I nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione di cui al decreto legislativo n.226/05, che avranno attuazione dall’anno scolastico 2010/11, sono fondati sul principio dell’equivalenza formativa di tutti i percorsi con il fine di valorizzare i diversi stili di apprendimento degli studenti e dare una risposta articolata alle domande del mondo del lavoro e delle professioni. La diversificazione dei percorsi di istruzione e formazione ha proprio lo scopo di valorizzare le diverse intelligenze e vocazioni dei giovani, anche per prevenire i fenomeni di disaffezione allo studio e la dispersione scolastica, ferma restando l’esigenza di garantire a ciascuno la possibilità di acquisire una solida ed unitaria cultura generale per divenire cittadini consapevoli, attivi e responsabili. Il riordino degli istituti professionali risponde all’esigenza di organizzare percorsi formativi quinquennali, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, fondati su una solida base di istruzione generale e tecnicoprofessionale riferita a filiere produttive di rilevanza nazionale che a livello locale possono assumere connotazioni specifiche. I nuovi istituti professionali sono caratterizzati da un riferimento prioritario ai grandi settori in cui si articola il sistema economico nazionale, contraddistinti da applicazioni tecnologiche e organizzative che, in relazione alla filiera di riferimento, possono essere declinate in base alla vocazione del territorio, ai progetti di sviluppo locale e ai relativi fabbisogni formativi. Agli istituti tecnici è affidato il compito di far acquisire agli studenti non solo le competenze necessarie al mondo del lavoro e delle professioni, ma anche le capacità di comprensione e applicazione delle innovazioni che lo sviluppo della scienza e della tecnica continuamente produce. Per diventare vere “scuole dell’innovazione”, gli istituti tecnici sono chiamati ad operare scelte orientate permanentemente al cambiamento e, allo stesso tempo, a favorire attitudini all’auto- apprendimento, al lavoro di gruppo e alla formazione continua. LA SCUOLA DELLA RIFORMA AMBITI DI INNOVAZIONE GOVERNACE DIDATTICA PROGETTAZIONE PER COMPETENZE DI ASSE AUTONOMIA DIRIGENTE SCOLASTICO DIDATTICA LABORATORIALE FLESSIBILITA’ CTS CERTIFICAZIONE COMPETENZE INTEGRAZIONE SAPERI UFFICIO TECNICO COLLEGIO ARTICOLATO IN DIPARTIMENTI D’AREA FUNZIONI STRUMENTALI COORDINATORI I.T E I.P CLIL BCNL I dipartimenti (elementi comuni alle linee guida I.P e I.T) 1/3 La progettazione formativa delle istituzioni scolastiche è lo strumento per rispondere alle esigenze degli studenti, del contesto socio-culturale e ai fabbisogni del territorio e del mondo del lavoro e delle professioni; essa valorizza la funzione dei docenti che programmano le proprie attività sulla base degli obiettivi indicati nel piano dell’offerta formativa di ciascun istituto. L’impianto dei nuovi ordinamenti degli istituti professionali richiede che la progettazione formativa sia sostenuta da forme organizzative che pongano, al centro delle strategie didattiche collegiali, il laboratorio e la didattica laboratoriale, la costruzione dei percorsi di insegnamento/apprendimento in contesti reali, quali l’alternanza scuola-lavoro, il raccordo con le altre istituzioni scolastiche (reti) e con gli enti locali (convenzioni), anche per realizzare progetti condivisi. I dipartimenti (elementi comuni alle linee guida I.P e I.T) 2/3 A questo fine, come già avviene in molti casi, è utile che gli istituti tecnici e professionali si dotino, nella loro autonomia, di dipartimenti quali articolazioni funzionali del collegio dei docenti, di supporto alla didattica e alla progettazione (art. 5, comma 3, punto d) del Regolamento). L’istituzione dei dipartimenti assume, pertanto, valenza strategica per valorizzare la dimensione collegiale e co-operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento. I dipartimenti, quale possibile articolazione interna del collegio dei docenti, possono presidiare la continuità verticale e la coerenza interna del curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un’articolazione flessibile. Le tipologie di attività che i dipartimenti possono svolgere sono strettamente correlate alle esperienze realizzate dalla scuola e agli obiettivi di sviluppo e di miglioramento che si intendono perseguire. PROGETTARE PER COMPETENZE In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti svolgono una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo. In generale, i dipartimenti individuano i bisogni formativi e definire i piani di aggiornamento del personale, promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi e la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i risultati di apprendimento degli studenti. Gli istituti tecnici e professionali definiscono, nella loro autonomia e nel rispetto delle tutele contrattuali in materia di organizzazione del lavoro, le modalità di costituzione dei dipartimenti e le regole per il loro funzionamento. Possono essere previste anche forme molto flessibili e poco strutturate, con forme di comunicazione in presenza e in rete tra i docenti e gli altri soggetti interessati. Si ritiene comunque opportuno che ad essi vada riservato anche uno spazio fisico dedicato. Il certificato delle competenze di base PROGETTARE PER COMPETENZE I DIPARTIMENTI D’AREA LA FORMAZIONE DEI DOCENTI B-4-FSE-2009-309 Professione docente Corso di 30 ore di ricerca metodologica a scuola da ottobre a dicembre LA FORMAZIONE NAZIONALE CRONOGRAMMA DEGLI INTERVENTI DEI DIPARTIMENTI FINO A DICEMBRE ATTORI COMPITI ●COORDINATORI DIPARTIMENTO ●FUNZIONI STRUMENTALI ●DOCENTI DI ASSE ELABORANO LE COMPETENZE CHIAVE E LE COMPETENZE DI CITTADINANZA FORMULANO UN TEST D’INGRESSO UNITARIO DA DIFFONDERE E CONDIVIDERE CON I CONSIGLI DELLE CLASSI PRIME (MODELLI INVALSI) ●COORDINATORI DIPARTIMENTO ●FUNZIONI STRUMENTALI ●DOCENTI DI ASSE ORGANIZZANO LE COMPETENZE INTEGRATE E INTERDISCIPLINARI FORMULANO IL PIANO DI LAVORO SUDDIVISO IN U.D.A. (UNITÀ DIDATTICHE DI APPRENDIMENTO) PER AREA E NON PER MATERIA PREDISPONGONO MODELLI DI PROGETTAZIONE PER COMPETENZE PER AREA E NON PER MATERIA DA DIFFONDERE E CONDIVIDERE CON I CONSIGLI DI CLASSE ●COORDINATORI DIPARTIMENTO ●FUNZIONI STRUMENTALI ●DOCENTI DI ASSE ELABORANO GRIGLIE DI VALUTAZIONE PER ACCERTARE LE COMPETENZE ELABORANO MODELLO DI CERTIFICAZIONE COMPETENZE STRUTTURANO INTERVENTI ORIENTATI ALLA METODOLOGIA LABORATORIALE (UTILIZZO LIM – USO DELLE PIATTAFORME DIDATTICA DOVE PRELEVARE E INSERIRE MATERIALI DIDATTICI IN RETE) (CON UFFICIO TECNICO) ORGANIZZANO SPAZI DI FLESSIBILITA’ IN RELAZIONE AL RECUPERO ORARIO DELLE ORE DI 50 minuti TEMPI DI ATTUAZIONE ENTRO ULTIMA DECADE SETTEMBRE ENTRO SECONDA DECADE OTTOBRE ENTRO PRIMA DECADE DICEMBRE RIFERIMENTI IN RETE