, 2003). Ne consegue che, nell’acquifero superficiale all’interno dell’area Solvay, i contaminanti clorurati ivi presenti (nessuno escluso) non possono essere considerati composti primari di produzione industriale ma derivano dalla degradazione di altri composti. 6.2 Rapporti isotopici nell’acquifero in pressione I valori isotopici di VC relativi al complesso dei punti di prelievo (pozzi, piezometri, MLS) nell’acquifero in pressione variano, rispettivamente per δ13C e per δ37Cl, tra -43.2 % e 67.6 ‰ e tra +3.7 e +31 ‰ (Figura 40). Si può osservare per entrambi gli isotopi, confrontando tutti i dati con quelli del piezometro superficiale PZ A3-4, un trend di arricchimento relativo (pur in presenza di valori fortemente impoveriti; Shouakar-Stash et alii, 2007). 77 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) SIGLA POZZO/PIEZOMETRO INDIRIZZO 2 9 6 8 16 PZ-B4 A3-4 campo sportivo pozzo Via Zanaboni via della pace (nord) via della pace (sud) via Aminta Ex-Solvay-profondo Ex-Solvay-superficiciale -x x -x x x x x x x ---- ML1 port 2 ML1 port 3 ML1 port 4 ML1 port 5 ML1 port 6 ML1 port 7 ML1 port 9 ML1 port 8 ML1 port 10 ML2 port 1 ML2 port 2 ML2 port 3 ML2 port 4 ML2 port 5 ML3 port 1 ML3 port 3 ML3 port 4 ML3 port 5 ML3 port 6 ML3 port 8 ML4 port 1 ML4 port 2 ML4 port 3 ML4 port 4 ML4 port 5 ML5 port 2 ML5 port 3 ML5 port 8 via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via del Bagatto via Venezia via Venezia via Venezia via Venezia via Venezia p.zza Buozzi p.zza Buozzi p.zza Buozzi p.zza Buozzi p.zza Buozzi p.zza Buozzi via Marzabotto via Marzabotto via Marzabotto via Marzabotto via Marzabotto via Miniera via Miniera via Miniera ----------------------------- ----------------------------- VC μg/L δ 13C (‰) VC δ 37Cl (‰) VC δ 13C (‰) Metano δ 13C (‰) DIC -------- 168 1093 850 314 2.17 388 7962.5 -62.2 -61.5 -43.2 -67.6 -58.55 -52.2 -73.1 -6.55 7.50 -7.08 7.76 2.05 --67.99 -71.64 --65.96 -69.32 -- --9.98 -9.30 --11.28 -15.09 -13.84 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x ---93.6 307 --34.4 732 722 752 970 1016 441 -113 ----1330 2364 1375 1789 1197 -45.6 201 ----56.15 -55.72 ---56.03 -55.41 -56.77 -55.24 -55.20 -55.00 -53.06 --63.56 -----65.31 -64.89 -65.38 -65.23 -65.17 --51.52 -62.48 ---10.1 31.0 --17.8 27.0 7.0 7.2 7.9 7.5 15.7 -11.1 ----8.9 3.7 9.3 5.5 4.8 --13.9 ----------------------------- -11.30 -10.18 -9.99 -10.96 -10.86 -9.43 -10.10 -11.29 -9.24 -10.67 -10.70 -10.19 -10.88 -10.86 -8.07 -11.13 -12.13 -10.70 -9.33 -7.96 -13.23 -11.78 -12.87 -12.04 -13.07 -10.15 -10.22 -- APRILE DICEMBRE MARZO 2005 2005 2007 X = Campione analizzato per gli isotopi -- Non Analizzato Tabella 11: pozzi e piezometri campionati tra il 2005 e il 2007, relativi rapporti isotopici e concentrazione di VC in μg/L (dato più recente a disposizione). (nel caso dei pozzi 9 e 6 il valore isotopico di δ13C su VC della I analisi, in Aprile 2005, era pari rispettivamente a -61.6 ‰ e -46.60 ‰) 78 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 35 30 Cl (‰) 15 MLS1 MLS2 MLS3 MLS4 MLS5 pozzi 37 20 δ 25 VC Puro 10 VC di manifattura 5 Pz A3-4 0 -80 -70 -60 -50 -40 δ -30 -20 -10 0 13 C (‰ ) Figura 40 : valori isotopici relativi a VC nell’acquifero confinato. Viene riportato anche il valore isotopico del VC relativamente a PZ A3-4, piezometro superficiale nell’area Solvay. PIEZOMETRO A3-4 (concentrazioni mese di aprile 2005 in ug/L) CH3Cl CHCl3 C2H3Cl C2H4Cl2 Cloro metano Tricloro metano Cloroetilene 1.2 dicloro etano <0,1 C2HCl3 Tricloro etilene 18393.00 3 812.00 C3H5Cl3 7 962.50 C2H2Cl4 C2Cl4 1.2.3Tricloro propano 1.1.2.2.Tetracloro etano 194.980 150.29 4078.50 C2H2Cl2 1 620.60 C4Cl6 Tetracloro etilene Esacloro butadiene 2997.00 C3H6Cl2 C2H3Cl3 1.1 Dicloro etilene 1.2 Dicloro propano 1.1.2 Tricloro etano <0.05 189.13 14704.50 C2H4Cl2 C2H2Cl2 1.1 Dicloro etano 1.2 Dicloro etilene 4.31 9 861.00 Tabella 12: dati del monitoraggio mensile di EST s.r.l. (Bergamo) del piezometro superficiale PZ A3-4 effettuato per conto di Solvay. 79 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Compounds C (ug/L) δ13C (‰) 1,1 DCE 794 -53 tDCE 330 -72 cDCE 7624 -84 TCE 12804 -78 PCE 3270 -80 TCA 10924 -70 TECA 3607 -42 VC 4531 -73 Tabella 13 valori di concentrazione del piezometro superficiale Pz A3-4 e relativo δ13C (‰). Dati provenienti dalle analisi effettuate a Waterloo presso EIL. TCA e TECA stanno per Tricloroetano e Tetracloroetano. Come commento parziale, a conclusione del capitolo sulle analisi isotopiche, possiamo dire che si evidenziano i seguenti aspetti: - le molecole di VC presentano tutte un fortissimo impoverimento in δ13C, superiore a quanto ci si sarebbe aspettato da una semplice declorinazione riduttiva di un diretto precursore quale il DCE; - tutti i rapporti isotopici relativi al carbonio nella molecola del VC sono, per quanto riguarda l’acquifero in pressione di Pontelagoscuro, relativamente più appesantiti rispetto al piezometro superficiale nel sito Solvay e, comunque, fortemente impoveriti (compreso il piezometro Solvay superficiale) rispetto al VC da manifattura; - da Nord verso Sud, lungo l’asse del plume, il rapporto isotopico del Cloro nel VC tende a farsi sempre più leggero, mentre per il Carbonio nel VC non si evidenziano trend particolari. 80 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 7. STORIA PRODUTTIVA DELLO STABILIMENTO SOLVAY La ricostruzione della storia industriale degli insediamenti industriali di Ferrara è fondamentale per lo studio della contaminazione da VC in oggetto (Biavati, 2003). In particolar modo ci sembra interessante soffermarsi sulla storia produttiva dello stabilimento Solvay, dato che il VC ed altri eteni clorurati sono componenti essenziali nei processi produttivi della medesima azienda, sia come materie prime che come prodotti di scarto. Di seguito riprendiamo alcuni passi di interesse sulla storia produttiva di Solvay contenuti nel PdC-Fase I, Capitolo 4 Lo stabilimento Solvay, produttore di PVC nell’area ferrarese, si instaura a metà degli anni trenta in quella fase di “boom industriale” che investì completamente l’area a Nord della città stessa e che vide la nascita di numerose aziende, sia all’interno di quello che oggi è chiamato “polo chimico” o “petrolchimico” sia all’esterno di esso (A.A.V.V, 1985). La ricostruzione dell’attività produttiva, che si è articolata all’interno dello stabilimento a partire dagli anni ’40, risulta molto utile per tracciare una possibile correlazione fra le attività svolte, i prodotti manipolati e la potenziale contaminazione del suolo, sottosuolo e delle acque sotterranee. Nel 1942 nasce il primo impianto industriale rappresentato da celle elettrolitiche a catodi di mercurio (celle Krebbs) per la produzione di cloro-soda, che aveva come prodotto di base il sale marino. La produzione di cloro-soda fu sospesa durante la seconda guerra mondiale ma riprese velocemente qualche anno dopo la fine del conflitto nel 1946. Tra il 1950 ed il 1951 ebbe inizio la linea di produzione dei clorometani e, successivamente, quella di pesticidi cloroderivati. Sempre negli stessi anni cessò invece l’attività dell’impianto di elettrolisi che ebbe come principale conseguenza l’approvvigionamento di cloro dall’esterno; esso veniva importato in Solvay grazie alla rete ferroviaria che proseguiva sino all’interno dello stabilimento stesso. A metà degli anni cinquanta terminò la produzione dei pesticidi. Il cambiamento più significativo dell’intera configurazione dell’insediamento chimico industriale si ebbe dalla metà degli anni cinquanta (intorno al 1953) sino ai primi anni sessanta (dal 1959 al 1961) con la conversione degli edifici che accoglievano gli impianti delle celle elettrolitiche, ormai non più utilizzati, in strutture per lo sviluppo di un impianto dedicato alla produzione di PVC (policloruro di vinile), sia in emulsione che in sospensione, con apporto del monomero VC dall’esterno. 81 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) A metà degli anni sessanta (tra il 1961 e il 1965) vennero realizzati ulteriori edifici adibiti a magazzini e un bacino di decantazione delle acque di scarto dei processi produttivi. Nell’arco degli anni settanta (tra il 1972 e il 1978) venne costruito, nell’area nord, il nuovo impianto di polimerizzazione ed essiccamento con istallazione di una nuova autoclave da 27 m3. Venne inoltre realizzata, sviluppandosi sempre verso nord, la linea di essiccazione spraydryer (per emulsioni) e a tamburo rotante (per sospensioni). Era stato realizzato nel frattempo anche un serbatoio sferico da 1800 m3 per stoccaggio di cloruro di vinile monomero con annessa una fossa di raccolta delle acque di recupero dei fluidi dispersi. La crescita degli impianti proseguì sino alla fine degli anni ‘80. Nel 1984 cessò la produzione di cloro-metani ma venne realizzato un ulteriore corpo di fabbricato per la produzione di PVC, pre-mix dry-blend e granuli di PVC. Nel 1998 la Solvay S.A. avviò le operazioni per la dismissione dell’impianto per la produzione di PVC. Nel Dicembre dello stesso anno, in accordo con il Ministero dell’Industria, il Ministero del Lavoro, le Autorità locali ed i Sindacati, nasce il piano per costituire un parco industriale all’interno dell’area appartenente alla stessa Solvay. Pertanto è importante considerare che: dal 1951 al 1984 Solvay ha prodotto cloro-metani 7.1 Produzione dei clorometani I clorometani sono degli alogenuri alchilici, composti organici derivati dagli alcani per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti atomi di alogeni (fluoro, cloro, bromo e iodio); hanno formula bruta : CnH(2n + 2 - m)Xm, (X rappresenta un qualsiasi alogeno). Essi sono largamente usati come solventi, come refrigeranti, nella produzione di prodotti fitosanitari, nell’industria farmaceutica. Il più famoso composto è il cloroformio (triclorometano), utilizzato, fino a pochi anni fa, sia come anestetizzante, sia per la produzione di freon, uno dei principali refrigeranti impiegati nella produzione di frigoriferi e condizionatori. Un tempo la preparazione dei clorometani era attuata attraverso la clorurazione di alcoli (composti organici di struttura simile agli alcani in cui un atomo di idrogeno è sostituito da un gruppo ossidrile –OH) e di