ROMA E BISANZIO
DISTANZA E SCISMA
TERRITORIO:

600 al 750: grande riduzione: Leone III mantiene libera
Costantinopoli.

850-1050: fioritura notevole sotto imperatori capaci.

1050-1250: crisi politiche. Perdite grandi di territorio
(Turchi e Normanni premono alle frontiere)

1204-1261: Quarta Crociata. Imperatore Latino usurpatore.
1261: Michele Paleologo riconquista Costantinopoli.

1453, 30 Maggio: Caduta di Costantinopoli sotto i Turchi.
CHIESA IMPERIALE

: Imperatore superiore al patriarca.

Unzione dal 1204. Di fatto è il capo della chiesa. Gli manca
solo il potere sacramentale. Il Patriarca è immagine di Cristo,
ma l’Imperatore lo è di DIO PADRE. Senza di lui la Chiesa
non c’è.

Spesso l’imperatore agisce
l’abdicazione dei patriarchi.
dietro
la
deposizione
o
SISTEMA POLITICO

Sistema vecchia Repubblica Romana: Imperatore
eletto dall’esercito, dal Senato e dal popolo. Non può
essere signore assoluto. Corte Imperiale…
Consistorium… Intrighi e colpi di stato.

Agricoltura, artigianato, aristocrazia che difende i
contadini, proletariato urbano nella capitale.
LA LITURGIA

: Ottavo secolo, prende forma la liturgia bizantina. Icone,
separazione dei celebranti mistero che si rappresenta ma non si
vive. Responsabile: Pseudo Dionigi.

Vita Monastica: Tradizioni Egiziane, Palestinesi e Brasiliane.
Sotto il controllo dei vescovi, ma con grandissima varietà di
forme. I due più grandi e famosi monasteri sono STUDIOS
(fondato da Teodoro Studita nel 826) e soprattutto il MONTE
ATHOS, la Grande Laura, del 923, il maggior centro
monastico bizantino, tuttora esistente.

Qualche problema di ricchezza, ma grandissima influenza
positiva sulla spiritualità e sulla liturgia.
LA SPIRITUALITÀ

Tutta la vita della Chiesa si svolge nel clima della
Divina Liturgia, cioè Eucaristia e Recita di salmi e
inni. Deificazione dell’Uomo, terra come cielo.
Centralità dello Spirito Santo e della Madre di Dio.

Alcuni nomi: Basilio, Gregorio di Nazianzo, Gregorio
di Nissa, Evagrio Pontico, Giovanni Climaco;
Giovanni Crisostomo, Giovanni Damasceno,
Massimo il Confessore, Simeone il Nuovo Teologo.
LA CONTROVERSIA SULLE ICONE

Prima Iconoclastia 720-787: si cominciano a togliere
le icone in Asia minore. 726 La fa togliere
l’imperatore Leone III. Il Popolo uccide i soldati che
eseguono gli ordini.

730: ordine imperiale di togliere le icone, bruciare le
reliquie… la me icone vengono salvate lo stesso.

754: sinodo di Hiereia, Costantino V condanna
l’iconodulia. Persecuzioni soprattutto contro i
monaci.
L’ORTODOSSIA

786: Prima restaurazione: Irene ci prova, ma le truppe imperiali disperdono
il Concilio iconodulo.

787: Concilio Ecumenico di Nicea II dichiara l’iconoclastia una eresia.

815-843 Seconda iconoclastia: Leone V condanna Nicea II e ricomincia la
persecuzione.

843: Teodora cambia definitivamente: Il Sinodo di Costantinopoli restaura
l’iconodulia. festa dell’ORTODOSSIA.
CAUSE E TEOLOGIA

La presenza Araba e divieto di rappresentazione dell’uomo, degli animali,
del sacro.

Leone III non fa favori a loro (resta l’immagine dell’imperatore) né ai
Giudei (li costringe al Battesimo): forse è solo il tentativo di tornare ad una
religione più austera. Né può derivare dall’opposizione ai monaci, che si
arricchiscono con la produzione di Icone, ed inoltre non tutti i monasteri
sono iconoduli. Problema militare: la guardia imperiale è fedele alla
memoria di Costantino V.
I PROBLEMI TEOLOGICI

Il Vero problema è pastorale-teologico: nel 500 si sviluppa una sorta di
superstizione legata alle icone. Teologicamente è un problema biblico: Dal
sinodo di Elvira in poi: divieto cristiano delle immagini, per adorare Dio in
Spirito e Verità…

Sinodo di Hieria: Dio non si può rappresentare, se rappresentiamo
l’umanità di Gesù la stacchiamo dalla sua divinità. L’unica
rappresentazione legittima dei Santi è l’imitazione della loro vita.

