DIPARTIMENTO DI SCIENZA DEI MATERIALI
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO - BICOCCA
VIA R. COZZI, 53 - 20125 MILANO
Corso di Laurea in Scienza dei Materiali – a.a. 2014/15
Credito: Conoscenze utili per
l'inserimento nel mondo del lavoro
Giovedí, 7 maggio 2015, ore 10.30 – 12.30
Giorgio Benedek
Universitá degli Studi di Milano-Bicocca
Profittare dell’Universitá
© Giorgio Benedek, 18.04.15
1) CULTURA:
capacitá di produrre beni materiali e immateriali
finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita
→ sicurezza:
• alimentazione
• protezione da eventi naturali
• difesa del territorio
• costruzioni
© Giorgio Benedek, 18.04.15
Valore economico (produttivitá) dell’Universitá:
In Italia il 20% di persone fisiche con reddito doppio significa
0.2 x PIL-PF (783 G€) = 156.6 G€ (dato 2010)
a fronte di ENI (83.2 G€), ENEL (62 G€), FIAT (50 G€) ....
→ da qui i concetti di:
capitale umano, bene culturale, capitale conoscitivo, etc.
guerre ideologiche: conoscenza = potere;
non-conoscenza = assoggettamento
Tolomeo vs. Copernico, e altre guerre (perse) contro Darwin e persino
contro la relativitá e la meccanica quantistica !
Universal - Mancentered:
0-2 all’andata, 5-0 al ritorno!!
(I marziani siamo noi, Bignami)
Globalitá della scienza contro barriere ideologiche, etniche, politiche, etc.
→ linguaggio universale
MECCANISMO DELLA CONOSCENZA
Formazione (accumulo) della conoscenza = azione collettiva:
Nullus enim potest invenire per se artes operativas aut considerativas,
id est speculativas, in maiori parte, quia non complentur
nisi per iuvamentum prioris ad sequentem.
Sic ergo per auxilium hominum invicem et addicionem posterius inventorum
ad inventa prius receperunt omnes artes et discipline complementum.
(Marsilio da Padova, Defensor Pacis, 1324)
Trasmissione:
- scrittura e trascrittura:
Exegi monumentum aere perennius (Orazio) ma....
- stampa, supporti digitali (riproducibilitá senza errori!)
Exegi monumentum plumbo salutarius (Steve Jones)
3) UNIVERSITÁ: ISTRUZIONI PER L’USO
In che cosa é diversa dal liceo?
quidquid agis, prudenter agas et respice finem!
A) METODO
B) SCOPO (OBIETTIVO)
Universitá = (prima) valutazione di se stessi:
- scegli la disciplina dove si guadagna di piú?
- quella che vogliono i genitori?
- quella dove si fa piú in fretta?
- quella piú di moda?
- quella che posso fare sotto casa (tipo laurea triennale in “Apparato digerente del bovino”
o “Scienze turistiche”, anche se non me ne frega niente)?
un pessimo medico vale (guadagna) sicuramente meno di un ottimo matematico o un
eccellente filosofo (escluse naturalmente le lauree comprate a Londra)
Tirana
- scegli la disciplina che ti piace di piú tra quelle dove reputi di potere riuscire meglio
(scegli la disciplina dove pensi di riuscire meglio tra quelle che piú ti piacciono)
-scegli l’universitá che meglio corrisponde al tuo progetto
-e alle tue aspettative
Universitá = disegnare il proprio futuro
- piú conoscenza significa
piú territorio,
piú opportunitá:
→ globalitá della conoscenza
→ il “know-how” ha un mercato globale
→ non necessariamente il posto é sotto casa
Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est (Seneca)
Universitá = importante manifestazione di indipendenza personale
non a caso i college (dove ci sono...)
