Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA Overview della Medicina Preventiva An overview of Preventive Medicine Anthony F Mariani Anthony F Mariani Introduzione E’ ormai noto che il 30-50% delle malattie si possono prevenire. Infatti, una dieta corretta con un basso livello di grassi, coadiuvato da attivita’ fisica che consente il mantenimento di un appropriato rapporto tra peso corporeo e quadrato dell'altezza possono, da soli, essere un elemento fondamentale nella prevenzione di alcune malattie (1)(2)(3). Sia i medici che i pazienti sono oggi consapevoli che la scienza medica ha dato, negli ultimi decenni, informazioni rilevanti nell’evoluzione della malattia, ovvero come si genera, come si sviluppa e pertanto oggi ci si pone l’obiettivo di come prevenirla. Nasce quindi la sfida dei medici e per l’intera comunita’ di diffondere efficacemente il ruolo e l’importanza della medicina preventiva nella vita quotidiana, in modo da ridurre la sofferenza e il costo della malattia sia sull’individuo che sulla comunità. Malgrado gli sviluppi della ricerca nell’ambito della medicina preventiva ed in particolare la disponibilità oggi di tecniche di analisi sempre piu’ sofisticate, l’Australia e gli altri paesi del mondo sono oggi piu’ che mai coinvolti nella ricerca di una strategia adeguata per affrontare le malattie prevenibili che colpiscono duramente le comunita’. In questo nuovo quadro l’informazione sulla salute ed in particolare le sorgenti d’informazione Introduction It is now generally accepted that 3050% of disease is preventable. An adequate low fat diet, physical activity and maintenance of an appropriate body mass index (BMI) will, in themselves, play a considerable role in reducing disease (1)(2)(3). Health care workers and patients alike are aware of the extraordinary leaps in knowledge that have occurred in the medical sciences in the last few decades. The challenge for health care workers and the community at large is to effectively spread the message of the importance of preventive medicine, thereby reducing the burden of disease on both the individual and the community. Despite significant advances in our knowledge about preventive medicine and the availability of suitable screening programs, Australia and countries worldwide are still confronted with the recurrent problem of preventable diseases taking their toll on communities. A growing number of people feel that they should participate in the management of their own health and now have ready access to sources of medical information including the media and the Internet. However, for some members of the community, including non-English speaking Italian Australians, a further source 37 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA sono determinanti per il gran numero di persone che oggi intendono essere coinvolte nella gestione della loro salute. Ed in particolare le comunita’ di minoranza etnica, come ade esempio gli italiani in australia, vivendo il disagio della non completa padronanza della lingua parlata nel Paese in cui si trovano, necessitano di forme di informazione adeguata. Tale aspetto assume un’importanza strategica in un Paese multiculturale come l’Australia dove le differenze linguistiche e culturali rendono piu’ ardua la possibilità di diffondere efficacemente il messaggio sull’importanza della medicina preventiva. of information is required. The problem of preventive medicine is more prevalent in multi-cultural communities such as Australia where language and cultural differences make it even more difficult for the preventive medicine message to be spread effectively. The problem is further exacerbated by the changing pattern of disease as a result of migration. Definizione di Medicina Preventiva Le definizioni usate da Connelly et al. costituiscono la base del confronto sulla medicina preventiva (2) La prevenzione PRIMARIA è intesa come la cura destinata a minimizzare i fattori di rischio e il successivo sviluppo della malattia, ad essa sono legate le varie forme di promozione sanitaria e di vaccinazione. La prevenzione SECONDARIA è la fase di analisi (screening) finalizzata ad individuare le malattie ai primi stadi. Un esempio è l’uso della mammografia per scoprire il cancro mammario pre-clinico. La prevenzione secondaria e’ spesso utilizzata nell’analisi di intere popolazioni considerate a rischio. Tale fase, d’importanza fondamentale per l’intera comunita’ dovrebbe essere supportata da strumenti efficaci Definition of Preventive Medicine