IL MANGIARBENE
“GUIDA AL CONSUMO DEI MOLLUSCHI MARINI”
COZZE & VONGOLE
Sommario
pag.
Presentazione
4
Introduzione
5
I molluschi bivalvi: generalità
6
Pericoli sanitari
8
Caratteristiche e valori nutrizionali
11
Allevamento, raccolta, centro di depurazione e trasporto
14
Controlli veterinari
19
Attività di controllo Azienda Ulss 14 - Chioggia
25
Attività di controllo Azienda Ulss 6 - Vicenza
27
Controllo del prodotto, confezione e cartellini
28
Consigli per il consumatore
32
Ricette dello Chef
35
Danilo Baratto
36
Amedeo Sandri
44
Gianluca Tomasi
48
Ivo Zorzo
52
3
IL MANGIARBENE
“GUIDA AL CONSUMO DEI MOLLUSCHI MARINI”
COZZE & VONGOLE
PRESENTAZIONE
Fino a poco più di un decennio addietro, il consumo di vongole e
mitili (o cozze), nell’entroterra veneto, era limitato principalmente ad
esclusivi ristoranti di pesce. I supermercati nemmeno prendevano in
considerazione la possibilità di inserire nel punto vendita uno spazio
per i prodotti ittici, le pescherie si contavano sulle dita di una mano e
gli spacci per la vendita ambulante di pesce quasi non si conoscevano.
Poi le cose sono cambiate in modo radicale. Ora, quasi ogni supermercato
possiede il proprio “punto pesce”, le pescherie si sono moltiplicate e il
commercio ambulante si è sviluppato, inoltre sono aumentati in maniera
sostanziale i locali (ristoranti, trattorie, pizzerie…) che nei propri menù
prevedono la somministrazione di pesce e molluschi.
Il consumo di prodotti della pesca è entrato nelle consuetudini delle
nostre tavole e, di conseguenza, è aumentata la responsabilità da parte
del personale addetto ai controlli alimentari delle Aziende Ulss, al fine di
garantire al consumatore un prodotto sicuro.
Sono pertanto incrementati i controlli nei punti vendita, ristoranti,
allevamenti, mercati, impianti di depurazione e mezzi di trasporto, ma
abbiamo ritenuto non del tutto esaustivo il nostro lavoro, senza aver
prima fornito un’adeguata serie di informazioni al consumatore.
I prodotti ittici che prendiamo in considerazione nel presente lavoro
sono i molluschi eduli lamellibranchi e, in particolar modo, le vongole e
le cozze, i più consumati, ma in un prossimo futuro è nostra intenzione
rivolgere l’attenzione anche ad altri prodotti della pesca.
4
INTRODUZIONE
I molluschi costituiscono il prodotto della pesca più consumato nel
nostro paese, tuttavia il loro utilizzo può rappresentare un pericolo
per la salute del consumatore a causa della possibile presenza di
microrganismi patogeni, o di loro metaboliti, e di biotossine di origine
algale, che possono causare tossinfezioni alimentari.
Nella Comunità Europea, la preponderanza dell’acquacoltura si rivolge
alla produzione di molluschi e incide per circa il 54%. In particolare,
in Italia si allevano principalmente vongole, tartufi (zona di Marano
lagunare), cozze del tipo Mytilus galloprovincialis (Veneto, Emilia
Romagna, Sardegna e Puglia) e pure ostriche concave nelle zone
lagunari; in Spagna le cozze atlantiche e in Francia le ostriche. Fra questi,
i molluschi che con maggiore frequenza sono presenti nella nostra dieta
sono le vongole e le cozze o mitili.
Il più grave rischio di contaminazione dei molluschi dipende dalla
qualità delle acque. Nel nostro caso, trattandosi di filtratori, i molluschi
si cibano di particelle sospese in acqua, pertanto dove non esiste un
idoneo trattamento delle acque reflue il rischio di contaminazione
microbica è alto, ma anche in zone con corrette pratiche igieniche il
pericolo è presente, pur se in misura decisamente inferiore.
Scopo del presente lavoro è di fornire al consumatore un quadro
d’insieme su produzione e commercializzazione dei molluschi, sui
controlli sanitari che gli operatori del settore e delle Aziende Sanitarie
Locali eseguono continuativamente, sia sul prodotto, sia sulle acque di
produzione durante l’allevamento, nonché su commercializzazione e
corretto utilizzo da parte della cittadinanza al momento dell’acquisto,
fino al consumo del prodotto.
Proporremo, infine, una serie di ricette “sicure” e appetitose, suggerite
da famosi chef che operano sul nostro territorio.
5
I MOLLUSCHI BIVALVI: GENERALITA’
I bivalvi sono molluschi caratterizzati da una conchiglia costituita da
due valve articolate dorsalmente con un sistema a cerniera, ripiegate
ad astuccio e collegate saldamente da una struttura muscolo-elastica, i
muscoli adduttori, con funzione di proteggere il corpo racchiudendolo
completamente.
L’acqua marina fornisce il carbonato di calcio (CaCO3) di cui è
prevalentemente composta la conchiglia. La respirazione e la
nutrizione avvengono tramite aspirazione attraverso un sifone inalante
ed uno esalante. Le branchie, con funzione respiratoria, servono anche
per trattenere il cibo, captato attraverso il sifone inalante, costituito
soprattutto da alghe unicellulari ed altri microrganismi marini. Il cibo
viene quindi sospinto fino ai palpi labiali e da lì verso lo stomaco che è
circondato da una ghiandola digestiva.
1
4
2
3
4
4
3
3
1
2
2
4
Tapes semidecussatus
(vongola verace)
Mytilus galloprovincialis
(cozza)
1 Mantello
1 Piede
2 Sifone
2 Branchie
3 Branchie
3 Palpi labiali
4 Muscoli adduttori
4 Muscoli adduttori
6
Vongola verace o Tapes philippinarum Tapes semidecussatus
Il dettaglio più significativo è dato dalla superficie della conchiglia, da
cui deriva il nome della specie nostrana: in latino “decussatus” significa
incrociato e fa riferimento ai rilievi concentrici e radiali della superficie
esterna che si intrecciano sulla superficie della conchiglia.
Nei primi anni 80, la bassa resa della pesca sui banchi naturali di
vongole autoctone ha spinto gli operatori del settore a prendere in
considerazione una nuova specie, già introdotta e allevata con buoni
risultati in altre nazioni europee. Pionieri in questo furono i tecnici del
Co.S.P.A.V (Consorzio per lo sviluppo della pesca e dell’acquacoltura nel
Veneto) che nel marzo del 1983 importarono da uno schiuditoio inglese 3
kg di seme costituito da 200.000 esemplari di 3 mm di lunghezza di Tapes
philippinarum nella laguna di Venezia.
