eleusls n. 2, Settembre / September 1995 # 28 -tl':'., ," • -', • o.· '""""",,":". ~"'" -< • . SCHEDAPSICOAmVA I PSYCHOACTlVE CARO II ~.~n""_ ....•.~,~"", .•""...,,,,,-~,,",~= "",_",0"",","'.'"""""""-" ,_.-,,,) ,,~,,~,' "'" ~ ••., '.'0 ·;· __ >~ Carpobrotus edulis (L.) N.E.BROWN in PHILLIPS (Fico degli Ottentotto / Hottentots Fig) LUOGO DI PUBBLICAZIONE I ORIGINAL DESCRIYI'ION The Genera of South African Flowering Plants, 1926:249. FAMIGLIA / FAMILY: Aizoaceae. SINONIMI / SYNONYMS: Mesembryanthemum edule L. (basion.: Syst. Nat. ed. lO, 1759: 1060); M bolleanum A. TERRONE (1885) NOMI VEKNACOLARf / VEKNACULAR NAMES: H.: Fico degli Ottentotto Inzl.l Eng1: Hottentot Fi& Kaffir Fi& Sa1ly-my-handsome. Port.: Choroes Balsamo. Arab.(Libial Lybia): Widdana 7 DISTRIBUZIONE: Originaria del Sud Mrica (probabilmente dalla zona del Capo di Buona Speranza). Naturalizzata lunzo i litorali dell'Europa meridionale e sud-occidentale, comprese le isole Britanniche, nonchè di zran parte dell'Africa settentrionale [TuTINet al., 1993; MOUTERDE,1966; GHAFOOR,1977; MArRE,1961; CASTROVIE]CO et al., 1990). Un forte contributo alla sua naturalizzazione e diffusione nelle suddette zone deriva probabilmente dall'impiezo della pianta come stabilizzatrice delle dune ma-. rittirnè;'in alcune zone sembra che questa specIe esotioa,prenda addirittura il sopravvento su alcuné:entità litoranee spontanee [CASTROVIE]CO et al., 1990]. In Italia, dove è coltivata sia come pianta ornamentale, sia per i frutti eduli (detti Fichi marim) , viene segnalata come naturalizzata in Liguria, Sardegna, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia [FIORI,1923; PIGNATTI,1982]. ECOLOGIA: Rupi, muri, ghiaieJitoranee. DESCRIZIONE BOTANICA: Le Aizoaceae (l 20 generi e circa 2500 specie) comprendono piante erbacee o fruticose, con foglie opposte e generalmente carnose. I fiori hanno per lo più petali numerosi, sepali carnosi, ovario infero; i frutti possono essere leznosi e deiscenti o carnosi ed indeiscenti. Le specie del zenere CarpobrotusN.E. Br. (23 specie originarie del Sud Africa) hanno fusto legnoso ascendente o prostrato-ascedentente, con foglie opposte, carnose ed a sezione triangolare, da verdi agrizio-verdi (glauche) con minuta puntegziatura translucida. I fiori sono solitari, terminali e peduncolati, con numerosi stami e petali. L'ovario è infero, con 8-20 stimmi. I frutti, carnosi ed indeiscenti, contengono i semi, lez- DISTRIBUTION: H comes originally from South Africa (probably from the Cape of Good Hope). Naturalized alonz the littoral in Southern and South- Western Europe, the British islands included, as well as in the most part of Northern Africa [TuTINet al., 1993; MOUTERDE,1966; GHAFOOR, 1977; MArRE,1961; CASTROVIE]CO et al., 1990). An important contribution to its naturalization and diffusion in the aforesaid zones arises probably from the use of the plant as a sand binder; in some zones , this exotic species gets the upper hand of some coastal spontaneous entities [CASTROVIE]CO et al., 1990). In Haly, where it is cu1tivated for ornament or for the edible fruits (said Fichi marini = "marine fizs"), it is naturalized in Lizuria, Sardinia, Campania, Puglia, Calabria and Sicily [FIORI,1923; PIGNATTI,1982]. ECOLOGY: Coastal cliffs, sandy slopes, walls. BOTANICALDESCRIPTION:The members of the Aizoaceae family (l20 genera and about 2500 species) are herbs or shrubs, with usually opposite, fleshy leaves. The petals are usually numerous and the sepals are fleshy; the ovary is almost always inferior and the fruit is woody (dehiscent) or fleshy (indehiscent). The species ofthe zenus Carpobrotus N.E. BR. (23 species from South Africa) are procumbent woody perennials, with fleshy, opposite, 3-anzled leaves, zreen to zrey-green with small translucent spots. The flowers are solitary, terminaI and pedunculate, with numerous stamens and petals. The ovary is inferior, with 8-20 stizmas. The fruit is fleshy and indehiscent, containing the sliZhtly compressed seeds imbedded in mucilaze. C