IL COORDINAMENTO TRA I VARI SOGGETTI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE: medici di medicina generale, specialisti, ospedali, cure domiciliari, riabilitazione, assistenza residenziale Emanuela Marinello IN AMBITO ONCOLOGICO, NEGLI ULTIMI 20 ANNI, SI E’ ASSISTITO A UN PROGRESSIVO AUMENTO DELLA SOPRAVVIVENZA A LUNGO TERMINE DOVUTA PRINCIPALMENTE A : 1. DIAGNOSI PRECOCE 2. MIGLIORAMENTO DELLE TECNICHE DIAGNOSTICHE 3. ATTIVAZIONE DI TERAPIE ADIUVANTI ANCHE LA QUALITA’ DELLA VITA DEI PAZIENTI E’ MIGLIORATA PROGRESSIVAMENTE GRAZIE A : 1. CHIRURGIA CONSERVATIVA 2. ATTENZIONE MAGGIORE NELLE SCELTE TERAPEUTICHE ANCHE IN FASE AVANZATA DI MALATTIA 3. ATTIVAZIONE DI UNA POLITICA DI INTEGRAZIONE DEL PROCESSO ASSISTENZIALE L’INTEGRAZIONE DELLE COMPETENZE SPECIALISTICHE HA INFATTI: 1. ASSICURATO L’OMOGENEITA’ DI TRATTAMENTO IN AMBITO OSPEDALIERO 2. GARANTITO CONTINUITA’ ASSISTENZIALE FRA OSPEDALE E TERRITORIO 3. OFFERTO SOLUZIONI ASSISTENZIALI A TUTTE LE FASI DELLA MALATTIA. IL VERBO FONDAMENTALE DELL’AZIONE POLITICA E’ COORDINARE PERCHÉ? CHI? PERCHÈ 1 Perché L’APPROCCIO INTEGRATO VEDE COME UNICO OBIETTIVO LA CURA DEL MALATO E NON SOLO DEL TUMORE. UNA DOMICILIARIZZAZIONE ADEGUATAMENTE SUPPORTATA DA SERVIZI TERRITORIALI PER LA PREVENZIONE ED IL CONTROLLO DELLA SINTOMATOLOGIA LEGATA ALLA MALATTIA E/O ALLA TERAPIA, UN INSERIMENTO PRECOCE NEL PERCORSO PALLIATIVO, L’ATTIVAZIONE DI PROTOCOLLI TERAPEUTICI CONDIVISI FRA SPECIALISTI E MMG, LA STESSA PARTECIPAZIONE DEL MALATO O DEI SUOI FAMIGLIARI, COSTITUISCONO UN NODO CRUCIALE ED IRRINUNCIABILE DEL PROCESSO ASSISTENZIALE E DELLA SUA UMANIZZAZIONE. PERCHÈ 2 Perché LA RETE CHE SI CREA DAL COORDINAMENTO DI TUTTE LE AZIONI DI DIAGNOSI E CURA E ASSISTENZA COSTITUISCE ELEMENTO MIGLIORATIVO DELLA QUALITA’ DELLA VITA DELL’INTERO NUCLEO FAMIGLIARE VALORIZZANDO IN EGUAL MISURA GLI INTERVENTI OSPEDALIERI E TERRITORIALI. PERCHÈ 3 Perché L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE E L’AUMENTO DELLA PATOLOGIA TUMORALE IMPONGONO UN APPROCCIO TRASVERSALE CONSIDERATO CHE LA FRUIZIONE ED IL RICORSO PRECOCE ALLE CURE MEDICHE RISULTA CON L’AVVANZARE DELL’ETA’ PIU DIFFICILMENTE ATTUATO . CHI 1 Chi? GLI SPECIALISTI TRA LORO E CON I MMG. OVVERO INTEGRANDO L’ATTIVITA’ DI ASL/AO (FAVORIRE PERCORSI DI APPROCCIO INTEGRATO FRA UO, DIPARTIMENTI) (FAVORIRE PROGETTI DI INTEGRAZIONE ASL-AO-DIPO) LA CONOSCENZA SPECIALISTICA DELLA MALATTIA E LA CONOSCENZA DEL MMG DEL PAZIENTE, DELLA SUA STORIA, DEL SUO CONTESTO CONTRIBUISCE A MANTENERE LA SOGGETTIVITA’ DEL PAZIENTE E RIDUCE IL RISCHIO CHE IL PAZIENTE DIVENTI OSPEDALE DIPENDENTE. CHI 2 Chi? IL VOLONTARIATO L’INTERVENTO DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO, IN MODO COORDINATO E INTEGRATO, A SUPPORTO DELLE ATTIVITA’ DI CURA, CONTRIBUISCE AD UMANIZZARE L’ASSISTENZA E A FORNIRE SOSTEGNO ED ACCOMPAGNAMENTO AI FAMILIARI PREREQUISITO: VOLONTARI “FORMATI” E SELEZIONATI CHI 3 Chi? L’ASSISTENZA DOMICILIARE L’ASSISTENZA DOMICILIARE, IN INTEGRAZIONE CON L’OSPEDALE E CON IL COORDINAMENTO DEL MMG, ASSICURA INTERVENTI (sanitari e sociali) APPROPRIATI E QUALIFICATI, GARANTENDO LA PERMANENZA A DOMICILIO DEL PAZIENTE. CHI 4 Chi? LE STRUTTURE RESIDENZIALI (hospice) COSTITUISCONO UNA RISPOSTA ALLA PERSONE IN FASE DI TERMINATA’ DELLA VITA, NON ASSISTIBILE A DOMICILIO CHI 5 Chi? LE TECNOLOGIE LA DEFINIZIONE DI STRUTTURE INFORMATIZZATE FAVORISCE LA COMUNICAZIONE TRA MEDICI NELLA GESTIONE GIORNALIERA DEL CASO CLINICO. Alcune applicazioni 1) Definizione di protocolli per la continuità dell’assistenza • • • Dimissioni concordate e protette dall’ospedale Trasferimenti concordati da ospedale a strutture riabilitative Trasferimenti tra strutture residenziali (RSA-RSD) e ospedale 2)Stipula di accordi per l’integrazione tra ASL e Comuni sui servizi domiciliari 3) Condivisione di strumenti per il trasferimento di informazioni tra i nodi della rete (lettere di dimissione/trasferimento) Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 2000: primo protocollo 2006: prima revisione e inserimento negli accordi contrattuali Il nuovo documento segmenta il processo della dimissione ospedaliera in fasi. Per ogni fase vengono dettagliate: azioni e tempi soggetto responsabile soggetti coinvolti Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 Principali contenuti E’ prevista, prima della dimissione, la presenza a domicilio di ausili ed eventuali protesi, di nutrizione artificiale, di ossigeno terapia. Viene offerta alla struttura ospedaliera la possibilità di usufruire di un orientamento qualificato sui servizi territoriali L’avvio della dimissione (attraverso il contatto con il MMG) deve avvenire almeno 3 giorni lavorativi prima della data presunta di uscita dall’ospedale: sono, quindi, esclusi dal conteggio il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 2007: seconda revisione e inserimento negli accordi contrattuali Le strutture sono state chiamate ad identificare, nell’ambito della Direzione Sanitaria di ogni singolo presidio, la funzione di care management Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 Il care manager ha il compito di definire (con il paziente e la sua famiglia, l’ASL, il medico ed il pediatra di famiglia, l’erogatore accreditato territoriale) le modalità organizzative della dimissione, la tipologia di cure necessarie nella prima fase dopo la dimissione, le modalità di corretta risoluzione delle problematiche sociali (servizi tutelari), prescrittive (assistenza integrativa - protesica) e certificatorie (esenzioni, invalidità civile) Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 Il care manager si interfaccia con il referente della ASL, individuato a livello distrettuale, per tutti gli interventi correlati alle dimissioni protette. Alcune applicazioni Dimissioni concordate e protette: l’esperienza della ASL Milano 2 Il referente della ASL ha il compito di ricevere le richieste provenienti dall’ospedale attivare, prima di tutto, il medico di famiglia, nel caso non sia già stato contattato dall’ospedale, e gli altri soggetti della rete interessati. CONCLUSIONI 1 LA CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA E’ UN TEMA IMPRESCINDIBILE DI FORTE IMPATTO ED ATTUALITA’ DEI SISTEMI SOCIO SANITARI EVOLUTI, CARATTERIZZATI DA UNA ALTA SPECIALIZZAZIONE DI RISPOSTA AL BISOGNO CONCLUSIONI 2 COORDINARE E INTEGRARE TRA LORO LE RISORSE DISPONIBILI E’ INDISPENSABILE PER UN UTILIZZO RAZIONALE DELLE RISORSE MA SOPRATTUTTO PER CREARE UN FILO CHE UNISCE I BISOGNI E LE RISORSE PIU APPROPRIATE A SODDISFARLE.