Classe 3°D
15 Dicembre 2007
Come abbiamo scoperto
“Antonio Gramsci”
attraverso
“I racconti di Nino”
di
Antoni Arca
Durante le settimane che hanno preceduto l’incontro
con l’autore Antoni Arca,
il 15 Dicembre,
noi della classe 3°D abbiamo letto e commentato
le diverse storie de “I racconti di Nino”.
È stata una occasione per conoscere,
a 70 anni dalla morte,
il mondo di un sardo come noi,
Antonio Gramsci, che è stato arrestato
quando in Italia c’era al governo
la dittatura …
Cosa ha voluto comunicarci
Antonio Gramsci
con le sue
“Lettere dal carcere” conosciute in tutto il
mondo?
Le storie per grandi e piccini
che Antoni Arca ha voluto raccontarci,
le abbiamo analizzate
attraverso
la tecnica del Braingstorming, così…
“Il topo e la montagna”
Un uomo, per quanto sia piccolo, può realizzare qualcosa di
grande
“Elettore bambino”
Antonio Gramsci aveva le idee chiare sin da bambino
su cosa volesse fare da grande, cioè “trasportatore di idee di
giustizia, uguaglianza, legalità” fra gli uomini della sua
Ghilarza e del mondo intero
“Il primo della classe”
Era divertente, per i ragazzini della sua età, ascoltare le storie
dei narratori di strada perché erano belle occasioni per burle
e risate
“Il mendicante di fiabe”
Quanto era affascinante e magico, per Antonio Gramsci,
aspettare il cantastorie del paese il quale, in cambio di qualche
leccornia (culurgiones, pardulas, zippulas, figu siccada),
riusciva a incantare i bambini per ore e ore con le sue fiabe e
i suoi racconti…
“Sangue sulle dita”
Ci fa conoscere alcuni personaggi della “sua” Ghilarza (Su Tale
e i Balentes); per Gramsci i balentes non erano i
“bulli”(ragazzi prevaricatori) ma i protagonisti delle storie che
leggeva nei suoi libri
“A volo di bicicletta”
Ci descrive le caratteristiche di alcuni personaggi di Ghilarza
che ricorda con nostalgia quando, lontano da casa, studiava
al Ginnasio
“Il drago di ‘gioddu’ ”
Gramsci ricorda gli anni del carcere (detenuto per le sue idee in
un regime di dittatura) e con la memoria vola a Ghilarza
quando, ragazzino, ricercava su una enciclopedia l’origine
dello “scurzone” (= piccolo rettile che abita in luoghi umidi
sotto grossi sassi; Gramsci ne sapeva più del professore,
tanto era curioso!)
“Il supersardo”
Per Gramsci l’educazione dei giovani è importante, così come
sono importanti le proprie origini: per questo è altrettanto
importante avere dei buoni educatori
“Ghilarza”
Attraverso questa storia di Antoni Arca capiamo che Gramsci
consiglia ai giovani di non chiudere mai gli occhi davanti alla
realtà, anzi consiglia di usare sempre “la lente della ragione”
per comprendere meglio ciò che accade intorno a noi…
“Un gigante piccolino”
Gramsci, visto che non esistevano le Tv, non era un uomo
conosciuto per il suo aspetto, tanto è vero che i lettori dei
suoi articoli lo immaginavano “un gigante” e non un “piccolo
gobbo”
“Babbo Babar”
Con questo racconto abbiamo capito che Gramsci poteva
contribuire all’educazione dei figli solo attraverso le lettere:
purtroppo per questo era un po’ apprensivo e poco
spontaneo come invece gli altri genitori fuori dal carcere…
“Il mostro”
Scrive Antoni Arca “La vicenda umana di Antonio Gramsci, Nino
per i familiari e gli amici, si concluse il 27 aprile 1937, a 46
anni, dopo undici anni di prigionia.
Morì da uomo libero perché comunque libero era sempre stato
il suo pensiero”.
Lavoro realizzato da:
Federica A.
Tamara A.
Mario C.
Claudia D.
Dalila E.
Kais H.
Veronica L. C.
Silvia M.
Andrea M.
Francesco M.
Marina M.
Federica N.
Noemi N.
Michele P.
Davide P.
Damiano P.
Matteo P.
William P.
Simona P.
Cloè S.
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Antonio Gramsci