ROIVIAOVESTCARITAS
Fogliodi Informazioneoetffi
Redazionein vi-aMadonnadel Riposo68-tel/fax 066640232
Responsabile
di settore: Mons.LuigiStorto, parrocodi S. pio V
Ottobre 20 11-Numero 3 1 www.vicariatusurbis.orgTromaovestcar
EDITORIALE
LUIGISTORTO
Un disagioche non comprendiamo
(o che molti non vogliono capire)
<<Hanno usato la
statua della Madonna
come un trofeo e poi
I'hanno scaravenîata a
terra distruggendola>.
Don Giuseppe Ciucci,
parrocodei SantiMarcellino e Pietroin via Merulana, raccont4 ancora
scosso,ciò che ha visto
con i suoi occhi sabato
l5 ottobre.Alcuni giovani incappucciati hanno
rotto i vetri e la porta di
un ingresso delle sale
panocchiali su via Labicana, hanno mutilato il
Crocifissoe hannoportato la Madonna in gesso
sulla strada,facendolain
mille pezzi e calpestandola.
ll cardinalevicario
Agostino Vallini, portando la solidarietà della
Chiesadi Roma, ha invitaîo a non espnmereun
giudizio su chi ha compiuto questiatti di profanazione,<perché il giudizio appartiene solo a
Diot, ed ha esortatoinvece al <perdono perché
Ia parola vendetta non è
unaparola cristiana>.
Questa la cronaca dei
fatti, originati da una
manifestazione pacifica,
poi degenerata, degli
"indignados"
che contemporaneamente
in molte citta di tutto ìl mondo
manifestavanoil disagio
dellacondizione
giovanile per Ia crisieconomica.
Quella invece che
non ho sentitoo che non si
è traftato abbastanzaè la
riflessionesulle cause di
quel disagio che, aggravatosi negli ultimi tempi,viene certamenteda lontano.
L ' e s p r e s s i o n ec h e
spesso sento dire, anche
all'intemo delle comunità
cristiane: " I giovani sono il
futuro della Chiesa e della
società" mi fa semplicemente inorridire perché i
giovani sono 1l presente e
se così non fosse non avremmofuturo.
Fortunatamentemolti giovani sono pacifici e
ragionevoli, ma il disagio
restaed è stridente.E staîo
scritto autorevolmenteche
gli adulti hanno rinunciato
ad educare(genitorì, insegnanti, forse anche preti e
catechisti!).Se così fosse,
le responsabilitàdei più
giovani,sono le nostreresponsabilitàperchévengon o m e n oi m o d e l l i c u i f a r e
riferimento, anzi modelli
finizi si sostituiscono a
quelli veri, capacidi dare
un sensoa tutta Ia vita.
Ma allora perchénon com-
prendiamo più i giovani?
Perché non diamo loro fiducia?
Ecco il vero problema. Parliamodue linguaggi
diversi. Senza ascoltare,
senzadialogare,senzacomprendere le ragioni. Ciò,
ovviamente,non giustifica
nessunatteggiamento
estremlsta e neppuregesti violenti su simboli religiosio
su proprietàprivate.Il segnale,tuttavi4 rimane ed è
forte,
Lo studio è diventatoselettivo e meritocratico,le università costano prezzi che
non tutti si possonopermettere, il lavoro... il lavoro
non c'e e neppurec'è ora
ed in futuro una pensione
degnadella vita umana.
La Chiesaha preso
posizione,lentamente
ma
decisamente- Potrebbe
essereI'albadi un nuovo
giorno- Per questo preghiamoil Signore!
LA SPERANZA
Le era da Taizé 1974
Si ha l'impressione di essere
piccole formiche, di fronte
alla grande quercia da abbattere.
Non mi dispero di fronte a
tutto ciò.
So bene di non essere solo,
di non essereI'unico. Ormai
la maggioranza sa come è
slr ttata.
Ma manca une cosa.
La speran7u.
E oggi non può píù essere
un credere che qualcosa
cambierà
Oggi la speranza deve essere
la certezza che domani cam-
BATTEZZATI
SEI BAMBINIROM
Abiîare in un campo Rom e
condividere la propria esperienzadi vita con i nomadi della capitale- È
l'esperienza pastorale porfata,avantí da alcuni alunni
del Pontificio Seminario
RomanoMaggiore,
in collaborazione con la
Fondazione MigÉntes.(Vi
ho chiamato amici> è il
tema che guida questamisslone
che prevede incontri di
formazione,momenti di
riflessione sull'identità
della popolazione Rom,
celebrazioni
liturgiche, momenti di approfondim€nto sulla Parola
del Vangelo tra i container,
visite alle personeammalate ma anche animazionetra
i bambinidei campi e partecipazione concreta alle
attività della normale routine quotidiana.
