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ATTACCAMENTO E COSTRUZIONE EVOLUZIONISTICA DELLA MENTE
JOHN BOWLBY – 1907 Londra
TEORIA DELL’ATTACCAMENTO: gli effetti delle cure materne sullo sviluppo dell’individuo.
ESPERIENZA DECISIVA: lavora come volontario in una scuola per disadattati: scopre
che le difficoltà potevano essere messe in relazione con infanzia difficile.
PSICOPATICO ANAFFETTIVO: la mancanza di emozioni DIVENTA PSICOANALISTA (infantile) nel 1937. lavora con MELANINE KLAIN
In contrasto con la psicanalisi che non prende in considerazione il ruolo dell’ambiente per
studiare i disturbi di un piccolo paziente.
1940: propone “TEORIA GENERALE DELLA GENESI DELLE NEVROSI”: ciò che
accade nell’ambiente durante i primi anni di vita.
1946: inizia un progetto di ricerca sugli effetti della separazione dalla madre.
• I coniugi Robertson studiano una bambina di 2 anni che viene messa in ospedale
senza madre. La bambina sola reagisce in 3 modi successivi:
o Rabbia, pianti urla, proteste. (inutili)
o Chiusura in se stessa, disperazione
o Sembra assente, indifferente anche alle visite dei genitori
•
•
Stesse reazioni riscontrate da B. in vedove/i
Queste reazioni si ritrovano in ogni età, sesso, e specie che si trova ad affrontare
una separazione o perdita.
1. Protesta: la lotta dell’organismo per tentare di impedire un evento intollerabile
2. Disperazione: consapevolezza dell’irreparabilità, ai fini della sopravvivenza la
depressione serve a non far avventurare l’individuo all’esterno senza figura di
attaccamento.
3. Distacco: riorganizzazione psicologica, accettazione della condizione e
allontanamento della figura perduta. Serve per ricominciare l’esplorazione di nuove
relazioni quando la perdita è elaborata.
4. Il distacco è diverso negli individui con personalità forti o fragili. Forti, hanno un
valore e ricercano nuovi affetti. Fragili, non si sentono amabili e diventano
indifferenti.
KONRAD LORENZ E NIKO TINBERGEN (ETOLOGI): i loro studi sono essenziali
per l’idea di B. sull’attaccamento. Colpito dalle prospettive evoluzionistiche di Darwin.
Etologi applicano le teorie evoluzionistiche a studio del comportamento animale. Negano
l'ottica comportamentista che dice che gli animali sono tabule rase che apprendono
passivamente in base a rinforzi ricevuti.
1
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ROBERT HINDE, etologo allievo di Tinbergen fa studi sulle scimmie Rhesus, sugli effetti
della separazione dalla madre. Tramite lui B. ha accesso anche agli studi di Harlow sui
macachi e su come il contatto fisico è indispensabile per la sopravvivenza.
•
Lorenz fa esperimenti sui volatili e B. evidenzia le ANALOGIE tra specie diverse, tra
uomini e volatili (specie biparentali, madre e padre allevano i piccoli).
•
Gli esperimenti sulle scimmie permettono a B. di evidenziare le OMOLOGIE
tra
primati umani e non, ma che sono della stessa specie con un antenato comune.
Lorenz: esperimenti su oche per studiare IMPRINTING: • Periodo critico in ogni specie c'è un periodo in cui i piccoli sono più sensibili ad
apprendere qual'è la figura allevante.
• Imprinting: queste caratteristiche, una volta apprese si imprimono nella memoria e
dopo questo periodo è difficile che un cucciolo instauri un legame filiale con qualcun
altro.
• ESPERIMENTO SULLE OCHE: Lorenz si presenta ai piccoli appena nati al posto
della madre. I piccoli cominciano a seguire lui e provare ansia se lui non c'è. Viene
reintrodotta la madre dopo il periodo critico: i piccoli scappano, la madre cerca di
ucciderli. Non si riconoscono.
Bowlby ipotizza periodi sensibili per gli esseri umani: prontezza ad apprendere le
caratteristiche della figura allevante.
Hinde: esperimenti su scimmie rhesus e effetti sula separazione: da le prove scientifiche
dei danni provocati dall'allontanamento, sospettati da Bowlby
•
•
•
•
madre allontanata dal gruppo;; piccoli hanno fasi di protesta, e disperazione. Madre
rientra nel gruppo, ritorno alla normalità lento.
Piccolo allontanato dal gruppo: protesta più forte e prolungata, al rientro, normalità +
veloce.
Motivi: la società delle scimmie. Le madri allontanate non hanno tempo x i piccoli
devono riconquistare posizione sociale perduta.
Reazioni diverse nei piccoli in base al rapporto con la madre prima
dell'allontanamento.
X gli umani:
• in base alla società umana, trauma minore se piccolo lasciato in famiglia, in casa
trauma maggiore se bambino allontanato in posto sconosciuto.
Harlow: esperimenti macachi;; bisogno di contatto + importante x sopravvivere del cibo.
•
•
Cuccioli tolti alla madre e allattati: disturbi gravi e/o morte.
Meglio chi trovava qualcosa di morbido e meglio caldo a cui aggrapparsi
2
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•
•
•
•
•
panno morbido è rifugio in caso di pericolo
accarezzano e guardano il panno morbido
sostituire il panno morbido con uno diverso dopo un po, piccoli spaventati xchè non
lo riconoscono.
Imprinting nei volatili: qualcosa che si muove
Imprinting nei primati, qualcosa di caldo e morbido
Bowlby così ha prove scientifiche che rapporto madre-­figlio, la vicinanza, è motivazione
primaria e cibo e pulsione libidica è secondario.
L'adattamento evoluzionistico fa si che x il piccolo è funzionale la prossimità con la madre
per sfuggire ai pericoli e sopravvivere.
MARY AINSWORTH in Uganda fa esperimenti empirici su madri e bimbi:
•
i bimbi esplorano il mondo in base all'equilibrio tra esplorazione e controllo che la
madre sia disponibile come base sicura, come rifugio.
Metodologia dell'etologia: 1° osservazione diretta in ambiente naturale,
2° poi esperimenti in laboratorio x conferma.
MARY AINSWORTH Baltimore Longitudinal Study:
• 26 coppie madre-­figlio dalla nascita a 1anno di vita. Studiati in casa, poi in
laboratorio
• risposte della madre in base a 2 scale:
•
sensibilità : capacità di riconoscere i segnali del figlio
•
responsività : prontezza della risposta della madre.
•
•
•
Nei primi 3 mesi non cambia l'agire del figlio in base alle risposte della madre
se però in questo periodo mamma + responsiva, figlio piange meno dai 9 mesi xchè
il figlio sa che in caso di bisogno madre accorre, piange solo se serve.
Dalla nascita comportamenti per far rimanere la madre vicino (pianto, allungare le
braccia verso di lei). Solo dal 6 mese la figura d'attaccamento viene cercata
attivamente e scelta tra varie persone. Dopo i 9 mesi difficile o impossibile cambiare
figura di attaccamento.
Emergono 4 fasi nella formazione del legame di attaccamento alla figura di accudimento:
1. fino 2 mese, mantenimento del contatto, richiesta di prossimità, interesse per gli altri
indiscriminato, comportamenti come pianto, sorrisi aggrapparsi, è indistinto.
2. Fino ai 6-­8 mesi, rifugio sicuro, inizia a essere scelta la persona che da più cure e
conforto, viene fissata e seguita con lo sguardo. Effetto mantenimento del contatto:
pianto, sorriso, vocalizzi, aggrapparsi per mantenere il contatto. Non prova ansia se
la madre si allontana perchè ancora non raggiunge lo “stadio di permanenza degli
oggetti” fuori dal campo visivo.
3. Fino al 2 anno, protesta e ansia da separazione, compare paura dell'estraneo il
bambino segue la madre carponi e esplora usando la madre come base sicura. Da
adesso in poi sarà il modo in cui si comporta la figura allevante ad avere peso
determinante per il bambino. Sviluppo della capacità di capire che le persone e le
cose esistono anche se non sono nel campo visivo. Sviluppa anche intenzionalità
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nei comportamenti per raggiungere gli scopi. Rappresentazione mentale e
intenzionalità sono i requisiti per l'imprinting filiale.
4. Dai 18 mesi in poi. la relazione non è più unilaterale ma anche il bambino comincia
ad adattarsi alle esigenze della madre. Accetta di rimanere solo e aspettare. Si
consolida l'effetto base sicura. Tra madre e figlio si instaura un “rapporto corretto
secondo lo scopo” cioè una relazione che ha lo scopo comune di darsi conforto e
vicinanza. C'è una profonda interdipendenza emozionale, cioè se la madre si
allontana o non è affidabile, scattano l'ansia da separazione e l'esplorazione è
inibita.
LA STRANGE SITUATION E LE TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTO 2a parte dell'esperimento
Le 4 fasi descritte sono di bambini che hanno ricevuto un accudimento ottimale nel primo
anno di vita. Cure distorte o carenti portano a modalità alterate delle 4 fasi: richiesta di
prossimità, rifugio sicuro, protesta alla separazione e base sicura.
•
In laboratorio per testare differenze emerse nella prima parte dello studio quando i
bambini hanno circa 1 anno.
•
Strange situation, il bambino deve affrontare situazioni di stress in un
posto sconosciuto, fino all'apice della situazione stressante.
1.
Bambino ha dei giochi e c'è la madre nella stanza
2.
entra un estraneo
3.
esce la madre resta estraneo e giochi.
4.
Rimane solo con i giochi. Questa è una situazione di massimo
stress (rischio massimo di sopravvivenza ai primordi della specie), solo
in posto sconosciuto.
5.
Riunione con la madre.
•
Emerge che la risposta allo stress che dovrebbe essere uguale per tutti
perchè determinata filogeneticamente (selezione naturale ai primordi della
specie, comportamento a base innata perchè il migliore in quella situazione
per sopravvivere) sono in realtà diversi da bimbo in bimbo in base
all'ontogenesi, cioè il tipo di cure di cui si è avuto esperienza.
•
Emergono 4 tipologie dell'attaccamento:
1.
ATTACCAMENTO SICURO B (BASE SICURA)
bimbo ha avuto una madre sensibile e responsiva;; accetta l'incontro
con l'estraneo, ma un po diffidenti. Giocano quando c'è la madre. Tristi
se la madre non c'è ma sanno riorganizzarsi riprendono esplorazione e
gioco. Al rientro della madre esprimono lo stress, ma accettano il
conforto e riprendono a giocare. Madre è base sicura, bimbo non teme
di esprimere le emozioni xchè sa che saranno capite.
2.
ATTACCAMENTO INSICURO-ANSIOSO,
AMBIVALENTE RESISTENTE C (COERCITIVO)
madre a volte pronta a volte indifferente, accudimento imprevedibile,
incertezza sul tipo di risposta, a volte molto affettuoso altre indifferente
senza legame con richieste del bimbo. I bimbi non esplorano né giocano, con o senza madre. Rifiuto
dell'estraneo. Al ritorno della madre esprimono in modo esagerato lo
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sconforto, (comportamento coercitivo, esagerano per aumentare le
probabilità di avere una risposta dalla madre), ma rifiutano il contatto, a
volte aggressivi (rabbia disfunzionale, diretta verso la persona da cui si
vuole essere consolati). Strategia ambivalente per mantenere su di sé l'attenzione di madre
imprevedibile. Si collocano nella fase di protesta, hanno l'aspettativa di
poter ancora ricevere cure.
3.
