ROIVIAOVESTCARITAS Fogliodi Informazioneoetffi Redazionein vi-aMadonnadel Riposo68-tel/fax 066640232 Responsabile di settore: Mons.LuigiStorto, parrocodi S. pio V Ottobre 20 11-Numero 3 1 www.vicariatusurbis.orgTromaovestcar EDITORIALE LUIGISTORTO Un disagioche non comprendiamo (o che molti non vogliono capire) <<Hanno usato la statua della Madonna come un trofeo e poi I'hanno scaravenîata a terra distruggendola>. Don Giuseppe Ciucci, parrocodei SantiMarcellino e Pietroin via Merulana, raccont4 ancora scosso,ciò che ha visto con i suoi occhi sabato l5 ottobre.Alcuni giovani incappucciati hanno rotto i vetri e la porta di un ingresso delle sale panocchiali su via Labicana, hanno mutilato il Crocifissoe hannoportato la Madonna in gesso sulla strada,facendolain mille pezzi e calpestandola. ll cardinalevicario Agostino Vallini, portando la solidarietà della Chiesadi Roma, ha invitaîo a non espnmereun giudizio su chi ha compiuto questiatti di profanazione,<perché il giudizio appartiene solo a Diot, ed ha esortatoinvece al <perdono perché Ia parola vendetta non è unaparola cristiana>. Questa la cronaca dei fatti, originati da una manifestazione pacifica, poi degenerata, degli "indignados" che contemporaneamente in molte citta di tutto ìl mondo manifestavanoil disagio dellacondizione giovanile per Ia crisieconomica. Quella invece che non ho sentitoo che non si è traftato abbastanzaè la riflessionesulle cause di quel disagio che, aggravatosi negli ultimi tempi,viene certamenteda lontano. L ' e s p r e s s i o n ec h e spesso sento dire, anche all'intemo delle comunità cristiane: " I giovani sono il futuro della Chiesa e della società" mi fa semplicemente inorridire perché i giovani sono 1l presente e se così non fosse non avremmofuturo. Fortunatamentemolti giovani sono pacifici e ragionevoli, ma il disagio restaed è stridente.E staîo scritto autorevolmenteche gli adulti hanno rinunciato ad educare(genitorì, insegnanti, forse anche preti e catechisti!).Se così fosse, le responsabilitàdei più giovani,sono le nostreresponsabilitàperchévengon o m e n oi m o d e l l i c u i f a r e riferimento, anzi modelli finizi si sostituiscono a quelli veri, capacidi dare un sensoa tutta Ia vita. Ma allora perchénon com- prendiamo più i giovani? Perché non diamo loro fiducia? Ecco il vero problema. Parliamodue linguaggi diversi. Senza ascoltare, senzadialogare,senzacomprendere le ragioni. Ciò, ovviamente,non giustifica nessunatteggiamento estremlsta e neppuregesti violenti su simboli religiosio su proprietàprivate.Il segnale,tuttavi4 rimane ed è forte, Lo studio è diventatoselettivo e meritocratico,le università costano prezzi che non tutti si possonopermettere, il lavoro... il lavoro non c'e e neppurec'è ora ed in futuro una pensione degnadella vita umana. La Chiesaha preso posizione,lentamente ma decisamente- Potrebbe essereI'albadi un nuovo giorno- Per questo preghiamoil Signore! LA SPERANZA Le era da Taizé 1974 Si ha l'impressione di essere piccole formiche, di fronte alla grande quercia da abbattere. Non mi dispero di fronte a tutto ciò. So bene di non essere solo, di non essereI'unico. Ormai la maggioranza sa come è slr ttata. Ma manca une cosa. La speran7u. E oggi non può píù essere un credere che qualcosa cambierà Oggi la speranza deve essere la certezza che domani cam- BATTEZZATI SEI BAMBINIROM Abiîare in un campo Rom e condividere la propria esperienzadi vita con i nomadi della capitale- È l'esperienza pastorale porfata,avantí da alcuni alunni del Pontificio Seminario RomanoMaggiore, in collaborazione con la Fondazione MigÉntes.