- scegli, tra le possibili, le condizioni logistiche piú comode per
a) massimizzare le ore di frequenza, di studio e di contatto con
l’ambiente accademico (professori e compagni di studio),
b) minimizzare il tempo passato sui mezzi di trasporto e in famiglia
- identifica e “adotta” i migliori maestri:
- interazione al di fuori delle ore di lezione
- orari di ricevimento, appuntamento per colloqui e consigli
- regola no. 1: gli studenti non “disturbano” mai ,
siamo qua per questo
-il valore del giudizio non dipende dal numero ma dalla conoscenza
(Platone, Lachete)
ossia le questioni scientifiche non si decidono a maggioranza dei voti
- libertá (indipendenza) e originalitá di pensiero
(il Selbst Denken di Kant)
→ propria visione del mondo ≡ crescere
Il docente é solo una guida alpina
(le gambe sono le tue)
4) Come faccio?
bene gli appunti (scritti da voi a lezione, non ereditati...):
training alla comprensione immediata (seppure non completa) dei
concetti generali e del filo logico che li connette,
guida alla successiva ricerca, lettura e apprendimento dei testi;
possono essere anche sufficienti alla preparazione dell’esame,
ma lo spirito critico si esercita e l’approfondimento si fa sui libri;
la biblioteca (eventualmente on-line) può essere piú sicura di Wiki....
(utilità e piacere delle fonti)
in linea di massima non c’é piú “il libro di testo”:
eventualmente il docente consiglia un testo (uno di quelli
che abitualmente consulta) cui fa riferimento il programma
ufficiale, e puó mettere a disposizione sue dispense;
le conoscenze che si vogliono acquisire sono indipendenti
dai libri che le spiegano, e vi potete trovare meglio con uno
o con un altro tra tutti quelli che potete trovare in
biblioteca;
anche qui si esercita l’indipendenza di giudizio;
un buon libro é quello di livello professionale che vi
accompagnerá per tutto il corso di studi e anche dopo, ed é
quindi bene averlo (e non rivenderlo...);
non importa se é surdimensionato rispetto alle lezioni e al
programma: é compito del docente rendere la materia
commestibile agli studenti;
il fine dell’universitá é fare di te un professionista, sia che
vada nel mondo produttivo o rimanga nella ricerca
accademica;
studio da solo o insieme ad altri?
La discussione su quanto di sta imparando é utilissima e quindi lo studio
in compagnia puó essere molto utile. Peró di fronte al minimo dubbio
collettivo di comprensione di un dato argomento non si ricorre al voto!
Una visita al prof (ora di ricevimento o appuntamento) é piú utile. Quanto
alla scelta della compagnia, beh, ogni esame è una tappa del giro d’Italia:
vedete di infilarvi nel gruppo di testa;
coltivare il libretto? Il dilemma puó essere:
a)
sbrigarsi alla svelta comunque vada
- perché mi basta il pezzo di carta
(anche se da solo non vale piú niente),
- per far contenti i genitori e i nonni
- perché nel caso volessi poi fare la specialistica, finito il
triennio, si riparte da zero
oppure?
b)
puntare a buoni voti anche se ci metto di piú
→ é scuola di vita la costanza, la caparbietá di superarsi continuamente, la fiducia
in se stessi e nei proprî mezzi, e anche il non perdere di vista i proprî obiettivi
nei momenti in cui si deve decidere se accettare o rifiutare un voto:
et respice finem!
-incidente di percorso:
non é mai un dramma ma motivo di riflessione.
Lo stesso docente che ti ha invitato a ritirarti
puó spiegarti con calma il problema
(quasi sempre tecnico)
→ ricevimento
non scholae sed vitae discitur!
C) LA VALUTAZIONE DEI CORSI DA PARTE DEGLI STUDENTI
Utilitá fondamentale:
l’universitá é impresa congiunta di docenti, studenti, tecnici e
amministratori (anche se da noi l’autonomia ...)
Esempio: distribuzione bi-modale nei corsi dei primi due anni
indica problemi a monte:
- diverso livello di formazione pre-universitaria
- incoerente sequenza di corsi e/o di esami sostenuti
→ possibile rimedio: migliorare l’organizzazione didattica
- ricevimento
- feedback tra rappresentanza studenti e CCD
CONCLUSIONE
La conoscenza é valore perenne che, a differenza dei soldi e dei titoli in
borsa, puó solo aumentare col tempo (*), puó essere di grande
soddisfazione per se stessi e di grande aiuto per gli altri, e allietare la
vita quanto i migliori affetti. Approfittatene!
© Walt Disney
(*) sempre che non si rimbecillisca, ma in fondo che cos’é la cultura con cui ho
cominciato la lezione? la cultura é ció che resta quando si é dimenticato tutto.
© Giorgio Benedek, 18.04.15
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