ATTACCAMENTO INSICURO-ANSIOSO, EVITANTE A
(Avoidant, evitante)
nel primo anno le madri avevano rifiutato la richiesta di affetto dei figli,
evitato il contatto fisico, ridicolizzato le paure, minacciato di rompere la
relazione se continuavano con le paure. Nella strange situation, con la
madre, si concentrano sui giochi, accettano gli estranei, indifferenti se
la madre rimane o va via o ritorna. Evitamento, mostra di falsa
autonomia, soppressione delle emozioni anche se in forte ansia. Hanno
imparato a negare i bisogni di conforto, per evitare di rompere il
rapporto con la madre in caso di emotività, attraverso l'optimal distance
cioè una distanza ottimale non vicina né lontana dalla madre.
È una strategia di evitamento che serve per non allontanare la madre
che non vuole il contatto fisico e tenerla in prossimità in caso di
pericolo grave. Sono nella condizione di distacco, si rassegnano alla mancanza di cure
e accettano di non essere amabili.
4.
ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO D
madre come fonte diretta di pericolo (abusi, maltrattamenti, problemi
psichiatrici) o madre spaventata (lutto, o trauma non risolto,
depressione forte), comunque incapace di accudire e che incute
spavento.
Filogeneticamente la risposta allo spavento è avvicinarsi alla figura di
attaccamento per avere conforto, ma essa stessa è fonte di spavento. I
bimbi D vanno verso la madre guardando altrove, o rimangono immobili
(freezing), o ammutoliscono all'improvviso (stilling), se la guardano
hanno espressione impaurita e si portano mano alla bocca, si buttano a
terra o si dondolano. Strategia che immobilizzandosi si evitano nuovi
attacchi e ci si protegge da madre che spaventa.
Il pattern D è stato studiato da Mary Main, perché la Ainsworth non era riuscita a
classificare questi bambini.
I risultati della Ainsworth danno a Bowlby la prova in campo umano del suo lavoro. I
pattern C e A erano simili alla protesta e il distacco studiati dai Robertson su bambini che
hanno subito separazioni traumatiche.
I comportamenti a 12 mesi inoltre erano collegati con le esperienze già dei primi 3 mesi di
vita.
Il Baltimore Longitudinal Study dimostra che i pattern distorti sono la strategia più
adeguata alle forme di accudimento che si hanno e che garantiscono la sicurezza,
distorcendo le risposte filogenetiche in base all'ontogenesi. In caso di cure distorte, le
emozioni non hanno più un uso espressivo, per comunicare, ma un uso
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strumentale per negoziare con la madre un sistema di interazione, ma che aumenta
l'incapacità di comunicare le vere emozioni a sé e agli altri.
Bowlby postula che: •
la madre viene individuata in “qualsiasi adulto che da cure
costanti e continue”
•
la relazione di attaccamento si instaura con chi offre protezione
nel periodo sensibile intorno alla fine del 1° anno di vita quando si
verifica l'imprinting filiale
•
la tendenza a instaurare un legame affettivo è a base innata, un
bisogno nel nostro DNA per garantire sopravvivenza
•
i disturbi fisici, mentali, del comportamento, sono l'esito di non
aver avuto il soddisfacimento di questi bisogni nelle prime fasi di
sviluppo
B. scrive i suoi risultati sulla trilogia ATTACCAMENTO E PERDITA (1964/79)
descrive i meccanismi madre/figlio e conseguenze della perdita o rottura del legame.
Per legame di attaccamento B. si riferisce ad un aspetto della relazione madre-­
bambino: la gestione della paura e insicurezza, non a tutto il legame come totalità.
1. Volume 1: attaccamento alla madre: la figura di attaccamento è spesso ma non
sempre la madre biologica. Ma anche un adulto qualsiasi che da cure continue ed è
percepito forte/saggio
2. volume 2: la separazione dalla madre: separazioni anche brevi dalla figura di
attaccamento, possono portare ansia e rabbia e possono influenzare lo sviluppo e la
capacità di mantenere relazioni con gli altri.
3. Volume 3: la perdita della madre: protesta, disperazione e distacco, si trovano in
persone in lutto e in bambini che perdono sono separati dalla f. di attaccamento. I
tipi emozioni in adulti e bambini dipendono dal tipo di relazione precedente il
distacco. I bimbi quindi che hanno perso la madre o hanno avuto cure distorte, si
trovano in uno stato emotivo di chronical mournig (lutto continuo), in una delle fasi.
Capitolo 2
L'ETOLOGIA che nasce dalla teoria di Darwin, ha due scuole di pensiero, quella tedesca
(Konrad Lorenz) e quella inglese (Tinbergen, Hinde)
•
DARWIN (ORIGINE DELLA SPECIE)
• esseri umani con caratteristiche comuni agli altri esseri
• le varie forme di vita sono prodotto dell'evoluzione
la selezione naturale fa si che sopravvive chi ha caratteristiche più adeguate
all'ambiente.
Partendo da queste basi le due scuole divergono su:
1. interpretazione della selezione naturale
(gruppo-­individuo)
2. interpretazione del concetto di istinto
(innato-­interazione innato/ambiente)
3. modelli per spiegare le motivazioni ai comportamenti e espressioni
(modelli energetici-­cibernetici)
4. interpretazione del rapporto individuo/società
6
(costrizione-­dialettica)
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1. SELEZIONE NATURALE
forze che agiscono con il fine di mantenere nel patrimonio genetico la tendenza a
comportamenti per la sopravvivenza, riproduzione, successo riproduttivo. Vengono
mantenuti i caratteri che fanno si che i geni si propaghino al meglio e al massimo.
Per LORENZ: •
La selezione naturale è una selezione di gruppo, cioè opera su quei
comportamenti che sono utili per il gruppo e la specie di appartenenza del
gruppo.
•
Esempio: il pettirosso in media cova 4/5 uova perché più uova significa
troppi pettirossi, affollamento demografico e pericolo per la specie.
•
Il comportamento altruistico, anche con costi per l'individuo, servono
per favorire la riproduzione dei membri della specie anche se a costo della
vita del singolo.
Per HINDE:
•
La selezione naturale è una selezione individuale, cioè opera sui
comportamenti che garantiscono la massima propagazione dei geni
dell'individuo. Hamilton introduce la “selezione parentale” : tendenza a favorire
prima i figli poi i parenti. Le cure al piccolo e parentali garantiscono il
perpetuarsi dei propri geni.
•
Esempio: il pettirosso in media cova 4/5 uova perché di più sarebbe
difficile allevarli al meglio e questo potrebbe non garantire lo stato di salute
ottimale ai piccoli per la loro sopravvivenza e successo riproduttivo da adulti.
•
Il comportamento altruistico, è in realtà egoistico (DAWKINS, il gene
egoista, deve sopravvivere il gene, non l'individuo) e favorisce il patrimonio
genetico di chi lo mette in atto.
•
Nelle epoche passate: mortalità infantile alta=molti figli ma poche
cure (costi/benefici)
•
Oggi: mortalità infantile bassa: pochi figli ben allevati. In caso
non si possa allevarli bene, non si fanno figli (crescita zero, società
moderna).
•
Il bisogno di successo riproduttivo individuale spiega:
•
i genitori cercano di accudire al meglio i figli e sono pronti a
morire x loro
•
l'investimento parentale è selettivo (conflitto genitore-­prole in
quanto i figli condividono solo il 50% del DNA) viene preferito:
•
il figlio maschio perché ha più probabilità di lasciare
progenie,
•
il figlio minore, perché ha un tempo riproduttivo più lungo, •
il figlio più sano, perché ha maggiori possibilità di
sopravvivere
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•
maschi o femmine con carattere più simile a quello che la
società si aspetta in base al sesso, perché darà loro più
possibilità di essere scelto come compagno/a e avere successo
riproduttivo. Femmine troppo aperte o maschi troppo timidi, sono
osteggiati.
•
Figli con una forte somiglianza al padre che garantisce la
paternità.
•
Infanticidio: in caso di non possibilità di allevarli (ragazze
madri) o infermità del piccolo, le madri possono uccidere per
riservarsi di procreare quando ci saranno le condizioni.
IL COSTRUTTO COMPLESSO-­COADATTO (HINDE)
Le caratteristiche anatomiche, fisiologiche, comportamentali, sono un tutt'uno
il cambiamento di una caratteristica, (perché risulta più adattiva al successo riproduttivo o alla sopravvivenza) produce un cambiamento nelle altre 2.
Esempio: gli uccelli hanno le ali (carattere anatomico)
hanno meccanismi neuronali e fisiologici adatti al volo
stile di vita (comportamentale) dove il volo porta vantaggi.
Le loro caratteristiche formano un complesso co-­adatto in relazione
all'ambiente.
Per gli esseri umani: quando si è rivelato utile mantenere la posizione eretta,
si sono sviluppati cambiamenti fisiologici e anatomici per farci usare braccia e
gambe per camminare e portare contemporaneamente cose. Le attività che si
preferiscono sono quelle che permettono di usare gambe e braccia
indipendentemente.
La fisiologia di uomo e donna sono diverse, e quindi il costrutto co-­adatto è
diverso e spiega differenti comportamenti sociali, emozionali, di atteggiamenti,
di cure parentali, di strategie per diffondere il proprio patrimonio genetico.
•
Uomo: può fecondare un numero alto di femmine e avere una
prole illimitata (anatomicamente molte cellule spermatiche, tempo
riproduttivo lungo, dalla pubertà alla morte).
•
Donna: numero limitato di ovuli, fecondabili uno al mese per un
periodo di vita breve.
La perdita di un figlio ha un costo più alto per la donna che per
garantirsi successo riproduttivo deve investire maggiormente in cure
parentali nei pochi figli che può generare.
Universalmente è più a carico delle donne la cura dei figli. Fisiologicamente
hanno molti cambiamenti con la gravidanza per garantire empatia con il figlio.
(neuroni specchio che portano a provare empatia per quello che prova il figlio
e prontezza nel proteggerlo).
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Come la prontezza della madre a offrire cure corrisponde a caratteristiche
anatomiche e fisiologiche, anche nei neonati c'è il costrutto “complesso-­
coadatto” per l'incoraggiamento ad essere curati. Nei neonati:
•
La termoregolazione è scarsa, perché ai primordi della specie,
venivano tenuti a stretto contatto della madre.
•
L'ossigenazione del sangue è migliore se in posizione verticali
(tenuti in braccio)
•
gli stimoli che da il contatto con la madre regola la respirazione.
La sindrome di morte improvvisa è + frequente se lasciati da soli in
culla.
•
Il grasping reflex (toccando il palmo della mano il bimbo si
aggrappa) e il riflesso di Moro (rumore o cambio di posizione
improvviso, provoca un “riflesso di abbraccio”) sono per Bowlby la
versione umana dell'istinto di aggrapparsi dei piccoli di scimmia.
Nella relazione madre-­figlio quindi i due costrutti sono
interdipendenti in base ai loro comportamenti, si strutturano
reciprocamente i complessi-­coadatti.
La motivazione che spinge la madre a prendersi cura dei figli è a base
biologica
è la selezione parentale con cui si assicura successo riproduttivo. Ugualmente il bimbo tende a individuare in poco tempo chi è interessato a
dargli cure. La relazione madre-­figlio è dal punto di vista biologico nell'interesse
individuale dei due.
Per questo vari esperimenti (sulle scimmie e altri mammiferi) dimostrano che
non avere cure parentali crea effetti disorganizzanti anche sulla
fisiologia dei piccoli.
A volte causa la morte, altera battito cardiaco, ritmo del sonno, effetti sullo
sviluppo del sistema nervoso centrale.