Un modo per farsi vicini a
realtà spesso relegate ai
margini della società, un
passo verso la comprensione reciproca.
Seguea p. 2
Dall' l1 ottobre2012
ANNO DELLA FEDE
Indeno dal papanel 50" del
Concilio, un impegno per
una pr€naconversione.
NuovoCentroAnziania S. Gregorioalla
Magliana
CHEBELLoSTARE
IlvsiÈrrIrÈI
Segue dalla prinu pagina
BATTEZZATI
SEI BAMBINIROM
c h e
roso
îingrazia_
bello stare insiemento,
la recita
, . G i à . d a g lai n n i . 8 0 _
mel "lnsieme",
s p i e g ai t
,
del SantoRosario. drrettore
spirilualedel Maggioie,Don
quando la motiAlcuneusci_ raolo LoJudice- il Seminariovive,
vazioneè forte e
te
hanno
infram_ pnma dell,inizio delle lezioni univerprofondamente
mezzatogli inconsrtarie,le cosiddettemissioni popolari,
umana:rompere
normalmenterivolte alle panocchre
tri. L'esperienzaè
di
gli angustispazi
noTu o..gialrre città e, in alcuni
stata ricca e pro_
uasr,
della triste solifonda,sia a livello ancheall'estero.per la prima volra ci
tudine, combatumanoche religio- splnglamo in una situazionecomoles_
rere contro la
so, con un bilan_ sa e.delicatama allo stessotempóric_
noia,la sofferenza,
il dolore,cercto complessivo
allamentepositi- ca dr umanitàe di grandi potenziali_
cando di sconfiggereo, per lo
vo, che ci determinaa reiterana tò_
meno, di attenuarela .fatica del
I annoprossimo.
e magari,se pos_ L'esperienza, che va avanti dal 26
vrvere attraversoI'amicizía,la
setrembre.
si è conclusasabatog oao_
stDIe,a potenziarla.
bre, il CardinaleAgostinoValliniretaztonecon gli altri in un con_
Mario,,il
pensionato,, Vicario
testo di sano divertimentoe di
Generaledi Sua Sanrikìper ra
Drocesi di Roma, ha amministràto
alregîa spensieratezza.E tutto
il
Daneslmoa sei bambini rom nel baar_
cro In nome dellamore, della
stero di San Ciovanni in Laterano
lratellanza,
dellasolidarietàrecr_ RIUNITA A/SS. PAIRONI
I Semínaristi amici deì Rom
procache Gesu.nellaSua infini_ LA COMMISSIONE
ANZIANI
ta Misericordia,
ha volutoelarotr_ DEL NOSTRO
SETTORE
COMMISSIONE
ci con il Suo esempio" "ori l"
Lunedì l- ouobre si è inse_
vtvamemoriadellaSua parofa.
ROM
CARITASOVEST
díato il gruppo di lavoro ',Anziani,,
Questo è stato lo scovoluto dai referenti del nostro
Seîtore
Po e questoha voluto raqqiun_ Caritqs. Dopo
una
introduzione
c<tncr
L'appuntamento della prima riunroue
gere la formazione, in p-airoc_
sa ma efìcace fattq da tlon Luigi che
"cruppo
era
nella mia parrocchiadi Gesù Divi,
chia, del
dell'Amicizia". pot ha. Iasciarc l incontro
per prece_
no Maestro il 20 ottobre alle
I unt I mercoledìdafle16,00alle
ore
18,00.
, , a n _ aentt tmpegni parrocchiali. su tume
19,00 numerosi
avrebbero dovuto procedere i lavori,
Ci.,siamoritrovari io. paoia Capponi
ziani" (anzianid'età ma non di
Eliuna Cuscito, a cui era sfato chiesto
dettaparrocchiaS. Luigi di Mo;tfort
cuore e di voglia di viverel). di
coordinqre il gruppo. ha presentato
e trancesco Valentini della comunrra
spessoanchepírlrdi 35/40,sono
tt presidente de/ Wl Municrpio. nel
di Sant'Egidio a primavalle, tutti
e
stati accoltiin parrocchiada Not emp o sopragg i unro.
tre della 34o pref€trura.
vembrea Maggio,in uno sDazio frat
Ma era ìl giomo del grandenubifragio
Una rrentina i partetrparut
belfissimoe nuovo, apposna_ che
romano!
honno illustreo le numetusc e
mente attrezzatoe dotato di tutti
varie. iniziative presenti in tante parHo riceurto poco prima dell'in_
iconforts,nella
sala dedicataal
contro.da Rosanna.gli atti del prece_
rocchie al servizio degli anziani.
