Oltre l’ipnosi da schermo:
dai cartoons al tg
Alina Bartolini, Alessandra Tanini
Seminario nazionale, Cidi Firenze, 8 maggio 2011
Oltre l’ipnosi da schermo:
dai cartoons al tg
Dalla forma passiva
alla forma attiva
Perché lavorare sulla media education?
Questa esperienza di lavoro è stata realizzata all’interno di un Progetto
di ricerca-azione sotto la direzione scientifica del Professor Cambi, con
il coordinamento della Professoressa Piscitelli e della Dottoressa Boffo
negli anni 2006-07 patrocinato dall’IRRE, negli anni 2007-08 dal CIDI.
Il nostro ringraziamento ai docenti che ci hanno avviato ad un lavoro per
noi nuovo, fornendoci gli strumenti concettuali e operativi per la buona
riuscita dei percorsi.
Perché lavorare sulla media
education?
Questa attività nasce:
• dalla constatazione della diffusione e
importanza sempre crescente dei mass-media
nella società e nella vita dei ragazzi (“…ma
almeno a ricreazione, il cellulare lo posso usare?”)
• dalla consapevolezza che i mass-media hanno
un ruolo aggregante fra coetanei, che vi
dedicano molto tempo (“…dai, poi lo mettiamo su
Facebook!”)
Perché lavorare sulla media education?
• dall’idea che questa occasione didattica possa
rappresentare un centro di interesse forte,
condiviso proprio da tutti, attuale e motivante
(“…profe, quando si rifà la prossima volta la media
education?”)
• dalla possibilità che diventi un contatto
educativo in cui gli allievi sono protagonisti
della ricerca, spesso più competenti degli
insegnanti nell’uso dei mezzi (“…aspetti, profe, lo
faccio io.”)
Perché scegliere la tv?
Perché è il mezzo più democratico, ovvero più diffuso
e a portata di mano dei ragazzi, che esiste da più
tempo e fa parte del quotidiano di (quasi) ogni
famiglia. ( La TV non si pignora!)
Quale ruolo per gli adulti?
• l’insegnante che coordina il progetto ha un ruolo delicato:
ascolta, accoglie, modera e guida senza intento valutativo o di
giudizio , senza voler indirizzare scelte né condizionare
opinioni ( Noi non inculchiamo…).
• mostra chiaramente di non demonizzare alcun media,
mantenendo aperti i canali dello scambio e dando valore
educativo al lavoro e all’argomento ( “Dai, racconta, che mi
interessa!”).
• all’interno del Consiglio di classe coinvolge i colleghi
nell’attività, ritagliando settori di intervento didattico specifici
di altri ambiti disciplinari (tabulazione dati, costruzione grafici,
informatizzazione lavoro, produzioni artistico-espressive ecc.)
Le famiglie vengono coinvolte nel
progetto
• Perché l’argomento è inerente al tempo libero dei
ragazzi, che è quasi sempre motivo di discussione e
contrattazione familiare
• perché la riflessione sull’attività sia allargata al
contesto familiare
Quale finalità generale si intende
raggiungere?
• Rovesciando il senso del fumetto iniziale, l’intento
del progetto è di ‘volgere dalla forma passiva alla
forma attiva’; da intendersi stavolta non come il
consueto esercizio grammaticale, ma di educazione a
un atteggiamento consapevole e sistematico: quello
di osservare, comprendere e sviluppare il proprio
spirito critico.
METODOLOGIA
Come si procede?
Fase esplorativa
Somministrazione questionario alunni
Tabulazione dei dati
Discussione dei risultati emersi
Lavoro di riscrittura delle osservazioni (a 2, a 4, a
8, a classe intera)
1.
Quante tv avete in casa?
2- Dove si trovano?
3- Quali programmi segui?
4- Qual è il tuo programma preferito?
5- Qual è il tuo personaggio preferito?
6- Qual è la storia che prediligi?
7- Con chi guardi la televisione?
8- Guardi mai il telegiornale?
9- Quante ore al giorno guardi la televisione?
10- In quali fasce orarie?
Quante televisioni avete in casa?
12
10
8
Ragazzi
6
intervistati
4
2
0
1
2
3
4
5
Numero televisori posseduti
6
7
Dove si trovano?
Camera n.
3%
Camera g.
16%
Cucina
26%
Studio
4%
Cucina
Sala
Camera p.
Camera f.
3%
Camera f.
Studio
Camera g.
Camera p.
20%
Camera n.
Sala
28%
La maggior parte di noi possiede due televisioni situate in cucina ed in salotto.