Nella Strange Situation i pattern (modelli) di comportamento pur utili alla
sopravvivenza in base al tipo di cure ricevute, hanno un elevato costo
fisiologico a causa dello stress a cui sono sottoposti. I bimbi evitanti A anche
se fanno finta di essere tranquilli e giocare, hanno battito cardiaco molto
accelerato e alti livelli di cortisolo (stress).
Questi esperimenti supportano la teoria di Bowlby per cui il
mantenimento del contatto con la figura di attaccamento è
cruciale per l'equilibrio fisiologico.
2. CONCETTO DI ISTINTO
Per LORENZ: •
trame istintive preformate presenti già alla nascita e distinte
dall'apprendimento.
•
È una posizione dicotomica innato/acquisito, non c'è intreccio tra i due.
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Per HINDE:
•
invece che di istinto si può parlare di propensione a base innata.
Ci sono solo delle predisposizione che l'ambiente e l'apprendimento possono
tramutare in azioni.
I comportamenti, i fenomeni, sono l'interazione continua per tutta la vita tra
ciò che è innato e ciò che è acquisito.
Parlare di propensioni invece che di istinto permette di spiegare perchè i
comportamenti a volte non corrispondono alle trame istintive,
innate.
I comportamenti innati che si sono selezionati per raggiungere un determinato
scopo, in base all'ambiente possono modificarsi fino a non esserci per niente:
•
nella separazione dalla madre se le proteste non servono si arriva a
non fare niente perché è più funzionale alla sopravvivenza.
•
Gli esperimenti della Ainsworth confermano questa tesi: ai
comportamenti dei bimbi sicuri B, che corrispondono ai comportamenti
selezionati geneticamente, si affiancano quelli degli altri bimbi che cambiano i
comportamenti innati adattandoli all'ambiente personale.
I 4 PERCHÈ DI TINBERGEN
sulla base di questa definizione degli istinti Tinbergen da una spiegazione ai
fenomeni, ai comportamenti in base a 4 livelli di analisi.
1.
LE CAUSE PROSSIME
Le cause immediate, cosa ha scatenato quel particolare fenomeno nelle
circostanze più vicine
2.
ONTOGENESI
Le cause da rintracciare nello sviluppo dell'individuo, nel suo passato nella
sua infanzia
3.
FUNZIONI BIOLOGICHE
Le cause ultime, come quel comportamento ha contribuito ai primordi della
specie alla sopravvivenza, alla riproduzione al successo riproduttivo.
4.
FILOGENESI
cause da rintracciare nello sviluppo della specie, che si rintraccia anche nelle specie imparentate alla nostra.
Questi 4 perchè considerati insieme possono portare alla spiegazione corretta
dei fenomeni che spesso sono il risultato dell'intreccio tra queste 4 cause
differenti. Alcuni comportamenti non spiegabili solo con l'ontogenesi si spiegano con le
funzioni biologiche: paura del buio, dell'estraneo di stare solo: ai primordi della
specie, i piccoli che gattonano (6/8 mesi) si possono allontanare dalla madre,
ma queste paure, li fanno tornare dalla madre e scappare in caso di pericolo
(estranei). Sono paure delle specie sociali. Il bisogno di contatto e paura del
distacco, è bisogno primario x la sopravvivenza.
ESEMPIO:
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Perchè il pollice si muove in modo diverso dalle altre dita:
•
cause prossime: i legamenti, i muscoli e le ossa della mano
•
ontogenesi: il modo specifico in cui si sono sviluppate le dita
•
funzione biologica: per la sopravvivenza permetteva di
arrampicarsi
•
filogenesi: anche altri primati ce l'hanno, deriva dall'antenato
scimmia comune
La teoria di Bowlby risponde ai 4 perchè di Tinbergen: le risposte alle cause
prossime, sono diverse perchè le propensioni innate comuni a tutti xche frutto
dell'evoluzione, perchè hanno funzioni biologiche, vengono attuate
diversamente da un individuo ad un altro, in base alle esperienze personali di
ontogenesi specialmente nei primi anni di vita.
Stare soli provoca stress e pianto nei bimbi, ma NON TUTTI PIANGONO
NELLO STESSO MODO
CONSTRAINTS ON LEARNING
HINDE: c'è un limite comunque a quello che si può apprendere poste dalle
propensioni frutto della selezione.
ESEMPIO: i fringuelli hanno predisposizione innata ad apprendere il canto. Lo
apprendono ascoltando gli altri esemplari. Se non lo ascoltano, non
impareranno a cantare come fringuelli, rimane un canto elementare. Se
ascoltano il canto di altri uccelli non impareranno il canto ad es. dei passeri,
perchè hanno la propensione solo al loro tipo di canto.
Chomsky individua un dispositivo mentale innato nei bambini il LAD
(Languade Acquisition Disposal): tutti i bambini fanno errori sistematici come
dire “ho aprito” invece che “ho aperto” anche se non lo sentono dagli adulti
che non fanno questo errore. È un ipercorrettismo che non dipende
dall'imitazione dei grandi (come diceva Skinner) ma sono regole di
trasformazione innate.
Gli umani hanno propensione ad apprendere il linguaggio. Se non
interagiscono con altri umani nei primi 5 anni di vita, saranno incapaci di
apprendere a parlare. (imprinting linguistico).
Bowlby riesce dai constraints on learning e sul peso dell'imprinting a spiegare
perchè una deprivazione prolungata di cure nel periodo sensibile, porta
all'incapacità di creare legami affettivio alterazione della capacità di
comunicare.
3. MODELLI IDRAULICI E MODELLI CIBERNETICI
cosa fa iniziare e finire un comportamento?
Per LORENZ: 11
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•
si forma nell'organismo un accumulo di energia (psicanalisi) pronto a
scaricarsi.
•
Dei meccanismi innati di rilascio (innate realiising mechanisms)
attivano il rilascio.
•
La motivazione di un comportamento sarebbe la pressione interna di
energia che defluisce all'esterno secondo un modello idraulico o energetico
della motivazione
Per HINDE: •
si ipotizzano sistemi di controllo corretti secondo lo scopo (goal
corrected control systems) che rilevano la congruenza tra stato ottimale
(interno) e condizioni reali (esterne).
•
Quando c'è una discrepanza vengono messi in atto comportamenti atti
al ripristino dello stato ottimale.
•
ESEMPIO: stato ottimale del bambino: vicinanza con la madre;;
condizione reale: la madre non c'è;; si attivano comportamenti per riottenere la
vicinanza (piangere, seguire);; quando è ottenuto lo scopo il comportamento
cessa.
BOWLBY: sistema di attaccamento: questo sistema a base innata negli umani.
Si rifà all'ipotesi di Miller che propone un sistema cibernetico chiamato TOTE = TEST . OPERATE . TEST . EXIT
Test (controllo dell'ambiente) Operate (attuazione del comportamento) test
(nuova verifica dell'ambiente) Exit (fine del comportamento)
Il comportamento è il risultato di un continuo controllo dell'ambiente che
corrisponda alle condizioni ottimali programmate geneticamente.
ESEMPIO: equilibrio tra tendenza ad esplorare e in caso di pericolo tornare
dalla madre per poi riprendere l'esplorazione quando cessa il pericolo.
Oltre al sistema TOTE, ci sono per Bowlby altri 3 sistemi che condizionano il
comportamento infantile:
1.
2.
3.
ESPLORATIVO
DI DIFESA, GESTIONE DELLA PAURA
AFFILIATIVO
In un individuo funzionante l'interazione tra questi sistemi è in equilibrio
dinamico.
Questo insieme comportamentale è a sua volta in interazione con il sistema psicofisiologico, con quello affettivo-­emotivo, con quello cognitivo e quello comunicativo.
Nei 3 tipi di attaccamento della strange situation, anche se solo il B è ottimale,
sono tutti e 3 organizzati. Presentano infatti:
12
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•
CAPACITÀ DI ANTICIPAZIONE sul comportamento della madre
•
CAPACITÀ DI COORDINAZIONE tra i 4 sistemi comportamentali in
particolare tra sistema di attaccamento e di esplorazione.
•
GESTIONE INTERDIPENDENTE tra risposte fisiologiche, emotive,
cognitive, comportamentali.
ESEMPIO: bambini C: alti livelli di ansia alla separazione, alti livelli di ricerca di
contatto alla riunione con lei. Bambini A: minimi livelli di ansia, minimi livelli di
ricerca di contatto.
Coordinazione cognitiva:
rifiutante
Risposte emotive e fisiologiche: Comportamentali:
C=madre inaffidabile
A=madre
C=esagerate
C=mantenimento
esagerato del contatto
A= assenti
A=evitamento
BAMBINI D: una figura materna che spaventa scatena comportamenti
contraddittori definiti DISORGANIZZATI. Paura costante di chi si è spinti a
cercare.
•
MANCANZA DI COORDINAMENTO tra sistema esplorativo e di
attaccamento
•
Comportamento di attaccamento è diretto verso l'estraneo
•
Esplorazione compare in assenza della madre, inibito in
presenza
•
INCOERENZA tra alti livelli di sconforto al distacco, basi livelli di ricerca
alla riunione
•
ASSENZA di emozioni positive alla riunione (sorrisi, vocalizzi)
•
ASSENZA di una strategia per affrontare lo stress.
I bambini A e C sono organizzati perché nonostante le cure distorte, non
escludono la possibilità di ricevere aiuto in caso di reale pericolo.
Nei D c'è l'attivazione contemporanea del sistema di attaccamento e di difesa
che si annullano.
Per la Crittenden:
classificati come bambini A/C perchè usano sia resistenza (C) che evitamento
(A) come strategia organizzata x prendere tempo x capire lo stato emotivo della madre.
Per la Attili:
sia la disorganizzazione che l'organizzazione per prendere tempo, sembrano
in contrasto con l'ipotesi che per la sopravvivenza vengono messi in atto
comportamenti inconsapevoli e rapidi.
STUDIA I BAMBINI D FACENDO UN PARALLELO CON ANIMALI CHE
PRESENTANO COMPORTAMENTI SIMILI ALL'ATTACCAMENTO
DISORGANIZZATO.
13
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•
Di fronte al pericolo negli animali, se non si è in grado di contrattaccare,
si mette in atto la fuga attiva. La distanza dal pericolo porta la riduzione dei
segnali di disturbo di chi attacca. Inoltre riduce l'emissione di segnali che
potrebbero causare maggiore aggressività.
•
Se la fuga non è possibile, si ricorre a strategie di cut-­off (tagliare fuori),
chiudere gli occhi, distogliere lo sguardo, girare la testa dall'altra parte.
Servono per tagliare fuori le informazioni visive, uditive, x evitare che il
sovraccarico sensoriale faccia scattare i comportamenti di fuga attiva che
sollecitano l'attacco da parte dell'aggressore.
•
Le strategie di difesa di cut-­off, sono viste da alcuni anche come
strategie di minaccia: si chiudono gli occhi prima di lanciarsi al contrattacco,
perchè non vedendo l'avversario, si diminuisce la paura e si aumenta la
probabilità di attaccare con successo.
•
I comportamenti di cut-­off, insieme al crounching (raggomitolarsi) e al
freezing (immobilizzarsi) vengono chiamati strategia di FUGA BLOCCATA
•
Comune a molti animali la fuga bloccata ha forti analogie con i
comportamenti dei bambini D.
•
Essere minacciati da una madre verso cui ci si vorrebbe rivolgere, che
non si può attaccare, crea una situazione da cui non si può fuggire.
•
I comportamenti di fuga bloccata nei bimbi D della Strange Situation,
potrebbero servire per ridurre le spinte alla fuga e all'avvicinamento e forse
alla fuga e all'attacco.
