Quando si parla di reperti archeologici, di fonti storiche, si fa riferimento principalmente a Paesi conosciuti, famosi al mondo intero, senza sapere che potremmo ricavare conoscenze primarie anche da luoghi a noi molto vicini. Del resto non c’è da stupirsi se noi stessi ignoriamo ciò che ci sta intorno, le nostre stesse origini, quelle che per secoli ci hanno rappresentato come popolo di scopritori e di cultura. Ma se per un momento ci immergessimo nel passato, in quello che attualmente rimane l’unica verità certa, troveremmo una vasta lista di popoli importanti che, a nostra insaputa, hanno colonizzato la nostra stessa regione: la Puglia. Prima degli Japigi (così venivano anche chiamati i Messapi), la Puglia era abitata da piccole tribù ferme all’età della pietra. Esse vivevano in capanne sorrette da pali conficcati nel terreno, le cui tracce sono ancora visibili lungo molte coste del Salento, come Rocca Vecchia e Torre Palane… Tra questi popoli, troviamo quello dei Messapi o Popolo dei Due Mari, con riferimento all’Adriatico e allo Ionio. I Messapi erano un’antica popolazione proveniente dall’Illiria, zona posta tra l’attuale Albania, Montenegro e Dalmazia. Iniziarono la loro penetrazione nella penisola salentina intorno al IX sec. a.C., giungendo poi a fondare importanti centri agricoli e pastorali quali Rudiae, Cavallino, Vaste e attivissimi centri costieri come Roca Vecchia, Ugento e Otranto. Nel IX-VII sec. a.C. il territorio di questo popolo comincia ad essere caratterizzato da capanne, destinate a nuclei familiari allargati, che hanno murature di elevazione in materiali deperibili e coperture con frasche. A partire dal VII sec. si infittiscono i rapporti con le popolazioni vicine; ne sono prova i numerosi frammenti di vasellame greco trovati negli scavi condotti ad Otranto. Tra il IV e V secondo troviamo il periodo di maggior vitalità della civiltà messapica, visto che è possibile attribuire a questa parentesi temporale alcune importanti innovazioni: la comparsa della scrittura che utilizza l’alfabeto greco; le pratiche rituali e religiose denotano molte affinità con la cultura ellenistica; le capanne dell’Età del Ferro vengono sostituite da abitazioni a più ambienti, organizzate attorno ad un cortile, con muri in pietra e copertura con tegole. Seguirà una fase di stasi e di crisi nel V sec. a causa del conflitto con la potente Taranto. Grazie agli oggetti e alle vestigia monumentali appartenenti al IV e al III secolo, quello dei Messapi risulta essere uno dei popoli più documentati. Gli insediamenti preesistenti si allargano notevolmente - Rudiae e Muro Leccese - favorendo la nascita di piccoli nuclei insediativi per un più profondo sfruttamento del territorio, fattore questo legato a innovazioni in ambito agricolo. Dopo la conquista dell’ellenica Taranto (272 a.C.) e la presa di Brindisi (267 a.C.), i Romani procedettero alla sistematica conquista e sottomissione del Salento messapico. Nel 267-266 a.C. cadde Rudiae, che fu immediatamente romanizzata. Questo portò ad uno sconvolgimento dei secolari rapporti tra i Messapi e l’Italia Magno-Greca. • • • www.Brindisiweb.it www.salentu.com www.japigia.com