chetoni (composti organici che recano nella loro struttura il gruppo 82 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) funzionale convenzionalmente indicato con -CO-); così, ad esempio, il cloruro di metile o cloro metano veniva ottenuto attraverso la reazione (da processo industriale): CH3OH + HCl → CH3Cl + H2O mentre il cloroformio (triclorometano) era ottenuto attraverso le reazioni: CH3 – CO – CH3 + 3Cl2 → CH3 – CO – CCl3 + 3HCl 2CH3 – CO – CCl3 + Ca(OH)2 → 2CHCl3 + (CH3COO) 2Ca Attualmente la clorurazione del metano, in assenza di catalizzatori, viene eseguita nella maniera più economica per via termica partendo da CH4 e Cl2. la clorurazione termica del metano avviene con meccanismo radicalico; sotto azione del calore si ha: Cl2 → 2Cl CH4+Cl → CH3 + HCl CH3 + Cl2 → CH3Cl (clorometano)+ Cl Come primo derivato clorurato si ottiene cloruro di metile; per ottenere clorurati superiori si procede a successive operazioni di clorurazione: CH3Cl + Cl → CH2Cl + HCl CH2Cl + Cl2 → CH2Cl2 (diclorometano) + Cl La reazione prosegue fino a che sono disponibili atomi di idrogeno da sostituire, fino ad arrivare a CCl4, tetracloruro di carbonio (tetraclorometano). Importante è considerare che, nella clorurazione del metano, oltre ai prodotti principali da sintetizzare (clorometani), vengono ottenuti anche come sottoprodotti di scarto anche composti secondari, rappresentati da eteni clorurati insaturi (doppio legame fra 2 atomi di carbonio). Questi composti secondari, fra cui anche PCE, sono contenuti appunto negli scarti di lavorazione (heavy ends – “codissime”) e vengono prodotti dalla pirolisi del cloroformio a 450°C circa (Semeluk and Bernstein, 1954; EPA, 1984; EPA 2000). Composti secondari che si formano per rottura di catene a seguito di scontri tra radicali liberi possono essere: etano, 1,1,2,2tetracloroetano, pentacloroetano; sono inoltre possibili prodotti di deidroclorurazione come TCE e PCE. 83 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 8. PROCESSI DI DEGRADAZIONE DEI SOLVENTI CLORURATI I processi di biodegrazione sono una componente importante dell’attenuazione naturale degli eteni clorurati (Wiedemeier et alii, 1998) dato che la biodegradazione può trasformare gli eteni clorurati in composti innocui come ad esempio CO2, etene (etilene) e ione cloruro. Gli eteni clorurati sono soggetti ad una varietà di processi di degradazione microbica che includono la declorinazione riduttiva ((Vogel & McCarty, 1985; Barrio-Lage et al., 1987, 1990; Bouwer, 1994; McCarty & Semprini, 1994; Vogel, 1994; Odum et al., 1995), l’ossidazione aerobica ( Hartmans et al., 1985; Davis & Carpenter, 1990; Phelps et al., 1991; Bradley & Chapelle, 1996, 1998a, 1998b; Bradley et al., 1998b), l’ossidazione anaerobica (Bradley & Chapelle, 1996, 1998b; Bradley et al., 1998b) ed il cometabolismo aerobico (Wilson & Wilson, 1985; Semprini et al., 1990, 1991; McCarty & Semprini, 1994; Semprini, 1995). Così, accertare se un particolare processo di degradazione è attivo o no in un sistema idrogeologico, è generalmente un compito complesso. Di seguito vengono descritti i possibili processi di biodegradazione in un sistema anaerobico, quale quello del sito esaminato. 8.1 Declorinazione Riduttiva I cloroeteni sono composti relativamente ossidanti, a causa della presenza di un atomo di cloro elettronegativo, e possono comportarsi come accettori di elettroni in un metabolismo microbico (Vogel et al., 1987). In presenza di un possibile donatore di elettroni e catalizzatore, l’idrogeno può rimpiazzare un cloro in una molecola di eteni clorurati. Questo processo, catalizzato da microrganismi, è chiamato declorinazione riduttiva. Molti studi hanno descritto l’accumulo di prodotti di degradazione di PCE e TCE in acquiferi anaerobici e hanno attribuito questo fenomeno alla declorinazione riduttiva microbica (Barrio-Lage et al., 1987, 1990; Bouwer, 1994; McCarty & Semprini 1994; Vogel 1994; Odum et al., 1995; Vogel & McCarty, 1985). Il pensiero comune oggi è che la declorinazione riduttiva microbica è ubiquitaria in acquiferi anaerobici contaminati da solventi clorurati ma l’intensità della declorinazione è altamente variabile da sito a sito (Bouwer, 1994; McCarty & Semprini, 1994; Vogel,1994; Chapelle, 1996; Gossett & Zinder, 1996; McCarty, 1996). La tendenza dei cloroeteni ad essere sottoposti a declorinazione riduttiva decresce con il decrescere del numero dei clori da sostituire (Vogel et al.,1987; Bouwer, 1994; McCarty & Semprini, 1994; Vogel, 1994). Il PCE, con i suoi 4 atomi di cloro, è il più forte ossidante 84 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) rispetto a tutte le altre specie potenzialmente elettro-accettori che si trovano naturalmente nei sistemi acquiferi, con l’unica eccezione dell’ossigeno (Vogel et al.,1987); pertanto PCE si riduce velocemente a TCE in condizioni anaerobiche. La declorinazione da TCE a 1,2 DCE-cis avviene in condizioni Fe(III) riducenti e in ambienti più riducenti. La declorinazione da 1,2 DCE-cis a VC apparentemente richiede, almeno, condizioni SO4-riducenti (Vogel et al.,1987; Chapelle, 1996) ma avviene più facilmente in ambiente metanogenico. VC, d’altra parte, è il meno ossidante dei cloroeteni e, conseguentemente, la riduzione di VC a Etene è tipicamente lenta e significativa solo sotto condizioni metanogeniche altamente riducenti (Vogel & McCarty, 1985; Barrio-Lage et al., 1987, 1990; Freedman & Gossett, 1989; DiStefano et al., 1991; De Bruin et al., 1992; Bouwer, 1994; Ballapragada et al., 1995; Fennell et al., 1995; Maymo-Gatell et al., 1995; Odum et al., 1995; Wu et al., 1995). Come conseguenza di questa diminuzione del potenziale di riduzione con il diminuire del numero di clori, la declorinazione riduttiva dei cloroeteni è spesso incompleta e frequentemente porta all’accumulazione di 1,2 DCE-cis e VC (Major et al., 1991; Kitanidis et al., 1993; McCarty & Reinhard, 1993; Haston et al., 1994; Weaverand et al. 1995; Wilson et al., 1995). Pertanto la declorinazione riduttiva microbica è comune in acquiferi anaerobici, anche se raramente comporta la completa declorinazione a prodotti non clorurati essendo generalmente incapace di riduzione completa a prodotti non tossici come l’etene. Si è osservato che laddove c’è metanogenesi, i microrganismi responsabili hanno mediato una lenta e parziale declorinazione riduttiva di PCE e TCE per dare 1,2 DCE. Sulla base di queste osservazioni, la declorinazione riduttiva è stata considerata come un processo di cometabolismo anaerobico determinato dall'interazione accidentale dei cloroeteni con gli enzimi ed i cofattori prodotti dai microorganismi metanogeni per altri scopi metabolici (McCarty e Semprini, 1994). Questa convinzione ha iniziato a cambiare nel 1993 quando un numero di indagini ha dimostrato che la declorinazione riduttiva può essere effettuata da microorganismi che usano i cloroeteni come accettori terminali di elettroni per la produzione di energia. Questi microrganismi, comunemente denominati “halorespirers”, possono svilupparsi usando i cloroeteni come ricettori terminali di elettroni e sono capaci di tassi molto più alti di declorinazione riduttiva. Anche se i microrganismi “halorespirers”, capaci di ridurre PCE o TCE a DCE, siano relativamente comuni (Holliger et al., 1993; Krumholz et al., 1996; Sharma & McCarty,1996; Maymo-Gatell et al., 1997), finora soltanto uno, Dehalococcus Ethenogenes, ha mostrato di essere in grado di degradare completamente il PCE ad Etene . Se microrganismi, come Dehalococcus Ethenogenes, sono presenti negli acquiferi in numero sostanziale, la completa declorinazione riduttiva ad etene può essere un meccanismo significativo per la degradazione dei cloroeteni in acquiferi anaerobici. 85 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Attualmente il pensiero comune è che, anche se la declorinazione riduttiva è possibile in acquiferi anaerobici, la completa declorinazione ad etene si osserva raramente a causa della bassa disponibilità di elettro-donatori, di sfavorevoli condizioni redox o per la potenziale assenza di appropriati microrganismi. Così la declorinazione riduttiva da sola non è sufficiente a bonificare o naturalmente attenuare contaminazioni da cloroeteni. In combinazione con i meccanismi aerobici e anaerobici per ossidazione microbica di 1,2 DCE e VC, tuttavia, il processo di declorinazione riduttiva può essere un importante componente dell’attenuazione naturale dei cloroeteni nei sistemi acquiferi (soprattutto di quelli a maggior numero di atomi di cloro). 8.2 Ossidazione Anaerobica Dal 1995 gli sforzi per utilizzare la biodegradazione in situ in acquiferi contaminati da cloroeteni sono giunti ad un vicolo cieco. La declorinazione riduttiva di PCE e TCE era considerata pervasiva in acquiferi anaerobici ma, in molti sistemi, la declorinazione riduttiva, come visto, sembrava arrestarsi a 1,2 DCE e VC. Inoltre l’accumulo della caratteristica associazione di 1,2 DCE e VC in condizioni anaerobiche ha eliminato il metabolismo microbico aerobico come meccanismo significativo per la biodegradazione di questi composti in condizioni sito-specifiche. Senza un meccanismo dimostrabile per la biodegradazione in situ dei cloroeteni a prodotti non tossici, gli enti sono generalmente restii ad accettare la biodegradazione come meccanismo di bonifica per i cloroeteni. La scoperta, nel 1996, che alcuni microrganismi possono ossidare VC a CO2 in condizioni anaerobiche ha aperto la strada per accettare la biodegradazione come un meccanismo difendibile per la bonifica di acquiferi contaminati da cloroeteni (Bradley e Chapelle, 1996). L’ossidazione del VC può avvenire in condizioni anaerobiche se è disponibile una quantità sufficiente di un forte ossidante per guidare la degradazione microbica. Gli ossidi di Fe(III) sono forti ossidanti e sono ubiquitari nei sistemi acquiferi. In un esperimento condotto con sedimenti provenienti da un acquifero Fe(III) riducente, l’aggiunta di Fe(III) a microcosmi anaerobici ha portato a tassi di mineralizzazione di VC comparabili con quelli osservati in condizioni aerobiche; inoltre sono state osservate piccole ma significative mineralizzazioni di VC in microcosmi anaerobici in ambiente Fe(III). Questi risultati