Oltre l’ipnosi da schermo:
dai cartoons al tg
Alina Bartolini, Alessandra Tanini
Seminario nazionale, Cidi Firenze, 8 maggio 2011
Confronto dei risultati
Quante ore al giorno guardi la tv?
0%
17%
8%
1 ora
21%
2 ore
3 ore
4 ore
5 ore
17%
8%
29%
6 ore
7 ore
Quanto tempo passa vostro figlio in media davanti
alla tv?
10
8
6
4
2
0
Da 1a 2
ore
da 2 a 3
ore
da 3 a 4
ore
da 4 a 5
ore
da 5 a 6
ore
COME USCIRE DALL’IPNOSI
Fase operativa:
quale programma scegliere?
Quale è il tuo programma preferito?
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
paso adelante
griffin
simpson
futurama
griffin
futurama
dragonball
c.s.i. losti cesaroni
c.s.i.
i cesaroni
naruto rtvcarabinieri
naruto
carabinieri
Qual è il tuo personaggio preferito?
5%
5%
0%
13%
5%
4%
5%
4%
5%
5%
5%
5%
5%
17%
17%
Silvia
Marta
Diana
Ingrid
Homer
Stewi
Amadeus
Bender
Grison
Bombo
Goku
Raven
Scotti
Paperino
Dibattito in classe:
proposte e discussione
Mediazione : esprimere una seconda
scelta
:
Le tappe dell’attività
1. Visione individuale e libera del programma scelto con
annotazione degli aspetti ritenuti più significativi
2. Decisione di tenere un “diario di bordo”
3. In classe lettura e scrittura collettiva delle osservazioni
individuali, discussione delle opinioni discordanti
4. Costruzione di una griglia di osservazione
5. Registrazione del programma
6. Visione collettiva del programma, utilizzando la griglia di
osservazione
7. Discussione in classe
8. Elaborazioni diverse
Dal passivo all’attivo…
Esempi di percorsi
Il Cartoon
Il Tg
ANALISI DEL CARTOON:
I DIVERTENTI SIMPSON
La classe a cui ho proposto di svolgere l’attività è una 2^ secondaria di I.
È la prima esperienza per me e per loro.
La fase più delicata e complessa è stato presentare l’argomento liberandolo da banali
pregiudizi e proporlo come un’attività che ci avrebbe aiutato a conoscere in modo più
approfondito una realtà presente nel nostro quotidiano: la televisione e in particolare un
programma.
I ragazzi in generale si sono dimostrati entusiasti, il loro apatico atteggiamento
scolastico aveva preso vita: la discussione sull’argomento è stata vivace.
Ho presentato le fasi iniziali del progetto, come conoscenza e riflessioni delle loro
abitudini e preferenze televisive (numero, collocazione e uso delle TV di casa)
L’attività si è mossa su tre versanti:
1.Il versante della ricerca, della discussione e della testimonianza: attraverso l’uso del questionario, della
parola e del racconto, ragazzi e genitori hanno espresso ciò che sta dietro i mezzi di comunicazione.