edulis has a stem up to 1 (l ,5) meters, with dull green (not glaucous) , leaves widest at the base, tapering gradually germente compressi e attorniati da mucillagine. ha fusto lungo fino a 1 (l,5) m, con foglie verdi (non glauche), con massima larghezza verso la base, gradualmente attenuate nell'apice acuto e con l'angolo dorsale minutamente seghettato. I fiori sono piuttosto grandi (4-9 cm di diametro), con antere gialle e filamenti gialli o brunescenti. I petali possono essere gialli, rosaporporini (val'. rubescens DRUCE; C. acinaciformis auct. eur., non (L.) L. BOLUS; MesembI)Tanthemum acinaciforme auct. eur., L. C edulis = sensu Akeroyd & Preston in flora Europea) o porporini a base gialla (val'. chI)Tsophtalmus C.D. PRESTON & P.D. SELL). Il calice è tubuloso, con' 5 sepali carnosi. Fiorisce (in Europa) da maggio a luglio. NOTE BOTANICHE: Il nome scientifico del genere deriva dal greco carpàs = fru tto e brotòs = commestibile, caratteristica sottolineata anche dal nome specifico. Più controversa la derivazione del basionimo generico Mesembryanthemum, che per Linneo deriverebbe dalla posizione mediana dell'embrione rispetto al fiore (gr. mes6s = nel mezzo, émbryon = embrione o germoglio e anthemon = fiore), mentre per Breynius si riferisce all'apertura meridiana del fiore (gr. mesémbria = mezzogiorno e ànthemon = fiore). In vari paesi del Mediterraneo sembra naturalizzata da tempo anche la congenere C. acinaclformis (1.) L. BOLUS (sin. Mesembryanthemum acinaclforme 1.), anch'essa originaria del Sud Africa e producente il principio attivo mesembrina. In Italia essa risulta più largamente naturalizzata di C. edulis, con cui condivide, oltre all'aspetto (si differenzia per avere foglie glauche, con massima larghezza nella metà apicale, e stimmi purpurei), anche il nome comune, la commestibilità dei frutti e l'uso di consumare le foglie come salse o contorni, previa conservazione nell'aceto. In disaccordo con tale visione, AKEROYD & PRESTON [1990; in TuTIN et al., 1993) negano l'esistenza di C._acmaciformisnaturalizzato in Europa, affermando di non avere rinvenuto popolazioni corrispondenti al tipo di questa specie nel corso di specifiche ricerche nelle isole britanniche, in Grecia, Spagna, Portogallo, Sicilia e Creta. Essi concludono perciò che la maggior parte delle segnalazioni europee di C. acinaciformis [si veda per es. PiGNAITI,1982; CASTROVIEjCO et al., 1990] si debbano riferire alla val'. rubescens di C. edulis. Ciò è sintomatico dell'ingarbugliata situazione tassonomica e nomenclaturale legata a questa famiglia: essa deriva soprattutto dal fatto che molte specie, benchè provenienti da altri continenti, sono state descritte per la prima volta su esemplari coltivati in Europa. A ciò si aggiunga la pessima qualità degli exsiccata che, al pari della maggior parte delle "piante grasse", difficilmente conservano tutti i caratteri diagnostici (primo fra tutti il colore). La situazione è lungi dall'essere definitiva e, in attesa di una sistematizzazione, sarebbe opportuna una maggior attenzione all'esatta caratterizzazione degli esemplari studiati; ci riferiamo non solo ai botanici, ma anche e soprattutto a chimici e farmacologi, spesso colpevoli di to the acute apex and with a minutely serrulate dorsal angle. The flowers are wide (4-9 cm in diameter), with yellow anthers and yellow or brownish filaments. The petals can be yellow, pinkish-purple (val'. rubescensDRucE; C. acinac1formis auct. eur., not (L.) L. BOLUS; MesembI)Tanthemum acinac1forme auct. eur., L. = sensu AKEROYD & PRESTON in flora Europea) or purple with a yellow base (val'. chI)Tsophtalmus C.D. PRESTON & P.D. SELL). The calix is tubular with 5 fleshy and triangular lobes. lì blossoms in May to ]uly (in Europe). BOTANICAL OBSERVATIONS:The scientific name of the genus comes from the Greek carpàs = fruit and brotòs = edible; this characteristic is underlined also by the specific name. The origin of the basyonimic generic name Mesembryanthemum is more argumentative: Linnaeus states