La Casa degli Insegnanti Associazione Giovani musicisti Invitano Mercoledì 13 febbraio, ore 17.30 Aula magna dell’Istituto “Amedeo Avogadro” di Torino Via Rossini al Concerto-spettacolo per voce recitante, soprano, violino e violoncello Frammenti di un discorso amoroso Testi di Roland Barthes, Federico García Lorca, Pedro Salinas, Abelardo Linares, Pietro Metastasio, Giovanni Testori Musiche di Marco Emanuele Marina Degrassi – soprano Stefanina Priotti – violino Laura Culver – violoncello Francesca Vettori – voce recitante Lo spettacolo è formato dalla lettura di pagine tratte da Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e da 9 arie o canzoni i cui testi parlano di dipendenza affettiva, nelle forme dell’innamoramento, della rabbia, della delusione, dell’attesa e dell’abbandono: un riflesso sonoro delle varie figure di cui parla Barthes. I Frammenti sono un libro singolare: non sono un saggio come le sue altre opere (Elementi di semiologia, Miti d’oggi, L’impero dei segni), non sono un romanzo, un racconto o un’autobiografia. Non sono nemmeno un manuale che insegna come comportarci quando viene la malattia dell’innamoramento. Sono una serie di appunti, suddivisi per voci che corrispondono alle figure tipiche del rapporto amoroso: “abbraccio”, “adorabile”, “affermazione”, “angoscia”... fino a: “verità”, “vie d’uscite” e “voler prendere”. Le figure danno l’idea del discorso amoroso simulandolo, cioè mettendolo in scena e sono viste sempre da parte dell’innamorato, colui che soffre di più; mentre l’amato è lontano e assente. L’intenzione di Barthes era di «dar voce a ciò che vi è di inattuale» nell’innamorato, che parla tra sé e sé in un lungo delirio di fronte all’altro, che non c’è, oppure non parla. Un’enciclopedia della cultura affettiva. Ogni figura non è tanto enunciata quanto “cantata”: «la figura è in un certo senso un’aria d’opera; e come l’aria viene identificata, rimemorata e maneggiata attraverso il suo incipit (...) così la figura prende le mosse da una certa cadenza di linguaggio (una specie di versetto, ritornello, cantilena) che l’articola nell’ombra». Per ricomporre il soggetto amoroso nel suo delirio, l’autore monta dei pezzi di origine diversa: prende frasi dalla letteratura d’amore (il Werther di Goethe, ad esempio), dai dialoghi di Platone, dai Lieder tedeschi, dalle arie d’opera, dalle conversazioni gli amici. Lo spettacolo alterna momenti in cui la voce recitante legge o recita le “voci” di Barthes a momenti in cui parla la musica: canzoni cantate dalla voce femminile accompagnata da violino e violoncello. I testi delle canzoni sono di poeti che più di altri si sono dedicati ai fantasmi della passione amorosa: dopo una serie dedicata a Federico García Lorca, Pedro Salinas e Abelardo Linares, nella seconda sezione ci sono un’aria di Metastasio, il maggior librettista d’opera del Settecento, una lirica su versi molto “fisici” di Giovanni Testori e un’ultima “quasi canzone” di Linares. Marina Degrassi - Diplomata in Canto lirico presso il Conservatorio Verdi di Torino, si perfeziona con il soprano Tatjana Korra. È laureata in Economia e Commercio presso l’Università di Torino. Ha cantato con varie compagnie liriche e di operetta come Livietta nel Livietta e Tracollo di Pergolesi, Rosina ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini, Adina ne L'Elisir d'Amore di Donizetti, Susanna ne Le nozze di Figaro di Mozart e, per il repertorio operettistico, Gretel ne Il Paese dei Campanelli di Ranzato, Elena in Addio Giovinezza di Pietri e Gaby in Scugnizza di Costa. Partecipa a concerti e recital in Italia e all’estero, collaborando con l’Ensemble orchestral Des Alpes de la Mer e altri ensemble strumentali e vocali. Stefania Priotti – Formatasi con Virgilio Brun e Massimo Marin, ha suonato con l’orchestra del Teatro Regio di Torino e Antidogma Musica; studiosa di musica medievale, si dedica anche agli strumenti ad arco viella e ribeca. Collabora con gruppi specializzati nella prassi esecutiva medievale, rinascimentale e barocca quali Clerici Vagantes, Contrapunctum, Compagnia dell’Istituto Stanislao Cordero di Pamparato, Accademia dei Solinghi e Il Sogno di Polifilo, partecipando a rassegne in Italia e all’estero (Tastar de Corda, Festival dei Saraceni, Festival della Via Francigena Canavesana, Festival de Arte Sacro de Madrid). Nel 2000 fonda l’ensemble Azimants Amors Veraia specializzato nel repertorio trobadorico, con cui svolge attività concertistica, didattica e di ricerca, collaborando con le Università di Torino e Chambéry. Laura Culver – Partendo da una formazione negli U.S.A. di studi di musica classica, danza e teatro, si è interessata al versante della musica jazz. Stabilitasi in Italia, collabora con diversi gruppi teatrali e musicali, partecipando a rassegne e festival in tutta l’Italia e all’estero. Ha inciso diversi CD con varie formazioni e artisti jazz. Recentemente è uscito un CD di musica napoletana in duo con Nuccio Siano, con il quale ha suonato per gli Istituti di Cultura Italiana in tutto il mondo. Francesca Vettori - Si è formata alla scuola del Teatro Stabile di Torino. Ha lavorato in tv e al cinema con Zaccaro, Donna, Grimaldi, Ferrario, Molaioli e altri. Ha partecipato a numerosi originali radiofonici e trasmissioni presso Rai e Radio svizzera italiana. Lavora come doppiatrice a Torino e a Milano, e come dialoghista, traducendo da inglese, spagnolo, francese. Insegna recitazione e doppiaggio alla scuola ODS di Torino. Marco Emanuele - Insegnante di italiano e storia, compositore e musicologo, si è diplomato in Musica corale e in Composizione. Variazioni (1998) è stato inciso nel CD Nuove musiche per il nuovo millennio dall’Insieme contemporaneo del Conservatorio di Torino. Trio è stato eseguito all’Istituto italiano di cultura di Madrid nel 1999. L’opera Edoardo II, da Marlowe e Brecht, è stata rappresentata nel 2000 con Angelo Manzotti e gli allievi della Scuola del Teatro Stabile. L’opera buffa Jacques, tratta da Ionesco, è stata rappresentata a Baveno nel 2009 con la regia di Stefano Monti.