Le buone capacità di adattamento della specie, l’elevata resistenza
alle malattie e alle variazioni di salinità, l’accrescimento rapido e l’alta
capacità riproduttiva favorirono una veloce diffusione in aree costiere
non soggette a semina volontaria, sino a registrarne la presenza in tutto il
nord Adriatico fino a Cattolica e Fano.
La vongola predilige terreni di tipo sabbioso-fangoso soffice o sabbiososiltoso (il silt è un sedimento sciolto, granulare) perché facilitano
l’infossamento del mollusco.
La crescita della vongola è massima durante il periodo primaverile e
autunnale e rallenta sensibilmente durante il periodo invernale ed estivo.
Cozza o Mytilus galloprovincialis - Mytilus edulis
La conchiglia di questo mollusco, denominato anche cozza, si presenta
di colore nero o nero tendente al violaceo con rilievi concentrici e
radiali che ne indicano l’accrescimento. Come nel caso della vongola, i
muscoli adduttori saldano tra loro le due valve della conchiglia. Il Mytilus
galloprovincialis è la cozza comune dei nostri mari, mentre il Mytilus
edulis proviene dalle coste atlantiche.
La crescita della cozza è massima durante il periodo primaverile.
7
PERICOLI SANITARI
Biologici
Salmonella
In passato, le malattie contratte dal consumo di bivalvi più diffuse in
Europa erano la febbre tifoidea e paratifoide causate da Salmonella
typhi e S. paratyphi, oggi molto rare grazie alle migliorate condizioni
igieniche. Permangono invece segnalazioni, peraltro sporadiche, di
positività per salmonelle non tifoidee, come la Salmonella enteritidis e
la S. tiphymurium che rientrano tra i sierotipi più patogeni.
Le salmonelle sono segno di contaminazione fecale umana o animale
delle acque.
Sintomi: nausea, vomito, diarrea, febbre, prostrazione.
Poiché i molluschi bivalvi a volte sono consumati anche crudi, la
presenza di questo patogeno deve essere assolutamente evitata, così
come previsto dal Reg. 2073/2005: assenza di salmonelle in 25 g in 5
unità campionarie.
Escherichia coli
E’ un batterio che costituisce la normale flora enterica degli animali a
sangue caldo, uomo compreso, e svolge un’azione regolatrice delle
funzioni intestinali. Alcuni ceppi possiedono delle caratteristiche di
virulenza che li rendono patogeni (ceppi enterotossici/enteroemorragici),
ma le segnalazioni di questi ceppi in ambiente acqueo sono molto
scarse.
Vibrio parahaemolyticus
Fa parte della microflora autoctona delle acque marine costiere e
per questo i prodotti ittici sono i maggiori responsabili dei casi di
tossinfezione. Non è presente in acque con temperatura inferiore a 10°C.
I normali processi impiegati per la depurazione dei bivalvi non sono
efficaci. Una cottura dei cibi a 70°C per 15 minuti (temperatura misurata
al cuore del prodotto) assicura l’inattivazione del germe.
Sintomi: gastroenterite (debolezza, mal di testa, diarrea anche con
sangue, vomito, crampi addominali).
8
Epatite A
Ha maggiore incidenza nei paesi in via di sviluppo, dove il trattamento dei
reflui urbani spesso non è adeguato. In Italia l’incidenza è relativamente
bassa, non superando i 10-15 casi ogni 100.000 abitanti/anno.
Va però considerato che spesso l’infezione è asintomatica e si stima che
oltre il 90% della popolazione italiana con età superiore a 60 anni abbia
anticorpi di classe IgG anti HAV. Soprattutto nel sud Italia sono segnalati
casi per consumo di mitili crudi.
Sintomi: nella prima infanzia l’epatite A è spesso asintomatica, nell’adulto
la sintomatologia è quasi sempre presente. Anoressia, nausea, astenia,
indisposizione generale.
Norovirus
Virus enterici. Soprattutto nel periodo invernale (sindrome invernale
da vomito). Può essere considerato il principale agente di malattia
gastroenterica infettiva virale nei paesi sviluppati in grado di causare
epidemie in bambini ed anziani, soprattutto in strutture di degenza o
comunità.
Sintomi: gastroenterite con vomito, diarrea, crampi addominali, cefalea,
mialgia.
Chimici
Piombo
I molluschi bivalvi tendono a concentrare maggiormente questo
metallo.
Caratterizzato da una forte affinità per i componenti tissutali, la sua
tossicità si esplica nell’uomo sotto due forme:
Avvelenamento acuto, in cui prevalgono disturbi a carico del sistema
nervoso e dell’apparato gastro-enterico;
Avvelenamento cronico, detto anche “saturnismo”, con disturbi
dell’apparato scheletrico ed alterazione della crasi ematica (rapporto
tra i componenti del sangue), con anemia dovuta ad interferenza del
piombo sugli enzimi implicati nella sintesi dell’eme ed emolisi per
danno diretto sugli eritrociti.
9
Cadmio
Il cadmio non è presente nell’organismo umano alla nascita, ma vi si
accumula nel tempo fino a raggiungere la concentrazione massima
verso il 50° anno di età (20-30 mg per individuo). La sua preoccupante
tossicità tocca, seguendo la via di assunzione alimentare, i reni e il fegato
in conseguenza della sua forte affinità per i componenti tissutali.
Sintomi: le manifestazioni più note attribuite al cadmio sono costituite
da proteinuria (eliminazione di proteine con le urine), aminoaciduria,
glicosuria e diminuzione del riassorbimento tubulare dei fosfati, oltre ad
alterazioni epatiche, lesioni dell’apparato riproduttivo maschile e danni
a carico dell’embrione e del feto.
Mercurio
Sintomi: l’esposizione acuta produce manifestazioni neurologiche quali
tremori ed ipereccitabilità, mentre l’intossicazione cronica si manifesta
con segni a carico del sistema nervoso centrale (neurologici e psichiatrici)
accompagnati da stomatite e gengivite.
Biotossine algali
Il rischio di intossicazione da biotossine algali è principalmente legato
al consumo di molluschi bivalvi filtratori (soprattutto i mitili) che
possono accumulare tali sostanze a seguito del proliferare nell’acqua
di particolari generi di alghe unicellulari tossiche (dinoflagellati e
diatomee). Le vongole in generale non rappresentano un rischio per
il consumatore in quanto essendo dei molluschi fossori (che scavano,
attaccati al substrato) difficilmente hanno la possibilità di filtrare le
alghe tossiche. Attualmente tale problema sta assumendo dimensioni
preoccupanti nel settore della miticoltura per l’aumento di numero delle
alghe tossiche, dovuto da un lato all’eutrofizzazione delle aree marine
costiere e dall’altro alla progressiva diffusione di fitoplancton in nuove
aree geografiche, attraverso ad esempio l’acqua di zavorra trasportata
dalle navi da carico. Tale fenomeno è pertanto in continua evoluzione.