Aspetto positivo: puoi commentare insieme ai parenti le notizie più interessanti
mentre mangi, aspetto negativo: si rischia di trascurare la famiglia nell’unico
momento di ritrovo.
Risulta che molti di noi possiedono dalle cinque alle sette TV, veramente troppe!
Programmi più seguiti: i “Simpson” e “Paso Adelante”.
Dalla discussione in classe è emerso che i maschi trovano “Paso adelante” troppo
sdolcinato, che non è divertente perché si parla solo d’amore, le femmine,
invece lo trovano romantico ed intrigante.
I “Simpson” sono più adorati dai maschi perché sono buffissimi e un po’ volgari.
I personaggi sono doppiati da persone con voci inconsuete e ciò li rende ancora
più divertenti.
…continua la fase esplorativa
• Somministrazione questionario genitori
• Tabulazione dei dati
• Confronto fra questionari (domande comuni,
risultati coerenti e divergenti)
• Discussione
Questionario rivolto ai
genitori
-Quanto tempo vostro figlio trascorre in media davanti al
televisore nell’arco della giornata?
-Quanto tempo dedica ai compiti?
-Quanto alle letture (non scolastiche)?
-Quanto ai giochi in casa?
-Quanto ai giochi all’aperto?
-Quanto ad altre attività (Palestre,Sport,Lingue,Musica,Danza)?
-Quanto a dialogare o giocare con voi o altri adulti?
2-Avete l’impressione che vostro figlio non riesca facilmente a
staccarsi dal televisore, cosicché alla fine guarda anche dei
programmi non adatti a lui o inutili?
3-Se vostro figlio ha il televisore nella sua stanza, elencate qualche
vantaggio/svantaggio di una simile collocazione.
4-Avete l’abitudine, in famiglia, di tenere il televisore acceso durante i pasti?
5-Quanti televisori avete in casa?
6-Parlate con vostro figlio dei diversi tipi di programmi?
7-Guardate anche voi i programmi che segue vostro figlio e riflettete sui seguenti
punti:
-Sono adatti alla sua età?
-Che cosa può imparare dal programma che guarda più frequentemente?
8-Vostro figlio è in grado di capire ciò che vede?
9-Le storie sono interessanti? Spiritose? Violente, volgari, stupide?
10-Se per una volta non può vedere un programma a cui è abituato, diventa di
cattivo umore?
Confronto dei risultati
Quante ore al giorno guardi la tv?
0%
17%
8%
1 ora
21%
2 ore
3 ore
4 ore
5 ore
17%
8%
29%
6 ore
7 ore
Quanto tempo passa vostro figlio in media davanti
alla tv?
10
8
6
4
2
0
Da 1a 2
ore
da 2 a 3
ore
da 3 a 4
ore
da 4 a 5
ore
da 5 a 6
ore
COME USCIRE DALL’IPNOSI
Fase operativa:
quale programma scegliere?
Quale è il tuo programma preferito?
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
paso adelante
griffin
simpson
futurama
griffin
futurama
dragonball
c.s.i. losti cesaroni
c.s.i.
i cesaroni
naruto rtvcarabinieri
naruto
carabinieri
Qual è il tuo personaggio preferito?
5%
5%
0%
13%
5%
4%
5%
4%
5%
5%
5%
5%
5%
17%
17%
Silvia
Marta
Diana
Ingrid
Homer
Stewi
Amadeus
Bender
Grison
Bombo
Goku
Raven
Scotti
Paperino
Dibattito in classe:
proposte e discussione
Mediazione : esprimere una seconda
scelta
:
Le tappe dell’attività
1. Visione individuale e libera del programma scelto con
annotazione degli aspetti ritenuti più significativi
2. Decisione di tenere un “diario di bordo”
3. In classe lettura e scrittura collettiva delle osservazioni
individuali, discussione delle opinioni discordanti
4. Costruzione di una griglia di osservazione
5. Registrazione del programma
6. Visione collettiva del programma, utilizzando la griglia di
osservazione
7. Discussione in classe
8. Elaborazioni diverse
Dal passivo all’attivo…
Esempi di percorsi
Il Cartoon
Il Tg
ANALISI DEL CARTOON:
I DIVERTENTI SIMPSON
La classe a cui ho proposto di svolgere l’attività è una 2^ secondaria di I.
È la prima esperienza per me e per loro.
La fase più delicata e complessa è stato presentare l’argomento liberandolo da banali
pregiudizi e proporlo come un’attività che ci avrebbe aiutato a conoscere in modo più
approfondito una realtà presente nel nostro quotidiano: la televisione e in particolare un
programma.
