Apicoltura biologica . Calendario dei lavori in Lombardia MARZO Insieme ad aprile, marzo rappresenta il mese decisivo per lo sviluppo delle colonie e, durante le visite in apiario l’attenzione dovr• essere rivolta soprattutto all’analisi delle condizioni delle famiglie alle soglie della primavera. In particolare si dovr• fare attenzione allo stato sanitario e alla loro forza. Schematizzando, le operazioni principali del mese consistono in quanto segue: - Effettuare un controllo sanitario completo degli apiari; - Valutare la qualit• e la quantit• della covata anche in rapporto alla presenza di api nutrici e delle scorte a disposizione; - Seguire lo sviluppo della famiglia: restringere le colonie, spostando i favi non coperti dalle api oltre il diaframma o allargare quelle che richiedono spazio, continuando o procedendo contemporaneamente al pareggiamento delle famiglie; - Se necessario provvedere alla nutrizione, anche proteica; La presenza di una popolazione ancora ridotta di api ci consente di identificare abbastanza velocemente segnali di patologie dell’alveare ai quali potremo cercare in qualche modo di rimediare o altrimenti evitare che si diffondano per tutto l’apiario a causa di saccheggi e travasi di materiale o api. In questo periodo, ogni visita in apiario, deve prevedere il controllo di ogni favo e della sua covata per cogliere sintomi di eventuali patologie. L’eccessiva presenza di scagliette bianche e gessose nelle celle o sui fondi (covata calcificata), andr• affrontata con il restringimento dei favi e con il ricambio, appena ci‚ sar• possibile, delle regine con poca propensione genetica alla pulizia. L’identificazione mediante prova dello stecchino filante, di larve colpite da peste americana ci consentir• di eliminare le famiglie e il materiale infetto. La gestione di eventuale nosemiasi dipender• invece dalla gravit• della situazione. Se le famiglie colpite risultano difficilmente recuperabili anche in previsione della temporanea regressione della malattia con l’aumento delle temperature, sar• saggio eliminare api e materiale. In caso contrario si potr• agire come gi• indicato nel mese di febbraio. L’equilibrio tra popolazione di api nutrici e covata risulta di fondamentale importanza per uno sviluppo ottimale delle colonie. La presenza di poche api nutrici in concomitanza di una covata sana e compatta su almeno tre telaini, richieder• una nutrizione stimolante con sciroppo al 60 - 70 % di zucchero a seconda delle condizioni climatiche e dell’aggiunta di api giovani da famiglie eccessivamente forti, orfane, con regine scadenti o da pacchi d’ape, per evitare che la covata in eccesso venga abbandonata a causa di ritorni di freddo. Quando la covata si presenta in piccole rose disomogenee e coperte da poche api potremmo ritrovarci ad avere una regina di bassa qualit•, che andr• sostituita alla prima occasione. Alcune delle famiglie strette in autunno o in febbraio potrebbero cominciare a spingersi oltre al diaframma richiedendo nuovo spazio per la covata. A queste occorrer• aggiungere progressivamente favi vuoti posizionandoli tra la scorta e la prima covata. A meno che non vi sia una buona importazione di nettare e temperature adeguate per costruirli, i fogli cerei non andranno invece ancora inseriti. Si pu‚ concludere ricordando che ogni operazione eseguita in questo periodo dovr• essere volta anche alla prevenzione della sciamatura, cercando di portare le famiglie ad avere, ad almeno 40 giorni dal primo raccolto abbondante, 3-4 telaini abbondanti di covata e almeno 6-7 favi di api.