Sono
beato Padre pianzola,fortemen_ emerse
oenregruppodi studiodel 2007 e pen_
esperienze sia di carattere spr
te volutadal nostroparroco.don
slamo
dl partire da queli,opuscoloper
rituqle (rosari, ritiri ecc.), sia di carat_
Renzo,che, in poco tempo.ha
ndlsegnare
I'attuale mappatura dei
tere culturale (gite a Roma ed in altre
tealizzaîoquanto richiesto dalle
campl
nel
nostro
settore, iservizi de_
lo,caliù artisrichct ctl inf ne il servizio
nostre suore dell'lmmacolata ( , t a v o ^ r e
drcah a questi insediamenti,prendere
i^
contatti con le varie realtà asiociatrve
Reginadellapace. Giochi,can{l oenelcenzag p e r l e p e s c h e d i
e ricreatìve (piochi da
e.
di governo locale che oggi curano
e musiche, letture, visione di
tavolo, balli ecc.).
t
rntegrazrone
opere liriche,quasi sempre acdei rom.
Le problematíche di Monte_
Questopotrà permettercidi fare anche
compagnati
da gustosedequsra_ verde (barriere
architetÍoniche, viabi_
un confrontodi come si sono evolute
zionidi cibi dolcie salatí,ànnaf_ lità,
sporcizia ed altro) hanno preval_
le
varie situazioni dal 2007.Recerre_
fiatida bevandedi vari1ipo.hanso negtt rnteryenli, ma in tutti i presen_
mentepoi c'è stato un incontro in 29^
no caratterizzatoquesti ;ncontri, ti c'è il
desiderio di continuare a cctn_
Si
però che tutto questo non
antmatida Suor Erminia,da E_
.capisce
e a progettare insieme qu.al_
può esseresvolto con sole tre persone.
Îgrtoui
ster e da me, coadiuvatidalte che inizialiva
Lreoo cne sdrà necessariodare una
conune. L.incontro e
generose donne della parrocdurato oltre due ore e si è espressa tla
nuova spinta per raffofzafe questo
chia, e cioe Giovanna,Maria, îutti la
gruppo, torse deve esserc
di rivedersi presfo,
"reclamizzaro"
.yolontà
Maddalena,Franca, Luioina e
magart tnvttando anche i parroci ínte_
in tufle Ie altre 7 pre_
da Gabriele.E alla fine dégli in_ ressati.
tetturein modo più efficace.
contri,giustamentecome doveDiac. Roberfo Buccarellq
aficola in: disagio mentale,disturbo
mentale,disturbo mentalestabilizzato.
Il DISAGIO rappresenta
la prima manifestazionedi uno statodi sofferenza
connessoa difficoltà di varia natura
Accingendomí ad esporre (nel lavoro,negli affetti) che producoalcuní punti su questo tema che il
no [ensrone.aggre5sività.
lrustrazioSettore Ovest Caritas propone co,
ne,tristezza,ecc..Senza tuttavia che
me oggetto di analisi di un gruppct
s'instaurialcunsintomospecifico.Da
di lavoro per I Anno Pattorqle in
considerare
che insiernealla condiziocorso,mi sono tornate alla mente le
ne di benessere,
una quotadi disagio
parole con le quali Steve Jobs, il
fa partedi ogni esistenza.
II disagio diventa DIS'fURBO (o
famoso inventore inlòrmatico spen,
tosi di recente, ha concluso il 12 "malattia mentale"),quando la soffegíugno 2005 il suo discorso pror en z a r a g g i u n g eÌ i \ ( . l l i e l e \ a l i
nuncíato all' Univ ersità cal ifo rn iana
d'intensitàcon alterazioni
mentalio di
di Standford, nella solenne cerimocornponamento. La soflerenzasì
nia per i neolaureati: "L'ho sperato "clinicizza", insorgonocioe sintomi
sempre per me. Nel giorno della
p s i c h i a t r i c( ci o n d e l i r i. a l l u ( i n a z i o r ì i ,
voslra laurea, prontí nel cominciare
ossessioni,ecc.).
