“Mettere a sistema” le dimissioni protette: un possibile modello Relatore: Silvano Casazza Coautori: S. Marson, G. Cassavia, O. Manzi Affiliazione: CARD Lombardia In letteratura, sono stimate nel 2-3% di tutte le dimissioni quelle necessitanti di una “protezione”. Si tratta di casi in cui, dopo il ricovero, permane una condizione di disabilità o sono presenti problematiche sociali. E’ stato stimato che le giornate di degenza inappropriate siano riconducibili, per il 27.5%, a ritardi nella dimissione. Dimissioni protette: la continuità dell’assistenza National Library of Medicine: Continuity of Patient Care: Assistenza sanitaria prestata su base continuativa a partire dal primo contatto e che segue il paziente attraverso tutte le fasi della sua cura. Anno di introduzione: 1991 poco più di 12.000 citazioni su MEDLINE (una trentina in lingua italiana) 5 Dimissioni protette: la continuità dell’assistenza Glossario del Progetto Nazionale Linee Guida (PNGL) Termine assente Glossario della SiQuAS-VRQ (Società Italiana per la Qualità dell'Assistenza Sanitaria) Termine assente JCI Standard centrati sulla persona: ACCESSO E CONTINUITÀ DELL’ASSISTENZA E DEI SERVIZI (ACC) L’organizzazione coordina i propri servizi con quelli forniti da altre strutture e soggetti presenti sul territorio al fine di assicurare la continuità dell’assistenza e dei servizi. 6 “La cura” (1972) Trento Longaretti Ospedale “A. Zappatoni” Cassano d’Adda (MI) Dimissioni protette: Il percorso della ASL Milano 2 ANNO CONTENUTI DEL PROTOCOLLO 2000 Stabilisce un percorso, ma, soprattutto, a si propone di sensibilizzare e responsabilizzare gli attori coinvolti sulla necessità di dare continuità tra ospedale e territorio (“FARE CULTURA”) 2006 Segmenta il processo in fasi, individuando azioni, tempi, responsabilità. Inserimento nel contratto come obiettivo. (“FARE SUL SERIO”) Dimissioni protette: l’esperienza della ASL Milano 2 FASI AZIONI E TEMPI DIMISSIONE Redazione e consegna all’assistito della lettera di dimissione Adeguata informazione all’assistito o ai suoi familiari sul follow up, sul proseguimento del percorso assistenziale SOGGETTO RESPONSABILE Medico della struttura ospedaliera SOGGETTO COINVOLTO Servizio Sociale della struttura ospedaliera o Servizio preposto della stessa (care manager) Medico della struttura ospedaliera Servizio Sociale della struttura ospedaliera o Servizio preposto della stessa (care manager) NOTE Nella lettera è opportuno siano indicati, ai fini della programmazione degli interventi domiciliari: livello di autonomia eventuali visite o controlli previsti altri interventi attivati L’avvio della dimissione (attraverso il contatto con il MMG) deve avvenire almeno 3 giorni lavorativi prima della data presunta di uscita dall’ospedale: sono, quindi, esclusi dal conteggio il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi Dimissioni protette: Il percorso della ASL Milano 2 ANNO CONTENUTI DEL PROTOCOLLO 2000 Stabilisce un percorso, ma, soprattutto, a si propone di sensibilizzare e responsabilizzare gli attori coinvolti sulla necessità di dare continuità tra ospedale e territorio (“FARE CULTURA”) 2006 Segmenta il processo in fasi, individuando azioni, tempi, responsabilità. Inserimento nel contratto come obiettivo. (“FARE SUL SERIO”) 2007 Introduce l’obbligo del care manager (ospedale) e del case manager (distretto). Inserimento nel contratto come obiettivo. (“FARE QUALITÀ”) 2013 2014 ……….il percorso prosegue (“FARE SISTEMA”) Criticità: 1. Valutazione e segnalazione tardiva 2. Strumenti di valutazione disomogenei 3. Non tracciabilità dei casi ai fini dei controlli Leve di miglioramento