hanno indicato che VC può essere mineralizzato in condizione anaerobiche e Fe(III)-riducenti e che la biodisponibilità in Fe(III) è un importante fattore che influenza il tasso di mineralizzazione. L’ossidazione microbica del VC 86 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) in condizioni Fe(III) riducenti ha fornito una potenziale alternativa anaerobica alla lenta e inefficace declorinazione del VC a etene. Per i contaminanti che servono come elettro-donatori durante la biodegradazione, come ad esempio gli idrocarburi, la disponibilità di ricettori terminali interessa l'efficienza della biodegradazione (Boirden, 1994; Chapelle et alii, 1996). La riduzione dell'ossigeno è il meccanismo metabolico termodinamicamente più favorito e, tipicamente, il più efficiente per la biodegradazione dei contaminanti più ridotti. Fra gli elettro-accettori terminali rimanenti che si osservano comunemente nei sistemi acquiferi, il potenziale di ossidazione decresce nell’ordine di NO3>Fe(III)>SO4>CO2. Così, in generale, il potenziale di biodegradazione dei contaminanti altamente ridotti dell’acquifero è massimo in condizioni aerobiche e minimo in condizioni CO2riducenti (metanogenesi; Vogel et alii, 1987). L’effetto delle condizioni redox sull’ossidazione di DCE e VC è stata investigata in microcosmi di sedimenti di subalveo e acquiferi (Bradley e Chapelle, 1998b). In questo studio, la mineralizzazione di DCE e VC a CO2 decresce in condizioni riducenti crescenti, ma significative mineralizzazioni sono state osservate per entrambi i sedimenti in condizioni anaerobiche. La mineralizzazione di VC decresce in ordine di condizioni: aerobiche>Fe(III)-riducenti>SO4riducenti>metanogeniche. Come uno si aspetterebbe, data la loro differenza nel numero di clori, l’ossidazione microbica di VC è più alta rispetto all’ossidazione microbica del DCE per ogni condizione elettrone-accettore. Per entrambi i sedimenti, la mineralizzazione microbica del DCE in condizioni aerobiche, è almeno il doppio di quella osservata in condizioni anaerobiche. Un’interessante osservazione è che il tasso e la grandezza dell’ossidazione del DCE non differisce significativamente tra condizioni Fe(III) –riducenti, SO4-riducenti e metanogenetiche. Basandosi su queste e altre osservazioni, si è concluso che la degradazione microbica del DCE in queste condizioni redox coninvolge un iniziale riduzione limitata a VC, che è conseguentemente ossidato a CO2. Questo, alla fine, ha suggerito che l’ossidazione diretta di DCE richiede un ossidante più forte rispetto all’ossido Fe(III). Un successivo studio ha dimostrato che i microrganismi di acquifero possono ossidare anaerobicamnete DCE a CO2 in condizioni Mn(IV) riducenti senza una iniziale riduzione a VC (Bradley et alii, 1998c). Siccome gli ossidi di Mn(IV) sono comuni nei sedimenti fluviali e glaciali, l’ossidazione microbica di DCE deve essere significativa in alcuni sistemi acquiferi anaerobici. La capacità dei microrganismi di ossidare efficientemente DCE e VC a prodotti non tossici in condizioni anaerobiche ha importanti implicazioni per l’utilizzo della biodegradazione nei sistemi acquiferi. Questi risultati indicano che, in acquiferi anaerobici, cloroeteni altamente ossidati, come PCE e TCE, possono essere prontamente trasformati in DCE e VC, che sono suscettibili di ossidazione microbica in varie condizioni redox anaerobiche. Quindi, la 87 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) combinazione della declorinazione di PCE e TCE in condizioni anaerobiche, seguita dall’ossidazione microbica anaerobica, provvede ad un possibile sequenza microbica per la completa degradazione dei contaminanti clorurati nei sistemi acquiferi. 8.3 Possibili pathway di degradazione del VC Come visto in precedenza, la biodegradazione dei cloroeteni (come anche dei cloroetani) può avvenire attraverso vari meccanismi e può dare, come prodotto finale della serie di biodegradazione, composti innocui per la salute umana come etene (C2H4), etano (C2H6), anidride carbonica (CO2), metano (CH4). Tuttavia se, a partire da eteni o etani a maggior grado di clorurazione, la declorinazione non arriva fino al termine della serie, si possono avere fenomeni di accumulo in falda di sostanze pericolose per la salute umana, in misura ancora maggiore dei capostipiti (come appunto il VC). Diventa pertanto un fattore chiave la comprensione della ulteriore possibile evoluzione del VC in falda e del suo potenziale di attenuazione naturale (se esistente). Molti studi hanno dimostrato che, in condizioni anaerobiche, i microrganismi presenti nei sistemi acquiferi possono mineralizzare VC a CO2 + CH4 o solo a CO2. In particolare è stato dimostrato che VC si può degradare a CO2 in condizioni Mn(IV)-riducenti (Bradley et al., 1998) o Fe(III)-riducenti (Bradley et al.,, 1997) o SO4--riducenti (Bradley et al.,, 1998). In tutti i casi, comunque, si osserva una mancanza di prodotti intermedi tra VC e CO2 e questo suggerisce il fatto che qualsiasi prodotto intermedio formatosi durante la riduzione anaerobica venga rapidamente trasformato in CO2. Altri studi hanno documentato la degradazione di VC a CH4 in condizioni metanogeniche (in presenza di substrati ricchi di materia organica) senza la produzione di prodotti intermedi (Bradley et al., 1999). L’osservazione aggiuntiva che CO2 o CH4 si formassero, durante la degradazione di VC in condizioni anaerobiche, senza la presenza di organismi metanogenici autotrofici, ha condotto alla ipotesi che il CH4 si formasse attraverso la metanogenesi acetotrofica e che quindi il prodotto intermedio della mineralizzazione di VC fosse acetato (CH3COO-,) che, in condizioni anaerobiche, verrebbe rapidamentamente metabolizzato a CH4 + CO2 attraverso la metanogenesi acetotrofica o a CO2 attraverso la respirazione anaerobica in presenza di acidi umici (Bradley & Chapelle, 2000). I possibili modelli di degradazione di VC vengono riassunti in Figura 41. 88 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Figura 41: Possibile modello per la degradazione anaerobica di VC a prodotti non clorurati. I percorsi individuati da frecce bianche devono ancora essere stabiliti. (Bradley e Chapelle, 2000). 89 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 9. CONCLUSIONI Alla luce dei risultati ottenuti con l’attuazione del PdC-Fase II, e sulla scorta del modello concettuale del sito preliminarmente definito tramite il PdC-Fase I, riportiamo le conclusioni delle attività di investigazione complessive, chiudendo pertanto un percorso conoscitivo iniziato nel 2003. Illustreremo innanzitutto le principali considerazioni finali relative ai vari puntiobiettivo del PdC-Fase II, dopodiché illustreremo il modello concettuale di sito, già formulato durante il PdC-Fase I ed affinato sulla base delle risultanze recenti, ed infine effettueremo alcune valutazioni sugli sviluppi futuri nella gestione del plume “Pandora”, assoluta singolarità nel panorama inquinologico mondiale. 9.1 Considerazioni conclusive del PdC-Fase II In relazione alla localizzazione e tipologia della sorgente di contaminazione possono essere fatte le seguenti considerazioni: - in relazione alla distribuzione delle concentrazioni di VC, risalendo verso monteflusso rispetto ai GP perforati durante il PdC-Fase I, non si ottengono informazioni tali da permettere la localizzazione della sorgente attiva di contaminazione, presumibilmente perché tale sorgente attiva non esiste più; - la distribuzione delle concentrazioni di VC nei GP più recenti (18,19,20,21), perforati sulla base del campo di moto dell’acquifero e delle segnalazioni di residenti ed exlavoratori del luogo, non indica un avvicinamento ad una sorgente attiva (con un incremento delle concentrazioni) ma indica il passaggio progressivo ad una zona di frangia di testa del plume (head-fringe), con una implicita conferma di quanto era già stato ipotizzato al termine del PdC-Fase I; - il GP 20 ed il GP 18, posizionati subito a valle dello scavo profondo di exzuccherificio, di forma rettangolare, sospettato come sede di smaltimento di rifiuti industriali, sono puliti o, solamente nei campioni di tetto di acquifero, non pesantemente contaminati; - il GP 19 ed il GP 20 invece, posizionati monte-flusso rispetto al nucleo del plume lungo l’asse longitudinale del medesimo, manifestano concentrazioni più elevate ma comunque decrescenti rispetto al nucleo medesimo (di almeno 1 ordine di grandezza), risultando comunque particolarmente contaminati soprattutto verso la parte superiore dell’acquifero; 90 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) - come si è osservato, le concentrazioni di VC durante l’investigazione 2006 sono più basse rispetto all’investigazione 2003, quindi non è detto che ci saremmo dovuti aspettare concentrazioni simili a quelle del 2003 ma è indubbio che, anche considerando solo i 4 GP perforati nel 2006, le concentrazioni di VC tendono a diminuire verso monte-flusso indicando che verso monte-flusso una sorgente attiva non c’è; - da notare che, risalendo verso nord (e quindi verso monte-flusso) rispetto al GP21, troviamo il pozzo privato n°5 (situato in via dell’Isola Bianca) che, durante l’investigazione del 2003, periodo in cui il VC dava alte concentrazioni, risultò completamente pulito, come anche, del resto, il pozzo n°4 ancora più a nord (via Venezia); - al limite si può ipotizzare che, in corrispondenza della vasca di zuccherificio di forma trapezoidale ubicata presso in canale Nicolino ed osservata da foto aeree (situata immediatamente a nord del GP21; vedi Figura 1 e Foto 1), vasca di cui peraltro non si conosce la profondità (quanto meno non si sa se era così profonda come la vasca rettangolare di cui parlano spesso i residenti del luogo), fossero smaltiti reflui industriali; pertanto tale vasca potrebbe essere la ex-sorgente del plume Pandora; - anche ammettendo tale ipotesi come vera, risulta difficile che il GP21, subito a valle della sorgente (se fosse attiva), sia così meno contaminato del GP6 (che sta sotto piazza Buozzi a Pontelagoscuro Nuovo) e che, soprattutto, il pozzo n°5 sia perfettamente pulito (ubicato subito a nord ed in grado di generare un cono di depressione con richiamo di acqua contaminata, anche