La condizionedi diuna nuoya awenÍLra, Io auguro ct sturbopuò esseretelÌìporanea
securata
voi: SIATE FOLLI ". Ed allora cc,- efficacemente e in modo tempestivo.
"L'elogio
me non ricordare
della
Anche se la condizionedi disturbo
"
di Erasmo da Rotterdam,
mentalenon rientranella vita normale,
follia
teologo e filosofo olandese víssuto
t u n i . i n s i t u a z i o npi a t i c o l a r .i p o s s i a nella seconda mefd del Quattracenmo incorrerein talecondizione.
to , autore di una satirq scintillante
II DISTURBO MENTALE STABIin cui alla demenza del mondo avr
LIZZATO (o "malattiamentalecronrdo di cose elfmere contrappone la
ca") è la condìzionein cui il disturbo
"superiore "
si cronicizzaperché perduranonel
follia.
temponon solole alterazioni
mentalio
del comportamento,
ma anchele cause
che le avevano determinate. Molto
BENESSEREMENTALE
spesso
il disturbosi stabilizzaper non
E SOFFERENZA MENTALE
essere
stato
curato o per esserestato
Entrandonel merito, si può affercuralo
male.
mare che non esisteuna linea di
confineassolutatra salutee malattia
mentaÌe.
Trarteggiamo
qui di segui- NORMALIE FOLLI
to le quattro condizioni che com- La psichiatriamodernagiudicafalsae
pongono il sistema di riferimento dannosal'idea arrpiamentediffusa nel
entrocui vannorivedutie collocati sensocomunesecondola quale alla
iconcetti tradizionalidi salutee di mente umana è attribuibiledue soli
malattia mentale(classificazionea stati possibili : lo statosanoe lo stato
cura dell'LIITIASAM
si
UNione delle malato, al quale immediatamente
collegano
i
pregiudizi
della
organicità,
Associazioni
sullaSAluteMentale).
ecc. fn realtàciascunodi
Le condizionimentaliche una per- inguaribilità,
n
o
i
t
r
a
n
s
i
t
c
a
o
n t i n u a m e ndtael l ap r i m a
sona può incontrare sono: ESIcondizione(benessere)
alla seconda
STENZA NORMALE càralferizza{
d
i
s
a
g
i
o
e
)
v
i
c
e
v
e
r
s
a
tA dA BENESSEREMENTALE ChE
Q. u a l c u n op u ò
t
r
o
v
a
r
s
i
n
e
l
l
a
t
e
r
z
a
p r e s u p p o n e : e q u i l i b rsi oer.eni r à .
condiztone
tranquillità,
accettazione
del proprro (disturbo), qualcuno può stabilizzaîsl
di difficilereversibistatoindividuale
e sociale,curiosità in unacondizione
e spiritod'iniziativa.E'tuttavia una lirà.
condizioneche non si raggiunge Conclusione:la soffelenzamentaleè
nel disagio,nel disturboe nel
unavolta per tuttee che non è ugua- presente
le per tutti: dipendedalle alterne d i s t u r b os t a b i l i z z a leo n o n l a s i p u ó
dell'esistenza.
sìtuazioni
ll benesse- capire ed affrontarese non ci si libera
re mentaleè comunquel'obiettivo dal pregiudiziodi dividereil mondoin
versocui I'individuotendecostarF normalie folli.
Nonostante
si sappiaancorapocodella
lemenle.
malattia mentale,è aumentatala conSOFFERENZAMENTALE che sr sapevolezzache la salute mentale è
SALUTE
MENTALE
legatain gran parteal modo in cui le
personestanno tra loro , alla loro
reciproca attenzione, accettazione,
tolleranza. Pertanto chi soffre di
disturbi mentali ha bisognodi essere
accolto, di esserepartedi un gruppo
col qualestabilirerelazionidi fiducìa. Oggi si tendea condividerecon
i pazienti attività lavorative,sportive,ricreative,e a consideraretutto
questocomecura.
A p r o p o s i rd
o i c u r aè d i v e n u r o
evidenteche I disturbi mentalinon possono esserecurati come le malattie
del corpo e che i farmacinon posson o r a p p r e s e n l aìr' e
u n i c ac r r r ae , i n
alcunìcasi possonoprovocaregravi
danni.
