PERSICO TROTA CLASSE: Osteichthyes ORDINE: Perciformes FAMIGLIA: Centrarchidae GENERE: Micropterus SPECIE: Micropterus salmoides • Distribuzione La specie è originaria delle regioni centro orientali del Nord America. In Italia, il persico trota è stato introdotto alla fine del XIX secolo in buona parte delle acque lacustri ed in gran parte dei fiumi di pianura, dove ha trovato un ambiente favorevole all'acclimatazione. • Descrizione Il persico trota ha il corpo robusto, compatto, leggermente compresso ai lati e coperto da piccole scaglie ctenoidi. La bocca, molto grande e posta in posizione terminale, è dotata di numerosi denti, piccoli e disposti in più serie su mascelle, vomere e palatini. La mascella inferiore, più lunga della superiore, è tanto sviluppata da raggiungere o superare il margine posteriore dell'occhio. Presenta due pinne dorsali unite da una membrana: la prima è formata da 9-10 raggi spiniformi, la seconda è più alta e arrotondata ed è composta da 12-14 raggi molli. La pinna anale ha tre raggi spiniformi e gli altri 10-12 molli. La pinna caudale, omocerca, è ampia e robusta, con i due lobi arrotondati. Le pettorali si compongono di 13-15 raggi molli, le ventrali presentano il primo raggio spiniforme e i restanti 5 molli. Sulla linea laterale si contano da 60 a 70 scaglie. La livrea del persico trota è verde o verde brunastra sul dorso, più chiara sui fianchi fino al biancosporco tendente al giallo sul ventre. Sui fianchi è presente una banda laterale scura, più sbiadita negli individui adulti, che può frammentarsi formando una serie di macchie irregolari. Ai lati della testa si notano tre bande scure, estese dagli occhi fino agli opercoli. Le pinne, chiare e semitrasparenti, variano il loro colore dal bruno al giallo al grigio. Le pinne dorsali hanno lo stesso colore del dorso. Nelle nostre acque il persico trota supera raramente i 60 cm ed il peso di 3 kg. • Habitat e abitudini Il persico trota, tipico di acque ferme o a lento corso, colonizza laghi, fiumi, stagni e canali. Sopravvive bene anche in fiumi a corrente più forte, ma si posiziona fuori dal flusso principale della corrente, cercando le zone più riparate. Nei laghi e negli stagni predilige i bordi dei canneti e manufatti che gli offrano riparo. Il persico trota, fortemente condizionato dalla temperatura dell'acqua, trascorre i mesi freddi in acque profonde in latenza; all'inizio della primavera si sposta in prossimità delle rive; e durante l'estate, si trova in bassi fondali poco sotto il pelo dell'acqua, in prossimità di canneti e di ostacoli sommersi, predando qualsiasi cosa cada in acqua. • Alimentazione Gli esemplari giovani di persico trota si cibano principalmente d'invertebrati, ma nella loro dieta sono compresi anche crostacei antipodi, cladoceri e copepodi, larve, dafnie, ecc. Gli adulti ed i sub-adulti si comportano da voraci predatori catturando pesci, anfibi, rettili acquatici, arvicole, ratti, crostacei, ecc. L'attività alimentare raggiunge l'intensità massima in estate per ridursi al minimo nei mesi invernali. • Riproduzione Il persico trota raggiunge la maturità sessuale tra i due e i quattro anni. Il periodo riproduttivo si estende da marzo a luglio e la frega si svolge in acque basse, non più profonde di 100-120 cm, con una temperatura dell'acqua compresa tra i 16 ed i 20°C. Il maschio, territoriale, una volta individuata un'area del fondale adatta, la ripulisce dalle alghe e dai detriti, vi scava una depressione e la difende. In questo nido la femmina depone le uova, che sono di colore giallo chiaro o hanno il diametro di 1,5-1,7 mm. Il numero di uova che ogni femmina può emettere varia, secondo il peso corporeo, da un migliaio fino a più di diecimila deposte in più volte nella stessa stagione. Le uova aderiscono al substrato e il maschio le sorveglia fino alla schiusa, che si verifica in un periodo di 2-5 giorni. Le cure parentali del maschio si estendono anche agli avannotti.