that it would derive from the median position of the embryo in the flower(gr. mes6s in the middle, émbryon embryo or bud ànthemon = flower), while according to Breynius it is referred to the meridian opening of the flower (gr. mesémbria = midday and ànthemon = flower). In some Mediterranean countries also the congener C. acinaciformis (1.) L. BOLUS(sin. Mesembryanthemum acinaciforme 1.) seems to be naturalized; it also comes originally from South Africa and contains the active compound mesembrine. In Italy it is more widely naturalized than C. edulis, having a very similar habitus (it differs from C. edulisowing to the glaucous leaves, with maximum width in the distaI half, and to the purple-coloured stigmas), the same vernacular name, the edibility of the fruits and the custoin of eating the leaves as a sauce or vegetable, after preservatiçn in vinegar. In disagreement with this view, AKEROYD & PRESTON [1990; in TuTINet al, 1993) deny the existence of naturalized C. acinaciformis in Europe, stating to have failed to find any population corresponding to the type of this specie s, during specific researches in British Isles, Greece, Spain, Portugal, Sicily and Crete. They concluded that the most of European records of C. acinaciformis [see e. g. PiGNAITI,1982; CASTROVIEjCO et al., 1990] are really referred to C. edulisvar. rubescens. This is symptomatic of the intricate taxonomic situation tied to this family: 'it arises from the fact that many species, although coming from other continents, have been described for the first time on cultivated samples in Europe. Moreover, this species, as the most part of the succulent plants, gives very bad exiccata, that hardly retain all the diagnostics characteristics (first of all the color). The situation is not definitive and, awaiting a comprehensive revision of the family (at least in Europe), it would be advisable to pay a better attention to the exact identification of the studied examples; we refer not only to botanists, but also and above all to chemists and pharmacologists, often guilty of excessive boldness in attributing a name to a species object of screening. To further entangle the situation, Carpobrotus with leaves intermediate between acinaciformis (sensu auct. fl. eur.) and edulis and yellow or l'ed flowers have been reported here and there, e.g. along the coasts of CentraI and Southern Italy and of the = = eccessiva disinvoltura nell'attribuzione di un nome ad una specie oggetto di screeninz. Ad inzarbuzliare ulteriormente la situazione, sono stati riportati, ad esempio lunzo le coste dell'Italia Centrale e Meridionale e delle isole, Carpobrotus con fozlie intermedie fra l'acinacifonms (sensu auct. fI. eur.) e l'edulis e fiori zialli o rossi [che, nella prospettiva di PRESTON & SELL(988), potrebbero corrispondere anche a intermedi tra C edulisvar. edulise C edulisvar. rubescens] Enh'ambe le specie (commercialmente caratterizzate come tali), insieme ad altre Aizoaceae, sono presenti nel mercato floristico europeo, in particolare presso le serre specializzate in piante ,grasse e succulente. L'ottima trattazione in European Garoen flora [W ALTERS et al., 1989] elenca 66 zeneri (per le Aizoaceae sensu lato = Aizoaceae sensu stricto + MolIugInaceae + Mesembryanthemaceae) con oltre 300 specie. Ad essa si rimanda il lettore interessato. DATI AGRONOMICI: Più o meno tutte le Aizoaceae necessitano di molta luce, ambiente secco, terreno ben drenato e non troppo ricco di materia orzanica. In zenerale le piante devono essere frequentemente annaffiate (pur permettendo al terreno di asciuzare tra un'annaffiatura e la successiva) durante il periodo di crescita; la forni tura d'acqua può essere invece quasi sospesa durante la quiescenza. C edulis, al pari di molte altre Aizoaceae, resiste ad una temperatura di ca. 5°C e può quindi superare all'esterno la stagione invernale solo nelle zone mediterranee (ove è in effetti naturalizzato). A latitudini maggiori è necessaria la protezione dal zelo, evitando