in piccola concentrazione); - è un dato di fatto che il GP21 ed il GP20, i più a nord di tutta l’investigazione, sono contaminati verso il tetto dell’acquifero, risultando puliti (GP20) o con leggerissima contaminazione (GP21) verso la base; ciò implica che siamo proprio vicino alla sorgente (o ex-sorgente) che, per forza di cosa, si doveva localizzare entro l’acquitardo al di sopra del tetto dell’acquifero; peraltro nelle zone ancora più a nord, come detto, l’acquifero risulta pulito; - in conclusione possiamo affermare che il plume Pandora ha la tipica struttura di un pennacchio di contaminazione che si è del tutto “svincolato” dalla zona sorgente, non più attiva, e che sta migrando nell’acquifero in risposta ai processi convettividispersivi-biodegradativi specifici. La sorgente, o quello che rimane della sorgente, è comunque localizzabile in un’area compresa fra GP21, GP20 e pozzo n°5 (vedi Figura 42), al di sotto di una zona completamente pavimentata e riurbanizzata, adibita a magazzini ed infrastrutture artigianali; 91 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) appare comunque impossibile che la sorgente fosse localizzata in corrispondenza dello scavo rettangolare profondo indicato dagli anziani residenti del luogo; infatti sono troppo spostate verso est le concentrazioni massime del plume ed il suo asse longitudinale (oltre che l’estensione della zona di frangia fino al campo-sportivo di Pontelagoscuro) è incongruo con una sorgente così “occidentale”. N Biconca di Pontelagoscuro VIA Pontelagoscuro Vecchio Via F .M ig liari Via F.Mig liari Pontelagoscuro Fo ss a vecchio T5 $ Lavezzola Via F.Mig liari ma nti S # ag att del B S GP19 # Via de ll (N . 16 ) S # aT em pe ra nz a B ag at to Via de gli A ma nti GP18 de ll A pp eso Via V ia o Via deg li A # GP21 S VEN EZIA GP20 V ia ott on i Vi a de lla Fo rza AD RIA TIC A ri gi o M ag VI A L.B de gl iA rc an i Via Via de l Via de lG iud iz io PIAZZA BUOZZI Sondaggi direct-push Area sorgente 0 E S # 100 200 PAC Pozzo privato PO PO LO T $ G. S AVO NUZ ZI L .B ott on i Scuola del Can neto V ia - metri Figura 42: localizzazione della sorgente al di sotto della zona artigianale di Pontalagoscuro 92 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) In relazione alla evoluzione nel tempo della contaminazione possono essere fatte le seguenti considerazioni: - le concentrazioni di VC appaiono nettamente in diminuzione, almeno considerando i pozzi privati (campionamento ripetibile), con, in media, una percentuale di attenuazione pari all’85% e più; - tale dato appare abbastanza sorprendente, anche se è soprattutto basato sui pozzi privati, strutture idrauliche che hanno caratteristiche di completamento sconosciute e che, lo ricordiamo, sono stati chiusi e di fatto non più utilizzati dal 2003 (quindi hanno completamente modificato il loro regime di prelievo); - il laboratorio di analisi è sempre stato il medesimo in ogni fase di indagine e le metodiche analitiche sono rimaste assolutamente invariate; - le tecniche di spurgo e prelievo dei campioni sono sempre rimaste le medesime, effettuate fra l’altro sempre dal medesimo operatore (d.ssa Monica Pasini); - il campionamento del Settembre 2003 è relativo ad una condizione di magra estrema del fiume Po e dell’acquifero da esso alimentato, verificatasi dopo una lunghissima stagione di recessione idraulica e con una temporanea inversione del flusso di falda (verso Po e non da Po); - tenendo conto dei risultati ottenuti con le analisi sui ML, e confrontandoli con i dati dei GP limitrofi della caratterizzazione del 2003, in effetti, si conferma un abbattimento dei valori di concentrazione di VC (con alcune anomalie assolutamente, ed onestamente, inspiegabili (vedi dati analitici di ML3 limitrofo a GP6); in media le concentrazioni appaiono più basse, anche di 1 ordine di grandezza (ma non per tutti, vedi commento specifico) anche se la struttura del plume e la distribuzione relativa delle concentrazioni appare confermata; - da tali osservazioni non si può certo affermare che il plume è in fase di evidente remissione biodegradativa; appare più corretto affermare che le concentrazioni di VC del 2003 erano dei picchi temporali assoluti, forse spiegabili con lo stato di magra idraulica eccezionale del Po e dell’acquifero; - il plume Pandora è sempre attivo, sempre al suo posto e con concentrazioni di VC importanti e nell’ordine, al massimo, sempre delle migliaia di ppb; evidentemente i picchi del 2003 rimangono un unicum non ripetibile; - la dinamica biodegradativa ed i tassi di attenuazione naturale potranno essere verificati solo tramite un monitoraggio accurato dei ML, in una eventuale fase di 93 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) remediation futura, confrontando accuratamente nel tempo gli stessi punti monitorati pluriannualmente. In relazione alla installazione di una rete di monitoraggio permanente del plume Pandora possono essere fatte le seguenti considerazioni: - è stata installata ed è operativa una rete di 6 piezometri multilivello, filtranti l’intero spessore dell’acquifero confinato ed allineati lungo l’asse longitudinale del plume; - la perforazione dei piezometri ha permesso di evidenziare meglio la idrostruttura dell’acquifero, che presenta uno spessore grosso modo costante e variabile fra 15 e 20 m fra la parte nord ed il centro di Pontelagoscuro Nuovo per aumentare poi su un valore di circa 30 m verso sud; - dall’analisi idrogeologica del profilo longitudinale del plume, lungo l’asse principale, si evince un evidente diminuzione del gradiente idraulico che passa da 2.3‰ nella parte Nord a circa 0.4‰ nella parte Sud; tale diminuzione è in evidente relazione con un aumento di trasmissività, legato all’aumento di spessore dell’acquifero; - il carotaggio continuo dei piezometri ML2 e ML4 ha permesso di verificare che la porzione più permeabile dell’acquifero è la parte centro-basale del litosoma sabbioso, con presenza di sabbie medie dominanti, rispetto alle sabbie fini e sabbie limose della porzione sommitale dell’acquifero; - è stata effettuata una parametrizzazione idrodinamica dell’acquifero medesimo tramite effettuazione di prove di portata di media durata in 2 dei piezometri di nuova perforazione; i risultati sono in linea con il modello concettuale preliminare e con le variazioni di trasmissività di cui si parlava prima; - la perforazione ed il campionamento dei ML, condotti rigorosamente fino alla base dell’acquifero, ha permesso sia di verificare che il plume non si estende verso Sud oltre il limite già individuato nel PdC-Fase I sia che non vi è presenza di prodotto puro tipo DNAPL alla base dell’acquifero, possibile sorgente secondaria della contaminazione da VC; - due diversi tipi di tecnologie avanzate e di nuova concezione per il campionamento multi-livello dei plume sono stati applicati al sito: la tecnica dei MLS spaghetti-tube, di derivazione canadese (EIL, Università di Waterloo) e la tecnica dei MLS Scheibenpacker di derivazione svizzera (CYN, Università di Neuchatel); le 2 tecniche si sono dimostrate applicabili al sito di Pontelagoscuro; - sul totale dei 6 MLS sono pertanto state installate un totale di 42 porte di campionamento sull’intero spessore dell’acquifero, lungo un transetto longitudinale al medesimo, con un passo interporta variabile fra circa 1.5 e circa 2.5 m; 94 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) - fra le 2 tecniche proposte sembra che la tecnica di derivazione canadese sia più efficace a rappresentare la variabilità nella struttura del plume alla mesoscala; - la campagna idrochimica dei MLS, effettuata in 2 ripetute (nei mesi di Marzo e Maggio 2007), ha permesso di evidenziare la struttura longitudinale del plume in termini di distribuzione della contaminazione (VC) e delle principali specie redox che hanno (o possono avere) attinenza con il potere biodegradativo del VC medesimo; - il VC si conferma come unico contaminante del plume Pandora; pur nelle irregolarità, legate alla struttura alla mesoscala del mezzo poroso, appare evidente che verso nord la contaminazione appare ristretta alla porzione sommitale dell’acquifero mentre, verso Sud, il plume migra soprattutto al centro del medesimo, dove maggiore è il valore di K; - l’idrochimica conferma il segnale dominante di ricarica laterale dal Po nonché la presenza di zone di infiltrazione di acque saline da ricarica zenitale attraverso l’acquitardo; la presenza di intercalazioni torbose sia entro l’acquifero sia entro la copertura fine rende conto della distribuzione di specie sensibili all’ambiente redox ed alla presenza di sostanza organica; - l’acquifero si conferma come anossico e riducente, con facies redox dominante quella di Mn(IV) riducente; la salinità, dovuta ai bicarbonato, aumenta verso il basso ed allontanandosi dal Po; alti tenori in cloruro e solfato sono in relazione alla dinamica locale di ricarica zenitale attraverso l’acquitardo o alla presenza di acque saline alla base dell’acquifero; - la comparazione fra la campagna analitica di Marzo e Maggio evidenzia una sostanziale uniformità della struttura del plume; si osserva comunque che un incremento delle precipitazioni determina un abbassamento delle concentrazioni (soprattutto in ML1, ML2, ML5) e questa potrebbe essere anche una chiave di lettura delle concentrazioni così elevate rilevate nel 2003. In relazione alla studio isotopico del plume Pandora possono essere fatte le seguenti considerazioni: - il VC, analizzato sia in pozzi che nei ML, presenta un δ13C assai impoverito (fra 45‰ e -65‰), significatamene più basso del valore di δ13C del VC puro da manifattura (-28.6‰); pertanto il VC ritrovato in falda non è affine a VC puro o a VC usato come componente principale/materia prima per la produzione di altri prodotti; - per quanto riguarda il valore di δ37Cl, relativamente al medesimo VC, si notano valori variabili fra +3‰ e +32‰; tali valori sono sistematicamente superiori a quanto 95 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) sperimentalmente determinato su VC da manifattura (circa +3‰), quindi confermano la non affinità fra VC di plume e VC primario; - la distribuzione dei valori di δ13C per il VC lungo l’asse longitudinale