Il dizionario olivicolo Duplice attitudine: Vigoria: Irrancidimento: per attitudine di una pianta di olivo si intende la caratteristica, della stessa, ad essere utilizzata per la produzione di olio o per olive da mensa. Le piante definite a duplice attitudine possono essere utilizzate indifferentemente sia per la produzione di olio che per produrre olive da mensa. Tale caratteristica la si riscontra nella cultivar Carolea. velocità di accrescimento della pianta nell’unità di tempo. In altri termini è l’attitudine della pianta a crescere più o meno velocemente. È una caratteristica, della pianta, utile per stabilire il sesto d’impianto (distanze delle piante tra le file e sulla fila); varietà a vigoria elevata devono essere piantate a distanze maggiori rispetto a piante con vigoria modesta o bassa. caratteristica di tutti i grassi, che sotto l’azione di agenti ossidanti sviluppano odori e sapori sgradevoli. Per l’olio di oliva tale fenomeno è accentuato da temperature elevate ed esposizione all’aria; l’olio rancido non può essere commercializzato ma deve subire il processo di raffinazione. Chi il dolce più che l’abbondanza stima in quel santo liquor, le colga acerbe e chi il contrario suol, quanto più indugi…. (Alemanni) Cooperativa Agricola A.O.C. - Via Torino, 122 - Tel. 0962.900382 - Fax 0962. 908658 - 88900 Crotone http:/www.assoli.kr.it • e-mail: [email protected] Strumento d’informazione tecnica dell’ASSOCIAZIONE In questo numero A. OLIVICOLA CROTONESE .C. Olivo Le varietà introdotte nel nostro territorio “Insieme per l’olivicoltura” Progetto finanziato dalla REGIONE CALABRIA Assessorato Regionale Agricoltura Caccia e Pesca Misura 4.8 - Asse 4 N. 2 2 A PROPOSITO DI OLIO Associazione Olivicola Crotonese Olivo Le varietà introdotte del nostro territorio Nel precedente articolo sono state illustrate le caratteristiche delle varietà tipiche del comprensorio, ora si passeranno in rassegna quelle introdotte. È doveroso iniziare con le impollinatrici della Carolea, cioè di quelle varietà che con il loro polline sono in grado di fecondare i fiori della Carolea e quindi garantirne la produzione. Si tratta delle varietà del gruppo Nocellara, in particolare della Nocellara Messinese. Saranno fornite indicazioni anche sulla Nocellara del Belice e sulla Etnea, non solo per la qualità delle cultivar ma per una migliore identificazione delle stesse, sovente gli imprenditori non sanno bene quale delle tre è presente nel loro oliveto. La Nocellara Messinese originaria della Sicilia orientale, oggi è pressocchè diffusa in tutta Italia, non solo come pianta impollinatrice ma per le caratteristiche del frutto idoneo sia per l’oleificazione che per mensa. È una cultivar vigorosa a portamento espanso e di rapido sviluppo. Caratteristica esteriore evidente, i rametti sono inseriti sulle branche ad angolo retto con internodi lunghi. Le foglie sono grandi lanceolate di colore verde chiaro lucente. La fioritura è precoce ed i fiori producono un’abbontante quantità di polline fertile. La drupa di forma ovoidale perfetta, simmetrica con apice e base arrotondata, è di grandi dimensioni, arriva facilmente ai 7 grammi, viene raccolta a settembre quando sono di colore verde intenso per essere avviata alla concia, più tardi per l’estrazione fornisce un olio di particolare pregio, con rese di circa il 20%. La produttività di questa cultivar è elevata ma alternante, predilige terreni freschi e clima di alta collina, risulta sensibile all’occhio di pavone ed alla mosca olearia. La Nocellara del Belice è originaria dall’omonima valle nella zona di Castelvetrano in provincia di Trapani, come la Messinese è uscita dall’areale di origine diffondendosi dapertutto. La pianta è caratterizzata da uno sviluppo modesto, altezza massima 3 – 3,5 metri, con chioma ampia e rametti penduli. Le foglie sono grandi e lunghe ellittico lanceolate e di colore verde intenso. La drupa di ottima pezzatura, sino a 7 grammi, è costituita per l’85 – 88% dalla polpa soda e croccante, la forma è sferica leggermente asimmetrica. Come oliva da tavola è raccolta ancora verde, con il progredire dell’invaiatura cambia colore sino al caratteristico rosso vinoso a maturità. Utilizzata anche per l’oleificazione, non solo fornisce buone rese, variabili dal 18 al 20%, ma anche un ottimo olio profumato e delicato. La