comunque ambienti riscaldati. La moltiplicazione avviene per seme o per talea e non appare difficoltosa [WALTERS et al., 1989; TRAVERSO, 1926 (990)]. islands; they could correspond, in the perspective of PREsfON& SELL(988), to an intermediate shape between C edulisvar. edulisand C edulisvar. rubescens. Both the species (commercially named in this same way), tozether with other Aizoaceae, are present in the European fioricultural market, particularly in the succulent-plantsspecialized zreenhouse. The excellent European Garden flora [WALTERS et al., 19891lists 66 genera with beyond 300 species (for the Aizoaceae sensu lato = Aizoaceae sensu stricto + Molluginaceae + Mesembryanthemaceae) cultivated indoor and/ or outdoor in Europe. Interested readers will find here further information. AGRONOMIC DATA: More or less ali the members of Aizoaceaerequire a lot of light, dry air, well drained soil and not too hiZh nih'ogen level. In generai, the plants should be frequently watered (allowing the so il to dry out between a watering and the following one) during the actively growing period; water could be instead almost witheld during the quiescence. C edulis, as many other members of Aizoaceae, can withstand temperature as low as 5° C; so, it can survive outdoor during the winter season only in the Mediterranean areas (where it is naturalized). At higher latitudes protection from the cold is necessary, avoiding however heated rooms. It can be grown quite easy from seed or from stem cutting [WALTERSetal., 1989; TRAVERSO, 1926 (990)]. Sceletium anatomicum (HAW.)L.BOL. utilizzano speci~~[filli questa pianta 4elgenere (Mesembryal1themum) tentotto e alcune frica del Sud succulenta, così come Sceletium -perl1òro' effetti psicoattivi, durante rituali magici e religiosi. Queste piante vengono chiamate dai nativi principalmente con i termini comuni di chal1l1a, kal1l1a, kou. La storia del rapporto dell'uomo con queste piante enteogeniche - una storia probabilmente importante per lo sviluppo della forma mel1tisdell'uomo sudafricano - continua ad essere poco studiata. Anche gli effetti psicofarmaco logici di queste piante sono tuttora poco noti agli studiosi occidentali. Riguardo il C. edulis, è noto che gli Ottentotto masticano e fumano (spesso insieme alla cannabis) le sue radici secche, per conseguire uno stato di narcosi, mentre ne consumano le foglie come ETHNOBOTANICAL DATA:The Hottentots and some Bosciman tribes of Southern Mrica use this succulent pIan t and species of the near genus Sce1etium (Mesembryal1themum) for their psychoactive effects, during magic and religious rites. These plants are called by the natives principally using the common words chal1l1a, kal1l1a,kou. The history of the rapport of man with these psychoactive plants - probably an important history for the development of Southafrican man's forma mel1tis - is still scarcely studied. A]so the psychopharmacologic effects of these plants are still scarcely known by the Western researchers. As for C.edulis, we know the Hottentots chew and smoke (often together with hemp) its dried roots, to obtain a narcotic state, while they use the leaves as vegetable (HARTWICH, 1911, rep.in SCHLEIFFER, 1979). The same Hottentos employ a different species of kal1l1a,Sceletium al1atomicum, by beating together the whole plant, twisting it, and allowing the mass to ferment. The preparation is chewed especially to quench thirst and intoxicates if chewed immediately after fermentation. The insalata commestibile (HARTWICH,1911, cit.in SCHLEIFFER, 1979). Sempre gli Ottentotto impiegano una differente specie di kanna, Sce1etium anatomicum, pestandone la pianta, avvolgendola su se stessa, e lasciando fermentare la massa così prodotta. Il preparato viene quindi masticato per appagare la sete, e inebria se masticata immediatamente dopo la fermentazione. Le parti aeree di altre specie di kanna, quali Sceletium tortuosum e S. expal1sus, sono impiegate dai Boscimani del territorio del Namaqua per preparare un inebriante, chiamato