Possono essere idro o liposolubili.
10
CARATTERISTICHE E VALORI NUTRIZIONALI
Per caratteristiche nutrizionali i molluschi bivalvi sono paragonabili a
carni e pesce e nel caso di alcuni minerali sono addirittura superiori.
Possiedono quindi un elevato valore nutrizionale, contenendo proteine
nobili, buone percentuali di minerali quali fosforo, ferro, zinco, selenio
e potassio, vitamine, in particolare la B12, grassi polinsaturi a lunga
catena, vale a dire gli omega 3, utili nel ridurre il rischio di malattie
infiammatorie e degenerative.
Il contenuto in proteine è simile a quello delle uova, mentre il ferro
nelle cozze è tre volte superiore a quello della carne. Nella cozza vi
è abbondanza di selenio, del quale è ricca pure la vongola, minerale
importante come antiossidante e per favorire crescita e fertilità.
Buona nella vongola e ancor più nella cozza la quantità di zinco,
importante per la crescita e per il sistema immunitario. Le vongole
sono ricche di vitamina A, la cui carenza può incidere negativamente
sulla crescita e causare deformazioni ossee, degli organi riproduttivi e
visivi. Nella vongola si segnala l’assenza di vitamina C la quale, tuttavia,
può essere compensata con qualche goccia di limone al momento del
consumo.
Nei casi di ipertensione arteriosa, è bene non eccedere nel consumo dei
molluschi bivalvi.
11
COZZE
Valori nutrizionali e composizione (Per 100 grammi)
Calorie
kcal
86
Vitamina A, RAE
mcg_RAE 48
Calorie
kj
360
Tiamina (Vit. B1)
mg
0.16
Grassi
g
2.24
Riboflavina (Vit. B2)
mg
0.21
Carboidrati
g
3.69
Niacina (Vit. B3)
mg
1.6
Proteine
g
11.9
Acido Pantotenico (Vit.B5) mg
0.5
Acqua
g
80.58
Piridossina (Vit. B6)
mg
0.05
Ceneri
g
1.59
Folato alimentare
mcg
42
Calcio
mg
26
Folato, DFE
mcg_DFE 42
Sodio
mg
286
Folati, totali
mcg
42
Fosforo
mg
197
Cobalamina (Vit. B12)
mcg
12
Potassio
mg
320
Acido ascorbico (Vit. C)
mg
8
Ferro
mg
3.95
Alpha-tocoferolo (Vit. E)
mg
0.55
Magnesio
mg
34
Fillochinone (Vit. K)
mcg
0.1
Zinco
mg
1.6
Colina totale (Vit. J)
mg
65
Rame
mg
0.094
Colesterolo
mg
28
Manganese
mg
3.4
Acidi Grassi Monoinsaturi g
0.507
Selenio
mcg
44.8
Acidi Grassi Polinsaturi
g
0.606
Retinolo (Vit. A)
mcg
48
Acidi Grassi Saturi
g
0.425
Vitamina A, IU
IU
160
12
VONGOLE
Valori nutrizionali e composizione (Per 100 grammi)
Calorie
kcal
86
Tiamina (Vit. B1)
mg
0.015
Calorie
kj
360
Riboflavina (Vit. B2)
mg
0.04
Grassi
g
0.96
Niacina (Vit. B3)
mg
0.35
Carboidrati
g
3.57
Acido Pantotenico (Vit. B5) mg
Proteine
g
14.67
Piridossina (Vit. B6)
mg
0.01
Acqua
g
78.98
Folato alimentare
mcg
5
Amido
g
1.4
Folato DFE
mcg_DFE 5
Ceneri
g
1.82
Folati totali
mcg
5
Calcio
mg
39
Cobalamina (Vit. B12)
mcg
11.28
Sodio
mg
601
Colecalcifenolo (Vit. D)
IU
1
Fosforo
mg
198
Alpha-tocoferolo (Vit. E)
mg
0.68
Potassio
mg
46
Fillochinone (Vit. K)
mcg
0.2
Ferro
mg
1.62
Colina totale (Vit. J)
mg
65
Magnesio
mg
19
Tocoferolo beta
mg
0.02
Zinco
mg
0.51
Tocoferolo gamma
mg
0.89
Rame
mg
0.053
Tocoferolo delta
mg
0.38
Manganese
mg
0.085
Acidi grassi monoinsaturi
g
0.12
Selenio
mcg
30.6
Acidi grassi polinsaturi
g
0.192
Retinolo (Vit. A)
mcg
90
Acidi grassi saturi
g
0.187
Vitamina A, IU
IU
300
Colesterolo
mg
30
Vitamina A, RAE
mcg_RAE
90
13
0.148
ALLEVAMENTO, RACCOLTA, CENTRO DI
DEPURAZIONE e TRASPORTO
Allevamento della vongola verace (Tapes philippinarum)
La vongola verace (Tapes philippinarum), di origine asiatica, fu
introdotta in Europa nel 1970. Prima della sua introduzione, si produceva
esclusivamente la vongola verace autoctona (Tapes decussatus) che,
tuttavia, non era allevata, bensì pescata.
L’allevamento della Tapes philippinarum prevede 4 fasi: riproduzione,
allevamento delle larve, preingrasso e ingrasso.
Nella prima fase sono scelti i riproduttori, immessi in una vasca e
alimentati con fitoplancton per un mese e mezzo o due, quando avviene
la riproduzione, grazie ad una escursione termica di 10°C che stimola
l’emissione dei gameti i quali vengono fecondati con lo sperma.
Durante la fase successiva, che dura una ventina di giorni, le uova
fecondate rilasciano le larve che, dopo i periodi di pre-ingrasso (6-8
settimane) e ingrasso, sono pronte per la semina in mare.
La primavera, quando la temperatura dell’acqua si attesta sopra ai 14°C,
è il periodo migliore per la semina, che tuttavia può avvenire anche nei
mesi successivi, fino a settembre. Dopo poco più di un anno per la taglia
media e un anno e mezzo o due per la grossa, le vongole sono pronte
per la raccolta.
Allevamento della cozza atlantica (Mitylus edulis) e della cozza
nostrana (Mitylus galloprovincialis)
Nel nostro paese, l’allevamento della cozza inizia negli anni 60. Al
fondo marino viene ancorata una fune parallela al fondale, sospesa
mediante boe galleggianti, alla quale sono appese delle “calze o reste”
che contengono i mitili. Ogni 3-4 mesi sono sostituite e i molluschi divisi
per taglia. Dopo 9-12 mesi i mitili raggiungono la taglia commerciale. Le
cozze si riproducono in primavera.