Chi soffredi disturbimentaliha bisognodi sentirsiaccoltoe benvoluto, di esserepane di tln gruppo,di
stabilirerelazionidi fiduciache gli
permenanodi sviluppareaccetîazìone di sé.
L'IMPEGNO
DEL VOLONTARIATO
Chiaramente
il ruolodellafamigliaè
di primaria impoftanza , ma non
bastaperchéda sola non è in grado
di sostenereal cento per cento le
difficoltà che incontra.E inoltre non
è eterna.
Né la società
d i o g g i .p u r c o n l u n i i
p[ogressicompiuti,non ha una funzionalità assistenziale
in grado di
intervenire globalmente in tutte le
direzioni.Specialmente
oggi, in cui
la crisi Ìncidepesantemente
sul welfare.
ll mondodel volontariato
si mobilita, ma solo un volontario
"informato"può
esserein grado di
aiutare la personain difficoltà e la
farnigliache, specieall'inizio della
scopertadei problemidel figlio, tende a rinchiudersi
in sestessa.
La Caritassi è mobilitatada tempo
a n c l r es u q u e s t ot e t n ae g i à a l c u n i
a n n if a h a p u b b l i c a tuon l ì b r o:
"Un dolore
disabitato:Sofferen:za
mentalee comunitàcristiana".Perche si diffondaunaculturainclusiva
della sofferenzamentale,sono necessarie alcune trasformazioni irnpoúantichevedanoin prirnaIineala
stessacolnunitàcristiana.Proteggere
con generositàè il primo degli insegnamentidi Cristo che "ha presoIe
nostre infermità e si è addossatole
nostremalattie"(Mt 8, l7).
CONTfNtJAALLA PAGINA SECUENTE
In 33^ Prefettura
CARITA
Presenti 30 operatori
Caritas € tre Parroci, si è
tenuto sabato 8 ottobre un
Rìtiro spirìtuale organizzafo
dal diacono Filippo presso
l'ospitale Casa dei padri
Mercedari a Valcannuta.
Pubblichiamo un breve schema offeÍoci dal relatore, il
responsabiledel Settore Caritas. Il tema era particolarmenteaccattlvante.
=
Dio è carità
3
Dio è creatore
Dunque sono in gioco i nostri rapporti con Dio. Un
Dio Personale, in tre Percone, un Dio che è Comunicaztone e relazione.
Dio si relaziona con
ciascunodi noi
3
Dio è prossimo di
lufti
Se Dio è carità e creatore, la
nostra carità, q suq immagine, de.y'esserecreativa
=)
Contro gli stereotip
=
Contro le nostre sconJùte ed i nostri limiti
. -:)Contro tutto ciò che è ripetizione o cl7ne
Operativamente.
Ltt creativiù' un dono da
vivere. Se pensiamo all'arte
ed all'arte sacra, scopriqmo,
qd esempio,che c'è un
forte
legame tra I'arte fatta per il
Iuogo di culto (architettura,
quqdri, statue, vasi sacri
ecc.) e la vita spirituale dei
credenti che in esso si radunano. "sul rapporto cioè non
solo intimo, ma inscindibile
tra I'arte faîta ql servizio
della liturgia cristiana e Ia
sorgente yitqle della fede dei
cristiani:
Crisfo
stesso" (Timothy Verdon).
La f&ntssia della caritù. ,,Lo
scenario delle povertà può
ql largqrs i indefnitamente, se
aggiungiamo alle vecchie le
nuoveporertà, che investono
spesso anche gli ambienti e
Ie cqtegorie non prive di
risorse econoniche, ma esposte alla dísperazione del
no senso, all'iitsidia dellq
droga, all'abbandono nell'età dvanzata o nella malattia,
all'emarginazione
o alla
discriminazione sociale. II
cristiano, che si affaccia su
questo scenario, deve imparare afare il suo atto difede
in Cristo decifrandone l,appello che egli manda da questo mondo della povertà.
[...J È I'ora di una nuova
<fantasia della caritò), che
si dispieghi non tdnto e non
solo nell'effrcqcia dei soccorsi prestati, ma nella capacità
di farsi vicini, solidqli con
chi solJie, così che il gesto di
aiuto sia sentito non come
obolo umilíante, ma come
fr at er na con div is ione.