Approfondimento sul tema del cambiamento nelle relazioni familiari (attivazione), presentazione individuale
del lavoro, discussione collettiva (rafforzamento della propria identità personale e del gruppo di pari
attraverso il rispecchiamento degli stessi temi condivisi)
Il versante dell’informazione reale. Visione libera e individuale di un episodio dei Simpson e
annotazione delle osservazioni
In classe le osservazioni vengono verbalizzate alla lavagna, si evitano le ripetizioni, sui punti discordanti
nasce una discussione, necessità di pensare a criteri di osservazione significativi e comuni, individuazione di
tre argomenti principali: personaggi, contenuti, come è fatto il programma; visione collettiva di alcuni
episodi l’insegnante richiama l’attenzione ai linguaggi verbali e non-verbali (musica, intonazione della voce…)
dalla griglia di osservazione, nasce una scheda-analisi da utilizzare per l’episodio scelto
Scelta di un episodio, compilazione scheda analisi, esposizione singola delle osservazioni sui comportamenti
del protagonista, discussione e riflessione sugli aspetti positivi e negativi dei comportamenti visti
Con l’insegnante di Tecnologia realizzazione di cartelloni sulla storia personale dei protagonisti della serie
televisiva, presentazione in Power point
Il versante della rielaborazione personale e il passaggio allo
studio del testo letterario per la produzione di una sceneggiatura:
la televisione come le Sirene di Ulisse
Dalle discussioni collettive emerge una dipendenza dai media, si propone la lettura di
alcuni brani dell’Odissea “La profezia di Circe” e “Le Sirene”, visione del DVD, analisi
degli episodi utilizzando la metodologia precedente, maggior attenzione al linguaggio
non-verbale, realizzazione di un testo personalizzato e guidato, base per la
sceneggiatura dello spettacolo.
ANALISI DEL TELEGIORNALE :
LA FORMA E’ SOSTANZA
Situazione di partenza
la classe è una 3^ che l’anno precedente ha fatto esperienza di ‘media education’
lavorando sul cartone animato (Dragonball)
la metodologia di lavoro è nota e acquisita, anche se metterla in pratica comporta
sempre nuove mediazioni
la proposta di occuparsi del ‘telegiornale’ è emersa alla fine della precedente
esperienza.
Alcuni ragazzi sono fortemente motivati, altri sentono il ‘salto di qualità’, le famiglie
esprimono unanime consenso
per ovviare a problemi organizzativi (difficoltà di accordi per incontrarsi il pomeriggio e
lavorare insieme) la classe decide di dividersi da subito in 3 gruppi di alunni che hanno
più o meno gli stessi impegni pomeridiani, ognuno dei quali prenderà in esame un
telegiornale diverso
Si decide da questa fase di tenere, a turno, il “diario di bordo”, che induce a un maggior
controllo delle comunicazioni e offre la possibilità di ricostruire le fasi del lavoro, i pareri
e le opinioni espresse
la scelta e l’attribuzione del telegiornale è un momento cruciale, perché essendosi già
costituiti i gruppi, si rischia di creare degli schieramenti, ovvero di voler ‘vincere’ sugli
altri.
Si riesce a ovviare riflettendo sul fatto che comunque i criteri di analisi ecc. saranno gli
stessi per tutti i tg e che la restituzione del lavoro di ciascun gruppo avverrà sempre in
classe, in modo che tutti possano partecipare al lavoro degli altri.
Dopo ampie e appassionate discussioni, in cui l’insegnante assume il ruolo di
moderatore, i ragazzi riconoscono e accolgono anche le esigenze degli altri, perciò si
accordano tenendo conto sia delle preferenze personali, sia degli orari in cui possono
seguire il tg.
I tg scelti sono TG1, TG5 e TG3
Svolgimento dell’attività
Rifacendosi alla metodologia già sperimentata dalla classe e qui illustrata nella parte
introduttiva, l’insegnante invita i ragazzi a vedere liberamente e individualmente il
telegiornale scelto nell’arco di una settimana e ad annotare osservazioni.
Nell’attività a scuola, le osservazioni vengono riportate dai singoli al proprio gruppo per
mettere insieme un’unica lista, condivisa, di tutti gli aspetti che hanno attirato la loro
attenzione.
I gruppi si aprono quindi all’intera classe e relazionano su quanto osservato,
comunicando tutti gli elementi, semplici e complessi, che ritengono degni di nota.
A partire da questa fase, di ciò che avviene in classe viene redatto a turno un verbale,
che sostituisce il “diario di bordo”.
Si apre il confronto su quanto rilevato ed emerge la necessità di trovare criteri di
osservazione significativi, organici e magari uguali per tutti.
