UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI FIRENZE FACOLTÀ DI ECONOMIA Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'Economia Tesi di laurea in Economia Internazionale Finanziaria TITOLO DELLA TESI: Il mercato dei mutui ed il mercato delle case: un'analisi teorica ed empirica della bolla immobiliare nel Regno Unito Relatore: Tesi di laurea di: Chiar.mo Prof. Lorenzo Prosperi Giulio Cifarelli Anno Accademico 2009/2010 Indice Introduzione Capitolo 1. 3 Il mercato delle case di proprietá e i determinanti dei prezzi 9 1.1. Caratteristiche merceologiche del bene casa 1.2. La domanda delle case 12 1.3. L'acquisto della proprietá: le agenzie immobiliari 18 Capitolo 2. Il mercato dei mutui e le distorsioni nel mercato delle case 9 25 2.1. Il mercato dei mutui 25 2.2. L'oerta di case 38 2.3. L'intervento pubblico nel mercato delle case 42 Capitolo 3. I modelli teorici sui determinanti dei prezzi delle case 49 3.1. Le ipotesi comuni nei due modelli 49 3.2. La domanda di case 50 3.3. L'oerta di case 54 3.4. Le ipotesi sulle aspettative 55 3.5. Un miglioramento al modello 56 3.6. L'applicazione econometrica dei modelli 58 Capitolo 4. L'analisi empirica 61 4.1. Il modello a correzione di errori 61 4.2. Descrizione dei dati 62 4.3. I test di radice unitaria 72 4.4. L'analisi di cointegrazione 77 4.5. Gli eetti di shock esogeni 87 Conclusioni 97 Bibliograa 101 Appendice 109 1 Introduzione Questo elaborato si propone di studiare i fattori che determinano l'andamento del mercato delle abitazioni per comprendere un fenomeno globale che si é vericato in particolar modo nell'ultimo decennio: la crescita dei prezzi delle stesse. La dimensione globale che questo fenomeno ha avuto non puó non destare l'interesse dello studioso in quanto la natura propria del bene casa, il sistema normativo nonché le dierenze culturali e sociali che contraddistinguono ogni paese porterebbero in prima analisi a ritenere ogni singolo mercato nazionale indipendente dagli altri. Se cosí fosse signicherebbe che ció che si é vericato é frutto di coincidenze. É possibile peró sostenere che vi sono altri fattori, come ad esempio il reddito e il livello della popolazione, che da un lato vengono inuenzati da fattori globali e dall'altro inuenzano a loro volta i mercati delle case di ogni singolo paese. Il fenomeno globale della crescita dei prezzi delle case potrebbe essere quindi spiegato dalla crescita del reddito e della popolazione avvenuta negli anni '90. Tuttavia, a nostro parere la crescita di tali fattori non é suciente a spiegare ció che é avvenuto. Si osservi a proposito le gure 0.0.1 e 0.0.2. Esse mostrano che tutti i paesi (ad esclusione della Francia) hanno visto crescere il prezzo delle case ben al di sopra delle variabili sopra elencate. Come si puó osservare questo fenomeno non é ristretto unicamente ai paesi dell'area euro ma coinvolge anche paesi al di fuori di essa come gli USA, la Nuova 1 Zelanda e l'Australia . É quindi logico che dovrá esistere almeno un altro fattore che ha inuenzato esogeneamente il prezzo delle case di ogni singolo paese in modo consistente. L'intento principale di questo lavoro é quello di testare che tale ruolo determinante sia stato rivestito dalla crescita creditizia. 1Dall'osservazione delle serie storiche dei prezzi delle case della Bank for International Settlements, che questa ci ha concesso di utilizzare per questo studio, si evince che il fenomeno non é limitato ai soli paesi delle gure 0.0.1 e 0.0.2. 3 2000 2005 2010 100 1995 150 200 250 300 Fonte:BIS, World Bank, Eurostat, European Mortgage Federation Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia 350 2000 Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia Regno Unito 2000 Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia Spagna 2005 2005 2010 2010 INDICE 0 1995 200 400 600 800 1000 1200 Irlanda 2010 100 1995 2005 50 1995 2000 200 100 400 500 600 300 Offerta Creditizia PIL Popolazione Prezzo delle case Prezzi al consumo Francia 150 200 250 300 Figura 0.0.1. Il prezzo delle case in paesi selezionati (1) 4 100 1995 150 200 250 300 350 400 100 1995 150 200 250 300 2005 2005 2010 2010 100 1995 150 200 250 300 350 400 450 500 0 1995 100 200 300 400 500 Australia Italia 2000 Offerta Creditizia PIL Popolazione Prezzo delle case Prezzi al consumo 2000 Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia Fonte:BIS, World Bank, Eurostat, European Mortgage Federation, Bank of Australia, Bank of New Zealand 2000 Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia Nuova Zelanda 2000 Prezzi al consumo Prezzo delle case Popolazione PIL Offerta Creditizia USA Figura 0.0.2. Il prezzo delle case in paesi selezionati (2) 2005 2005 2010 2010 INDICE 5 6 INDICE Come vedremo nei capitoli successivi, l'andamento del credito é strettamente correlato con l'andamento del mercato delle abitazioni, in quanto la quasi totalitá delle famiglie necessita di un nanziamento per l'acquisto di una nuova casa. Ció che sosteniamo é che la crescita creditizia che si é perpetuata a livello globale da metá degli anni '90 abbia favorito l'accesso al credito delle famiglie per via della riduzione dei costi legati al nanziamento e dell'abbassamento degli standard creditizi per la concessione dello stesso. Infatti, come si vede sempre dalle gure 0.0.1 e 0.0.2, in ogni paese l'oerta creditizia é cresciuta a tassi 2 maggiori rispetto alle variabili sopra delineate e al prezzo delle case . Dall'osservazione delle gure si comprende inoltre che i prezzi delle case nei vari paesi sono cresciuti in maniera dierente. In Irlanda ad esempio il prezzo delle case é cresciuto del 537% dal 1995 al 2008, mentre in Spagna e Regno Unito del 300%; in Francia invece il prezzo delle case é salito in linea con l'inazione. Questi dierenziali di crescita ci hanno indotto a pensare che, a prescindere da quanto il credito sia cresciuto, esistono degli elementi specici di ogni singolo paese legati al funzionamento del mercato dei mutui, alle caratteristiche culturali ed alle modalitá dell'intervento pubblico che spiegano i diversi andamenti. In particolare vedremo, nel presente lavoro é stato analizzato in dettaglio il caso della bolla immobiliare nel Regno Unito. Ció é stato fatto sfruttando tutte le informazioni disponibili sulle caratteristiche speciche del paese che possono essere legate al fenomeno oggetto di studio. Per comprendere come questi fattori siano tra loro legati abbiamo fatto riferimento alla letteratura teorica sul mercato delle case, utilizzando in particolare una variante del modello utilizzato in McCarthy, Peach (2002) al ne di stimare un modello a correzione di errori per il Regno Unito. Grazie a questo abbiamo potuto identicare il ruolo di ogni singola variabile all'interno della dinamica globale. Inne, tramite una simulazione, abbiamo vericato la stabilitá del modello ed inoltre abbiamo identicato l'eetto di uno shock creditizio sul prezzo reale delle case. Come vedremo i risultati dell'esperimento ci aiutano a supportare l'ipotesi che la crescita creditizia sia l'unica variabile (insieme all'oerta pubblica di case) a spiegare il trend seguito dal prezzo delle case nel periodo di riferimento. A nostro parere i risultati di questa analisi conducono a delle importanti considerazioni in materia di monetary policy. Si sostiene infatti che la casa in quanto asset nanziario sia diventato negli anni un bene rischioso in quanto segue l'andamento del mercato del credito ed azionario. Data l'ancor forte preponderanza dell'abitazione all'interno del portafoglio delle famiglie, lo spostamento verso la classe di asset rischiosi ha come eetto quello di acuire le fasi cicliche dell'economia reale oltre che rischiare di compromettere la stabilitá dei prezzi e innescare fenomeni come quelli della crisi dei mutui subprime del 2007. Merita quindi destinare una maggiore attenzione alle dinamiche di questi mercati intervenendo sui 2Ció é vero per tutti i paesi tranne il Regno Unito, dove il prezzo delle case e l'oerta creditizia sono cresciuti della stessa misura. Questo vienne spiegato dall'esistenza di un forte legame tra credito e mercato delle case nel Regno Unito che verrá descritto nel corso del lavoro. INDICE 7 fattori che favoriscono la nascita delle bolle in particolare nella manovra degli strumenti di politica monetaria e nella normativa scale. Prima di procedere presentiamo brevemente la struttura del lavoro al ne di migliorare la comprensione dell'argomento. Nel capitolo 1 descriveremo le caratteristiche principali del bene casa e il ruolo che esso svolge nei piani di consumo delle famiglie da un punto di vista nanziario e di fornitura di servizi di alloggio. Nel capitolo 2 analizzeremo il funzionamento del mercato dei mutui ed il suo legame con il mercato delle case. Sempre nello stesso capitolo analizzeremo i fattori che causano delle distorsioni alla regolare dinamica del mercato delle case dal lato dell'oerta e dal lato delle domanda, distorsioni che possono essere individuate nel mercato dell'intermediazione immobiliare, nella tassazione e nella regolamentazione dell'oerta di case. Nel capitolo 3 analizzeremo la letteratura teorica da cui abbiamo ricavato un modello per il Regno Unito. Nel capitolo 4, dopo la descrizione dei dati utilizzati, vengono presentati i risultati della stima del modello oltre che i test ad essa associati. Sempre nello stesso capitolo presenteremo i risultati della simulazione brevemente introdotta sopra. Inne, nelle conclusioni, vedremo se i risultati del capitolo 4 confermano quanto ipotizzato cercando di individuare quali possano essere gli interventi che possono essere attuati al ne di evitare il formarsi delle bolle immobiliari causa anche della recente crisi globale dalla quale stiamo cercando a stento di risollevarci. Vorrei ringraziare Cecilia, che mi é sempre stata vicino ed aiutato, ed i miei genitori che mi hanno appoggiato e consigliato. Capitolo 1 Il mercato delle case di proprietá e i determinanti dei prezzi In questo capitolo cercheremo di descrivere il funzionamento del mercato immobiliare in modo da poter comprendere a pieno la letteratura teorica ed empirica che aronteremo nei capitoli 3 e 4. In particolare nella sezione 1.1 descriveremo le principali caratteristiche della casa in quanto bene prodotto e venduto nel sistema economico, mettendo in luce i punti chiave per arrivare a comprendere successivamente le dinamiche della domanda e dell'oerta che inevitabilmente condizionano questo mercato. Nella sezione 1.2 analizzeremo i pricipali fattori che inuenzano la domanda delle case cercando di individuare quelli che possono aver determinato l'ascesa dei prezzi a cui abbiamo assistito. Nella sezione 1.3 vedremo di descrivere il funzionamento del mercato d'intermediazione immobiliare, il cui corretto funzionamento ha un evidente eetto sulla trasmissione degli shock della domanda sui prezzi. 1.1. Caratteristiche merceologiche del bene casa Prima di descrivere quali siano le determinanti del prezzo delle case é necessario chiedersi quali siano le caratteristiche di tale bene che lo distinguono dalla maggior parte dei beni prodotti e distribuiti in un sistema economico. Innanzitutto é necessario puntualizzare che in questo lavoro ci occuperemo unicamente del mercato delle residential buildings, ovvero delle costruzioni a scopo abitativo. Altri tipi di immobili, ovvero i commercial buil- dings, non sono di nostro interesse in quanto i prezzi di questi non dipendono dagli stessi determinanti delle residential buildings. Gli immobili a scopo abitativo sono beni che hanno speciche caratteristiche: • Eterogeneitá strutturale: é ovvio che ogni unitá abitativa non é un prodotto omogeneo rispetto alle altre, e quindi la domanda di queste non dipenderá unicamente dal prezzo ma anche da sue caratteristiche particolari come ad esempio il 9 10 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI tipo di struttura nel quale questa é inserita. Infatti ogni unitá abitativa puó essere isolata o essere all'interno di un unica struttura insieme ad altre unitá abitative. In particolare si distingue tra Casa monofamiliare : destinata ad ospitare un nucleo familiare in un unica unitá abitativa. Si distingue ulteriormente tra ∗ Casa isolata se circondata da uno spazio verde privato, caratteristica di aree a densitá abitativa molto bassa. ∗ Casa inserita in una struttura a schiera se costituite dall'aggregazione di alloggi unifamiliari, ciascuno dei quali ha due lati in comune con gli alloggi contigui e dispone di due fronti liberi, l'ingresso e il giardinetto privato. Palazzina plurifamiliare: condominio consistente in un fabbricato, solita- mente libero da ogni lato, con piú unitá abitative (appartamenti) per piano e con un numero variabile di piani. É ovvio che immobili appartenenti a due diverse categorie di beni avranno prezzi diversi ceteris paribus. Una casa isolata avrá infatti un prezzo superiore rispetto a quello di un appartamento all'interno di una palazzina plurifamiliare (a paritá di metratura) per via di un comune ordinamento delle preferenze delle famiglie a favore delle prime (in quanto garantiscono l'indipendenza dal vicinato) e per via 1 di un maggiore costo necessario per costruirle . • Localizzazione: 2 il bene casa é stato giustamente denito un bene posizionale . Infatti, a paritá di ogni altra condizione, il valore di un'unitá abitativa dipende fortemente dalla sua localizzazione geograca e dal suo posizionamento all'interno di un'area urbana. Qualora un immobile sia situato in una zona particolarmente appetibile il prezzo di questo comprenderá una componente aggiuntiva, un loca- tional premia derivante da una minore elasticitá dell'oerta rispetto al prezzo in quella particolare zona. Le principali caratteristiche che possono rendere attraente una zona sono: Vicinanza al centro. In molte cittá il locational premia aumenta avvicinandosi verso il centro o verso zone importanti da un punto di vista commerciale. Paesaggio e clima Fascino. Certe aree possono attrarre molti potenziali acquirenti di case unicamente perché sono generalmente riconosciute come prestigiose o perché esercitano un certo fascino. É infatti relativamente semplice soddisfare la domanda di allocazione in quanto gli immobili possono essere replicati, ció tuttavia non é possibile per quanto riguarda le caratteristiche intrinseche di un particolare posto. 1In Considerazioni di termini economici ció corrisponde con dire che l'appartamento in una palazzina multifamiliare é un inferior good : la domanda per questo tipo di bene diminuisce all'aumentare della ricchezza 2Si veda a proposito Corsetti et al.(2005). 1.1. CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DEL BENE CASA 11 questo genere ci aiutano a comprendere come mai certi posti che sono notoriamente considerati come piacevoli, hanno subito un aumento dei prezzi piú elevato 3 rispetto alla media . • Varietá delle condizioni di vendita: il prezzo d'acquisto di un immobile, ceteris paribus, puó dierire a seconda del suo stato di vendita; ad esempio un immobile puó essere di nuova costruzione, di recente ristrutturazione oppure puó necessitare di riparazioni piú ingenti. Inoltre un immobile puó essere venduto interamente ammobiliato oppure no. • Elevati costi di transazione e turnover basso: Figura 1.1.1. I costi legati all'acquisto della casa Fonte: EMF (2006 a), pg.9, graco 1 In confronto con altri tipi di mercati, quello delle case é sicuramente uno dei maggiormente inuenzati dai costi di transazione applicati dallo Stato per il tra- 4 sferimento della proprietá , dalle agenzie immobiliari e dalle banche per il mutuo. In gura 1.1.1 é rappresentata la percentuale dei costi legati all'acquisto della casa sul costo totale nei vari paesi europei. Come si puó vedere si raggiunge una quota massima del 18% nel Belgio e una minima del 2% del Regno Unito; ció suggerisce che vi é ampia variabilitá tra i paesi. Interessa a noi comprendere se una diversa struttura del mercato che porta a tali divergenze nei costi di transazione possa spiegare parte della variabilitá dei prezzi nei paesi in esame. Dall'osservazione di questi dati si evince chiaramente che nel Regno Unito, dove si é formata una 3Negli USA ad esempio, stati come la California od il Northeast hanno mostrato negli anni del boom un rapporto tra prezzo delle case e reddito molto piú elevato rispetto a quello di altri stati come l' Iowa o il Midwest. Ció potrebbe essere spiegato dal maggior fascino esercitato da questi stati. 4Costi che assumono varie forme in quest'ambito: spese di tipo amministrativo, scale e successorio. Ció verrá meglio approfondito nella sezione 2.3.1. 12 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI delle bolle piú grandi, i costi di transazione sono i piú bassi (ció verrá meglio approfondito nelle sezioni 1.3 e 2.1). • Forte incidenza nella ricchezza delle famiglie: mediamente il valore del- la casa rappresenta il 60 % della ricchezza totale delle famiglie in Europa (Babeau, Sbano (2003)), ció rimarca l'importanza dello studio del mercato immobiliare in quanto gli immobili sono i beni largamente piú diusi e importanti per i consumatori. • Non-tradable good: per natura stessa del bene, un immobile non é oggetto di commercio internazionale. Discorso diverso é chiedersi se esista un mercato internazionale delle case, e quindi chiedersi se esista un quache interesse da parte delle famiglie di un certo paese ad acquistare un immobile in un altro paese. É lecito ritenere che un tale interesse esista per quanto riguarda il mercato delle seconde case. É infatti ben noto che il mercato delle case spagnolo sia stato soggetto negli anni del boom ad una forte pressione sulla domanda da parte delle 5 famiglie inglesi e ció puó aver aiutato la crescita dei prezzi . • Oerta rigida: l'oerta di case é molto piú rigida rispetto ad altri tipi di beni e ció dipende fondamentalmente da due motivi: la costruzione di una casa necessita di varie fasi che possono impiegare molto tempo; é presente un certo livello di regolamentazione nel settore delle costruzioni attraverso piani regolatori o di contingentamento dell'oerta, i quali limitano direttamente o indirettamente l'ammontare di case costruite. • Dipendenza dal settore nanziario: il mercato delle case non é un mercato isolato ma dipende fortemente dall'andamento di altri mercati, in particolare dall'andamento del settore nanziario, anche se tale inuenza dierisce nei vari paesi. Queste sono le principali caratteristiche del mercato delle case. Tali caratteristiche sono intrinseche al bene casa e quindi sono caratteristiche presenti in ogni mercato nazionale. Nelle sezioni successive approfondiremo alcuni degli aspetti sopra brevemente accennati, ma in piú entreremo in una descrizione piú dettagliata dei fattori determinanti la domanda delle case. 1.2. La domanda delle case Al ne di comprendere il vericarsi della recente dinamica dei prezzi delle case é necessario innanzitutto chiedersi come si siano comportate la domanda e l'oerta negli anni in questione. In questa sezione descriveremo i fattori piú importanti che determinano la domanda. In primis nella sezione 1.2.1 descriveremo i soggetti che tipicamente domandano un alloggio e quali sono le ragioni che spingono questi soggetti a domandare. É opportuno chiarire che i soggetti (tipicamente famiglie) possono soddisfare la loro esigenza abitativa 5Si veda a proposito Gallent et al.(2005) 1.2. LA DOMANDA DELLE CASE 13 rivolgendosi a due diversi mercati strettamente correlati fra di loro: atti ed il mercato delle case di proprietá. il mercato degli Come vedremo meglio nel capitolo 3 tali mercati sono strettamente correlati per via dell'esistenza di una relazione nanziaria che lega il prezzo degli atti a quello degli immobili. Tuttavia nell'analisi che segue non descriveremo il mercato degli atti in quanto la nostra attenzione si rivolge principalmente 6 al prezzo degli immobili . Nella sezione 1.3 invece descriveremo come tale domanda si esplicita nel mercato qualora i soggetti decidano di rivolgersi al mercato delle case di proprietá e quindi, in ultima analisi, descriveremo il mercato delle agenzie immobiliari con una particolare attenzione al mercato americano, il quale, per certi versi, ha caratteristiche simili al mercato inglese. Innanzitutto é necessario chiedersi chi sono i soggetti che domandano una casa di proprietá. Dato che la nostra analisi si riferisce unicamente alle residential buildings, nel nostro caso chi domanda é tipicamente una famiglia. Da un punto di vista teorico, l'acquisto ad un determinato prezzo riette una scelta di massimizzazione dell'utilitá della famiglia. Le famiglie, in particolare, decidono di acquistare una casa per soddisfare due tipi di esigenze: • Esigenza di alloggio. • Esigenza di allocazione del risparmio. Descriveremo quale ruolo ha ed ha avuto la casa all'interno del portafoglio della famiglia. Il primo argomento verrá trattato in 1.2.1, mentre il secondo in 1.2.2. 1.2.1. L'acquisto della casa per un'esigenza di alloggio . L'acquisto della pri- ma casa é essenzialmente dovuto alla formazione di un nuovo nucleo familiare ma anche alla scelta individuale di intraprendere una vita autonoma. In quanto tale la casa é un bene che produce periodicamente dei frutti, chiamati dalla letteratura housing services i 7 quali incrementano l'utilitá della famiglia . É chiaro quindi che la crescita della popolazione o piú specicamente della forma- zione di nuclei familiari, porterá una pressione dal lato della domanda nel mercato delle case provocando un innalzamento dei prezzi. Si osservi infatti il graco in gura 1.2.1 che rappresenta la crescita della popolazione nei principali paesi europei dal 1999 al 2009. Come si puó notare i paesi nei quali la crescita della popolazione é stata piú sostenuta sono la Spagna e l'Irlanda: non a caso questi paesi hanno subito la bolla immobiliare piú prorompente in Europa. Si osservi inoltre che anche il Regno Unito, il paese oggetto di analisi nel nostro lavoro, ha visto crescere la sua popolazione; vedremo tuttavia che nell'analisi che segue tale componente é stata trascurata per via dell'assenza di dati della frequenza desiderata. Come tuttavia vedremo, é da ritenere che nella bolla immobiliare inglese siano stati determinanti altri 6Per un'analisi approfondita sul mercato degli atti si rimanda a Girouard et al. (2006) 7Si intende in questo caso non frutti nanziari bensí i frutti derivanti dall'abitazione nell'immobile: l'indi- pendenza che essa ore rispetto agli spazi pubblici, la possibilitá di rifugiarsi dalle intemperie, la possibilitá di vivere in prossimitá di un posto d'interesse,ecc.. 14 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI fattori. Tale aspetto non andrebbe trascurato in un analisi della dinamica dei prezzi di Spagna e Irlanda. É evidente che la spinta demograca puó comunque essere diversa a seconda del paese che si prenda in considerazione. In particolare, giocano un ruolo fondamentale le ristiche culturali di ogni paese: caratte- l'etá in cui i ragazzi formano famiglia, la percentuale di divorzi nei nuclei familiari o l'accoglienza degli anziani all'interno della famiglia. Figura 1.2.1. Crescita della popolazione in paesi selezionati Fonte: Eurostat Figura 1.2.2. Persone (%) tra i 18 e i 34 anni che vivono con i genitori in Europa Fonte: Olagnero et al. (2005), pg. 11, tabella 1 Questi sono fattori chiave che a loro volta dipendono dall'andamento dell'economia o dal prezzo delle case stesso; l'oramai avanzata etá di abbandono del nucleo familiare é infatti 1.2. LA DOMANDA DELLE CASE 15 un fenomeno consolidato spiegato principalmente da una dicoltá di autosostentamento da parte dei giovani. In gura 1.2.2 possiamo osservare la percentuale di uomini e donne giovani che vivono con i genitori in Europa. Come si puó notare assistiamo ad un'ampia variabilitá; infatti la percentuale piú bassa é del 13% in Svezia e del 63% dell'Italia. Si conferma quindi l'esistenza di dierenze culturali oltre che economiche associabili a certe regioni europee. In particolare si puó aermare che nei paesi mediterranei vi é una maggiore resistenza da parte dei giovani a laciare casa a dierenza dei paesi nord-europei (come il Regno Unito). É possibile quindi che esista una resistenza culturale che riduca l'elasticitá della domanda di case rispetto al prezzo. Per spiegare la bolla immobiliare nel Regno Unito va preso in esame un fattore culturale, ivi assai diuso: la tendenza da parte delle famiglie inglesi ad acquistare case di 8 valore sempre piú alto via via che il reddito percepito dalla famiglia aumenta . Ció é anche noto come fenomeno della property ladder. Seguendo questa metafora le case con valore piú basso, acquistate dai rst time buyer, si trovano in fondo alla scala, quelle con valore piú alto in cima. Getting on to the property ladder Tale tendenza delle famiglie inglesi a voler salire il prima possibile allo scalino successivo rinanziamento del mutuo. della property ladder incentiva il cosiddetto fenomeno del Al crescere dei salari reali molte famiglie negli anni della crisi, in America come nel Regno Unito, vedendosi abbassare il costo reale delle rate, hanno preferito acquistare una casa 9 piú costosa rinanziando il loro mutuo con uno di ammontare maggiore . Questo é sicuramente un fattore culturale che ha giocato un ruolo cruciale nella recente crisi assieme al fenomeno di bolla che ha fatto sí che le famiglie vedessero le loro aspettative 10. di crescita del prezzo delle case continuamente confermate Inne, dato che le case sono un bene eterogeneo da un punto di vista qualitativo, é logico che all'aumentare del reddito reale una famiglia sará disposta a spendere di piú per avere una casa con standard qualitativi piú alti. Il reddito reale é quindi un'altra variabile esplicativa del livello dei prezzi delle case. Per quanto riguarda l'acquisto di una seconda casa, qualora tale scelta sia guidata unicamente da un'esigenza di carattere abitativo, le variabili sopra elencate sono ancora valide. Tuttavia la scelta dell'acquisto di una seconda casa puó rispondere ad un'esigenza di allocazione del risparmio. 1.2.2. L'acquisto di una casa come investimento . L'acquisto di una casa suc- cessiva alla prima puó rispondere ad un'esigenza di allocazione della liquiditá in eccesso. Trattando infatti la casa come un qualsiasi investimento nanziario, essa puó essere assimilata ad una innite maturity security, ovvero un titolo che ore periodicamente al proprietario una cedola variabile. 8Questa tendenza é diusa anche negli Stati Uniti d'America. 9Il funzionamento del mercato dei mutui verrá meglio approfondito nella sezione 10Per un approfondimento sulla property ladder si rimanda ad Earley(2004). 2.1. 