The definitions used by Connelly et al form a useful basis for discussions on preventive medicine. (2) Thus, PRIMARY prevention is the care intended to minimise risk factors and subsequent incidence of disease. It includes various forms of health promotion and vaccination. SECONDARY prevention is screening for detection of early disease. An example is the use of mammography to detect pre-clinical breast cancer. Secondary prevention mainly deals with screening of an ‘at risk’ population. Screening for disease is useful when the targeted disease is sufficiently burdensome. The available screening methods should be readily accessible and cost effective. Furthermore, the available treatment for the targeted illness 38 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA e precisi e nello stesso devono avere un basso costo. La prevenzione TERZIARIA è la terapia che ha come scopo di migliorare il corso di una malattia già individuata. La riduzione del colesterolo in pazienti che hanno subito un attacco cardiaco è un esempio di prevenzione terziaria. Un numero di organizzazioni mondiali ha esaminato la validità delle evidenze disponibili a favore della medicina preventiva e sono stati suggerite alcune raccomandazioni (4). Tali organizzazioni enfatizzano l’approccio sulla base dell’evidenza per lo sviluppo di strategie preventive. In questo modo, la comunita’ ed in particolare quella sanitaria, hanno elementi in piu’ per definire la politca della medicina preventiva. La Medicina Preventiva nell’Australia Multi-Culturale L’Australia e’ meta di emigrati di origine non aglosassone, ed in particolare da paesi dove la situazione sanitaria è abbastanza differente da quella della popolazione di origine australiana (5). Una strategia di medicina preventiva efficace dovrebbe tener conto di questo fatto. Un resoconto preparato da FECCA (La Federazione di Consigli delle Comunità Etniche dell’Australia) per Diabete Australia, ha analizzato alcuni sondaggi effettuati in Australia (6). Questi mostrano molto chiaramente che alcuni gruppi etnici, molti di origine non inglese ed inclusi 39 should be able to achieve a positive outcome. The cost effectiveness of the overall process is also a factor for consideration. TERTIARY prevention is care intended to ameliorate the course of established disease. Lowering of cholesterol in patients who have had a heart attack is an example of tertiary prevention. A number of organisations worldwide have examined the strength of available evidence for preventive practices and recommendations have been made (4). Such organisations emphasise the evidence-based approach to the development of preventative strategies. In this way, health care workers and the general community have a better basis to guide their approach to preventive medicine. Preventive Medicine in Multicultural Australia Australia receives migrants of nonEnglish speaking backgrounds (NESB) from countries where the prevalence of many medical conditions is quite different from that of the Australian-born population (5). An effective preventive medicine strategy should take this into account. A report prepared by FECCA (Federation of Ethnic Communities Councils of Australia) for Diabetes Australia, reviewed some of the surveys performed in Australia. (6) These show quite clearly that some ethnic groups, many with a nonEnglish speaking background and including Italian born Australians, Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA gli australiani nati da italiani, hanno un’incidenza più alta di diabete mellito e complicazioni associate. Il rischio di diabete gestazionale è anche alto nel gruppo di emigrati di origine non anglosassone. Da recenti studi condotti in Australia, e’ emersa la necessità di avere maggiori risorse e servizi a disposizione nella lingua specifica dei pazienti di origine non inglese, e questo soprattutto a causa di una predisposizione congenita pe particolari malattia (6). Uno studio condotto in Western Australia ha verificato come i pazienti di origine italiana avessero una possibilità quattro volte maggiore che gli venisse diagnosticato il diabete mellito, rispetto ai loro equivalenti australiani (6); il Progetto sul “Visual Impairment” (condotto dall’Università di Melbourne) ha evidenziato che alcuni gruppi, come per esempio i pazienti italo/australiani, non hanno utilizzato le opportunita’ messe loro a disposizione del aGoverno Australiano per l’individuazione del glaucoma e della retinopatia diabetica (7); Malattie del fegato croniche, dovuta a epatite B e/o C, sono piu’ diffuse nei pazienti di origine non inglese. Infatti queste infezioni sono più comuni nel Sud Europa, in Asia, nel Sud America ed in Africa. Una diagnosi precoce di queste condizioni potrebbe evitare delle complicazioni a lungo termine (8). 