Il Romanzo della Pasta Italiana Una storia lunga novecento anni Copyright 2014. Nunzio Russo scrittore 1960. Tutti i diritti riservati. All rights reserved La Voce del Maestrale un’opera di letteratura sul mondo della pasta alimentare 4 edizioni – Premio Elmo 2014, Rizziconi (RC) Dal libro "1903. La Sicilia Industriale, Commerciale e Agricola". Società Tipografica Editrice Popolare. Pubblicato in Milano 1903. Autori: Bontempelli e Trevisani “Non v'è chi non dica che le paste alimentari di Torre Annunziata e di Gragnano siano tra quelle di produzione italiana le supereccellenti; ed infatti non si può dire che tali prodotti siano da disprezzare; ma in omaggio alla giustizia ed alla verità, è dovereoso riconoscere che il luogo di origine di questa industria è la Sicilia e specialmente Termini Imerese, ove si fabbrica la pasta di pura semola senza ricorrere alle materie eterogenee di cui non tutte le Case produttrici di altri siti sono aliene dal miscelare le semole per la pasta medesima…” La pasta siciliana esportata negli USA. Nella lettera (1915) si augura una rapida vittoria delle armi italiane nel conflitto mondiale. Così, le navi di maccheroni potranno ritornare. Fattura Pastificio Antonino Arrigo & Figli (1896) La Pasta è nata in Sicilia La storia di una produzione parte essenziale della Dieta Mediterranea Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco, novembre 2010 Il grano duro (triticum durum) è coltivato sugli altipiani interni della Sicilia fin dall’antichità. Le origini, è accertato, risalgono al neolitico. RE RUGGERO II di Sicilia Ruggero II fu incoronato Re di Sicilia il 25 dicembre 1130 Palermo. A Palermo Ruggero attrasse intorno a sé i migliori uomini di ogni etnia, come il famoso geografo arabo Al-Idrisi, lo storico Nilus Doxopatrius e altri eruditi. Il Re mantenne nel regno una completa tolleranza per tutte le fedi, razze e lingue. Egli fu servito da uomini di ogni nazionalità, come l'anglonormanno Thomas Brun nella Curia, il musulmano Christodoulos nella flotta e il bizantino Giorgio di Antiochia, che nel 1132 fu fatto amiratus amiratorum (in effetti comandante in capo). Ruggero rese la Sicilia la potenza dominante del Mediterraneo. Ruggero II incaricò Al Idrisi di narrare le meraviglie del Regno del Sole. Idrisi produsse il planisfero detto “Tabulala Rogeriana” e il libro di geografia dal titolo Arabo “Il sollazzo di chi si diletta a girare il mondo”, noto anche come “Il Libro di Ruggero”. L’opera fu terminata intorno al 1154, e poi pubblicata fino ad oggi. Sono ben nove i tomi editi dall’Istituto Universitario Orientale di Napoli e dall’Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente di Roma, tra il 1970 e il 1984. Una versione breve è stata stampata dall’editore siciliano Flaccovio, nel 2008. Al Idrisi scopre Yttriyya (arabo) detta dai latini Itria. Era un prodotto rustico e nutriente, nato dalla sfoglia tagliata a strisce, e quindi tirata a fili sottili. L’itria era prodotta macinando in grano e, successivamente, aggiungendo acqua alla farina così ottenuta. La pasta, quindi, veniva asciugata al sole. Nei mesi freddi l’asciugatura avveniva accostandola ai bracieri per riscaldare le persone. Essa era esportata nella vicina Calabria e nei vicini paesi musulmani e cristiani. Era presumibilmente il 1154, e dunque 100 anni prima della nascita di Marco Polo, l’esploratore che si pensava l’avesse scoperta in Cina. La zona d’origine è individuato da Al Idrisi nella zona di Termini Imerese vicinissimo a Trabia. Da “Il Libro di Ruggero” dove nasce la pasta alimentare • A ponente di Termini Imerese è un abitato che si addimanda “At Tarbi ah” (la quadrata): incantevole soggiorno, lieto d’acque perenni. La Trabia ha una piana e dei vasti poderi ne’ quali si fabbrica tanta copia di Yttriyya (pasta) da esportare… • A Trabia scorre il fiume di Termini, largo e copioso di acque… (ma a Trabia non scorre alcun fiume, mentre a Termini Imerese ne scorrono quattro) Questo è quanto necessario conoscere, insieme con la verità oggettiva che la pasta nasce dalla buona volontà della prima massaia. Questa donna di altra epoca, infatti, mette insieme per la prima volta farina e acqua. Non possiamo, dunque, affermare con certezza dove avviene ciò. Se a Trabia o Termini Imerese, poco importa. In ogni caso, la testimonianza di Al Idrisi è la più antica, e in più individua la zona d’origine e dona al mondo il suo più noto “sollazzo”. I Primi Mulini ad acqua (1182) Certo è che i primi mulini necessitavano della forza meccanica dell’acqua per le macine, quindi non potevano che sorgere nelle vicinanze di fiumi. Nelle zone fluviali è nata, presumibilmente, la pasta. Ebbero sviluppo nei sec. XVII e XVIII Foto Armando Vincenzo Vinciguerra Photographer L’energia li fece cadere in disuso Foto Armando Vincenzo Vinciguerra Photographer L’ imposta sulla produzione (Gabella) Atto firmato da Liborio Arrigo, amministratore della “Società dei Gabellotti dei Mulini di Trabia” sede in Termini Torchio manuale e trafile fine ‘800 La grande intuizione è stata quella di trasformare il prodotto della terra, seguendo tutte le fasi di produzione. Nasce la fabbrica a ciclo chiuso, il primo km 0 della storia. Il grano dell’interno veniva ammassato presso i grandi piani caricatori portuali della Sicilia. Termini Imerese Catania I pastifici dei pionieri Pastificio Don Gaetano e Mariuccia Gargano - Palermo L’Arbitrio (Torchio) e il taglio dello spaghetto Pastificio Gargano di Palermo Foto prof. Gaetano Agrigento Inizia lo sviluppo della tecnologia a partire dal 1800 Bisogna aggiungere che la pasta iniziò ad essere prodotta industrialmente nella zona di Napoli. Le presse nacquero nel 1850. Le prime celle statiche per l’essiccazione sono datate 1875. Nascono i pastifici industriali Termini Imerese diventa la Città della Pasta Le acque calde delle Terme puliscono il grano nei mulini 1854 Si comincia a esportare nel mondo Gli armatori siciliani Fratelli De Pace ordinano ai cantieri James & G. Thomson di Glasgow, per 18.500 sterline, la costruzione del piroscafo Sicilia, di 828 t di portata lorda, in ferro, a elica, lungo 220 piedi e largo 28 [67m x 8,5m ca.], con prora a clipper e macchina da 250 cavalli. Il pomeriggio del 1° giugno 1854, il Sicilia lascia Palermo con 33 passeggeri e 38 uomini dell'equipaggio, comandati dal capitano Ferdinando Cafiero, per dirigersi alla volta di New YorK. Raggiunge la baia dell'Hudson il 28 giugno, divenendo la prima nave a vapore italiana [del Regno delle due Sicilie] che tocca il Nord America. Il Sicilia fu festeggiato in porto il successivo 4 luglio, 78° anniversario dell’indipendenza USA. Trasportava anche “maccheroni” di Sicilia nella stiva. Dal porto di città partivano le spedizioni della pasta di Termini Imerese verso gli USA