utilizzate 1.Temporizzazione 2.Strumenti standardizzati: • valutazione • identificazione dei bisogni 3.inserimento nel contratto con gli erogatori, vincolandolo economicamente Dimissioni protette: timing e strumenti 14 Esami laboratorio Il paziente arriva in ospedale a 48 ore valutazione: Dimissione protetta? Brass TC Prescrizione protesi e ausili 72 ore prima della dimissione dimissione scheda identificazione dei bisogni Assistenza domiciliare Sperimentazione: timing e strumenti periodo settembre – dicembre 2014 n. ospedali n. posti letto (medicina interna, neurologia) 3 118 Sperimentazione: timing e strumenti periodo settembre – dicembre 2014 n. ricoveri n. ricoveri persone età > 75 anni 838 479 n. persone età > 75 anni con somministrazione BRASS entro 48 ore dal ricovero 230 punteggio medio: 16,7 (rischio medio, senza rischio di istituzionalizzazione) Distribuzione del rischio 0 -10: 26 % 11-19: 27 % = > 20: 47 % Soggetti a rischio alto Punteggio medio: 24 PROPOSTA PRESTAZIONI AL RIENTRO AL DOMICILIO (segnare con una X la prestazione indicandone la frequenza consigliata) TIPOLOGIA INTERVENTI INTERVENTI INFERMIERISTICI INTERVENTI RIABILITATIVI INTERVENTI ASSISTENZIALI INTERVENTI SPECIALISTICI FREQUENZA SETTIMANALE PRESTAZIONI o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o o MEDICAZIONI SEMPLICI o : o COMPLESSE PREVENZIONE COMPL. ALLETTAMENTO GESTIONE CATETERE VESCICALE GESTIONE STOMIE GESTIONE NUTRIZIONE: ENTERALE o PARENTERALE o GESTIONE CATETERE VENOSO CENTRALE GESTIONE TERAPIA PER CURE PALLIATIVE GESTIONE VENTILAZIONE MECCANICA EDUCAZIONE DEL FAMILIARE/CAREGIVER ALLE ATTIVITÀ DI CURA (compreso, ove possibile, gestione stomie, nutrizione enterale, …) ALTRO (specificare _________________________________) NO SI, SECONDO IL PIANO RIABILITATIVO INDIVIDUALE (PRI) ELABORATO DAL FISIATRA E ALLEGATO A QUESTA SEGNALAZIONE CURE IGIENICHE BAGNO ASSISTITO ADDESTRAMENTO DEL FAMILIARE/CAREGIVER ALL’IGIENE DEL PZ. ALTRO (specificare _________________________________) INTERNISTA/GERIATRA FISIATRA PALLIATORE PSICOLOGO ALTRO (specificare _________________________________) Sperimentazione: timing e strumenti ESITI Attivazione cure domiciliari - di cui solo ADI 20 % 30 % - di cui ADI + SAD 70 % Sperimentazione: timing e strumenti CIA = < 0,50 CIA 0,51 – 0,85 69 % 16 % CIA 0,86 - 1 15 % Conclusioni Due questioni: 1. Validità della BRASS 2. Economicità del processo di identificazione precoce del paziente da dimettere in modo assistito Conclusioni Due questioni: 1. Validità della BRASS BRASS si è dimostrata predittiva per lo screening dei pazienti che possono avere problemi nella dimissione. Risulta meno sensibile nell’identificare quei pazienti che potrebbero avere problemi dopo la dimissione (somministrata all’ingresso: risente della tipologia del ricovero e delle eventuali complicanze) Individuare un cut-off? Conclusioni Due questioni: 2. Economicità del processo di identificazione precoce del paziente da dimettere in modo assistito Accanto a ulteriori studi per bilanciare specificità e sensibilità della BRASS, individuando un cut-off occorre definire un processo per trovare un equilibrio tra l’identificazione precoce dei soggetti a rischio (attivare in tempo il percorso assistenziale) e la “sostenibilità” della valutazione (una sola volta: meglio all’ingresso o prima della dimissione?) Conclusioni La combinazione tra: -valutazione precoce dei casi a rischio di protezione alla dimissione -identificazione standardizzata dei bisogni prima della dimissione permette di individuare i casi da proteggere e di indirizzarli verso il setting più appropriato Grazie…per l’attenzione …e la pazienza!