(Vi ho chiamato amici> è il tema che guida questamisslone che prevede incontri di formazione,momenti di riflessione sull'identità della popolazione Rom, celebrazioni liturgiche, momenti di approfondim€nto sulla Parola del Vangelo tra i container, visite alle personeammalate ma anche animazionetra i bambinidei campi e partecipazione concreta alle attività della normale routine quotidiana. Un modo per farsi vicini a realtà spesso relegate ai margini della società, un passo verso la comprensione reciproca. Seguea p. 2 Dall' l1 ottobre2012 ANNO DELLA FEDE Indeno dal papanel 50" del Concilio, un impegno per una pr€naconversione. NuovoCentroAnziania S. Gregorioalla Magliana CHEBELLoSTARE IlvsiÈrrIrÈI Segue dalla prinu pagina BATTEZZATI SEI BAMBINIROM c h e roso îingrazia_ bello stare insiemento, la recita , . G i à . d a g lai n n i . 8 0 _ mel "lnsieme", s p i e g ai t , del SantoRosario. drrettore spirilualedel Maggioie,Don quando la motiAlcuneusci_ raolo LoJudice- il Seminariovive, vazioneè forte e te hanno infram_ pnma dell,inizio delle lezioni univerprofondamente mezzatogli inconsrtarie,le cosiddettemissioni popolari, umana:rompere normalmenterivolte alle panocchre tri. L'esperienzaè di gli angustispazi noTu o..gialrre città e, in alcuni stata ricca e pro_ uasr, della triste solifonda,sia a livello ancheall'estero.per la prima volra ci tudine, combatumanoche religio- splnglamo in una situazionecomoles_ rere contro la so, con un bilan_ sa e.delicatama allo stessotempóric_ noia,la sofferenza, il dolore,cercto complessivo allamentepositi- ca dr umanitàe di grandi potenziali_ cando di sconfiggereo, per lo vo, che ci determinaa reiterana tò_ meno, di attenuarela .fatica del I annoprossimo. e magari,se pos_ L'esperienza, che va avanti dal 26 vrvere attraversoI'amicizía,la setrembre. si è conclusasabatog oao_ stDIe,a potenziarla. bre, il CardinaleAgostinoValliniretaztonecon gli altri in un con_ Mario,,il pensionato,, Vicario testo di sano divertimentoe di Generaledi Sua Sanrikìper ra Drocesi di Roma, ha amministràto alregîa spensieratezza.E tutto il Daneslmoa sei bambini rom nel baar_ cro In nome dellamore, della stero di San Ciovanni in Laterano lratellanza, dellasolidarietàrecr_ RIUNITA A/SS. PAIRONI I Semínaristi amici deì Rom procache Gesu.nellaSua infini_ LA COMMISSIONE ANZIANI ta Misericordia, ha volutoelarotr_ DEL NOSTRO SETTORE COMMISSIONE ci con il Suo esempio" "ori l" Lunedì l- ouobre si è inse_ vtvamemoriadellaSua parofa. ROM CARITASOVEST díato il gruppo di lavoro ',Anziani,, Questo è stato lo scovoluto dai referenti del nostro Seîtore Po e questoha voluto raqqiun_ Caritqs. Dopo una introduzione c<tncr L'appuntamento della prima riunroue gere la formazione, in p-airoc_ sa ma efìcace fattq da tlon Luigi che "cruppo era nella mia parrocchiadi Gesù Divi, chia, del dell'Amicizia". pot ha. Iasciarc l incontro per prece_ no Maestro il 20 ottobre alle I unt I mercoledìdafle16,00alle ore 18,00. , , a n _ aentt tmpegni parrocchiali. su tume 19,00 numerosi avrebbero dovuto procedere i lavori, Ci.,siamoritrovari io. paoia Capponi ziani" (anzianid'età ma non di Eliuna Cuscito, a cui era sfato chiesto dettaparrocchiaS. Luigi di Mo;tfort cuore e di voglia di viverel). di coordinqre il gruppo. ha presentato e trancesco Valentini della comunrra spessoanchepírlrdi 35/40,sono tt presidente de/ Wl Municrpio. nel di Sant'Egidio a primavalle, tutti e stati accoltiin parrocchiada Not emp o sopragg i unro. tre della 34o pref€trura. vembrea Maggio,in uno