produttività è buona e costante, predilige terreni freschi e profondi, è sensibile al freddo, all’occhio di pavone ed alla rogna, buona invece la resistenza alla mosca olearia. Per la qualità della polpa, per l’ottimo rapporto polpa/nocciolo e per la facilità di distacco di quest’ultimo, è considerata dagli esperti come una delle migliori varietà italiana per olive da tavola, soprattutto per la preparazione di olive verdi in salamoia, ma non va trascurata l’ottima qualità dell’olio con note aromatiche particolari, che hanno consentito agli oli siciliani di primeggiare nei vari concorsi oleari degli ultimi anni. La Nocellara Etnea è originaria della Sicilia orientale e la sua diffusione è limitata se paragonata alle altre del gruppo Nocellara. È un albero vigoroso, con chioma folta e portamento pendulo, caratterizzato da una rapida crescita vegetativa. La foglia lanceolata, è pittosto lunga con colorazione verde grigia. Il frutto è molto grosso, arriva addirittura ad 8 grammi, di forma ellittica asimmetrica ha una resa in polpa che oscilla tra l’85 e il 90%, con un ottimo rapporto polpa/nocciolo. La maturazione è tardiva e la resistenza al distacco dei frutti abbastanza elevata, la resa in olio varia tra il 15 ed il 18%. La produttività è elevata e alternante, di questa pianta è segnalata una particolare tolleranza alla rogna ed alla mosca, mentre risulta sensibile all’occhio di pavone. Il Leccino, cultivar tipica del centro Italia e che ha varcato i confini nazionali, è diffusa nel nostro comprensorio dagli anni 50, gli anni della riforma fondiaria. Sovente la si riscontra nelle colline interne del nostro comprensorio, in gruppi di massimo 30 piante. Di recente è stata reintrodotta, in nuovi oliveti o nei rinfittimenti, per migliorare l’olio delle vaietà locali. È una pianta vigorosa con portamento assurgente ed aperto. Le foglie sono di medie dimensioni, ellittico lanceolate, di colore verde grigio. Il frutto è medio, 2 – 2,5 grammi, ellissoidale a maturazione contemporanea e precoce, nei nostri areali già nella seconda metà del mese di settembre si presenta quasi completamente nero violaceo. La produttività è elevata e costante, l’olio mediamente contenuto tra il 16 ed il 18% è di ottima qualità, fruttato con sensazioni di amaro e piccante è molto ricercato ed apprezzato. Questa cultivar presenta una buona resistenza al freddo e all’occhio di pavone. Nei nostri areali non è stata molto apprezzata, di sovente, infatti, è stata sostituita con altre varietà ritenute migliori. Le ragioni vanno ricercate nella caratteristica del frutto: piccolo e a maturazione precoce, che condizionano la quantità e la qualità dell’olio. Se ne consiglia l’utilizzazione a patto che venga raccolta in epoca opportuna al fine di ottenere un olio con elevato contenuto in polifenoli, odori e sapori gradevoli. Altra varietà introdotta per migliorare le caratteristiche organolettiche del nostro olio, sempre di origine del centro Italia è il A PROPOSITO DI OLIO Associazione Olivicola Crotonese Frantoio. È una pianta di media vigoria con portamento pendulo ed aperto, con caratteristici rami fruttiferi sottili e flessibili. Le foglie di dimensioni medie hanno forma lanceolata e sono di colore verde lucente. Le drupe sono molto piccole, arrivano a 2 grammi, di forma ovoidale allungata, a maturazione tardiva e scalare assumono colorazione nero violacea a completa maturazione. L’olio, contenuto in percentuale dal 20 al 23%, è fine, profumato, particolarmente fruttato e stabile nel tempo. Il Frantoio è una varietà dotata di produttività elevata e costante, di ottima capacità di adattamento ai vari comprensori olivicoli e di precoce entrata in produzione. È pianta sensibile all’occhio di pavone, alla mosca e al freddo. La Coratina è una varietà originaria dalla Puglia, che negli ultimi anni ha avuto un’epansione considerevole in ogni angolo della penisola. È pianta di medie dimensioni con portamento pendulo e chioma espansa, tendente alla forma globosa. La foglia è molto lunga e di colore verde cupo. Il frutto di calibro medio grosso, 4 – 5 grammi, è di forma ovoidale e con maturazione tardiva, contiene un quantitativo di olio variabile dal 21 al 26%, le cui caratteristiche organolettiche costituiscono la fortuna di questa cultivar. L’olio infatti oltre ad avere un quantitativo di polifenoli