del plume non mostra una particolare struttura o gradiente, salvo il rilevare che i valori di coda (ML4,ML5) sono di circa 10 unità mil più impoveriti dei valori di testa (ML1, ML2); - la distribuzione dei valori di δ37Cl per il VC lungo l’asse longitudinale del plume mostra una struttura assai più evidente, con un netto impoverimento dei valori di coda (ML4,ML5) rispetto ai valori di testa (ML1, ML2); - pertanto il VC tende ad impoverirsi lungo la direzione di flusso sia per il carbonio (meno nettamente) che per il cloro (più nettamente); - la firma isotopica del VC presente nella falda superficiale del sito ex-Solvay, pur essendo caratterizzata da una maggiore affinità con il VC del plume rispetto al VC da manifattura, costituisce una peculiarità a se stante mostrando un impoverimento ancora più spinto sia in termini di δ37Cl (circa +2.5‰) sia sopratutto di δ13C (-73‰); - tutti gli eteni clorurati ritrovati in falda superficiale presso il sito Solvay (PCE, TCE, DCE) mostrano un fortissimo analogo impoverimento in δ13C con valori fino a -80‰, contro valori da prodotto di manifattura compresi fra -20‰ e -30‰; - la firma isotopica nell’acquifero confinato del sito Solvay, relativa al solo VC, è simile a quella del plume di Pandora, allineandosi con i dati dei pozzi privati; - il valore del δ13C per il DIC (dissolved inorganic carbon) del plume Pandora, con valori negativi compresi fra circa -9‰ e -12‰, mostra che la metanogenesi non è un processo attivo nell’acquifero confinato; si ricorda che per metanogenesi si intende la produzione attiva di metano a partire dalla sostanza organica naturalmente presente nell’acquifero (torba, sedimenti ricchi di carbonio organico); tale fatto è peraltro confermato dal non eccessivamente basso valore di Eh rilevato; - il valore del δ13C per il metano rilevato nei pozzi privati del plume Pandora, pur se basato solo su 3 valori, mostra un leggero appesantimento isotopico lungo la direzione di flusso (da circa -72‰ a circa -66‰); il metano presente, in concentrazioni basse (fra pochi ppb e 7-8 ppb al massimo), è circa 1/30 meno concentrato di VC (almeno relativamente alla concentrazione media del plume) in termini di equivalenti/litro. - il δ13C del cloroformio (clorometano con 3 atomi di cloro) in fase pura da manifattura si attesta intorno a -63 ‰ (dati di letteratura); il δ13C relativo a PCE e TCE, che si possono formare come prodotti residui di distillazione dei clorometani, è ancora più negativo, potendo variare tra -80 ‰ e -70 ‰. 96 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 9.2 Affinamento del modello concettuale di sito Sulla base delle indagini ed analisi del PdC-Fase II il modello concettuale del sito viene affinato e rivisitato sulla falsariga di quanto già affermato al termine del PdC-Fase I: - la contaminazione da VC non è il risultato della lisciviazione o immissione diretta in falda di cloruro di vinile monomero alla sorgente; ciò è da escludere categoricamente sulla base del fingeprinting isotopico del VC; - il VC che si è “liberato” nell’acquifero non è, pertanto, un VC di manifattura o monomero liberatosi da PVC mal polimerizzato (comunque ancora VC di manifattura) ma è una molecola isotopicamente molto impoverita e certamente legata a processi biodegradativi di clorurati superiori (etani o, più probabilmente, eteni) pure essi fortemente impoveriti; - la tipologia produttiva storica tipica dell’area ferrarese, relativamente all’industria petrolchimica, ha fatto pensare, come possibile sorgente della contaminazione, allo smaltimento non controllato di “peci clorurate”, masse fluido/gelatinose di residui clorurati; tali residui non derivano tanto dalla produzione del PVC o di VC monomero ma dalla produzione di clorometani (di fatto si formano come residui di distillazione); tali residui, per considerazioni legate alla firma isotopica dei clorometani di manifattura (alla cui produzione sono associati), sono sicuramente fortemente impoveriti isotopicamente e, degradandosi, producono un VC altrettanto ed ulteriormente impoverito; - nel plume Pandora è presente solo VC il che significa che tutti i clorurati superiori presenti alla sorgente (eteni ed etani) si sono trasformati completamente in VC; questo comporta che, come valore medio di tutta la massa di VC, la composizione isotopica media del VC di Pandora deve essere pari a quella isotopica media dei clorurati superiori di partenza; - affinché il VC possa liberarsi direttamente nell’acquifero confinato è necessario che, in uno scavo sufficientemente profondo con base molto prossima al tetto dell’acquifero, vengano smaltite peci clorurate in maniera continuata; - affinché tutti clorurati si degradino in VC è importante la presenza di una grossa quantità di sostanza organica alla sorgente che attivi processi microbici e cometabolici che degradino interamente i clorurati superiori; - uno scavo profondo fino al tetto dell’acquifero ricco di sostanza organica può essere una ex-vasca profonda di attività saccarifera con abbondanza di materia organica dall’attività di lavaggio delle barbabietole e smaltimento dei residui delle stesse; - lungo l’asse del plume il VC che si forma inizialmente è il più alleggerito isotopicamente; poi, via via che la “madre” si degrada diviene relativamente più pesante; in 97 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) effetti lungo il plume, da monte verso valle, il VC tende a mostrare un evidente impoverimento isotopico (più netto per il cloro, meno netto per il carbonio); - eteni clorurati di ordine superiore (PCE.TCE.DCE), residui della distillazione di clorometani e caratterizzati da un notevole impoverimento isotopico, non sono più presenti in zona in siti produttivi (essendo cessata da tempo la produzione di clorometani) ma il pool di inquinanti clorurati presenti nella falda superficiale sotto il sito ex-Solvay (subito sotto alle extorri di distillazione dei clorometani) sono tutti fortemente impoveriti, nello stesso ordine di grandezza del VC del plume di Pontelagoscuro; - essendo trascorso un tempo sufficiente dal periodo di smaltimento tutta la “madre clorurata” della contaminazione si è degradata a VC; pertanto non esiste più una sorgente attiva di contaminazione ma il plume se ne è distaccato (o se ne sta distaccando) interamente formato da VC; - il focolaio della contaminazione è comunque da ricercarsi entro una ex-vasca o scavo di zuccherificio a NW di Pontelagoscuro Nuovo nell’area indicata nella figura acclusa al presente PdC Fase II nei pressi del canale Nicolino (Figura 42); tale area è stata interessata da attività produttiva fin da prima della Seconda Guerra Mondiale con la presenza della Distilleria Padana e della Raffineria Ligure-Ferrarese; a tali attività, dopo i bombardamenti bellici, è subentrato lo zuccherificio Eridania. Tale area, pertanto, già si configurava come possibile sede di scavi, smaltimenti, crateri di bombe, discariche. Nelle foto aeree degli anni 1955 e 1972 l’area è obliterata come i petrolchimici, quindi è sede di attività produttive strategiche (attività saccarifera); - lungo la direzione di flusso del plume sembra che il VC vada incontro ad ulteriore degradazione; gli indizi in tal senso non sono allo stato attuale molto evidenti ma alcune considerazioni possono essere fatte quali: anche se VC si impoverisce isotopicamente dalla testa alla coda del plume tale trend non è costante ma mostra delle inversioni locali, segno di una ulteriore degradazione di VC (che relativamente si riappesantisce); la falda in pressione di Pontelagoscuro non è metanogenica, come evidenziato dai valori isotopici del DIC e dai relativamente alti valori di redox, per cui il metano presente (concentrazioni non elevate, al massimo di 8 ppb) non può provenire da metanogenesi naturale ma potrebbe provenire da degradazione del VC (in effetti da nord verso sud, lungo il flusso, la concentrazione di metano tende ad aumentare ed, inoltre, il rapporto isotopico del carbonio del metano tende ad appesantirsi verso valle, in modo speculare al VC; verso la testa del plume si rinvengono concentrazioni, anche se non elevate, di etilene, segno che c’è una certa dealogenazione riduttiva in azione; 98 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) - un ulteriore indizio della degradazione di VC può essere legato all’aumento dello ione cloruro in falda; purtroppo il cloruro è assai elevato nella falda confinata di Ferrara e, fra l’altro, il rapporto stechiometrico del medesimo rispetto al Sodio è sbilanciato a favore del Sodio (per fenomeni idrochimici e di scambio ionico), quindi è impossibile impiegare il Cloruro come indizio di biodegradazione di VC; - i tassi di biodegradazione non sembrano altissimi ma forse sono sufficienti a rendere il plume abbastanza stazionario; si ricorda che il flusso di massa di VC tende a diminuire da monte verso valle almeno nel nucleo del plume (PdC Fase I); - la totale assenza di etano, lo scarso etene presente, unita alla presenza di CH4 e CO2 nell’acquifero, suggeriscono, anche alla luce di studi recenti (Bradley et alii, 1999a; Bradley et alii, 1999b; Bradley et alii, 2000), che VC si potrebbe degradare attraverso processi di ossidazione acetogenica e metanogenesi acetotrofica a metano. Pertanto, allo stato attuale delle conoscenze, si può affermare che, in una zona posta poco a Nord Ovest di Pontelagoscuro Nuovo, fin da un periodo compreso fra 20 e 40 anni fa circa, sfruttando lo scavo profondo di un ex-zuccherificio, sono state smaltite peci clorurate isotopicamente impoverite e provenienti da distillazione di clorometani. Sulla base di quanto affermato a proposito del processo di sintesi della produzione dei clorometani, con la parallela formazione delle codissime, i possibili precursori di VC possono essere PCE e TCE presenti negli scarti della lavorazione del cloroformio. Se consideriamo il δ13C del cloroformio in fase pura, che si attesta intorno a -63 ‰, e confrontiamo questo valore con i valori isotopici trovati in falda freatica al di sotto del sito Solvay ,possiamo notare come essi siano assolutamente comparabili. Infatti i valori di δ13C del PCE e TCE, essendo prodotti di distillazione di un prodotto con δ13C molto negativo, risultano essere molto impoveriti in 13 C, variando rispettivamente tra -80 ‰ e -78 ‰ . A loro volta TCE e PCE, attraverso i processi di degradazione che normalmente interessano i solventi clorurati in ambiente anaerobico, possono avere portato alla formazione di VC nell’acquifero con valori di δ13C tra -72 ‰ e -43 ‰. In presenza di elevate quantità di materia organica naturalmente presente nel sito tutti gli eteni o etani clorurati si sono degradati a VC ed il plume Pandora, in lenta migrazione verso Sud, è di fatto composto solo da VC, peculiarità unica a livello mondiale. Il VC si biodegrada lentamente, in parte per dealogenazione riduttiva ma soprattutto per respirazione aerobica dando come risultato finale metano e anidride carbonica. 