sDazio frat Ma era ìl giomo del grandenubifragio Una rrentina i partetrparut belfissimoe nuovo, apposna_ che romano! honno illustreo le numetusc e mente attrezzatoe dotato di tutti varie. iniziative presenti in tante parHo riceurto poco prima dell'in_ iconforts,nella sala dedicataal contro.da Rosanna.gli atti del prece_ rocchie al servizio degli anziani. Sono beato Padre pianzola,fortemen_ emerse oenregruppodi studiodel 2007 e pen_ esperienze sia di carattere spr te volutadal nostroparroco.don slamo dl partire da queli,opuscoloper rituqle (rosari, ritiri ecc.), sia di carat_ Renzo,che, in poco tempo.ha ndlsegnare I'attuale mappatura dei tere culturale (gite a Roma ed in altre tealizzaîoquanto richiesto dalle campl nel nostro settore, iservizi de_ lo,caliù artisrichct ctl inf ne il servizio nostre suore dell'lmmacolata ( , t a v o ^ r e drcah a questi insediamenti,prendere i^ contatti con le varie realtà asiociatrve Reginadellapace. Giochi,can{l oenelcenzag p e r l e p e s c h e d i e ricreatìve (piochi da e. di governo locale che oggi curano e musiche, letture, visione di tavolo, balli ecc.). t rntegrazrone opere liriche,quasi sempre acdei rom. Le problematíche di Monte_ Questopotrà permettercidi fare anche compagnati da gustosedequsra_ verde (barriere architetÍoniche, viabi_ un confrontodi come si sono evolute zionidi cibi dolcie salatí,ànnaf_ lità, sporcizia ed altro) hanno preval_ le varie situazioni dal 2007.Recerre_ fiatida bevandedi vari1ipo.hanso negtt rnteryenli, ma in tutti i presen_ mentepoi c'è stato un incontro in 29^ no caratterizzatoquesti ;ncontri, ti c'è il desiderio di continuare a cctn_ Si però che tutto questo non antmatida Suor Erminia,da E_ .capisce e a progettare insieme qu.al_ può esseresvolto con sole tre persone. Îgrtoui ster e da me, coadiuvatidalte che inizialiva Lreoo cne sdrà necessariodare una conune. L.incontro e generose donne della parrocdurato oltre due ore e si è espressa tla nuova spinta per raffofzafe questo chia, e cioe Giovanna,Maria, îutti la gruppo, torse deve esserc di rivedersi presfo, "reclamizzaro" .yolontà Maddalena,Franca, Luioina e magart tnvttando anche i parroci ínte_ in tufle Ie altre 7 pre_ da Gabriele.E alla fine dégli in_ ressati. tetturein modo più efficace. contri,giustamentecome doveDiac. Roberfo Buccarellq aficola in: disagio mentale,disturbo mentale,disturbo mentalestabilizzato. Il DISAGIO rappresenta la prima manifestazionedi uno statodi sofferenza connessoa difficoltà di varia natura Accingendomí ad esporre (nel lavoro,negli affetti) che producoalcuní punti su questo tema che il no [ensrone.aggre5sività. lrustrazioSettore Ovest Caritas propone co, ne,tristezza,ecc..Senza tuttavia che me oggetto di analisi di un gruppct s'instaurialcunsintomospecifico.Da di lavoro per I Anno Pattorqle in considerare che insiernealla condiziocorso,mi sono tornate alla mente le ne di benessere, una quotadi disagio parole con le quali Steve Jobs, il fa partedi ogni esistenza. II disagio diventa DIS'fURBO (o famoso inventore inlòrmatico spen, tosi di recente, ha concluso il 12 "malattia mentale"),quando la soffegíugno 2005 il suo discorso pror en z a r a g g i u n g eÌ i \ ( . l l i e l e \ a l i nuncíato all' Univ ersità cal ifo rn iana d'intensitàcon alterazioni mentalio di di Standford, nella solenne cerimocornponamento. La soflerenzasì nia per i neolaureati: "L'ho sperato "clinicizza", insorgonocioe sintomi sempre per me. Nel giorno della p s i c h i a t r i c( ci o n d e l i r i. a l l u ( i n a z i o r ì i , voslra laurea, prontí