•
La rabbia e la spinta ad aggredire, neutralizzati con il pattern D con gli
anni si possono manifestare.
•
Il pattern D potrebbe quindi essere una strategia con una base
biologica, filogenetica, tesa alla sopravvivenza immediata, la più utile in casi
estremi di cure distorte, con l'attivazione contemporanea di sue sistemi, ma
che implica un costo elevato x l'organizzazione della mente e dell'ontogenesi.
•
Le strategie di cut-­off, vengono usate a livello mentale per impedire
sovraccarico sensoriale, per la soppressione di emozioni e informazioni
dolorose.
•
L'assenza di emozioni ha anche un motivo fisiologico: tanto più il dolore
è inevitabile, tanto più il corpo diventa insensibile al dolore, con il rilascio di
endorfine (oppiacei naturali).
•
Spiegherebbe alcuni comportamenti autolesionisti (rilascio di endorfine
che danno senso di rilassatezza) o l'uso di droghe (tecniche dissociative che
distraggono dal dolore).
•
Abusi e maltrattamenti potrebbero portare anche a danni cerebrali + o –
permanenti a causa dello stress cronico che influenza il funzionamento e la
struttura del cervello.
•
Il trauma infantile è potenzialmente più dannoso dell'età adulta xche il
cervello non ha sufficiente tolleranza allo stress.
4. INDIVIDUO E SOCIETA'
CONTRASTO O DIALETTICA
Per LORENZ: 14
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•
Il rapporto tra individuo e società è una LOTTA CONTINUA
(psicanalisi). •
Eibl-­Eibesfeldt, allievo di Lorenz, parla della SOCIETÀ COME
CORSETTO ORTOPEDICO che contiene gli istinti negativi degli individui.
Deve imperdire che comportamenti aggressivi, istintivi, vengano messi in atto.
Istituisce luoghi come le palestre (sport) per sfogare l'aggressività in azioni
socialmente accettabili.
Per HINDE: •
Continua DIALETTICA TRA INDIVIDUO E SOCIETÀ
•
Gli individui tendono a mantenere aspetti della società utili al successo
riproduttivo (inclusive fitness) e alla sopravvivenza, o a introdurre nuove
norme che lo possono favorire.
•
Le pressioni selettive fanno si che gli uomini trovino desiderabile ciò
che gli è utile biologicamente
•
Il fattore operativo della dialettica società/individuo, è la rete di relazioni
interpersonali, i gruppi sociali, attraverso cui vengono imposti i valori che
contribuiscono al benessere a breve termine ma anche all'inclusive fitness a
lungo termine.
•
Si può parlare di BASI BIOLOGICHE DELLA SOCIETA'
INDIVIDUO – BASI BIOLOGICHE INNATE
RETE DI RELAZIONI
GRUPPI SOCIALI
STRUTTURE SOCIOCULTURALI
Su questa base Hinde pensa che anche i vari stili di accudimento possono
essere adattativi per garantire successo riproduttivo alle madri.
ESEMPIO: in un ambiente con molti pericoli può portare a essere distratte ai
bisogni del figlio, così da farlo crescere più pronto a controllare l'ambiente da
solo, e a sopravvivere meglio.
•
Innata è anche la tendenza a rifarsi a modelli parentali x affrontare le
situazioni sociali e fisiche.
•
I MODELLI OPERATIVI INTERNI VENGONO TRASMESSI DALLA
FIGURA DI ATTACCAMENTO
•
Ai primordi della specie, in un ambiente poco mutevole, comportarsi
come la figura allevante, era utile perché quello era già il modo più adeguato
per adattarsi alla società.
•
Esibire comportamenti simili a quelli della madre può avere una base
biologica.
Hinde non considera i sistemi allevanti non ottimali sempre fattore di rischio x
l'adattamento, in quanto stili differenti trasmettono caratteristiche differenti che
possono rivelarsi più utili all'individuo per la società in cui dovrà vivere.
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Si schiera contro quegli studiosi che considerano solo lo stile di attaccamento
B come ottimale per proteggere da disturbi mentali e della condotta.
•
Società diverse, presentano tendenze a stili allevanti diversi. (es. madri
tedesche molto evitanti, figli autonomi molto presto, buono per il tipo di
società).
•
Dalla scuola inglese gli organismi biologici sono visti come predisposti
ad adattarsi a molte situazioni ambientali diverse.
•
Condizioni culturali diverse danno luogo a strategie allevanti diverse.
Un rapporto madre-­figlio che produce un adulto socialmente adatto, potrebbe
non avere lo stesso effetto inseriti in un'altra cultura.
Rimane di base che in ogni società, madri più sensibili e responsive
producono individui più socievoli e aperti, e che un rapporto madre-­figlio deve
presentare dei requisiti imprescindibili oltre i quali non si può ottenere un buon
funzionamento dell'essere umano.
Bowlby inizia a lavorare per l'ONU facendo ricerca sui bambini orfani e abbandonati del
dopoguerra. Vede che le condizioni ambientali e sociali sono responsabili della salute
mentale.
Per migliorare le condizioni di vita, bisogna operare sull'organizzazione della società che
produce cure distorte che producono disturbi mentali.
LE SOCIETÀ CHE NON OFFRONO LE CONDIZIONI PER UN ALLEVAMENTO
OTTIMALE, INDUCONO A CURE DISTORTE
SOCIETÀ COMPETITIVA (MOLTI INDIVIDUI POCHE RISORSE)
=
GENITORI IMPEGNATI NELLA COMPETIZIONE
=
POCO TEMPO PER I BAMBINI
=
BAMBINI AGGRESSIVI E MOLTO COMPETITIVI
=
NUOVI ADULTI IMPEGNATI NELLA COMPETIZIONE
=
TENDENZA A RIFARSI AI MODELLI ALLEVANTI DELLA MADRE
=
NUOVI GENITORI DISTRATTI
=
NUOVI FIGLI COMPETITIVI
c'è una dialettica tra patologia individuale e patologia della società
PATOLOGIA SOCIALE
PATOLOGIA INDIVIDUALE
Capitolo 3
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LA MENTE, PRODOTTO DELL'EVOLUZIONE BIOLOGICA.
Bowlby vede la mente come prodotto dell'evoluzione biologica, il risultato di lunghi processi
di adattamento prodotti dalla selezione naturale.
Gli etologi inglesi iniziano per primi a studiare il perché biologico dell'intelligenza e le
conseguenze del possedere capacità cognitive superiori come memoria, linguaggio
percezione, attenzione. La risposta a questo perché può anche spiegare il perché una
deprivazione di cure materne porta al disadattamento.
•
•
Perchè la selezione naturale ha dotato l'essere umano di memoria, capacità
comunicativa e linguistica di gran lunga maggiore degli altri animali?
Perchè l'uomo ha un'intelligenza creativa capace di trovare connessioni nuove ad
eventi noti e apparentemente non correlati?
•
IPOTESI ECOLOGICA: alcuni sostengono che le capacità cognitive così complesse
si sono evolute per garantire all'uomo la soluzione dei problemi pratici, costruire e
reperire strumenti.
• HINDE e HUMPHREY dicono che se fosse così capacità così complesse
servirebbero per la soluzione di problemi relativamente semplici che hanno bisogno
di capacità pratiche, perciò le capacità creative sarebbero un surplus, ma la
selezione naturale elimina ciò che è superfluo.
• IPOTESI DI INTELLIGENZA MACHIAVELLICA: l’intelligenza dei primati, e degli
uomini, si è evoluta principalmente per gestire problemi sociali complessi. Gli esseri umani hanno sviluppato una specializzazione per le informazioni a contenuto
sociale a cui prestano attenzione, ricordano e, tendenzialmente, trasmettono di più e con
migliore accuratezza.
• Secondo la scuola inglese, gli esseri umani vivevano in gruppi sociali, che
assicurava sopravvivenza e inclusive fitness, ma siccome i gruppi umani erano
molto più grandi di quelli degli altri primati (fino a 150 individui) , gli individui
all'interno dovevano sviluppare capacità più ampie per gestire l'interazione con molti
altri individui contemporaneamente. Le capacità servivano per capire le intenzioni
degli altri, contribuire alla coesione del gruppo, confrontarsi con la vita sociale
complessa. Modificare il proprio comportamento in base a quello degli altri comporta
capire il punto di vista dell'altro, sincronizzare i tempi per prendere e dare la parola,
e per coordinare le azioni, per cercare di manipolare il pensiero altrui.
• Si ipotizza quindi una sequenza adattativa nella formazione delle relazioni
interpersonali:
o il bambino crea una relazione con la madre
o seguono relazioni con gli altri membri della famiglia
o infine relazioni con adulti e estranei
questo pattern ha una funzione biologica:
o i piccoli umani non possono nascere con una testa molto grande, perchè la
posizione eretta ne ha limitato la grandezza alla nascita.
o Un cervello immaturo, spinge a formare una relazione con un adulto che si
curi di tutti i bisogni del bambino, e che con la sua presenza promuova anche
lo sviluppo dell'intelligenza.
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o Attraverso l'interazione con la madre che da un significato alle sue azioni, il
piccolo acquisisce le competenze sociali e a dare significato ai propri e altrui
comportamenti.
o ESEMPIO: il pianto;; se il bambino piange e la madre sensibile e responsiva
risponde, impara che il suo segnale ha un significato e causa una risposta.
Sviluppa il senso di sé e l'idea di essere degno di amore e di aiuto.
o L'interazione madre-­figlio da significato al mondo che li circonda.
o Capacità comunicativa, sapere quando dare e prendere la parola, viene
acquisito con il dare e distogliere l'attenzione dalla madre che provoca
risposte coordinate della madre. Anche durante l'allattamento con i ritmi di
suzione, pausa e attività, a cui corrisponde il parlare o silenzio della madre,
sono pseudodialoghi che insieme al gioco (dare e prendere un giocattolo) e ai
vocalizzi tra i due, sviluppano il senso di reciprocità.
o La reciprocità con la madre è alla base dello sviluppo cognitivo, affettivo,
sociale.
Quindi l'intelligenza a cui siamo predisposti filogeneticamente ha bisogno di precise
esperienze nell'ontogenesi per svilupparsi. Il fattore operativo è la sensibilità materna che
rende possibile l'emergere e l'evoluzione dell'intelligenza.
A parità di predisposizione, in base al tipo di rapporto madre-­figlio che si è avuto, lo
sviluppo dell'intelligenza, delle capacità affettive e sociali, risulta diverso tra i vari individui.
•
Una madre imprevedibile nelle risposte fa si che il bambino non riesca facilmente a
capire la causalità delle sue azioni, il legame tra ciò che fa e le risposte che riceve,
oltre a sviluppare il senso di essere non amabile. Il comportamento materno non è
contingente con il suo. Usa perciò i segnali in modo esasperato e ridondante, e
deficit nella capacità comunicativa.
Per la AINSWORTH: •
quando una madre si pone come base sicura, il bambino anche se si
allontana mantiene attivo il canale comunicativo, esplora il mondo e la madre
partecipa, con la capacità di vedere le cose dal punto di vista del figlio. •
Le madri dei bimbi insicuri, vogliono socializzare col bambino se è
arrabbiato giocare se è stanco, ecc.
•
una madre sensibile è quindi in grado di conoscere e interpretare i
segnali del figlio e rispondere in modo adeguato, considerando il figlio un
soggetto attivo dotato di mente.
