ATTUALITÀ SOLIDARIETÀ di Luisa Sandron foto di Leonardo Rinaldesi •£«, / • • • Cesare Bocci con i piccoli ospiti del centro Anffas di Macerata, dove ha trascorso una intensa giornata tra giochi, coccole e terapie. «Quel che ricevo da loro è impagabile», dice. L'ALTRO VOLTO DI CESARE BOCCI, MEDICO E POLIZIOTTO IN TV, ALTRUISTA NELLA VITA COCCOLE D'URGENZA I I POPOLARE M I M Ì AUGELLO DEL COMMISSARIO MONTALBANO È IMPEGNATO NELLA TUTELA DEI DISABILI E DEI LORO FAMILIARI. I nterno notte. Le lampade sui comodini sono accese, una coppia legge in silenzio. Anzi, no. Perché mentre lui è concentrato sulle pagine di Pennac, lei - sfogliando il suo libro - ride a crepapelle. «Si può sapere cosa ti diverte tanto?». «La storia di un certo Montalbano, che fa il commissario in Sicilia, appena finisco te la passo». È andato più o meno così, nel segno dell'allegria, il primo incontro di Cesare Bocci con il poliziotto più amato in libreria (il suo autore, Andrea Camilleri, ha da anni il monopolio dell'alta classifica) e sul teleschermo (che si tratti di prima visione o dell'ennesima replica), e 6 2 - famiglia cristiana - n. 44/2008 con il suo vice Mimì Augello. Ovvero, il personaggio che ha fatto decollare la carriera dell'attore marchigiano, tra i protagonisti della serie ospedaliera Terapia d'urgenza e dei quattro nuovi episodi tratti dai gialli di Camilleri: La vampa d'agosto, Le ali della sfinge (domenica e lunedì su Raiuno), La luna di carta e La pista disabbia. Risultati gratificanti (all'orizzonte, forse, un film in America), dopo gli anni della sudatissima gavetta, che non lo distraggono, però, da un'altra grande passione: quella per l'impegno sociale nelle file dell'Anffas, l'associazione nazionale che riunisce le famiglie dei disabili intellettivi e relazio- nali, e ne tutela i diritti, di cui Bocci è testimonial. E nel cui frequentatissimo centro, di riabilitazione ma non solo, di Macerata ha da poco trascorso un'intensa, «bellissima giornata tra amici, per seguire lo stato di avanzamento dei lavori (si sta costruendo una nuova ala destinata a ospitare ambulatori, sale da ginnastica, officine...) e condividere le attività degli ospiti, fissi e di passaggio». - Sensibilità innata o un modo per tacitare il senso di colpa di chi si ritiene, a ragione, un privilegiato? «Probabilmente è così, mi sento un po' in colpa nei confronti di chi sta male o ha bisogno, perché so che potrei dare un più valido aiuto, ma spesso non trovo il tempo, nello slalom continuo tra un set e un palcoscenico, gli impegni professionali e quelli familiari. Una ASSOCIAZIONE CHE PENSA IN GRANDE volta sei troppo stanco fisicamente, un'altra ti manca l'energia mentale... E sì che noi attori, nel fare beneficenza, ci limitiamo a mettere a disposizione la nostra faccia per uno spot o una fotoAnffas è operativa sul territorio nagrafia, e anche quando partecipiamo a zionale con circa 180 sedi - struttuun evento per raccogliere fondi - come re educative e riabilitative che accolgola recente corsa di go-kart per l'associano bambini, giovani e adulti con disabilizione Rock no war ("Musica non guertà intellettive e relazionali - ispirate ra"), cui ho preso parte con i colleghi agli stessi princìpi di tutela dei diritti Giorgio Tirabassi, Violante Placido, Dadelle persone disabili e delle famiglie. niele Pecci - siamo i primi a divertirci e Per contribuire alla raccolta di fondi a sentirci bene. Voglio dire che i veri a favore dell'Anffas onlus di Macerata, combattenti sono loro, i malati e i loro via Vanvitelli 34, 62100 Macerata, si familiari, impegnati in prima linea a gapuò fare un bonifico bancario presso la rantire che i fondi vengano spesi per le Banca delle Marche, codice IBAN necessità concrete dei singoli, e non IT54X0605513401000000002780, opper tenere in piedi un apparato burocrapure c/c postale 14416622, riportando tico. Così, dopo aver dato una mano al la causale "erogazione liberale". Sermit di Tolentino, che opera a favore dei poveri in India e nei Paesi bisognosi, ho aderito con gioia anche all'invito dell'Anffas. Mi ritengo un privilegiato, con un lavoro che amo e una bella famiglia (ho una figlia di quasi nove anni, Mia: e se un giorno avesse bisogno del sostegno altrui?). Motivi più che validi per coltivare il sentimento Qui sopra: Cesare Bocci con Luca Zingaretti, in una scena della solidarietà». L del Commissario Montalbano. A sinistra: in Terapia d'urgenza. - Altruismo e passione per il mestiere: che cosa li accomuna? «L'essere, l'uno e l'altra, fonte di arricchimento. E, tuttavia, diventare attore ha richiesto il suo prezzo, a partire dalla laurea in geologia che non ho mai preso, con gran dispiacere di papa: mi mancava solo la tesi, quando decisi di frequentare la scuola di recitazione del mio paese. Una scelta che mi ha rivoluzionato la vita, in tutti i sensi: dopo aver fondato con Massimo Zenobi e altri amici la Compagnia della Rancia (tempi eroici, partimmo per la prima tournée con zero lire in tasca, un furgone in prestito e una manciata di chiodi per montare le scene), per mantenermi ho fatto cento lavori, dall'imbianchino al cameriere, dall'affittamacchine al fabbro tornitore, senza escludere il pony express. Tappe di cui vado fiero, perché mi hanno permesso di arrivare dove sono oggi. Sperimentando sulla pelle professioni che domani potrebbero appartenere a qualche nuovo personaggio che interpreterò...». - Due aneddoti su quelli di oggi, invece: il poliziotto Mimi Augello e il primario Sergio Danieli... «Dopo quella prima, bizzarra conoscenza notturna, divorai letteralmente il libro di Camilleri e a ogni pagina sussultavo: "Ma bisogna farci una fiction, è talmente perfetto!". Per la serie "basta il pensiero", ecco che mi telefona la mia agente: "Ti vogliono per un provino, il lavoro di un certo Montalban". "Ma chi, lo scrittore spagnolo?", chiedo io, e lei: "No, c'entra un commissario italiano...". Quando il regista Alberto Sironi mi ha visto, non ha avuto dubbi, "per me Augello sei tu, mi batterò perché abbia la parte". L'ha fatto davvero, e gliene sono grato. Quanto a Danieli, ho potuto collaborare al copione modificando alcune sue battute un po' scontate: quando me le sono sentite "in bocca", pure il camice mi è andato a meraviglia». • famiglia e n. 44/2OO8 • 6 3