Come rappresentare le due nature di Cristo? Quale materia umana può
essere degna di tale rappresentazione?
LA SOLUZIONE:

Nella Bibbia c’è il serpente di rame e i cherubini dell’arca… Inoltre i
cristiani non sono Giudei. La tradizione ha valore e non può essere
distrutta. Inoltre si può benissimo distinguere tra l’adorazione (latria) e la
venerazione (proskinesis)

Sarà Giovanni Damasceno a chiarire e risolvere: in fondo Cristo stesso è
ICONA DEL PADRE. La stessa natura umana di Gesù manifesta la
divinità e la contiene. Inoltre la materia è già redenta, quindi può essere
usata per le icone.
ROMA E BISANZIO

Il Patriarcato di Costantinopoli è un “vaticano orientale”…
Corte a tutti gli effetti, protocollo, cerimonie, Segreteria di
Stato…

Sinodo permanente: struttura tipica della Chiesa orientale, non
episcopato monarchico.

Metropoliti: eletti dal Sinodo e vescovi suffraganei eletti dal
Metropolita. Dal VI sec. quasi tutti monaci. Il clero non forma
una classe, non ha privilegi principeschi, non fanno parte
LE CONTROVERSIE:
PRIMA FASE (330-800)

Unità e primato d’onore a Roma: Roma locuta, causa finita.

Nel contesto dei Concili c’è collaborazione, per il monofisismo e
per l’iconoclastia. Papi greci e celebrazioni greche: 2 febbraio, 15
Agosto, 25 marzo, 8 Settembre, 14 Settembre.

Problema del ruolo dell’Imperatore Cristiano. Pretesa di
Costantinopoli di diventare una seconda Roma. Specialmente il
Concilio di Calcedonia insiste molto su questo. Papa Leone non
accetta: lotta al concilio, perché i legati papali non sono presenti. Il
problema è che Nicea aveva dato ad Alessandria il secondo posto.
Se si insiste su Costantinopoli c’è il rischio che Milano prenda il
posto di Roma… Leone dichiara che i privilegi li dà Dio e non la
politica…
ALTRI PROBLEMI

L’emergere del primato romano dopo il 350, nel 395 la
divisione amministrativa dell’Impero, ed anche se poi si
tornerà nel 476 all’unità, di fatto la divisione tra i due stati è
irreversibile.

Ci sono differenze linguistiche e culturali. Problemi di
traduzioni, creando diffidenze. Roma “sceglie il latino” e il
greco inizia ad essere considerato lingua “straniera”. Inoltre la
cultura bizantina tende alla conservazione ed alla burocrazia,
mentre quella latina si apre alle scuole nuove, ad Aristotele ed
alle Università. A livello artistico le differenza diventeranno
enormi.
ACACIO

Incidenti: Lo scisma di Acacio: (484-519). Si tenta
l’unione teologica dopo Calcedonia (Henotikon), ma
non riesce. Acacio, Patriarca di Costantinopoli viene
coinvolto nella sostituzione forzata del patriarca
Giovanni Palaia con Pietro Mongos. Il papa protesta
per l’ingerenza e lo scomunica. Gelasio I lo insulta…
solo nel 519, con il Papa Ormisda e l’Imperatore
Giustino si fa pace.
ALTRI INCIDENTI

Umiliazione di papa Vigilio: Per la questione dei TRE CAPITOLI,
Giustiniano cerca di imporre una visione filo-monofisita
condannando tre opere di amici di Nestorio e impone al Papa di
andare a Costantinopoli e lo umilia.

Titolo di patriarca ECUMENICO, da parte di Giovanni il Digiunatore
(582-595) e Gregorio Magno protesta: “Il digiuno ti ha dato forse alla
testa?”

Martirio del Papa Martino I: si oppone al monotelismo (655) e viene
mandata dall’imperatore in esilio durissimo9 tanto che muore.
IL TRULLANUM

Problemi del TRULLANUM o QUINISEXTUM: nel 692 viene convocato
per problemi pratici lasciati insoluti dal quinto e sesto concilio. L’assemblea
si riunisce in una sala a cupola (TRULLO) e decide alcune cose antiarmene ed altre anti-romane. Contro l’uso armeno di non mischiare acqua e
vino nella messa, contro il sacerdozio ereditario, contro la quaresima
armena. E poi contro il celibato permanente dei sacerdoti, contro le
quaresime romane. Riprende il canone 28 di Calcedonia. Il decreto viene
firmato dall’imperatore e mandato a Roma per la firma del Papa, che rifiuta
(Sergio I il Siro). Giovanni VII invece firma. Papa Costantino va a
Costantinopoli su comando dell’Imperatore.

Problema delle tasse (raddoppiate dall’imperatore sui territori romani)
ROMA E
L’ICONOCLASTIA

Condanna romana dell’Iconosclastia: Gregorio III manda
all’imperatore Leone III una lettera di biasimo. Ma il
messaggero, per paura non la consegna (18 Marzo 731) allora
il 1° Novembre si fa un sinodo a Roma che scomunica gli
iconoclasti.

L’imperatore si vendica: aumenta di un terzo le tasse e toglie
molti territori alla giurisdizione Romana: Illiria, Grecia e
Macedonia.
I FRANCHI

Altro problema: l’alleanza del Papa con i Franchi.
Soprattutto nel 756 Pipino mette Roma e Ravenna
sotto l’autorità del Papa, lasciando all’Imperatore solo
l’effige su monete e documenti.