16 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI Ad esempio, siano immobile al tempo t, τ pt il prezzo di un immobile al tempo t, R t l' atto dello stesso la data in cui l'immobile viene venduto (scelta dal proprietario). Ignorando la presenza di tasse, costi di transazione di ogni tipo e di costi di manutenzione, il valore dell'immobile al tempo scontate ad un tasso sará pari alla sommatoria delle rendite future attese rt τ −1 X pt = (1.2.1) t E (Rs |=t ) (1 + rt ) −(s−t) −τ + p(τ ) (1 + rt ) s=t+1 Dato pt e il prolo delle aspettative sull'andamento degli atti, é possibile ricavare dalla 1.2.1 il tasso di rendimento uniperiodale rt relativo all'investimento immobiliare e quindi é possibile da parte di un risparmiatore valutare la convenienza di tale investimento rispetto ad altri tipi di assets (es. azioni, obbligazioni, titoli di stato, ecc...). Si noti quindi che il livello degli atti e le aspettative su di essi ricopre una funzione fondamentale sulla scelta del risparmio; si osservi infatti che per τ →∞ il prezzo al tempo t dipende unicamente dalle rendite scontate. Per via della sua doppia funzione di asset nanziario e di bene che produce housing services l'acquisto di un immobile viene considerato da molti risparmiatori un bene il quale, comunque vada il mercato, ore sempre un qualche tipo di ritorno. In periodi di instabilitá o di alta inazione molti risparmiatori che hanno ritenuto rischioso investire nei mercati nanziari, hanno infatti investito la propria liquiditá in eccesso nell'acquisto di una nuova casa. A conferma di ció si osservi la gura 1.2.3 che rappresenta l'andamento dell'inazione negli USA insieme al rendimento dell'investimento immobiliare negli USA ricavato dall'indice dei prezzi delle case calcolate dalla Bank for International Settlements e il rendimento del Dow Jones alla ne degli anni '70. Come si puó osservare dal graco, lo scoppio della crisi petrolifera ha portato in quegli anni ad un aumento del tasso d'inazione nonché ad una crisi del mercato azionario. In questa dicile situazione di mercato, i risparmiatori hanno riversato i propri risparmi nell'acquisto delle case portando evidentemente ad un aumento del loro prezzo. Come é stato fatto notare in Poterba(1984) un tale fenomeno puó essere spiegato anche dal fatto che la crescita dei prezzi delle case in quegli anni é stata fortemente favorita da sgravi scali che permettevano ai consumatori americani di dedurre dalle tasse gli interessi pagati sul mutuo per le case. Aumentando infatti il tasso d'inazione aumentano anche i tassi d'interesse da pagare sul mutuo; tuttavia, potendo dedurre tale ammontare dalle tasse, l'aumento del tasso d'inazione ha ridotto il costo reale della proprietá, spingendo quindi la domanda verso l'alto. Vedremo come la possibilitá di dedurre dalle tasse il pagamento degli interessi sul mutuo si sia vericata anche nel Regno Unito. In particolari periodi di instabilitá ed incertezza dei mercati, gli immobili hanno quindi svolto un ruolo assicurativo e ció sembra essere confermato dall'osservazione della gura 1.2.3 dalla quale si evince una correlazione negativa tra rendimento azionario, inazione e rendimento immobiliare. 1.2. LA DOMANDA DELLE CASE 17 Figura 1.2.3. La casa come bene rifugio (1) 0,25 Variazione del prezzo delle case Inflazione rendimento Dow jones 0,2 0,15 0,1 0,05 0 -0,05 -0,1 1976 1977 1978 1979 1980 1981 1982 Figura 1.2.4. La casa come bene rifugio (2) 0,2 Variazione del prezzo delle case Inflazione rendimenti Dow Jones 0,15 0,1 0,05 0 -0,05 -0,1 -0,15 -0,2 -0,25 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Fonti: BIS, OECD, Yahoo Finance 2007 2008 2009 18 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI Tale correlazione negativa non sembra valere in altri periodi, ovvero in periodi di normalitá o comunque nei periodi di crescita creditizia. Come vedremo meglio in 2.1.3, alle origini della recente bolla immobiliare vi é sicuramente una forte iniezione di liquiditá da parte delle banche centrali, la quale ha avuto ovviamente un eetto dopante anche sul mercato mobiliare e dei derivati. Nella gura 1.2.4 sono rappresentate le stesse serie storiche della 1.2.3 ma nel periodo dal 2001 al 2009. Come si puó vedere della correlazione negativa riscontrata negli anni '70 non se ne trova traccia ma anzi si puó osservare un leggero commovimento tra le variabili. Questo suggerisce che negli ultimi anni la casa ha perso la sua funzione di bene assicurativo diventando un bene ciclico. Si osservi peró che il commovimento tra le variabili é fortemente signicativo dal terzo trimestre del 2007 in quanto, in questo caso, é stata la bolla immobiliare a provocare la crisi del mercato nanziario attraverso il canale dei subprime. Il passaggio da asset assicurativo ad asset rischioso in quanto ciclico non é tuttavia l'unica novitá riguardante questo bene da un punto di vista nanziario. Il fenomeno della recente bolla immobiliare in particolare che, come abbiamo visto nell'introduzione a questo lavoro, ha colpito simultaneamente quasi tutti i piú grandi paesi industriali é sicuramente un evento degno di ricevere molta attenzione per via della sua unicitá per la vastitá del fenomeno a livello globale e per la sua intensitá. In particolare il fenomeno ha avuto un eetto dirompente sulla composizione del portafoglio delle famiglie europee le quali a livello aggregato hanno spostato i loro risparmi verso questo tipo di investimento attirati in certi casi dal rendimento certo che la bolla generava. Ció é confermato dai graci in gura 1.2.5 i quali mostrano che il peso della proprietá della casa sulla ricchezza totale in Europa é aumentato dal 62% al 72% negli anni 1999-2008. 1.3. L'acquisto della proprietá: le agenzie immobiliari Nelle sezioni precedenti abbiamo discusso quali sono i motivi che spingono le famiglie ad acquistare casa. Abbiamo menzionato che la funzione principale é quella di soddisfare un'esigenza abitativa oltre che una funzione di allocazione del risparmio. Abbiamo inoltre ricordato che esiste un altro canale per soddisfare questa esigenza che é il mercato degli atti che non analizzeremo. In entrambi i casi chi deve soddisfare la propria esigenza abitativa, stipulando un contratto d'acquisto o d'atto, deve quasi sempre rivolgersi ad un intermediario: le agenzie immobiliari. L'acquisto di un immobile, diversamente dall'acquisto di un altro bene, puó essere una decisione molto importante per una famiglia; infatti, dato che il periodo di permanenza medio in una casa puó essere molto lungo 11, la casa ideale deve soddisfare non solo i bisogni correnti di una famiglia ma anche quelli futuri. 11Negli Usa, ad esempio, il periodo di permanenza medio in una casa é di 5 anni, ma in altri paesi dove gli individui tendono a spostarsi di meno, il tempo di permanenza é piú alto. 1.3. L'ACQUISTO DELLA PROPRIETÁ: LE AGENZIE IMMOBILIARI 19 Figura 1.2.5. La composizione del portafoglio delle famiglie europee Fonte: BCE Inoltre la casa é anche un asset rischioso soggetto a svalutazioni; puó quindi succedere che una famiglia che abbia investito tutti i propri risparmi nell'acquisto dell'immobile o abbia contratto un mutuo, si ritrovi a non aver piú la possibilitá di spostarsi perché l'immobile ha subito una svalutazione che non gli permette di reinvestire i ricavi della 20 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI vendita della stessa nell'acquisto di un'altra con caratteristiche simili. L'acquisto di una casa é inoltre un'impresa impegnativa in quanto viene dedicato molto tempo nella ricerca della casa ideale e ció avviene ottenendo piú contatti possibile con i venditori. Un ruolo fondamentale per semplicare questo procedimento viene coperto dalle agenzie immobiliari. Una volta entrati in contatto con il venditore la famiglia deve spesso andare incontro ad altri impegni di carattere burocratico e scale legati al trasferimento della proprietá e inne, se non ha fondi sucienti per l'acquisto, contrarre un mutuo sul valore della casa o su parte di esso. Le agenzie immobiliari svolgono quindi un ruolo fondamentale nel semplicare la ricerca della casa nonché nelle procedure legate all'acquisto. Il mercato dell'intermediazione immobiliare assume diverse caratteristiche a seconda del paese che si prenda in analisi; in 12. ogni caso, é possibile delineare alcuni elementi in comune che di seguito analizzeremo Le agenzie immobiliari svolgono un ruolo d'intermediario tra compratore e venditore nella compravendita di una casa. Il compratore decide di adarsi alle agenzie immobiliari per una serie di motivi: • • • per ottenere accurate informazioni sulle unitá abitative in vendita, • per la complessitá delle procedure burocratiche legate al trasferminento della per ridurre il tempo che si trascorrerebbe nella ricerca della casa ideale, per la contrattazione del prezzo, proprietá. Il venditore invece si ada a queste • • per contattare il maggior numero di acquirenti possibile, per godere di un servizio di consulenza per la ssazione del prezzo. In molti paesi esiste peró una distinzione tra agente immobiliare che opera negli interessi del venditore, ovvero il c.d. listing agent, e l'agente immobiliare che opera negli interessi del compratore, il c.d. selling agent. 1.3.1. Il listing agent. Qualora un proprietario di una casa necessiti di vendere la propria, puó occuparsene personalmente o entrare in contatto con un agente immobiliare, il listing agent. L'agente immobiliare verrá scelto dal venditore sulla base dei termini del listing agreement, ovvero il contratto che stipula l'accordo d'intermediazione tra agente e venditore. Nel listing agreement dovrá essere specicato il prezzo d'annuncio (listing price ) e l'ammontare del pagamento riservato all'agente in caso di vendita dell'immobile. La remunerazione standard dell'agente consiste in una calcolata o con un tasso base (es. commissione sul prezzo di vendita 6% del prezzo di vendita) o con un tasso variabile decrescente all'aumentare del prezzo di vendita. 12Si legga il contributo di Arnott (1994) per maggiori informazioni sull'argomento. 1.3. L'ACQUISTO DELLA PROPRIETÁ: LE AGENZIE IMMOBILIARI 21 Nel listing agreement viene inoltre indicato se l'annuncio é • esclusivo: in tal caso il compratore deve acquistare la casa attraverso l'interme- diazione dell'agenzia del listing agent, o • multiplo: in tal caso il compratore acquista la casa attraverso una delle agenzie inserite nel contratto. Dopo la rma del listing agreement, l'agente si occupa di pubblicizzare la casa nei giornali, riviste specializzate o televisione. certo costo, l'annuncio viene inserito nel In caso di annuncio multiplo, a fronte di un Multiple Listing Service (MLS), che consiste in un archivio pubblico che fornisce tutte le informazioni rilevanti sulle case in vendita (es. fotograe, ampiezza, numero di stanze, ecc). Il MLS nacque nel tardo '800 in America come sistema tra le varie agenzie immobiliari per aiutarsi a vicenda nel vendere le proprietá. Il sistema si é poi diuso negli anni nei vari paesi modernizzandosi tramite internet. In Europa le agenzie immobiliari pagano una quota di sottoscrizione ad una compagnia che gestisce il MLS (funzionamento online, aggiornamento ecc..) e ottengono la possibilitá di inserire nel database le proprietá da loro annunciate. Quando un potenziale acquirente fa un'oerta sulla casa in vendita, il listing agent svolge la funzione di intermediario tra le parti: cerca di stimare il prezzo di riserva delle parti e di manovrare la negoziazione verso un prezzo accettato da entrambi. Il compratore puó anche fare un'oerta condizionata all'ottenimento del nanziamento per l'acquisto dell'immobile. Solitamente il compratore viene assistito dal listing agent e dal selling agent per ottenere il nanziamento. 1.3.2. Il selling agent. Il selling agent é invece un agente che opera prevalentemente negli interessi del compratore nella ricerca e nella compravendita della casa. In primio luogo si occupa di ricercare una casa che potrebbe interessare all'acquirente. Qualora il selling agent sia dipendente di un'agenzia immobiliare é tenuto a mostrare al compratore unicamente le proprietá dell'agenzia in cui lavora, altrimenti il selling agent puó mostrare qualsiasi casa pubblicizzata nel MLS. Il compratore puó comunque contattare vari selling agent. Il selling agent si occupa poi di mostrare le case al compratore e di fornirgli informazioni addizionali qualora le richiedesse. Quando il compratore trova una casa alla quale é interessato fa un'oerta iniziale dopo una consultazione con il selling agent. Il compratore ed il venditore solitamente iniziano una contrattazione che avviene attraverso i loro intermediari (ovvero il selling agent e il listing agent ) no a che il venditore accetta una proposta dal compratore. Dopodiché al compratore vengono concessi pochi giorni per ottenere il nanziamento per il quale viene assistito dal selling agent. In caso di mancato ottenimento l'oerta cade, altrimenti si procede alle fasi nali della compravendita rmando la documentazione necessaria. Il contratto d'intermediazione immobiliare si risolve poi con il pagamento delle commissioni da parte del venditore al listing agent il quale a 22 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI sua volta lo spartisce con il selling agent (normalmente il pagamento viene diviso in parti uguali). Legalmente il selling agent é quindi un agente del listing agent, e quindi un sub-agente del venditore. Tale aspetto é stato molto criticato da vari autori in quanto il selling agent si trova in una posizione ambigua: da un punto di vista legale deve difendere gli interessi del venditore mentre da un punto di vista informale deve invece aiutare il compratore. A sua volta il compratore si trova in una situazione in cui non sa se riporre ducia nel suo agente 13. Qualora alla ne del periodo del listing agreement non vi sia stata alcuna vendita, il listing agent non riceve nulla e il venditore é libero di contrattare un nuovo listing agreement con chi desidera. Si riportano di seguito alcuni punti chiave dell'analisi sulla struttura e della condotta applicata all'industria dell'intermediazione immobiliare eettuata in Arnott, Anglin (1991). Riteniamo che i punti che verranno analizzati siano importanti per valutare l'ecienza del mercato d'intermediazione, la quale determina in che modo e in quanto tempo si trasferisce uno shock dal lato della domanda sul prezzo delle case. Struttura e condotta del mercato d'intermediazione. Le agenzie immobiliari sono nella maggior parte dei casi delle societá di grosse dimensioni, tuttavia si sta recentemente sviluppando in questo settore il franchising. Le ragioni di tale sviluppo sono tre (1) L'agente che si mette in proprio con un'impresa di franchising s'impegna a pagare al franchisor una spesa ssa anziché una quota della commissione ricevuta per ogni vendita. (2) Aumenta la capillaritá del servizio. Si prenda ad esempio una famiglia che voglia trasferirsi da una cittá ad un'altra; questa puó rivolgersi all'agenzia in franchising della sua cittá anché contatti quella della cittá di destinazione per trovare la nuova abitazione. (3) Tramite il franchising si ottengono economie di scala dal lato della pubblicitá. É necessario peró sottolineare che per diventare un agente immobiliare é necessario ottenere una certicazione per la quale sono necessari degli standard che tuttavia variano da paese a paese 14. Generalmente gli agenti operano a tempo pieno ma, data la stagionalitá del fenomeno, durante i picchi della domanda vengono assunti anche agenti part time. In molti paesi esiste inoltre un'autoritá locale sulle agenzie immobiliari che ha una serie di funzioni: • 13Su ssa gli standard di certicazione, questo punto Arnott, Anglin (1991) suggerisce l'introduzione della gura legale del buyer's broker pagato dallo stesso compratore. 14I requisiti per ottenere la certicazione sono generalmente acquisibili tramite esperienza professionale o partecipazione a corsi di formazione. 1.3. L'ACQUISTO DELLA PROPRIETÁ: LE AGENZIE IMMOBILIARI • vigila sulla legittimitá degli accordi, • • • gestisce il MLS locale, 23 predispone corsi per l'ottenimento della certicazione, 15. suggerisce un recommended rate da applicare alle commissioni Un tempo, una delle caratteristiche piú rilevanti di questa industria era l'inessibilitá del contratto d'intermediazione che si esplicava nella ssazione comune dei commission rates che rimanevano gli stessi per qualsiasi tipo di proprietá. Nel tempo, con l'eliminazione di questo vincolo, i tassi sono diventati piú essibili in relazione al tipo di proprietá, al mercato e alla fasi cicliche del settore. Ciononostante si puó comunque constatare l'esistenza di una certa uniformitá tra i commission rates applicati dalle agenzie immobiliari. Ció puó essere spiegato dalla presenza di una qualche forma di parallelismo consapevole per il quale non sarebbe necessaria la determinazione esplicita di un prezzo di cartello in quanto un eventuale agenzia che applicasse tassi non di cartello subirebbe una ritorsione da parte degli altri agenti che si riuterebbero di contrattare con questo riducendogli il volume d'aari. Un'altra caratteristica relativa alla condotta di questo settore é il dell'agente. comportamento Ogni agente ha una forte discrezionalitá in ogni fase della compravendita di un immobile, dall'impegno nella fase di pubblicizzazione della proprietá alla contrattazione sul prezzo nale. Dato che il contratto d'intermediazione é di per sé un contratto incompleto (non specica le responsabilitá dell'agente in ogni circostanza) gli intermediari hanno ampie possibilitá per attuare comportamenti opportunistici, comportamenti tuttavia limitati dal voler mantenere una certa reputazione sul mercato. L'intermediazione immobiliare é stata analizzata da vari autori utilizzando la letteratura sul problema principale-agente e sono stati suggeriti metodi alternativi per stipulare il contratto d'intermediazione (anche in un ottica di mechanism design theory ) in modo da ridurre le perdite ottenibili 16. dall'attuazione di comportamenti opportunistici É necessario puntualizzare che le caratteristiche sopra delineate si dierenziano da paese a paese. In particolare vogliamo sottolineare come il mercato del Regno Unito si distingua da questa impostazione generale mostrando un maggiore livello di competitivitá nonché un maggior grado di uiditá rispetto alla media dei paesi europei. In primo luogo nel Regno Unito gli annunci sono quasi tutti aperti (open listings ): ogni annuncio puó essere quindi piazzato da una qualsiasi agenzia immobiliare aderente al MLS generando una forte concorrenza fra di queste. L'open listing non é ancora molto diuso in Euro- pa; ad esempio in Francia la quasi totalitá degli annunci sono esclusivi rendendo molto piú laboriosa la ricerca del potenziale acquirente. Per questo motivo nel Regno Unito le commissioni richieste dagli agenti sono considerevolmente piú basse rispetto alla media europea, anche se i servizi da questi oerti sono inferiori. 15Negli USA una pratica di questo genere é stata considerata un intesa sui prezzi e quindi vietata dalla normativa antitrust. 16Si veda a proposito Arnott, Anglin (1991). 24 1. IL MERCATO DELLE CASE DI PROPRIETÁ E I DETERMINANTI DEI PREZZI Tali considerazioni sono importanti e da tenere in conto in fase di analisi del fenomeno della bolla immobiliare. Come abbiamo visto il mercato inglese dell'intermediazione risulta essere piú eciente rispetto alla media europea e quindi il meccanismo di trasmissione della domanda al mercato delle case risulta essere meno limitato. In un contesto simile é possibile che vi siano condizioni piú favorevoli per le bolle. In questo capitolo abbiamo analizzato i principali fattori che inuenzano la domanda nel mercato delle case di proprietá; in particolare abbiamo evidenziato come la casa sia un bene di primaria importanza per le famiglie in quanto genera housing services ed é un elemento di primaria importanza all'interno del portafoglio familiare. Nel fare ció abbiamo visto come le dierenze culturali possano essere determinanti nel spiegare dierenziali di crescita dei prezzi tra i vari paesi ed abbiamo in particolare descritto come il Regno Unito, paese oggetto della nostra analisi, si distingua tra questi. Nella sezione 1.3 abbiamo visto come il funzionamento del mercato dell'intermediazione immobiliare sia importante per la trasmissione di shock sui prezzi dal lato della domanda. Nel fare ció abbiamo peró trascurato un fattore fondamentale che inuenza in maniera determinante i prezzi delle case e che, a nostro parere, ha giocato un ruolo fondamentale, se non predominante, nel fenomeno della bolla immobiliare europea: l'andamento del mercato dei mutui. Come vedremo nel capitolo 2, la domanda di case é fortemente legata all'andamento dei tassi d'interesse e dell'oerta creditizia in quanto una grossa componente della spesa per l'acquisto della casa viene ricoperta dal mutuo contratto per l'acquisto. Ad inuenzare poi la dinamica dei prezzi delle case possono esserci dei fattori esogeni causati dall'intervento pubblico o da altri fattori che possono essere d'aiuto nella comprensione del fenomeno che stiamo studiando. Questi punti verrano analizzati nel capitolo successivo. Capitolo 2 Il mercato dei mutui e le distorsioni nel mercato delle case La prima parte di questo secondo capitolo (sezione 2.1) sará dedicata prevalentemente alla descrizione del funzionamento del mercato dei mutui e di come questo inuenza l'andamento del mercato immobiliare. Nella restante parte del capitolo tratteremo invece gli elementi che esogeneamente possono impedire il corretto funzionamento del mercato immobiliare. In particolare, nella sezione 2.2 discuteremo le ragioni della rigiditá dell'oerta di case rispetto ad una variazione del prezzo. Nella sezione 2.3.1 vedremo invece come la tassazione possa avere un ruolo distorsivo sul funzionamento del mercato delle case e dei mutui; mentre nella sezione 2.3.2 vedremo l'eetto delle politiche di oerta pubblica di alloggi sul mercato e come queste si sono esplicate in alcuni paesi. Trattando ognuno di questi argomenti faremo particolare riferimento a ció che é successo nel Regno Unito nel periodo della bolla immobiliare. 2.1. Il mercato dei mutui Come abbiamo detto nelle sezioni precedenti, molte famiglie che si rivolgono al mercato delle case di proprietá necessitano di un nanziamento per completare l'acquisto della casa. Ció implica necessariamente che le famiglie debbano rivolgersi (magari con l'ausilio, come abbiamo visto, degli agenti immobiliari) alle banche per ottenere un mutuo. Al ne di comprendere il funzionamento del mercato dei mutui é necessario innanzitutto comprendere chi sono gli operatori che vi interagiscono e soprattutto quale sia il meccanismo che collega un richiedente prestito a un risparmiatore che vuole ottenere un investimento. Tale meccanismo é rappresentato in gura 2.1.1. Dalla gura 2.1.1 possiamo osservare che le risorse nanziarie dei risparmiatori nazionali o internazionali si riversano direttamente o indirettamente (attraverso altre banche 25 26 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE Figura 2.1.1. Il mercato dei mutui Fonte: Miles (2004), pg.5, g. 1.1 d'investimento) nel mercato dei capitali. A questo mercato gli istituti di credito si rivolgono per acquistare tali risorse che, attraverso i mediatori d'ipoteca (mortgage broker ), verranno distribuite alle famiglie richiedenti prestito. Tale schema semplicato ci aiuta a comprendere sommariamente come le risorse arrivino alle famiglie; tuttavia non é chiaro dallo schema cosa avvenga all'interno dei mercati dei capitali ed in particolare come queste risorse vengano trattate all'interno degli stessi. Nelle sezioni 2.1.2 e 2.1.3 vedremo con maggior dettaglio quali sono i motivi che possono spingere le banche a rivolgersi nei mercati dei capitali. Nella trattazione trascureremo il fenomeno della cartolarizzazione (o securitization ), che ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione e nell'esplosione 1 della bolla creditizia americana. Tale argomento é giá ampiamente discusso in letteratura . Nelle sezioni successive tratteremo quindi brevemente alcuni degli aspetti piú importanti del funzionamento del mercato dei mutui e dell'inuenza sullo stessp del mercato dei capitali. In particolare, nella sezione 2.1.1 descriveremo i tipi di mutui oerti dal mercato in relazione al tipo di tasso d'interesse applicato; nella sezione 2.1.2 discuteremo i fattori 2 determinanti la variabilitá tra i tassi d'interesse dei mutui applicati nei vari paesi ; nella 1Per maggiori informazioni sul mercato dei Mortgage-Backed Securities si veda 2In queste due sezioni ci rifaremo prevalentemente ai dati forniti in EMF (2006 Fabozzi (2001). (b)) 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI 27 sezione 2.1.3 discuteremo di come l'andamento del mercato dei capitali nel periodo di riferimento abbia inuenzato il mercato dei mutui e inne nella sezione 2.1.4 trarremo delle conclusioni sull'argomento. 2.1.1. I tipi di mutui oerti in relazione al tasso d'interesse . I mutui oerti dalle banche possono essere distinti a seconda del tipo di tasso d'interesse che viene applicato su di essi. Distinguiamo quindi le varie tipologie di tassi d'interesse oerti dalle banche • Fixed rate. Il tasso d'interesse pagato rimane costante per tutta la durata del prestito. L'oerta da parte delle banche di mutui di questo tipo dipende es- senzialemente da due fattori. Il primo é l'esistenza nel mercato di riferimento di un'oerta di fondi a lungo termine utilizzabili dalle banche per nanziare il prestito. Il secondo fattore é la possibilitá da parte delle famiglie di ripagare anticipatamente il mutuo; ció dipende dall'esistenza nel mercato di riferimento di una normativa su il cd early repayment. Torneremmo su questo in 2.1.6. • Variable rate. Il tasso d'interesse applicato su questi mutui puó variare durante tutta la durata del prestito. Vi sono due diversi meccanismi di variabilitá: Referenced rate. Il tasso d'interesse dipende da un indice esterno, solitamente l'Euribor o il tasso base della Banca Centrale. Il tasso d'interesse puó seguire l'indice su base mensile o annuale Reviewable rate. Il tasso d'interesse puó essere rivisto periodicamente con discrezionalitá da parte della banca durante la durata del prestito. Questo tipo di mutuo viene solitamente oerto in Svezia e Regno Unito. Per via della forte discrezionalitá lasciata alle banche nella decisione del tasso d'interesse, viene concesso al beneciario del prestito di cambiare banca con 3 mesi di preavviso. • Initial xed rate. I mutui di questo tipo durano generalmente da 1 a 20 anni e si dierenziano rispetto agli altri due tipi in quanto nel primo periodo, che puó durare 1, 2, 3, 5 e 10 anni, il tasso d'interesse non cambia. Dopo questo periodo il tasso puó essere ssato per un altro periodo o diventare variabile. • Capped rate. Il tasso d'interesse non puó salire sopra un certo tasso pressato, nonché scendere al di sotto di un'altra soglia (detta anche collar ). In questo caso perció la variabilitá del tasso d'interesse é limitata all'interno di un certo corridoio. • Guaranteed xed rate. In questi tipi di prestiti il tasso d'interesse puó essere ssato no ad un anno prima che il contratto di mutuo venga stipulato. I mutui di questo genere vengono anche chiamati forward loans. • Exchangeable interest rate. Ad una certa maturitá l'intestatario del mutuo puó passare da un tasso sso ad uno variabile e viceversa. 