Sistemi di numerazione e tecniche di calcolo nell’antichità Livia Giacardi Liceo Classico Alfieri – Marzo 2006 Il contare fu con ogni probabilità uno dei primi processi “matematici” che l'uomo sviluppò. Alle origini del contare pare ci sia stata la capacità di distinguere uno da molti che poi si evolve nel distinguere uno, due, molti (traccia di questo passaggio rimane nel duale usato accanto al singolare e al plurale in varie lingue antiche). Gli studi antropologici sulle tribù primitive attuali confermano questa ipotesi: Indigeni della Tasmania: mara = 1, pue = 2, lô-we = un poco, kate = molto Tribù dello stretto di Torres: urapun =1, okosa = 2, okosaurapun = 3, okosa-okosa = 4, … ras = molti Kamilaroi (Australia), Botocudos (Terra del Fuoco), Pigmei (Africa), ... 1 Uno dei primi e fondamentali insiemi a cui gli uomini fecero riferimento fu quello delle dita di una mano con cui si contava fino a cinque, poi di due mani con cui si arrivava fino a dieci, e in alcuni casi anche quello delle dita dei piedi per raggiungere il venti. Calcolo digitale in Egitto, 2600 a. C Leonardo Pisano, Liber Abaci, 1202 Più avanti, per conservare l'informazione, si usarono tacche su ossa o segni su pietre. Uno dei più antichi reperti che ci sono rimasti è costituito da un osso con cinquantacinque tacche, trovato nel 1937 a Dolni Vestonice (Cecoslovacchia centrale), che risale a 30.000 anni fa. 35.000-20.000 a.C Le cinquantacinque tacche sono disposte a gruppi di cinque. La venticinquesima tacca è lunga il doppio delle altre. In questo reperto sembrano dunque essere presenti i due concetti fondamentali: ♦ la corrispondenza biunivoca tra la rappresentazione usata (insieme delle tacche) e l'insieme di oggetti da contare ♦ e il concetto di base per un sistema di numerazione. 2 La necessità di superare le difficoltà insite in una pratica numerica basata sulla corrispondenza biunivoca fra tacca e oggetto condusse gli uomini all’uso di una scala di simboli il 1° dei quali rappresenti un solo oggetto (unità semplice), il 2° rappresenti un determinato numero b (per es. 10) di unità semplici (unità del 1° ordine), il 3° rappresenti b unità del 1° ordine (per es. 10×10=100), ecc. b si dice base del sistema di numerazione Le basi più usate fin dall’antichità sono la base 5 e la base 10 collegate con l’abitudine di contare con le mani, ma furono utilizzate anche altre basi, quali per esempio la base 20, la base 60, la base 2. Sistemi di numerazione additivi Sistemi di numerazione posizionali Sistema di numerazione additivo (e varianti) i numeri sono scritti giustapponendo simboli e di questi simboli si somma il valore Il sistema di numerazione romano è additivo-sottrattivo I V X L C D M 1 5 10 50 100 500 1000 XXXVII → 10+10+5+1+1= 37 IX → 10-1= 9 Es. Sistema di numerazione posizionale Il valore del simbolo dipende dalla posizione che occupa Il nostro sistema di numerazione è decimale posizionale 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Es. 1111 = 1×1000 + 1×100 + 1×10 + 1 = 1×103 + 1×102 + 1×10 + 1×100 scrittura polinomiale del numero 3 Esercizio Quale fra le seguenti scritture polinomiali è uguale a 12×102 + 103×10 + 14? 1) 2×104 + 2×103 + 4×102 + 4×101 + 0×100 2) 1×103 + 1×102 + 6×101 + 4×100 3) 2×103 + 2×102 + 4×101 + 4×100 (10+2)×102 + (102 +3)×10 + 10 + 4 103 + 2×102 + 103 +3 ×10 + 10 + 4 2×103 + 2×102 + 4×101 + 4×100 Domanda Che effetto produce nel nostro sistema di numerazione mettere uno zero in posizione finale? I quipu degli Incas (XV sec.) Il quipu = nodo consisteva in una cordicella a cui erano annodate altre cordicelle multicolori legate a intervalli regolari da differenti tipi di nodi. Sistema di numerazione decimale posizionale. Erano utilizzati per inventari, archivi, censimenti. 