40 have a higher incidence of diabetes mellitus and associated complications. The risk of gestational diabetes is also higher in the NESB group. Studies across Australia have found a need for more resources and services to be made available in the specific language of the NESB patients. A study in Western Australia reported that hospitalised Italianborn patients were four times more likely to be diagnosed as suffering from diabetes mellitus than their Australian-born counterparts (6). Studies such as the Melbourne Visual Impairment Project (University of Melbourne) have confirmed what had been suspected. Namely, that some groups in our society, such as elderly Italian/Australian patients, have not taken advantage of the high quality screening programs for glaucoma, cataract and diabetic retinopathy (7). Chronic liver disease due to hepatitis B and/or C has a higher prevalence in NESB patients. These infections are more common in Southern Europe, Asia, South America and Africa. Early diagnosis of these conditions may avert long-term complications (8). There are also genetic conditions, which affect different ethnic groups. Screening for these conditions may be helpful in the long-term management of the patient. These conditions include haemochromatosis, coeliac disease Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA Ci sono anche condizioni genetiche che colpiscono gruppi etnici differenti. Lo screening di queste condizioni potrebbe aiutare nella gestione a lungo termine del paziente. Queste condizioni includono l’emocromatosi, la patologia coelica e la talassemia. La talassemia, che colpisce tra il 5 e il 10% di persone di origine mediterranea, è particolarmente rilevante nella popolazione italo/australiana (9). and thalassaemia. Thalassaemia, which affects 5-10% of people of Mediterranean origin, is particularly relevant in the Italian/Australian population (9). Osservazioni finali Studi recenti hanno evidenziato che alcune terapie farmacologiche, su particolari soggeti, possono generare effetti collaterali non voluti (10). Perciò l’inosservanza delle prescrizioni mediche, le molteplici assunzioni di farmaci negli anziani, l’interazione tra farmaci e l’interazione tra medicine prescrivibili e prodotti erboristici possono portare a significativa morbidità ed a degenze ospedaliere (11). Problemi come quelli summenzionati possono colpire tutta la popolazione, ma esiste una possibilità maggiore di complicazioni in gruppi etnicamente differenti dal punto di vista linguistico e culturale dalla popolazione dominante predominante. Tale aspetto diventa di rilevante priorita’ nel caso della popolazione australiana, la cui eta’ media si e; alzata, e in cui quindi la scoperta precoce di alcune malattie come la demenza e la prevenzione delle cadute, costituirà la sfida futura per le famiglie, gli impiegati sanitari e i Concluding remarks A number of studies have revealed that the use of medications can also be associated with complications. (10) Thus, poor compliance with the taking of prescribed medications, polypharmacy in the elderly, drug interactions and interactions between prescribed medications and herbal medicines can lead to significant morbidity and hospital admissions. (11) Problems such as the above can affect the whole population, but there is an even greater potential for complications in groups which are linguistically and culturally diverse from the predominant language or culture of a new country. With our ageing population, early detection of dementia and the avoidance of falls in the elderly will provide an increasing challenge for families, health care workers and governments. It is estimated that there are now more than 50,000 post-war migrants of Italian origin aged 65 years or over, in Victoria. By being more 41 Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA governi. Infatti, per quanto riguarda gli emgranti italiani, si calcola che ora siano oltre 50,000 gli emgranti del dopoguerra di età superiore a 65 anni. In tale contesto, l’introduzione dei programmi di medicina preventiva in questo gruppo, cosi’ come in altri gruppi di minoranza etnica in Australia, consentiranno di minimizzare il tasso di degenza ed il bisogno di letti in ospizi e