28 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE • Mixed Interest Rate. Una determinata quota del mutuo viene pagata ad un tasso sso mentre la restante parte ad un tasso variabile. La quota viene solitamente fatta scegliere all'intestatario del mutuo al momento della stipula del contratto. • Discount rate. In questo tipo di mutuo l'intestatario paga un tasso inferiore rispetto al tasso standard applicato dalla banca per un certo periodo di tempo. Generalmente piú é breve il periodo di sconto, maggiore sará lo sconto applicato sul tasso. Lo sconto puó essere applicato sia sui mutui a tasso sso che su quelli a tasso variabile. I discount rates sono generalmente molto diusi in Irlanda e 3 Regno Unito. Nel mercato vengono solitamente oerte altre tipologie di mutui oltre a quelle sopra menzionate, quali ad esempio i mutui a maturitá variabile, i mutui con rate composte di soli interessi e i mutui a rate essibili. Queste tipologie non sono tuttavia molto diuse. Riportiamo di seguito un'indagine fatta dall'European Mortgage Federation in EMF (2006 (b)) sulla diusione delle tipologie di mutui sopra menzionate. Dalla gura 2.1.2 si evince chiaramente che nel 2006 i mutui a tasso d'interesse sso e inizialmente sso sono genericamente quelli piú utilizzati. Tuttavia, come si puó vedere 4 dalla gura 2.1.3, a livello dei singoli paesi la situazione cambia considerevolmente . Possiamo infatti osservare che il paese con l'oerta piú alta di mutui a tasso sso é la Germania con l'84%, mentre la Spagna é il paese con l'oerta piú bassa di mutui di questo tipo. Dall'osservazione della gura 2.1.3 risulta che il Regno Unito appartiene al gruppo di paesi con l'oerta piú alta di mutui a tasso sso anche se storicamente il Regno Unito ha una forte tradizione di oerta di mutui a tasso variabile 5. Il motivo di una tale divergenza di risultati é da imputare ad importanti cambiamenti nella yield curve, i quali hanno spinto la domanda verso i mutui a tasso sso. Anche questo punto verrá approfondito nella sezione successiva. 2.1.2. I fattori determinanti la variabilitá dei tassi d'interesse . Le dieren- ze riscontrate nella gura 2.1.3 dipendono essenzialmente da quattro fattori: culturali, forma della yield curve, normativa sul c.d. dierenze early repayment e metodologia di nanziamento dei mutui da parte delle banche. Discutiamo ognuno di questi punti. 2.1.2.1. Dierenze culturali. La scelta del tasso d'interesse variabile é determinata in molti casi dall'alta frequenza di spostamento nel corso della vita di una famiglia. In tal caso infatti la essibilitá di un mutuo con interesse variabile consente alle famiglie di estinguere facilmente il vecchio mutuo e contrarne un altro al momento del passaggio di proprietá senza ricorrerrere a costi aggiuntivi legati al pagamento anticipato. 3Sull'eetto dei discount rates. sull'oerta dei mutui torneremo maggiormente in dettaglio in 3.5. 4Nella gura 2.1.3 sono presentati i risultati dell'indagine di una selezione dei paesi dell'area Euro. Per informazioni relative agli altri paesi si faccia sempre riferimento a EMF (2006 (b)) 5Si confronti la 2.1.3 con la gura 1.2 pg.9 in Miles (2004). L'indagine é riferita al 2003 dove avevamo un ammontare di mutui a tasso sso maggiore. 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI Figura 2.1.2. Tipologie di tassi in proporzione al prestito in EU (1) Fonte: EMF (2006) Figura 2.1.3. Tipologie di tassi in proporzione al prestito in EU (2) Fonte: EMF (2006) 29 30 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE Non ci sorprende quindi di sapere che il Regno Unito, che presenta un turnover annuale dello stock delle case del 5.7% (contro l'1.4% della Germania) sia uno dei paesi che abbia storicamente optato per il tasso d'interesse variabile. Come abbiamo giá discusso in 1.2.1, l'alta frequenza di spostamento é determinata dalla volontá da parte delle famiglie inglesi a risalire la property ladder appena il reddito reale cresce. In Miles (2004), inoltre, si aerma che la tendenza delle famiglie inglesi a prediligere mutui a tasso variabile é riconducibile anche ad altri due fattori: • La maggior parte delle famiglie, soprattutto i cd rst time buyer, tendono a prestare troppa attenzione alle rate iniziali del mutuo trascurando la possibilitá di ripagarlo nel lungo termine. Per questo motivo i discounted rate loans attraggono particolarmente l'attenzione delle famiglie inglesi che dimenticano il fatto che un eventuale sconto applicato nei primi periodi avrá un maggior peso sulle rate successive. • Molte famiglie non comprendono appieno i rischi che si assumono scegliendo un mutuo a tasso variabile. Difatti tali mutui, nei periodi in cui il costo del denaro é molto basso, risultano essere molto attraenti in quanto si evita di considerare scenari in cui i tassi d'interesse s'innalzano facendo levitare le rate del mutuo. Il problema che si riscontra in molti casi é che le famiglie ricevono scarse informazioni sul debito che stanno contraendo e non sanno quindi valutare se il rischio che si stanno assumendo é accettabile per loro oppure no. La propensione al rischio é quindi un altro fattore che aiuta a spiegare la variabilitá riscontrata nei vari paesi. Da quello che abbiamo detto é facile comprendere come mai le famigle inglesi abbiano deciso di optare per il tasso variabile mentre altre famiglie europee hanno fatto scelte diverse. Tuttavia ci sono altri fattori da tenere conto. 2.1.2.2. La yield curve . La yield curve viene costruita prendendo i rendimenti dei titoli di stato alle varie maturitá. Nei periodi di normalitá la yield curve é crescente nel tempo, ció implica che i tassi di rendimento per le maturitá piú vicine sono piú bassi rispetto a quelli relativi alle maturitá piú lontane. Tale fenomeno é spiegato dal fatto che titoli con maturitá piú elevata rilasciano pagamenti piú lontani nel tempo dove l'incertezza é maggiore. Conseguentemente viene richiesto per questi titoli un premio per il rischio maggiore. In periodi particolari puó succedere tuttavia che i tassi a lungo termine siano minori dei tassi a breve termine. Si assiste in questi casi al fenomeno della inverted yield curve. Ció avviene generalmente perché vi sono aspettative di discesa dei tassi d'interesse in futuro. I mercati dei mutui sono intrinsecamente legati alla yield curve in quanto le banche si rivolgono al mercato dei capitali per nanziare i mutui. Ad esempio, a seguito di uno schiacciamento della curva (ovvero di un abbassamento dei tassi a lungo rispetto ai tassi a breve) le banche troveranno piú conveniente nanziare i prestiti da concedere tramite titoli Fonte: Bank of England Figura 2.1.4. Inverted yield curve nel Regno Unito 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI 31 32 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE a lungo termine. Ció induce loro a cambiare strategia di nanziamento. Il contrario avviene a seguito di un innalzamento della curva verso maturitá piú lontane Si osservi a proposito la gura 2.1.4. Come si puó constatare la yield curve al 31 gennaio 2004 presentava una curvatura normale anche se le maturitá piú lontane risultano essere scontate rispetto a quelle intermedie. Dal 31 agosto dello stesso anno la curva ha iniziato ad appiattirsi (oltre che abbassarsi) no a che non ha iniziato a diventare decrescente al 31 gennaio 2006. É lecito sostenere che in questa situazione di mercato la Bank of England abbia manovrato il tasso base senza curare l'andamento dei tassi a lungo termine. Osservando infatti la gura 2.1.5, nella quale é rappresentato l'andamento del tasso d'interesse base, dell'oerta di mutui reale e del prezzo delle case reale, si evince che la Bank of England ha innalzato da gennaio no ad agosto 2004 il tasso base di un punto percentuale. A seguito di ció l'oerta creditizia é crollata portando ad un arresto della crescita dei prezzi delle case. Contemporaneamente a questo innalzamento dei tassi la yield curve ha iniziato a schiacciarsi. Lo schiacciamento della curva ha come conseguenza l'esplosione del credito, per via della maggiore convenienza ad investire a lungo termine. Successivamente a ció, la Bank of England é tornata sui suoi passi riabbassando ulteriormente il tasso base nell'agosto del 2005. Il risultato di queste manovre é stato quindi quello di generare delle aspettative antinazionistiche che hanno portato all'inversione della yield curve. É quindi chiaro da questa analisi che la politica monetaria non é stata in grado di gestire le aspettative sul mercato dei capitali con l'ovvia conseguenza (qualora si osservasse l'andamento del tasso base nei periodi successivi al primo trimestre 2006) che la Bank of England é dovuta reintervenire innalzando nuovamente i tassi a breve per evitare il 6 surriscaldamento dell'economia . Le scelte di politica monetaria sopra delineate hanno avuto, a nostro parere, due importanti conseguenze. In primis l'abbassamento del tasso base all'agosto del 2005 ha contribuito all'aumento dell'oerta creditizia causata dall'inversione della yield curve. In seconda analisi, l'inversione della yield curve ha reso molto piú convenienti i mutui a tasso sso rispetto a quelli variabili portando cosí ad uno spostamento della domanda da parte delle famiglie verso questo tipo di prodotti, come é stato evidenziato dall'indagine in 7 EMF(2006(b)) . 2.1.2.3. Metodo di nanziamento. Il modo in cui le banche nanziano i mutui che concedono alle famiglie inuenza la variabilitá dei tassi d'interesse. In particolare, le banche possono nanziarsi prevalentemente attraverso due canali: • 6Infatti Attraverso i depositi pagando ai depositanti un tasso a breve termine. la Bank of England ha ricominciato a reinnalzare il tasso base dal 4.5% di inizio 2006 al 5.75 % del luglio 2007. 7Lo spostamento della domanda verso i mutui a tasso sso é stata individuata verso il 2003 da altre indagini rispetto a quella fatta dall'EMF. Si veda a proposito Hilbers et al. (2008) 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI 33 Figura 2.1.5. Prezzo delle case, oerta creditizia e tasso base nel Regno Unito 120 4,8 115 4,6 110 4,4 105 100 4,2 95 4 90 3,8 85 prezzo delle case (sinistra) offerta creditizia (sinistra) tasso base (destra) 80 2004 2005 3,6 2006 Fonti: BIS, Bank of England, OECD • Attraverso il mercato dei capitali nei quali le banche possono rifornirsi di fondi a breve e lungo termine. Generalmente nei paesi in cui il mercato dei capitali a lungo termine é molto sviluppato, le banche tendono a nanziarsi prevalentemente a lungo termine; non a caso ció avviene in paesi come Germania e Danimarca che possiedono il mercato dei covered bonds piú grande 8 e sviluppato d'Europa . In tali paesi inoltre i tassi a lungo termine risultano essere piú bassi per via della riconosciuta capacitá da parte dei policy maker a tenere sotto controllo l'inazione. Avendo a disposizione fondi con scadenza a lungo termine le banche di questi paesi orono alle famiglie mutui a tasso sso a condizioni piú favorevoli rispetto a quei paesi in cui i mercati dei capitali a lungo termine non sono cosí sviluppati. É per questo motivo che storicamente le famiglie tedesche e danesi scelgono mutui a tasso sso. Qualora tale mercato non sia molto sviluppato, le banche trovano piú conveniente nanziarsi prevalentemente attraverso i depositi, incorrendo nel cosíddetto problema del maturity mismatch. Essendo, infatti, un deposito un fondo a brevissima scadenza (ri- tirabile a vista per denizione) mentre i mutui sono prestiti a medio lungo termine, le banche devono intraprendere strategie di copertura e patrimonializzarsi in modo tale da non rischiare, ad una certa data, di essere illiquide. Tra le varie strategie di copertura rientra il ricorso allo 8La swap market o la vendita dei mutui all'interno di Mortgage backed legislazione sui covered bonds é iniziata in Germania nel 1769 e in Danimarca nel 1850. 34 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE securities. I paesi nei quali le banche si nanziano prevalentemente a breve sono Italia, Irlanda e Regno Unito. É ovvio quindi che alle banche che hanno scelto di nanziarsi a breve risulta essere piú conveniente orire mutui a tasso variabile avendo a disposizione fondi, quali i depositi, che vengono remunerati anch'essi a tasso variabile. Qualora queste banche volessero orire mutui a tasso sso, questi risulterebbero essere piú costosi perché esse dovrebbero attuare strategie di copertura ulteriori rispetto a quelle che normalmente fanno. Senza copertura rischierebbero, con tassi a breve in crescita, una perdita derivante dalla riduzione della dierenza tra il tasso sso dei mutui e il tasso variabile dei depositi. 2.1.2.4. Early repayment. (pagamento anticipato del mutuo) Qualora ció sia concesso, le famiglie possono ripagare ad una certa data l'intero valore residuo di un prestito. L'opzione di early repayment risulta essere conveniente quando le famiglie detentrici di un mutuo a tasso sso assistono ad una discesa dei tassi d'interesse. In tal caso alle famiglie conviene pagare l'ammontare residuo contraendo un nuovo mutuo ad un tasso inferiore. É importante osservare che qualora il rinanziamento anticipato del mutuo sia concesso, le banche sono costrette ad operare sui propri fondi in modo da eliminare il rischio del tasso d'interesse dal proprio bilancio. Ció é particolarmente pericoloso se la banca ha deciso di nanziarsi a lungo termine a tasso sso, perché un nanziamento ad un tasso d'interesse piú basso puó portare ad una perdita per la banca che per eettuare il prestito si é dovuta nanziare prima del- 9 l'abbassamento dei tassi. In questi casi alla banca conviene coprirsi dall'eventualitá di un abbassamento dei tassi d'interesse e ció puó farlo rivolgendosi allo swap market, acquistando quindi un contratto swap legato al tasso d'interesse al quale si é nanziata. Qualora la banca stia tuttavia nanziando con fondi a breve, per evitare il maturity mismatch, si sará dovuta patrimonializzare e coprire attraverso il mercato degli swap e dei Mortgage Backed Securities. In caso di early repayment dovrá quindi rimettere in gioco tutte le strategie di copertura. Dato che ogni banca in realtá si nanzia sia a breve che a lungo termine, un pagamento anticipato del mutuo comporta una serie di operazioni che sono state schematizzate in gura 2.1.6. Ogni banca intraprende rapporti che coinvolgono pagamenti di interessi a tasso sso o variabile con varie categorie di soggetti. Oltre che con i depositanti e le famiglie a cui hanno concesso un prestito, le banche devono versare gli interessi ai detentori delle obbligazioni della banca. Allo stesso tempo, il rapporto con gli Special Purpose Vehicle, necessario per la cartolarizzazione dei crediti, genera dei ussi di pagamento di varia natura (ssi o variabili). Inne la banca per coprirsi dalla variabilitá dei tassi d'interesse interagisce con la controparte del contratto swap. É facile comprendere che nel momento in cui le famiglie beneciarie decidono di rinanziare il mutuo la banca deve rivedere le condizioni 9Si veda per maggiori dettagli in Miles(2004). 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI 35 Figura 2.1.6. Strategie di coperura delle banche Fonte: Miles(2004), pg. 75, g. 7.1 contrattuali dei rapporti sopra descritti per ricostruire la strategia di copertura e ció le puó risultare molto costoso. É quindi chiaro che la legislazione sull'early repayment ha un impatto diretto sull'oerta dei mutui a tasso sso nel mercato. Infatti, se la copertura é troppo costosa, alle banche converrá orire prevalentemente mutui a tasso variabile. In Spagna, ad esempio, il pagamento anticipato é consentito all'intestatario del mutuo in qualsiasi momento e senza costo per via di una normativa fortemente protettiva nei confronti dei risparmiatori, con il risultato che le banche spagnole orono prevalentemente mutui a tasso variabile (come si vede dalla gura 2.1.3). Il caso della Spagna é esemplare in quanto anche se dispone di un mercato dei titoli a lungo termine molto sviluppato, cosa che favorirebbe l'oerta dei mutui a tasso sso, la normativa sopra menzionata non li rende convenienti per le banche. In altri paesi, come la Germania e la Danimarca si consente il pagamento anticipato solo sotto certe condizioni (si veda EMF (2006(b))). Per quanto riguarda il Regno Unito l'early repayment é sempre concesso. Tuttavia le banche inglesi orono lo stesso mutui a tasso sso caricando il costo del mutuo di un ammontare che serve a coprire la banca dall'eventualitá che la famiglia eserciti l'opzione. Come viene osservato in Miles (2004) ció rende meno conveniente scegliere un mutuo a tasso sso rispetto ad un mutuo a tasso variabile. 36 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE Figura 2.1.7. M3 in Euro Area Fonte: BCE 2.1.3. L'inuenza dei mercati globali sul mercato dei mutui . Nella sezione precedente abbiamo analizzato quali sono le caratteristiche principali dei mercati nanziari nazionali. Come peró abbiamo visto in gura 2.1.1, le banche prestatrici si rivolgono al mercato dei capitali globali per ottenere nanziamenti o fare operazioni di copertura. L'andamento dei mercati nanziari globali ha quindi un profondo eetto sui mercati dei mutui nazionali in quanto determina il costo del nanziamento delle banche nonché la quantitá di fondi che le banche possono accaparrarsi. É oramai consolidato in letteratura che a partire dalla metá anni '90 un fenomeno generalizzato di deregolamentazione ed integrazione dei mercati nanziari, nonché una politica monetaria n troppo espansiva, abbiano portato ad un riversamento nei mercati dei capitali di un ammontare enorme di liquiditá a basso costo. Per un approfondimento sui fattori determinanti l'espansione creditizia dal 1995 al 2007 si rimanda al lavoro di Ahrend et al. (2008) che analizza dettagliatamente il fenomeno. Ció che a noi interessa é che l'espansione monetaria ha determinato un aumento dell'oerta di fondi a basso costo a disposizione delle banche che si é riesso a sua volta in un abbassamento dei costi del mutuo (per via dell'abbassamento dei tassi d'interesse a breve e lungo termine) nonché in un abbassamento degli standard necessari per ottenere un nanziamento della casa (per via dell'aumento dell'oerta creditizia). 2.1. IL MERCATO DEI MUTUI 37 Figura 2.1.8. Tasso d'interesse a 3 mesi nel mercato monetario europeo Fonte: Eurostat In gura 2.1.7 possiamo vedere l'ammontare di liquiditá nel sistema dell'area euro nel periodo che va dalla ne del 1997 ad oggi. Come si puó vedere l'ammontare di liquiditá in termini nominali é piú che raddoppiata nel periodo precrisi. Senza entrare nel dettaglio dei singoli paesi, cosa che invece verrá fatta per il Regno Unito, é possibile aermare che l'oerta creditizia sia aumentata in maniera generalizzata nel sistema e quindi anche nel mercato dei mutui. Si osservi inoltre la gura 2.1.8, la quale rappresenta il tasso d'interesse monetario a 3 mesi. Esso é un buon indicatore per comprendere l'andamento del tasso d'interesse applicato sui mutui a tasso variabile. Come si vede dal graco, il tasso a breve ha avuto una forte discesa dagli inizi degli anni 90, dove toccava il 12%, no al 2005, dove ha raggiunto il limite inferiore del 2% circa. In tutto questo periodo quindi i mutui a tasso variabile sono diventati sempre piú appetibili no a che, dal 2005 in poi, i tassi d'interesse a breve hanno ricominciato a risalire. É importante sottolineare che i tassi a 3 mesi seguono il tasso di deposito dichiarato dalla BCE. É possibile quindi aermare che il tasso d'interesse a breve ha interrotto la sua discesa a seguito della decisione della BCE di rialzare i tassi. É naturale a questo punto dell'analisi aermare che nel momento in cui la BCE ha incominciato ad alzare i tassi d'interesse anche i prezzi delle case hanno iniziato a crescere ad un tasso inferiore no a che non sono crollati con la crisi dei subprime. 2.1.4. Considerazioni nali sul mercato dei mutui . In questa sezione abbiamo analizzato il funzionamento del mercato dei mutui ed in particolare ci siamo soermati su quali siano i fattori che spiegano la maggiore oerta di mutui a tasso variabile nei vari paesi. Abbiamo osservato che in molti paesi europei, ed in particolare nel Regno Unito, 38 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE il mutuo a tasso d'interesse variabile é piú diuso del mutuo a tasso d'interesse sso ed abbiamo dato delle giusticazioni per questa maggiore diusione (caratteristiche culturali, metodo di nanziamento, ecc..). Per quanto riguarda il Regno Unito abbiamo osservato che le famiglie inglesi hanno la tendenza a cambiare molto frequentemente casa in relazione ad aumenti reali del reddito al netto della rata sul mutuo. In 2.1.3 abbiamo osservato inoltre che, nel periodo di riferimento, il tasso d'interesse applicato sui mutui a tasso variabile é diminuito. Ció per via della forte diusione dei mutui a tasso variabile, ha comportato per le famiglie un aumento del reddito reale al netto delle rate sul mutuo, elemento che le ha spinte a cambiare casa (per via del fenomeno della property ladder ), aumentando cosí la domanda di case nel sistema e provocando la crescita dei prezzi al quale abbiamo assistito. Tale fenomeno é stato inoltre incentivato dall'aumento dell'oerta di mutui che ha portato ad accettare le richieste di nanziamenti da parte di famiglie che in condizioni normali non avrebbero mai ricevuto il prestito. Ció ovviamente ha portato ad un ulteriore aumento della domanda di case sul mercato. Il fenomeno in questione ha incominciato ad arrestarsi nel momento in cui a livello globale, e quindi su scelta anche della BCE, i tassi d'interesse sono ricominciati a salire bloccando l'ausso della domanda sul mercato. Nel capitolo 4 cercheremo di trovare conferma nei dati per queste considerazioni. 2.2. L'oerta di case Nella presente sezione ci occuperemo di descrivere alcune delle caratteristiche principali dell'oerta di case. In particolare, vedremo di analizzare quali sono i fattori che rendono l'oerta rigida rispetto ad una variazione nei prezzi delle case. Infatti sosteniamo che il contributo, dal lato dell'oerta, alle bolle dei prezzi delle case in Europa, sia stato proprio la scarsa reattivitá da parte del settore costruzioni. Se una reazione si fosse realizzata, avrebbe rallentato la crescita dei prezzi. É chiaro inoltre che all'aumentare del prezzo delle case le imprese del settore delle costruzioni trovano convenienza ad aumentare il ritmo dell'attivitá, poiché sono attratte dalla possibilitá di poter vendere le case di nuova costruzione ad un prezzo maggiore. Tuttavia vediamo che una serie di fattori di carattere tecnico e burocratico non permettono al settore costruzioni di rispondere all'aumento del prezzo in maniera istantanea e soprattutto suciente a compensare l'aumento della domanda. In particolare possono intervenire i seguenti fattori a ridurre l'elasticitá dell'oerta rispetto al prezzo: • Regolamentazione sulle nuove costruzioni. La normativa in materia puó imporre alle imprese di costruire seguendo certi standard qualitativi, oppure limitare, se non vietare, l'autorizzazione a costruire in certe zone. In ogni caso viene limitata l'oerta laddove potrebbe esserci una domanda in crescita. 2.2. L'OFFERTA DI CASE 39 • Lunghezza e complessitá delle fasi di costruzione. Ovviamente la costru- zione di una casa richiede una certa fase di pianicazione oltre che di costruzione. La lunghezza di questa fase dipende inoltre da che tipo di immobile si sta progettando di costruire e, quindi, a seconda che siano villette a schiera o palazzine multifamiliari, la risposta del settore é dierente. É chiaro tuttavia che per motivi puramente tecnici la risposta delle imprese a seguito di un aumento improvviso dei prezzi non potrá esplicarsi prima di un anno e mezzo circa (vedi Corsetti et al.(2005)). • Zoning laws. Il c.d. zoning é la tendenza a concedere l'utilizzo della terra al ne di costruirvi seguendo peró una precisa ripartizione della terra in zone ognuna dedicata ad utilizzi dierenti. Questo ovviamente limita l'oerta di case perché inevitabilmente si toglie spazio alle costruzioni residenziali. • Lentezza del processo di autorizzazione a costruire Tutte queste caratteristiche, se presenti nel sistema paese in questione, spiegano la lentezza nella reazione dell'oerta all'aumento dei prezzi delle case. Di particolare interesse per la nostra analisi é la comprensione, a grandi linee, di quali 10. di queste caratteristiche sono presenti nel sistema inglese Dalla lettura della tabella 1 si comprende che la crescita dello stock di case del Regno Unito nel 2000 é stata inferiore rispetto a tutti gli altri paesi. Ci chiediamo quindi quali siano le ragione di questa minore reattivitá del Regno Unito rispetto agli altri paesi. Tabella 1. Case nuove su 1000 abitanti (anno 2000) Regno Unito Paesi Bassi Germania Francia 3.2 4.2 4.3 6 Fonte: Barker (2008) Nel sistema inglese ogni domanda di planning permission (autorizzazione a piani- care), da parte pubblica o privata, deve essere decisa in conformitá con il Development Plan (piano di sviluppo) preparato e pubblicato dalle Local Planning Authorities (LPA: 11). autoritá locali preposte alla pianicazione delle nuove costruzioni Ognuna di queste autoritá ha il compito di applicare il Development plan nonché di adottare nuovi standard validi solo nell'area di giurisdizione delle LPA. Tali standard possono riguardare • la promozione di strutture per i trasporti pubblici ecienti da un punto di vista energetico, • progetti di costruzione di nuove strade, • • assicurazione di un'adeguata oerta di case per l'abitazione, salvaguardia di aree di campagna, paesaggistiche o siti di importanza storica, ecologica e scientica, 10Su 11Ve questo argomento si faccia riferimento a Barker A.(2008) ne sono 421 in tutto il Regno Unito. 