Il rumore generato dagli impianti Gianfranco Cellai, Giorgio Raffellini, Simone Secchi Dipartimento Tecnologie dell’Architettura e Design “Pierluigi Spadolini Università di Firenze http://www.taed.unifi.it/fisica_tecnica Relazione tra componenti impiantistici ed impatto acustico componente dell’impianti localizzazione tipica tipo di impatto rilevanza impatto locali centrale frigorigena e termica nell’interrato o in altro locale interno dell’edificio sugli ambienti interni adiacenti generalmente non elevata in locale separato dell’edificio sull’ambiente esterno generalmente non elevata in copertura o al suolo in esterno sull’ambiente esterno elevata nell’interrato o in altro locale interno dell’edificio sugli ambienti interni adiacenti e nei locali serviti dall’impianto media in copertura o in locale separato dell’edificio sull’ambiente esterno e nei locali serviti dall’impianto media Tubazioni, elettropompe e condotte dell’aria in cavedi, in controsoffitti e talvolta in vista sugli ambienti interni generalmente non elevata Unità terminali (bocchette, anemostati, ventilconvettori, ecc.) negli ambienti serviti dall’impianto sugli ambienti stessi può essere significativa Gruppi frigorigeni condensati ad acqua e bruciatori Torri evaporative, gruppi frigorigeni condensati ad aria Elettroventilatori dell’unità di trattamento dell’aria (UTA) e di espulsione Il quadro normativo Il decreto 14.11.97 riguarda l’emissione e l’immissione di rumori all’esterno da parte di sorgenti sonore fisse. I valori limite variano in funzione della classificazione acustica del territorio: valori limite assoluti di immissione – livelli di rumore immesso da una o più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente (misurati in prossimità dei ricettori); valori limite di emissione –livelli di rumore emesso da una sorgente sonora (misurato in prossimità della sorgente ed in corrispondenza degli spazi utilizzati da persone e comunità); valori di attenzione – livelli di rumore che segnalano un potenziale rischio per la salute umana o l’ambiente. Il superamento dei valori di attenzione comporta l’obbligo per i Comuni di adozione del piano di risanamento acustico; valori di qualità – livelli di rumore da conseguire nel breve, medio e lungo periodo con tecnologie e metodiche di risanamento disponibili. Valori limite assoluti stabiliti dal DPCM 14.11.97 Valori limite (dBA) Classe acustica della zona d’immissione d’emissione d’attenzione (rif. 1 h) di qualità D N D N D N D N I 50 40 45 35 47 37 60 45 II 55 45 50 40 52 42 65 50 III 60 50 55 45 57 47 70 55 IV 65 55 60 50 62 52 75 60 V 70 60 65 55 67 57 80 65 VI 70 70 65 65 70 70 80 75 D = periodo di riferimento diurno (06,22); N = periodo di riferimento notturno (22,06) Valori limite differenziali stabiliti dal DPCM 14.11.97 I valori limite differenziali di immissione sono dati dalla differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale (misurato con la sorgente disturbante in funzione) ed il rumore residuo (misurato senza la sorgente sonora disturbante). Tali limiti, validi all'interno degli ambienti abitativi, sono di 5 dB per il periodo diurno e di 3 dB per il periodo notturno. I valori limite differenziali non si applicano: -se il rumore misurato a finestre aperte è inferiore a 50 dBA durante il periodo diurno e a 40 dBA durante il periodo notturno; - se il rumore misurato a finestre chiuse è inferiore a 35 dBA durante il periodo diurno e a 25 dBA durante il periodo notturno. I limiti differenziali si applicano esclusivamente alla rumorosità prodotta da attività connesse con esigenze produttive, commerciali e professionali, mentre non si applicano a servizi e impianti fissi dell'edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all'interno dello stesso. Ad esempio, il rumore generato dal gruppo frigorigeno dell’impianto centralizzato non è soggetto alle disposizioni del DPCM nei confronti dei condomini. Esempio di spettro sonoro generato da un gruppo frigorigeno a 1,5 m di distanza dai ventilatori Can. 1 [Min] 200Hz 67.0dB A* 70.0 80 75 70 65 60 55 50 45 40 35 16 31.5 63 125 250 500 1k Can. 1 Leq GIO100ms 12/09/02 A 19h18m39s000 71.7dB 2k 4k 8k 16 k Lin* A* GIO 12/09/02 19h20m38s900 72.8dB 80 79 78 77 76 75 74 73 72 71 70 19m00 19m30 20m00 20m30 La propagazione sonora del rumore generato da impianti Un aspetto fondamentale è la collocazione spaziale delle macchine. In un uno spazio di conformazione semisferica, la quantità di energia emessa risulta incrementata di 3 dB rispetto a quella emessa in campo libero. In uno spazio delimitato da due superfici riflettenti (appoggiata su solaio e prossima ad un muro verticale), l’energia emessa incrementa di 6 dB. In un angolo di muratura l’energia emessa incrementa di 9 dB. Strategie per il contenimento dell’impatto acustico •Interventi sulla sorgente di rumore (silenziamento dei componenti rumorosi); •Interventi sul percorso di propagazione sonora del suono dalla sorgente ai ricettori disturbati (barriere fonoisolanti). Interventi sulla sorgente Interventi sulla sorgente Tipologia macchine Modalità d’intervento Condizionatori Macchina e condotti con bassa turbolenza, contenuta velocità e resistenza al moto dei fluidi Condizionatori Installare filtri acustici alle prese ed agli scarichi dell’aria Macchine in genere Macchine e tubazioni sospese o appoggiate su supporti antivibranti, solette portanti d’appoggio pesanti e rigide Torri di raffreddamento e condensatori ad aria Installare le macchine lontano da ricettori sensibili o prevedere incapsulaggio e pavimenti galleggianti Condotte dell’aria Limitare le curve, i cambi di direzione,i bruschi allargamenti e restringimenti di sezione, realizzare gli stessi secondo le norme UNI 10381-1 e 2 Gruppi condensati ad acqua Macchine e tubazioni sospese o appoggiate su supporti antivibranti, prevedere incapsulaggio Elettropompe Antivibranti d’appoggio e sui giunti di collegamento alle tubazioni Tubazioni Antivibranti di sospensione, sui tratti verticali e orizzontali, attraversamenti dotati di manicotti in materiale elastico Ventilatori Punto di lavoro alla massima efficienza, spazi adeguati davanti alla presa d’aria, serranda e silenziatori sufficientemente lontani dalla presa e mandata dell’aria, giunti antivibranti ai collegamenti delle condotte di ripresa e mandata, appoggi su giunti antivibranti, pulegge regolabili per motori di maggior potenza. Interventi sul percorso di propagazione alcune soluzioni per limitare la diffrazione sonora che interessa il bordo superiore della barriera Caso studio Barriera acustica Barriera acustica Appogg io in neopren e Livello di potenza sonora (dB) Potenza sonora dei gruppi frigorigeni 100 95 90 85 80 75 70 65 60 63 125 250 500 1000 frequenza (Hz) 2000 4000 8000 Senza barriere in copertura 85dBA 80dBA 75dBA 70dBA 65dBA 60dBA 55dBA 50dBA 45dBA 40dBA 35dBA 30dBA 25dBA Con barriere in copertura 85dBA 80dBA 75dBA 70dBA 65dBA 60dBA 55dBA 50dBA 45dBA 40dBA 35dBA 30dBA 25dBA