4 Gli esagrammi di Fu-hi e la base 2 I Ching o Libro delle variazioni (300 a.C.) Dalla combinazione dei due segni possiamo formare 8 trigrammi (cova) e disponendo due trigrammi uno sull’altro si costruiscono 64 esagrammi. Questi esagrammi furono messi poi in relazione con la teoria delle due forze Yin (l’oscurità, la femminilità), e Yang (la luce, la mascolinità), i due principi posti all’origine dell’universo. Il filosofo e matematico G. W. Leibniz interpretò (1703) gli esagrammi di Fuhi come la scrittura dei primi 64 numeri naturali in forma binaria e indagò le “mirabili proprietà della diadica” 0 1 5=1×22+0×21+1×20 1 0 1 Scrivi in notazione binaria i seguenti esagrammi di Fu-hi e converti in base 10 1×25 + 0×24 + 1×23 + 1×22 + 0×21 + 1×20 1 0 1 1 0 1 32 + 8 + 4 +1 = 45 1×25 + 1×24 + 1×23 + 1×22 + 1×21 + 1×20 1 1 1 1 1 1 32 + 16 + 8 + 4 + 2 + 1 = 63 45 44 1 2 22 2 22 11 2 0 10 5 2 1 4 2 1 2 0 1011012 2 1 22 22 0 2 11 2 10 5 2 1 4 2 2 1 2 1 0 101102 5 Perché si procede così? “Scriviamo” 22 in base 2 usando l’abaco 1 passo 2 passo 3 passo Perché si procede così? “Scriviamo” 22 in base 2 usando l’abaco 4 passo 5 passo 1 0 1 1 0 6 Esercizi di aritmetica binaria 1011+ 110 1011 110 10001 Ricordare che 1+1 = 10 101 1011 × 110 0000 1011 1011 1000010 La moltiplicazione binaria è molto semplice perché gli unici numeri per cui si moltiplica sono 0 e 1 I Maya e la base 20 I Maya, uno dei popoli più evoluti dell’America precolombiana (III-X sec.), usavano un sistema di numerazione in base 20. La notazione era posizionale: utilizzavano un puntino • per l’unità, una barretta orizzontale per le cinquine, e il simbolo per lo zero. Un sistema di numerazione in base 20 procede secondo le successive potenze di 20 1, 20, 202, 203, 204, … 7 Invece di procedere per potenze successive di 20, si procedeva così: 1, 20, 18×20, 18 ×202, 18 ×203, … Questo fa sì che lo zero maya non poteva avere il ruolo di operatore. In una numerazione in base 20 senza anomalie, l’aggiunta di uno zero finale moltiplica il numero per 20, cioè ha funzione di operatore: Es. 1220 12020 1×20 + 2 = 22 1×202 + 2×20 + 0 = 440 Nella numerazione Maya 1×20 + 2 = 22 1220M 12020M 1× (18×20) + 2×20 + 0 = 400 8 L’anno per i Maya consisteva di 18 mesi di 20 giorni ciascuno, più 5 giorni “vuoti” considerati infausti. Codice di Dresda, XII sec. Pagina 24 del Codice di Dresda 9 Bibliografia essenziale Buffa G., 1986, Fra numeri e dita, Bologna Zanichelli Boyer C., 1980, Storia della matematica, Mondadori, Milano, Cap. 1 Ifrah G., 1984, Storia universale dei numeri, Mondadori, Milano Sistema di numerazione e tecniche di calcolo nell’antico Egitto 10 Inno al Nilo “Salute a te o Nilo che sei uscito dalla terra che sei venuto a far vivere l’Egitto! Occulto di natura, oscuro di giorno, lodato dai suoi seguaci; È lui che irriga i campi, che è creato da RA per far vivere tutto il bestiame …” Fonti per la matematica egizia I testi matematici egizi di epoca pre-greca finora conosciuti sono sette e appartengono all'arco di tempo che va dal 2000 al 1600 a.C. e sono scritti in ieratico, la scrittura corsiva egizia: Papiro Rhind (circa 1650 a.C.), Eisenlohr 1877, Peet 1923, A. Chace 1927 Rotolo di Cuoio ( circa 1650 a.C.), Glanville 1927 Papiro di Mosca ( circa 1850 a.C.), Struve 1930 Papiro di Berlino ( circa 1800 a.C.), Schack-Schackenburg 1900 Papiro di Kahun ( circa 1850 a.C.), Griffith 1898 Papiro Reisner ( circa 1880 a.C.), Simpson 1963-69 e due tavolette di legno risalenti al 2000 a. C., 1901, 1906 Lo studio di questi testi ebbe inizio oltre un secolo fa dopo che fu decifrata, ad opera di J.F. Champollion (1790-1832), la scrittura egizia. 