40 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE • obbietivi generali di crescita economica e raorzamento della comunitá locale. É chiaro quindi che le LPA hanno ampio margine di discrezionalitá avendo la possibilitá di bloccare la costruzione in aree molto vaste del territorio. Osserviamo inoltre che, esistendo nel Regno Unito 421 diverse LPA, le imprese del settore delle costruzioni sono costrette a conoscere molte normative anche diverse da loro se operano in piú aree. Ció non puó fare altro che aumentare la possibilitá di vizi procedurali all'interno della domanda di planning permission prolungando i tempi di risposta dell'oerta. É necessario ora capire se gli standard necessari per ottenere l'autorizzazione, come anche altre caratteristiche dell'oerta del sistema inglese, dieriscano signicativamente dagli altri paesi. Ad esempio, il sistema americano prevede sicuramente un minor controllo pubblico su ció che viene costruito, tuttavia il sistema inglese é meno prescrittivo di quello danese o tedesco. Come abbiamo osservato, peró, il sistema inglese é fortemente decentralizzato rispetto a quello danese e tedesco con la conseguenza che si possono generare rallentamenti di carattere burocratico. Probabilmente la dierenza piú importante rispetto agli altri modelli é che non si persegue come obbiettivo primario l'assicurazione della terra per scopi abitativi. In Germania ad esempio i comuni, che hanno ció come obbiettivo legale, hanno maggiore potere nella scelta se concedere l'autorizzazione a costruire rispetto al modello inglese. Come é stato osservato in Barker (2000), uno degli eetti di questa rigiditá nella concessione di planning permissions é sicuramente il fatto che le imprese nel settore impiegano gran parte della loro attivitá nell'acquisto di terreni nella speranza che questi un giorno vengano destinati nel Development plan a scopo residenziale. L'eetto nale puó quindi essere che le imprese nel settore siano maggiormente interessate all'andamento del dei terreni prezzo anziché a quello del prezzo delle case. Questa constatazione verrá utilizzata in fase d'interpretazione di alcuni dei risultati dell'analisi empirica nel capitolo 4. Sempre in Barker (2000) si osserva che tali peculiaritá del sistema regolamentatorio inglese hanno delle profonde conseguenze sulla struttura del mercato delle costruzioni. Assistiamo infatti ad un livello relativamente elevato della concentrazione delle imprese nel settore delle costruzioni nel quale le dieci maggiori imprese possiedono piú di un terzo dell'output totale nel 2006. Ció viene principalmente spiegato dalla lentezza e dagli attriti presenti nel processo di concessione dei permessi a costruire da parte delle LPA. Come vedremo in 4.2, il usso d'investimenti nel settore delle costruzioni é rimasto sostanzialmente stazionario no al 2002 per via della lentezza procedurale della quale abbiamo discusso. Ció ha indotto le imprese nel settore ad attuare dagli anni '90 in poi operazioni di fusione ed acquisizione al ne di aumentare il proprio volume d'aari. Ció ha portato ad una riduzione del numero d'imprese nel mercato la quale potrebbe aver avuto 2.2. L'OFFERTA DI CASE 41 come eetto quello di favorire forme di parallelismo consapevole atte a controllare l'ausso 12. di nuove case nel sistema Un altro fattore che potrebbe spiegare i risultati della tabella 1 é la tendenza, da parte delle famiglie inglesi, a voler abitare in case isolate anziché in condomini ad elevata densitá abitativa. Necessitando le case isolate di piú tempo per la costruzione rispetto alle palazzine multifamiliari, é normale che l'oerta non riesca a mantenere il passo con la domanda. Anche se vi sono dei forti vincoli alla costruzione di nuove case, é possibile aermare che le autoritá locali non hanno, tramite la concessione dei permessi, inuenzato l'andamento degli investimenti nel settore. Figura 2.2.1. Flusso degli investimenti e planning permissions 200 domande di permessi flusso degli investimenti 180 160 140 120 100 80 1998 2000 2002 2004 2006 2008 Communities and Local Government, Costruction Statistics Annual Fonte: Si osservi in gura 2.2.1 l'andamento del usso d'investimenti e delle domande per ottenere permessi a costruire dal 1998 al 2009. Come si puó vedere l'andamento di queste due grandezze é molto simile e ció indica che le LPA non hanno alterato in maniera sostanziale 13. l'andamento del mercato 12Tale considerazione verrá ripresa in sede di interpretazione dei risultati dell'analisi empirica. 13Dai dati citati in gura 2.2.1 risulta infatti che la percentuale delle domande concesse da parte delle LPA é rimasta sempre nell'intervallo tra l'83-88%. 42 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE In questa sezione abbiamo quindi evidenziato come la lentezza da parte dell'oerta a rispondere a shock dal lato della domanda é spiegata non solo con ragioni di carattere tecnico-produttivo, ma anche considerando le resistenze di carattere regolamentatorio e normativo. In particolare, abbiamo visto come il Regno Unito sora maggiormente queste resistenze rispetto agli altri paesi europei. Tale elemento perció si aggiunge a quei fattori evidenziati nelle sezioni precedenti che spiegano un dierenziale di crescita positivo dei prezzi delle case rispetto ad altri paesi come Germania, Danimarca o Italia. 2.3. L'intervento pubblico nel mercato delle case In questa sezione analizzeremo come le autoritá pubbliche inuenzano l'andamento del mercato delle case. Nella sezione 2.2 abbiamo giá visto come la regolamentazione della costruzione abbia un impatto importante sul mercato. Di seguito cercheremo invece di comprendere se le politiche scali e le politiche di Social Housing (edilizia popolare) abbiano contribuito in maniera sostanziale alla bolla dei prezzi. Farremo una particolare attenzione al caso del Regno Unito. 2.3.1. La tassazione sul mercato delle case . Comprendere come funziona il regime scale legato alla proprietá delle case é molto importante nella nostra analisi in quanto una tassazione leggera riduce i costi associati all'acquisto della casa e quindi incentiva la domanda. Al contrario una tassazione ingente potrebbe spostare l'attenzione delle famiglie sul mercato degli atti deprimendo quindi la domanda nel mercato delle case. La tassazione applicata alle case, cosí come le eventuali agevolazioni nel pagamento dei mutui della casa, varia in maniera signicativa tra paese e paese. Infatti nonostante i metodi in cui la tassazione puó essere applicata sono limitati, vi sono delle notevoli dierenze riguardanti • il metodo di determinazione del valore sottostante sul quale applicare la tassazione, • l'applicazione delle esenzioni o deduzioni dipendenti dal superamento di soglie. Ció rende molto dicile un confronto tra paesi. Tuttavia cercheremo di fare qualche considerazione. 14 Analizziamo innanzitutto i vari regimi scali che inuenzano il mercato delle case. Le tasse sulla proprietá Gli unici paesi che non applicano una qualche forma di tassa sulla proprietá sono il Belgio 15. e l'Irlanda (dove é stata eliminata nel 1997) Tutti gli altri paesi applicano un qualche tipo di tassa sulla proprietá, tuttavia il metodo del calcolo del valore sottostante cambia considerevolmente da paese a paese: Francia, Italia e Regno Unito applicano un sistema 14Le informazioni relative ai vari regimi vigenti nei paesi europei sono reperibili nell'European Tax Handbook del 2005 15Ció ovviamente potrebbe essere un elemento esplicativo della bolla irlandese. 2.3. L'INTERVENTO PUBBLICO NEL MERCATO DELLE CASE 43 legato al valore degli atti rivalutati periodicamente, gli altri paesi tendono invece ad utilizzare il valore di mercato dell'immobile. Per quanto riguarda il Regno Unito le tasse sulla proprietá sono calcolate in base al valore degli atti e tale valore viene ricalcolato ogni 5 anni. La tassazione del reddito personale Il reddito derivante dagli atti viene tassato in tutti i paesi con l'aliquota relativa al reddito. Vi sono peró altri punti da evidenziare. In quasi tutti gli ordinamenti, ad eccezione di quello tedesco, é possibile detrarre o dedurre le spese sostenute per il mutuo riducendo l'ammontare dell'imposta sul reddito imponibile. In Irlanda ad esempio viene applicato un credito sull'imposta sul reddito (Personal Income Tax Rate, PITR) pari al 20% della spesa sostenuta per il mutuo che tuttavia non puó superare i 2450 euro per i singoli contribuenti e 5080 per gli sposati (soglie che vengono innalzate rispettivamente a 4000 e 8000 per i c.d. rst time buyer ). In Spagna le possibilitá di detrazione sono ancora maggiori in quanto é possibile dedurre il 15% dei costi legati all'acquisto e alla ristrutturazione della casa no ad un massimo di 9015 euro. Anche nel Regno Unito la normativa scale inglese prevedeva la deducibilitá della spesa in interessi (Mortgage Interest Tax Relief, MITR). Tuttavia negli anni é stata gradualmente ridimensionata no a che non é stata denitivamente eliminata nel 2000. In particolare l'ammontare di spesa in interessi poteva essere dedotto ad un certo tasso no ad una soglia massima determinata. In tabella 2 sono visualizzati i cambiamenti relativi al MITR dal '74 ad oggi. Come si puó vedere, il tasso applicato ha iniziato a decrescere dagli inizi degli anni '90. Aggiungiamo che era previsto un limite massimo per il quale era possibile dedurre tale spesa, limite che é rimasto invariato a 30000 sterline dal 1983 al 1998 diminuendo quindi in termini reali. Tabella 2. Mortgage Interest Tax Relief tasso 1974 1983 1991 1994 1995 1998 2000 40% 40% 25% 20% 15% 10% 0 Fonte: European Tax Handbook (2005) Come vedremo, in fase di analisi empirica abbiamo tenuto conto dell'evoluzione del tasso di deducibilitá ma non delle soglie relative. Si osservi che i paesi europei con il piú alto tasso di crescita del prezzo delle case (Spagna, Irlanda e Regno Unito) sono anche i paesi in cui queste agevolazioni erano piú forti. Ció potrebbe contribuire in parte a spiegare la bolla nei paesi in questione. Tassazione sul Capital Gain L'imposta sul capital gain viene applicata al momento della vendita del bene qualora il prezzo di vendita risulti essere maggiore di quello di acquisto. Quasi tutti i paesi europei 44 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE applicano questo tipo d'imposta anche se solo alcuni di questi paesi applicano una tassazione diversa rispetto al PITR. É importante osservare inoltre che Francia, Irlanda, Italia, Danimarca e Regno Unito attuano uno sconto sugli immobili occupati dai proprietari. Nel Regno Unito il capital gain viene tassato al PITR, tuttavia sono esentate le case di residenza. Inoltre, la percentuale del capital gain che viene tassato si riduce all'aumentare degli anni di proprietá. Tassazione sulla successione e sulla donazione La successione e la donazione viene tassata in tutti i paesi eccetto Italia, Portogallo e Svezia. Per quanto riguarda il Regno Unito la donazione o l'ereditá viene tassata oltre la soglia di 275000 sterline. L'aliquota applicata é pari al 20% per trasferimenti duraturi (oltre i 7 anni) che superano questa soglia. Come abbiamo visto, la tassazione interviene in vari modi nelle fasi d'acquisto della casa e durante il periodo in cui la casa é di proprietá della famiglia. É importante inoltre sottolineare che nella precedente discussione abbiamo escluso le varie spese che intercorrono 16. al momento del trasferimento della proprietá, spese che possono essere ingenti Tabella 3. La tassazione sul mercato delle case Aliquota media Spagna Irlanda Regno Unito Francia Italia Germania 0.4 0.7 1 0.7 0.4 1.5 30.9 27.5 26.7 39.3 32.6 34.8 sulla proprietá Aliquota sul Capital Gain Fonte: European Tax Handbook (2005) A ni riassuntivi si osservi la tabella 3. Tenendo in considerazione ció che si é detto in questa sezione, dalla tabella non é possibile evincere una particolare correlazione tra livello della tassazione e i paesi in cui si é vericata la bolla. L'unico fattore che peró possiamo evidenziare é che nei paesi dove i prezzi sono saliti maggiormente (Spagna, Irlanda e Regno Unito) erano presenti le piú forti agevolazioni scali legate alla spesa sostenuta dalle famiglie per il pagamento del mutuo. Ció ovviamente riduce i costi del mutuo e raorza le nostre precedenti considerazioni relative al canale creditizio come principale fattore ad aver determinato l'ascesa dei prezzi. 2.3.2. Social Housing policy . In questa sezione discuteremo degli interventi pub- blici rivolti ad assicurare nel mercato un oerta adeguata di alloggi per le famiglie. Molti paesi perseguono storicamente una politica di questo tipo. Ció avviene prevalentemente oerta di case in atto mediante graduatorie sul reddito, tuttavia vi sono attraverso l' sostanziali dierenze tra paese e paese sulle metodologie e sull'intensitá dell'intervento. Si veda a proposito la tabella 4. 2.3. L'INTERVENTO PUBBLICO NEL MERCATO DELLE CASE 45 Tabella 4. Percentuale di oerta pubblica di case in atto Olanda Spagna Irlanda UK Francia Italia Germania Danimarca 41% 1% 12% 25% 16% 5% 13% 27% Fonte: Eurostat 1996 Come si puó osservare dalla tabella 4, i paesi con l'oerta pubblica piú grande sono generalmente quelli dell'Europa settentrionale (Danimarca, Olanda e Regno Unito) mentre i paese in cui l'oerta é minore sono quelli mediterranei (Italia, Spagna). É possibile sostenere tuttavia che negli ultimi anni l'oerta pubblica di case si é ridotta molto a livello europeo, in particolar modo, come vedremo, nel Regno Unito. Ció sembra essere stato guidato, come si suggerisce in Priemus, Dieleman (2002), da un cambiamento degli obbiettivi di policy da parte dei governi verso una mercato delle case di proprietá. 17, Come molti autori hanno suggerito promozione della domanda nel il perseguimento di una tale politica sembra andare in contrasto con un altro importante obbiettivo di politica economica: la promozione della essibilitá nel mercato del lavoro al ne di ridurre il tasso di disoccupazione del sistema. La promozione della proprietá della casa viene genericamente ricercata attraverso incentivi scali come quelli visti in 2.3.1 o attraverso la vendita delle case di proprietá pubblica destinate all'atto. Esempi di ció sono il Right to Buy Scheme nel Regno Unito, del quale parleremo piú avanti, o la pianicazione in Danimarca di vendere 500000 unitá abitative pubbliche destinate all'edilizia popolare. La Germania invece si é resa precorritrice di un nuovo modello di social housing po- licy. Negli anni il ruolo del Gemeinnütziges Wohnungswesen, istituzione adibita all'oerta pubblica di case in atto, ha perso la sua importanza lasciando il compito assegnatole agli attuari privati: agli attuari vengono oerti dei sussidi qualora questi concedino l'atto alle famiglie o ad i soggetti con un basso reddito. Questi sussidi non solo assicurano che i privati perseguano per conto dell'autoritá pubblica l'obbiettivo di assicurare un'oerta di alloggio alle famiglie meno abbienti, ma mantengono anche la concorrenza nel mercato degli atti. La letteratura in materia di economia del benessere suggerisce inne un altro sistema assegnazione di buoni per l'alloggio. atto a conseguire gli obbiettivi di cui sopra: l' Tali buoni vengono assegnati alle famiglie a basso reddito con l'obbiettivo di aumentarne il potere d'acquisto ma, allo stesso tempo, di lasciare loro la possibilitá di scegliere quale casa prendere. Un tale sistema ha il forte vantaggio di non generare distorsioni all'interno del mercato degli atti e di non trasferire la domanda nel mercato delle case di proprietá. Esperimenti in tal senso sono stati condotti in Germania e Stati Uniti. Comprendere come la Social housing policy si sia esplicata negli ultimi anni é di fondamentale importanza ai ni della nostra analisi in quanto un aumento dell'oerta delle 16Si 17Si veda a proposito EMF (2006b) veda sempre la discussione in Priemus, Dieleman (2002). 46 2. IL MERCATO DEI MUTUI E LE DISTORSIONI NEL MERCATO DELLE CASE case in atto ha un eetto deprimente sul mercato delle case di proprietá. Tuttavia un cambiamento degli obbiettivi verso la promozione della proprietá ha al contrario un eetto incentivante sulla domanda e quindi positivo sui prezzi. Nel Regno Unito la politica in materia di alloggi pubblici si sviluppa su tre principali 18 punti : (1) L'oerta delle Council houses (2) L'oerta da parte delle Housing Associations (3) Il Right to Buy Scheme Verso la ne del diciannovesimo secolo venne introdotto nel Regno Unito un nuovo tipo di abitazioni destinate alla classe operaia inglese: le Council houses. Queste case, oerte dalle autoritá locali, erano ben costruite, destinate ad una singola famiglia oltre che attate ad un canone piú basso di quelle di mercato. L'oerta di Council houses ebbe il suo culmine nel ventesimo secolo no a che non venne introdotto il Right to Buy Scheme e le Housing Association non iniziarono anch'esse a fare una loro oerta di case. Inoltre con la crescita demograca del 1900 non era piú possibile garantire lo stesso standard qualitativo delle case di ne ottocento e quindi le Council Houses persero gran parte della loro attrazione. Le Housing associations apparvero verso la metá del 1800 ma ebbero un forte sviluppo verso la ne del 1900, quando alcuni provvedimenti del governo Thatcher ridussero la possibilitá da parte delle autoritá di nanziare i sussidi attraverso la tassazione. Tali associazioni sono organizzazioni senza scopo di lucro che hanno come oggetto sociale quello di nanziare l'alloggio per le persone a basso livello di reddito o con altri tipi di bisogni. Hanno una vasta oerta di case destinate alle famiglie, alle persone anziane o alle persone con problemi di salute sica e/o psichica. Il protto derivante dalla gestione non puó essere distribuito, ma deve essere utilizzato per mantenere la qualitá dello stock di case o aumentarlo. Il Right to Buy Scheme é un provvedimento che consente agli attuari delle Council Houses di acquistare la proprietá della casa nella quale stanno vivendo. In linea di principio le autoritá locali hanno sempre avuto il potere di vendere le Council Houses ma con l'Housing Act del 1980 vennero introdotte nuove norme che resero particolarmente vantaggioso l'esercizio di questa possibilitá. In particolare, secondo questa normativa le Council Houses potevano essere vendute al prezzo di mercato dell'immobile sul quale veniva applicato uno sconto, la cui entitá dipendeva da quanto tempo l'attuario viveva nella casa. La normativa prevedeva che la casa non poteva essere rivenduta prima del trascorrere di un certo lasso di tempo senza dover restituire parte dello sconto ricevuto. L'introduzione di queste nuove norme portarono alla vendita di un elevato ammontare di Council Houses. 18Per appronfondimenti si veda Cowan, Morgan(2009) e in DCLG(2010) 2.3. L'INTERVENTO PUBBLICO NEL MERCATO DELLE CASE 47 Con l'introduzione dell'Housing Act del 2004 le regole in materia cambiarono nuovamente restringendo le condizioni entro le quali si poteva esercitare questa opzione. In particolare dal 2004 in poi • gli attuari non possono piú mettere in vendita le case prima del trascorrere di almeno 5 anni, • una volta esercitata l'opzione, non é piú possibile mettere in vendita la casa sul mercato senza aver ricevuto una valutazione dai Registered Social Landlords. L'introduzione di queste nuove regole ha portato ad una drastica riduzione (come vedremo nel capitolo 4) dell'ammontare delle case vendute con il Right to Buy Scheme. A nostro parere questa improvvisa riduzione dell'oerta di case a basso prezzo puó aver spinto ulteriormente i prezzi delle case alla ne del periodo di riferimento. In questi primi due capitoli abbiamo analizzato i fattori principali che a nostro parere hanno contribuito alla crescita dei prezzi a cui abbiamo assistito. Abbiamo analizzato come si dierenziano i mercati nei principali paesi europei focalizzando la nostra attenzione sul mercato inglese. Dalla nostra analisi del mercato inglese abbiamo individuato quali sono, a nostro parere, i fattori che hanno scatenato la bolla dei prezzi e che l'hanno fatta arrestare. Abbiamo sostenuto e giusticato che il boom creditizio avviatosi a metá anni novanta possa essere la principale causa della bolla dei prezzi nel Regno Unito. Questo legame deriva dalle caratteristiche culturali del paese (la property ladder ), nonché dalla diusione dei mutui a tasso d'interesse variabile che facilitano il cambiamento della casa. Abbiamo cercato inoltre di comprendere cosa abbia arrestato la crescita dei prezzi delle case. In primo luogo é stato osservato che da inizio 2006 le banche centrali (anche la Bank of England ) hanno incominciato ad innalzare i tassi per evitare un surriscaldamento dell'economia che si stava oramai palesando. Ció ha portato ad un restringimento dell'oerta creditizia. In seconda analisi l'introduzione di nuove norme sul Right to Buy Scheme ha bloccato l'ausso di case a basso costo aumentando la pressione sul prezzo. Ció ha contribuito alla ripresa della crescita del prezzo delle case avvenuta tra il 2005 ed il 2007. Nel capitolo 3 presenteremo un modello teorico sui prezzi delle case che cercherá di identicare un'interrelazione tra le variabili sopra elencate. Nel capitolo 4 testeremo empiricamente questo modello e vedremo se tali considerazioni verranno confermate. Capitolo 3 I modelli teorici sui determinanti dei prezzi delle case In questo capitolo entreremo nel dettaglio dei due modelli sui determinanti dei prezzi delle case analizzate dalla letteratura. In particolare studieremo: l'User Cost Model: (UCM) formulato in Poterba (1984) lo Stock-Flow Model: (SFM) formulato in Kearl (1979) A seguito di una lettura piú approfondita dei contributi sopra citati si puó constatare l'esistenza di un impostazione comune nell'arontare il problema. Per questo motivo, nella trattazione che segue, abbiamo inserito i due modelli all'interno di un'unica esposizione evidenziando dove uno di questi prende una strada diversa. In generale potremo constatare che l'UCM adotta delle ipotesi piú generali dello SFM. Nelle prossime sezioni descriveremo le caratteristiche principali di questi modelli: in particolare nella sezione 3.1 descriveremo le ipotesi di base che accomunano entrambi i modelli mentre nelle sezioni 3.2 e 3.3 vedremo come viene descritta da entrambi la domanda e l'oerta nel mercato delle case. Nella sezione 3.4 introdurremo le diverse ipotesi che possono essere formulate sulle aspettative degli investitori sull'andamento del mercato delle case e spiegheremo quale ci sembra piú convincente. Inne nelle sezioni 3.5 e 3.6 formuleremo il modello teorico da noi scelto mettendo in risalto in che modo si discosta dai modelli in letteratura. 3.1. Le ipotesi comuni nei due modelli In ogni momento esiste nel sistema un determinato ammontare di case glia consuma un certo ammontare di housing services dall'ammontare totale di stock H. Hs H. Ogni fami- (servizio di alloggio) prodotto E' necessario tenere separati questi due concetti: infatti una variazione del reddito e/o dei prezzi nel sistema puó portare ad una variazione della domanda di housing services, ma non necessariamente all'acquisto di una casa in quanto é 49 50 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE possibile rivolgersi al mercato degli atti. Ció implica che la proprietá della casa, in questi 1 modelli, non é di per sé determinante nella decisione di consumo di housing services . Ogni famiglia domanda un certo ammontare di un certo ammontare di Hss Hsd che deve essere soddisfatta da prodotto dallo stock di case esistente H. A riguardo vengono fatte due ipotesi sullo stock di case (1) Le case sono un prodotto omogeneo; (2) Il settore delle costruzioni risponde lentamente ad uno shock della domanda, quindi si puó ipotizzare che nel breve termine H = H̄ ; Di seguito i due modelli si separano sulla denizione della domanda di housing services: infatti mentre lo SFM fa precise assunzioni su tale funzione di domanda l'UCM ne adotta una piú generica. 