nel cominciare ossessioni,ecc.). La condizionedi diuna nuoya awenÍLra, Io auguro ct sturbopuò esseretelÌìporanea securata voi: SIATE FOLLI ". Ed allora cc,- efficacemente e in modo tempestivo. "L'elogio me non ricordare della Anche se la condizionedi disturbo " di Erasmo da Rotterdam, mentalenon rientranella vita normale, follia teologo e filosofo olandese víssuto t u n i . i n s i t u a z i o npi a t i c o l a r .i p o s s i a nella seconda mefd del Quattracenmo incorrerein talecondizione. to , autore di una satirq scintillante II DISTURBO MENTALE STABIin cui alla demenza del mondo avr LIZZATO (o "malattiamentalecronrdo di cose elfmere contrappone la ca") è la condìzionein cui il disturbo "superiore " si cronicizzaperché perduranonel follia. temponon solole alterazioni mentalio del comportamento, ma anchele cause che le avevano determinate. Molto BENESSEREMENTALE spesso il disturbosi stabilizzaper non E SOFFERENZA MENTALE essere stato curato o per esserestato Entrandonel merito, si può affercuralo male. mare che non esisteuna linea di confineassolutatra salutee malattia mentaÌe. Trarteggiamo qui di segui- NORMALIE FOLLI to le quattro condizioni che com- La psichiatriamodernagiudicafalsae pongono il sistema di riferimento dannosal'idea arrpiamentediffusa nel entrocui vannorivedutie collocati sensocomunesecondola quale alla iconcetti tradizionalidi salutee di mente umana è attribuibiledue soli malattia mentale(classificazionea stati possibili : lo statosanoe lo stato cura dell'LIITIASAM si UNione delle malato, al quale immediatamente collegano i pregiudizi della organicità, Associazioni sullaSAluteMentale). ecc. fn realtàciascunodi Le condizionimentaliche una per- inguaribilità, n o i t r a n s i t c a o n t i n u a m e ndtael l ap r i m a sona può incontrare sono: ESIcondizione(benessere) alla seconda STENZA NORMALE càralferizza{ d i s a g i o e ) v i c e v e r s a tA dA BENESSEREMENTALE ChE Q. u a l c u n op u ò t r o v a r s i n e l l a t e r z a p r e s u p p o n e : e q u i l i b rsi oer.eni r à . condiztone tranquillità, accettazione del proprro (disturbo), qualcuno può stabilizzaîsl di difficilereversibistatoindividuale e sociale,curiosità in unacondizione e spiritod'iniziativa.E'tuttavia una lirà. condizioneche non si raggiunge Conclusione:la soffelenzamentaleè nel disagio,nel disturboe nel unavolta per tuttee che non è ugua- presente le per tutti: dipendedalle alterne d i s t u r b os t a b i l i z z a leo n o n l a s i p u ó dell'esistenza. sìtuazioni ll benesse- capire ed affrontarese non ci si libera re mentaleè comunquel'obiettivo dal pregiudiziodi dividereil mondoin versocui I'individuotendecostarF normalie folli. Nonostante si sappiaancorapocodella lemenle. malattia mentale,è aumentatala conSOFFERENZAMENTALE che sr sapevolezzache la salute mentale è SALUTE MENTALE legatain gran parteal modo in cui le personestanno tra loro , alla loro reciproca attenzione, accettazione, tolleranza. Pertanto chi soffre di disturbi mentali ha bisognodi essere accolto, di esserepartedi un gruppo col qualestabilirerelazionidi fiducìa. Oggi si tendea condividerecon i pazienti attività lavorative,sportive,ricreative,e a consideraretutto questocomecura. A p r o p o s i rd o i c u r aè d i v e n u r o evidenteche I disturbi mentalinon possono esserecurati come le malattie del corpo e che i farmacinon posson o r a p p r e s e n l aìr' e u n i c ac r r r ae , i n alcunìcasi possonoprovocaregravi danni. Chi soffredi disturbimentaliha bisognodi sentirsiaccoltoe benvoluto, di esserepane di