kougoed Queste piante sono considerate inebrianti solo a seguito della fermentazione. Gli Ottentotti utilizzano queste kal1l1aanche per aumentare la forza fisica. Presso la tribù dei Nama si riscontra una larga diffusione dell'uso delle kanl1a per indurre stati visionari e di eccitazione; le madri nama masticano la radice e sputano la loro saliva nella bocca dei loro bambini sin dalla più tenera età. Presso i Bantu la radice di un'altra aizoacea, il Mesembryal1themum mahoniiN.E.BR., viene utilizzata per la preparazione di una birra inebriante. Ancora, l'aizoacea Trichodiadema stel1atum (MILLER)SCHWANfESviene usata in Sud Mrica come sostituto del lievito nella preparazione del pane e nella preparazione di una birra. La radice è considerata inebriante e delirogena. Pure nel genere Conophytum, sempre fam. Aizoaceae, si annoverano specie dotate di proprietà narcotiche (WATT& BREYERBRANDWIJK, 1962). In territorio Namaqua le chal1l1avengono raccolte preferibilmente in Ottobre (VANDERSTEL, 1685-6, cit.in SCHLEIFFER, 1979:41). Peter KOLB, che scriveva nel 1731, era stato testimone degli effetti delle kal1l1asugli Ottentotti: «Essi masticano [le radici] e le trattengono a sufficienza in bocca. Ma se le trattengono per un tempo eccessivo, lo stato di ebrezza li sovrasta. Essi non le devono masticare per troppo tempo, prima che si manifestino i loro spiriti, i loro occhi brillino, i volti assumano un'aria gioviale (..) Ma alla fine li priva dei sensi e li getta nel delirio più selvaggio» (cit.in SCHLEIFFER, 1979:42). Luis LEWIN (1928:272- 3) dubitava dell'identificazione delle kal1l1a con queste specie di Aizoaceae, e suggeriva la possibilità che questi nomi si riferissero piuttosto a specie di Sclerocarya (fam. Anacardiaceae), anch'esse dotate di proprietà inebrianti (cf. anche SCHULTES & HOFMANN,1983:277-8). DATI BIOCHIMICI: Sebbene non siano ancora state eseguite indagini biochimiche nel Cedulis, va notato che nel gruppo delle kal1l1aimpiegate dagli Ottentotti sono stati identificati alcaloidi, principalmente mesembrina e mesembremina, nella concentrazione media dello 0,9% p.s. Questi composti sono considerati responsabili degli effetti psicoattivi delle kal1l1a. E' dunque molto probabile che anche nelle radici di Cedulis siano presenti questi alcaloidi. La struttura di base degli alcaloidi mesembrinici è above-gràund parts of other species of kal1l1a,as Sce1etium tortuosum and s.expal1sus, are employed by the Bushman of the Namaqualand to prepare an intoxicant known as kougoed These plants are said to be narcotic only after fermentation. The Hottentos use these kal1l1aalso to increase the body strength. Among the Nama tribe a great diffusion of the use of the kal1l1ato induce visionary and exciting states has been observed. A Nama mother chews the root and ejects her saliva into the mouth of her child from an early age. The root of another Aizoaceous plant, Mesembrya4fhemum mahol1iiN.E. BR.,is used by the Bantu in ma1ci.ngan intoxicating beer. Moreover, the Aizoaceous Trichodiadema ste1latum (MILLER) SCHWANTESis used in Southern Africa as a yeast substitute in making bread and in brewing beer. The root is said to have delirous and intoxicating effects (WATT& BREYER-BRANDWIJK, 1962). In the Namaquas country the chal1l1asare gathered preferably in October (VANDERSTEL,1685-6, rep.in SCHLEIFFER, 1979:41). FETERKOLB,which wrote in 1731, observed the effects of kal1l1asupon the Hottentos: --.7Theychew and retain it [the roots] a considerable time in their mouths. But taking generally too much of it at time, it drowns 'em in intoxications. They chew it not long, before their Spirits visibly rise, their eyes brighten, their faces take a jovial air (..) But in the end it strips 'em of their senses, and throws 'em into the wildest delirial (rep.in SCHLEIFFER, 1979:42). LOUISLEWIN(1928:2723) doubted about the identification of the kal1l1as with these Aizoaceous species, and suggested the possibility that these names rather refer-red to species of