99 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) 9.3 Sviluppi futuri Il plume Pandora è, di fatto, un sito contaminato di ricerca, peculiare ed unico nel suo genere, complesso ed affascinante. Enti di ricerca di livello mondiale, nel campo della bonifica dei siti contaminati, quali EIL di Waterloo (CAN) e CHN di Neuchatel (CH) stanno collaborando attivamente con il Gruppo Idro-UNIFE sull’argomento. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che vi sia una certa indeterminatezza residua soprattutto sul capire i reali tassi di biodegradazione del VC in falda. Per stabilire quali modelli di degradazione stiano interessando il plume di Pontelagoscuro, e soprattutto per verificare se la metanogenesi acetogenica sia effettivamente la chiave dell’attenuazione naturale di Pandora, in occasione del carotaggio in continuo per la perforazione dei piezometri ML2 e ML4 sono stati prelevati due campioni di sabbia dell’acquifero (vedi paragrafo 4.3) per effettuare esperimenti su microcosmi presso il centro di Idrogeologia dell’Università di Neuchatel (Svizzera). Tali esperimenti, che richiedono tempi di esecuzione di almeno 1 anno, sono ancora in corso d’opera al momento della redazione del presente report. I risultati saranno diffusi alla committenza appena disponibili. Inoltre il Gruppo Idro-UNIFE si propone, con proprio budget, di effettuare un nuovo campionamento completo dei ML ad inizio autunno 2007, per verificare l’evoluzione della concentrazione al termine della stagione estiva. Si individua il monitoraggio dell’attenuazione naturale (MNA) come unica tecnica praticabile di bonifica per il sito in esame. Il monitoraggio di cui sopra dovrà essere affiancato e seguito da una modellazione numerica di flusso e trasporto come strumento di progettazione e verifica. Ferrara, Luglio 2007 Prof. Alessandro Gargini Dott.ssa Monica Pasini 100 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) BIBLIOGRAFIA Ballapragada B.S., Puhakka J.A., Stensel H.D. and Ferguson J.F. (1995) “Development of tetrachloroethene transforming anaerobic cultures from municipal digester sludge”. In Hinchee R.E., Leeson A., and Semprini L. eds., Bioremediation of chlorinated solvent: Columbus, Ohio, Battelle Press, pag. 91–97. Barrio-Lage G.A., Parsons F.Z., Barbitz R.M., Lorenzo P.L., and Archer H.E. (1990) “Enhanced anaerobic biodegradation of vinyl chloride in ground water” Environmental Toxicology and Chemistry, vol. 9, pag. 403–415. 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Sondaggio: ML2 Campioni Stratigrafia Piezometro Descrizione Stratigrafica Sigla Descr Prof. Prof. Terreno di riporto con soletta di asfalto a circa 20 cm da pc Terreno limoso sabbioso marrone 1.65 2.05 2.55 2.65 Sabbia fine limosa marroncina Tubo cieco diam. 3" Prof. da p.c. Scala 1:50 Località: Pontelagoscuro Limo argilloso marrone con noduli ocracei Livello limoso sabbioso sciolto 3 Limo argilloso marrone-grigio con noduli ocracei che tende ad argilla limosa verso il basso 4 4.00 4.20 Argilla grigio cenere che diventa arg. torbosa verso il basso Argilla grigia con resti vegetali e verso il basso diventa di color marron scuro con resti vegetali in decomposizione 5 5.00 5.30 6 7 8 Argilla torbosa grigio scuro Argilla grigio scura con qualche livello più torboso e piccoli resti vegetali 7.10 7.25 7.30 7.34 Arg. lim.sa sab.sa con liv. torbso,verso il basso sabb. limosa Argilla grigio scuro 7.90 Alternanza di livelli argillosi di color grigio con livelli limosi di colore marroncino chiaro . Presenza di noduli ocracei 9 8.70 8.95 Argilla grigia plastica Argilla sabbiosa grigia 9.40 10 Argilla grigia deb. sabbiosa 9.80 10.20 Limo argilloso sabbioso grigio Argilla grigia plastica 11 10.80 Limo argilloso sabbioso grigio 11.35 Argilla grigia plastica . Presenza di noduli torbosi 12 108 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Commitente: Pagina 2 Località: Pontelagoscuro Sondaggio: ML2 Campioni Stratigrafia Piezometro Descrizione Stratigrafica Sigla Descr Prof. Prof. Argilla grigia plastica . Presenza di noduli torbosi 13 12.95 13.50 Argilla deb. sabbiosa grigio celeste che verso il basso diviene argilla limosa Limo argilloso sabbioso 14 13.80 Tubo cieco diam. 3" Quota da p.c. Data esecuzione:21-12-2006 Scala 1:50 Ditta esecutrice: Songeo 14.00 Sabbia fine limosa 15 14.80 Sabbia media grigia 16 16.50 17 18 19 Sabbia grossolana grigia 20 21 23 FILTRO 22 24 109 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Commitente: Pagina 3 Località: Pontelagoscuro Sondaggio: ML2 Quota da p.c. Data esecuzione:21-12-2006 Scala 1:50 Ditta esecutrice: Songeo Campioni Stratigrafia Piezometro Descrizione Stratigrafica Sigla Descr Prof. Prof. 24.50 Shelby 25.00 25 Sabbia grossolana grigia con un livello torboso tra 24.10 e 24.13 FILTRO 26 27 28 28.50 Argilla grigia plastica 29 29.00 Argilla deb. limosa 30 30.00 Fine sondaggio 31 32 33 NOTA: Campione Shelby ML2SH1 prelevato tra 24.50-25 34 35 110 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Commitente: Pagina 1 Ditta esecutrice: Songeo Data esecuzione:19-12-2006 Quota da p.c. Scala 1:50 Località: Pontelagoscuro Quota B.F. 4.314 s.l.m. Sondaggio: ML4 Campioni Stratigrafia Piezometro Descrizione Stratigrafica Sigla Descr Prof. Prof. 1 1.25 1.44 2 1.65 Sabbia fine limosa umida di colore marroncino Limo sabbioso con striture ocracee Limo leggermente sabbioso con noduli ocracei. Colore marroncino grigio Tubo cieco diam. 3" Alternanza di limo sabbioso e limo di colore marroncino secco 2.70 3 4 Limo argilloso leggermente sabbioso grigio marroncino con noduli ocracei 3.40 3.52 3.60 3.90 Sabbia grossolana grigia in matrice legg. limosa Limo leggermente sabbioso marroncino con noduli ocracei. Sabbia medio-grossolana grigia in matrice limosa Limo legg. sabbioso e sabbia fine di colore grigio marroncino Argilla deb. sabbiosa di colore grigio 5 4.97 5.04 5.29 5.65 6 6.30 6.43 7 Livello torboso nero Argilla grigio scura con qualche livelletto torboso Argilla limosa grigia deb. sabbiosa con un livello decisamente sabbioso tra 5.62 e 5.65 Argilla limosa grigio-marroncina con un livello di sabbia limoso-argillosa tra 5.95-6.05 e verso il basso argilla limo-sabbiosa Sabbia medio fine argillosa Argilla deb. limosa grigia con qualche nodulo ocraceo e frustoli carboniosi e resti vegetali. 8 8.20 Argilla limoso sabbiosa grigia 9 8.90 Argilla grigia plastica con dei livelli grigio scuro 9.50 10 Argilla limosa leggermente sabbiosa grigia 10.00 Sabbia limo-argillosa grigia 11 10.85 Argilla debolmente limosa con frustoli carboniosi e resti vegetali 12 111 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Commitente: Pagina 2 Località: Pontelagoscuro Sondaggio: ML4 Campioni Stratigrafia Sigla Prof. Descr Prof. Argilla debolmente limosa con frustoli carboniosi e resti vegetali 12.50 13 Piezometro Descrizione Stratigrafica Argilla limosa deb sabbiosa 12.95 Argilla grigia, con presenza di noduli ocracei. 13.60 14 Tubo cieco diam. 3" Quota da p.c. Data esecuzione:19-12-2006 Scala 1:50 Ditta esecutrice: Songeo 14.00 Limo sabbioso argilloso che verso il basso tende a sabbia fine limosa 15 15.35 16 17 Sabbia da fine a media di colore grigio in matrice limosa che passa a sabbia media grigia verso il basso 18 19 19.50 20 Sabbia media di colore grigio con qualche frustolo carbonioso 21 21.50 Sabbia grossolana grigia 23 24 24 FILTRO 22 24 112 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Commitente: Pagina 3 Località: Pontelagoscuro Sondaggio: ML4 Quota da p.c. Data esecuzione:19-12-2006 Scala 1:50 Ditta esecutrice: Songeo Campioni Stratigrafia Piezometro Descrizione Stratigrafica Sigla Descr Prof. Prof. Shelby 24.50 25 Sabbia grossolana grigia FILTRO 26 27 28 29 29.20 Argilla grigia plastica 30 30.00 30.50 31 Argilla leggermente sabbiosa - limo deb. sabbioso 31 Fine sondaggio 32 33 NOTA: Campione Shelby ML4SH1 prelevato tra 24-24.50 34 35 113 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ALLEGATO 2 Profondità delle porte di campionamento dei MLS 114 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Schema di un multilivello tipo ”Spaghetti tube” (da Einarson M.D., 2006) Rivestimento inizio foro Tubo PE D.I. 10 mm Tavola d’acqua Tubo PE D.I. 10 mm Filtro in NITEX Apertura 200 μm Tubo centrale in PVC D.I. 25,4 mm (1’’) 115 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) WATERLOO MULTILEVEL SYSTEM- SPAGHETTI TUBE (14-15/12/2006) ML1 Campioni Shelby ID Piezometro NOTE Descr Prof. Prof. 10.00 11.00 12.00 13.00 14.00 15.00 Porta 10 Porta 9 Sondaggio a distruzione di nucleo Porta 8 16.00 Porta 7 17.00 18.00 Porta 6 19.00 20.00 Porta 5 21.00 La porta 1 è il tubo piezometrico con ø 1" Spessore dell'acquifero 20.1 metri (da ˜ 9.50 a ˜ 29.60) 22.00 23.00 Porta 4 24.00 25.00 Porta 3 26.00 Porta 2 27.00 29.00 Porta 1 30.00 Filtro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS ø 1" Quota boccaforo 5.022 s.l.m. 29.00 30.00 116 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) SCHEIBENPACKER SYSTEM (07-08/03/2007) ML2 Campioni Shelby ID Piezometro NOTE Descr Prof. Prof. 16.00 14.00 Sondaggio a Carotaggio Continuo 15.00 Port 5 Spessore dell'acquifero 14.7 metri (da 13.80 a 28.50) 18.00 Port 4 19.00 Filtro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS ø 3" Quota boccaforo 4.451 s.l.m. 21.00 22.00 24.00 25.00 27.00 28.00 28.50 Port 3 Port 2 24.00 ML2-SH1 24.50 Port 1 28.50 117 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) WATERLOO MULTILEVEL SYSTEM- SPAGHETTI TUBE (11-12/12/2006) ML3 Campioni Shelby ID Piezometro