Monti multa il SuperMario di Nintendo
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Monti multa il SuperMario di Nintendo
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(DAL NOSTRO INVIATO) BRUXELLES - Le recenti battute d'arresto
giudiziarie nel campo del controllo delle concentrazioni societarie non
hanno di certo reso meno ferma la mano di Mario Monti nella lotta ai
cartelli. Il commissario europeo alla Concorrenza ha infatti annunciato ieri
due mega-multe per pratiche anticoncorrenziali: un'ammenda
complessiva di 167,8 milioni di euro, la quinta in ordine di grandezza della
storia, è stata inflitta al colosso giapponese dei videogiochi Nintendo e a
sette dei suoi distributori ufficiali (tra cui l'italiana Linea Gig che dovrà
pagare 1,5 milioni di euro) per aver ostacolato l'importazione parallela di
videogiochi all'interno del mercato unico europeo negli anni '90; un'altra
multa di 20,4 milioni di euro è stata poi imposta alla casa d'asta Sotheby's
per aver concordato il livello delle commissioni tra il '93 e il 2000 con la
principale concorrente, Christie's (che invece è stata "graziata" per essere
stata la prima a collaborare con Bruxelles e a fornire le prove dell'attività
collusiva). Nel caso di Nintendo, la Commissione ha raccolto prove di un
piano concertato tra il '91 e il '98 per mantenere artificialmente alto il
differenziale dei prezzi nei diversi mercati europei. In sostanza, la casa
giapponese, nota per SuperMario, si sarebbe accordata con i principali
distributori di videogiochi per tagliare le gambe a ogni tentativo di import
parallelo. Questo perché, in particolare in Gran Bretagna, i prezzi erano
molto più bassi che su altri mercati. All'inizio del '96 la forbice era
particolarmente pronunciata: alcuni prodotti Nintendo costavano sul
mercato inglese il 65% meno che nei Paesi Bassi e in Germania e il 54%
in meno che in Italia. «Ogni anno milioni di famiglie europee spendono
significative somme di denaro nei videogames - ha commentato Monti - e
hanno il diritto di comprare giochi e consoles al prezzo più basso che il
mercato può offrire». La Nintendo, che da sola dovrà pagare 149 milioni
di euro (quarta multa della storia a una singola azienda) ha preannunciato
un appello sull'entità dell'ammenda, ritenendola sproporzionata. Anche
per Sotheby's la multa è salata, e raggiunge il 6% del fatturato annuale.
La rinomata casa d'asta ha goduto però di una riduzione dell'ammenda
del 40% per aver collaborato con l'Antitrust europeo. Come nell'analogo
caso americano, che ha visto Alfred Taubman, proprietario di Sotheby's,
condannato a un anno di prigione e a pagare 7,5 milioni di dollari,
nessuna pena a Bruxelles si è abbattuta su Christie's, prima "pentita" ad
aver rivelato i contenuti degli accordi segreti sulle commissioni di vendita.
Ieri Amelia Torres, portavoce di Monti, è stata interpellata anche sul livello
degli aiuti di Stato in Italia e ha osservato che le sovvenzioni pubbliche
sono diminuiti «in misura importante nell'Unione europea, ma
l'ammontare globale resta molto elevato, a una media annua di circa 80
miliardi di euro, con Germania e Italia tra i principali beneficiari». In base
allo score-board sulle sovvenzioni pubbliche della Commissione, gli aiuti
di Stato hanno raggiunto infatti complessivamente nella Ue 82 miliardi di
euro nel 2000. L'Italia con 10,3 miliardi di euro dimostra un trend calante e
risulta in realtà terza dietro alla Germania (25 miliardi), ma anche alla
Francia (15,6 miliardi). Se si misurano gli aiuti in percentuale del Pil però il
nostro Paese è con lo 0,92% al di sotto della media Ue (0,99%) e al
quart'ultimo posto davanti solo a Gran Bretagna (0,46%), Svezia (0,7%) e
Grecia (0,89%). In fatto di Antitrust, Monti ha anche trovato un'intesa con
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31/10/2002
Monti multa il SuperMario di Nintendo
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gli Usa sul sistema delle «best practices» rendendo più efficace la
cooperazione tra Usa e Ue quando il calendario delle inchieste procede in
parallelo. E.Br.