Raggiunta la taglia desiderata, avviene la raccolta dei molluschi tramite
draghe idrauliche o turbo soffianti, rastrelli e attrezzi da traino.
14
Raccolta dei molluschi
Durante questa fase e le successive, gli operatori del settore devono
porre grande attenzione per evitare danni alle conchiglie e ai tessuti,
eliminando ogni rischio di contaminazione dei molluschi.
In particolare, i molluschi non devono essere sottoposti ad eccessivi
sbalzi di temperatura. Durante le fasi di raccolta, selezionatura, cernita
e trasporto a bordo dell’imbarcazione deve essere mantenuta, per
quanto possibile, una temperatura prossima a quella dell’acqua dove
i molluschi sono stati raccolti. Non devono essere posti a contatto col
ghiaccio. Il rispetto della catena del freddo risulta fondamentale da un
lato per impedire o quantomeno rallentare la moltiplicazione microbica
e dall’altro per prolungare la vita commerciale del prodotto.
15
L’attuale normativa non fissa un limite ben definito delle temperature
da rispettare, anche se dai dati scientifici disponibili emerge che la
temperatura ideale per la conservazione dei molluschi bivalvi si attesta
intorno ai 6°C e comunque mai superiore ai 10°C.
Appena raccolti, i molluschi sono portati allo stabilimento per i successivi
passaggi.
Le zone di raccolta sono classificate in A, B e C.
I molluschi raccolti in zone di classe A (con meno di 230 Escherichia
coli per 100 grammi di carne e liquido intravalvare) possono andare
direttamente al consumo umano, passando per un centro di spedizione.
Nel caso di zone classe B (con meno di 4.600 E. coli) il prodotto deve
essere destinato ad un centro di depurazione per il trattamento.
Infine, nel caso di classe C (con meno di 46.000 E. coli) i molluschi devono
essere stabulati per almeno due mesi.
Allo stato attuale nella Regione Veneto gli ambiti lagunari destinati
alla produzione e raccolta di vongole rientrano tutti nella tipologia
“B”, fatta eccezione per alcuni ambiti non classificati, perché il livello di
contaminazione risulta elevato. Non esistono ambiti classificati come
zona “C”. Pertanto il prodotto proveniente dalle aree di raccolta deve
essere destinato a un centro di depurazione.
Gli ambiti classificati per la raccolta di vongole sono soggetti
costantemente a monitoraggio da parte del Servizio Veterinario delle
Aziende ULSS territorialmente competenti con l’obiettivo di verificare
la persistenza dei requisiti sanitari. La frequenza e la distribuzione
del campionamento viene fatta in relazione ai pericoli e a un’attenta
valutazione dei rischi in maniera da avere costantemente sotto controllo
la situazione sanitaria.
I Centri di depurazione molluschi (C.D.M.)
Prima della depurazione, i molluschi bivalvi vivi devono essere liberati,
con acqua pulita, dal fango e dai detriti accumulati.
I Centri di Depurazione possono essere a circuito aperto o chiuso.
Quelli a circuito aperto, detti anche tradizionali, sono alimentati con
16
acqua di mare pulita, filtrata e trattata con sostanze disinfettanti.
Di norma viene utilizzato il biossido di cloro. Il ricambio dell’acqua è
continuo e la quantità in eccesso viene eliminata con scarico a mare. Il
valore pH dell’acqua ottimale è compreso tra 8 e 8,4.
Questo sistema di depurazione che utilizza acqua di mare e/o lagunare
ha indubbi vantaggi in quanto il mollusco si trova nelle stesse condizioni
di vita naturale e mantiene inalterata la sua attività filtratoria.
Gli impianti con bins a circuito chiuso sono costituiti da particolari
cassoni in plastica sovrapposti (colonne di 3 bins max.) dove l’acqua
viene fatta circolare a 5 metri cubi/ora e con temperatura compresa
fra 11 e 20°C. In questa maniera viene ottimizzata l’attività filtrante
del mollusco. L’acqua viene filtrata su letti di sabbia, su filtri a carboni
attivi e su filtri biologici per abbattere i livelli ammoniacali e ridurre il
carico di nitriti. L’effetto battericida viene esercitato dall’ozono che ha
anche una potente azione ossidante sul materiale organico. Completa
l’azione battericida l’uso di lampade a raggi UV. La temperatura ottimale
per l’attività biologica delle vongole è compresa tra 11 e 20°C. A
questa temperatura è massima l’attività filtrante e di depurazione del
mollusco. Negli impianti con bins si cerca di creare condizioni ottimali
di temperatura con scambiatori di calore che riscaldano o raffreddano
l’acqua a seconda dei casi. E’ fondamentale però agire in maniera
graduale per evitare uno shock termico al mollusco che produrrebbe un
rallentamento dell’attività filtratoria.
I Centri di depurazione molluschi (C.D.M.) con bins
17
Etichettatura dei molluschi e confezionamento
Sulle confezioni dei molluschi devono apparire etichette impermeabili
che riportano i seguenti dati:
marchio di identificazione
denominazione comune e denominazione scientifica del bivalve
data di imballaggio, con indicazione almeno del giorno e del mese
termine minimo di conservazione (TMC) completato
dall’indicazione del periodo in cui il prodotto può essere
conservato presso il consumatore. Il TMC indica “da consumarsi
preferibilmente entro”; in deroga alla direttiva 2000/13/CE, il
TMC può essere sostituito dalla menzione “Questi animali
devono essere vivi al momento dell’acquisto”.
Oltre alle confezioni tradizionali in reti di plastica e alla cassette di
legno per le ostriche, i molluschi bivalvi possono essere confezionati
sottovuoto e in atmosfera protetta, metodi che garantiscono una buona
sopravvivenza del prodotto.
Etichetta (parte anteriore)
Etichetta (parte posteriore)
Trasporto
Al fine di garantire le migliori condizioni di sopravvivenza e di sicurezza igienicosanitaria, gli operatori del settore alimentare devono conservare e trasportare
i molluschi ad una temperatura idonea al mantenimento della vitalità. La
temperatura ottimale per la conservazione dei molluschi bivalvi è compresa
fra i 6 e gli 8°C, senza mai scendere al di sotto dei 4°C. Il limite di criticità è la
permanenza dei molluschi per più di 4 ore a temperatura superiore a 10°C.