I ragazzi in generale si sono dimostrati entusiasti, il loro apatico atteggiamento
scolastico aveva preso vita: la discussione sull’argomento è stata vivace.
Ho presentato le fasi iniziali del progetto, come conoscenza e riflessioni delle loro
abitudini e preferenze televisive (numero, collocazione e uso delle TV di casa)
L’attività si è mossa su tre versanti:
1.Il versante della ricerca, della discussione e della testimonianza: attraverso l’uso del questionario, della
parola e del racconto, ragazzi e genitori hanno espresso ciò che sta dietro i mezzi di comunicazione.
Approfondimento sul tema del cambiamento nelle relazioni familiari (attivazione), presentazione individuale
del lavoro, discussione collettiva (rafforzamento della propria identità personale e del gruppo di pari
attraverso il rispecchiamento degli stessi temi condivisi)
Il versante dell’informazione reale. Visione libera e individuale di un episodio dei Simpson e
annotazione delle osservazioni
In classe le osservazioni vengono verbalizzate alla lavagna, si evitano le ripetizioni, sui punti discordanti
nasce una discussione, necessità di pensare a criteri di osservazione significativi e comuni, individuazione di
tre argomenti principali: personaggi, contenuti, come è fatto il programma; visione collettiva di alcuni
episodi l’insegnante richiama l’attenzione ai linguaggi verbali e non-verbali (musica, intonazione della voce…)
dalla griglia di osservazione, nasce una scheda-analisi da utilizzare per l’episodio scelto
Scelta di un episodio, compilazione scheda analisi, esposizione singola delle osservazioni sui comportamenti
del protagonista, discussione e riflessione sugli aspetti positivi e negativi dei comportamenti visti
Con l’insegnante di Tecnologia realizzazione di cartelloni sulla storia personale dei protagonisti della serie
televisiva, presentazione in Power point
Il versante della rielaborazione personale e il passaggio allo
studio del testo letterario per la produzione di una sceneggiatura:
la televisione come le Sirene di Ulisse
Dalle discussioni collettive emerge una dipendenza dai media, si propone la lettura di
alcuni brani dell’Odissea “La profezia di Circe” e “Le Sirene”, visione del DVD, analisi
degli episodi utilizzando la metodologia precedente, maggior attenzione al linguaggio
non-verbale, realizzazione di un testo personalizzato e guidato, base per la
sceneggiatura dello spettacolo.
ANALISI DEL TELEGIORNALE :
LA FORMA E’ SOSTANZA
Situazione di partenza
la classe è una 3^ che l’anno precedente ha fatto esperienza di ‘media education’
lavorando sul cartone animato (Dragonball)
la metodologia di lavoro è nota e acquisita, anche se metterla in pratica comporta
sempre nuove mediazioni
la proposta di occuparsi del ‘telegiornale’ è emersa alla fine della precedente
esperienza.
Alcuni ragazzi sono fortemente motivati, altri sentono il ‘salto di qualità’, le famiglie
esprimono unanime consenso
per ovviare a problemi organizzativi (difficoltà di accordi per incontrarsi il pomeriggio e
lavorare insieme) la classe decide di dividersi da subito in 3 gruppi di alunni che hanno
più o meno gli stessi impegni pomeridiani, ognuno dei quali prenderà in esame un
telegiornale diverso
Si decide da questa fase di tenere, a turno, il “diario di bordo”, che induce a un maggior
controllo delle comunicazioni e offre la possibilità di ricostruire le fasi del lavoro, i pareri
e le opinioni espresse
la scelta e l’attribuzione del telegiornale è un momento cruciale, perché essendosi già
costituiti i gruppi, si rischia di creare degli schieramenti, ovvero di voler ‘vincere’ sugli
altri.
Si riesce a ovviare riflettendo sul fatto che comunque i criteri di analisi ecc. saranno gli
stessi per tutti i tg e che la restituzione del lavoro di ciascun gruppo avverrà sempre in
classe, in modo che tutti possano partecipare al lavoro degli altri.
Dopo ampie e appassionate discussioni, in cui l’insegnante assume il ruolo di
moderatore, i ragazzi riconoscono e accolgono anche le esigenze degli altri, perciò si
accordano tenendo conto sia delle preferenze personali, sia degli orari in cui possono
seguire il tg.
I tg scelti sono TG1, TG5 e TG3
Svolgimento dell’attività
Rifacendosi alla metodologia già sperimentata dalla classe e qui illustrata nella parte
introduttiva, l’insegnante invita i ragazzi a vedere liberamente e individualmente il
telegiornale scelto nell’arco di una settimana e ad annotare osservazioni.