nelle case di cura. Il “peso” delle malattie, sia per l’individuo che la comunità in generale, sarà ridotto significativamente migliorando allo stesso tempo la qualità della vita per tutti gli interessati. La medicina preventiva, indirizzata alle varie comunita’ di minoranza etnica, necessita di un ulteriore fase di studio e conseguentemente di nuove strategie per la diffusione e l’attuazione. Ed e’ in tale contesto che e’ nata l’idea di un libro, redatto in doppia lingua, Italiano ed Inglese dal titolo “La Medicina Preventiva : Riducendo il peso della Malattia” (ulteriori informazioni su www.ambitalia.org.au). Tale libro, illustrato a colori, raccoglie i contributi di 39 specialisti e medici generici, e tratta circa 60 temi legati a vari aspetti delle malattie evitabili piu’ comuni. L’ obiettivo e’ quindi quello di disporre uno strumento utile sia per i pazienti che per l’intera comunita’ sanitaria. Ben presto sara’ coordinato uno studio legatto alla valutazione dell’impatto di tale approccio verso la medicina preventiva. 42 pro-active in introducing preventive medicine programs in this group and in other sectors of the Australian community, health care workers and governments will be able to work together to minimise the hospitalisation rate and the need for hostel and nursing home beds. The burden of disease for both the individual and the community as a whole will be significantly reduced while at the same time, improving the quality of life for all concerned. Further studies are required to determine the incidence of disease and the likely impact of changes in environmental factors amongst the many ethnic and cultural groups that now reside in Australia. More specific preventive strategies can then be implemented. With the above issues in mind, it was felt that a bilingual book, in English and Italian, would be a valuable resource for all members of the community and especially for patients and health care workers. The book, ‘Preventive Medicine: Reducing the Burden of Disease’, reflects the work of some 39 authors, specialists and general practitioners, writing in their area(s) of expertise (for more information www.ambitalia.org.au). The book was translated into Italian by members of the lay community. It is fully illustrated in colour with chapters alternating between English and Italian versions. Included are some 60 topics, all dealing with various aspects of the most common preventable diseases. Bollettino della Comunità Scientifica in Australasia Ambasciata d’Italia Marzo 2003 CANBERRA A study evaluating the impact of this approach to preventive medicine will be performed in the near future. References 1) J. D. Potter, in the book ‘Food, Nutrition and Prevention of Cancer. A Global Perspective’ pp 6-7, July 1997. 2) Connelly, M. T. et al. and Inui, T. S. Harrison’s Principles of Internal Medicine, 15th Edition, Vol. 1 pp 46-49, via the chapter on Preventive Medicine. 3) The Victorian Burden of Disease Study: Morbidity, published by the Epidemiology Section, Health Intelligence and Disease Control, Public Health and Development Division, Victorian Government, Department of Human Services, Melbourne. Victoria. 1999. 4) U. S. Preventive and Services Task Force: Guide to Clinical Preventive Services, Second Edition, Baltimore, Williams Wilkins, 1995. 5) Accent on GPS, MDGP ethnic Health Network Newsletter, February, 1997. 6) NIDDM and people from NESB prepared for Diabetes Australia by the Federation of Ethnic Communities’ Councils of Australia 2000. 7) Melbourne Visual Impairment Project – Melbourne University, Department of Ophthalmology. 8) Dev A, Sievert W. A. Survey of Australian General Practice Management of Hepatitis C – infected patients from non-English speaking backgrounds. Journal of Gastroenterology and Hepatology 2002; 17(3) 295-300. 9) Benz E. J. Haemoglobinopathies – Harrison’s Principles of Internal Medicine. 15th Edition. 668. 10) Rougheed E. E., Gilbert A. L., Primrose J.G., Samsom L. N. Drug-Related Hospital Admissions: A Review of Australian Studies. Published 1988-1996. Medical Journal of Australia. 168(8); 405-408, 1998. 11) Myers S. P. Interactions between Complementary Medicines and Warfarin. Aus. Presc. 2002;25:54-6. 12) Mariani A. F., Preventive Medicine: Reducing the Burden of Disease. Dec.2002. Dr Anthony F Mariani MB BS FRACP President of the Italian Medical Society of Victoria Northern Hospital 185 Cooper St Epping MELBOURNE VIC 3076 AUSTRALIA Original version in English Versione originale in inglese 43