3.2. La domanda di case UCM. In questo modello la funzione di domanda di housing services viene cosí denita Hsd = f R̃ dove R̃ = alternativi. Hs R P, R é il prezzo nominale degli ∂f <0 ∂ R̃ atti, P é il prezzo dei beni di consumo Quindi all'aumentare del prezzo reale degli atti diminuisce la domanda di da parte delle famiglie. Come abbiamo giá detto esiste una relazione tra lo stock di case esistenti e il usso di housing services da esso prodotto. Possiamo denire questa relazione utilizzando una generica funzione di produzione di housing services monotona crescente Hss = h (H) ∂h >0 ∂H Avendo ipotizzato che lo stock di case sia costante nel breve termine, lo sará anche il s = h(H̄)). ¯ usso di housing services (Hs Quindi la domanda di housing services determina direttamente il livello del prezzo degli atti che svuota il mercato razionando la domanda al livello di housing service ssato. Hsd = f (R̃) = h(H) = Hss É possibile quindi determinare il livello del prezzo reale degli atti R̃ = f −1 h H̄ SFM. = R̃(H̄) ∂ R̃ <0 ∂H Diversamente dall'UCM, in questo modello si adotta una precisa forma fun- zionale per la funzione h(H) sopra denita; in particolare si assume che essa sia lineare, 1Si osservi tuttavia che ció potrebbe non essere vero alla luce di ció che é stato detto in precedenza. Infatti, come abbiamo evidenziato in 2.3.2, le politiche di social housing in molti paesi europei si sono rivolte alla promozione della domanda nel mercato delle case di proprietá 3.2. LA DOMANDA DI CASE Hs = αH . Da ció se ne ricava che il usso di 51 Hs é proporzionale allo stock di case esistente nel sistema. Avendo ipotizzato H = H̄ anche in questo caso la domanda di housing services de- termina direttamente il livello del prezzo degli atti che svuota il mercato. Ogni famiglia decide tuttavia il livello di Y, Hsd da consumare in base: al prezzo degli atti al prezzo di altri beni di consumo P R, al reddito e in base alle esigenze speciche della famiglia hh. Hsd = f (R, Y, P, hh) (3.2.1) All'interno di hh possono essere incluse variabili come la grandezza della famiglia, il reddito corrente o le caratteristiche culturali. E' importante peró sottolineare che il livello di consumo di Hs domandato dalla famiglia é la risposta ad un programma di massimizzazione intertemporale del consumo; in quanto tale, variabili come l'etá della famiglia o misurazioni del reddito permanente possono essere determinanti. Si osservi che nello SFM vi é una maggiore specicazione della funzione di domanda. Come abbiamo osservato in 1.2.2 una casa puó essere vista come un asset che viene acquisito pagando il prezzo PH e che produce ussi di reddito pari a R alle varie scadenze ma che obbliga il proprietario al sostenimento di alcune voci di costo. Dato che ogni investitore al ne di valutare l'opportunitá dell'investimento deve confrontare i ussi di reddito e di costo che produce un determinato asset, esisterá una relazione di equilibrio che lega queste due grandezze. Basandosi per ora unicamente sulla dinamica di breve termine, anche in questo caso il prezzo sará regolato interamente dalla domanda di housing stock dato che l'oerta é ssa. Vediamo le condizioni di equilibrio per ogni modello. UCM. Si ipotizza che chiunque investa nell'acquisto di una casa sostenga periodica- mente un ammontare di spese legate al valore reale dell'immobile, costo rappresentano il costo dell'utente o P H/P . Tali voci di user cost. In particolare sul valore reale dell'immobile P H/P (dove PH é il valore nominale) vanno ad incidere (1) il tasso di deprezzamento dell'asset pari a δ del valore totale (2) le spese di mantenimento e riparazione pari a (3) le tasse sulla proprietá pari a µ κ del valore totale (4) il costo opportunitá e d'indebitamento: P H/P ; P H/P ; del valore totale P H/P ; l'investitore per acquisire la proprietá dell'immobile puó infatti P H/P dei suoi risparmi; in tal caso ha pari a i0 del valore totale P H/P , dove i0 é (a) aver investito un ammontare pari a sostenuto un costo opportunitá l'interesse oerto da un asset alternativo alla casa, oppure 52 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE (b) aver contratto un mutuo per una quota pari a L con L ∈ [0, 1] (Loan to value ) (1 − L) aver utilizzato i suoi risparmi; in tal caso ha sostenuto un costo complessivo pari a Lib + (1 − L)i0 2 del valore totale P H/P , dove ib é il tasso d'interesse applicato sul mutuo . del valore reale della casa e per la restante quota (5) il ricavo da deducibilitá degli oneri nanziari: in alcuni ordinamenti (come abbiamo visto in 2.3.1) é possibile dedurre dal reddito imponibile l'ammontare di spesa in interessi sul mutuo; in tal caso l'investitore ottiene un ricavo pari a del valore totale θLib P H/P (6) il ricavo atteso dalla variazione del prezzo (nominale) futuro dell'immobile; in tal caso l'investitore otterrá un ricavo atteso pari a Il ricavo in questione (se e π > 0) πe del valore totale P H/P . viene percepito direttamente dall'investitore qualora decida di rivendere l'immobile al periodo successivo. Si osservi tuttavia che qualora l'immobile non venga venduto, il beneciario del mutuo puó ottenere un ricavo dalla crescita dei prezzi in quanto aumenta il valore della garanzia al mutuo che ha contratto. In tal caso si puó vericare che le banche concedano un aumentino dell'indebitamento richiesto dal cliente il quale puó utilizzare tali risorse per nanziare i propri consumi. In complesso quindi l'investitore sosterrá un costo totale pari a ωP H/P dove ω ≡ [δ + κ + µ + (1 − θ) Lib + (1 − L) i0 − π e ] (3.2.2) In ogni periodo l'equilibrio nel mercato dello stock di case sará garantito quando R̃ = ω (3.2.3) PH P Il modello formulato da Poterba arriva quindi a denire una relazione di carattere nanziario che lega profondamente atti, prezzi delle case e user cost. Come vedremo questa relazione viene utilizzata nello SFM al ne di ottenere risultati piú interessanti tuttavia legati ad ipotesi meno generali. Qualora ipotizzassimo infatti che h(H) = αH sarebbe possibile sviluppare ulteriormente questa relazione al ne di estrapolare direttamente una relazione tra PH e H. Inserendo la 3.2.3 nella 3.2 si ottiene Hsd = f (ω (3.2.4) Dato che in equilibrio PH ) P Hsd = Hss = h(H̄) =⇒ H̄ = h−1 Hsd 3.2.4 per ottenere H̄ = h 2Si osservi che qualora i0 = ib −1 Hs d 1 = α il costo complessivo é pari a PH f (ω ) P i0 , possiamo utilizzare la 3.2. LA DOMANDA DI CASE Assumendo che la f 53 sia invertibile si ricava la seguente relazione tra PH e H PH = ψ(ω, H̄) P Questa é una relazione di equilibrio di breve termine sul prezzo di domanda nel mercato delle case. SFM. PH Come nel UCM esiste un prezzo di equilibrio ricchezza a detenere l'ammontare H nel portafoglio. che induce i possessori di In equilibrio deve sempre valere la seguente relazione e R = δ + r − P ˙H P H (3.2.5) dove δ é il tasso di deprezzamento, rm é il tasso d'interesse reale e P ˙H e é la variazione attesa del prezzo reale delle case. Questa condizione é analoga a quella dell'UCM, ma é sicuramente meno approfondita 3 per quanto riguarda le voci di costo che ne fanno parte . Si puó risolvere l'equazione esplicitando il rapporto tra prezzo dell'atto e prezzo della casa, arrivando ad isolare l'user cost cosí come é denito nello SFM R e = δ + r − P ˙H ≡ ω̂ PH (3.2.6) I due modelli si distinguono piú marcatamente da questo punto in poi. Infatti nel SFM si assume che la 3.2.5 sia sempre soddisfatta; ció vuol dire che, assumendo come esogeneo ω̂ , P H, il prezzo dello stock di case, si aggiusterá automaticamente in modo tale che ogni investitore non voglia cambiare la quota di patrimonio immobiliare nel proprio portafoglio. Sostituendo la 3.2.5 nella 3.2.1 andiamo quindi ad esplicitare una relazione tra prezzo 4 reale delle case e stock di case . Hsd = f (ω̂, P H, y, P, hh) che puó essere scritto in termini di stock Hd = (3.2.7) Dato che H s = H̄ (3.2.8) 3Si 1 e f δ + r − P ˙H P H, Y, P, hh α si ottiene inne che P H = ψ(H̄, Y, P, ω̂, hh) osservi che tale condizione é equivalente alla 3.2.3. Dividendo infatti la 3.2.5 per P otteniamo la 3.2.3 nella quale sono stati tuttavia esclusi gli aspetti scali, il costo di mantenimento ed inoltre si ipotizza che i0 = ib . 4McCarthy, Peach (2002) hanno utilizzato questa relazione che andremo ora sviluppando come relazione di lungo periodo per la loro analisi empirica 54 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE Il prezzo reale della casa di equilibrio di breve termine é quindi funzione dello stock di case esistenti H̄ , del reddito e dell'user cost. Si osservi che la 3.2.8 denisce una relazione di equilibrio sul prezzo dal lato della domanda. 3.3. L'oerta di case E' necessario ora chiedersi come impostare il problema nel lungo termine concedendo la possibilitá di far variare lo stock di case e quindi di far interagire il costruzioni. settore delle Ció necessariamente comporta l'abbandono dell'impostazione statica usata nella descrizione della domanda a favore di un'impostazione dinamica. Si osservi innanzitutto che lo stock di case al periodo t é determinato dallo stock di case esistenti al periodo precedente, meno una quota di questo che viene distrutta per via del deterioramento delle strutture, piú il usso d'investimenti nel settore , Ht = (1 − δ) Ht−1 + hi = It Ht−1 It Ht−1 Sia lo SFM che l'UCM fanno le stesse ipotesi relativamente alla funzione d'investimento. Viene ipotizzato infatti che la frontiera delle possibilitá produttive tra lo stock di case e gli altri beni sia strettamente concava; quindi una variazione del prezzo delle case relativamente al prezzo degli altri beni (tra i quali quelli necessari per la produzione) determina una variazione degli stock prodotti. Ció implica necessariamente che, ad esempio, un aumento della produzione di case porterá ad un aumento del prezzo dei beni necessari per la produzione. Ció si verica per la presenza di capacity constraints negli altri mercati che induce le imprese del settore ad orire un prezzo maggiore per veder soddisfatta la propria domanda. Dall'ipotesi sulla frontiera delle possibilitá produttive ne consegue che il prezzo d'offerta delle case nel lungo termine é determinato sia dai costi di produzione che dal usso d'investimenti. P Hts = Γ (3.3.1) dove Ct sono i costi di produzione. It , Ct Ht−1 Si osservi che altri autori avevano adottato ipotesi diverse sulla funzione di produzione; ad esempio in Muth (1960) si assume l'inesistenza dei vincoli di capacitá produttiva e quindi che il prezzo di lungo termine viene determinato unicamente da C. Dalla 3.3.1 si ricava che It = ϕ (P Hts , C) Ht−1 con ∂ϕ ∂P Hts > 0, ∂ϕ ∂Ct < 0. Possiamo quindi riscrivere lo stock di case al tempo modo Ht = (1 − δ) Ht−1 + ϕ (P Hts , Ct ) t in questo 3.4. LE IPOTESI SULLE ASPETTATIVE 55 Al ne di semplicare questa relazione per un analisi econometrica si ipotizza che ϕ (P Hts , Ct ) = ϕ P Ht Ct Essendo l'oerta di case rigida nel breve periodo, ϕ>0 ϕ sará molto piccolo. vedere che la sensitivitá dell'oerta di lungo termine é pari a mente piccoli di δ, Tuttavia é possibile ϕ δ che, per valori suciente- dovrebbe essere considerevolmente piú grande rispetto a quella di breve 5 termine . 3.4. Le ipotesi sulle aspettative In fase di denizione dell'user cost abbiamo inserito tra le sue componenti l'inazione attesa del prezzo delle case. Per procedere nell'analisi econometrica é necessario fare delle ipotesi su tali aspettative. Presentiamo di seguito le varie ipotesi che possono essere fatte e quali possono essere gli eetti di queste sulla dinamica complessiva. Nel presentare tali ipotesi utilizzeremo l'UCM come modello di riferimento, tuttavia considerazioni analoghe potranno essere fatte anche per lo SFM. Osserviamo innanzitutto che possiamo riscrivere la relazione 3.2.3 in questo modo R̃t = ω P Ht Pt P Ht P Ht = [δ + κ + µ + (1 − θ) Lib + (1 − L) i0 ] − πe Pt Pt P Ht P Ht+1 − P Ht P Ht = v − Et Pt P Ht Pt P Ht 1 = v − Et (P Ht+1 − P Ht ) Pt Pt Ipotizzando che le famiglie prevedano perfettamente l'andamento dei prezzi delle case, ovvero che Et (P Ht+1 − P Ht ) = (P Ht+1 − P Ht ), possiamo ridenire la 3.2.3 in questo modo R̃t (Ht ) = v P Ht 1 − (P Ht+1 − P Ht ) Pt Pt che puó essere ulteriormente riscritta isolando sul lato sinistro il prezzo nominale delle case P Ht . Si osservi che tale relazione insieme a quella relativa allo stock di case (3.4.1) P Ht (3.4.2) Ht = (1 + v)P Ht−1 − Rt−1 (Ht−1 ) P Ht = (1 − δ) Ht−1 + ϕ Ct denisce un sistema dinamico discreto il quale gode di tutte le proprietá di stabilitá tipica dei modelli di asset market, e puó essere risolto in funzione del prezzo, di case Ht 6. 5Si veda a proposito Van Den Noord (2005). 6Tale sistema, in tempo continuo, viene analizzato in Poterba (1984). P Ht e dello stock 56 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE Van den Noord (2005) osserva invece che il sistema puó essere risolto facendo un'i- potesi diversa sulle aspettative. Assumiamo infatti che gli investitori pensino che una crescita (discesa) dei prezzi avvenuta nel periodo precedente sia destinata a ripetersi anche aspettative autoreferenziali). nel periodo successivo ( Et P Ht+1 − P Ht P Ht 7 Ció corrisponde ad aermare che P Ht = a (P Ht−1 − P Ht−2 ) , a>0 L'autore mostra come una tale ipotesi sulle aspettative possa modicare in maniera sostanziale la dinamica dei prezzi al variare del rapporto tra a e le componenti del user cost. Riprendendo infatti la 3.2.3 ed utilizzando le aspettative sopra denite si ottiene Rt = vP Ht − a (P Ht−1 − P Ht−2 ) la quale puó essere riscritta P Ht = Rt a + (P Ht−1 − P Ht−2 ) v v Da questa espressione si evince che una variazione del prezzo delle case avvenute tra e t−2 provoca un'accellerazione dei prezzi in Qualora a>v t t−1 tanto piú grande quanto lo é il rapporto a v. si innescherebbe un meccanismo esplosivo nei prezzi delle case. Si osservi che il vericarsi di tale evento dipende dalla sensibilitá degli investitori ad una variazione dei prezzi delle case come anche dalle componenti all'interno del user cost. In particolare un comportamento esplosivo dei prezzi potrebbe dipendere anche dall'introduzione di incentivi scali quali la possibilitá di dedurre dalle tasse la spesa in interessi del mutuo o dall'abbassamento delle tasse sulla proprietá (si veda a proposito la 2.3.1) . L'ipotesi di aspettative autoreferenziali é stata quindi introdotta anche nel modello empirico che presenteremo piú avanti. Tale approccio oltre ad essere stato utilizzato da 8 altri autori sembra essere particolarmente adatto nell'applicazione al caso in esame. Infatti, come é stato osservato in 1.2.2, un altro fattore che molto probabilmente ha contribuito alla crescita dei prezzi negli anni precedenti é stato il fatto che l'immobile é diventato un importante strumento di investimento per le famiglie. In quanto tale il mercato delle case, cosí come il mercato azionario, puó essere soggetto a bolle nei prezzi derivanti anche dalla presenza di aspettative autoreferenziali. 3.5. Un miglioramento al modello Nei capitolo 2 abbiamo discusso il fondamentale legame che esiste tra il mercato delle case ed il mercato dei mutui: il ricorso al mutuo per nanziare l'acquisto della casa é infatti talmente diuso che non é piú possibile trattare isolatamente il mercato delle case. 7Si osservi che Van Den Noord, per evitare problemi di simultaneitá, esprime le aspettative non facendole dipendere da quello che é successo tra ieri e oggi bensí tra quello che é successo tra ieri e l'altro ieri. 8Si veda ad esempio McCarthy, Peach (2002) 3.5. UN MIGLIORAMENTO AL MODELLO 57 Allo stesso modo sembrerebbe impossibile trattare il mercato dei mutui isolatamente rispetto al mercato delle case. Infatti una crescita del valore delle case implica una crescita del valore del bene messo a garanzia del prestito, inducendo le banche a concedere un aumento dell'esposizione creditizia richiesta dai propri clienti. Da ció si desume che tra mercato dei mutui e mercato immobiliare esiste un legame di interdipendenza profonda. Tuttavia nei modelli sopra deniti questo legame viene esplicitato unicamente dall'inserimento del tasso passivo sui mutui all'interno del user cost. Alla base di tale formulazione stanno due ipotesi (1) La causalitá é unidirezionale. Si ipotizza implicitamente che sia il mercato dei mutui ad inuenzare il mercato delle case ma non il viceversa. (2) L'inserimento del tasso d'interesse come unica variabile rappresentativa del mercato dei mutui implica necessariamente sostenere che il tasso d'interesse si aggiusti verso l'equilibrio a seguito di un qualsiasi shock nel mercato. Per quanto riguarda il secondo punto é necessario sottolineare che non é detto che tale dinamica di aggiustamento da parte del tasso d'interesse sia istantanea. Nel mercato dei prestiti possono esserci rigiditá che impediscono la libera uttuazione dei tassi d'interesse. Tale rigiditá nel mercato dei mutui potrebbe derivare non solamente dall'oerta di mutui a tasso sso, che come abbiamo visto dipendono dal modo in cui le banche si nanziano, ma anche ad esempio dalla presenza di committment da parte delle banche a seguito dell'introduzione di iniziative promozionali sui tassi di interesse applicati sui mutui. Questo ad esempio é il caso dei discount rate loans i quali, come abbiamo visto in 2.1.1, sono molto diusi nel Regno Unito. Essendo un'iniziativa promozionale stabilita per un certo lasso di tempo e dato che ogni banca ha nel proprio portafoglio una componente di mutui a tasso sso. la dinamica di aggiustamento nel breve termine non puó essere adata unicamente all'oerta creditizia. Cerchiamo di comprendere come l'oerta creditizia inuenzi nel breve termine la domanda di case. Come abbiamo analizzato in 2.1.3 é ovvio innanzitutto che all'aumentare delle oerta di prestiti da parte delle banche diventa piú facile per una famiglia ottenere un mutuo a paritá delle sue caratteristiche creditizie o del suo reddito disponibile. All'aumentare dell'oerta reale di prestiti una parte dei soggetti subprime vedono accettata la loro richiesta di nanziamento che alle condizioni di mercato precedenti era stata riutata. Di conseguenza una parte della domanda di case che prima era solo potenziale é diventata ora reale. Il mercato del credito inoltre inuenza in maniera rilevante non solo il lato della domanda ma anche l'oerta, permettendo alle imprese del settore delle costruzioni di nanziare i propri investimenti. La crescita creditizia ha quindi un eetto positivo sulla crescita degli investimenti come anche il tasso d'interesse reale che rappresenta il costo per ottenere il nanziamento. 58 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE Sulla base dello stesso ragionamento fatto per la relazione di domanda é quindi opportuno inserire nel modello anche queste variabili. 3.6. L'applicazione econometrica dei modelli I modelli sopra presentati, in particolare l'UCM, sono stati applicati in varie tipologie 9 di modelli econometrici, in particolare in quelli a correzione di errore . In letteratura é stato utilizzato il piú delle volte l'UCM come modello teorico di riferimento; in particolare si cerca di stimare l'eetto casuale di un aumento dell'user cost sul prezzo reale degli atti, R̃, utilizzando la trasformazione logaritmica della 3.2.3 log R̃t = β0 + β1 log (ω) + ut ut ∼ N 0, σ 2 In molti di queste applicazioni ci si limita alla stima di questa sola relazione, non tenendo quindi conto della dinamica dell'oerta. Diversamente altri autori hanno invece utilizzato lo SFM come modello d riferimento. In particolare citiamo l'applicazione dello SFM ai dati americani fatta in McCarthy, Peach (2002). Gli autori hanno utilizzato le relazioni 3.2.8 e 3.3.1 derivate dallo SFM, facendo opportune ipotesi sulle funzioni ψ(.) e Γ(.) (3.6.1) p̃dt = β0 + β1 ht + β2 ωt + β3 ỹt + ut (3.6.2) p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + ut ut ∼ N 0, σ12 ut ∼ N 0, σ22 p̃dt e p̃st sono rispettivamente il prezzo reale 10 dell'oerta , ht é il logaritmo dello stock di case, ỹt é il dove si ricorda che: dal lato della domanda e dal lato reddito reale, usso d'investimenti e c̃t (i − h)t é il é il livello dei costi di costruzione in termini reali. L'approccio di McCarthy, Peach (2002) ha una valenza meno generale dell'UCM, infatti • Nello SFM gli atti non inuenzano nel lungo termine la dinamica dei prezzi in quanto nel lungo termine questi si aggiustano per garantire l'equilibrio nel mercato della compravendita delle case. • Le ipotesi di linearitá nei logaritmi fatta nello SFM é sicuramente un ipotesi restrittiva. Allo stesso tempo peró lo SFM appare sicuramente piú completo e piú elastico rispetto all'inserimento di altre variabili esplicative che potrebbero essere determinanti nello spiegare certi fenomeni. Per questo motivo seguiremo l'approccio di McCarthy, Peach (2002) discostandoci da questo qualora lo riterremo opportuno. In primis, adotteremo la denizione di user cost cosí come viene denita da Poterba (1984) nel UCM (ovvero la denizione piú completa di ω in 3.2.2 anziché quella utilizzata in Kearl(1979)). 9In Girouard et al. (2006) vi é un esauriente elenco dei contributi in 10Per i quali viene presa la stessa serie storica dei prezzi delle case materia 3.6. L'APPLICAZIONE ECONOMETRICA DEI MODELLI 59 Un ulteriore miglioramento é possibile per quanto riguarda la relazione sul prezzo d'oerta. Potrebbe essere interessante osservare l'eetto sul prezzo causato dall'aumento dell'oerta di case derivanti da programmi di aiuto per la casa quale il Right to Buy Scheme nel Regno Unito descritto in 2.3.2. L'obbiettivo é misurare l'eetto distorsivo che tali programmi potrebbero aver avuto sul mercato delle case e vedere se questi possono essere imputati tra le cause scatenanti del boom. Possiamo quindi riscrivere le relazioni 3.6.1 e 3.6.2 in modo da includere queste modiche ut ∼ N 0, σ12 (3.6.3) p̃dt = β0 + β1 ht + β2 ωt + β3 ỹt + +ut (3.6.4) p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht + u0t dove sht u0t ∼ N 0, σ22 é l'oerta di case derivante da programmi di social housing. É lecito aermare che anche se un legame tra le variabili sopra delineate esiste, ció non esclude che le singole variabili siano nel breve termine inuenzate da altri tipi di shocks che le facciano deviare dalle relazioni sopra delineate. Per questo motivo é possibile scrivere un'altra relazione che coinvolge le nostre variabili nel breve termine. ∆p̃t = φ0 + s X γ1, j ∆p̃t−j + j=1 (3.6.5) s X γ2, j ∆ht−j + j=1 s X γ3, j ∆ωt−j + j=1 g t + δ 0 zt + vt , + λ p̃t−1 − b̃ pt−1 + γ5 ∆Len s X γ4, j ∆ỹt−j + j=1 λ < 0, vt ∼ N 0, σ32 La 3.6.5 é la rappresentazione delle dinamica di breve termine che il prezzo delle case puó assumere: in particolare ∆p̃t puó essere inuenzato nel breve termine dai ritardi delle altre variabili della 3.6.3 come anche da altre variabili zt non esplicitamente prese in considerazione. Ció che peró ci aspettiamo, essendo la 3.6.3 una relazione di equilibrio di lungo termine, é che uno scostamento del prezzo p̃t−1 dal prezzo predetto dalla 3.6.3, b̃ pt−1 (ovvero quello che si otterrebbe sommando tutti i termini della 3.6.3 escluso il termine di errore) si riduca immediatamente al periodo successivo, no a scomparire ceteris paribus dopo alcuni periodi. É questo infattti il signicato della scrittura λ p̃t−1 − b̃ pt−1 +vt λ< 0. Si osservi inoltre che nella relazione dell'oerta é stata inserita anche la variazione dell'oerta creditizia coerentemente con quanto detto in 2.1.3 e in 3.5. La stessa considerazione sulla dinamica di breve termine vale anche per la 3.6.4, tuttavia seguendo il lavoro di McCarthy, Peach (2002), la relazione di breve termine che a noi interessa é quella che regola il usso d'investimenti in quanto si cerca di individuare la 60 3. I MODELLI TEORICI SUI DETERMINANTI DEI PREZZI DELLE CASE reazione del settore delle costruzioni alle variazioni dei prezzi. 0 ∆ (i − h)t = φ00 + s X j=1 (3.6.6) 0 0 γ1, j ∆p̃t−j + s X j=1 0 0 γ2, j ∆(i − h)t−j + g t + λ0 p̃t−1 − b̃ + γ50 ∆Len pt−1 + η 0 kt + vt0 , s X 0 0 γ3, j ∆c̃t−j + j=1 s X 0 γ4, j ∆sht−j + j=1 λ0 > 0, vt0 ∼ N 0, σ42 Come é stato detto nella 3.5, ritenendo che la variazione dell'oerta creditizia possa inuenzare anche il settore delle costruzioni, é stata inserita l'oerta creditizia reale nella relazione di breve termine. Si osservi inoltre che dalla stima della 3.6.6 ci aspettiamo un coeciente di aggiustamento positivo in quanto a seguito di uno scostamento positivo dal prezzo di equilibrio l'oerta tenderá ad aumentare e viceversa. Nel prossimo capitolo vedremo come stimare congiuntamente la 3.6.3, 3.6.4, 3.6.5 e 3.6.6. In 4.3 presenteremo i risultati dei test di radice unitaria per le variabili utilizzate, necessari per la stima della relazione di cointegrazione. In 4.4 presenteremo invece i risultati delle stime delle relazioni sul prezzo di domanda ed oerta ora presentate. In tal sede mostreremo i risultati del test di cointegrazione e alcune analisi sui residui ed inne commenteremo i risultati ottenuti. Inne in 4.5 mostreremo i risultati di una simulazione attuata utilizzando le stime ottenute in 4.4 dal quale potremo trarre delle conclusioni relative a quali siano stati i fattori determinanti della bolla nei prezzi che stiamo analizzando. Nel corso del capitolo vedremo come le ipotesi fatte nei capitoli precedenti su quali siano le cause scatenanti della crescita dei prezzi vengono confermate dall'analisi empirica; in particolare osserveremo il ruolo determinante che ha giocato la componente creditizia ed i piani di social housing attuati nel Regno Unito. Capitolo 4 L'analisi empirica 4.1. Il modello a correzione di errori In 3.6 é stato introdotto un modello per la determinazione del prezzo d'oerta e di domanda nel mercato delle case il quale, a nostro parere, potrebbe essere utilizzato al ne di comprendere quali sia stato il ruolo nella bolla immobiliare inglese delle singole variabile sopra discusse. Ripresentiamo le relazioni introdotte in 3.6. p̃dt = β0 + β1 ht + β2 ωt + β3 ỹt + ut (3.6.3 ) p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht + u0t (3.6.4) (3.6.5) ∆p̃t = φ0 + s X γ1, j ∆p̃t−j + j=1 + s X s X γ2, j ∆ht−j + j=1 s X γ3, j ∆ωt−j + j=1 g t + δ 0 zt + vt γ4, j ∆ỹt−j + λ p̃t−1 − b̃ pt−1 + γ5 ∆Len j=1 0 (3.6.6) ∆ (i − h)t = φ00 + s X 0 0 γ1, j ∆p̃t−j + j=1 0 + s X s X j=1 0 0 γ2, j ∆(i − h)t−j + s X 0 γ3, j ∆c̃t−j + j=1 0 0 0 0 0 g b̃ γ4, j ∆sht−j + γ5 ∆Lent + λ p̃t−1 − pt−1 + η kt + vt j=1 Il nostro interesse a questo punto dell'analisi é quindi quello di stimare i coecienti delle relazioni 3.6.3, 3.6.4, 3.6.5 e 3.6.6 con le opportune modiche al caso. Per fare ció é necessario utilizzare modelli econometrici appropriati che ora presenteremo. Come piú volte é stato detto nei capitoli precedenti, le dinamiche di aggiustamento nel mercato immobiliare sono molto lente: un eventuale scostamento da una relazione di 61 62 4. L'ANALISI EMPIRICA equilibrio non si annulla istantaneamente ma necessita di alcuni periodi per essere riassorbito. In questo particolare contesto le relazioni di equilibrio sono rappresentate dalle relazioni 3.6.3 e 3.6.4. Ció che ipotizzeremo (e che poi testeremo) é che le variabili in ognuna delle due relazioni di equilibrio siano cointegrate. Senza entrare nei dettagli, la cointegrazione non pre- suppone un rapporto di causalitá unidirezionale tra le variabili in esame bensí presuppone l'esistenza di un rapporto di intercausalitá profondo che fa sí che queste commuovano. Tuttavia, anche se esiste una relazione di cointegrazione che lega tali variabili, niente vieta che quest'ultime si scostino, anche signicativamente, dall'equilibrio per via del vericarsi di eventi che inuenzano le singole variabili nel breve termine. Ció che ci aspettiamo tuttavia é che nel breve termine tali variabilisi riaggiustino verso la relazione di equilibrio. Vediamo come ció viene descritto. Sia Xt n variabili; ipotizziamo che queste matrice nxm di parametri α tale che un vettore di esiste almeno una 1 siano cointegrate . In tal caso α0 Xt = ut ∼ I(0) A partire da questa relazione di cointegrazione é possibile quindi stimare il seguente Vector Error Correction Model (VECM) ∆Xt = Φ + βα0 Xt−1 + (4.1.1) k X Γj ∆Xt−j + vt j=1 dove m Φ é un vettore di nx 1 costanti, β nxm di parametri di aggiustamento, Γj é una matrice di ritardi. Si osservi é una matrice é il numero di relazioni di cointegrazione, mentre che qualora le dierenze prime delle singole variabili si riaggiustino verso la relazione di cointegrazione, i β devono avere segno opposto rispetto agli α. Nelle sezioni successive stimeremo i coecienti del modello a correzione di errore sui dati del Regno Unito. In particolare in 4.2 descriveremo i dati che utilizzeremo, il loro andamento e le fonti. 4.2. Descrizione dei dati In questa sezione ci occuperemo di descrivere le serie storiche utilizzate. In particolare per ogni serie descriveremo le fonti e per alcune di queste come sono state elaborate. Il campione di riferimento utilizzato per l'analisi va dal primo trimestre 1990 al terzo trimestre del 2009. La scelta é stata guidata in fase di analisi graca, dalla volontá di isolare il recente boom immobiliare dalle uttuazione dei prezzi precedenti. É importante sottolineare che di ogni serie presentata (a parte per l'user cost e il tasso d'interesse reale) verrá eettuata la trasformazione logaritmica, seguendo la letteratura citata nel capitolo 3. 1Tale ipotesi necessiterá di alcuni test preliminari per essere considerate accettabile. 