Agronomia PER IL MANTENIMENTO DELLA FERTILITÀ DEI SUOLI Il ruolo del compost nei piani di fertilizzazione L’impiego del compost di qualità, soprattutto in comprensori a forte specializzazione, può rappresentare un’alternativa al letame per l’apporto di sostanza organica. Oltre alla somministrazione di carbonio per il ripristino della fertilità organica si apportano elementi nutritivi incrementando l’efficienza-efficacia delle concimazioni minerali Massimo Centemero Il ruolo della sostanza organica Qualsiasi persona che, per ragioni professionali od hobbistiche si interessa di gestione del suolo, conosce già a livello intuitivo l’importanza che riveste la sostanza organica nel terreno. Un buon tenore in sostanza organica consente di assicurare condizioni colturali migliori per gli effetti su lavorabilità, ritenzione idrica, densità, su porosità e permeabilità e su fissazione e lento rilascio degli elementi nutritivi. A questi si aggiungono gli effetti agroambientali complessivi delle pratiche volte alla conservazione e all’accrescimento della fertilità organica: Foto: Centemero Il positivo contributo del compost impiegato come ammendante nei suoli destinati alla coltivazione di colture erbacee (Centemero et al., 2000), in frutticoltura e viticoltura (Pinamonti et al., 2001) è ormai assodato da innumerevoli prove sperimentali e dimostrative condotte in Italia da diversi centri di studio. Negli ultimi anni si è assistito a un incremento dei quantitativi impiegati in pieno campo su colture estensive, segno tangibile di una maggiore confidenza da parte degli agricoltori verso un mezzo tecnico nuovo, oltre che innovativo, nel vasto panorama dei fertilizzanti. Certamente la maggior confidenza e fiducia può essere verificata in comprensori dove, accanto all’offerta di compost da parte delle aziende produttrici, si è sviluppato un serio e costante rapporto con gli agricoltori che ha determinato la creazione di una specifica domanda. Come tutti i nuovi prodotti proposti al mondo agricolo, la confidenza non è immediata e va «coltivata» individuando le condizioni tecniche ed economiche che ne rendono efficace l’impiego. Il miglioramento della qualità dei compost, la potenziale surrogazione di letami e fertilizzanti di sintesi, accanto alla riduzione delle disponibilità di sostanze organiche tradizionalmente impiegate e ai costi dei fertilizzanti di sintesi, hanno contribuito a fare del compost un materiale organico che può entrare a buon grado nei piani di fertilizzazione dell’azienda agraria, qualsiasi sia l’ordinamento produttivo. In questa nota verranno descritte le caratteristiche richieste dalle colture praticate in pieno campo, settore che necessita di un reintegro periodico della sostanza organica per il mantenimento della fertilità dei suoli. il presidio, in terreni dotati di un buon tenore di sostanza organica, contro la desertificazione e l’erosione del suolo (Zdruli et al., 2000); ■ il contributo, grazie alla fissazione temporanea di carbonio a livello del suolo, alla lotta contro il cambiamento climatico (Hogg, 2001). Dal momento che l’effetto serra è determinato primariamente dall’aumento del tenore di anidride carbonica nell’atmosfera, risulta intuitivamente positivo il «sequestro» di carbonio a lento rilascio all’interno del suolo, grazie all’incorporamento di fertilizzanti organici nei terreni (che sono appunto in gran parte costituiti da composti carboniosi). Ai compost, nello specifico, sono da ascriversi altri positivi effetti per ora testati da alcune ricerche. Tra questi si possono citare: ■ effetti repressivi (Stone, 2002), ossia una minore insorgenza di marciumi di radice e colletto grazie a meccanismi competitivi e antibiotici da parte dei microrganismi saprofiti presenti all’interno dei materiali compostati; ■ apporto al suolo di meso e microelementi utili alla vita vegetale (Centeme■ Il compostaggio in ambito rurale: un’opportunità per aziende agricole senza allevamenti e con dotazione di aree e attrezzature idonee L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 40/2002 57 Agronomia ro, 1999); ■ effetti