Giovedí 31 Ottobre 2002
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31/10/2002
La Repubblica/scienza_e_tecnologia: La Ue stanga Nintendo "Viola le leggi di mercato"
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Il colosso giapponese dei videogiochi multato per 149 milioni
Insieme a sette distributori ha impedito le importazioni parallele
La Ue stanga Nintendo
"Viola le leggi di mercato"
La società: "Una sanzione sorprendente"
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ROMA - Una stangata. La
Commissione europea ha
condannato il colosso
giapponese dei videogiochi
Nintendo al pagamento di 149
milioni di euro di multa per
pratiche illecite sulla fissazione
dei prezzi. La sanzione è
pesante: la quarta per
consistenza nella storia della
Commissione contro un'unica
azienda. Ma ancora più pesante
è la motivazione: la compagnia
giapponese è stata accusata di
aver praticato operazioni di
cartello sul mercato per
imporre prezzi artificialmente
alti. Non un cartello in senso
tecnico, ma una serie di
atteggiamenti di mercato che
nei fatti lo riproducevano. Tale cartel like, secondo la
Commissione, è stato attivo per la maggior parte degli anni
Novanta. Insieme a Nintendo sono stati multati anche sette dei
distributori europei ufficiali per un ammontare che in tutto arriva
a 167,8 milioni di euro. Altro record, la quarta sanzione nella
storia comunitaria comminata a un cartello.
La Ue stanga
Nintendo
DALL'ARCHIVIO
di Repubblica.it
Videogiochi, è guerra
dei prezzi
IN RETE
Unione Europea
Nintendo
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C'è un motivo per cui il commissario alla Concorrenza Mario Monti
è stato così duro nei confronti del secondo produttore mondiale di
videogame. Come ha spiegato un suo portavoce, "sebbene non
spetti alla Commissione decidere il prezzo dei singoli beni è
evidente che in questo caso ci siamo trovati di fronte a
divergenze molto elevate fra Paese e Paese dell'Unione". E fino a
questo punto, a parte un'inspiegabile disparità nel trattamento
dei consumatori, non ci sarebbe nessun motivo del contendere.
Ma Nintendo e i distributori avrebbero operato in modo da
impedire le importazioni parallele. Quello che il colosso
giapponese avrebbe fatto è stato impedire il passaggio di prodotti
da uno Stato all'altro in ottemperanza alle leggi di concorrenza e
di libero mercato. Si sono "accordati - dice la Commissione - allo
scopo di impedire le esportazioni dai paesi in cui i prezzi erano
bassi verso i Paesi in cui i prezzi erano elevati". Uno dei sette
http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/nintendoue/nintendoue/nintendoue.html
30/10/2002
La Repubblica/scienza_e_tecnologia: La Ue stanga Nintendo "Viola le leggi di mercato"
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multati è italiano: Gig (che ora non distribuisce più i prodotti
Nintendo), cui è stata inflitta un'ammenda di 1,5 milioni di euro.
Nel periodo dell'indagine, dal 1991 al '98 (l'accusa è stata
formalizzata nel 2000), i prezzi delle console e dei giochi erano
"notevolmente diversi" nei Paesi dell'Ue tanto che nel Regno
Unito erano inferiori anche del 65% rispetto ai prezzi praticati in
Germania o in Olanda. I prezzi inglesi erano anche più economici
rispetto a quelli di Spagna (Paese in cui costavano anche il 67%
in più), Italia (54%) e Svezia (39%).
"Ogni anno - ha dichiarato il commissario per la concorrenza
Mario Monti - milioni di famiglie europee spendono ingenti somme
di denaro per i videogiochi. Esse hanno il diritto di acquistare i
giochi e le console ai prezzi più bassi che il mercato può offrire e
la Commissione non tollererà comportamenti collusivi volti a
mantenere prezzi artificialmente elevati".
Per avere un'idea del danno causato ai consumatori, Bruxelles
ricorda che Nintendo ha venduto in Europa nel solo 1997 circa
cinque milioni di console e 12 milioni di giochi. In base agli
accordi, denuncia ancora la nota, ciascun distributore era
"obbligato a impedire" il commercio parallelo dal suo territorio,
ossia le esportazioni da un Paese all'altro attraverso canali di
distribuzione non ufficiali e i commercianti che consentivano
questo tipo di esportazioni "venivano puniti" con una riduzione
delle forniture o addirittura "con il boicottaggio".
Il colosso giapponese ha annunciato che farà appello alla Corte di
giustizia, ma nel frattempo la sanzione della Commissione è
operativa. La casa di Kyoto si dice "sorpresa dall'ammontare della
multa" pur ammettendo che nel periodo precedente, le sue
"pratiche distributive non erano in linea con le normative europee
sulla competizione.
Nintendo fa anche notare di aver cooperato attivamente con
l'indagine e, a seguito di un'analisi interna effettuata alla fine del
1997, ha volontariamente fornito buona parte delle informazioni
su cui la Commissione ha basato la sua decisione e ha istituito un
programma a lungo termine mirato a garantire la libera
circolazione dei propri prodotti.