tln gruppo,di stabilirerelazionidi fiduciache gli permenanodi sviluppareaccetîazìone di sé. L'IMPEGNO DEL VOLONTARIATO Chiaramente il ruolodellafamigliaè di primaria impoftanza , ma non bastaperchéda sola non è in grado di sostenereal cento per cento le difficoltà che incontra.E inoltre non è eterna. Né la società d i o g g i .p u r c o n l u n i i p[ogressicompiuti,non ha una funzionalità assistenziale in grado di intervenire globalmente in tutte le direzioni.Specialmente oggi, in cui la crisi Ìncidepesantemente sul welfare. ll mondodel volontariato si mobilita, ma solo un volontario "informato"può esserein grado di aiutare la personain difficoltà e la farnigliache, specieall'inizio della scopertadei problemidel figlio, tende a rinchiudersi in sestessa. La Caritassi è mobilitatada tempo a n c l r es u q u e s t ot e t n ae g i à a l c u n i a n n if a h a p u b b l i c a tuon l ì b r o: "Un dolore disabitato:Sofferen:za mentalee comunitàcristiana".Perche si diffondaunaculturainclusiva della sofferenzamentale,sono necessarie alcune trasformazioni irnpoúantichevedanoin prirnaIineala stessacolnunitàcristiana.Proteggere con generositàè il primo degli insegnamentidi Cristo che "ha presoIe nostre infermità e si è addossatole nostremalattie"(Mt 8, l7). CONTfNtJAALLA PAGINA SECUENTE In 33^ Prefettura CARITA Presenti 30 operatori Caritas € tre Parroci, si è tenuto sabato 8 ottobre un Rìtiro spirìtuale organizzafo dal diacono Filippo presso l'ospitale Casa dei padri Mercedari a Valcannuta. Pubblichiamo un breve schema offeÍoci dal relatore, il responsabiledel Settore Caritas. Il tema era particolarmenteaccattlvante. = Dio è carità 3 Dio è creatore Dunque sono in gioco i nostri rapporti con Dio. Un Dio Personale, in tre Percone, un Dio che è Comunicaztone e relazione. Dio si relaziona con ciascunodi noi 3 Dio è prossimo di lufti Se Dio è carità e creatore, la nostra carità, q suq immagine, de.y'esserecreativa =) Contro gli stereotip = Contro le nostre sconJùte ed i nostri limiti . -:)Contro tutto ciò che è ripetizione o cl7ne Operativamente. Ltt creativiù' un dono da vivere. Se pensiamo all'arte ed all'arte sacra, scopriqmo, qd esempio,che c'è un forte legame tra I'arte fatta per il Iuogo di culto (architettura, quqdri, statue, vasi sacri ecc.) e la vita spirituale dei credenti che in esso si radunano. "sul rapporto cioè non solo intimo, ma inscindibile tra I'arte faîta ql servizio della liturgia cristiana e Ia sorgente yitqle della fede dei cristiani: Crisfo stesso" (Timothy Verdon). La f&ntssia della caritù. ,,Lo scenario delle povertà può ql largqrs i indefnitamente, se aggiungiamo alle vecchie le nuoveporertà, che investono spesso anche gli ambienti e Ie cqtegorie non prive di risorse econoniche, ma esposte alla dísperazione del no senso, all'iitsidia dellq droga, all'abbandono nell'età dvanzata o nella malattia, all'emarginazione o alla discriminazione sociale. II cristiano, che si affaccia su questo scenario, deve imparare afare il suo atto difede in Cristo decifrandone l,appello che egli manda da questo mondo della povertà. [...J È I'ora di una nuova <fantasia della caritò), che si dispieghi non tdnto e non solo nell'effrcqcia dei soccorsi prestati, ma nella capacità di farsi vicini, solidqli con chi solJie, così che il gesto di aiuto sia sentito non come obolo umilíante, ma come fr at er na con div is ione. Dobbìamoper questofare in CONTINUADA PAGINA] L'informazione ha un funzione fondamentalein questo campo. E il Settore Ovesf ha sentito questanecessitàorganizzando negli ultimi