•
I bambini sicuri sono più autonomi e dotati di fiducia in se stessi e nelle
loro capacità sviluppano prima alcune capacità come quella rappresentativa
cioè di immaginarsi cose o persone anche se non ci sono nel campo visivo. I
bimbi insicuri, anche se hanno le capacità di cercare cose nascoste,
sembrano non aver fiducia nella propria riuscita.
•
Nel linguaggio, i sicuri hanno un vocabolario più ampio, nella relazione
con la madre, imparano a descrivere il mondo e gli oggetti che vedono (stile
referenziale). Gli insicuri, non sanno scegliere un argomento perché le madri
impongono i loro, parlano delle persone invece che degli oggetti, danno
giudizi difficilmente capibili e spiegati. I bambini non hanno capacità di
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descrivere specialmente le persone, perciò si affidano a quello che dice la
madre, imparando ad usare frasi stereotipate, espressioni e frasi congelate, in
modo passivo. (stile espressivo). Questa dipendenza nella comunicazione fa
si che i bimbi non si rivolgeranno ad estranei come fonti di informazioni
diverse per comunicare, ma solo ai pochi che si prendono cura di lui
costantemente e che possono capire il senso delle sue frasi già fatte.
•
Questo impedisce di capire che altre persone possono pensare e
rappresentarsi il mondo in modo diverso.
•
TEORIA DELLA MENTE: capacità che si sviluppa verso i 4 anni di
attribuire agli altri credenze diverse da quelle nostre. (compito di Sally e Anna
della falsa credenza).
•
Una madre sicura tratterà il figlio come persona dotata di una mente
propria e lui accetterà l'idea che anche gli altri ne abbiano una e che non
sempre abbiano convinzioni uguali alle sue.
MODELLI OPERATIVI INTERNI – IWM (Internal Working Models)
Sono le rappresentazioni mentali di se stessi e degli altri, si costruiscono a seguito delle
prime relazioni affettive, in particolare della disponibilità della madre ad accorrere in caso di
pericolo.
Alla base dei modelli operativi c'è:
• aspettative su come come la figura d'attaccamento reagirà in caso di stress fisico ed
emotivo: MODELLO DEGLI ALTRI
• previsioni speculari su come reagire nelle stesse situazioni: MODELLO DEL SE'
Le attese su come reagirà la madre, formano un modello della figura di attaccamento per
estensione un MODELLO DEGLI ALTRI, in particolare con chi si instaureranno relazioni
affettive.
Le previsioni su di sé formeranno il MODELLO DEL SÉ, complementare al primo.
La rappresentazione di se e degli altri si sviluppa in modo interdipendente.
LE MEMORIE RELATIVE ALLE PROPRIE REAZIONI E A QUELLE DELLA FdA IN SITUAZIONI ANALOGHE NEL PASSATO, COME DEGLI SCHEMI
CREANO ASPETTATIVE SUGLI EVENTI FUTURI
TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTI INFANTILE E SISTEMI OPERATIVI INTERNI DA
ADULTI
Età infantile
Sicuro (B)
Ambivalente/
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Evitante (A)
Disorganizzato
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resistente (C)
Età adulta
Libero (F) free
Preoccupato/
invischiato (E) (D)
Distanziante/
distaccato (Ds)
Non risolto (U)
unresolved
I MODELLI OPERATIVI INTERNI
Sicuro (B/F)
Sé: degno di essere amato;; fiducia in se
FdA: affidabile;; fiducia negli altri
Realtà esterna: rassicurante
Ambivalente/invischiato (C/E)
Sé: degno di amore intermittente;;
vulnerabile;; scarsa fiducia in se
FdA: inaffidabile;; altri non degni di fiducia Realtà esterna: pericolsa
Evitante/distanziante (A/Ds)
Sé: non degno di essere amato;; fiducia solo
in se stesso
FdA: rifiutante;; altri rifiutanti
Realtà esterna: ostile
Disorganizzato/non risolto (D/U)
Sé: che può aiutare, che è minacciato, che
fa paura
FdA: bisognosa di aiuto;; che spaventa/è
spaventata
Realtà esterna: catastrofica
Sicuro (B/F): madre sensibile;; sé degno di amore, altri disponibili ad aiutare;; in grado di
affrontare le difficoltà;; libero di esplorare, libero di esprimersi. Relazioni
affettive e sociali equilibrate. Riconoscono i pericoli se reali, capiscono le
emozioni e motivazioni degli altri. Sanno negoziare soluzioni senza
aggressione inutile.
Ambivalente/invischiato (C/E): madre imprevedibile, fa sentire il figlio sempre in pericolo;;
rappresentazione di sé come vulnerabile;; non degno di essere amato o a
intermittenza (non sempre mia madre accorre, non sempre sono degno di
essere amato). Gli altri sono inaffidabili e da temere;; a cui si può chiedere
aiuto ma da cui spesso bisogna difendersi. Strategia di sopravvivenza:
enfatizzare paura, sconforto, rabbia, per tenere l'interesse su di sé, ma chi
da interesse può essere ostile.
Evitante/distanziante (A/Ds): madre distanziante;; rassegnazione a non essere aiutato/confortato;;
sentimenti di solitudine, non valore di se stessi;; rabbia sempre tenuti sotto
controllo;; sé non amabile, non preso in considerazione, altri assenti o ostili
in caso di bisogno. Strategia di sopravvivenza: soppressioni delle
emozioni e dei bisogni, indipendenza enfatizzata, un falso sé che non ha
bisogno di nessuno.
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Disorganizzato/non risolto (D/U): madre spaventante perché spaventata da suoi traumi,
maltrattante;; si esagerano i segnali di pericolo dell'ambiente esterno.
Rappresentazione multipla e incoerente del sé: sé minaccioso perché
spaventa la FdA e per questo verrà punito;; sé minacciato madre
maltrattante;; contemporaneamente sé in grado di salvare la FdA che
maltratta perché terrorizzata da altri. Realtà esterna continuamente
catastrofica.
Bowlby spiega così l'intreccio tra esperienze affettive precoci, sviluppo cognitivo e costruzione
dell'ambiente sociale.
L'utilizzo della memoria e attenzione, saper prendere i punti di vista degli altri, gestire i conflitti
capendo le intenzioni, emozioni degli altri, usare il linguaggio e la comunicazione, sono alcune delle
facoltà cognitive che possono essere promosse, alterate o intralciate dai modelli operativi interni.
In base a i modelli operativi interni si sviluppano capacità (competenze) sociali e affettive differenti, i
Modelli operano come filtro nell'elaborazione delle informazioni
COMPETENZE SOCIALI E AFFETTIVE COLLEGATE AI MODELLI OPERATIVI
INTERNI (IWM)
Sicuro (B/F)
relazioni equilibrate
negoziazione senza ricorrere a aggressività
espressione di emozioni positive e negative
riconoscimento delle esigenze altrui e empatia
rapporti di coppia basati su fiducia
Ambivalente/invischiato (C/E)
Relazioni coercitive
incapacità di capire i comportamenti reali degli altri
altri inaffidabili e ostili
aggressione e minacce per risolvere i conflitti
espressione esagerata di emozioni negative che
confondono, non si viene presi sul serio
rapporti di coppia: gelosia e possessività
Evitante/distanziante (A/Ds)
Relazioni di freddezza emotiva
non negoziano ruoli e posizioni
passivi o che ingannano
incapaci di riconoscere bisogni affettivi negli altri
aggressivi o isolati o troppo socievoli
sopprimono le emozioni, mostrano emozioni false
Disorganizzato/non risolto (D/U)
Relazioni aggressive, imprevedibilità, o isolamento
comportamenti aggressivi o di sottomissione
paura degli altri;; altri con intenzioni ostili
emozioni di angoscia, catastrofiche
rapporti di coppia: spaventanti, o spaventati, maltrattanti
Capitolo 4
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ATTACCAMENTO E PSICANALISI
DIVERGENZE
PSICOANALISI
ATTACCAMENTO
Origine dei disturbi mentali e
della condotta
Fantasie, complesso di Edipo,
proiezione e rimozione
Esperienze reali
Motivazioni dei comportamenti
Modello energetico
accumulo/scarico energia
Modello cibernetico
sistema di controllo corretto
secondo lo scopo
Relazione madre-­figlio
Motivazione secondaria
relazione oggettuale
Motivazione primaria
relazione di attaccamento
Bisogni primari
Alimentazione pulizia, libido
Protezione conforto, contatto
Sviluppo della personalità
Stadi
Percorsi di sviluppo
FANTASIE CONTRO ESPERIENZE REALI
LA PSICOANALISI AFFERMA che i bambini, perversi e polimorfi sviluppano fantasie
sessuali verso il genitore dell'altro sesso e di distruzione
verso quello dello stesso sesso, che non essendo
accettabili, vengono proiettati sui genitori e rimossi, così da
lasciare nella mente ricordi di genitori che volevano abusare,
maltrattare, quando in realtà questi ricordi sono solo fantasie
dovute al complesso di Edipo e alla proiezione delle proprie
pulsioni sui genitori.
BOWLBY ATTACCA questa affermazione e dice che lo sviluppo della personalità dipende
dalle relazioni madre-­figlio nelle prime fasi dello sviluppo, e che in
base a queste si possono sviluppare disturbi a seguito di abusi,
maltrattamenti o carenze, reali, veramente subite in età infantile.
MODELLO ENERGETICO CONTRO MODELLO CIBERNETICO
cosa determina emozioni e comportamenti?
Per entrambe le scuole, i problemi da adulti derivano da traumi infantili non risolti, ma i
perché sono molto diversi:
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LA PSICOANALISI AFFERMA che forze pulsionali inconsce determinano il
comportamento. Queste forze sono il risultato di accumulo di energia
psichica, che se non viene scaricata provoca tensioni dolorose.
Motivazione dei comportamenti = bisogno di far defluire l'energia
all'esterno Le forze psichiche sono regolate dal principio del piacere e dal principio
di realtà. La spinta innata a sfogare l'energia anche quando non ci sono
le condizioni per attuarla e fenomeni come lapsus, dimenticanze, sogni,
che rendono accettabile alla società e alla propria morale l'energia
scaricata.
I disturbi appaiono quando queste energie non trovano la possibilità di
scaricarsi all'esterno e restano dentro l'individuo creando il disturbo.
PER BOWLBY emozioni e comportamenti sono dovuti al cambiamento dell'ambiente
rilevato dai sistemi di controllo che attivano processi di elaborazione
delle informazioni corrette secondo lo scopo. Lo scopo è di mantenere
l'equilibrio tra condizioni ottimali interne e condizioni esterne.
All'origine dei disturbi ci sono strategie inconsapevoli atte a mantenere
condizioni di sicurezza con la figura di attaccamento che da cure
distorte. Queste strategie possono rivelarsi non funzionali durante lo
sviluppo, creando, in condizioni di insicurezza psicologica,
l'elaborazione pregiudiziale delle informazioni provenienti dall'esterno.
Freud era stato influenzato da Darwin, tanto che le pulsioni e le motivazioni inconsce
vengono viste come esito dell'evoluzione biologica e della necessità di riproduzione della
specie.
Ma Bowlby liquida la psicoanalisi come teoria predarwiniana in quanto sosteneva costrutti
come la pulsione di morte come spinta a auto o etero distruzione, quindi che vanno contro
la società, mentre Darwin sosteneva spinte alla sopravvivenza e alla riproduzione come
migliore adattamento all'ambiente. La teoria dell'attaccamento spiega in questo modo i
fenomeni nevrotici come un chronical mourning, cioè un lutto cronico: il sistema che
mantiene la sicurezza segnalando continuamente la pericolosità dell'ambiente, che è
considerato anche l'assenza di qualcuno che possa accorrere in caso di pericolo, fa si che
dove una aspettativa che la madre non sarà disponibile ad accorrere in caso di pericolo, il
sistema sia continuamente attivato, e sarà simile alla perdita come lutto, il fatto che lei non
sarà disponibile, un lutto continuo e non elaborato.