18
CONTROLLI VETERINARI
La produzione ufficiale di vongole veraci in Laguna Sud e Centrale di
Venezia si è attestata, al 30/09/2011, sui Kg.1.732.810 così ripartita:
Tabella n. 1
LIBERA RACCOLTA
ALLEVAMENTO
TOTALE
kg 631.500
kg 1.091.510
kg 1.732.810
Grafico n. 1
La produzione ufficiale di mitili in laguna è stata di Kg 111.169 così
ripartita:
Tabella n. 2
LIBERA RACCOLTA
ALLEVAMENTO
kg
kg
0
136.495
Nel corso del secondo semestre dell’anno 2011 sono stati regolarizzati
altri quattro allevamenti di mitili in laguna sud portando la superficie
destinata a questa molluschicoltura a circa 35.000 mq suddivisa in
pergolati in legno tipici dell’ambiente lagunare.
19
Grafico n. 2
Da parte del Servizio Veterinario sono stati effettuati nel corso dell’anno
2011 controlli periodici con l’obiettivo di valutare lo stato sanitario dei
molluschi allevati e delle acque lagunari, identificare eventuali mortalità
anomale e possibili fonti di inquinamento, nonché controllare la corretta
compilazione dei documenti di trasporto lotti di molluschi bivalvi vivi e
del registro di carico/scarico lotti di molluschi bivalvi vivi al fine della
reimmersione.
Programma di campionamento
Nelle singole aree di produzione è stato istituito un programma di
campionamento in attuazione ai Regolamenti CE n. 854/2004. Allegato
II, 852/2004 art.41 , DGRV n. 2432 e DGRV 870/2011 che prevedono un
“Monitoraggio per Ambito” (vedi tabella n.3), in particolare:
valutando le fonti di inquinamento di origine umana o animale;
valutando i quantitativi di inquinanti organici emessi nei
diversi periodi dell’anno in funzione delle variazioni stagionali
della popolazione umana e animale del bacino idrografico;
valutando i fenomeni delle precipitazioni, del trattamento
delle acque di scarico sia naturali sia antropiche (riferite
all’uomo) che si immettono nella gronda lagunare ed in relazione
al ciclo delle maree e all’andamento della corrente.
20
Sono stati eseguiti controlli microbiologici, chimici, fisici, biotossicologici,
esami istologici e colturali con cadenza programmata secondo le
direttive impartite dalla Direzione Regionale per la Prevenzione al fine
di un monitoraggio costante degli ambiti lagunari.
Programmazione dell’attività di monitoraggio di un Ambito anno 2011.
Tabella n. 3
BIMESTRALE
CONTROLLO MICROBIOLOGICO:
E. COLI - SALMONELLA
QUADRIMESTRALE
CONTROLLO CHIMICO.
CADMIO – MERCURIO - PIOMBO
ANNUALE
CONTROLLO RADIOATTIVITÀ:
RADIONUCLIDI
QUINDICINALE
CONTROLLO BIOTOSSICOLOGICI:
BIOTOSSINE ALGALI IDROSOLUBILI E
LIPOSOLUBILI (PER I MITILI)
SEMESTRALE
ESAMI ISTOLOGICI E COLTURALI
Inoltre nella tabella n. 4 sono riportati i campioni eseguiti per ogni
singola specie.
Tabella n. 4
Micro-
Chimico Fisico
Colturale
Alga
T. Philippinarum-Vongole Veraci
89
28
3
11
26
6
1
M. Galloprovincialis-Mitili In Laguna
8
6
1
1
39
0
0
M. Galloprovincialis-Mitili A Mare
3
2
0
0
5
Venus Gallina-Vongola Di Mare
3
2
0
2
3
0
0
Solen Vagina-Cannolicchi
1
1
0
1
0
0
0
Murex Brandaris -Bulli
2
6
0
1
0
0
2
P. Jacobaeus-Capasanta
3
2
0
0
3
0
0
Canestrelli
3
6
1
1
7
0
1
Cardium –Cuore
9
4
0
0
4
0
0
Crassostrea Gigas - Ostrica Concava
4
0
0
3
4
0
0
Callista Chione - Fasolari
3
2
0
1
3
0
0
128
59
5
21
94
6
5
Mollusco
Totale
biologico
Istolog. Biotossina Diossina Positività
21
0
Dall’analisi dei risultati riscontrati durante l’attività di monitoraggio in
laguna e mare svolta nel corso dell’anno 2011, emerge una situazione
ambientale particolarmente favorevole: i valori medi riscontrati
sia per quanto riguarda gli aspetti microbiologici sia chimici che
biotossicologici sono indicativi di una condizione ottimale delle acque
del compartimento lagunare di Chioggia.
Si sottolinea che la positività microbiologica verificatasi nel mese di
marzo 2011 è stata riscontrata durante la fase di classificazione dei “canali
di Chioggia”, ma non ha comportato alcun provvedimento restrittivo in
quanto il valore complessivo del protocollo di classificazione rientrava nei
parametri previsti dalla normativa.
L’analisi del grafico n. 3 evidenzia i valori di Escherichia Coli rilevati nelle
vongole veraci prelevate dagli allevamenti dell’area lagunare di Chioggia
nell’anno 2011. Nella tabella sono indicati i valori di riferimento della classe
A e della classe B (classe A: meno di 230 E. Coli per 100 gr e classe B: meno
di 4.600 E. Coli per 100 gr).
Grafico n. 3
22
Grafico n. 4
Dall’esame di questi dati emerge che, come si può vedere nel grafico n. 4,
il 57,70% dei prelievi rientra nei limiti fissati per la zona “A” (mare aperto)
il 40,38% rientra nei limiti fissati per la zona “B” e l’1,92% rientra nei limiti
fissati per la zona “C”. Questa situazione ottimale delle acque lagunari
di Chioggia viene anche attestata dai valori delle analisi chimiche su
metalli pesanti: mercurio, piombo, cadmio.
Il grafico n. 5 evidenzia i valori riscontrati per il mercurio definiti dal
Regolamento (CE) N. 1881/2006 per i molluschi destinati al consumo
umano diretto (0,50 p.p.m.).
Grafico n. 5
23
Grafico n. 6
Il grafico n. 6 evidenzia i valori riscontrati per il cadmio definiti dal
Regolamento (CE) N. 1881/2006 per i molluschi destinati al consumo
umano diretto (1,0 p.p.m.).
Grafico n. 7
Il grafico N. 7 evidenzia i valori riscontrati per il piombo definiti dal
Regolamento (CE) N. 1881/2006 per i molluschi destinati al consumo
umano diretto (1,50 p.p.m.).
24
Attivita’ di controllo Az. U.l.ss. n. 14 “Chioggia”
L’attività del Servizio Veterinario è rivolta a un rigido controllo sia di tutti
i documenti di registrazione che, una volta compilati, sono consegnati
al Servizio Veterinario, sia dei registri di carico-scarico dei lotti di
molluschi bivalvi destinati alla re-immersione, garantendo in tal modo
anche quanto espressamente previsto dal Regolamento n.178/2002 in
materia di rintracciabilità di filiera.