dovuti alla diminuzione del contenuto di nitrati nelle foglie di ortaggi destinati al consumo fresco (Dugoni et al., 2000). Al fine di poter valorizzare il compost sono necessari approfondimenti analitici specifici per ambito d’impiego. Per ogni settore (florovivaismo, agricoltura di pieno campo, paesaggistica) si possono individuare caratteristiche tecniche specifiche che possano qualificarne l’utilizzo. A titolo di esempio i parametri più studiati dalle aziende che commercializzano il compost nel settore floricolo sono: pH, salinità, caratteristiche fisico-idrologiche, contenuto di elementi in forma solubile. Per l’agricoltura di pieno campo, invece, si fa riferimento al contenuto in sostanza organica, elementi nutritivi (azoto, fosforo, potassio), rapporto C/N, umidità. ESPERIENZE DI ROTHAMSTEAD L’importanza della fertilizzazione organica Livello di sostanza organica (t/ha) La stazione sperimentale inglese di la sperimentazione, ma il ragionamenRothamstead (Regno Unito) è una to vale anche per il compost) consendelle più autorevoli per quanto riguar- te invece di mantenere – o riportarvi i da le scienze agronomiche. A Rotham- terreni impoveriti – ai livelli di carbostead è in corso da più di un secolo nio organico tipici dei suoli naturali, che sono un pouna esperienza tentissimo accudi lungo termine Evoluzione della sostanza ormulatore di carsugli effetti cuganica nei suoli bonio. mulati di diverse 100 Dopo 50 anni pratiche agrono90 di monosuccesmiche sull’accu80 sione di grano (a mulo o l’impove70 partire dal 1843) rimento in so60 e sola concimastanza organica 50 zione minerale, da parte del suo40 30 il livello di carlo. I risultati (ve20 bonio nel suolo di grafico) indi10 si è attestato su cano chiaramen0 1852 1872 1882 1913 1946 1975 valori pari al 1,1 te che l’abban% s.s.; di contro, dono della fertiSenza letame sempre la stessa lizzazione orgacoltura ma fertinica determina Letame dal 1852 al 1871 lizzata con dosi un sensibile imLetame dal 1852 al 1975 di 14 t/ha di letapoverimento del me, ha consentisuolo stesso, con un trasferimento netto di carbonio to il mantenimento del valore di car(sotto forma di anidride carbonica) bonio a livelli comparabili (2,23% s.s.) all’atmosfera. L’impiego sistematico con un suolo a bosco e un prato-paM.C. di ammendanti organici (il letame nel- scolo. Da tempo l’agricoltura tradizionale ha iniziato a scontare la separazione tendenziale tra attività zootecniche e coltivazioni (Perelli, 2001), sicché queste ultime si trovano spesso, e soprattutto in comprensori a forte specializzazione (ad esempio viticoli, frutticoli, ecc.), in deficit di sostanza organica. Le considerazioni agronomiche che giustificano e richiedono l’utilizzo di letame in pieno campo dimostrano, per comparazione, una potenziale immediata recettività tecnica nei confronti dei compost da biomasse selezionate. L’agricoltura tradizionale di pieno campo garantirebbe (Centemero e Caimi, 2001) la naturale collocazione del compost in virtù delle dimensioni della domanda potenziale (10 milioni di ettari di superficie arabile), della limitata articolazione delle prestazioni richieste e dei relativi requisiti analitici. Al pari di diverse sostanze organiche stabili e mature che da sempre sono state impiegate in agricoltura, il compost agronomicamente può essere considerato un ammendante (migliora le caratteristiche fisico-meccaniche del suolo) con un discreto effetto concimante e quindi può sostituire in toto la letamazione e in parte la fertilizzazione minerale. Comparando i letami con i diversi compost possiamo verificare le differenze esistenti tra i diversi fertilizzanti e quantificare gli apporti di elementi nutritivi (tabella 1). In sintesi, dal confronto con il letame si deduce che a parità di peso, per esempio 1 t, avremo che: ■ con compost da scarti alimentari si 58 L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 40/2002 Foto: Centemero Il compost nell’azienda agricola Controllo del processo di compostaggio con sonde «da campo»: verifica della temperatura e della concentrazione di ossigeno nella massa durante la