TEORIA DEI PROCESSI DIFENSIVI
Bowlby spiega alcune patologie mentali e comportamentali descritte dalla psicoanalisi,
come il protrarsi in età adulta di risposte attivate da piccoli. Possono essere risposte di
protesta e inconsolabilità rispetto ad una separazione prolungata dalla FdA (fenomeni
isterici) o risposte di esclusione difensiva di alcune informazioni che hanno provocato
sofferenza. Queste informazioni dolorose, riguardo il comportamento di un genitore (che ad
esempio rifiuta il contatto col figlio) e tutti quei comportamenti, emozioni che possono in
qualche modo riattivare il comportamento doloroso del genitore, vengono
progressivamente eliminati per difendersi dal dolore, in maniera sistematica e anche in età
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adulta tanto da portare ad un distacco emotivo. Con la disattivazione di un sistema di
controllo a scopo difensivo, B. spiega quello che in psicanalisi viene definito rimozione. B.
spiega anche i sogni, i ricordi, gli stati d'animo come informazioni che divengono accessibili
quando un sistema non viene disattivato completamente. Quello che la psicanalisi chiama
spostamento, scissione, viene spiegato da B. come la rabbia per la mancanza di cure della
FdA, non potendo essere attribuita al genitore, correndo il rischio di essere definitivamente
rifiutato, quindi viene spostata ridiretta verso altri o se stessi. Perciò la componente
amorosa viene diretta su una persona e quella collerica verso un'altra. Escludere
sistematicamente le informazioni dolorose che vengono dalla FdA fa si che si attribuisca il
motivo del disturbo ad altre situazioni più semplici, ma che non sono la vera causa.
ESEMPIO: un bambino può avere paura di andare a scuola in teoria perché non vuole
essere sgridato dall'insegnante, ma in realtà per la paura che la FdA, possa in sua assenza
andarsene, o che le possa accadere qualcosa mentre lui è assente. Alla base delle fobie, ci
sono quindi motivi che vanno oltre la causa esplicita.
Per smentire che le fobie sono causate da rimozione e proiezione, ma da esperienze reali
subite, BOWLBY RIESAMINA UN VECCHIO CASO DI FREUD, del bambino HANS, 5 anni,
affetto da fobia per i cavalli.
Per Freud: l'angoscia che non fa allontanare di casa
Hans,
è causa della nostalgia che provò quando fu
allontanato, a 3 anni, dalla madre che aveva
partorito. La paura che un cavallo possa
morderlo, per Freud è l'esito del complesso
edipico non risolto: ostilità verso il padre e
sadismo verso la madre vengono proiettati
sul cavallo e rimossi. Il desiderio di Hans di
stare vicino alla madre e entrare nel suo letto
è visto come gesto di sessualità genitale. I
sogni di essere abbandonato dalla madre
sono letti come la punizione che si merita per
i pensieri incestuosi che prova, la paura del
morso del cavallo, come la proiezione del
padre e la paura dell'evirazione.
Per Bowlby: la madre di Hans d'abitudine minaccia il
figlio di abbandonarlo se non si comporta
bene. Minacciato della non disponibilità
della madre ad accudirlo, si sente insicuro.
L'angoscia è vista quindi come esito di
esperienza reale. Il voler stare con la
madre nel letto, è espressione del bisogno
di essere rassicurato sulla disponibilità
della madre. Hans non si allontana da casa
per la paura di non ritrovare i genitori al
rientro. Il morso del cavallo è esito di una
esperienza reale, la partenza della sua
amichetta e del padre che la ammoniva a
non avvicinarsi al cavallo che poteva
mordere.
MOTIVAZIONE ALLA RELAZIONE MADRE-FIGLIO
PULSIONE SECONDARIA CONTRO SISTEMA PRIMARIO
Freud e Bowlby concordano che la relazione tra madre e figlio è unica, inalterabile per tutta
la vita, e prototipo per tutte le relazioni sentimentali successive.
AMORE PER LA MADRE E MANTENIMENTO DEL CONTATTO: differenze
PSICOANALISI
ATTACCAMENTO
-­effetto collaterale del bisogno -­attraverso il contatto ai primordi della specie si garantiva
di essere nutrito, pulito,
la sopravvivenza, la madre protegge da predatori e
sfogare la libido.
pericoli.
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-­madre come oggetto su cui
-­motivazione primaria rispetto al nutrimento.
scaricare tensioni;; motivazione -­madre non è un oggetto, ma persona adulta più saggia e
al contatto secondaria.
forte che protegge e viene scelta come figura di
accudimento
SVILUPPO DELLA PERSONALITA'
STADI PSICOSESSUALI CONTRO PERCORSI DI SVILUPPO
PSICANALISI
SVILUPPO DELLA PERSONALITA' PER
STADI
ATTACCAMENTO
SVILUPPO DELLA PERSONALITA' PER
PERCORSI
1-­ orale: 12/18 mesi;; gratificazioni sessuali e Attraverso continua interazione tra
scaricamento dell'aggressività attraverso la organismo e ambiente
bocca, la suzione del capezzolo
2-­ anale: 18 mesi/3 anni;; gratificazioni
sessuali e scaricamento dell'aggressività
attraverso ritenzione e espulsioni delle feci
Alla nascita ognuno ha la possibilità di
intraprendere vari percorsi. Il percorso
specifico dipende dall'interazione tra
individuo e ambiente in quel momento
3-­ fallico: 3/5-­6 anni, interesse per i propri
genitali e elaborazione del Complesso di
Edipo: pensieri incestuosi per genitore
dell'altro sesso, pensieri aggressivi verso
genitore dello stesso sesso.
La personalità è sensibile all'ambiente
familiare e al tipo di cure, specialmente nei
primi anni quando il cervello è più plastico.
Anche se l'interazione è continua e permette
di cambiare percorso, è quello iniziato con le
prime esperienze che vincolerà lo sviluppo.
4-­ latenza: 6/11 anni;; pulsione sessuale si
rafforza ma non si esprime
L'equilibrio precedente si modifica
continuamente in base alle nuove
condizioni, ma non può cambiare
completamente, anzi tende a perpetuarsi
5 -­ genitale: adolescenza;; pulsioni
finalizzate a duna vita sessuale adulta
Le differenze tra gli individui sta nel come le
informazioni in entrata relative alla sicurezza
incidono e modificano aspettative a base
innata proprie della specie
Origine dei disturbi: blocco durante uno di questi stadi.
Origine dei disturbi: percorso deviant
METODO PROSPETTICO CONTRO OSSERVAZIONE PROSPETTICA
Il modello idraulico di FREUD NON VIENE RITENUTO SUSCETTIBILE DI VERIFICA. BOWLBY sottolinea invece che la sua teoria È CONTINUAMENTE AGGIUSTATA IN BASE
A RISULTATI DI VERIFICA SCIENTIFICA.
La teoria dell'attaccamento, al contrario della psicanalisi, ha bisogno e si pone basi
scientifiche grazie a continue ricerche empiriche verificabili. Usa metodi delle scienze
naturali, gli strumenti metodologiche delle scienze biologiche, e dell'etologia:osservazione
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diretta del comportamento in situazione naturale e successiva verifica in laboratorio. (come
il Baltimore Longitudinal Study della Ainsworth)
Bowlby enfatizza i limiti del metodo retrospettivo utilizzato dalla psicanalisi che rintraccia le
origini dei disturbi attraverso i racconti del paziente in età adulta. Nella sua teoria invece gli
effetti dei traumi vengono seguiti in prospettiva dal bambino all'adulto.
Gli esperimenti che usa la psicanalisi (test di Rorschach, disegno dell'albero, disegno della
famiglia) portano a valutazioni qualitative, simboliche, difficilmente verificabili della loro
validità intersoggettiva.
Gli esperimenti con metodi etologici garantiscono invece la costruzione di schemi di
codifica e categorie di analisi che permettono di capire che cosa si intende per ogni
determinata categoria, e la possibilità di determinare l'accordo tra vari osservatori (validità
intersoggettiva) e tra due momenti diversi di osservazione dello stesso ricercatore (validità
intrasoggettiva).
Capitolo 7
ATTACCAMENTO DI COPPIA
•
Bowlby aveva ipotizzato che l'attaccamento infantile fosse simile alle relazioni
sentimentali da adulti. Ma gli studi sono relativamente recenti perché era difficile
trovare nell'età adulta un motivo biologico all'attaccamento come legame che si
instaura tra un individuo più debole e uno più forte/saggio.
•
Emerge comunque che gli adulti cercano il contatto con il partner se sono sotto
stress, sono rassicurati se il partner li conforta, sono in ansia se il partner non è
accessibile, conducono una vita sociale se sanno dipoter contare sul partner. (come
i bambini per le madri).
L'ATTACCAMENTO TRA ADULTI SI FORMA IN 4 FASI:
1. CORTEGGIAMENTO : desiderio di contatto. L'interesse per l'altro è un misto tra
disponibilità all'impegno e promiscuità, cioè l'interesse non significa per forza una
scelta definitiva. Il partner che viene scelto è quello che più offre calore ed è
sensibile ai segnali dell'altro.
2. INNAMORAMENTO : relazione più intima e calda;; i partners si coccolano, si
pongono l'uno con l'altro come rifugio sicuro.
3. AMORE : diventa importante il supporto emozionale. Il solo contatto fisico non è
sufficiente per indurre eccitamento. Il partner viene associato alla riduzione
dell'arousal anche se ne è contemporaneamente chi produce lo stato di eccitamento.
Però entrambi diventano capaci l'uno per l'altro di calmare, e subentra l'ansia da
separazione. In questa fase si parla di legame di attaccamento.
4. POSTROMANTICA :si attenuano i comportamenti di attaccamento e il bisogno di
contatto fisico. L'energia mentale prima bloccata dalla preoccupazione per il partner
e per l'andamento della relazione, si libera e viene ridirezionata verso l'esterno. Il
partner si pone come base sicura da cui partire per impegnarsi con fiducia in altre
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attività. (amici, lavoro, figli). A questo punto c'è interdipendenza emozionale, un
sentimento di sicurezza e appartenenza.
DIFFERENZE TRA RELAZIONE MADRE-FIGLIO E COPPIA ADULTA.
• R E C I P R O C I T À / C O M P L E M E N TA R I E T À : n e g l i a d u l t i s i r i s c o n t r a
contemporaneamente il sistema di attaccamento e di accudimento, cioè ognuno dei
2 partner è pronto a ricoprire il ruolo di chi conforta o di chi ha bisogno. Se i ruoli
invece diventano fissi, la relazione può diventare patogena.
Nella relazione madre-­figlio invece non c'è la reciprocità ma ognuno a un ruolo che è
complementare a quello dell'altro. Se i ruoli si invertono (role-­reversing) la relazione
diventa patogena.
• ATTRAZIONE SESSUALE: il sistema sessuale è il 3° sistema che regola la
relazione tra adulti, che manca evidentemente nella relazione madre-­figlio.
L'attrazione sessuale sembra avere la funzione di garantire prossimità con individui
che possono porsi potenzialmente come figure di attaccamento e di accudimento.
FUNZIONE BIOLOGICA DELL'ATTACCAMENTO DI COPPIA.