Attraverso un sistema informatico con una banca dati in cui sono
inseriti tutti gli addetti alla pesca, in particolare pescatori professionali,
motopescherecci, centri di depurazione/spedizione e centri di
spedizione galleggianti, ogni singolo documento di trasporto
consegnato giornalmente al Servizio Veterinario viene inserito nella
banca dati e in qualsiasi momento si è in grado di riassumere l’attività di
ogni singolo soggetto esercente l’attività di pesca.
Questo ha portato ad individuare tutta una serie di irregolarità che,
a seconda della specificità, sono state oggetto di richiami, diffide,
sanzioni amministrative, comunicazioni alla Provincia, al Comando
dei Carabinieri di Chioggia, al Comando della Squadriglia Navale di
Ravenna, all’Ufficio Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Rovigo
e alla Direzione Regionale per la Prevenzione della Regione Veneto.
Sono stati effettuati anche numerosi controlli incrociati tra la
documentazione presente nell’ufficio veterinario Ulss e quella
consegnata ai Centri di Spedizione e Depurazione. Anche in questo caso
le irregolarità sono state oggetto di specifici provvedimenti.
In
particolare,
l’attenzione
del
Servizio Veterinario
è
rivolta
principalmente a:
potenziamento del sistema di tracciabilità di filiera
messa a punto delle buone pratiche di allevamento
piano di autocontrollo del produttore primario riguardante gli
aspetti microbiologici, chimici e fisici, nonché il benessere degli
animali e le problematiche delle mortalità anomale.
25
Tutto ciò spronando l’OSA (Operatore Settore Alimentare) alla dotazione
di un manuale di buona prassi igienica della produzione primaria nel
quale siano previste:
buone prassi igieniche e analisi dei rischi
diagramma di flusso
pericoli sanitari (fisici, chimici e biologici)
gestione del rischio
rintracciabilità
gestione delle non conformità
gestione della documentazione e delle registrazioni.
Nel corso dell’anno 2011 è stato migliorato il servizio reso all’utenza,
sempre nell’ottica della politica per la qualità. Nello specifico:
sono stati ridotti i tempi di attesa per la vidimazione dei
documenti di registrazione, per gli interventi di sopralluogo e
per le altre attività inerenti al servizio;
sono state codificate, snellite e semplificate le procedure
burocratiche: l’utente viene informato immediatamente sul
percorso che deve seguire per ottenere il servizio richiesto ed
inoltre viene fornita l’assistenza necessaria per il completamento
della pratica;
sono state recepite le richieste e le esigenze del settore per
giungere, a livello regionale, ad una possibile soluzione che
salvaguardi sia gli aspetti produttivi sia quelli normo-sanitari;
è stato aggiornato il sistema informatico di tutti i pescatori
che operano nel settore molluschicoltura, dati anagrafici del
singolo pescatore o cooperativa con relativa scadenza licenza
di pesca, scadenza attività di libera raccolta e inserimento dati
riguardanti la quantità di prodotto pescato giornalmente per
ogni singolo pescatore o cooperativa.
26
Attivita’ di controllo Az. U.l.ss. n. 6 “Vicenza”
I controlli veterinari nell’Ulss di Vicenza mirano a garantire il più possibile
al consumatore un prodotto sano, che abbia conservato inalterate le
proprie caratteristiche. Il medico veterinario opera controlli nei punti
vendita e sui mezzi di trasporto. I molluschi bivalvi, in genere devono
essere commercializzati vivi.
Fanno eccezione, tuttavia, alcuni molluschi sgusciati, quali le capesante
e i canestrelli lavorati in laboratori autorizzati, venduti a “mezzo guscio”.
I molluschi bivalvi commercializzati nella Az. U.L.SS. di Vicenza
provengono da centri di depurazione, vale a dire stabilimenti riconosciuti
che comprendono bacini alimentati con acqua marina pulita, dove gli
animali rimangono il tempo necessario all’eliminazione dei contaminanti
microbici per renderli idonei al consumo umano; oppure direttamente
dal centro di spedizione, se allevati in acque definite di Zona A.
Le caratteristiche più importanti sono così riassunte:
devono essere vivi e vitali (non è sufficiente, infatti, che i
molluschi siano vivi, ma devono essere pure vitali, ossia devono
reagire con prontezza alle sollecitazioni; ad esempio, in ambito
di vigilanza, un mollusco che si presenti a guscio leggermente
aperto, deve richiudere rapidamente le valve se soggetto a
stimolazione o a leggera percussione);
presentare i gusci privi di sudiciume e liquido intravalvare
normale (all’interno delle valve, il mollusco deve contenere una
minima quantità di liquido che, a colpo d’occhio, lo rende
brillante);
contenere meno di 230 escherichia coli per 100 grammi di polpa
e di liquido intervalvare;
essere privi di salmonella in 25 grammi di polpa;
non contenere sostanze tossiche.
27
Controllo del prodotto, confezione e cartellini
Un banco di vendita
Nel banco di vendita, i molluschi bivalvi vivi devono essere mantenuti
separati dal resto del prodotto; tale separazione può avvenire tramite
un vetro, o semplicemente conservando i molluschi in cassette idonee.
Questo perché, mentre i pesci propriamente detti devono essere
mantenuti ad una temperatura vicino a zero gradi centigradi, i molluschi
necessitano per la loro sopravvivenza e benessere di una temperatura
variabile fra i 4°C e i 6-8°C. A temperature superiori o inferiori il prodotto
soffre con conseguenti pericoli per il consumatore, nonché problemi
inerenti il benessere animale.
Confezioni e cartellini
I molluschi devono essere venduti in sacchetti a rete chiusi (nel caso
delle ostriche, dei tartufi, delle capesante o dei canestrelli, è possibile
la vendita in cassette, comunque chiuse). Questo sia per garantire la
provenienza del prodotto (se venduti “sfusi” potrebbero appartenere
a partite di dubbia provenienza), sia perché se mantenuti in posizione
“fissa”, con gli animali aderenti gli uni agli altri, essi mantengono più
28
a lungo le condizioni ottimali, più difficilmente rilasciano il liquido
intravalvare e appaiono vivi e vitali.
La confezione può presentare la superficie asciutta o bagnata, nel primo
caso può essere segno di estrema freschezza, di ottimale manipolazione
e conservazione degli animali, che mantengono le valve ben chiuse.
Nel caso di confezione con superficie bagnata, situazione molto
più frequente nella pratica, occorre valutare se la perdita di liquido
intravalvare sia più o meno recente.