NOTE Descr Prof. Prof. 12.00 13.00 14.50 15.50 17.00 18.00 19.50 20.50 Sondaggio a distruzione di nucleo Porta 10 Porta 9 La porta 1 è il tubo piezometrico con Porta 8 ø 1" Spessore dell'acquifero 22.00 metri (da ˜ 12.50 a ˜ 34.50) Porta 7 22.00 23.00 Porta 6 24.50 25.50 27.00 28.00 29.50 30.50 32.00 33.00 34.00 35.00 Porta 5 23.00 ML3-SH1 23.20 ML3-SH2 24.00 24.40 Porta 4 Porta 3 Porta 2 Porta 1 Filtro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS ø 1" Quota boccaforo 4.297 s.l.m. 34.00 35.00 118 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) SCHEIBENPACKER SYSTEM (07-08/03/2007) ML4 Campioni Shelby ID Piezometro NOTE Descr Prof. Prof. 16.00 14.00 Sondaggio a Carotaggio Continuo 15.00 Port 5 Spessore dell'acquifero 13.85 metri (da 15.35 a 29.20) 18.00 Port 4 19.00 Filtro 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS ø 3" Quota boccaforo 4.314 s.l.m. 21.00 22.00 24.00 25.00 27.00 28.00 29.70 Port 3 Port 2 24.00 ML4-SH1 24.50 Port 1 29.70 119 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) WATERLOO MULTILEVEL SYSTEM- SPAGHETTI TUBE (16-18/12/2006) ML5 ID Piezometro Note Descr Prof. Prof. 12.00 13.00 14.50 15.50 17.00 18.00 19.50 20.50 Port 11 Port 10 Port 9 Port 8 22.00 23.00 Port 7 23.10 24.50 25.50 27.00 28.00 29.50 30.50 32.00 33.00 34.50 35.50 Port 6 La porta 1 è il tubo piezometrico con ø 1" Port 5 29.10 Port 4 ML5-SH2 29.70 Spessore dell'acquifero 26.50 metri (da ˜ 12.50 a ˜ 39.00) Port 3 Port 2 38.00 Port 1 40.00 Sondaggio a distruzione di nucleo ML5-SH1 23.40 Screen 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Campioni Shelby 1" tube Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS 38.00 40.00 120 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) WATERLOO MULTILEVEL SYSTEM- SPAGHETTI TUBE (13-14/12/2006) ML6 Campioni Shelby ID Piezometro Note Descr Prof. Prof. 13.00 14.00 15.50 16.50 18.00 19.00 20.50 21.50 Porta 11 Porta 10 Porta 9 La porta 1 è il tubo piezometrico con ø 1" Porta 8 23.00 24.00 Sondaggio a distruzione di nucleo Porta 7 Spessore dell'acquifero 26.50 metri (da ˜ 12.00 a ˜ 39.50) 25.50 26.50 28.00 29.00 30.50 31.50 33.00 34.00 35.50 36.50 39.00 40.00 Porta 6 Porta 5 Porta 4 Porta 3 Screen 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Profondità da p.c. delle porte di campionamento del MLS 1" tube Quota boccaforo 2.428 s.l.m. Porta 2 Porta 1 39.00 40.00 121 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ALLEGATO 3 Foto dei MLS 122 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Piazza Buozzi ML1 Nord FOTO ML1 123 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Nord ML2 FOTO ML2 124 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Asilo Nord ML3 FOTO ML3 125 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Nord ML4 FOTO ML4 126 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Nord ML5 Canal Bianco FOTO ML5 127 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) Nord ML6 FOTO ML6 128 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ALLEGATO 4 Tabelle dei dati del campionamento dei multilivello di Marzo 2007 e Maggio 2007 129 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MARZO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Etene (Lab. Neuchatel) Metano Ferro Manganese NH4+ HCO3CO2 NO3ClSO4- - prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 ----200 50 -----250 ML1 port 1 -23.98 -24.98 ML1 port 2 -20.98 -21.98 ML1 port 3 -18.98 -19.98 ML1 port 4 -16.98 -17.98 ML1 port 5 -14.98 -15.98 ML1 port 6 -12.98 -13.98 ML1 port 7 -10.98 -11.98 ML1 port 8 -8.98 -9.98 < 0,1 < 0,1 < 0,01 0.05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -0.2 6 0.5 < 0,02 232 6.5 8.2 29.1 47.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2.51 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 1.31 1.8 <5 223 0.63 488 11 1.9 44.4 51.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 11.3 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 19.99 4.8 32 236 1.94 238 11.5 < 0,1 37 47.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 7.74 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -2.0 12 21.4 0.04 177 11 < 0,1 27.1 40.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 93.6 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 40.16 5.6 66 147 3.5 305 9.5 < 0,1 25.4 49.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 307 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 39.85 5.7 9 85 1.34 1342 9 0.1 18.7 53.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 7.62 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 10.82 4.1 83 187 1.38 464 15 < 0,1 37.9 74.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 34.4 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 18.62 4.8 18 159 1.96 634 6.5 1 43.8 55.4 ML1 port 9 -6.98 -7.98 ML1 port 10 -4.98 -5.98 ML2 port 1 -22.55 -23.55 ML2 port 2 -19.55 -20.55 ML2 port 3 -16.55 -17.55 < 0,1 < 0,1 < 0,01 25.1 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -0.0 12 96.9 0.26 634 7 5.3 36.9 48.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 732 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 62.23 5.5 20 284 1.23 793 7 1.1 62.3 54.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 722 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 3 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 54.72 4.6 401 160 3.54 293 8 0.3 77.5 46.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 752 1.1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 2 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 56.16 4.5 343 190 3.91 281 7.5 0.3 77.8 51.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 970 1.2 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 1 1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 54.15 4.3 375 228 3.58 329 6.5 0.3 80.8 50.6 ML2 port 4 -13.55 -14.55 ML2 port 5 -10.55 -11.55 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1016 1.1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 1 1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 69.98 4.7 345 21.9 3.8 421 8.5 0.3 75.7 58.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 441 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 57.74 4.8 602 186 3.56 488 10 0.4 98.7 74.2 130 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MARZO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Etene (Lab. Neuchatel) Metano Ferro Manganese NH4+ HCO3CO2 NO3ClSO4- - prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 ----200 50 -----250 ML3 port 1 -29.70 -30.70 ML3 port 2 -27.70 -28.70 ML3 port 3 -25.20 -26.20 ML3 port 4 -22.70 -23.70 ML3 port 5 -20.20 -21.20 < 0,1 < 0,1 < 0,01 0.68 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -6.2 46 628 1.33 1208 30 < 0,1 263 9.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.2 40 801 1.38 1366 32.5 0.6 263 11.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 113 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 27.12 6.7 18 263 2.6 610 11.5 0.3 76.9 44.1 < 0,1 < 0,1 < 0,01 6.79 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -5.7 2240 272 5.12 390 17 < 0,1 33 34.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 12 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -4.9 28 171 1.12 512 6 < 0,1 50.3 43.2 ML3 port 6 -17.70 -18.70 ML3 port 7 -15.20 -16.20 ML3 port 8 -12.70 -13.70 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1.9 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -7.5 18 597 1.11 1171 6.5 < 0,1 193 25 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.2 121 717 1.64 1366 < 2,2 2 245 6.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 0.41 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.2 63 1018 1.15 1952 10 < 0,1 270 4.9 ML3 ML3 port 9 port 10 -10.20 -7.70 -11.20 -8.70 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.0 44 749 1.23 1415 16 1.4 300 8.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.5 50 650 1.28 1183 14.5 < 0,1 278 4.8 ML4 port 1 -22.69 -23.69 ML4 port 2 -19.69 -20.69 ML4 port 3 -16.69 -17.69 ML4 port 4 -13.69 -14.69 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1330 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 2 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 8.72 4.0 6 179 3.12 348 < 2,2 0.4 91.4 32.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2364 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 4 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 14.32 5.3 9 173 3.17 299 < 2,2 0.4 89.6 31.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1375 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 3 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 8.57 4.4 10 174 3.04 311 < 2,2 0.2 89.9 33.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1789 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 2 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 10.31 4.6 9 165 2.99 378 < 2,2 0.4 84 35.6 131 ML4 port 5 -10.69 -11.69 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1197 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 2 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 12.80 5.8 8 220 2.93 372 < 2,2 0.7 89.3 37.4 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MARZO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Etene (Lab. Neuchatel) Metano Ferro Manganese NH4+ HCO3CO2 NO3ClSO4- - prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 ----200 50 -----250 ML5 port 1 -35.1 -36.1 ML5 port 2 -31.1 -32.1 ML5 port 3 -28.6 -29.6 ML5 port 4 -26.1 -27.1 ML5 port 5 -23.6 -24.6 ML5 port 6 -21.1 -22.1 ML5 port 7 -18.6 -19.6 ML5 port 8 -16.1 -17.1 ML5 port 9 -13.6 -14.6 ML5 port 10 -11.1 -12.1 ML5 port 11 -8.55 -9.55 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 1.32 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -1.9 44 627 3.07 567 < 2,2 0.3 111 156 < 0,1 < 0,1 < 0,01 8.67 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.2 68 436 8.64 610 4 2.1 1016 17.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 45.6 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -5.4 362 149 12.4 372 8.5 0.7 411 31.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 8.26 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -4.8 214 125 12.5 433 8 0.6 407 30.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 0.43 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -4.9 26 152 4.56 610 17.5 0.8 164 69.