tempi due convegni : il primo sui problemi mentali causati dalla droga, dall'alcol e dalle varie sostanze "furbe2 che creano dipendenza. Nel secondo sono stati presentati i risultati di un sondaggiocondotto in tutte le Prefetturedel Settore Ovest Caritas ai fini di monitorare la realtà della sofferenza mentale e la sua gestione in ambito Caritas e in collegamentocon le istituzioni. Quest'annoviene proposto un gruppo di lavoro la cui riunione prelimínare si terrà giovedì 27 otaobre alle ore 16 presso la Parrocchia "Gesrì Divin Maestro". Sarà I'occasione per riflettere con i volontari e i rappresentanti delle ASL e dei Municipi sui comportamenti delle famiglie e sulle scelte operative praticabili per gestire in modo corretto e solidale le problematiche relative alla salute mentale. Rosannu Polidori lacovoni Amicìziadi Pablopicasso modo che i poveri si senîano, in ogni comunità crisîianq, come < a casa loro >. Non sarebbe, questo stile, la piit grande ed efficace presentazione della buona novella del Regno? Senza questa fòrma di evangelizzazione, compiuta attroverso la caritù e la testimonianza della povertà crisîiana, l,annuncio del Vangelo, che pur è la prima cqrità, rischiq di essere incompreso o di affogare in quel mare di parole a cui t'odierna società della comunicazione quotidianamenle ci espone. La carità delle opere qssiclta una ella Jorza inequitocabile carità delle parole" (b. Giovanni Paolo II, Novo Millennio Ineunte,50). La grs.tuità tlelh caritù. "Scoprii il problema del male, incontrqndo un volto, non un líbro. Ebbi la risposta in Matteo 5,43,48: ''Amate i vostri nemici, aÍfrnché siate figli del Pqdre vostro che è nei cieli, che Jà sorgere il suo sole sui cqttivi, come sui buoni". Dio non ragiona con logica meritocrqlica, perché i doni che io rtcevo non sc,nomeritati, ma donati. La vita stessa non è Ltnregalo, ma un prestifo", do lesfítuire arricchito. Dio li dà gratuitamente Ie cose, non perché le merit| md perché glíele restituisca potenziate. Nel Sud c'è una "favorite!", bella parola. cioè prendete e mangiate Non è la cultura della condivisione? È un po' come a scuola, dove i ragazzi sono diversi: oc_ corre aiutarli a credere in se sfessi. La reciprocità è intrecciare i valori deglí individui, come delle regioni" (mons. Giancarlo Bregantini). La debolezzs della caritù, È possibile ragionqre e vivere secondo un'altra Iogica: "Che i diritti dei deboli non siqno diritti deboli' (card. Dionigi Tettamanzi). "Tutto il mondo è patria nostra" e "Senzq Dio non c'è felicità" (b. Luigi Guanella, 1812-191)) sono due imperaltvr trasmessi ai suoì seguaci da un santo sacerdoÍe. "Dopo futto se non rrcsco a cqmbiare quando Ie circostanze Io richiedono, come posso aspettarmi che lo facciano altri? " (Nelson Mandela). Ld leggerezza della carità. L'qzione dell'educare e del promuovere la coscienza det limite, l'osare, il coraggio della verità nells carità. C'è bisogno di uomini e donne capaci di coniugare verità e carità, pronti a non cedere ai compromessi moral| decisi nel rifutare Ia menzogna, capaci di cura e di custodia della vita (d. Vittorio Nozza, 6 dimensioni, 40ó di Cqritas ltaliana) Ls laicilà della earitàDivergetaa cli definizioni e di sensibilitù- II laicato è rimqsÍo una splendida teoria (b. Gio. Paolo II). L'esperienza del laicato è ancora giovane. La donna è Ia spina dorsale della pastorale parrocchiale. Superarc I'a uale situazione di apatia, il cotaggio della dentucia. "Far evolvere le strulture, adattandole ai biso(Paolo VI, Octog. gni adven,50). Luigi Storto