Unità di fondo il secondo Concilio di Nicea, che si fa
forte della lettera iconodula del Papa Adriano che
condanna l’iconoclastia e sconfessa il sinodo di
Hiereia.
SECONDA FASE (800-1200)
VERSO LA SEPARAZIONE.

800: Incoronazione di Carlo Magno Imperatore. Sarà riconosciuto
solo nell’812, ma non come Imperatore dei Romani.

Il FILIOQUE: Lo Spirito Santo, “procede dal Padre”. Ma ci sono
già elementi patristici che affermano la spirazione anche dal Figlio.
Il concilio di TOLEDO, nel 589, formalizza il problema e nel 638
viene
annunciato e nel 653 inserito nel Credo Niceno Costantinopolitano.

Carlo Magno lo fa cantare nella Cappella Palatina di Aachen, e
viene imitato dai monaci latini a Betlemme. Il Papa è prudente.
Chiede che si possa insegnare ma non nel Credo. Ma non è
obbedito. Solo nel 1013 entrerà nella Messa Romana.

Per gli Orientali ci sono due problemi: la modifica arbitraria di un
testo ecumenico, e la teologia che sminuisce la priorità del Padre.
LA QUESTIONE DEI
BULGARI:

Niccolò I Papa: Il re Boris vuole il Cristianesimo e
ottiene, dai missionari bizantini, il Battesimo (864).
Poi vuole un suo Patriarcato, e Fozio, Patriarca di
Costantinopoli, lo rifiuta. Allora si rivolge a Papa, che
però commette due errori: considera tutto l’Illirico
come bulgaro e per la Bulgaria pretende gli usi latini,
offendendo gli Orientali.

870: Boris sceglie gli Orientali e nel 927 nasce il
Patriarcato dei Bulgari.
FOZIO

858: dimissioni di Ignazio di Costantinopoli, troppo duro con
gli Iconoclasti, è deposto. Viene eletto Fozio. Laico,
coltissimo, iconodulo. Il Papa vuole capire, manda legati, ma
viene informato dai seguaci di Ignazio contro Fozio. Allora
protesta e Fozio nel 867 scomunica il Papa. In più aggiunge
condanne per il Filioque e per la questione bulgara. Lo scisma
dura poco, per la deposizione di Fozio e la morte del Papa. Ma
nel 869: Sinodo Romano che condanna Fozio, Otavo concilio
non riconosciuto dai Bizantini. Viene rimesso in carica dopo la
morte di Ignazio e muore nel 891.
PROBLEMI CON
L’IMPERATORE

QUARTO MATRIMONIO DELL’IMPERATORE
LEONE VI: il patriarca non benedice le sue quarte
nozze, il Papa si. Il Patriarca è deposto. Poi muore
l’Imperatore e il Patriarca torna. Roma non fa la pace
e dal 913 al 923 non si prega per il Papa nella Messa
Bizantina.
LA PENTARCHIA

Nell’epoca dei Concili, le 5 sedi hanno rappresentato in qualche
modo la Chiesa Universale. Serve per arginare lo strapotere
imperiale, ma anche per arginare il Primato Romano.

Origini varie: i quattro Vangeli e San Paolo, i cinque sensi etc.
Apostolicità: va bene per i primi quattro, ma per Costantinopoli si
deve far appello alla traslazione delle reliquie di S. Andrea… Dal
900 in poi si accetta Andrea come fondatore. Esagerazioni
Occidentali e Orientali per delegittimarsi a vicenda.

Con la riforma Imperiale della chiesa (Ottone I ed Enrico III 962 e
1045) e poi con la riforma di Gregorio VII, il primato romano cresce
in modo esponenziale.
LO SCISMA DEL 1054:

Per evitare l’alleanza anti-normanna dei due
imperatori e del papa, Michele Cerulario, Patriarca dal
1043 al 1058, condanna gli usi latini a Costantinopoli
e chiude le chiese latina. La reazione Romana è
durissima: il Papa Leone IX è prigioniero dei
Normanni e Umberto di Silva Candida, Cardinale
intemperante, reagisce con violenza accusando i greci
di aver usurpato il potere, inventando un Patriarcato
non apostolico, e di aver provocato almeno 90 eresie.
LA ROTTURA

Legazione a Costantinopoli: contrasto duro (L’imperatore
voleva la pace), tra i due: 6 Luglio 1054 Il cardinale depone
sull’altare di Hagia Sophia la scomunica di Michele Cerulario,
dicendo che è uno pseudo - patriarca, e che i Greci “Hanno
tolto il filioque dal Credo!!!” L’imperatore, che non è
scomunicato cerca la pace ancora, ma Cerulario va alla rottura:
il 24 Luglio: scomunica del Cardinale (non della sede romana,
perché in quel momento la sede è vacante). All’inizio non ci
sono conseguenze e si continua la vita di sempre nell’unione,
ma poi pian piano le distanze aumentano.
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