Sclerocarya (fam. Anacardiaceae), characterized by intoxicating properties (cf. also SCHULTES & HOFMANN,1983:277-8). BIOCHEMICAL DATA: Although biochemical investigations has not been developed in Cedulis so far, it has to be observed that inside the group of the kal1l1asemployed by the Hottentos alkaloids have been identified, mainly mesembrine and mesembremine, at the concentrations of 0,9% d.w. These compounds are considered as responsibles of the psychoactive effects of kanl1as. It is therefore very probable that these alkaloids are present also in the roots of Cedulis. The basic structure of the mesembrine alkaloids is constituted by mesembrane, a N-methyl-3a- (3',4' -dimethoxyphe-nyl) -cishoctahydroindole (POPELAK et al., 1960a,b; POPELAK & LEITENBAUER, 1967). The dry leaf and stem contain 17,1% of catechol tannin, and in California the plant is regarded as a good com-mercial source ofthis compound (WATT& BREYER-BRANDWIJK, 1962). In the leaves and fruits of the near species Cacinaciforme L.BOL.mesembrine has been found (GITHENS,1949, rep.in id; see the discussion in the botanica l observations) . BIOCHEMICAL OBSERVATIONS: In a speciesof narcissus, Narcissus fTiandrus L. subsp.pallidulus (GRAELLS)D.A. WEBB (fam. Amaryllidaceae,syn.Npallidulus GRAELLS; N concoloT costituita dal mesembrano, un N-metil-3a(3' ,4' -dimetossifenil) - cis-octaidroindolo (POPELAKet al., 1960a,b; POPELAK& LETIENBAUER, 1967). Foglie e steli essiccati contengono il 17% di catecol tannino, e in California la pianta è considerata una buona fonte commerciale di questo composto (WATT & BREYER-BRANDWIJK, 1962). Nelle foglie e nel frutto della specie congenere C acinaciforme L. Bo1. è stata ritrovata mesembrina (GITHENS, 1949, ld; si veda in proposito la discussione nelle note botaniche) . NOTEBIOCHIMICHE:Un alcaloide della classe della mesembrina, il mesembrenone, è stato identificato in una specie di narciso, Narcissus triandrus L.subsp. pallidulus (GRAEllS)D.A.WEBB (fam. Amaryllidaceae, sin. N.pallidulus GRAELLS; N. concolor(HAw.) LINK.),diffuso nella penisola iberica. Sebbene la concentrazione sia risultata molto bassa (0,0003%) (BASTIDA et al., 1989), resta un fatto per lo meno curioso che specie di Narcissus possano produrre gli alcaloidi psicoattivi tipo-mesembrina. Gli antichi Greci facevano derivare il nome di queste piante da mirke ("torpore", da cui il termine "narcotico"), e nel passato l'odore dei loro fiori veniva considerato inebriante in diverse regioni dell'Europa. Ricordiamo che nel genere Narcissus numerose specie producono, a più elevate concentrazioni, a1caloidi comuni nella famiglia delle Amaryllidaceae (WILLAMAN & LI, 1970). E' altresi da notare come, nei non frequenti casi di avvelenamento da Narcissus, non siano stati notati sintomi a carico del SNC.Nel genere Sceletium sono presenti anche ordenina e a1caloidi del tipo joubertiamina, affini in struttura a quelli mesembrinici (ARNoT & KRUGER, 1970; NIEUWENHUIS et al., 1981; HERBERT & KATTAH, 1990). USI NELLA MEDICINA POPOLARE: In Sud Africa il frutto e le foglie di Cedulis vengono impiegati come medicinali. Il succo filtrato dalla foglia pestata è usato come un gargarismo per tutti i tipi di irritazione alla gola, per i disturbi digestivi e nel trattamento delle diarree e delle dissenterie. Questo succo possiede proprietà astringenti ed è usato ecie / (HAW.)LINK.), widespread in the lberian Peninsula, an alkaloid of the mesembrine class, mesembrenone, has been identified. Although the concentration is very low (0,0003%) (BASTIDA et al., 1989), it is at least a curious thing that species of narcissus may produce the mesembrine-like psychoactive alkaloids. According to ancient Greeks the name of these plants originated from narke ("torpor", from which the term "narcotic" comes) and in the past the fragrance of their flowers was considered inebriant in several European regions. We remind that inside the genus Narcissus numerous species produce, at higher concentrations, alkaloids common in the Amaryllidaceae