Nell’attività a scuola, le osservazioni vengono riportate dai singoli al proprio gruppo per
mettere insieme un’unica lista, condivisa, di tutti gli aspetti che hanno attirato la loro
attenzione.
I gruppi si aprono quindi all’intera classe e relazionano su quanto osservato,
comunicando tutti gli elementi, semplici e complessi, che ritengono degni di nota.
A partire da questa fase, di ciò che avviene in classe viene redatto a turno un verbale,
che sostituisce il “diario di bordo”.
Si apre il confronto su quanto rilevato ed emerge la necessità di trovare criteri di
osservazione significativi, organici e magari uguali per tutti.
A questo punto l’insegnante fornisce la possibilità di ordinare le osservazioni, iniziando
dall’ asse semiologico, che diventa subito chiaro a tutti quando ci si richiama ai
linguaggi verbali e non-verbali sui quali la classe ha sempre lavorato.
Viene preparata perciò per la successiva visione del telegiornale una lista di criteri di
osservazione divisi fra
comunicazione non- verbale, ovvero quelli che vanno a individuare soprattutto le
caratteristiche del soggetto, dell’ambiente, del contesto comunicativo, del tempo ecc.
e comunicazione verbale, ovvero quelli che prendono in esame il piano linguistico, la
testualità distinguendola fra narrativa, informativa ed espositiva ecc.
Nelle settimane immediatamente successive, le rilevazioni e quindi il confronto fra i tre
tg, avvengono in maniera più razionale, elaborate in una sorta di griglia.
L’analisi inoltre si fa progressivamente più approfondita e articolata, perché ad es. sulle
caratteristiche del soggetto, ovvero giornalista-uomo, -donna, in coppia, si procede
prendendo in esame tratti mimici, prossemici, gestuali, comportamentali ecc.,
così come si arricchiscono le notazioni sulla parte musicale (sigle, colonne sonore ecc.)
e artistica (le animazioni, i giochi cromatici ecc.)
E altrettanto si fanno osservazioni sul registro linguistico prevalente (ufficiale, informale,
confidenziale), sul tempo dedicato alle notizie (durata), sulla loro collocazione (in
apertura, assenti ecc.), sulla qualità (fonte primaria o secondaria, servizio ecc.)
Mentre la griglia si amplia e si arricchisce anche delle osservazioni
legate alle specificità dei tre telegiornali, l’insegnante passa a
introdurre l’asse sociologico-formativo.
Raccogliendo le domande ormai spontanee dei ragazzi sulla funzione
dei diversi aspetti dei tre tg, l’insegnante in una discussione aperta li
guida a interrogarsi su quanto la veste (forma comunicativa) di un
telegiornale determini, o contribuisca a determinare, l’idea del fatto
che ciascuno si fa e che si sostanzia attraverso il mezzo.
Per passare dall’astratto al concreto, a questo punto ci si accorda sulla
visione e registrazione in un giorno prestabilito dei tre telegiornali (
edizione serale del tg 1 e tg 5, diurna del tg3 ), dei quali i ragazzi, oltre
a compilare la griglia descrittiva già in uso, proveranno a fornire
anche una motivazione e interpretazione della scelta e presentazione
delle notizie.
Effettuata la registrazione ed espresse le riflessioni, che vengono
condivise dal gruppo, in classe vengono visionati i tre tg registrati e
subito dal confronto scattano ipotesi sulla diversa ‘forma’ data alle
notizie.
I ragazzi parlano non solo ‘della notizia’, ma si interrogano
su tutti gli elementi verbali e non verbali che la
compongono, discutono sulla funzione che questi elementi
hanno e capiscono che, a seconda di come il telegiornale
‘trasmette’, così si formano le loro idee, così si formano loro
stessi
Il riscontro di questo punto d’arrivo è nei loro dialoghi
durante le discussioni in classe, nei verbali, nei cartelloni,
nell’esperienza che molti proseguono, pur in modo più
libero, nelle relazioni scritte e nei colloqui con gli
insegnanti, anche in sede d’esame, nell’intuizione e poi
nella consapevolezza dichiarata che hanno esercitato il loro
spirito critico nei confronti di qualcosa che è molto più
complesso della facilità e dell’immediatezza con cui tutti ne
fruiamo.
Affidiamo la conclusione alle parole dei ragazzi:
Lorenzo P. dopo tre anni torna a salutare l’ex prof e, vedendo
la nuova classe, domanda: “Fanno anche loro il lavoro sul
telegiornale?”
Flavia M. a conclusione del lavoro esclama: “Non credevo che
a scuola si potesse parlare di televisione”
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