A questo punto l’insegnante fornisce la possibilità di ordinare le osservazioni, iniziando
dall’ asse semiologico, che diventa subito chiaro a tutti quando ci si richiama ai
linguaggi verbali e non-verbali sui quali la classe ha sempre lavorato.
Viene preparata perciò per la successiva visione del telegiornale una lista di criteri di
osservazione divisi fra
comunicazione non- verbale, ovvero quelli che vanno a individuare soprattutto le
caratteristiche del soggetto, dell’ambiente, del contesto comunicativo, del tempo ecc.
e comunicazione verbale, ovvero quelli che prendono in esame il piano linguistico, la
testualità distinguendola fra narrativa, informativa ed espositiva ecc.
Nelle settimane immediatamente successive, le rilevazioni e quindi il confronto fra i tre
tg, avvengono in maniera più razionale, elaborate in una sorta di griglia.
L’analisi inoltre si fa progressivamente più approfondita e articolata, perché ad es. sulle
caratteristiche del soggetto, ovvero giornalista-uomo, -donna, in coppia, si procede
prendendo in esame tratti mimici, prossemici, gestuali, comportamentali ecc.,
così come si arricchiscono le notazioni sulla parte musicale (sigle, colonne sonore ecc.)
e artistica (le animazioni, i giochi cromatici ecc.)
E altrettanto si fanno osservazioni sul registro linguistico prevalente (ufficiale, informale,
confidenziale), sul tempo dedicato alle notizie (durata), sulla loro collocazione (in
apertura, assenti ecc.), sulla qualità (fonte primaria o secondaria, servizio ecc.)
Mentre la griglia si amplia e si arricchisce anche delle osservazioni
legate alle specificità dei tre telegiornali, l’insegnante passa a
introdurre l’asse sociologico-formativo.
Raccogliendo le domande ormai spontanee dei ragazzi sulla funzione
dei diversi aspetti dei tre tg, l’insegnante in una discussione aperta li
guida a interrogarsi su quanto la veste (forma comunicativa) di un
telegiornale determini, o contribuisca a determinare, l’idea del fatto
che ciascuno si fa e che si sostanzia attraverso il mezzo.
Per passare dall’astratto al concreto, a questo punto ci si accorda sulla
visione e registrazione in un giorno prestabilito dei tre telegiornali (
edizione serale del tg 1 e tg 5, diurna del tg3 ), dei quali i ragazzi, oltre
a compilare la griglia descrittiva già in uso, proveranno a fornire
anche una motivazione e interpretazione della scelta e presentazione
delle notizie.
Effettuata la registrazione ed espresse le riflessioni, che vengono
condivise dal gruppo, in classe vengono visionati i tre tg registrati e
subito dal confronto scattano ipotesi sulla diversa ‘forma’ data alle
notizie.
I ragazzi parlano non solo ‘della notizia’, ma si interrogano
su tutti gli elementi verbali e non verbali che la
compongono, discutono sulla funzione che questi elementi
hanno e capiscono che, a seconda di come il telegiornale
‘trasmette’, così si formano le loro idee, così si formano loro
stessi
Il riscontro di questo punto d’arrivo è nei loro dialoghi
durante le discussioni in classe, nei verbali, nei cartelloni,
nell’esperienza che molti proseguono, pur in modo più
libero, nelle relazioni scritte e nei colloqui con gli
insegnanti, anche in sede d’esame, nell’intuizione e poi
nella consapevolezza dichiarata che hanno esercitato il loro
spirito critico nei confronti di qualcosa che è molto più
complesso della facilità e dell’immediatezza con cui tutti ne
fruiamo.
Affidiamo la conclusione alle parole dei ragazzi:
Lorenzo P. dopo tre anni torna a salutare l’ex prof e, vedendo
la nuova classe, domanda: “Fanno anche loro il lavoro sul
telegiornale?”
Flavia M. a conclusione del lavoro esclama: “Non credevo che
a scuola si potesse parlare di televisione”
Scarica

Oltre l`ipnosi da schermo: dai cartoons al tg