(30 ottobre 2002)
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La Repubblica/scienza_e_tecnologia: Videogiochi, è guerra di prezzi dopo Xbox, taglia Ninten... Pagina 1 di 2
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Il colosso giapponese risponde al ribasso di Microsoft
in Europa il Gamecube costerà 50 euro in meno
Videogiochi, è guerra di prezzi
dopo Xbox, taglia Nintendo
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Il direttore generale Persegati: "Possiamo permettercelo"
Ora potrebbe toccare al terzo concorrente: Playstation2
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ROMA - E due. Due su tre
hanno abbassato il prezzo, la
guerra per conquistare il
mercato dei videogiochi per
adesso la stanno vincendo i
consumatori. Giovedì scorso
Microsoft ha annunciato un
taglio dei prezzi della sua
console Xbox da 479 a 299
euro. Oggi, la risposta di
Nintendo che, a dieci giorni dal
lancio europeo, taglia il suo
Gamecube: da 249 a 199 euro. Manca ancora una reazione,
quella del terzo, e per ora padrone del mercato, concorrente. Ma
sono in molti a pensare che anche Sony presto giocherà la carta
del ribasso per la sua Playstation2.
Pronti via, dunque. Ma che tipo di corsa stanno facendo i giganti
dei videogiochi? A sentire loro, i tagli dei prezzi sono dettati da
pure e semplici ragioni di mercato: con tre protagonisti a
contendersi la scena (una scena da 20 miliardi di euro) l'offerta è
tale da costringere a ricorrere al vecchio sistema dello sconto.
Ma, quando uno comincia ad abbassare i prezzi crea una catena
di ribassi. Fino a che punto possono arrivare Microsoft, Nintendo
ed eventualmente Sony prima che qualcuno finisca fuori dal
mercato? "Abbiamo effettuato questo taglio - dice Andrea
Persegati, direttore generale di Nintendo Italia - per due ragioni.
La prima, meno importante è che ha pesato il taglio che ha fatto
Microsoft. La seconda è che con i risultati raggiunti finora, più di
4 milioni di console vendute dal lancio in Giappone e negli Usa,
abbiamo accumulato una massa critica che ci rende in grado di
sopportare questo prezzo".
Arriva in Italia
Gamecube
SCHEDA
I giochi
IMMAGINI
Screenshot
dei giochi
DALL'ARCHIVIO
di Repubblica.it
Videogiochi
è guerra dei prezzi
Europa, Xbox
taglia i prezzi
Xbox arriva
in Italia
Xbox, i giochi
Xbox scivola
in Giappone
Xbox, sfida
al Giappone
Dopo Xbox
ecco Gamecube
La nuova sfida
di Bill Gates
IMMAGINI/2
Insomma, Nintendo ha messo nel granaio abbastanza da potersi
lanciare in una politica di taglio dei prezzi, anche se, aggiunge
Persegati, "c'è un limite al ribasso. Ma per noi questo avrà un
impatto minimo". Anche Microsoft sottolinea da sempre che
questa sarà una guerra di posizione, di logoramento e che,
rispetto all'investimento, per i primi anni Xbox sarà praticamente
venduta in perdita.
Sta di fatto che se la concorrenza fa ridere i videogiocatori, la
http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/consolewar/nintendo/nintendo.html
Xbox, interactive
demo
Screenshot
dei giochi
Gates: "Ecco
la mia Xbox"
Nintendo contro
30/10/2002
La Repubblica/scienza_e_tecnologia: Videogiochi, è guerra di prezzi dopo Xbox, taglia Ninten... Pagina 2 di 2
Gli articoli più inviati
guerra globale tra Tokyo, Kyoto e Redmond sta stravolgendo il
mercato. Non è un caso che i ribassi siano avvenuti proprio in
occasione del lancio europeo di Xbox e Gamecube. "L'Europa dice ancora Persegati - vale il 20-25% del mercato globale.
Nintendo ha intenzione di uscire alla grande da questo lancio e
raggiungere risultati eclatanti". Per il lancio del 3 maggio,
Nintendo ha stoccato 500 mila console che arriveranno a un
milione entro l'estate.
Microsoft
IN RETE
Microsoft Italia
IN RETE
(in inglese)
Risuona sempre la stessa domanda. Chi vincerà? Il pronostico di
Persegati è scontato: Nintendo, perché "spingendo sulla filosofia
che la nostra è una cosnole solo per giocare, siamo più
competitivi". Allora, tra Micrososft e Sony chi ha più chance?
"Sony - risponde - La console ha un senso se è associata a grandi
titoli e per ora è indubbio che è la Playstation2 ad avere un
catalogo più grande".
Gamecube
Nintendo
Xbox
Microsoft
Stampa questo articolo
(22 aprile 2002)
http://www.repubblica.it/online/scienza_e_tecnologia/consolewar/nintendo/nintendo.html
30/10/2002
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