11 La stele di Rosetta fu scoperta nel 1799 da un ufficiale del Genio francese P. F. Bouchard; presentava inciso un decreto di Tolomeo V scritto in geroglifico, demotico e greco. La stele di Rosetta L’inglese T. Young si cimentò nella decifrazione senza ottenere risultati definitivi. Ci riuscirà Champollion che, fin dall’età di 14 anni, aveva cominciato a interessarsi di geroglifici e aveva studiato in poco tempo oltre al latino e al greco anche l’ebraico, il siriaco, il caldeo e il copto. 486 parole greche per 1419 geroglifici “Mi dedico interamente al copto… Voglio conoscere l’egiziano come il mio francese … traduco in copto tutto ciò che mi passa per la testa, parlo copto da solo… Dopo di ciò mi dedicherò ai papiri” (1807) Lo storico greco Erodoto (V sec. a.C.) fa risalire l'origine della geometria agli Egizi. La molla che li spinse a sviluppare certe conoscenze geometriche fu la necessità di misurare i campi dopo le periodiche inondazioni del Nilo. Rimangono molte testimonianze di viaggi in Egitto e in Mesopotamia da parte dei matematici e filosofi greci (Talete, Pitagora, Democrito, Platone, Eudosso, …) per imparare la geometria 12 Cappella dello scriba Maia, Torino nel Museo Egizio, 1400 a. C. A. Speiser (1956) ha dimostrato che negli ornamenti delle tombe egizie si trovano tutti i 17 tipi possibili di tassellazione del piano 13 Caratteri della matematica egizia ♦ I problemi sono generalmente pratici, connessi con l'ingegneria edile, con la distribuzione di vettovaglie tra soldati e operai, con l'attività agricola o sono problemi di tipo amministrativo relativi a contratti, elargizioni, corresponsione di paghe, censimenti, tassazione e bilanci. ♦ le soluzioni sono ricette di calcolo non c’è simbolismo, non ci sono formule non ci sono spiegazioni dei procedimenti, né dimostrazioni ♦ non c’è suddivisione fra aritmetica, algebra, geometria ♦ livello prescientifico ♦ manuali scolastici Casa dei rotoli di papiro biblioteche, archivi insegnamento di livello elementare scrivere e contare Case della vita insegnamento superiore specializzazione Lettera dello scriba Hori ad Amenemope “Deve essere costruita una rampa di 730 cubiti, larga 55, consistente di 120 corsi di mattoni, alta 60 cubiti alla sommità, 30 alla metà, mentre l'inclinazione è di 15 cubiti. Viene richiesta la quantità di mattoni necessari per essa”. “Devi vuotare il magazzino che è pieno di sabbia fatto sotto l'obelisco: misura 30 per 20 cubiti in pianta e conta 100 scomparti larghi 44 e alti 50 cubiti. Calcola quanti uomini possono vuotarlo in 6 ore”. “Ti trovi in Siria con un corpo di spedizione di 5000 uomini. Ti sono portate provvigioni inferiori al fabbisogno regolare di razioni giornaliere di pane, carne e birra. Ripartiscile in proporzione a quanto è dovuto ad ognuno”. 14 Sistema di numerazione e tecniche di calcolo nell’aritmetica egizia Papiro Rhind (1800, 1650 a.C.) “Regole per scrutare la natura e per conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto … Fu lo scriba Ahmose a scrivere questa copia” Sistema di numerazione decimale additivo senza lo zero 1 10 100 1000 10.000 100.000 1.000.000 406 6705 5.080.030 15 I numeri nei bassorilievi 11.110 2500 a. C. 121.200 46 Il passaggio dalla scrittura geroglifica a quella ieratica (circa 2400 a.C.) portò spesso a raggruppare in un unico segno i simboli ripetuti producendo così un aumento del numero dei simboli numerici. 