trasformazione delle biomasse di scarto in compost Agronomia Tabella 3 - Dosi di compost (t/ha) per il mantenimento della dotazione di sostanza organica nei suoli (1) UN ESEMPIO CONCRETO Come calcolare la necessità di compost Facciamo un esempio concreto per calcolare la necessità di compost per 1 ha di suolo. Peso specifico di un terreno di medio impasto lavorato a 30 cm di profondità: p.s.a. 1,2 t/m3 Quantità di suolo = 10.000 m2/ha × 0,3 m × 1.200 kg/m3 = 3.600.000 kg/ha Quantità di sostanza organica (2% s.s.) = 72.000 kg di sostanza organica Ipotizzando un coefficiente di mineralizzazione del 2% (suolo franco, ricco di scheletro): Contenuto in sostanza organica del suolo (% s.s.) Quantità di humus mineralizzato = 72.000 kg × 2% = 1.440 kg/ha di humus mineralizzato < 1,5 1,5-2,0 > 2,0 Bilancio di sostanza organica su 1 ha: Necessità di compost per il reintegro della sostanza organica mineralizzata = 1.440 kg/s.o.c./K1/U = 28.800 kg di compost dove: s.o.c. = sostanza organica % del compost (50% nell’esempio) K1= coefficiente isoumico % del compost (20% nell’esempio) U= umidità % del compost (50% nell’esempio). Tabella 1 - Apporti in elementi nutritivi con 1 t di compost e di letame (*) Umidità (kg/t) Sostanza secca (kg/t) Sostanza organica (kg/t) N (kg/t) P2O5 (kg/t) K2O (kg/t) 750 500 500 500 350 500 500 500 192 220 250 245 5,5 5,5 9,0 9,0 6,6 2,5 7,0 10,5 6,0 2,0 6,5 3,5 Letame vaccino Compost da scarti verdi Compost da scarti alimentari Compost da fanghi (*) Sono stati presi come valori medi quelli desunti dalla Banca dati ammendanti e substrati allestita presso la Scuola agraria del Parco di Monza e il Diprove. N minerale prontamente disponibile (1) N mineralizzabile al 1° anno (2) N di riserva 9,4-15% 7,3-20% 65-83,3% ( ) Centemero (1996); Verdonck (1999). (2) Sikora et al., (2001). 1 apportano maggiori quantità di sostanza organica e di azoto; ■ con compost da scarti verdi, invece, i quantitativi apportati sono simili per l’azoto ma inferiori per fosforo e potassio; ■ con compost da fanghi si hanno maggiori apporti sia di azoto, sia di fosforo e potassio. Piano di fertilizzazione organica Le diverse forme di azoto nel compost è di fondamentale importanza per impostare un corretto piano di fertilizzazione; ciò si rende necessario per comprendere la quota di azoto dispo- Grafico 1 - Disponibilità di NPK al variare della dose di compost N-P2O5 - K2O (unità/ha) Tabella 2 - Azoto disponibile a seguito di applicazione di compost 350 300 250 200 150 100 50 0 15 20 25 30 Dose compost (t/ha) 35 Azoto disponibile Potassio totale Fosforo totale Azoto totale nibile almeno per la prima stagione vegetativa (Abigail, 2002). Da dati raccolti in bibliografia si possono desumere i valori medi riportati in tabella 2 e grafico 1. Questi valori sono importanti riferi- Dose di compost con contenuto in sostanza organica (% s.s.) 35-40 40-45 45-50 50-55 24-31 21-27 19-24 17-22 32-41 28-36 (2) 25-32 (2) 23-29 42-51 37-45 33-40 30-36 (1) Si è considerato un compost con le seguenti caratteristiche medie: coefficiente isoumico = 20%; umidità = 40-50%. (2) Situazioni più comuni che si possono trovare nei suoli del Nord Italia. menti per valutare la quota di elementi nutritivi apportati con il compost e, di conseguenza, per quantificare la minor quota di concime da fornire per soddisfare le esigenze di asporto della coltura praticata. Il calcolo delle quantità necessarie di compost si basa fondamentalmente sul bilancio umico dell’appezzamento oggetto di fertilizzazione. Nel riquadro viene fatto un esempio di come calcolare tale dose ottimale. Per semplicità si considera ininfluente la quota di humus apportata dall’interramento di scarti organici (ad esempio stoppie) della precessione colturale. Si raccomanda comunque, all’atto della predisposizione di un piano di fertilizzazione, di calcolare anche la quota di biomassa residua delle colture precedenti. Nella tabella 3 sono riportate le dosi annuali (t/ha/anno) di somministrazione di compost a terreni con differenti dotazioni di sostanza organica e in funzione del contenuto di sostanza organica del