Passando una mano sulla superficie della confezione è possibile valutare
la presenza di viscosità dovuta alla perdita di liquido intravalvare,
divenuto più denso per effetto della moltiplicazione batterica, infine si
valuta l’odore del liquido portando il palmo della mano al naso. L’odore
delle confezioni dei molluschi bivalvi deve sempre essere gradevole; la
presenza di cattivi odori può essere ricondotta ad eventi esterni legati
ai luoghi di cattura (mareggiate, inquinamento delle acque) o alla
proliferazione batterica che si sviluppa dopo la morte dei molluschi, ma
anche alla sola presenza di uno o più molluschi rotti nella manipolazione.
Talvolta (consentito, ma sconsigliato), il venditore al dettaglio fraziona
il contenuto della partita; in questo caso dovrà conservare per almeno
sessanta giorni il bollo sanitario apposto su ogni confezione. Le partite
frazionabili, tuttavia, sono quelle non confezionate per la vendita al
minuto, vale a dire quelle in sacchetti da circa cinque chili o più; non è
consentito, infatti, frazionare i colli per la vendita al minuto (1-2 chili).
I molluschi bivalvi vivi, destinati ai centri di depurazione dopo la raccolta,
devono essere scortati da certificato sanitario rilasciato dall’Azienda
Sanitaria Locale competente per territorio. I colli delle partite di
molluschi bivalvi vivi, di produzione nazionale e comunitaria, destinati
al consumo umano diretto devono essere muniti di bollo sanitario che
consenta di identificare il centro di spedizione o di depurazione di
provenienza.
Il bollo sanitario può essere stampigliato sul materiale di confezionamento
o apposto su etichetta separata, fissata al materiale stesso o posta
all’interno della confezione. Il bollo non deve essere trasferibile e deve
essere in materiale resistente e impermeabile e utilizzato una sola volta.
29
Sull’etichetta, oltre al paese speditore, alla specie con la denominazione
italiana e scientifica e all’identificazione del centro di spedizione o di
depurazione per mezzo del numero di riconoscimento, deve essere
riportata la data di confezionamento con, almeno, il giorno e il mese e la
data di scadenza o, in alternativa, la menzione “i molluschi bivalvi devono
essere vivi al momento dell’acquisto”.
Alcuni prodotti (quali ostriche e tartufi di importazione), a volte
possiedono l’etichettatura della ditta importatrice, con la data di
confezionamento italiana. A questo proposito, è utile sapere che
le ostriche, ad esempio, sono allevate in Francia, vengono raccolte,
confezionate con il bollo sanitario ed esportate. La ditta importatrice
talvolta le riconfeziona: ciò è possibile (sempre che siano indicati i
riferimenti di origine) perché l’importatore compie tale pratica dopo
aver immesso il prodotto acquistato in vasche di stabulazione; però le
ostriche (in questo caso, ma non solo) hanno già subito alcuni stress
(raccolta, trasporto, ecc.) e quindi molto probabilmente sono sofferenti.
Ne consegue che il prodotto immesso nel mercato si deteriorerà
precocemente (prima dei 3-5 giorni canonici).
Sarà compito del Servizio Veterinario, pertanto, valutare con attenzione
la commestibilità di tali prodotti e consigliare il commerciante a
smerciare quanto prima i molluschi, al fine di non incorrere in possibili
gravi conseguenze per la salute pubblica.
Il medico veterinario
non può limitarsi ad
osservare le norme
sopra
riportate,
ma deve essere in
grado
di
valutare
altri parametri e, in
particolare, l’effettiva
vitalità del prodotto.
A questo proposito,
Ispezione veterinaria
30
la menzione: “i molluschi bivalvi devono essere vivi al momento
dell’acquisto” non appare sufficiente. Molte specie di molluschi,
infatti, sopravvivono parecchi giorni dopo il confezionamento, non
mantenendo, tuttavia, le caratteristiche minime di commestibilità.
Non è quindi sufficiente che i molluschi siano vivi al momento
dell’acquisto; devono essere assolutamente anche vitali. Per essere
vitali, i molluschi bivalvi devono, ovviamente, venire conservati alle
temperature ottimali. Indice di sofferenza dell’animale è la mancata
chiusura delle valve: se aperte, il prodotto è morto (e quindi non
commestibile) oppure debilitato.
Appena pescati, i molluschi si presentano pieni, pesanti e con le valve
chiuse. In seguito, aprono e chiudono le valve, estroflettono il piede
o i sifoni, ma alla minima sollecitazione meccanica si contraggono
chiudendo le valve. Con il passare del tempo le reazioni divengono
sempre meno pronte e la capacità di contrazione dei muscoli adduttori
diminuisce, con apertura delle valve e perdita del liquido intravalvare.
Quando l’animale apre i propri “gusci” rilascia il liquido intravalvare, inizia
a deteriorarsi e può diventare pericoloso per la salute umana. Apre le
valve perché mantenuto a temperatura troppo elevata o perché vicino
alla morte. Accade spesso che il medico veterinario scopra molluschi
dalle valve aperte o semiaperte; in quei casi, per verificarne la vitalità, è
necessario che il sanitario percuota la conchiglia: se il mollusco possiede
ancora le caratteristiche di freschezza, richiuderà immediatamente
le valve, in caso contrario non sarà più commestibile. In ogni caso, se
le valve risultano aperte significa che la conservazione non è corretta
ed è necessario provvedere (ad es. controllare la temperatura sia a
livello della piastra di conservazione, sia alla sommità della confezione
e, in caso di non conformità, far ripristinare il clima adeguato, oppure
sequestrare il prodotto).
Soppesando le confezioni si può apprezzare il suono prodotto dall’urto
dei bivalvi: il suono si modifica con la perdita di liquido dalle valve, così
da un suono ottuso, “pieno” dei molluschi appena raccolti si passa via
via a un suono chiaro, “vuoto” che ricorda quello delle noci.
31
Consigli per il consumatore
I molluschi bivalvi devono essere acquistati unicamente nei punti
vendita autorizzati (pescherie, super e ipermercati, ambulanti in
possesso di regolare permesso), i quali sono sottoposti a controlli
sanitari. Si raccomanda di verificare, prima dell’acquisto, che il prodotto
sia confezionato in retine di nylon, cassette di legno o sottovuoto e che
le confezioni siano provviste di regolare etichetta. I molluschi possono
essere anche venduti sfusi, ma solo nel caso provengano da confezioni
di grandi dimensioni (non meno di 5 o 10 chili) e che sia comunque
presente l’etichetta originale.
E’ bene, inoltre, che il consumatore si accerti che i molluschi non siano
mantenuti in ghiaccio o immersi in acqua, metodi di conservazione
entrambi proibiti.
Una volta acquistati, è buona norma per il consumatore recarsi il prima
possibile presso la propria abitazione e riporre il prodotto in frigorifero.