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2.96 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -4.0 17 21.2 3.95 342 12 0.2 110 72.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 6.76 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -3.1 15 8.3 4.36 512 14 1.3 154 67.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 201 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -3.7 12 2.9 3.76 262 9 0.7 75.9 55.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 15.7 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -6.9 16 2.4 3.12 329 8 0.4 182 31.3 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -6.3 11 593 3.61 689 13.5 0.4 105 78.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.0 125 711 3.18 726 12.5 < 0,1 80.8 82.1 132 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MARZO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Etene (Lab. Neuchatel) Metano Ferro Manganese NH4+ HCO3CO2 NO3ClSO4- - prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 ----200 50 -----250 ML6 port 1 -36.6 -37.6 ML6 port 2 -33.1 -34.1 ML6 port 3 -30.6 -31.6 ML6 port 4 -28.1 -29.1 ML6 port 5 -25.6 -26.6 ML6 port 6 -23.1 -24.1 ML6 port 7 -20.6 -21.6 ML6 port 8 -18.1 -19.1 ML6 port 9 -15.6 -16.6 ML6 port 10 -13.1 -14.1 ML6 port 11 -10.6 -11.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -7.6 70 1006 1.98 763 9.5 < 0,1 60.4 292 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -7.3 363 1320 3.57 708 15 0.6 155 250 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -5.6 417 289 3.65 366 6.5 0.2 115 110 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -4.9 479 278 3.08 281 8.5 0.2 102 85.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -5.2 178 226 2.35 287 10.5 0.1 56.7 71.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -2.6 257 184 2.43 293 6.5 0.1 40.9 53.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -5.4 297 339 2.75 397 8.5 0.1 50.8 141 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -7.0 6 35.7 3.12 348 8 0.2 64.4 178 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -6.8 6 91.7 3.32 354 < 2,2 0.2 63.8 173 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -6.3 54 304 3.86 397 9 0.1 71.3 281 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 -8.1 83 387 1.85 683 < 2,2 0.3 38.5 108 133 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MAGGIO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Fe tot Mn Na NH4+ HCO3CO2 NO3Cl -SO4 prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 --200 50 ------250 ML1 port 1 -23.98 -24.98 ML1 port 2 -20.98 -21.98 ML1 port 3 -18.98 -19.98 ML1 port 4 -16.98 -17.98 ML1 port 5 -14.98 -15.98 ML1 port 6 -12.98 -13.98 ML1 port 7 -10.98 -11.98 ML1 port 8 -8.98 -9.98 ML1 port 9 -6.98 -7.98 ML1 port 10 -4.98 -5.98 ML2 port 1 -22.55 -23.55 ML2 port 2 -19.55 -20.55 ML2 port 3 -16.55 -17.55 ML2 port 4 -13.55 -14.55 ML2 port 5 -10.55 -11.55 < 0,1 < 0,1 < 0,01 29.1 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 16 3.50 46 0.05 248 < 2,2 2.9 40.9 42.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 0.94 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 252 43 0.38 287 < 2,2 < 0,1 43.9 47.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 7.00 621 42.5 1.35 293 < 2,2 < 0,1 34.3 52.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1.93 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 32 7 47.4 0.41 220 < 2,2 < 0,1 14.4 58.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2.73 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 16.00 46 34.5 1.05 220 < 2,2 0.2 15 46.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2.92 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 9.00 154 24.7 0.46 232 < 2,2 < 0,1 19.7 46.1 < 0,1 < 0,1 < 0,01 5.91 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 20.00 115 89.1 0.75 330 6.4 < 0,1 32.4 72.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 19.9 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 12.00 104 85.1 0.58 348 6.9 1.4 49.2 52.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 19.9 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 15 9 88 0.71 372 4.5 2.2 52.2 47.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 8.92 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 15.00 110 145 1.48 512 < 2,2 < 0,1 91.9 39.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 346 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 371 116 3.73 409 < 2,2 < 0,1 106 62.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 317 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 192 117 3.92 427 < 2,2 < 0,1 92.8 69.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 209 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 155 111 3.67 415 < 2,2 < 0,1 95.3 72 < 0,1 < 0,1 < 0,01 188 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 377 109 4.1 439 5 < 0,1 97.3 73.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 222 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 6.00 413 131 4.29 482 < 2,2 < 0,1 108 87 134 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MAGGIO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Ferro Manganese Na NH4+ HCO3CO2 NO3Cl -SO4 prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 --200 50 -----250 ML3 port 1 -29.70 -30.70 ML3 port 2 -27.70 -28.70 ML3 port 3 -25.20 -26.20 ML3 port 4 -22.70 -23.70 ML3 port 5 -20.20 -21.20 ML3 port 6 -17.70 -18.70 ML3 port 7 -15.20 -16.20 ML3 port 8 -12.70 -13.70 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 25 665 460 1.23 1923 20.8 3.9 372 149 < 0,1 < 0,1 < 0,01 145 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 18 633 373 0.99 1086 6.4 < 0,1 354 122 < 0,1 < 0,1 < 0,01 562 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 51.00 364 46 2.22 275 5.9 < 0,1 67.5 39.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 32.2 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 95 350 56.6 1.34 290 12.4 < 0,1 38.2 37.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 11.3 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 8 316 50.4 0.94 300 6.9 < 0,1 38.8 38.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1.11 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 24 644 342 1.14 1116 < 2,2 < 0,1 296 38.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 32 787 501 1.12 1293 21.8 < 0,1 407 3.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 28 700 474 1.15 1212 23.8 < 0,1 407 4.7 ML3 ML3 port 9 port 10 -10.20 -7.70 -11.20 -8.70 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 35 596 438 1.51 1269 < 2,2 < 0,1 443 15.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 26 616 477 1.1 1305 12.4 < 0,1 425 3.2 ML4 port 1 -22.69 -23.69 ML4 port 2 -19.69 -20.69 ML4 port 3 -16.69 -17.69 ML4 port 4 -13.69 -14.69 ML4 port 5 -10.69 -11.69 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1842 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 3 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 6.00 180 86.7 3.17 342 < 2,2 < 0,1 78.1 35.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1743 1.1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 3 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 8.00 190 92.4 3.25 360 < 2,2 < 0,1 78.7 36.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1499 1.1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 3 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 180 97.7 3.21 348 < 2,2 < 0,1 76.2 33.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 1098 1.2 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 2 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 189 99.2 3.16 433 < 2,2 < 0,1 68.9 37.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 545 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 5.00 140 126 3.34 598 < 2,2 < 0,1 63.2 43.3 135 COMPLETAMENTO DELL’INVESTIGAZIONE DELLA CONTAMINAZIONE DA CVM NELL’AREA DI PONTELAGOSCURO (FE) ANALISI MAGGIO 2007 PARAMETRO Clorometano Diclorometano Triclorometano Cloruro di vinile 1,2-Dicloroetano 1,1-Dicloroetilene 1,2-Dicloropropano 1,1,2-Tricloroetano Tricloroetilene 1,2,3-Tricloropropano 1,1,2,2-Tetracloroetano Tetracloroetene 1,1-Dicloroetano 1,2-Dicloroetilene (cis) 1,2-Dicloroetilene (trans) 1,1,1-Tricloroetano Tribromometano 1,2-Dibromoetano Dibromoclorometano Bromodiclorometano Etano Etene Ferro Manganese Na NH4+ HCO3CO2 NO3Cl -SO4 prof. filtro m. s.l.m. U.M. µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L µg/L mg/L mg/L µg/L µg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L mg/L da a CSC 1.5 -0.15 0.5 3 0.05 0.15 0.2 1.5 0.001 0.05 1.1 810 60 60 -0.3 0.01 0.13 0.17 --200 50 ------250 ML5 port 1 -35.1 -36.1 ML5 port 2 -31.1 -32.1 ML5 port 3 -28.6 -29.6 ML5 port 4 -26.1 -27.1 ML5 port 5 -23.6 -24.6 ML5 port 6 -21.1 -22.1 ML5 port 7 -18.6 -19.6 ML5 port 8 -16.1 -17.1 ML5 port 9 -13.6 -14.6 ML5 port 10 -11.1 -12.1 ML5 port 11 -8.55 -9.55 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 <5 669.00 73.1 0.54 671 7.9 < 0,1 53.7 108 < 0,1 < 0,1 < 0,01 7.06 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 43 501.00 670 12 439 6.9 < 0,1 1878 12.4 < 0,1 < 0,1 < 0,01 3.54 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 843 165.00 302 11.1 372 11.4 < 0,1 779 23.5 < 0,1 < 0,1 < 0,01 3.35 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 245 106.00 139 5.41 323 < 2,2 < 0,1 247 28.6 < 0,1 < 0,1 < 0,01 5.11 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 113 145.00 115 4.5 354 5.9 < 0,1 114 71.8 < 0,1 < 0,1 < 0,01 2.11 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 11 90.30 79 4.43 262 5 < 0,1 64.6 69.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 6.52 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 11 64.50 99.4 3.95 323 7.4 5.8 116 55.9 < 0,1 < 0,1 < 0,01 15.5 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 6 2.30 76.1 3.56 275 7.9 1.5 64.5 50 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 21 66.60 141 2.55 336 9.9 < 0,1 135 31.2 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 6 611.00 157 3.32 708 11.4 < 0,1 88.4 68.7 < 0,1 < 0,1 < 0,01 < 0,05 < 0,1 < 0,005 < 0,01 < 0,02 < 0,1 < 0,0001 < 0,005 < 0,1 <1 <1 <1 < 0,1 < 0,01 < 0,0001 < 0,01 < 0,01 < 0,1 < 0,1 9 685.00 119 3.09 683 15.3 < 0,1 63.2 60 136