Di seguito le varietà disponibili. Sono le varietà che meglio si adattano alle nostre
zone.
Le piante sono innestate in vasi da 24 o fitocelle.
Frantoio (Frantoiano, Gentile). Varietà tipica della Toscana, ha trovato diffusione in molte
altre aree del Centro-Nord. L’albero ha vigoria media e portamento tendenzialmente
pendulo. È autofertile, ma si avvantaggia dell’impollinazione di Leccino, Morchiaio,
Pendolino, con produttività elevata e costante. Il contenuto in olio è risultato del 19%. È
sensibile al freddo, al cicloconio (occhio di pavone) e alla rogna. Presenta buona
tolleranza nei riguardi della salinità dell’acqua.
Coratina (Racioppa di Corato, Cima di Corato). Varietà pugliese di vigoria media e
portamento espanso, caratterizzata da rami lunghi e fl essibili. È dotata di grande
adattabilità a vari ambienti. È autosterile e ben impollinata da Cellina di Nardò e Moraiolo.
Entra presto in produzione e la sua produttività è elevata e costante. Il suo olio, il cui
contenuto è risultato del 22%, è particolarmente ricco di polifenoli ed è noto come «olio di
Andria». Quando l’albero è coltivato in terreni fertili e freschi può produrre olive che
raggiungono i 5 grammi; pertanto possono essere utilizzate anche come olive da mensa
verdi. Tollera bene il freddo e la salinità dell’acqua, ma è sensibile al cicloconio (occhio di
pavone).
Leccino (Leccio). Originaria dell’Italia centrale, è varietà diffusa un po’ dappertutto grazie
all’adattabilità a vari ambienti e alla buona tolleranza al freddo, al cicloconio (occhio di
pavone), alla rogna e alla carie del legno. La vigoria è elevata e il portamento espanso e
pendulo. È autosterile ed è ben impollinata da Frantoio, Moraiolo, Pendolino, Razzo, Trillo.
Entra abbastanza presto in produzione e presenta una produttività elevata e abbastanza
costante. Le olive maturano precocemente. Il contenuto in olio è risultato del 15,5%.
Carolèa (Catanzarese, Camignana, Cortalese, Nicastrese). È varietà tipica della provincia
di Catanzaro, ma è diffusa un po’ in tutto il meridione d’Italia. Ha notevole adattabilità e
nel suo ambiente
vegeta bene fi no a 800 metri d’altitudine. L’albero ha vigoria media e portamento
assurgente. Varietà autosterile, può essere impollinata da Nocellara messinese,
Cassanese, Pidicuddara, Itrana, Frantoio, Leccino e Moraiolo. Entra presto in produzione
e la produttività è elevata e abbastanza costante. Il
frutto può raggiungere dimensioni adatte anche all’uso da tavola come oliva verde o nera.
Il contenuto in olio è risultato del 19%. Tollera discretamente le basse temperature e la
rogna, ma è sensibile
al cicloconio (occhio di pavone).
CIMA DI MELFI La cultivar è autosterile, a fioritura precoce, e si presenta produttività
elevata e costante.
Sensibile agli attacchi della mosca e della tignola, ha dimostrato una buona resistenza al
freddo ed alla rogna.
L’elevata produttività, la dimensione dei frutti e il loro alto contenuto in olio, sono alcune
delle caratteristiche che ne hanno favorito la diffusione negli ultimi 15 anni.
La maturazione tardiva e le difficoltà nel distacco del frutto, anche con i mezzi meccanici
sono invece due fattori che attualmente ne stanno limitando la diffusione. La maturazione
dei frutti è tardiva, al termine della quale la drupa assume una colorazione nero.
La resa in olio è alta ed oscilla tra il 18% ed il 20%.
Nocellara messinese. La pianta è piuttosto vigorosa con rami a portamento pendulo. Le
foglie, di forma ellittico-lanceolata, sono di dimensioni medie, piuttosto strette e
simmetriche, di colore verde grigiastro nella pagina superiore. Le drupe sono di forma
ellissoidale-allungata; l'epicarpo, prima della maturazione, è di colore verde intenso, con
lenticelle visibili anche quando il frutto è invaiato, mentre a maturazione completa è nero
violaceo. Il volume del frutto varia in funzione delle condizioni di umidità del terreno,
cosicché il peso medio oscilla da 4 a 7 g. La resa in olio è media (15-20%) e la resa in
polpa si aggira intorno all' 85-90%. Si adatta bene sia in pianura che in collina, nei terreni
sciolti come in quelli tendenti al compatto e produce bene, generalmente ad anni alterni,
tanto in zone irrigue che in condizioni di aridità, con la differenza che con l'ausilio
dell'irrigazione o nelle annate a piovosità autunnale favorevole ed anticipata sviluppa
drupe grosse o grossissime, mentre in condizioni di aridità, specialmente se
eccessivamente in carica, dà drupe di media pezzatura o piccole. Presenta inoltre buona
resistenza alla rogna, meno nei riguardi del cicloconio. E' varietà autosterile e presenta
anche casi di intersterilità con diverse varietà: "Ogliarola Messinese", "Tonda Iblea".
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Di seguito le varietà disponibili. Sono le varietà che