• Da un punto di vista evoluzionistico l'attaccamento serve sia per fornire protezione
reciproca e garantire la sopravvivenza, ma soprattutto quella di tenere legati due
adulti che insieme possano diventare buoni genitori e garantire il successo
riproduttivo. L'essere umano è di una specie biparentale. Particolare causato dal
raggiungimento della posizione eretta. (canale vaginale stretto, piccoli con testa
poco sviluppata, lungo periodo di totale dipendenza e vulnerabilità. Solo la donna,
debole per il parto e allattamento non basta per allevare bene un figlio, quindi è
necessario l'investimento parentale del padre.
◦ La dipendenza totale di un bambino è di 8-­9 mesi, ma l'autonomia e
l'adattamento all'ambiente, sono assicurati dall'intelligenza che si sviluppa
completamente verso gli 11/12 anni. (Piaget: intelligenza senso-­motoria, si
adattano a ciò che vedono e percepiscono;; intelligenza preoperatoria, si
rappresentano mentalmente oggetti e persone anche se non le vedono;;
intelligenza delle operazioni concrete, operano mettendo insieme fenomeni che
vedono;; intelligenza delle operazioni formali, pensano per astrazione –
intelligenza machiavellica). ◦ Per arrivare al successo riproduttivo e quindi a far diventare autonomo e sano un
figlio, si è sviluppato l'amore che ha la funzione di mantenere unita una coppia
per lungo tempo.
EVOLUZIONE DELLA SESSUALITÀ
•
La sessualità umana si è sviluppata per favorire legami duraturi. L'assenza si segnali
visibili del periodo fecondo nella donna, fa si che l'uomo sia in qualche modo
costretto ad accoppiarsi di frequente con lei , per garantirsi una prole, nel dubbio di
quale sia il periodo giusto. Serve anche per evitare che altri uomini abbiano accesso
a lei.
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•
I rapporti sessuali non hanno solo il fine del concepimento ma l'appagamento
sessuale rilascia ossitocina che da senso di calma e di appagamento e stimola il
desiderio di mantenere il conatto fisico promuovendo lo sviluppo dell'attaccamento.
STABILITÀ O CAMBIAMENTO
•
•
•
•
•
•
•
•
In che modo i legami di attaccamento nella vita adulta sono influenzati
dall'attaccamento dell'età infantile?
In base al rapporto con la figura di attaccamento si sviluppano delle aspettative
rispetto all'altro, che vengono incorporati nei modelli operativi interni, ce poi
influenzano per tutta la vita il modo di percepire se stessi e relazionarsi con gli altri.
Vari studi hanno evidenziato una stabilità, una coerenza tra l'attaccamento
sviluppato da piccoli e quello mantenuta da grandi.
Situazioni traumatiche e di perdita prima dei 18 anni, però hanno il potere di
modificare stili sicuri in insicuri e di mantenere stili insicuri nel tempo.
Bowlby però ipotizza che le rappresentazioni mentali possono cambiare,
maggiormente nell'adolescenza, grazie al pieno sviluppo dell'intelligenza, o in base
all'influenza di nuove relazioni di attaccamento da adulti.
Una spiegazione di cambiamenti di stili di attaccamento potrebbe essere l'esistenza
di uno stile dominanti ma altri latenti che possono venir fuori in base alle esperienze.
Difficile capire se un cambiamento nello stile di attaccamento sia permanente o
momentaneo.
In un adulto il cambiamento dello stile di attaccamento può essere influenzato da
vari fattori: ◦ l'attaccamento con i genitori;; ◦ relazioni con coetanei in età adulta;; ◦ tipo di matrimonio dei genitori;; ◦ tipo di relazione di coppia attuale.
MODELLI OPERATIVI INTERNI E SCELTA DEL PARTNER.
•
•
In generale però sembra che i modelli operativi interni siano tendenzialmente stabili.
La stabilità è garantita molto dal bisogno di coerenza che fa si che ognuno si scelga
le situazioni che confermano le proprie informazioni e aspettative, anche nella scelta
del partner.
LA TENUTA DELLE RELAZIONI INFELICI • situazioni in cui una donna ambivalente/invischiata abbia una relazione con un uomo
evitante/distaccato, si protraggono nonostante siano infelici. La donna ambivalente è
molto tenace riguardo la sua relazione e non molla. L'uomo evitante conferma i suoi
modelli operativi interni secondo i quali gli altri sono sempre meno interessati alla
relazione di quanto lo sia lei e non può essere amata come vorrebbe. • L'uomo evitante evita attivamente il conflitto e non prenderà decisioni riguardo la fine
della relazione. La donna ambivalente gli conferma i modelli operativi interni per cui
è meglio non far avvicinare troppo le persone perché si mostrano ostili (la rabbia
dell'ambivalente).
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•
Attili suggerisce anche un altro motivo per la tenuta delle relazioni infelici da riportare
allo stesso meccanismo che tiene uniti un bambino maltrattato e la madre: una
relazione non soddisfacente fa sentire soli, rifiutati, minacciati, e scatta il sistema
d e l l ' a t t a c c a m e n t o c e r c a n d o c o n f o r t o i n q u e l l a p e r s o n a c h e p e r ò
contemporaneamente porta anche l'infelicità.
STRUMENTI DI MISURA DEGLI STILI SENTIMENTALI.
•
•
Principalmente i test di misurazione degli stili sentimentali sono di autovalutazione.
Le persone hanno un'idea cosciente della loro attuale relazione, che però può non
coincidere con i modelli operativi interni profondi.
C'è il questionario a scelta forzata tra tre descrizioni di Hazan e Shaver (test fatto
all'Avila);; da questo è stato poi fatto il Relationship Questionnaire (RQ) a 4
descrizioni a cui poi si da una scala di accordo/disaccordo a tutte e 4 (sempre fatto
all'Avila). Poi c'è l'ECR con 36 frasi a cui dare un accordo/disaccordo e che misura i
livelli di ansia ed evitamento. ESPRESSIONE E REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI NELLA COPPIA
•
•
•
SICURI: esprimono le loro emozioni soprattutto positive, fiducia nell'altro, sanno
gestire i sentimenti negativi. ◦ Basano la relazione su amicizia, felicità, dare e ricevere aiuto, disponibilità a
comprendere l'altro.
◦ Se la relazione finisce esprimono le emozioni di dolore ed ansia, ma questo non
diminuisce la fiducia in se stessi.
EVITANTI: hanno appreso ad evitare di richiedere aiuto. ◦ Relazioni basate sulla paura dell'intimità, gelosia nascosta. Pongono limiti al
coinvolgimento e dichiarano che non hanno bisogno dell'amore per essere felici.
◦ Se la storia finisce non sono sconvolti, a volte provano sollievo.
AMBIVALENTI: esprimono in maniera esagerata le loro emozioni. ◦ Paura di amare, di essere lasciati, idealizzano il partner, gelosia estrema, dicono
che è difficile trovare una persona che li ami.
◦ Se una storia finisce hanno alti livelli di angoscia e rabbia e si abbassa ancora
l'autostima.
TEORIA DEGLI STILI D'AMORE (LEE) .
•
Lee nella sua teoria suddivide l'amore in:
◦ eros : amore passionale
◦ ludus : amore-­gioco
◦ storge : amore amicale
◦ mania : amore possessivo
◦ pragma : amore logico
◦ agape : amore altruistico disinteressato.
• Le persone sicure vivono l'amore come un mix di eros e agape
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•
•
gli ambivalenti vivono spesso un amore come mania, o amore nevrotico,
ipercoinvolgimento
gli evitanti vivono un mix di ludus, pragma e a volte storge, detto anche amore
circospetto.
Su questa base Stenberg a creato il modello triangolare dell'amore – intimità, passione,
impegno-­ che sono correlate positivamente nei sicuri e negativamente negli insicuri.
GESTIONE DEI CONFLITTI.
•
•
•
Se in una coppia ci sono due ambivalenti/invischiati c'è difficoltà di comunicazione,
coercizione reciproca e assenza di negoziazione. La relazione è insoddisfacente.
Se uno dei due è evitante, può durare a lungo ma in modo infelice.
Se uno dei due è sicuro, può portare con la sua predisposizione ad adattarsi e
comprendere l'altro, a far cambiare un modello insicuro in sicuro. Ma dove l'insicuro
sia esagerato, un modello operativo sicuro può diventare insicuro.
CAP. 9
ATTACCAMENTO E PSICOPATOLOGIA
•
•
•
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•
•
Il disagio mentale può essere visto come l'esito di un attaccamento in condizioni
inadeguate o di paura che portano alla esclusione difensiva di tutte quelle
informazioni che provocherebbero dolore con quel tipo di accudimento.
Le psicopatologie sono quindi l'esito del funzionamento anomalo dei meccanismi di
attaccamento che se funzionali nella prima infanzia, diventano disfunzionali in età
adulta.
Specialmente esperienze di attaccamento disorganizzato, possono addirittura
compromettere a livello neurologico la regolazione dello stress, portando ad uno
stress cronico che porta disturbi mentali sia in età infantile che adulta, in quanto può
provocare danni cerebrali nelle aree della memoria e dell'apprendimento.
In età infantile un trauma ha un potenziale di danno maggiore in quanto il cervello
non è ancora abbastanza tollerante allo stress.
Non sempre lo stile di attaccamento da piccoli è legato alle patologie da grandi ma
c'è una forte relazione. L'attaccamento insicuro specie se disorganizzato può essere
considerato un agente patogeno. Può portare a vari esiti a breve o lungo termine, in
base ai modelli operativi interni utilizzati.
Attaccamento evitante si basa su strategie di inibizione delle emozioni dolorose e su
una autonomia forzata, che in caso di forte stress, potrebbe portare ad un cedimento
delle difese, facendo emergere emozioni incontrollabili di rabbia, paura, con forte
aggressività verso altri che non siano la figura di attaccamento.
I disorganizzati oscillano tra sentirsi indifesi, attaccati e quindi che devono attaccare,
sia autonomi fino ad una mancanza totale di emozioni, o così bisognosi di conforto
da spingere a provocare gli altri per avere attenzione. Questa divisione tra cognizioni
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e emozioni permette durante l'infanzia di rimanere in situazioni continuamente
pericolose senza sentire paura o dolore.
Gli ambivalenti esagerano le emozioni negative per mantenere il controllo e
l'attenzione dentro la relazione di attaccamento.
I sicuri hanno la tendenza ad essere sociali e hanno forte autostima. Se hanno
disturbi della personalità sono di tipo narcisistico (egocentrici assorbiti da se stessi)
o istrionico (mostrarsi gentile e altruista ma in realtà si è vanitoso e egoista.
Le psicopatologie sono l'interazione di vari fattori, genetici, costituzionali, ambientali,
sociali, familiari, ma un attaccamento non ottimale si pone come fattore di rischio per
un'uscita patologica.
Nelle storie di chi ha problemi mentali si riscontrano sempre cure distorte, ma non
per forza chi ha avuto cure distorte svilupperà patologie. Ci sono infatti dei fattori di
protezione che fanno si che alcuni individui si adattino bene nonostante un alto
fattore di rischio (sono resilienti, cioè capaci di superare le difficoltà) come ad es. la
presenza di altre figure significative oltre a quella di attaccamento, che aiutino a
sviluppare le capacità di distinguere la realtà da ciò che si crede. Alcuni riescono da
soli a capire la propria storia e a non farsi coinvolgere dall'attaccamento distorto.