totali molto elevato, con conseguente stabilità nel tempo, è molto fruttato con sensazioni di amaro e piccante tipici. Per queste caratteristiche l’olio della Coratina è molto ricercato dalle ditte imbottigliatrici, al fine di “tagliare” partite di olio prive di fruttato e povere di polife- noli. La Coratina inoltre è dotata di una precoce entrata in produzione, di una grande adattabilità, di una produttività elevata e costante, che abbinata alla tipica caratteristica di produrre frutti a grappoli ne ha determinato la diffusione in tutti gli areali olivicoli. La Giarraffa è una cultivar di origine siciliana che da qualche tempo è presente nei nostri areali. È una pianta di medio sviluppo e vigoria con portamento assurgente. La foglia, lanceolata ellitica, è lunga e stretta di colore grigio verde nella pagina superiore. Il frutto, di grandi dimensioni arriva sino a 10 grammi, è di forma ovoidale asimmetrico che a maturità diventa quasi cuoriforme. Il suo colore varia dal verde al verde pallido sino al violaceo a completa maturazione. Si presta per la preparazione di olive verdi e nere, la polpa è carnosa con una resa dell’85% circa. Data l’ottima percentuale di olio contenuto, intorno al 25%, le olive trovano impiego anche per l’estrazione. La fioritura è precoce e scalare, la maturazione dei frutti precoce e la produttività è bassa e alternante. Pianta sensibile all’occhio di pavone, alla rogna e alle condizioni di limitata disponibilità idrica del terreno, predilige infatti quelli fertili e freschi, è resistente al freddo ed alla mosca. La Biancolilla è un’altra cultivar di origine siciliana di recente iintroduzione dotata di vigore elevato, con chioma densa aperta a portamento espanso. Le foglie sono medio piccole di forma lenceolate e colore verde scuro. È una pianta che trova l’ambiente di coltivazione ideale in alta collina ed in grado di fornire buone produzioni anche in terreni con limitata disponibilità idrica. Buona per epoca di entrata in produzione e di fioritura. La produttività è elevata e alternante, l’allegagione è elevata ed è tipica la presenza di 3 – 4 drupe 3 per infiorescenza. I frutti sono di pezzatura media, 2,5 – 3 grammi, di forma ovoidale che a maturazione hanno un caratteristico colore rosso violaceo. Il contenuto in olio non è elevato, tra il 16 e il 18%, ma si caratterizza per il colore chiaro e per l’aroma, è considerato di eccellente qualità. Tollera il freddo e l’occhio di pavone, ma è sensibile alla mosca e alla rogna. La Picholine è la principale varietà francese che ha trovato estimatori in Italia e nel nord Africa. È una pianta di media vigoria con chioma aperta e rami fruttiferi generalmente penduli, rustica che entra precocemente in produzione e di facile adattabilità ai vari ambienti e terreni. Le foglie sono ellittiche lanceolate, grandi e di colore verde chiaro. Le drupe, di 4 grammi circa, di forma ellissoidale sono raccolte verdi se utilizzate per la mensa, nere se destinate all’estrazione con una resa media del 18 – 20%, l’olio ottenuto è di buona qualità. Resiste bene alla siccità, all’occhio di pavone ed alla mosca. Degna di menzione in questa carrellata di varietà è la Cassanese o Grossa di Cassano, tipica della provincia di Cosenza. È un albero di grande vigoria a portamento assurgente, con foglie grandi e di colore verde brillante che si presta bene alla raccolta meccanica. Le drupe di medie dimensioni, 4 grammi, sono di forma ellissoidale e a completa maturazione assumono una colorazione nero brillante. L’invaiatura è precoce e alquanto concentrata, l’inoliazione è tardiva e raggiunge il massimo, 18 – 20%, nel mese di dicembre. Le produzioni unitarie sono medio – elevate e l’alternanza è contenuta, l’olio che si ottiene è di buona qualità con una significativa percentuale di acido oleico, oltre il 76%, e buona resistenza all’irrancidimento. È sensibile al freddo e alla mosca, molto resistente all’occhio di pavone. Si vuole concludere con alcuni consigli per gli olivicoltori: non ci sono limiti al numero di varietà che possono formare un oliveto, è importante che ogn’una venga piantumata in una data zona e non sparse per tutto l’appezzamento e che l’epoca di maturazione sia la più possibile coincidente. Ciò si rende necessario per ottimizzare le operazioni di raccolta, altrimenti molto onerose. Giuseppe Vrenna