4.2. DESCRIZIONE DEI DATI 63 Figura 4.2.1. Prezzo reale delle case nel Regno unito 4,8 4,6 4,4 4,2 4 3,8 3,6 1990 1995 2000 2005 2010 Fonte:BIS Figura 4.2.2. Reddito reale disponibile delle famiglie inglesi 12,3 12,2 12,1 12 11,9 11,8 11,7 1990 1995 2000 Fonte: Oce for National statistics 2005 2010 64 4. L'ANALISI EMPIRICA 4.2.1. Il prezzo reale delle case. In gura 4.2.1 é rappresentata la serie storica dei prezzi reali delle case nel Regno Unito. I dati hanno frequenza trimestrale e vanno dal primo trimestre 1990 al terzo trimestre del 2009. La serie storica sul prezzo delle case é stata presa dalla banca dati della Bank for International Settlements e consiste in un indice con base 100 nel primo trimestre del 2003 del prezzo medio delle case di nuova e vecchia 2 costruzione . La serie dei prezzi reali al consumo é stata invece estratta dal database dell'OECD. Dal graco si desume che il prezzo reale delle case é rimasto sostanzialmente stabile dall'inizio a metá anni novanta per poi iniziare uno spettacolare trend crescente che ha visto la sua ne nel terzo semestre 2007 a seguito dello scoppio della crisi dei mutui subprime. Si osservi che il prezzo delle case ha subito una battuta d'arresto attorno al 2004 per riprendere poi a crescere nel 2005-2006. Questo fenomeno potrebbe essere spiegato alla luce di quanto detto nel capitolo 2. Infatti nel 2004 la Bank of England ha innalzato i tassi d'interesse causando una restrizione creditizia la quale potrebbe aver fermato la crescita dei prezzi delle case. Tuttavia il successivo riabbassamento dei tassi, l'inversione della yield curve e l'introduzione del Housing Act del 2004 potrebbero aver fatto riprendere la crescita. In questi 12 anni il prezzo reale delle case é cresciuto del 300% per poi ricadere del 30% in un anno e mezzo. Si osservi che in tutto questo periodo il prezzo delle case ha avuto un unico rallentamento a metá del 2004. Come é stato evidenziato nella sezione 2.1.2.2 questo rallentamento sembra essere scaturito dalla politica monetaria retrittiva condotta dalla Bank of England in quei mesi. 4.2.2. Il reddito reale disponibile. Il reddito reale disponibile delle famiglie in- glesi é stato invece estratto dal database dell'Oce for National Statistics. La serie, rappresentata in gura 4.2.2, mostra di seguire un trend crescente in tutto il periodo. 4.2.3. User cost. La serie del user cost non é ottenibile in via diretta dai database a disposizione, ma é necessario generarla seguendo le istruzioni in Poterba (1984) ovvero utilizzando la denizione 3.2.2. In particolare il tasso di deprezzamento δ adottando le stime in Abadir, Talmain é stato ssato pari a 0.175 (annuale) 3 (2001) . É stato invece ignorato il parametro κ che indica la quota di spese di mantenimento sul valore totale della casa in quanto non sono disponibili delle serie storiche accurate. In 2.3.1 abbiamo invece descritto come la tassazione applicata in varie forme possa avere un'inuenza nell'andamento del mercato delle case. Le varie imposte che sono state presentate in quella sede non possono essere agevolmente inserite all'interno del calcolo dell'user cost per una evidente dicoltá nel determinarne l'entitá. Infatti le tasse sulla proprietá o sul reddito derivante dagli atti vengono determinate in base al livello degli atti nel mercato (valutato ogni 5 anni), del quale siamo sprovvisti. Altre imposte come 2codice: Q:VSJA:GB:93 3A proposito vi é un'ampia letteratura riguardannte la misurazione del tasso di deprezzamento delle case citata in Malpezzi et al. (1987) Fonte: Rielaborazione dati Bank of England Figura 4.2.3. Scelta del tasso d'interesse sso e variabile 4.2. DESCRIZIONE DEI DATI 65 66 4. L'ANALISI EMPIRICA quella sul capital gain o sulla successione non risultano facilmente determinabili in termini di costo trimestrale. Nel computo dell'user cost é stata quindi ignorata la componente µ consistente nell'imposta sulla proprietá. Inoltre é stata ignorata l'imposta sul capital gain in quanto tale imposta non viene calcolata sulle case di residenza. Sulla base di alcuni studi da parte della European Mortgage Federation é stato invece imposto un valore di 0.75 per il Loan to Value L. Per quanto riguarda la scelta del tasso d'interesse 4 mutui possono presentare un tasso sso o variabile é importante ricordare che i e ricordiamo che la scelta tra una di queste due tipologie di nanziamento riette spesso dierenze culturali, diversa avversione al rischio oltre che un diverso meccanismo di nanziamento da parte delle banche. Nel caso del Regno Unito é opportuno ricordare che le famiglie inglesi hanno tipicamente optato per un tasso d'interesse variabile; ma dal 2004 circa, a seguito dell'inversione della yield curve e quindi dell'abbassamento dei tassi ssi (legati ai tassi a lungo termine) rispetto ai tassi variabili, la domanda si é spostata verso i mutui a tasso sso. Coerentemente con l'osservazione di questo fenomeno no al 2004 abbiamo utilizzato il tasso d'interesse variabile come indicatore del costo del nanziamento ib , mentre da questa data in poi é stato utilizzato il tasso d'interesse sso. Avendo tuttavia a disposizione una media dei tassi d'interesse ssi e variabili applicati dalle banche calcolata dal 2004 in poi, sono state selezionate altre serie storiche di tassi facendo adeguate valutazioni. In particolare é stata eettuata un'analisi graca al ne di individuare altre serie di tassi; in tal sede sono state selezionate quelle che hanno presentato una maggiore correlazione con i tassi originari disponibili dal 2004 in poi. In gura 4.2.3 possiamo vedere le serie storiche dei tassi d'interesse ssi e variabili 5 (curva grigia e nera continua) e le serie storiche selezionate come proxy . Come possiamo osservare la serie storica del prime rate applicate dalle quattro maggiori banche inglesi (curva nera a punti) segue abbastanza fedelmente l'andamento del tasso d'interesse variabile (curva nera continua) mentre il rendimento dei bond a 5-10 anni governativi (curva grigia a punti) segue abbastanza fedelmente l'andamento dei tassi d'interesse ssi a 5-10 anni (curva grigia continua). La prima serie é stata quindi inserita no al 2004 mentre la seconda dal 2004 in poi per il calcolo dell' user cost. Il tasso di deducibilitá della spesa in interessi θ é stato ssato come descritto nella tabella 2. Nel calcolo non é stato tenuto conto delle soglie di deducibilitá: infatti nel sistema inglese é previsto un ammontare massimo di spesa in interessi per il nanziamento oltre il quale la spesa non puó essere piú dedotta. Per quanto riguarda il costo opportunitá, ovvero il rendimento a cui si rinuncia in caso si utilizzino risparmi propri per l'acquisto della casa, é stato utilizzato il rendimento atteso dalle famiglie su un indice rappresentativo del portafoglio azionario tipico nel Regno 4Escludiamo da questa analisi altre tipologie di mutui presentati in 2.1.1 ad esempio un tasso d'interesse inizialmente variabile o un tasso d'interesse capped o altri che abbiamo presentato precedentemente 5I dati sono stati estratti dal database della Bank of England. 4.2. DESCRIZIONE DEI DATI 67 Unito calcolato dall'Oce for National Statistics. La scelta é stata guidata dalla constatazione che nel Regno Unito la componente azionaria copre una parte importante della 6 ricchezza nanziaria delle famiglie . Per il calcolo del rendimento atteso dal portafoglio azionario é stata utilizzata una media mobile a 2 anni sul tasso di rendimento. inazione attesa delle case é stata utilizzata una media mobile Inne, anche per l' a 2 anni sul rendimento del prezzo delle case conformemente con quanto fatto in McCarthy, Peach (2002). Ció che si desume dall'osservazione della gura 4.2.4 é che l'andamento dell'user cost, dopo un salto iniziale nel primo anno, ha seguito un trend discendente che ha avuto ne nel 2003 dopo essere stato negativo per 4 anni. Dal 2003 invece l'user cost ha cominciato a salire vertiginosamente spinto dall'ascesa dei tassi d'interesse e dal calo nelle aspettative inazionistiche sulla casa no ad un crollo con la crisi dei subprime che ha portato ad una riduzione drastica dei tassi d'interesse. 4.2.4. Lo stock di case. Nella 3.6.3 compare lo stock di case tra le variabili de- terminanti il prezzo nel lungo termine. Tuttavia le serie storiche individuate per questa variabilie non coprivano l'intero periodo campionario o comunque non avevano frequenza trimestrale. É stato perseguito un tentativo d'inserire al posto di questa una serie storica di dati generati sulla base di dati annuali o una serie storica del livello di attivitá pubblica nel settore delle costruzioni; tuttavia in fase di stima del modello queste serie non portavano a risultati convincenti. Ció ci ha costretto a tralasciare questa componente nella stima della relazione di lungo termine del prezzo derivante dalla domanda. Nel modello presentato, comunque, la dinamica dell'oerta non viene ignorata, in quanto nella 3.6.4 compare il usso degli investimenti tra le variabili esplicative. 4.2.5. L'oerta creditizia. L'oerta creditizia é stata anch'essa estratta dal data- base della Oce for National Statistics e deazionata con l'indice dei prezzi al consumo. In gura 4.2.5 possiamo osservare l'andamento dell'oerta creditizia che é rimasta sostanzialmente stabile no al 1995 q2 (tasso di crescita medio trimestrale dell'1%) dopodiché ha iniziato a crescere nei due anni successivi ad un tasso medio trimestrale del 9%. Nel periodo compreso tra il secondo trimestre del 1995 al terzo trimestre del 2007 l'oerta creditizia é cresciuta mediamente del 4-5%. É immediato osservare che l'andamento della serie ha un comportamento molto simile a quello del prezzo reale delle case in gura 4.2.1. Infatti entrambe le serie rimangono stabili nel primo quinquennio degli anni '90 dopodiché crescono vertiginosamente raggiungendo il picco nel 2007 quando la crisi americana é intervenuta. Una tale analogia di comportamento ci suggerisce in una prima analisi che il boom immobiliare possa essere glio della crescita creditizia, come si é sostenuto nel capitolo 2. 4.2.6. La variazione degli atti. Nel capitolo 3 abbiamo ricordato che lo SFM presuppone che gli atti non inuenzino il prezzo delle case nel lungo termine: ció vuol dire 6A riguardo si consulti Babeau A., Sbano T. (2003). 68 4. L'ANALISI EMPIRICA Figura 4.2.4. User cost nel Regno Unito 0,04 0,03 0,02 0,01 0 -0,01 -0,02 -0,03 -0,04 -0,05 1990 1995 2000 2005 2010 2005 2010 Fonte:Rielaborazione dati Figura 4.2.5. L'oerta creditizia reale 50000 45000 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 1990 1995 2000 Oce for National Statistics, OECD Fonte: 4.2. DESCRIZIONE DEI DATI 69 che gli atti si muovono in modo da garantire l'equilibrio nel mercato della compravendita delle case. Questa ipotesi non é peró valida nel breve termine e quindi una variazione degli atti, ˜ t ∆rent puó portare ad una variazione del prezzo nel breve termine. Sarebbe quindi corretto inserire nel VECM anche la variazione degli atti reali. Non essendo peró disponibile una serie storica degli atti si é utilizzato il reddito reale proveniente dagli atti. La serie é rappresentata in gura 4.2.6. 4.2.7. Il usso d'investimenti. Il usso d'investimenti nel settore delle costruzioni, necessario per stimare la 3.6.4, é stato estratto da UK: Oce for National Statistics (2007), prendendo l'ammontare di case di nuova costruzione avviate in ogni trimestre trimestre. Il usso d'investimenti ha seguito un trend costante no al 2002, quando invece ha cominciato a crescere. Questo ritardo della reazione del settore delle costruzioni alla crescita dei prezzi potrebbe aver essere una delle ragioni per cui la bolla é durata per cosí tanto tempo no a che non é esplosa nel 2007. 4.2.8. L'oerta pubblica. In 2.3.2 abbiamo parlato della Social housing policy nel Regno Unito e abbiamo sottolineato come queste politiche possano inuenzare in modo determinante il mercato delle case. In tale occasione abbiamo parlato dell'importanza del Right to Buy Scheme. Tali manovre hanno un eetto ribassante sui prezzi in quanto aumentano l'oerta di case a disposizione nel sistema a basso prezzo. Per questo motivo nella relazione di cointegrazione relativa alla 3.6.4 abbiamo inserito l'ammontare di case vendute tramite il Right to Buy Scheme. In gura 4.2.7 possiamo osservare come questa grandezza sia crollata dal 2003 in poi anche a seguito della nuova normativa introdotta in materia. Questo puó aver spinto i prezzi a salire piú rapidamente alla ne del periodo in esame. 4.2.9. I costi di costruzione. I dati sono stati presi dal database dell'OECD e l'andamento é rappresentato in gura 4.2.8. Come si vede l'andamento segue perfettamente quello del prezzo delle case suggerendo una forte interdipendenza tra queste grandezze. 4.2.10. Il tasso d'interesse reale. Le imprese del settore delle costruzioni necessi- tano, come tutte le altre imprese, di nanziamenti per svolgere la loro attivitá. Il costo di questo nanziamento é rappresentato dal tasso d'interesse reale rt . Nella relazione di breve termine abbiamo quindi inserito, seguendo l'impostazione adottata in McCarthy, Peach (2002), anche il tasso d'interesse reale. Ció che ci aspettiamo é che un aumento del tasso d'interesse reale, rendendo piú costoso il nanziamento dell'impresa, riduca l'oerta di case. Il tasso d'interesse reale é stato generato prendendo il tasso d'interesse a breve termine utilizzato per il calcolo dell'user cost in 4.2.3 e l'aspettativa inazionistica calcolata con una media mobile a due anni dell'inazione. Il graco 4.2.9 mostra che il tasso d'interesse reale ha avuto sostanzialmente un trend discendente nel periodo di riferimento. 70 4. L'ANALISI EMPIRICA Figura 4.2.6. Il reddito dagli atti 30000 28000 26000 24000 22000 20000 18000 16000 1990 1995 2000 Fonte: 2005 National accounts 2010 Figura 4.2.7. Stock di case vendute tramite il Right to Buy Scheme 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 1990 1992 1994 1996 Fonte: 1998 2000 2002 Oce for National Statistics 2004 2006 2008 4.2. DESCRIZIONE DEI DATI 71 Figura 4.2.8. I costi nel settore delle costruzioni 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 1990 1995 2000 2005 2010 Fonte: OECD Figura 4.2.9. Il tasso d'interesse reale 0,025 0,02 0,015 0,01 0,005 0 -0,005 -0,01 1990 1995 Fonte: 2000 Bank of England,OECD 2005 2010 72 4. L'ANALISI EMPIRICA Nel corso di questa descrizione dei dati utilizzati per l'analisi empirica, abbiamo in- trodotto delle modiche alle relazioni presentate in 4.1. In particolare abbiamo escluso dalla relazione 3.6.3 l'ammontare di case disponibili per via di assenza di dati. Nel corso di questa sezione abbiamo specicato ulteriori variabili da inserire nelle relazioni di breve termine: é stato infatti inserita la variazione degli atti ˜ t ∆rent come ulteriore variabile che aggiunge informazioni nella dinamica di breve termine della relazione della domanda. É stato inoltre inserito il tasso d'interesse reale rt nella relazione dell'oerta. Vedremo nelle sezioni successive come procedere alla stima di tali relazioni. 4.3. I test di radice unitaria Condizione necessaria per applicare l'analisi di cointegrazione sulle variabili identicate é la verica preliminare della loro non stazionarietá. É quindi necessario valutare una alla volta se ogni serie sia ∼ I(1).7 4.3.1. Sintesi dei contributi in letteratura. I test di unit root nascono con il lavoro di Dickey, Fuller (1979). Vediamo molto sinteticamente i contributi in materia. Sia xt un processo denito in uno di questi due modi t ∼ i.i.d.N 0, σ 2 xt = α0 + β1 xt−1 + t xt = α0 + α1 t + β1 xt−1 + t allora xt é non stazionario se t ∼ i.i.d.N 0, σ 2 β1 = 1. Tale ipotesi puó essere vericata con un opportuno test d'ipotesi. Tuttavia essendo xt non stazionario sotto l'ipotesi nulla, la distribuzione dello stimatore β1 non é normale. Dickey e Fuller calcolarono i valori critici di questa distribuzione i quali dieriscono a seconda che nel processo generatore di dati sia inserito o meno il trend. 8 Data la loro diretta applicazione allo studio delle serie storiche in ambito nanziario tale teoria venne ulteriormente approfondita e studiata per calcolare nuovi valori critici da applicare in casi piú complessi. Un esempio di ció é l'Augmented Dickey Fuller test, un test robusto in presenza di autocorrelazione tra i termini di errore: questo test si applica quindi nei casi in cui t ∼ ARM A(p, q). Di maggior interesse per i nostri scopi é analizzare come va implementato il test di radice unitaria nel caso si includa una rottura strutturale nel processo stocastico sopra delineato. É possibile che a seguito di un evento traumatico (uno shock) l'evoluzione del processo cambi dal momento dello shock in poi. É stato Perron (1989) che per la prima volta mostró con un esperimento di Montecarlo che l'implementazione del semplice test di Dickey Fuller ad un processo stocastico con una rottura dicilmente porta al riuto dell'ipotesi nulla di non stazionarietá. 7Si veda a proposito Engle, Granger (1987). 8I prezzi dei titoli quotati nei mercati regolamentati sono quasi sempre non stazionari. 4.3. I TEST DI RADICE UNITARIA 73 In particolare Perron individua tre modi in cui lo shock puó intervenire sull'evoluzione del processo. Ipotesi nulla • MODELLO A (Crash model) xt = α0 + dD(T B)t + xt−1 + t • MODELLO B (Changing growth model) xt = α0 + xt−1 + (α1 − α0 ) DUt + t • MODELLO C xt = α0 + dD(T B)t + xt−1 + (α1 − α0 ) DUt + t Ipotesi alternativa • MODELLO A (Crash model) xt = α0 + β1 t + (α1 − α0 ) DUt + t • MODELLO B (Changing growth model) xt = α0 + β1 t + (β2 − β1 ) DTt∗ + t • MODELLO C xt = α0 + β1 t + (β2 − β1 ) DTt∗ + (α1 − α0 ) DUt + t dove TB = tempo della rottura D(T B)t = 1 se t = T B + 1, 0 DUt = 1 se t > T B, 0 DTt∗ = t − TB se altrimenti altrimenti t > T B, 0 altrimenti Nel modello A si ipotizza sotto l'ipotesi nulla che lo shock intervenga ad un unica data attraverso una dummy che prende valore 1 al momento dello shock, mentre sotto l'ipotesi alternativa si ipotizza un'unica variazione nell'intercetta. Nel modello B sotto l'ipotesi nulla l'intercetta cambia da α0 sotto l'ipotesi alternativa invece da TB in poi cambia il trend da prevede il vericarsi di entrambi i casi. α1 dopo lo shock; β0 a β1 . Il modello C ad 74 4. L'ANALISI EMPIRICA Una volta scelto uno dei tre modelli sopra presentati si applica la seguente procedura per implementare il test di radice unitaria. (1) Si prendano i residui • • • {ỹti } di una regressione di i=A una costante, il time trend e i=B una costante, il time trend e i=C una costante, il time trend, yt su: DUt DT ∗ DUt e DT ∗ i (2) Si applichi il test di Dickey Fuller alla serie ỹt , confrontando la t-statistic con i valori critici calcolati da Perron. É importante sottolineare che tali valori cambiano al variare di TB T . λ= Il metodo di Perron presenta dei problemi analoghi al test di Dickey Fuller nel caso in cui le serie storiche da noi considerate siano colpite da due shocks. Il contributo di Lee e Strazicich (2003) cerca di arontare tale problema. Si consideri il seguente processo xt = δ 0 Zt + t dove Zt t ∼ i.i.d.N 0, σ 2 é un vettore di variabili esogene. Ipotizziamo due casi (1) MODELLO A Zt = [1, t, D1 t , D1 t ] dove Dj t = 1 per t ≥ T Bj + 1, j = 1, 2 e 0 altrimenti. In tal caso il test d'ipotesi, analogamente a quello di Perron (1989), é cosí fatto Ipotesi Nulla yt = µ0 + d1 B1 t + d2 B2 t + yt−1 + v1 t Ipotesi alternativa yt = µ1 + γt + d1 D1 t + d2 D2 t + v2 t dove Bj t = 1 per t = T Bj + 1 e 0 altrimenti (2) MODELLO C Zt = [1, t, D1 t , D2 t , DT1 t , DT2 t ] dove DTj t = t − T B per t ≥ T Bj + 1, j = 1, 2 e 0 altrimenti. Il test d'ipotesi ad esso associato é Ipotesi nulla yt = µ0 + d1 B1 t + d2 B2 t + d3 D1 t + d4 D2 t + yt−1 + v1 t Ipotesi alternativa yt = µ0 + γt + d1 D1 t + d2 D2 t + d3 DT1 t + d4 DT2 t + v2 t Lee e Strazicich presentano la seguente procedura (della quale non daremo dimostrazione) per eettuare tali test d'ipotesi. 1996 Q1 - LS Perron Perron Perron Perron ADF 0.6 -4.57 -4.20 -3.95 -3.66 α↓ λ→ 0.01 0.025 0.05 0.10 Trend+Interc. C B B B C C τ̃ -2.075 -2.991 -3.527 -1.963 -1.971 -1.427 -2.176 ρ̃ - - - - - -4.346 -9.746 -3.50 -3.82 -4.07 -4.38 -3.35 -3.68 -3.96 -4.26 0.9 -3.95 -4.24 -4.49 -4.88 0.6 -3.86 -4.18 -4.44 -4.75 0.7 Valori critici di τ̃ del test di Perron 0.8 Modello B - 2004 Q1 2003 Q1 2007 Q4 2007 Q3 2008 Q2 2007 Q3 Modello -3.69 -4.04 -4.31 -4.70 0.8 - 0.722 0.653 0.911 0.898 λ1 λ1 -4.32 -4.87 = 0.4 -4.03 -3.88 -38.7 -37.2 -31.7 -30.1 H0 ρ̃ λ2 = 0.8 -28.1 -26.3 e del livello di condenza -3.46 -3.80 -4.10 -4.41 0.9 SI SI SI SI SI SI SI Accetto Per ogni coppia λ1 λ2 nella tabella sovrastante sono rappresentati i valori critici rispettivamente all'1, 5 e 10 per cento Il test di Lee e Strazicich é stato implementato in R, mentre il test di Perron e l'ADF test in Eviews-6 -4.19 -4.76 = 0.2 τ̃ λ2 = 0.8 Valori critici di τ̃ e ρ̃ del test di Lee e Strazicich (Modello C) λ Modello C 0.32/0.94 0.33/0.90 λ1,2 Test di radice unitaria sulle variabili selezionate Seconda rottura All'interno della tabella vi sono i valori della statistica di Perrone in corrispondenza di ogni valore di -3.57 -3.85 -4.13 -4.51 0.7 1996 Q2 LS p̃t c̃t ˜ Lent (i − h)t ωt sht ỹt Prima rottura Metodo Serie Tabella 1. Tests di unit root α. 4.3. I TEST DI RADICE UNITARIA 75 76 4. L'ANALISI EMPIRICA É necessario stimare la regressione seguente ∆yt = δ 0 ∆Zt + φS̃t−1 + ut S̃t = yt − Ψ̃x − Zt δ̃, t = 2, .., T ; δ̃ sono i coecienti della regressione di ∆yt su ∆Zt ; Ψ̃x é pari a y1 − Z1 δ̃ (con y1 e Z1 si intende le prime osservazioni). Si dimostra che l'ipotesi nulla di unit root é descritta da φ = 0 e quindi il test é dato dove da due stimatori alternativi ρ̃ = T φ̃ τ̃ = t-statistic che testa l'ipotesi nulla φ =0 Nel lavoro gli autori presentanto i valori critici relativi sia alla λ1 = T B1 e T λ2 = ρ̃ sia alla τ̃ al variare di T B2 T . 4.3.2. Applicazione ai dati. Le procedure sopra delineate si rivelano fondamentali al nostro caso. Infatti da una semplice osservazione dei graci della sezione 4.2 é possibile individuare in quasi tutte le serie almeno una rottura strutturale che modica il processo generatore di dati a quella data. In particolare l'eetto della crisi subrime del terzo trimestre 2007 é evidente nel prezzo delle case e nei costi di costruzione. Queste serie inoltre presentano una seconda rottura attorno al 1995-96 quando hanno incominciato a crescere. Per queste serie si rende necessaria l'applicazione del test di Lee e Strazicich. Altre serie come l'user cost, l'oerta creditizia, il usso d'investimenti, l'oerta pubblica di case presentano per lo piú una sola rottura strutturale. Per queste serie si rende invece necessario il test di Perron. Per il reddito reale disponibile, presentando sempre un trend crescente, é suciente utilizzare l'ADF test. Presentiamo ora i risultati dei test. Nella tabella 1 sono rappresentati i test di radici unitaria per le variabili prese in esame. Dalla lettura della tabella si evince che le serie sono non stazionarie. Per procedere all'analisi di cointegrazione é inne importante vericare la stazionarietá delle dierenze prime delle serie sopra esaminate. Qualora anche questo test venga superato, é possibile aermare che queste sono integrate di ordine 1. La tabella 2 mostra i risultati dei test di stazionarietá applicate alle dierenze prime delle serie storiche presentate oltre che al reddito derivante dagli atti, d'interesse reale, rt , ˜ t, drent e al tasso inseriti nella relazione di breve termine. Dalla tabella risulta che tutte le serie analizzate sono stazionarie nelle dierenze prime e quindi sono integrate di ordine uno. Per testare tale ipotesi abbiamo utilizzato sempre l'ADF test, in quanto le dierenze prime non mostrano evidenti rotture strutturali che possano essere individuate dal test di Perron. 4.4. L'ANALISI DI COINTEGRAZIONE 77 Tabella 2. Tests di unit root sulle dierenze prime Test di radice unitaria sulle dierenze prime Modello τ̃ P-value dp̃t N -5.217 0.0000 dc̃t N -3.061 0.0026 d(i − h)t N -3.329 0.0012 ˜ t dLen N -2.303 0.0215 dωt N -6.305 0.0000 dsht N -2.859 0.0048 dỹt Intercept -12.222 0.0001 ˜ t drent N -11.985 0.0000 rt Trend+int. -3.571 0.0391 Per N s'intende che nel modello selezionato non vi é ne' trend ne' intercetta Serie 4.4. L'analisi di cointegrazione 4.4.1. La relazione sulla domanda. Prima di procedere alla stima del modello a correzione é necessario vericare preliminarmente se tra le variabili sopra indicate esiste eettivamente una relazione di cointegrazione. Abbiamo quindi implementato il test in EViews 6, il quale risultato é presentato nella tabella 5. Nella tabella 5 sono presentati due tipi di test che testano l'ipotesi nulla dell'esistenza di al massimo j relazioni di cointegrazione con coinvolte nella relazione di cointegrazione. j = 0, .., n − 1 dove n é il numero di variabili Si puó osservare che sia il Trace test che il 9 Max-Eigenvalue test suggeriscono l'esistenza di una sola relazione di cointegrazione . Il modello presentato ha una serie di caratteristiche: in primis é stata ipotizzata l'esistenza di una costante sia nella relazione di cointegrazione sia nella relazione di breve termine. All'interno della relazione di breve termine sono stati invece inseriti tre ritardi per ogni variabile all'interno della relazione di cointegrazione. La scelta sul numero dei ritardi é stata guidata dalla volontá di eliminare qualsiasi traccia di autocorrelazione tra i residui. Tabella 3. Test di autocorrelazione dei residui (1) Autocorrelation LM test Ritardo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 LM-test 5.1 20.2 11.6 4.6 8.8 11.3 12.2 21.9 2.8 2.5 p-value 0.83 0.02 0.24 0.86 0.46 0.25 0.20 0.01 0.97 0.98 Come si vede dalla tabella 3 l'autocorrelation LM test verica l'ipotesi nulla di assenza di autocorrelazione nei primi 10 ritardi dei residui. Come si puó osservare il test indica l'assenza di autocorrelazione per tutti i ritardi tranne che per il secondo e l'ottavo. Per eliminare qualsiasi traccia di autocorrelazione nei residui sarebbe necessario aumentare il 9Nel test, implementato in E-Views 6, sono stati utilizzati i valori critici in MacKinnon, Haug, Michelis (1999) 78 4. L'ANALISI EMPIRICA numero dei ritardi all'interno del VECM. Tale scelta non é stata intrapresa per evitare di inserire troppi parametri da stimare in relazione al numero di osservazioni. In tabella 6 vengono presentati i risultati della stima della relazione di cointegrazione 10 eettuata con il metodo di Johansen relativa alla 3.6.3 nella parte superiore e la stima della relazione di breve termine 3.6.5 nella parte inferiore, le quali ripresentiamo in forma 11. denitiva alla luce di quanto introdotto in 4.2 (3.6.3) (3.6.5) p̃dt = β0 + β1 ωt + β2 ỹt + ut ∆p̃t = φ0 + s X γ1, j ∆p̃t−j + j=1 + s X s X γ2, j ∆ωt−j + j=1 g t + γ5 ∆rent g t + vt γ3, j ∆ỹt−j + λ p̃t−1 − b̃ pt−1 + γ4 ∆Len j=1 In fase di stima é stato scelto di normalizzare ad uno il coeciente della relazione di cointegrazione relativo al prezzo reale delle case: ció consente una comoda lettura in termini economici del rapporto causa-eetto delle nostre variabili esplicative sul prezzo delle case. Le stime indicano chiaramente la signicativitá dell'user cost e del reddito reale disponibile. In particolare il coeciente relativo all'user cost indica che una variazione di 0.001 di quest'ultimo porta ad una variazione del 2.4 per cento circa del prezzo delle case. Ció implica che un abbassamento del mortgage rate di mezzo punto percentuale su base annuale (derivante ad esempio da una politica monetaria espansiva) ha come eetto dal 12. lato della domanda di innalzare il prezzo delle case del 12% circa Inoltre un tale risul- tato relativo al coeciente legato all'user cost suggerisce che il prezzo delle case é molto sensibile ad una variazione dei tassi d'interesse o delle aspettative, evidenziando quindi come gli immobili possano essere molto simili ad altri strumenti tipici del risparmio delle famiglie. Per quanto riguarda invece il coeciente relativo al reddito reale disponibile, questo suggerisce che una variazione dell'1% del reddito porta ad una variazione del 1.3 % nel prezzo delle case. Nella parte inferiore della tabella 6 é rappresentata la stima delle relazioni di breve termine. Ció che a noi interessa in particolar modo sono i risultati della relazione relativa alla variazione del prezzo ∆p̃t ovvero la stima della 3.6.5. Si osservi innanzitutto che la 10Si veda a proposito Johansen, Juselius (1990). 