Un attaccamento insicuro da piccoli rilevato nella strange situation è predittivo dei
tipi di problemi che i bambini potranno poi incontrare crescendo:
ambivalenti: in età scolare problemi di
Disturbi della condotta
ansia e angoscia da separazione
disturbi psicosomatici
fobie
in adolescenza Disturbi d'ansia
in età adulta
Sindromi fobiche
evitanti: in età scolare problemi di
in età adulta
Disorganizzati:in età scolare problemi di
in adolescenza e adulta
Antisociali, iperattività
scarsa capacità di interagire
aggressività
Disturbi dissociativi
Inibizione /disinibizione sociale
della condotta
antisociali, aggressivi, ostili
comportamenti bizzarri
Sintomi dissociativi
LE FOBIE
• Le fobie, (paura della scuola o di uscire di casa – agorafobia-­) non sono la paura
reale del luogo, ma il camuffamento di una paura di perdere la madre o di non poter
essere difesi, dovuti a madri che minacciano spesso di andarsene o di uccidersi o di
abbandonare il figlio. O di genitori troppo preoccupati Uscire o comunque
allontanarsi dalla amdre viene percepito come il massimo del pericolo (non ritrovarla
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al ritorno) e quindi si attiva la difesa verso posti o situazioni che potrebbero portare
ad allontanarsi dalla madre. (anche da adulti).
•
Bowlby classifica 4 tipi di situazioni famigliari apparentemente integre che però sono
situazioni potenzialmente patogene:
◦ modello A: madre o padre soffre di angoscia cronica e non fa uscire il figlio di
casa perché le faccia compagnia. Inverte il ruolo e il bimbo deve porsi come
protettore. Ogni scusa è buona per non farlo uscire (un colpo di tosse) e il figlio
viene visto come debole e bisognoso di cure (inversione di ruolo camuffata). A
volte la madre sa quello che fa, a volte è inconscio. La madre può stare vivendo
una relazione di attaccamento ambivalente con la propria madre da cui non
riesce a ricevere affetto e quindi lo cerca forzatamente nel figlio.
◦ Modello B: il bambino ha paura che qualcosa possa succedere in sua assenza a
madre o padre, e rimane a casa. Può essere dovuto alle minacce della madre di
andarsene, abbandonarlo, uccidersi o ammalarsi se lui non fa quello che lei dice.
Anche aver assistito alla morte o malattia di un parente può far scatenare la
paura che si ammali anche il genitore. Tentare di nascondere una malattia, può
far nascere queste paure nel bambino.
◦ Modello C: il bambino a paura che possa succedergli qualcosa di male se si
allontana da casa, e quindi non esce. Anche qui all'origine ci sono minacce più o
meno velate da parte dei genitori, di volersi liberare di lui, dovuti al più dall'aver
subito a loro volta minacce di abbandono o perdite.
◦ Modello D: la madre (a volte il padre) teme che qualcosa possa succedere al
figlio quando è fuori e quindi lo tiene a casa. Alla base ci possono essere traumi
recenti come l'aver perso un altro figlio che rende i genitori particolarmente
apprensivi.
•
Dall'esame di questi modelli è chiara la trasmissione intergenerazionale
dell'attaccamento da un genitore che è il prodotto di un attaccamento infelice e che è
più vittima che colpevole del ridirigere la sua rabbia e paura sul figlio che a sua volta
si sentirà:
◦ continuamente frustrato tra il bisogno di esplorare e di mantenere i legami sicuri
◦ non libero di esprimere la propria rabbia o paura, pena il sentirsi in colpa
◦ continuamente minacciato di essere abbandonato
◦ spinto ad escludere i veri motivi della paura di uscire di casa.
DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITà
•
•
questo disturbo viene associato principalmente all'attaccamento disorganizzato
presenta una forte incongruenza tra quello che si prova a livello emotivo e ciò che si
esprime, difficoltà nel regolare le emozioni.
Un attaccamento disorganizzato porta sia a provare una forte ansia per la loro
relazione, come i preoccupati/invischiati, ma come i distanzianti, mostrano
contemporaneamente una distanza e autonomia “costruita” per non provocare nella
figura amata, risposte che farebbero male.
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•
•
•
•
Questi conflitti interni fanno si che i disorganizzati inizino una relazione esprimendo
in modo forte e coinvolto il loro bisogno di conforto ma che poi capiscano che questo
crea una forte ansia ed iniziano ad essere ostili e attaccare, per far si che
l'allontanamento della figura amata che loro si aspettano sia da attribuire al loro
essere cattivi e non ad una reale mancanza di amore del genitore prima e del
partner poi.
Tagliare fuori le emozioni che potrebbero provocare ulteriori danni se espresse, fa si
che si possa perdere il contatto con i propri sentimenti ed avere una uscita
patologica.
Inoltre esperienze precoci devastanti possono provocare danni o alterazioni nelle
strutture e nel funzionamento del cervello.
Come le strategie di cut-­off utilizzate da piccoli, da adulti si può arrivare a
comportamenti patogeni come gli stati di trance, le abbuffate compulsive o il
controllo del proprio corpo tramite digiuno forzato, abusi di droga, comportamenti
autolesionisti, come esito di processi cognitivi di elaborazione delle informazioni,
distorti a causa di modelli operativi interni simultanei ma incompatibili.
PSICOPATOLOGIE DI ADOLESCENTI E ADULTI IN BASE AL TIPO DI
ATTACCAMENTO
Ambivalenti/preoccupati/invischiati
Ansia, fobie, depressione, disturbi alimentari
evitanti/distanzianti/distaccati
Narcisistici, antisociali, anoressia, paranoie
disorganizzati/non risolti/timorosi
Bulimia, disturbo borderline, abuso di
sostanze, ansia, autolesionismo
CAP. 10
TERAPIA, INTERVENTO
•
•
•
•
•
•
In base agli studi fatti, Bowlby afferma che se i disturbi della condotta e della mente
sono l'esito di distorsioni interpretative inconsapevoli, innescate dai modelli operativi
interni, è compito del terapeuta lavorare su queste distorsioni così da far acquisire al
paziente una consapevolezza di come funziona la sua mente e far si che riveda i sui
schemi.
Queste distorsioni sulle capacità cognitive, diventano rigide nel tempo, per ciò la
terapia è lunga e deve essere affrontata con costanza.
Certi modi di pensare e di agire diventano automatici e sfuggono quindi
all'elaborazione conscia.
Il ruolo del terapeuta è attivo.
I 5 COMPITI DEL TERAPEUTA – TERAPIA INDIVIDUALE:
1. porsi come base sicura, offrendo disponibilità emotiva, sostegno, conforto.
2. Incoraggiare il paziente a prendere in considerazioni i modi in cui entra in
relazione con gli altri, le situazioni attuali che vive, come si sente nel viverle,
come contribuisce a crearle.
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3. Spingere il paziente a esaminare la relazione che sta costruendo con il
terapueta, verso il quale ha delle aspettative e comportamenti maturati in base al
tipo di attaccamento avuto.
4. Incoraggiare il paziente a prendere coscienza di come il modo in cui percepisce il
mondo è l'esito delle esperienze passate. Si arriverà quindi alla comprensione di
ciò che è successo e alla compassione per il modo in cui i genitori si sono
comportati con lui a causa dei modi in cui loro erano stati trattati a loro volta da
piccoli. Per arrivare ad una riconciliazione con le figure di attaccamento.
5. Far prendere coscienza del fatto che le rappresentazioni mentali che lui ha di se
stesso e degli altri lo guidano senza ce se ne renda conto e di come siano
diventate disfunzionali nel presente anche se nel passato avevano un senso.
TERAPIA FAMILIARE: • primo obiettivo sarà fare in modo che ogni componente trovi una base sicura
all'interno della famiglia.
• Far capire perché ognuno non riesce a essere di conforto all'altro, a causa dell'errata
attribuzione di ruolo, o per avere false aspettative sull'altro, o perché si indirizzano i
comportamenti sulle persone sbagliate.
• Quindi al genitore farà si che prenda consapevolezza dei sensi di colpa che
sviluppano inconsapevolmente nel figlio se non si comporta come lui/lei vorrebbe.
• Il terapeuta sarà base sicura per ogni membro del gruppo e ognuno lo sarà verso i
familiari.
• Importante è dare la possibilità ai genitori di raccontare la loro storia davanti ai
familiari che possono capire come i comportamenti sbagliati della persona siano
dovuti a comportamento inadeguati delle sue figure di attaccamento.
•
• Il cambiamento degli schemi mentali è visto come l'elaborazione di un lutto. Per
Bowlby infatti carenza e distorsione di cure materne sono vissute come una vera e
propria perdita.
• Bisogna quindi dare la possibilità al paziente di elaborare, interpretare e accettare la
perdita.
•
• La tecnica proposta si basa su quella del counseling introdotta da Raphael negli anni
'70 che aiutava le vedove inconsolabili ad elaborare il lutto, facendo rivivere e
raccontare gli episodi del passato in modo che non si arrivasse ad una
idealizzazione della persona morta ma ad esprimere le emozioni che così non
diventano croniche e a dare un idea reale del rapporto vissuto.
• Ugualmente il paziente in terapia deve parlare, raccontare le vicende dolorose
passate in modo da ricordare episodi ed emozioni di rifiuto vissute, in modo da
arrivare ad una visione realistica del genitore e non più idealizzata, e a capire i limiti
dei suoi comportamenti dovuti a sua volta a mancanza di amore vissuta, e che il
passato non è modificabile e che capendo e provando quindi compassione per il
genitore si arrivi al perdono e magari alla riconciliazione.
•
• Per modificare la rappresentazione del sé e degli altri, una volta realizzato il loro
perché nel passato, si ha bisogno di una base sicura, cioè di esperienze continue
diverse da quelle che ci si aspetta, da parte di qualcuno affidabile , in modo da
innescare processi di rielaborazione delle esperienze passate.
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Una nuova relazione di attaccamento sicura fa si che si inizino ad utilizzare tutte le
capacità cognitive (percezione, attenzione, linguaggio, memoria) che prima erano
bloccate.
Il terapeuta è colui che deve porsi come base sicura costante e continua.
Importante è far si che il terapeuta non inneschi a sua volta i suoi modelli operativi
interni distorti quando si pone verso il paziente, e capire che gli atteggiamenti che ha
il paziente (i distanzianti lo tratteranno con disprezzo e sfiducia, gli ambivalenti
cercando attenzioni sempre più pressanti) non devono coinvolgerlo e porsi
comunque come sicuro senza sentirsi messo in discussione.
Sono chiamati tranfer (paziente verso terapeuta) e controtransfer (terapeuta verso
paziente) questo utilizzare i propri modelli operativi verso persone neutre come
possono essere appunto un paziente o un terapeuta, trattandoli come fossero la
propria madre o padre.
I pazienti distaccati devono essere spinti ad accettare come legittimi i loro bisogni di
amore e conforto.
I pazienti ambivalenti saranno al contrario spinti a capire che buona parte delle
reazioni che subiscono da parte degli altri sono causate da loro stessi che non
regolano le proprie emozioni. Il momento in cui da piccoli il cervello è più plastico e pronto a recepire e adattarsi
all'ambiente, è il momento dell'imprinting.
Per far si che strutture mentali rigide cambino, c'è bisogno che si ritorni ad una fase
simile a quella dell'imprinting per far si che il cervello sia più elastico e pronto al
cambiamento. Questo si può ottenere con una dose di stress, con una situazione
stressogena come può essere quella della seduta terapeutica, che, al contrario dello
stress cronico che devasta il cervello, lo rende invece più ricettivo.
Se il paziente è un bambino si punterà a far sviluppare sensibilità e responsività al
genitore, in quanto i comportamenti del bambino sono principalmente risposte al tipo
di caregiving che sperimenta.
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ATTACCAMENTO E COSTRUZIONE EVOLUZIONISTICA DELLA