LA CRIOENERGIA:
UNA TECNOLOGIA CHE VIENE DAL FREDDO
PER IL TRATTAMENTO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE
Pavia, 15 luglio 2010 - Per il trattamento della fibrillazione atriale – la più comune forma di aritmia
cardiaca – è oggi disponibile all’Istituto di Cura Città di Pavia la crioenergia: una nuova tecnica
che “viene dal freddo” e migliora e perfeziona l’ablazione transcatetere. Il Laboratorio di
Aritmologia ed Elettrofisiologia interventistica dell’Istituto di Cura Città di Pavia, diretto dal
dottor Cesare Storti, è tra i primi in Italia che ha condotto con successo l’intervento in 4 pazienti.
La nuova metodica rende più sicuro e semplifica ulteriormente l’intervento mininvasivo di ablazione
transcatetere per il trattamento della fibrillazione atriale.
“La nuova tecnica ablativa che utilizza il freddo è rivoluzionaria, più efficace e sicura della tecnica
tradizionale con radiofrequenza. L’intervento consiste nell’introdurre per via venosa un palloncino
all’interno delle vene polmonari. Questo palloncino viene poi gonfiato dentro ogni vena polmonare
e raffreddato a -35-40° per 5 minuti. Ne deriva un isolamento elettrico della vena, si produce una
sorta di ibernazione dell’area malata e la fibrillazione scompare. Tra i vantaggi rispetto alla tecnica
classica con la radiofrequenza è la maggiore rapidità della procedura e una maggiore sicurezza.”
dichiara il dottor Cesare Storti.
L’ablazione della fibrillazione atriale è indicata per i pazienti cosiddetti giovani - al di sotto dei 60
anni – per i pazienti sintomatici e per tutti coloro che non hanno risposto positivamente alla terapia
farmacologica. Si tratta del 30% della popolazione che soffre di fibrillazione atriale, la patologia
cardiaca che rappresenta la più comune forma di aritmia con 500.000 pazienti in Italia e 60 mila
nuovi casi ogni anno. Durante la fibrillazione atriale gli impulsi naturali del cuore falliscono, le
camere superiori ed inferiori del cuore non battono in modo sincrono. Un ritmo rapido e
disorganizzato affligge l’abilità del cuore a svolgere le normali funzioni: gli atri si contraggono
rapidamente e caoticamente ed i ventricoli si riempiono meno efficacemente causando una perdita
di funzionalità cardiaca pari al 30%. Spesso la fibrillazione atriale è asintomica e non diagnosticata,
aumentando il rischio embolico associato. Obiettivo dei trattamenti, farmacologici e non, è il
ripristino del ritmo sinusale.
L’ablazione transcatetere della fibrillazione atriale con radiofrequenza - oggi praticata in Italia per
circa 5000 pazienti l’anno - presenta tuttavia delle limitazioni importanti che ricadono sulla
prolungata durata dell’intervento – a volte anche di 5 ore – e sulla complessità della procedura che
richiede una équipe medica molto esperta. L’isolamento elettrico delle vene polmonari è eseguito
tramite applicazioni o “bruciature“ puntiformi che rallentano e prolungano la durata dell’intervento,
a cui è inoltre associato un sistema di mappaggio e navigazione chirurgica a volte troppo
complesso. La nuova metodica che utilizza la crioenergia rende più sicuro e semplifica l’intervento
mininvasivo di ablazione transcatetere per il trattamento della fibrillazione atriale.
Un recente studio che ha coinvolto 245 pazienti conferma che la procedura si è rivelata efficace in
acuto nel 98% dei casi e che a 12 mesi dalla procedura il 69,9% dei pazienti è libero da
Fibrillazione Atriale (sintomatica e asintomatica) rispetto ad appena il 7,3% dei pazienti trattati con
la terapia farmacologia convenzionale. Ulteriori dati hanno poi dimostrato che il numero di pazienti
con fibrillazione atriale parossistica o saltuaria è diminuito dell’80% dopo il trattamento con
catetere a pallone per crioablazione. In Italia questa tecnica è stata impiegata in circa 200 pazienti
nell’ultimo anno, 9000 in tutta Europa, con ottimi risultati clinici.
L’Istituto di Cura Città di Pavia è nato nel 1957. E’ una struttura accreditata con il Servizio Sanitario
Nazionale per 147 posti letto. E’ convenzionta con l’Università degli Studi di Pavia ed ospita i seguenti
insegnamenti del corso di laurea in Medicina e Chirurgia: Chirurgia Generale, Chirurgia Vascolare,
Cardiologia, Ortopedia e Traumatologia, Medicina interna, Otorinolaringoiatria.
Al suo interno sono attive tutte le principali specialità cliniche e chirurgiche, compresa ostetricia con annesso
blocco operatorio dedicato.
L’Istituto fa parte del Gruppo Ospedaliero San Donato, che dal 1957, ha intrapreso un percorso di sviluppo
che lo ha portato a diventare la prima azienda ospedaliera in Italia, con una capillare presenza in tutte le
principali province lombarde (Milano, Monza, Como, Pavia, Bergamo, Brescia), alle quali si è agggiunta
Bologna. Il Gruppo comprende 18 ospedali, 3.956 posti letto, 8.621 addetti, di cui 1.949 medici specialistici,
e assicura l’assistenza ospedaliera, in regime di degenza ed ambulatoriale, a circa due milioni e
duecentomila pazienti l’anno, in tutte le specialità riconosciute, essendo tra i leader, a livello nazionale ed
internazionale, in Cardiochirurgia, Cardiologia, Chirurgia Vascolare ed Ortopedia.
Il Gruppo Ospedaliero San Donato annovera tra le sue Aziende due Istituti di Ricovero e Cura a Carattere
Scientifico (Policlinico San Donato e Istituto Ortopedico Galeazzi) ed è sede del Triennio clinico del Corso di
Laurea in Medicina e Chirurgia presso il Policlinico San Donato (Milano) e di numerosi insegnamenti del
Corso di Laurea e delle Scuole di Specialità in Medicina e Chirurgia delle Università degli Studi di Milano e di
Pavia presso numerose altre aziende ospedaliere del Gruppo.
Per infomazioni: Ufficio Stampa Image Building,
[email protected] Tel. 02/89011300
Vittoria Cereseto
331/5758346
Ursula Beretta
331/5758347
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