16 1/n < r > = parte n Cubito reale, circa 1550 a.C. 1 2 2 3 frazione unitaria generica (Rhind 38 e 61) < rwy >= le due parti < ty.t > = segno, figura 19 = 2 + 1 + 1 (Rhind 24) 8 4 8 L'insieme numerico su cui operano gli Egizi è l'insieme dei numeri naturali escluso lo zero cui vanno aggiunte tutte le frazioni del tipo 1/n con n intero positivo e la frazione particolare 2/3. Come eseguire le addizioni 162 + 43 205 17 La moltiplicazione e la divisione Il metodo di calcolo è basato su raddoppiamenti successivi e si fonda sul fatto che ogni numero naturale diverso da 0 si può esprimere in uno ed un solo modo come somma di potenze distinte di 2 con esponente intero ≥ 0. (Rhind, 32) 12×12= 22×12 + 23×12 = 48 + 96 = 144 Esercizi 24×37 = 23×12 = 1 37 2 4 8 74 148 296 16 592 24 888 1 10 2 23 230 46 12 276 18 “ouah-tep em 80 er gemet 1120” “opera a cominciare da 80 fino a ottenere 1120” Per dividere 1120 per 80 occorre dunque cercare per quale numero occorre moltiplicare 80 per ottenere 1120 Esercizio 825 : 33 = 1 2 4 8 16 33 66 132 264 528 25 825 825 = 33×1 + 33×8 + 33×16 = 33×20 + 33 ×23 +33×24 19 Non sempre nella divisione si può ottenere il dividendo come somma di multipli del divisore, per cui si ricorre ai sottomultipli si incomincia a dividere per 2 dal momento in cui la somma dei dividendi parziali supera 19 La successione dei moltiplicatori non è fissa e l’abilità dello scriba sta nel trovare la successione migliore 16 : 3 = 1 +4 + 1/3 (Rhind, 25) 1 2 4 2/3 1/3 1+4+1/3 3 6 12 2 1 20 Tavola 2: n (Rhind recto) con dispari da n=5 a n=101 Tavola (Rhind 61 e 61b) “Per calcolare: 2/3 di una frazione unitaria (ty.t gbt). Se ti viene chiesto quanto vale due terzi di 1/5 tu devi raddoppiarlo [il denominatore] e prendere sei volte di esso [del denominatore] cioè : 2/3 di 1/5. Si procede allo stesso modo per qualunque frazione unitaria” 2 1= 1 + 1 3 n 2n 6n 21 Il Metodo degli ausiliari rossi (Rhind, Rhind, 37) Aggiungi: 1 2 + 14 + 18 + 1 72 8 + 161 + 36 1 32 18 + 1 64 9 + Totale 1 576 1 1 8 72 In sostanza lo scriba riduce allo stesso denominatore le ultime cinque frazioni: 1 2 + 14 + 18 + 8 576 + 36 576 + 18 576 + 9 576 + 1 576 = 12 + 14 + 18 + 72 576 = 12 + 14 + 18 + 18 = 1 Quelli che per noi sono i numeratori delle cinque frazioni ridotte a denominatore comune 576 sono scritti in rosso, ciascuno sotto la frazione corrispondente; la loro somma 72 è 1 di 576. 1 sommato 8 8 alle tre frazioni rimanenti dà l’unità. Il metodo degli ausiliari rossi consente di ovviare all’assenza del concetto generale di frazione. L’occhio di Horus “Questo è l’occhio di Horus Afferralo in modo che tu sia vittorioso” (Testi delle Piramidi) 22 <udjat> = intero alle sei parti dell’occhio di Horus corrispondono frazioni di hekat unità di misura per i cereali 1/2+1/4+1/8+1/16+1/32 + 1/64 = 63/64 Bibliografia essenziale AAVV, 1987, L’alba dei numeri, Bari, Dedalo AAVV, 1997, La scuola nell’antivo Egitto, Torino, Museo Egizio Buffa G., 1986, Fra numeri e dita, Bologna, Zanichelli Curto S., L’antico Egitto, Torino, UTET Giacardi L., S. Roero, La matematica delle civiltà arcaiche (Egitto, Mesopotamia, Grecia), Stampatori, Torino, 1979, Cap. 2 Giacardi L., La matematica dell'antico Egitto, Atti del Convegno Il pensiero matematico nella ricerca storica italiana Ancona 26-28 marzo 1992, Quaderni di "Innovazione Scuola" 13, Ancona, 1993, pp. 21-49 Boyer C., 1980, Storia della matematica, Mondadori, Milano, Cap. 2 Kline M., 1991, Storia del pensiero matematico, Torino, Einaudi, Cap. 2 I testi Chace A. e altri The Rhind Mathematical Papyrus, 2 voll., Oberlin Ohio, 1927-29 23