11In Appendice 1 sono presentati i risultati della stima delle relazioni di breve termine delle altre variabili appartenenti alla relazione di cointegrazione. 12Si β3 osservi che l'user cost é l'unica grandezza non espressa in termini logaritmici e quindi il coeciente della 3.6.3 si interpreta ∆p̃t /p̃t . Essendo invece ∆ωt interpretato come un elasticitá. ỹt espresso in termini logaritmici il coeciente β2 viene p̃t , ωt , ỹt gt ˜ t ,∆Len ∆rent 0.350 0.093 0.047 Alcuna * Al massimo 1 Al massimo 2 3.603 10.949 43.265 Trace statistic Trace test 3.841 15.495 29.797 Valore critico 0.05 0.350 0.093 0.047 Alcuna* Al massimo 1 Al massimo 2 3.603 7.347 32.316 Max-Eigen statistic 3.841 14.265 21.132 Valore critico 0.05 Tabella 5. Test di cointegrazione (1) Il test indica una sola relazione di cointegrazione Autovalore N. di CE(s) ipotizzate Maximum eigenvalue test Il test indica una sola relazione di cointegrazione * indica che si riuta l'ipotesi nulla Autovalore N. di CE(s) ipotizzate Assunzione sul trend: Linear deterministic trend N. ritardi nel VECM: 3 Sample: 1990 Q1 2009 Q3 Serie esogene: Serie endogene: p̃dt = β0 + β1 ωt + β2 ỹt + ut Test di cointegrazione per la relazione 3.6.3 Tabella 4. Test di cointegrazione (1) 0.0577 0.4490 0.0009 p-value 0.0577 0.2146 0.0008 p-value 4.4. L'ANALISI DI COINTEGRAZIONE 79 statistic -9.413 0.36 0.22 (2.17) -0.02 (-2.73) I valori in parentesi sono la (3.23) ∆p̃t−2 γ1, 2 (-2.8) -0.3 ∆p̃t−3 γ1, 3 j=1 Ps (0.61) 0.32 ∆ωt−2 γ2, 1 gt ∆rent 0.1 (0.2) 2.523 0.448 β2 1.13 (1.01) 0.22 ∆ỹt−1 γ3, 1 (-0.72) -0.16 ∆ỹt−2 γ3, 2 (-1.29) -0.26 ∆ỹt−3 γ3, 3 (1.49) 0.01 1 φ0 (5.82) 0.08 gt ∆Len γ4 (1.95) 0.07 gt ∆rent γ5 Reddito disponibile g t + γ5 ∆rent g t + vt γ3, j ∆ỹt−j + λut−1 + γ4 ∆Len var. atti j=1 Ps ∆ωt−3 γ2, 3 γ2, j ∆ωt−j + del coeciente stimato (1.38) 0.67 ∆ωt−1 γ2, 1 γ1, j ∆p̃t−j + τ -statistic j=1 Ps ˜ t, ∆Len Stima della relazione di breve termine 3.6.5 5.028 4.778 -24.025 β1 β0 var. oerta creditizia ∆p̃t−1 γ1, 1 ut−1 λ ∆p̃t = φ0 + Variabili esogene: τ̃ - St.error Stime user cost Intercetta p̃dt = β0 + β1 ωt + β2 ỹt + ut Stima della relazione di lungo termine 3.6.3 Tabella 6. Il prezzo delle case dal lato della domanda 80 4. L'ANALISI EMPIRICA 4.4. L'ANALISI DI COINTEGRAZIONE stima di λ 81 é signicativa e minore di 0: ció signica che il prezzo si aggiusta verso la relazione di lungo termine che risulta quindi essere una relazione di equilibrio. Le stime indicano inoltre che la variazione del prezzo delle case é fortemente autocorrelata in quanto i tre ritardi sono tutti signicativi. Il risultato piú importante che vogliamo evidenziare é il ruolo della variazione dell'oerta di credito, g t, ∆Len che inuenza positivamente nel breve termine il prezzo delle case. Questo risultato, giá evidente dall'analisi graca, suggerisce una forte inuenza della crescita creditizia sull'andamento del prezzo delle case e conferma il legame tra i due mercati. La variazione degli atti risulta essere un'altra delle variabili che nel breve termine inuenza i prezzi positivamente. Si ricorda che l'inserimento di questa variabile era stato giusticato dalla constatazione che nel breve termine gli atti possano discostarsi dalla relazione di equilibrio. Nella tabella 7 é presentato il test di normalitá dei residui che non é altro che l'estensione multivariata del test di Jarque-Bera. Nella prima parte della tabella possiamo osservare il test d'ipotesi singolo e congiunto sulla simmetria della distribuzione dei residui (Skewness= 0) . Si osservi che l'ipotesi nulla viene accettata in tutti e quattro i casi. Nella seconda parte della tabella vengono mostrati i risultati del test d'ipotesi singoli e congiunti che vericano se la curtosi della distribuzione dei residui é pari a 3. In tal caso non si accetta l'ipotesi nulla solo per i residui della seconda relazione del VECM, ma congiuntamente viene accettata. Inne, la terza parte della tabella mostra il test di Jarque Bera per ogni relazione. Si osservi che a parte per la seconda relazione, si accetta l'ipotesi nulla di normalitá per tutte le relazioni e congiuntamente. I risultati di questo test raorzano i risultati della stima eettuata con il metodo di Johansen, Juselius (1990) in quanto, nel lavoro citato, vengono fatte ipotesi di normalitá. 4.4.2. La relazione sull'oerta. Presentiamo ora i risultati della stima della rela- zione dell'oerta di breve e lungo termine. Al ne di svolgere l'analisi che segue si vuole sottolineare che siamo dovuti intervenire per eliminare la presenza di stagionalitá nelle serie storiche. In tabella 9 sono presentati i risultati del test di cointegrazione. Come nella relazione sulla domanda, il modello selezionato presenta un'intercetta sia nella relazione di cointegrazione che nel VECM. Tuttavia, diversamente dalla domanda, é stato suciente inserire solo due ritardi delle variabili endogene nel VECM al ne di eliminare l'autocorrelazione nei residui. Infatti in tabella 8 si possono osservare i risultati del test di autocorrelazione 13. che mostra assenza di autocorrelazione per quasi tutti i ritardi dal primo al decimo Solo al settimo ritardo si riuta l'ipotesi di assenza di autocorrelazione. Anche in questa caso, 13La scelta del numero dei ritardi é stata guidata anche da altri test come il Lag-Exclusion test implementato in E-Views 6 82 4. L'ANALISI EMPIRICA Tabella 7. Test di normalitá dei residui(1) Skewness tests Component Skewness χ2 df p-value 1 0.052 0.034 1 0.854 2 -0.363 1.647 1 0.199 3 -0.029 0.011 1 0.918 1.692 3 0.639 p-value Joint Kurtosis tests Component Kurtosis χ2 df 1 2.143 2.295 1 0.13 2 1.93 3.576 1 0.059 3 2.096 2.554 1 0.11 8.425 3 0.038 Joint Jarque Bera tests Component Jarque Bera df p-value 1 2.329 2 0.312 2 5.223 2 0.073 3 2.564 2 0.277 Joint 10.117 6 0.12 abbiamo evitato di aumentare il numero di ritardi nel VECM per mantenere un rapporto accettabile tra parametri da stimare e numerositá campionaria. Sia i risultati del Trace test che del Max-Eigenvalue test mostrano chiaramente l'esistenza di una sola relazione di cointegrazione. Si osservino in tabella 10 i risultati delle stime delle 3.6.4 e 3.6.6 che ripresentiamo di seguito. Tabella 8. Test di autocorrelazione dei residui(2) Autocorrelation LM test Ritardo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 LM-test 16.4 10 15.8 18.6 9.9 8.7 30.5 19.4 9.6 9.4 p-value 0.42 0.87 0.47 0.29 0.87 0.92 0.02 0.25 0.89 0.9 4.4. L'ANALISI DI COINTEGRAZIONE (3.6.4) p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht + u0t 0 0 (3.6.6) 83 (i − h)t = φ00 + s X 0 γ1, j ∆p̃t−j j=1 + s0 X + s X 0 0 γ2, j ∆(i − h)t−j + s X 0 γ3, j ∆c̃t−j + j=1 j=1 0 0 0 0 0 g b̃ γ4, j ∆sht−j + γ5 ∆Lent + γ6 rt + λ p̃t−1 − pt−1 + vt j=1 Nella parte superiore sono presentate le stime dei coecienti della relazione di cointegrazione relative all'oerta. I coecienti sono tutti signicativi e presentano i segni attesi: in particolare una variazione del 1 per cento del usso degli investimenti porta ad una riduzione del prezzo reale dello 0.38 per cento mentre un aumento dei costi di produzione del 1 per cento porta ad un aumento del prezzo del 1.39 per cento. Dalle stime inoltre, risulta che l'oerta pubblica di case inuenza negativamente, seppure in modo marginale il prezzo, e ció suggerisce l'ecacia distorsiva di tali politiche sull'andamento del mercato. In particolare tale eetto negativo potrebbe confermare quanto ipotizzato in 2.3.2, cioé che l'introduzione della nuova normativa sul Right to Buy Scheme possa aver contribuito a far crescere il prezzo delle case tra il 2005 ed il 2007. Nella parte inferiore della tabella viene invece presentata la stima della relazione 14. di breve termine 3.6.6 aggiustamento λ Di tale relazione é importante osservare che il coeciente di risulta essere negativo mentre il segno atteso é positivo. Questo risultato rimane invariato a prescindere dal modello scelto e quindi é necessario chiedersi come mai ció si verica. Come é stato osservato in 3.6, é chiaro ad esempio che a seguito di uno scostamento s positivo dalla relazione di equilibrio sull'oerta (p̃t > β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht ) le imprese del settore otterranno un protto maggiore. Ció indurrebbe tali imprese ad aumentare l'oerta di case nel sistema. Tuttavia in 2.2 sono stati descritti vari fattori che possono spiegare questo risultato: • La lentezza del processo di concessione a costruire contribuisce a spiegare la lentezza della risposta del settore delle costruzioni a variazioni del prezzo delle case. Ció é confermato dall'assenza di signicativitá per i coecienti relativi ai ritardi del prezzo delle case nella stima della relazione di breve termine 3.6.6. • L'elevato grado di concentrazione all'interno delle settore potrebbe spiegare la scarsa reattivitá delle imprese a seguito di una variazione del prezzo delle case. Le imprese potrebbero infatti attuare una strategia di contingentamento dell'oerta al ne di evitare di frenare la crescita del prezzo delle case. 14In Appendice 1 sono presentati i risultati della stima delle relazioni di breve termine delle altre variabili appartenenti alla relazione di cointegrazione. 84 4. L'ANALISI EMPIRICA • In 2.2 é stato osservato che le imprese del settore potrebbero essere maggiormente interessate all'andamento del prezzo dei terreni piú che a quello delle case. Queste argomentazioni ci aiutano a comprendere questo risultato controintuitivo sul coeciente di aggiustamento. Prima di procedere é importante chiarire il signicato di queste stime relative al usso d'investimenti. Dalla stima della relazione di cointegrazione si evince chiaramente che il usso degli investimenti ha un eetto negativo sul prezzo delle case. Ció che non si puó aermare (e che anzi si riuta) é che un aumento del prezzo delle case porti ad un aumento 15. del usso degli investimenti Per quanto riguarda le altre variabili si osservi che, a parte per i ritardi del usso d'investimenti, i coecienti dei ritardi delle altre variabili all'interno della relazione di cointegrazione non risultano essere signicativi (a parte per ∆sht−2 ). Questa forte autocor- relazione suggerisce che il usso degli investimenti risulta essere inuenzata piú delle altre variabili da fattori esogeni al modello come ad esempio l'andamento del mercato creditizio. Si osservi infatti che il coeciente associato al tasso d'interesse reale risulta essere signicativo e del segno atteso. In particolare una variazione del 0.5% del tasso d'interesse reale porta ad una riduzione del 2% del usso d'investimenti in quanto all'aumentare del tasso d'interesse reale aumenta il costo del nanziamento da parte delle imprese del settore. Inne la signicativitá del coeciente associato alla crescita creditizia suggerisce che il mercato del credito ha un peso rilevante sull'andamento del settore delle costruzioni. In particolare riusciamo a confermare che l'andamento dell'oerta creditizia inuenza il mercato delle case anche se in maniera contrastante: da un lato l'aumento dell'oerta creditizia induce ad un aumento della domanda e quindi del prezzo, dall'altro lato porta ad una aumento degli investimenti nel settore i quali nel lungo termine portano a ridurre il prezzo delle case. Vedremo nella sezione 4.5 come cercheremo di comprendere quale sia tra i due l'eetto predominante. Per concludere presentiamo ora il test di normalitá sui residui presentati in tabella 4.4.2. Il test di Jarque-Bera ci porta ad accettare l'ipotesi congiunta di normalitá ad ogni livello di signicativitá a parte per la relazione relativa al usso d'investimenti. In ogni caso i risultati sulle altre relazioni sono decisamente piú robusti; per questo motivo si arriva ad accettare globalmente l'ipotesi di normalitá. Ció, come per la relazione sul prezzo dal lato della domanda, raorza i risultati delle stime eettuate con il metodo di Johansen. 15Tale risultato conferma quanto detto in altri contributi in letteratura sul Regno Unito come quello di Bramley, Lieshman(2005). p̃t , (i − h)t , c̃t , sht gt rt , ∆Len Serie endogene: 0.454 0.236 0.105 0.007 Alcuna * Al massimo 1 Al massimo 2 Al massimo 3 0.552 8.794 28.748 73.49 Trace statistic Trace test 3.841 15.495 29.797 47.856 Valore critico 0.05 44.742 0.454 0.236 0.105 0.007 Alcuna* Al massimo 1 Al massimo 2 Al massimo 3 3.841 14.265 21.132 27.584 Valore critico 0.05 Il test indica una sola relazione di cointegrazione 0.552 8.242 19.954 Max-Eigen statistic Maximum eigenvalue test Autovalore N. di CE(s) ipotizzate Il test indica una sola relazione di cointegrazione * indica che si riuta l'ipotesi nulla Autovalore N. di CE(s) ipotizzate Assunzione sul trend: Linear deterministic trend N. ritardi nel VECM: 2 Sample: 1990 Q1 2009 Q3 Serie esogene: p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht + u0 t Test di cointegrazione per la relazione 3.6.4 Tabella 9. Test di cointegrazione (2) 0.4574 0.3546 0.0724 0.0001 p-value 0.4574 0.3848 0.0657 0.0000 p-value 4.4. L'ANALISI DI COINTEGRAZIONE 85 statistic 0.54 (0.14) 0.05 ∆p̃t−2 0 γ1, 2 I valori in parentesi sono la (1.35) -0.34 (-1.84) ∆p̃t−1 0 γ1, 1 j=1 Ps0 τ -statistic (-2.1) -0.2 ∆ (i − h)t−2 0 γ2, 2 31.949 0.044 1.3945 0.48 (1.3) (-0.41) -0.15 ∆c̃t−2 0 γ3, 2 j=1 Ps0 (0.98) 0.05 -3.128 -0.013 β3 -0.0395 Social housing (2.33) 0.11 ∆sht−2 0 γ4, 2 (-0.4) -0.01 1 φ00 (3.42) 0.18 gt ∆Len γ50 (-1.95) -4.04 rt γ60 0 0 0 0 0 g b̃ γ4, j ∆sht−j + γ5 ∆Lent + γ6 rt + λ p̃t−1 − pt−1 + vt ∆sht−1 0 γ4, 1 0 γ3, j ∆c̃t−j + + ∆c̃t−1 0 γ3, 1 j=1 Ps0 tasso d'interesse reale rt Costi di produzione β2 Stima del VECM del coeciente stimato (-5.73) -0.59 ˜ t ∆Len -3.668 -0.103 -0.3791 0 γ2, j ∆(i − h)t−j + ∆ (i − h)t−1 0 γ2, 1 0 γ1, j ∆p̃t−j + var. oerta creditizia -3.1372 β1 β0 j=1 Ps0 u0t−1 λ (i − h)t = φ00 + Variabili esogene: τ̃ - St.error Stime Investimenti Intercetta p̃st = β0 + β1 (i − h)t + β2 c̃t + β3 sht + u0 t Stima della relazione di lungo termine 3.6.4 Tabella 10. Il prezzo delle case dal lato dell'oerta 86 4. L'ANALISI EMPIRICA 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 87 Tabella 11. Test di normalitá dei residui (2) Skewness tests Component Skewness χ2 df 1 -0.098 0.118 1 0.731 2 0.453 2.527 1 0.112 3 -0.191 0.448 1 0.503 4 -0.462 2.632 1 0.105 5.725 4 0.221 Joint p-value Kurtosis tests Component Kurtosis χ2 df p-value 1 2.855 0.065 1 0.799 2 1.924 3.568 1 0.056 3 3.352 0.383 1 0.563 4 2.165 2.148 1 0.143 6.163 4 0.187 Joint Jarque Bera tests Component Jarque Bera df p-value 1 0.183 2 0.912 2 6.095 2 0.047 3 0.831 2 0.66 4 4.8 2 0.092 Joint 11.888 8 0.156 4.5. Gli eetti di shock esogeni La stima delle relazioni presentata nella sezione 4.4 ci ha consentito di identicare il ruolo sull'andamento del mercato delle case di ognuna delle variabili presentate in 4.2. Ció che tuttavia non é chiaro, é come queste variabili interagiscano fra di loro e come questa interazione inuenzi la grandezza che piú ci interessa: il prezzo delle abitazioni. Piú dettagliatamente, a noi interesserebbe rispondere a tre domande: (1) Come interagiscono tra di loro il prezzo della domanda e il prezzo dell'oerta? Finora i due gruppi di relazioni che abbiamo stimato, sono state trattate in maniera isolata l'una dall'altra. Tuttavia é evidente che il prezzo di mercato di un immobile sará il risultato dell'incontro tra oerta e domanda. (2) Cosa succede nel mercato immobiliare a seguito di uno shock creditizio? In tutto il lavoro abbiamo sottolineato come il mercato immobiliare sia fortemente inuenzato dall'andamento del mercato creditizio sia dal lato della domanda che 88 4. L'ANALISI EMPIRICA dal lato dell'oerta. É necessario quindi chiedersi come risponde il prezzo delle case a seguito di uno shock creditizio. (3) Quali sono le cause principali che hanno causato la bolla immobiliare? Inoltre la presenza di risultati controintuitivi derivanti dalle stime delle relazioni suddette (come ad esempio il segno del coeciente di aggiustamento degli investimenti nella stima della relazione 3.6.6), potrebbe porre qualche dubbio sulla validitá del modello teorico utilizzato. Per rispondere a queste domande abbiamo elaborato una simulazione per identicare l'eetto sul prezzo delle case di shocks applicati al nostro modello. In particolare, legando tra loro domanda ed oerta e utilizzando le stime presentate nelle tabelle 6 e 10, abbiamo elaborato una routine in MatLab che cerchi di riprodurre le variazioni che il prezzo delle case potrebbe subire, a seguito di uno shock sul credito e sull'oerta di case. Tale procedura ha un duplice scopo: da un lato si vuole mostrare che il modello non riproduce prezzi anomali rispetto agli shock applicati, cosa che invaliderebbe la scelta del modello teorico utilizzato; dall'altro lato ci aiuta a rispondere alle domande 2 e 3 poste sopra. In primis é stato necessario fare un'ipotesi su come domanda e oerta interagiscono fra di loro. Abbiamo visto che le relazioni di lungo termine inserite nel VECM forniscono, in assenza di shock, due livelli dei prezzi che mantengono in equilibrio da un lato la domanda e dall'altro l'oerta. Qualora tali prezzi siano uguali é logico pensare che il mercato sia in una situazione di equilibrio. Qualora i prezzi siano diversi non vi é una situazione di equilibrio e quindi c'é spazio per un ulteriore aggiustamento delle variabili. Ad esempio, se in t si verica un abbassamento dell'user cost, questo porterá ad un aumento del prezzo che gli acquirenti sono disposti a spendere per comprare la casa. Una situazione di questo genere puó essere immaginata come una contrattazione da parte di due soggetti, il settore delle costruzioni e le famiglie, nel quale quest'ultimo ore un prezzo imprese del settore delle costruzioni in t+1 pdt > pdt−1 = pst−1 . Le vedono quindi aumentare il prezzo al quale possono vendere le case di nuova costruzione, di conseguenza varieranno i loro investimenti e il prezzo a cui vendono le nuove case pagare per avere una casa in t + 2, pst+1 . Tale prezzo é il prezzo che le famiglie devono il quale modicando tutte le variabili all'interno della relazione di cointegrazione porteranno ad un'ulteriore variazione del prezzo che le famiglie in t+3 sono disposte a pagare. Schematizziamo ora il processo descritto. • In • Ipotizziamo che in t=0 il sistema é in equilibrio, quindi p̃∗ = pdt = pst per tutti i t = 0, −1, −2.16 t = 1 si verichi uno shock 1 < 0 nell'equazione dell'user cost ; ció ha un eetto sul VECM 16In realtá ció non sarebbe possibile in quanto nel VECM di entrambi i modelli vi sono le costanti che portano ad avere un residuo di cointegrazione diverso da 0 in ogni periodo, cosa che costringe le nostre variabili ad un raggiustamento. Tuttavia possiamo ignorare le costanti unicamente a ne espositivo dato che ció non cambia il senso della procedura sopra esposta. 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 89 ∆p̃0 ∆p̃−1 ∆p̃−2 ∆p̃1 ∆ω1 = c + A1 ∆ω0 + A2 ∆ω−1 + A3 ∆ω−2 ∆ỹ1 ∆ỹ0 ∆ỹ−1 ∆ỹ−2 p̃0 0 0 g g 1 + λβ ω0 + 1 +b1 ∆Len1 + b2 ∆rent ỹ0 0 dove Ai mata in con i = 1, 2, 3 17 4.4 ; b1 , b2 é la matrice dei coecienti relativi all'i-esimo ritardo sti- sono i vettori delle stime relativi alle variazione dell'oerta creditizia e degli atti; λ β0 é il coeciente di aggiustamento stimato e sono i coecienti della relazione di cointegrazione. Si osservi che tale shock non inuenza in t=0 il prezzo delle case, bensí in t=1 attraverso il ritardo dell'user t = 1 lo shock 1 sull'user cost produce inoltre u1 = β1 1 sulla relazione di cointegrazione, dove β1 é la cost. In ad un residuo pari a stima del coeciente associato all'user cost nella relazione di cointegrazione. • In t=2 d il prezzo e tutte le altre variabili della relazione di cointegrazione (p̃2 , ∆ω2 , ∆ỹ2 ) variano t = 1 a fronte dello a seguito di ∆ω1 = 1 e del residuo u1 = β1 1 generatosi in t=2 shock sull'user cost. La variazione prodotta in di tutte le variabili rappresenta la risposta dal lato della domanda a fronte dello shock vericatosi in t = 1. In particolare, ∆p̃d2 é la variazione nel prezzo delle case prodotta dal lato della domanda. • In t = 3 le imprese reagiscono al nuovo prezzo, p̃2 = p̃∗+∆p̃d2 del prezzo delle case che le famiglie sono ora disposte a spendere. La risposta delle imprese é denita dallo stesso modello in questo modo. ∆p̃s3 ∆ (i − h)3 ∆c̃3 = c0 + A01 ∆sh3 ∆p̃d2 ∆ (i − h)2 ∆c̃2 ∆sh2 + A02 p̃d2 g 3 + λ0 β 00 (i − h)2 +b01 r3 + b02 ∆Len c̃2 sh2 ∆p̃d1 ∆ (i − h)1 ∆c̃1 ∆sh1 dove, analogamente con quanto fatto per la domanda, i coecienti e le matrici dei ritardi sono quelli stimati e presentati in tabella 13 dell'Appendice 1. Il modello 17In particolare, la prima, la seconda e la terza riga della matrice Ai associato a ∆p̃t−i , ∆ωt−i e ∆ỹt−i é composta dalle stime del coeciente che compare rispettivamente nella relazione relativa a risultati di queste stime sono riassunte nella tabella 12 dell'Appendice 1. p̃t , ∆ωt e ∆ỹt . I 90 4. L'ANALISI EMPIRICA produce una variazione del prezzo dal lato dell'oerta, ∆p̃s3 a seguito dello shock nel prezzo dal lato della domanda che corrisponde con la risposta da parte delle imprese. Le imprese rilanciano orendo quindi un prezzo pari a p̃s3 = p̃d2 + ∆p̃s3 • Il prezzo di rilancio rientra a sua volta nel modello della domanda producendo a sua volta un ulteriore prezzo di risposta in ∆p̃d4 ∆p̃s3 t=4 ∆p̃s2 ∆p̃s1 ∆ω4 = c + A1 ∆ω3 + A2 ∆ω2 + A3 ∆ω1 ∆ỹ4 ∆ỹ3 ∆ỹ2 ∆ỹ1 s p̃2 0 g g +b1 ∆Len3 + b2 ∆rent3 + λβ ω2 ỹ2 Le famiglie rilancieranno a loro volta un prezzo pari a p̃d4 = p̃s3 + ∆p̃d4 Tale procedura puó essere ripetuta per n periodi inserendo ulteriori shock (anche di diverso tipo) ai passi intermedi. Si osservi che in tal modo si producono due sequenze di prezzi, p̃dt e p̃st le quali risultano inuenzate l'una dall'altra oltre che dalle altre variabili delle relazioni di cointegrazione che commuovono con i prezzi. Si osservi che di periodo in periodo non sono solo i prezzi a cambiare, ma cambiano, per via della struttura dinamica del VECM, anche le variabili all'interno delle relazioni di cointegrazione. Una procedura cosí descritta ci consente innanzitutto di rispondere al quesito numero 2 che ci siamo posti all'inizio di questa sezione. Cosa succede al prezzo delle case a seguito di uno shock creditizio positivo? Come abbiamo detto piú volte, ció che ci aspettiamo é che a seguito di un rilassamento del credito il prezzo delle case aumenti. Tuttavia ció non potrebbe essere asserito dalla semplice osservazione delle stime, in quanto la crescita creditizia ha un duplice eetto sia dal lato della domanda che dal lato dell'oerta. A tal ne abbiamo strutturato la simulazione attuando due tipi di shock. Nel primo abbiamo prodotto, seguendo la procedura sopra delineata, i prezzi delle case per 40 periodi generando uno shock creditizio di una durata pari a 2 anni nel quale in ogni trimestre l'oerta creditizia sale del 9% per cento circa. Questo tasso é stato scelto prendendo un tasso di crescita medio dell'oerta creditizia nel periodo immediatamente successivo al terzo trimestre del 1995, momento in cui il boom creditizio é incominciato. Tale valore é stato inserito nella nostra simulazione tra il decimo e il diciottesimo periodo. Dato che l'aumento dell'oerta creditizia rientra sia nella prima che nella seconda equazione, lo shock colpisce 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 91 entrambe le relazioni dal periodo 10 in poi. Nel periodo di riferimento é stato scelto un tasso d'interesse reale pari a 1.3%. I risultati sono presentati in gura 4.5.1, nella quale abbiamo rappresentato l'andamento del valor medio tra prezzo della domanda e prezzo dell'oerta simulato. Ció che si puó osservare é che, a seguito dello shock dell'oerta creditizia, il prezzo delle case sale nei due anni successivi del 20 per cento circa. É interessante osservare che anche se l'iniezione di moneta termina al diciottesimo periodo, il prezzo delle case continua comunque a crescere nei periodi successivi anche se ad un tasso via via decrescente. Attorno al venticinquesimo periodo lo shock sembra essersi completamente assorbito. I risultati di questo primo esperimento suggeriscono quindi che l'aumento dell'oerta creditizia ha un eetto positivo sui prezzi. Vediamo ora un caso analogo a quello precedente, ovvero un aumento dell'oerta creditizia della stessa misura del caso precedente, accompagnato questa volta anche da una diminuizione del tasso d'interesse nominale nello stesso periodo (immaginiamo di essere a prezzi costanti). Si osservi innanzitutto che una riduzione del tasso d'interesse nominale ha eetto su due fronti: da un lato riduce il tasso d'interesse reale della stessa misura, inducendo un aumento del usso d'investimenti portando quindi ad una riduzione del prezzo d'oerta; dall'altro riduce della stessa misura l'user cost provocando un aumento del prezzo di domanda. L'eetto nale sul prezzo medio simulato dipenderá da quale parte la diminuizione del tasso avrá un eetto maggiore. Per produrre tale shock dal lato dell'oerta il tasso d'interesse reale é stato abbassato da 0.013 a 0.01 dal 10-mo al 18-mo periodo. Dal lato della domanda é stato applicato uno shock di -0.003 al 10-mo periodo nella relazione dell'user cost del VECM e uno pari a +0.003 al 18-mo periodo alla ne del fenomeno. Il risultato é presentato in gura 4.5.2 Come si vede in gura 4.5.2, il prezzo raggiunge un livello leggermente piú alto rispetto a quanto presentato in gura 4.5.1. Questo implica necessariamente che una diminuizione del tasso d'interesse accompagnato dall'aumento dell'oerta creditizia ha portato ad un aumento del prezzo delle case, suggerendo quindi che la spinta dal lato della domanda é piú forte. L'ultimo caso sopra presentato é quello che rispecchia maggiormente ció che é successo all'inizio della boom. A seguito del terzo trimestre del 1995 é aumentata l'oerta creditizia e il tasso d'interesse reale ha iniziato un trend discendente. I risultati di questo esperimento suggeriscono che un aumento dell'oerta creditizia, accompagnato da una riduzione del tasso d'interesse reale, portano ad una crescita del prezzo delle case maggiore di quella causata dalla sola oerta creditizia. La procedura sopra delineata puó essere utilizzata per identicare i fattori che hanno determinato la traiettoria dei prezzi nel periodo in esame. Ció é stato fatto, é stato simulare i prezzi delle case per un numero di periodi pari alla durata del campione (79 periodi), applicando a certi istanti di tempo shock opportuni. In particolare, nella simulazione sono stati riprodotti tutti i piú importanti cambiamenti dello scenario che, a nostro parere, 92 4. L'ANALISI EMPIRICA Figura 4.5.1. Il prezzo delle case a seguito di uno shock creditizio (1) 4.3 4.25 Fine shock 4.2 4.15 4.1 Inizio shock 4.05 0 5 10 15 20 25 30 35 40 Figura 4.5.2. Il prezzo delle case a seguito di uno shock creditizio (2) 4.5 4.45 4.4 Fine shock 4.35 4.3 4.25 4.2 4.15 Inizio shock 4.1 4.05 4 0 5 10 15 20 25 30 35 40 potrebbero aver inuenzato la dinamica dei prezzi al quale abbiamo assistito. Confrontando la serie dei prezzi simulati con questa procedura e quella dei prezzi reali, possiamo capire se i cambiamenti di scenario ipotizzati siano eettivamente quelli determinanti. 