familu (WILLAMAN & LI, 1970). ]t must also be noted that, in the unfrequent cases of poisoning .from Narcissus, symptoms on the CNShave not be recorded. In the Sce1eb·um genus are also present hordenine and joubertiamine-like alkaloids, similar in structure to the mesembrine alkaloids (ARNoT & KRUGER, 1970; NlEUWENHUIS et al., 1981; HERBERT & KATTAH, 1990). TRADITIONAL MEDICINE USES: In Southern Africa the fruit and the leaf of Cedulis are employed as medicines. The strained juice from the pounded leaf is used as a gargle for alI kinds of so re throat, for digestive troubles, and as a treatment for diarrhoeas and dysenteries. This juice has astringent properties, and is used also as a diuretic and styptic. A decoction of the leaf is used in the Transavaal as a gargle in diphteria. An infusion of the fruit was used by the Hottentots woman during pregnancy to ensure an easy birth; they used to smearing the leaf juice over the newborn infant to make it strong and nimble (WATT & BREYER - BRANDWIJK,1962). The farmers of some regions of Southern Africa used it in the form of decoction or tincture, as a good sedative (FAPPE,1857, rep.in SCHLEIFFER, 1979:44). Intoxications caused by the ingestion of Mesemblyanthemum cristallinum L. have been reported; its toxicity could be due to its high Piante della famiglia delle Aizoaceae producenti alcaloidi mesembrinici Piants 01the Aizoaceae lamii producin mesembrine aikaioids S. ecies Sinonimi / S on s Distribuzione/ Distnbution(*) Carpobrotus acinaciformis (L.) L.BOL. Mesembryanthemum acinaciforme A,EM L. O) C edulis (L.) L.BOL. Mesembryanthemum edule L. Mesembryanthemum crysta1linum L. Cryophytum crystallinum (L.) A, E, Asia, America A,EM N.E.BR. Drosanthemum floribundum (HAW.) SCHWANTES Mesembryanthemum floribundum HAWORTH; D. candens (HAW.) SCHWANTES O) D. hispldum (L.) SCHWANTES (I) Sceletium anatomicum (HAw.) L.BOL. S.expansum (L.) L.BOL. S.namaquense L.BoL. S.tortuosum (L.) N.E.BR. (I) Trichodiadema barbatum Mesembryanthemum hispidum L. Mesembryanthemum anatomicum A,E SA HAWORTH Mesembryanthemum expansum L. Mesembryanthemum tortuosum L. Mesembryanthemum barbatum L. SCHWANTES O) T. bulbosum (MilIer) SCHWANTES Mesembryanthemum stellatum MILLER Mesembryanthemum intonsum HAWORTH O) La presenza (*) di mesembrina attende conferma / The presence of mesembrine has to be confirmed. Si veda la lezenda della prossima tabella / See the legenda of the next tabIe. Piante della famiglia delle Aizoaceae (sensu stric[jore) presenti in Europa Plants of the Aizoaceae (sensu strictiore) family present in Europe Specie ! Species Sinonimi Ori,g;ine! Orj~n (*) E Africa, Macaronesia, Australia, Asia Pantropicale / ! Synonyms Aizoon hispanicum L. A. canariense L. Sesuvium portulacastrum L. Pantropical in Europe (*) in Europa! S, BI, I, C S (n) Pt (n ma forse attualmente estinta / n but probably actually exstin.s;uished) Carpobrotus acinaclformis (L.) L.BOL. Mesembryanthemum acinaclforme L. SA C. edulis (L.) L.BoL. Mesembryanthemum edule L. SA c. glaucescens Mesembryanthemum x1aucescens HAWORTH Mesembryanthemum aeqU1JaterusHAWORTH;M chilense MOLINA; C. chilensis Australia (HAW.) SCHWANTES C. aequilaterus (HAw.) N.E.BR. EM (n): si confronti però / but see: AKEYROO& PRESTON, 1990; in TuTIN et aL, 1993 Al, Az, BI, Cs, F, GB, Gr, 11', I, Pt, Se, S (n) GB, F (n) SAM S, BI (n): si confronti però / but see AKEYROO& PRESTON, 1990; in TuTIN et aL, 1993 SA RM SA BI, Cs, C, F, Gr, I,]u, Pt, Sd, Se, S (n). Presente anche in / present also in Australia, U.SA BI, Cs, C, F, G, l,Tu, Sd Se, S GB, Pt (n) (MOLINA) N.E.BR. Mesembryanthemum crystallinum L. Cryophytum crystallinum (L.) N.E.BR. M nodifJorum L. Ruschia caroii (L. BOL.) SCHWANTES Gasoul nodifJorum (L.) ROTHM. Mesembryanthemum caroliL. Galenia secunda (L. FIL.) SONDERIN Aizoon secundum L. FIL SA S (n) Mesembryanthemum fJoribundum HAWORTH;D. candens (HAw.) SCHWANTES Mesembryanthemum hispidum SA Az, F, GB, Pt, S (n) SA BI, I, S (n) BOL. HARVEY& SOI\'DER Drosanthemum fJoribundum (HAw.) SCHWANTES D. hispldum (L.) SCHWANTES Aptenia cordifolia (L. FIL)SCHWANTES. Disphyma crasslfolium (L.) L.BOL. Lampranthus deltOldes (L.) GLEN. L. Mesembryanthemum SA cordifolium L. FIL. Mesembryanthemum SA crassifolium L. Mesembryanthemum deltOldes SA L.; Oscularia deltoides (L.) Az BI, C, F, GB, I, Se, S (n) o Az, F, GB, Pt (n) GB (n) SCHWANTES L. multiradiatus (JACQ.) N.E.BR. Mesembryanthemum multiradiatus]AcQ.; L. roseus (WILLD.) SCHWANTES;L.glaucus L. falciformis (HAW.) N.E.BR. M~s.embryal1themum falciforme HAWORTH Mesembryanthemum heteropetalum SCHWANTES SA GB, F (n) SA Az, BI, F, B, 11', Pt(n) auct. non (L.) N.R.BR. Erepsia heteropetala (HAw.) GB(n SA SCHWANTES (*) A: Africa; AI: Albania/ Albany, Az: Isole Azzorre/ Azores Islands, BI: Isole Baleari/ Ba1earic Islands, C: Creta/ Crete, Cs: Corsica; E: Europa/ Europe, EM: Europa mediterranea/ Mediterranean Europe, F: Francia/ France, GB: Gran Bretagna/ Creat Britain; Gr: Grecia/ Creece, Il': Irianda/lrJand, 1:Italia/ Italy, Ju: ex Jugoslavia; Pt: Portogallo/ Portugaf, S: Spagna/ Spain; SA:Sud Africa/ South Africa; SAM: Sud America/ South America; Sc: Sicilia/ SiC1JY,Sd: Sardegna/ Sardinia; (n) naturalizzata/ naturalized anche come diuretico e stiptico. Nel Transvaal, il decotto di foglie è usato come gargarismo nella difterite. Un infuso del frutto è stato usato dalle donne ottentotto durante la gravidanza per assicurare un parto facile; esse hanno il costume di ungere il neoneato con il succo delle foglie per renderlo forte e lesto (WATT & BREYER-BRANDWIJK, content of oxalic aeid (RoTH et al., 1984). PHARMACOLOGICAL DATA: The kannashave nareotie, loeal analgesie and mydriatie effeets, and they inhibit appetite. lì has been reported that the mesembrine's effeet is similar to eoeaine's, although weaker, and that it produees depression to the CNS in man (ZWICKY, 1914 HATWICH & t:leusis n. 2, Settembre / September 1995 # 34 1962). I contadini di alcune regioni del Sud Africa impiegano il decotto o la tintura della pianta come sedativo (PAPPE,1857, cit.in SCHLEIFFER, 1979:44). Sono state registrate intossi.cazioni dovute all'ingestione di Mesembryanthemum cristallinum 1., che può essere tossico in ragione del suo alto contenuto di acido ossalico (Rom et al., 1984) DATI FARMACOLOGICI: Le Kannapossiedono effetti narcotici, analgesici locali e midriatici, e sono inibitori dell'appetito. E' stato riportato che la mesembrina è simile nell'effetto alla cocaina, sebbene sia più debole, e che produce depressione nel SNC dell'uomo (ZWICKY,1914; HATWICH& ZWICKY,1915, CIT.INWATT& BREYER-BRANDWI]K, 1962). EFFETTI:Appare una certa contradditorietà nella descrizione degli effetti delle kanna riportate dagli studiosi occidentali. V'è chi scrive di effetti simili a quelli delle piante tropaniche (solanacee allucinogene), ma è improbabile, chi di effetti simili a quelli della cocaina, e non manca chi ritiene che gli effetti si avvicinino a quelli della cannabis, ma nella cultura occidentale i dati esperenziali in merito restano estremamente scarsi. Ad alte dosi, tuttavia, produce allucinazioni visive. ULTERIORE BIBLIOGRAFIA(non consultata): Zwicky,1914. ZWICKY,1915, rep.in WATT& BREYER-BRANDWIJK, 1962). EFFECTS:In the description of the effects of kanna reported by Western scholars there seem to be a certain contradiction. Some write of effects similar to those of tropane-bearing plants (hallucinogenic solanaceae), but it is unlike1y; some of effects similar to those of cocaine, and some think that the effects are similar to those of cannabis. However, in Western culture experimental data in this connection are stilI extremely poor. At high doses, however, it causes visual hallucinations. FURTHERBIBLIOGRAPHY:(not consulted) Zwicky, 1914. ~esernbryanthernuJn cristallinurnL. AlcEYROD].R.& C.D. PRESTON, 1990, Notes on some Aizoaceae naturalized in Europe. Bot.jouro. Linn. Soc., 103: 197-200. ARNDTR.R. & P.E.]. KRUGER,1970, A1kaloids from Sceletiumjoubertii L.BoI. 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