Dobbìamoper questofare in
CONTINUADA PAGINA]
L'informazione ha un funzione fondamentalein questo
campo. E il Settore Ovesf ha
sentito questanecessitàorganizzando negli ultimi tempi
due convegni : il primo sui
problemi mentali causati
dalla droga, dall'alcol e dalle
varie sostanze "furbe2 che
creano dipendenza. Nel secondo sono stati presentati i
risultati di un sondaggiocondotto in tutte le Prefetturedel
Settore Ovest Caritas ai fini
di monitorare la realtà della
sofferenza mentale e la sua
gestione in ambito Caritas e
in collegamentocon le istituzioni. Quest'annoviene proposto un gruppo di lavoro la
cui riunione prelimínare si
terrà giovedì 27 otaobre alle
ore 16 presso la Parrocchia
"Gesrì Divin
Maestro".
Sarà I'occasione per
riflettere con i volontari e i
rappresentanti delle ASL e
dei Municipi sui comportamenti delle famiglie e sulle
scelte operative praticabili
per gestire in modo corretto e
solidale le problematiche
relative alla salute mentale.
Rosannu Polidori lacovoni
Amicìziadi Pablopicasso
modo che i poveri si senîano,
in ogni comunità crisîianq,
come < a casa loro >.
Non sarebbe, questo stile, la
piit grande ed efficace presentazione della buona novella del Regno? Senza questa fòrma di evangelizzazione, compiuta attroverso la
caritù e la testimonianza
della povertà crisîiana, l,annuncio del Vangelo, che pur
è la prima cqrità, rischiq di
essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a
cui t'odierna società della
comunicazione quotidianamenle ci espone. La carità
delle opere qssiclta una
ella
Jorza inequitocabile
carità delle parole" (b. Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte,50).
La grs.tuità tlelh caritù.
"Scoprii
il problema del
male, incontrqndo un volto,
non un líbro. Ebbi la risposta in Matteo 5,43,48:
''Amate
i vostri nemici, aÍfrnché siate figli del Pqdre vostro che è nei cieli, che Jà
sorgere il suo sole sui cqttivi,
come sui buoni". Dio non
ragiona con logica meritocrqlica, perché i doni che io
rtcevo non sc,nomeritati, ma
donati. La vita stessa non è
Ltnregalo, ma un prestifo",
do lesfítuire arricchito. Dio
li dà gratuitamente Ie cose,
non perché le merit| md
perché glíele restituisca potenziate. Nel Sud c'è una
"favorite!",
bella parola.
cioè prendete e mangiate
Non è la cultura della
condivisione? È un po'
come a scuola, dove i
ragazzi sono diversi: oc_
corre aiutarli a credere in
se sfessi. La reciprocità è
intrecciare i valori deglí
individui, come delle regioni" (mons. Giancarlo
Bregantini).
La debolezzs della caritù,
È possibile ragionqre e
vivere secondo un'altra
Iogica: "Che i diritti dei
deboli non siqno diritti
deboli'
(card. Dionigi
Tettamanzi). "Tutto il
mondo è patria nostra" e
"Senzq
Dio non c'è felicità" (b. Luigi Guanella,
1812-191)) sono due imperaltvr trasmessi ai suoì
seguaci da un santo sacerdoÍe. "Dopo futto se
non rrcsco a cqmbiare
quando Ie circostanze Io
richiedono, come posso
aspettarmi che lo facciano altri? " (Nelson Mandela).
Ld leggerezza della carità. L'qzione dell'educare
e del promuovere la coscienza det limite, l'osare,
il coraggio della verità
nells carità. C'è bisogno
di uomini e donne capaci
di coniugare verità e carità, pronti a non cedere ai
compromessi moral| decisi nel rifutare Ia menzogna, capaci di cura e di
custodia della vita (d.
Vittorio Nozza, 6 dimensioni, 40ó di Cqritas ltaliana)
Ls laicilà della earitàDivergetaa cli definizioni
e di sensibilitù- II laicato
è rimqsÍo una splendida
teoria (b. Gio. Paolo II).
L'esperienza del laicato è
ancora giovane. La donna
è Ia spina dorsale della
pastorale parrocchiale.
Superarc I'a uale situazione di apatia, il cotaggio della dentucia. "Far
evolvere le strulture, adattandole
ai
biso(Paolo VI, Octog.
gni
adven,50).
Luigi Storto
Scarica

Bollettino n. 31,ottobre 2011