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 93 Gli scenari ipotizzati al ne della simulazione sono i seguenti: • Oerta creditizia: Dal terzo trimestre 1995 (1995 q3) al terzo trimestre 2007 é stato imposto un tasso di crescita creditizia del 4 per cento a trimestre; oltre questo termine é stato imposto al -14 per cento no alla ne del periodo campionario. • Tasso d'interesse: Dall'inizio del campione no al terzo trimestre 1995 é stato invece imposto un tasso d'interesse reale del 1.3 per cento, che poi passa all'1 per cento no al 2001 q1. Negli anni successivi no alla ne del campione, il tasso d'interesse é stato ssato allo 0.6 per cento. Tali variazioni sono state imposte anche nella relazione dell'user cost. • Oerta pubblica di case: Il tasso di crescita dell'oerta di case é stato ssato al 3 per cento dal terzo trimestre 1996 no al secondo trimestre 2004 per poi cambiarlo al -13 per cento no alla ne del campione. Si osservi che questi tassi sono stati scelti prendendo i tassi medi delle serie in questione. In gura 4.5.3 sono presentati i risultati della simulazione. Nell'Appendice 2 é possibile trovare il codice implementato in MatLab per realizzare questi 3 graci. L'andamento della serie simulata risulta essere molto simile a quella del prezzo reale. Si osservi che ai ni della simulazione sono stati applicati degli shocks coerentemente con i cambiamenti di scenario piú importanti; utilizzando tuttavia dei tassi medi, la serie dei prezzi simulata risulta avere un andamento sicuramente meno disturbato rispetto a quella dei prezzi reali. Si osservi infatti che lo scostamento tra la serie simulata e quella reale assume un carattere sistematico in certi sottoperiodi a causa della naturale variabilitá delle serie che nella simulazione é stata ignorata. I risultati di questa analisi sono molto chiari. Ció che é stato fatto é stato semplicemente applicare degli shock esogeni al modello, di un'entitá pari a quelli osservati nel nostro periodo campionario. Le variabili endogene inserite nelle due relazioni di cointegrazione hanno risposto a questi shocks essendo legate dal vincolo di contrattazione tra famiglie e imprese da noi imposto. La forte somiglianza tra serie simulata e serie reale ci induce a pensare che i fattori da noi individuati come cause scatenanti il boom dei prezzi possano essere validi. In particolare, anche se la procedura sopra delineata non é del tutto rigorosa, i risultati di questa simulazione ci aiutano a sostenere che l'aumento dell'oerta creditizia accompagnata dall'abbassamento del tasso d'interesse reale siano stati la causa scatenante l'ascesa dei prezzi. La serie dei prezzi simulati mantiene un trend costante per tutto il periodo in cui lo scenario introdotto dal 1995 rimane in vigore. Dal 2004 in poi lo scenario é cambiato nuovamente: la riduzione dell'oerta pubblica di case ha portato ad un aumento del tasso di crescita dei prezzi simulati, mitigato tuttavia dal contemporaneo innalzamento del tasso d'interesse reale. Ció é coerente con l'andamento dei prezzi reali e quindi confermerebbe quanto ipotizzato in 2.3.2 e 2.1.1, ovvero che la riduzione dell'oerta di case potrebbe aver spinto i prezzi delle case verso l'alto, i quali si erano arrestati a seguito della contrazione 94 4. L'ANALISI EMPIRICA del credito da parte della Bank of England. Inne la stretta creditizia causata dalla crisi subprime ha portato al crollo dei prezzi al quale abbiamo assistito. É importante sottolineare che la procedura sopra presentata non ha alcune pretese di previsione dell'andamento del prezzo delle case futuro; infatti questa risulta essere innanzitutto un esercizio per vericare la validitá del modello nello spiegare le dinamiche che inuenzano l'andamento del prezzo delle abitazioni. In secondo luogo, la simulazione ha contribuito a sostenere uno dei punti chiave del presente elaborato, ovvero che la crescita creditizia avvenuta nel Regno Unito abbia favorito la nascita e la successiva evoluzione della bolla immobiliare inglese. 3.6 3.8 4 4.2 4.4 4.6 4.8 5 0 10 20 30 40 50 Figura 4.5.3. Prezzo reale delle case e prezzi simulati 60 70 Prezzo delle case Prezzo delle case simulato 80 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 95 Conclusioni Al ne di una maggiore comprensione dei risultati di questa ricerca si rende necessario riassumerne brevemente i contenuti. Nei primi due capitoli abbiamo descritto il mercato delle case ed i mercati ad esso collegati ed il loro funzionamento, denendo chi sono gli agenti che tipicamente vi operano ed il loro ruolo. In particolare abbiamo identicato: Le famiglie: sono i soggetti che principalmente domandano un'abitazione allo sco- po di massimizzare la loro utilitá intertemporale. La casa infatti garantisce loro dei servizi di alloggio, che possono comunque essere venduti nel mercato degli atti. Ció caratterizza il bene casa come un vero e proprio asset nanziario che rientra nel portafoglio delle famiglie. Le agenzie immobiliari: fungono da tramite tra compratore e venditore per l'ac- quisto della casa. La struttura di questo mercato, nonché i costi dell'intermediazione determinano la uiditá del trasferimento della domanda delle famiglie nel mercato delle case di proprietá. Una maggior ecienza di questo mercato, quindi, favorisce il trasferimento di uno shock dal lato della domanda direttamente sul prezzo delle case in vendita. Le imprese del settore costruzioni: sono tipicamente i soggetti (ma non sono i soli) che garantiscono un'oerta di nuove case. La regolamentazione di questo settore limita fortemente la loro reattivitá a seguito di una variazione del prezzo di vendita. Le banche: nanziano le famiglie per l'acquisto della casa e le imprese del settore costruzioni per i loro investimenti. Queste scelgono l'ammontare di prestiti da concedere ed il tasso d'interesse ad essi applicati e determinano cosí la domanda e l'oerta di abitazioni. Dal lato della domanda, in particolare, é importante sottolineare che la maggior parte delle famiglie necessita di un mutuo per l'acquisto di una nuova casa. Quindi variazioni sull'oerta di credito determinano direttamente l'ammontare della domanda di case che eettivamente si aaccia 97 98 4. L'ANALISI EMPIRICA sul mercato, mentre variazioni sul tasso d'interesse determinano il costo del nanziamento delle famiglie, che spesso rappresenta una parte consistente del loro 18. reddito L'andamento del mercato creditizio ha quindi un eetto fondamentale sui prezzi delle case. Lo Stato: le scelte del policy maker si esplicano sul mercato in vari modi: (1) attraverso la tassazione delle imprese e delle famiglie, (2) attraverso la normativa in materia bancaria, (3) attraverso la normativa in materia di concessioni di licenze per costruire nuove abitazioni, (4) attraverso le politiche di edilizia popolare (social housing policy ). Le scelte in materia possono avere degli eetti distorsivi sul mercato delle case: infatti tramite (1) e (2) lo Stato puó promuovere manovre che incentivino la domanda di case, mentre tramite (3) e (4) puó controllare direttamente l'ausso di nuove case nel sistema. In questo lavoro abbiamo concentrato la nostra attenzione principalmente sul Regno Unito, individuando il ruolo di questi agenti all'interno del mercato inglese per trovare gli elementi che, a nostro parere, possono aiutarci a capire le ragioni della formazione e dell'esplosione della bolla nei prezzi e che ci permettono di fare dei confronti con gli altri paesi. 19, Alcuni di tali elementi identicati principalmente nei capitoli 1 e 2, sono stati inseriti in un modello teorico e, tramite l'analisi empirica fatta nel capitolo 4, ne é stato testato il ruolo determinante. Dalla mia ricerca risulta che: - Le caratteristiche culturali della famiglia inglese favoriscono i fenomeni di crescita dei prezzi; infatti esse, scegliendo un mutuo a tasso variabile, sottovalutano la possibilitá di non poter piú permettersi in futuro il pagamento delle rate. Inoltre, per via del fenomeno della property ladder, a seguito di un abbassamento delle rate del mutuo, le famiglie tendono a volerlo rinanziare per acquistare un immobile con valore piú alto (come osservato anche in Miles (2004)). Nelle stime ció si traduce in una forte sensitivitá nel lungo termine del prezzo delle case rispetto alla variabile che abbiamo denito con il nome di user cost, nella quale é anche inserito il tasso d'interesse sul mutuo. - Il mercato d'intermediazione immobiliare inglese gode di una maggiore ecienza e di minori costi rispetto alla media europea. Ció implica che nel Regno Unito vi sono condizioni migliori per l'incontro tra domanda ed oerta nel mercato delle case di vecchia costruzione. Tale considerazione non é peró riscontrabile dai dati. - Quanto detto nei primi due punti fa sí che il miglioramento delle condizioni creditizie iniziato a metá anni '90 si sia trasferito direttamente in un aumento della domanda di case e quindi in un aumento dei prezzi che é perdurato per tutto il periodo di boom creditizio. Tale 18Si veda a proposito Babeau, Sbano (2003). 19In particolare quelli di cui avevamo dati sucienti. 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 99 constatazione é riscontrabile dalle stime nel VECM relative ai coecienti della variazione dell'oerta creditizia e dai risultati della simulazione eettuata in 4.5. Il fenomeno avrebbe sicuramente avuto una portata minore se le imprese del settore delle costruzioni avessero reagito alla crescente domanda di case avviando la costruzione di nuove abitazioni, iniziativa che nel lungo termine avrebbe probabilmente indotto i prezzi a scendere. Tuttavia, la forte regolamentazione delle licenze da parte delle LPAs rende impossibile una risposta da parte delle imprese costruttrici le quali, abituate al meccanismo, prestano poca attenzione all'andamento dei prezzi delle case per decidere quanto investire. Infatti, nell'analisi attuata in 4.4 si evince che il usso degli investimenti non dipende dalle variazioni del prezzo. Da queste considerazioni é possibile concludere che la crescita dei prezzi delle case avvenuta nel Regno Unito dal '95 in poi sia frutto del fenomeno creditizio e della scarsa reattivitá dell'oerta di case. A ció aggiungiamo che la politica monetaria non é stata in grado di arrestare il fenomeno (se non lo ha favorito). Infatti, senza essere entrati nel merito dei contributi in letteratura, abbiamo segnalato il contributo di Ahrend et al. (2008) nel quale si evidenziano gli errori di politica monetaria perpetuati in questi anni a livello globale: errori che hanno portato al boom del credito. La politica monetaria non é stata neanche in grado di arrestare il fenomeno quando nel 2004 oramai si stavano palesando alcune instabilitá. Infatti la gestione della politica monetaria ha portato all'inversione della yield curve, la quale, insieme all'introduzione della nuova normativa del Right to Buy Scheme, ha portato ad un elevato tasso di crescita del prezzo delle case nell'ultima parte del periodo. Riteniamo che a questo punto sia utile chiedersi quali scelte possano essere prese dal policy maker per evitare che fenomeni di questo genere si ripresentino. Senza entrare nel detteglio di un dibattito che si sta svolgendo in letteratura sulla 20, regolamentazione dei mercati nanziari osserviamo semplicemente che nuove regole in materia sono necessarie per evitare fenomeni di instabilitá sistemica che poi si possono tradurre in crisi profonde nell'economia reale come quella dal quale ancora stiamo cercando di risollevarci. Suggeriamo inoltre che il policy maker dovrebbe prestare attenzione al legame tra mercato delle case e mercato del credito, nonché attuare politiche volte a migliorare la trasparenza nel mercato dei largamente diusi crediti immobiliari cartolarizzati. Inoltre, a nostro parere é necessario intraprendere delle riforme al ne di ridurre la sensitivitá della domanda di case o aumentare la sensitivitá dell'oerta alle variazioni del prezzo. Citando Priemus, Dieleman (2002) le politiche di social housing dovrebbero essere maggiormente mirate verso l'elargizione di sussidi dal lato della domanda nel mercato degli atti; in questo modo non si incentiva la crescita dei prezzi delle case di proprietá e non si creano distorsioni dal lato dell'oerta dello stesso mercato né tanto meno dell'oerta di abitazioni in atto. É necessario disincentivare l'elevato turnover determinato dal fenomeno della property ladder, la quale fa sí che anche una piccola variazione del reddito 20Si veda a proposito Grith-Jones, Ocampo, Stiglitz (2010). 100 4. L'ANALISI EMPIRICA reale al netto delle tasse induce le famiglie a cambiare casa rinanziando il mutuo. In questo modo anche abbassamenti temporanei dei tassi inducono un innalzamento dei prezzi delle case. Sarebbe inne necessaria una minore regolamentazione per la concessione dei permessi per consentire alle imprese costruttrici di arrestare il fenomeno di crescita dei prezzi. Tuttavia l'argomento appare delicato in quanto la normativa attuale in materia puó essere dettata da leciti obbiettivi di contenimento del fenomeno dell'urbanizzazione che va a discapito del paesaggio e delle risorse ambientali. Lasciamo inne al lettore una riessione conclusiva. Si discute oggi se il fenomeno di nanziarizzazione e liberalizzazione dei mercati abbia portato vantaggi ai sistemi economici o se abbia solo generato instabilitá crescente che si traduce, inevitabilmente, in crisi profonde nell'economia reale. Per questo motivo si rende urgente l'adozione di una nuova normativa sui mercati nanziari. Tuttavia la complessitá e la sosticazione che i mercati nanziari moderni hanno raggiunto possono scoraggiare gli economisti ad attuare interventi in questo settore. É peró interessante (e da un certo punto di vista confortante) osservare, come la storia di questa crisi insegna, che gli squilibri piú profondi nascono sempre da squilibri dell'economia reale. Lo studio del funzionamento dei mercati reali, come quello del mattone, puó quindi aiutarci nel prevenire eventi che si possono vericare nei caotici ed imprevedibili mercati nanziari. 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L'ANALISI EMPIRICA Poterba J.M. ; 1984; Tax Subsidies to Owner-Occupied Housing: an asset-market ap- proach; Quarterly Journal of economics ; Vol. 99, no.4 (Novembre 1984); pp. 731-752; Priemus H., Dieleman F. ; 2002; 'Social Housing Policy in the European Union: Past, Present and Perspectives; Urban Studies ; Vol. 39, No. 2; pp. 191-200; UK: Oce for National Statistics Van den Noord P. ; 2007; Construction Statistics Annual; http://www.statistics.gov.uk/STA ; 2005; Tax incentives and house price volatility in the euro area: theory and evidence ; Economie internationale ; Vol. (Anno) 2005, No. 1 ; pp. 29-45; Appendice 1 Presentiamo di seguito i risultati delle stime del VECM attuate nella sezione 4.4 e commentiamo i risultati ottenuti nelle altre relazioni di breve termine, commenti che, per esigenze espositive, non compaiono nel corpo del lavoro. Nella tabella 12 sono presentati i risultati delle stime delle relazioni 3.6.3 e 3.6.5, cosí come compaiono nella sezione 4, insieme alle stime delle relazioni di breve termine per il reddito disponibile e per l'user cost. Per quanto riguarda la relazione relativa alla variazione dell'user cost, che il coeciente di aggiustamento, λ, ∆ωt , si osservi risulta essere signicativo e dello stesso segno del coeciente dell'user cost nella relazione di lungo termine (cosí come compare nella parte superiore della tabella 12). Ció suggerisce che l'user cost tende a riaggiustarsi, anche se lentamente, verso la relazione di lungo termine. Inoltre, la signicativitá dei coecienti associati ai ritardi dell'user cost suggerisce la presenza di una forte autocorrelazione nella serie in questione. Si osservi ancora che il coeciente associato alla variazione dell'oerta creditizia é negativo e signicativo. Ció viene spiegato dal fatto che sussiste una relazione inversa tra oerta creditizia e tasso d'interesse, il quale rientra all'interno dell'user cost. Le stime della relazione relativa alla variazione del reddito reale disponibile, mostrano invece risultati meno intuitivi. ∆ỹt , Infatti, il coeciente di aggiustamento risulta essere signicativo ma di segno opposto rispetto al coeciente associato al reddito reale disponibile della relazione di cointegrazione (cosí come é presentato nella parte superiore della tabella 12). Inoltre il reddito disponibile risulta essere negativamente correlato con il prezzo delle case nel breve termine. In tabella 13 sono mostrati i risultati delle stime delle relazioni 3.6.4 e 3.6.6 oltre che le relazioni relative alla variazione del prezzo delle case, del costo delle costruzioni e dell'oerta pubblica di case. Le stime della relazione relativa alla variazione del prezzo delle abitazioni, ∆p̃t , mo- strano che il prezzo delle case tende a riaggiustarsi, anche se lentamente, verso la relazione 105 106 4. L'ANALISI EMPIRICA 21. di lungo termine dell'oerta Inoltre coerentemente con i risultati della relazione sulla domanda, i coecienti dei ritardi del prezzo delle case sono signicativi, come anche quello relativo alla variazione dell'oerta creditizia. Per quanto riguarda la relazione relativa a ∆c̃t , si osservi che dalle stime risulta che i costi di costruzione tendono a riaggiustarsi verso la relazione di lungo termine. Inoltre la serie presenta una forte autocorrelazione; ció viene suggerito dalla signicativitá dei coecienti relativi a ∆c̃t−1 ed a ∆c̃t−2 . Inne si osservi che anche l'oerta pubblica di case tende a riaggiustarsi verso la relazione di lungo termine. Ció si evince dal segno e dalla signicativitá di relativa a λ nella relazione ∆sht . La presenza di risultati contrastanti in alcune delle relazioni stimate (in particolare quella relativa al usso degli investimenti e del reddito disponibile) potrebbe porre dei dubbi riguardo la validitá del modello utilizzato. Ciononostante, la simulazione attuata in 4.5 é servita anche a vericare che il modello utilizzato é stabile e riproduce abbastanza fedelmente la serie dei prezzi delle case. 21Infatti a 1). il coeciente é di segno opposto rispetto al coeciente della relazione di cointegrazione (uguale statistic -0.1 (-2.08) -0.01 (-3.28) (-2.92) -0.17 ∆p̃t−2 (-2.94) (3.23) I valori in parentesi sono la ∆p̃t−1 λ -0.08 -0.03 (-1.39) ∆p̃t−1 λ -0.01 ∆p̃t−2 (2.17) (-2.73) 0.36 0.22 -0.02 ∆p̃t−2 ∆p̃t−1 (-2.44) -9.413 τ -statistic (0.41) 0.02 ∆p̃t−3 (1.03) 0.027 ∆p̃t−3 (-2.8) -0.3 ∆p̃t−3 gt ∆rent (-0.12) -0.03 ∆ωt−2 (-2.12) -0.27 ∆ωt−2 (0.61) 0.32 ∆ωt−2 (1.79) (-2.59) -0.29 ∆ỹt−1 ∆ỹt ∆ωt−3 0.46 (-0.55) (1.69) -0.03 ∆ỹt−1 ∆ωt ∆ωt−3 0.212 (1.01) 0.22 (0.2) 0.1 ∆p̃t ∆ωt−3 ∆ỹt−1 Stima del VECM var. atti del coeciente stimato (-1.02) -0.25 ∆ωt−1 (2.69) 0.321 ∆ωt−1 (1.38) 0.67 ∆ωt−1 ˜ t ∆Len 5.028 4.778 -24.025 ωt c var. oerta creditizia λ Variabili esogene: τ̃ - St.error Stime user cost Intercetta p̃dt (-0.92) -0.11 ∆ỹt−2 (0.87) 0.049 ∆ỹt−2 (-0.72) -0.16 ∆ỹt−2 Variabile dipendente: prezzo delle case, (-0.31) -0.03 ∆ỹt−3 (-0.14) -0.01 ∆ỹt−3 (-1.29) -0.26 ∆ỹt−3 Stima della relazione di cointegrazione 3.6.3 c (5.85) 0.01 c (0.7) 0.001 c (1.49) 0.01 (-0.25) 0 gt ∆Len (-2.32) -0.01 gt ∆Len (5.82) 0.08 gt ∆Len 2.523 0.448 ỹt 1.13 (5.22) 0.1 gt ∆rent (1.13) 0.01 gt ∆rent (1.95) 0.07 gt ∆rent Reddito disponibile Tabella 12. Il prezzo delle case dal lato della domanda: presentazione completa delle stime 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 107 0.05 0.54 (2.39) (-2.2) (0.96) 1.01 ∆p̃t−2 (-3.15) -0.34 ∆p̃t−2 (0.14) I valori in parentesi sono la 2.59 -1.09 ∆p̃t−1 λ -0.08 0.28 (-0.69) ∆p̃t−1 λ (5.37) (1.35) (-1.84) -0.34 ∆p̃t−2 ∆p̃t−1 λ 0.39 (2.9) 0.38 (2.8) ∆p̃t−2 (-1.86) ∆p̃t−1 -0.12 λ Variabili esogene: τ (1.04) del coeciente stimato (3.6) 0.27 ∆ (i − h)t−2 ∆ (i − h)t−1 1.02 (-1.1) (-1.19) -0.03 ∆ (i − h)t−2 ∆ (i − h)t−1 -0.03 (-2.1) (-5.73) -0.2 ∆ (i − h)t−2 ∆ (i − h)t−1 -0.59 (-0.96) -0.03 ∆ (i − h)t−2 ˜ t ∆Len (0.7) 0.03 ∆ (i − h)t−1 var. oerta creditizia -3.668 statistic -0.103 -0.3791 τ̃ - -3.1372 (i − h)t c St.error Stime Investimenti costante 31.949 0.044 1.3945 c̃t 0.17 (0.9) 0.11 (2.56) 0.27 ∆c̃t ∆c̃t−2 (-0.41) -0.15 (-0.28) -0.29 ∆sht ∆c̃t−2 (-0.83) -0.84 ∆c̃t−1 (2.62) 0.28 ∆c̃t−1 (1.3) 0.48 ∆ (i − h)t ∆c̃t−1 ∆c̃t−2 (1.35) ∆p̃t ∆c̃t−2 rt (1.13) 0.14 ∆sht−1 (1.99) 0.03 ∆sht−1 (0.98) 0.05 ∆sht−1 (1.33) 0.02 ∆sht−1 tasso d'interesse reale Stima del VECM ∆c̃t−1 p̃st Costi di produzione Variabile dipendente: prezzo delle case, (1.23) 0.16 ∆sht−2 (2.02) 0.03 ∆sht−2 (2.33) 0.11 ∆sht−2 (0.23) 0.00 ∆sht−2 Stima della relazione di cointegrazione 3.6.4 (-2.33) -0.12 c (1.52) 0.01 c (-0.4) -0.01 c (1.9) 0.01 c -3.128 -0.013 sht -0.0395 (0.72) 4.05 rt (-0.41) -0.24 rt (-1.95) -4.04 rt (-1.37) -0.98 rt Social housing Tabella 13. Il prezzo delle case dal lato dell'oerta: presentazione completa delle stime (2.63) 0.38 gt ∆Len (1.57) 0.02 gt ∆Len (3.42) 0.18 gt ∆Len (3.24) 0.06 gt ∆Len 108 4. L'ANALISI EMPIRICA Appendice 2 Di seguito é possibile osservare il codice implementato in MatLab per la realizzazione dei graci 4.5.1, 4.5.2 e 4.5.3. Nella prima parte del codice vengono importati in MatLab i risultati delle stime. %% VECM relazione sulla domanda lambda1=[-0.0242010;-0.0052930;-0.0145260]; beta1=[1;24.02456;-1.131452;9.412613]; A11=[0.219348,0.673848,0.223940;-0.0344210,0.321020,-0.0304090; -0.1048890,-0.2488650,-0.2868980]; A21=[0.365113,0.320305,-0.1638300;-0.0816100,-0.2710490,0.048787; -0.1657060,-0.0319760,-0.1050640]; A31=[-0.2997150,0.101886,-0.2566050;0.027099,0.212091,-0.0066820; 0.022104,0.456685,-0.0308800]; c1=[0.006045;0.000696;0.011909]; dl1=[0.083381;-0.0081350;-0.0018250]; dr=[0.073373;0.010358;0.098110]; x1=zeros(100); y1=zeros(100); %% VECM relazione sull'offerta lambda2=[-0.116944;-0.335263;0.277057;-1.093216]; beta2=[1;0.379094;-1.394501;0.039480;3.137235]; A12=[0.380757,0.025242,0.172905,0.021304;0.538704,-0.594781, 0.484710,0.045662;-0.077415,-0.034958,0.275565,0.026103; 2.587340,1.018342,-0.843248,0.142398]; A22=[0.385945,-0.031085,0.113823,0.003708;0.054676,-0.198187, -0.151423,0.108236;-0.34379,-0.029359,0.267257,0.026500; 109 110 4. L'ANALISI EMPIRICA 1.013108,0.268446,-0.28671,0.155161]; c2=[0.012874;-0.007938;0.008460;-0.124974]; rin=[-0.975847;-4.044585;-0.238732;4.047228]; dl2=[0.059152;0.181936;0.023602;0.381197]; dq4=[-0.018367;0.147051;0.004039;0.064127]; d=repmat([0,0,0,1],1,25); x2=zeros(100); y2=repmat(0.0,100,1); eps1=zeros(3,100); eps2=zeros(4,100); Per produrre la gura 4.5.1 abbiamo denito gli shock in questo modo %% Primo shock x2=repmat(0.013,100,1); y2(15:23)=+0.09; x1(15:23)=+0.09; Inne sono stati simulati i prezzi dell'oerta e della domanda avviando la seguente routine %% Definizione punto di partenza Z1=zeros(4,101); Z1(:,3)=[4.05;0.008;12.0679;1]; Z1(:,4)=[4.05;0.008;12.0679;1]; Z2=zeros(5,101); Z2(:,3)=[4.05;-6.5;3.65;9.2909;1]; Z2(:,4)=[4.05;-6.5;3.65;9.2909;1]; B1=zeros(3,100); B2=zeros(4,100); %% Routine for i=5:100 B2(:,i)=c2+A12*B2(:,i-1)+A22*B2(:,i-2)+rin*x2(i)+dl2*y2(i)+ +lambda2*(beta2'*Z2(:,i-1))+d(i)*dq4+eps2(:,i); Z2(:,i)=Z2(:,i-1)+[B2(:,i);0]; Z1(1,i-1)=Z2(1,i); B1(:,i)=c1+A11*B1(:,i-1)+A21*B1(:,i-2)+A31*B1(:,i-3)+dl1*x1(i)+ +dr*y1(i)+lambda1*(beta1'*Z1(:,i-1))+eps1(:,i); Z1(:,i)=Z1(:,i-1)+[B1(:,i);0]; 4.5. GLI EFFETTI DI SHOCK ESOGENI 111 Z2(1,i)=Z1(1,i); end C1=[Z1(1,5:40)',Z2(1,5:40)']; sim_pr=[C1(:,2),[4.0562;C1(1:35,1)]] prs=zeros(1,36); for i=1:36 prs(i)=mean(sim_pr(i,1:2)); end plot(prs) Analogamente é stato realizzato la gura 4.5.2 utilizzando la stessa procedura, utilizzando peró quest'altra denizione degli impulsi. %% Secondo shock x2=repmat(0.013,100,1); y2(15:23)=+0.09; x1(15:23)=+0.09; eps1(2,15:23)=-0.003; x2(15:23)=0.01; Per quanto riguarda la gura 4.5.3, coerentemente con quanto detto in 4.5 abbiamo utilizzato questi shocks ed attuata la procedura che segue. %% Definizione degli shocks y2(27:75)=+0.04; x1(27:75)=+0.04; y2(76:83)=-0.14; x1(76:83)=-0.14; x2(5:27)=repmat(0.013,23,1); x2(27:50)=repmat(0.01,24,1); x2(51:83)=repmat(0.006,33,1); eps1=zeros(3,100); eps2=zeros(4,100); eps1(1,5:10)=[-0.0222]; eps1(2,51:83)=[-0.0018];%[-0.0039]; eps2(4,31:62)=0.03; eps2(4,62:83)=-0.13; Z1=zeros(4,101); Z1(:,3)=[4.05;0.008;12.0679;1]; 112 4. L'ANALISI EMPIRICA Z1(:,4)=[4.05;0.008;12.0679;1]; Z2=zeros(5,101); Z2(:,3)=[4.05;-6.5;3.65;9.2909;1]; Z2(:,4)=[4.05;-6.5;3.65;9.2909;1]; B1=zeros(3,100); B2=zeros(4,100); %% Routine for i=5:100 B2(:,i)=c2+A12*B2(:,i-1)+A22*B2(:,i-2)+rin*x2(i)+dl2*y2(i)+ +lambda2*(beta2'*Z2(:,i-1))+d(i)*dq4+eps2(:,i); Z2(:,i)=Z2(:,i-1)+[B2(:,i);0]; Z1(1,i-1)=Z2(1,i); B1(:,i)=c1+A11*B1(:,i-1)+A21*B1(:,i-2)+A31*B1(:,i-3)+dl1*x1(i)+ +dr*y1(i)+lambda1*(beta1'*Z1(:,i-1))+eps1(:,i); Z1(:,i)=Z1(:,i-1)+[B1(:,i);0]; Z2(1,i)=Z1(1,i); end C1=[Z1(1,5:83)',Z2(1,5:83)',rprice]; sim_pr=[C1(:,2),[4.0562;C1(1:78,1)]]; prs=zeros(1,79); for i=1:79 prs(i)=mean(sim_pr(i,1:2)); end plot([rprice,prs'])