Università degli Studi di Trieste
Facoltà di Psicologia
Corso di Psichiatria Sociale a.a. 2006/2007
La famiglia e
il disturbo
mentale grave
Un esempio di
programma terapeutico
riabilitativo
Progetto di lavoro con le
famiglie di persone affette da
disturbo mentale grave
Lavorare con le famiglie significa instaurare
innanzitutto un rapporto paritetico tra
operatori e familiari. Il polo professionale
deve in primo luogo abbandonare la propria
tradizionale posizione di dominio.
Questo significa:
rinunciare a teorie sul ruolo giocato
dai familiari nell’insorgere e nel
persistere del disturbo psichiatrico,
o almeno ammettere che si tratta
soltanto di ipotesi
(decolpevolizzazione);
riconoscere ai familiari le loro
competenze, cui va dato il giusto
risalto favorendo la loro
partecipazione attiva (protagonismo);
evitare atteggiamenti da consulente
esperto, valorizzando invece
l’eperienza dei familiari;
permettere ai familiari di sviluppare
la loro autonomia ed autostima,
evidenziando che loro stessi sono
degli esperti nella gestione dei
comportamenti disturbati del
parente nella vita quotidiana
(riconoscere il sapere incondizionato
dei familiari ovvero quel sapere che
non deriva dai libri ma dalle
conoscenze sviluppate nell’esperire
concreto).
Progetto di lavoro con le
famiglie di persone affette da
disturbo mentale grave
 Un altro fattore importante è il lavoro in gruppo in
quanto la presenza degli altri familiari si è dimostrata
utile ad aumentare la competenza ed autonomia di
ciascun partecipante. L’atmosfera di solidarietà che
viene a crearsi in questi gruppi attenua il senso di
isolamento e permette di confrontarsi su problemi ed
esperienze simili, aiutarsi reciprocamente suggerendo
diversi punti di vista e strategie, giungendo spesso a
trovare nuove soluzioni che realmente permettono di
migliorare la qualità della vita dei familiari e del
paziente.
Progetto di lavoro con le famiglie ad alto carico
promosso e sperimentato da oltre 10 anni dal
Dipartimento di Salute Mentale di Trieste
Modalità
1. non si pone come finalità immediata la terapia familiare, anche
se infine risulta terapeutico;
2. prevede incontri con gruppi multifamiliari (da 5 a 20 famiglie);
3. intende dare massima rilevanza al familiare in quanto tale, in
quanto soggetto interlocutore del servizio, in quanto soggetto
esso stesso bisognoso di ascolto e di aiuto;
4. non prevede pertanto la presenza del paziente e presuppone che
negli incontri non si parli di “lui” ma di “noi” (familiari)
Destinatari
I
destinatari
degli
incontri
sono
principalmente i familiari che convivono
quotidianamente con il paziente (in primo
luogo i genitori, ma eventualmente anche
fratelli e sorelle) e quindi con un forte carico.
Il gruppo multifamiliare, una volta
costituitosi, è in linea di massima chiuso al
fine di permettere una certa continuità nel
percorso formativo e nel rafforzamento delle
relazioni fra i partecipanti.
Obiettivi
1. psicoeducativo-informativo (oggettivo): conoscenza
della schizofrenia, informazioni su cause, decorso, cure,
esiti e riabilitazione, ma anche comprensione del senso
sottostante la malattia del figlio e del proprio vissuto di
genitore; stimolazione di nuovi punti di vista e di
approccio nei confronti del paziente, ristrutturazione di
schemi concettuali e comportamentali che coinvolgono
tutta la famiglia;
Obiettivi
2. terapeutico (soggettivo), che si configura come
momento di scarico emotivo in un ambiente
accettante ed incoraggiante al di fuori delle mura
domestiche e di confronto e scambio di esperienze
con persone che vivono una situazione analoga;
Obiettivi
3. di rete: rafforzamento della rete sociale (solidarietà)
attraverso la promozione dell’aiuto reciproco, ma
anche di momenti di tempo libero autorganizzati dai
familiari;
Obiettivi
4. associativo: attivazione dei familiari al lavoro delle
associazioni di auto-aiuto al fine di sensibilizzare
l’opinione pubblica e le amministrazioni per ottenere
nuove risorse e strumenti per la cura e la riabilitazione
Carico oggettivo
carico oggettivo
4
sperimentale
controllo
3
2
1
pretest
posttest
Percezione di aiuto ricevuto
aiuto ricevuto
4
sperimentale
controllo
3
2
1
pretest
posttest
Carico soggettivo
c arico soggettiv o
4
s perimentale
c ontrollo
3
2
1
pretest
pos ttest
Atteggiamenti positivi
attegg iame nti pos itivi
4
sp erime ntal e
contro llo
3
2
1
pre test
po stte st
Criticismo
criticism o
4
sp erime ntal e
contro llo
3
2
1
pre test
po stte st
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Lezione 10