compost (% di s.s.). Tali dosi sono da considerarsi dosi di mantenimento, ovvero quantitativi necessari per il reintegro ordinario della fertilità organica. I dati riportati sono riferiti alla situazione media rilevata nei terreni italiani e le dosi di restituzione di sostanza organica sono calcolate secondo una quota di mineralizzazione tipica del contesto pedoclimatico italiano. Sono state messe in evidenza le situazioni più comuni che si possono trovare in suoli del Nord Italia per quanto concerne il contenuto di sostanza organica dei terreni agrari (1,52,0%); inoltre sono stati presi a riferimento compost con contenuto di sostanza organica del 40-50%, che rappresenta un intervallo medio. Le dosi riportate in tabella 3 sono in grado di mantenere costante il contenuto di sostanza organica dei terreni agrari e valide per ricarichi periodici (2-4 anni) di ammendante al suolo; desiderando, invece, accrescere il contenuto di sostanza organica dei terreni L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 40/2002 59 Foto: Centemero Agronomia scarsamente dotati (contenuto <1,0%) il piano di reintegro della sostanza organica dovrà essere necessariamente diverso e le dosi dovranno essere accresciute o, meglio, reiterate annualmente. In pratiche di apporti massicci di sostanza organica (ad esempio, da compost) è buona norma verificare il carico massimo di nutrienti al suolo; ci si riferisce soprattutto all’azoto la cui componente minerale può, se non assorbita dai vegetali, essere lisciviata nel sottosuolo. L’apporto di elementi nutritivi Foto: Centemero Prove di distribuzione condotte presso l’Isma di Treviglio (Bergamo) e nell’ambito del Progetto compost della Regione Lombardia. Prove di omogeneità di distribuzione con carro dotato di barre laterali che consentono una larghezza di lavoro di 14 m Distribuzioine di compost nell’interfila su vigneti del Marchigiano con spandiletame a scarico posteriore (Jesi, maggio 2000) Tabella 4 - Apporti di elementi nutritivi al variare delle dosi di compost Dose di compost 25 30 60 N N dispoP2O5 K2O totale nibile (kg/ha) (kg/ha) (kg/ha) (kg/ha) 225 270 37,6-78,8 45-92,4 175 210 162,5 195 L ’ I N F O R M A T O R E A G R A R I O 40/2002 Tabella 5 - Grado di copertura degli apporti in elementi nutritivi impiegando 25 t/ha di compost Asporti mais ceroso Asporti vite Asporti pomodoro N (%) 15-30 35-70 30-60 P2O5 (%) 100 100 100 K2O (%) 90 90 80 La dose media consigliata per colture da rinnovo (mais, sorgo, bietola, ecc.) è di 250-300 q/ha di compost da distribuire in pre-semina all’atto della lavorazione principale. Dal grafico 1 si può osservare come con tali dosi di compost si apportino quantitativi discreti di elementi nutritivi con particolare riferimento al fosforo e al potassio (tabella 4). Per quanto riguarda l’azoto è interessante notare come la quota resa disponibile al primo anno sia in grado di soddisfare parzialmente, ma in modo significativo, gli asporti colturali consentendo la riduzione degli apporti minerali (tabella 5). Di norma attraverso l’apporto di prodotti organici si somministra solo una parte degli elementi nutritivi necessari alla coltura, lasciando alla concimazione minerale il compito di coprire la quota restante; risulta pertanto essenziale considerare nel calcolo del bilancio colturale gli elementi nutritivi apportati quando si utilizza il compost, per non eccedere nella concimazione chimica. Si ricorda inoltre che l’impiego di compost come ammendante organico determina, unitamente a un apporto diretto di elementi minerali della fertilità (principalmente N, P, K, Mn, Mg, Fe) liberati durante il processo di mineralizzazione della sostanza organica, anche: ■ una crescente mobilizzazione delle risorse organiche presenti nel terreno; ■ un aumento della disponibilità dei nutrienti minerali già presenti nel terreno; ■ un incremento dell’efficacia-efficienza delle concimazioni minerali. Massimo Centemero Scuola agraria del Parco di Monza (Milano) E-mail: [email protected] Consorzio italiano compostatori E-mail: [email protected] La bibliografia verrà pubblicata negli estratti.