I molluschi bivalvi vivi richiedono, per una corretta conservazione, una
temperatura idonea, individuata fra 4 e 6/8°C. Soprattutto in estate, è
bene dotarsi di una borsa termica, in previsione dell’acquisto.
Si consiglia di consumare il prodotto il giorno stesso dell’acquisto o
almeno di conservarlo protetto in frigorifero (chiuso nella sua confezione
o coperto con un panno pulito), controllando che i gusci siano chiusi e
gettando quelli aperti e con conchiglia non integra.
E’ consigliabile cuocere sempre i molluschi bivalvi e non consumarli
crudi. Una cottura prolungata è in grado di distruggere quasi tutti i
microrganismi eventualmente presenti nei molluschi, ad esclusione
delle tossine algali. Per tale ragione, ribadiamo la necessità di acquistare
un prodotto sicuro, rifornendosi presso i punti vendita autorizzati.
Infatti i molluschi raccolti in allevamenti classificati sono sottoposti a
controllo sia delle acque, sia dei patogeni - tossine algali comprese - e
sono depurati presso i centri abilitati, a garanzia del consumatore.
32
Desideriamo, a questo proposito, sfatare una leggenda: i trattamenti
di depurazione non modificano in alcun modo le caratteristiche
organolettiche del prodotto, né l’appetibilità.
Il succo di limone, l’aceto, l’alcol, non hanno alcuna efficacia contro gli
eventuali patogeni.
Per eliminare la sabbia che a volte può essere presente all’interno dei
molluschi, un valido metodo consiste nell’immergere il prodotto in
acqua in cui sia stata posta una cipolla cruda tagliata in quattro parti. Si
raccomanda, tuttavia, di non lasciare in immersione i molluschi per più
di mezz’ora.
A completamento del nostro lavoro, proponiamo una serie di ricette
appetibili, semplici e sicure, preparate da quattro fra i più famosi chef
di Vicenza.
33
34
RICETTE DELLO CHEF
Danilo Baratto
Amedeo sandri
Gianluca Tomasi
Ivo Zorzo
35
DANILO BARATTO
E’ lo chef del Ristorante “Da Remo” di Vicenza, di proprietà della
famiglia Baratto.
Negli anni 90 ha lavorato come cuoco presso i ristoranti Enoteca
“Pinchiorri” di Firenze, “L’albereta”, “Erbusco” a Brescia e, fino al 2005,
“Cinzia e Valerio” di Vicenza, per dirigere quindi la cucina del ristorante
“Da Remo”. www.daremoristorante.it
36
Cozze con tartufo
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di cozze
50 grammi di cipolla
1 bicchiere di vino bianco secco
80 grammi di tartufo nero
300 grammi di maionese
200 grammi di patate tagliate a piccoli cubetti
Insalata valeriana
Olio di oliva
Procedimento:
Pulire le cozze e versarle in una padella con la cipolla tagliata finemente e
il vino.
Coprire con un coperchio e fare aprire a fuoco vivo.
Quando le cozze saranno dischiuse scolare, estrarre i molluschi conservando
una valva per mollusco.
Filtrare il fondo di cottura delle cozze e farlo ridurre della metà.
Mettere la patata tagliata a cubetti in una padella, salare, coprire di olio e
cuocere dolcemente.
Quando saranno cotte scolare dell’olio e regolare di sale.
Incorporare alla maionese metà del tartufo in purea e incorporare al fondo
di cottura, regolare di sale.
Riempire il fondo dei gusci delle cozze che abbiamo tenuto da parte con
le patate, adagiarvi le cozze e sistemare sul piatto al centro del quale
metteremo la valeriana condita con olio sale e pepe.
Coprire le cozze con la salsa al tartufo e guarnire con del tartufo affettato.
Servire.
37
Cozze limone e pepe
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di cozze
50 grammi di cipolle
1 bicchiere di vino bianco secco
Gambi di prezzemolo
4 limoni non trattati
20 grammi di zucchero
Prezzemolo tritato
Maizena
Procedimento:
Versare le cozze precedentemente pulite in una padella con la cipolla
tagliata finemente con i gambi di prezzemolo e il vino bianco.
Coprire con un coperchio, farle dischiudere a fuoco vivo. Scolare e filtrare il
liquido di cottura e ridurlo della metà.
Sgusciare le cozze eliminando una valva su due. Rimettere i molluschi al
loro posto e sistemare sul piatto di servizio.
Tagliare le bucce di 2 limoni a striscioline sottili e mettere in una piccola
casseruola; coprire di acqua fredda e far prendere il bollore, scolare e
raffreddare velocemente con acqua ghiacciata.
Rimettere in una casseruola con succo filtrato di 4 limoni, zucchero e far
cuocere.
Incorporare le bucce di limone al fondo di cottura ridotto, far prendere il
bollore e legare alla maizena.
Riempire le cozze con la salsa, cospargere di prezzemolo.
Servire.
38
Insalata di molluschi e crostacei
Ingredienti per 4 persone:
Insalata valeriana scarola e riccia
400 grammi di vongole
400 grammi di cozze
4 capesante
8 code di scampo
20 canestrelli
1 bicchiere di vino bianco secco
Olio extra vergine di oliva
Succo di limone
Sale e pepe
50 grammi cipolla
prezzemolo
Procedimento:
Pulire le cozze e le vongole, versarle in una padella con la cipolla tagliata
finemente.
Unire i gambi di prezzemolo ed il vino bianco, coprire con un coperchio e
fare aprire a fuoco vivo. Una volta aperte, scolare, filtrare il fondo di cottura
e ridurlo a metà. Estrarre i molluschi dalle conchiglie.
In una padella mescolare capesante, canestrelli, scampi e salare.
Aggiungere al fondo ridotto del succo di limone, dell’olio di oliva
extravergine e mescolare con una frusta.
Con la salsa ottenuta condire l’insalata e disporla su di un piatto di servizio.
Unire molluschi e crostacei.
Servire.
39
Insalata di spaghetti
Ingredienti per 4 persone:
280 grammi di spaghetti
500 grammi di vongole
50 grammi di cipolle gambi di prezzemolo
Mezzo bicchiere di vino bianco
30 grammi pinoli tostati
Procedimento:
50 grammi olive taggiasche
Erba cipollina
Olio extravergine d’oliva
Bottarga di muggine.
Sale e pepe
Pulire le vongole e versarle in una padella con la cipolla tagliata finemente,
il vino bianco e i gambi di prezzemolo.
Coprire con un coperchio e fare aprire a fuoco vivo. Una volta dischiuse
scolare, filtrare il liquido di cottura e ridurlo della metà. Sgusciare i molluschi.
Cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata. Scolarli e raffreddarli in
acqua fredda.
Condirli con fondo ridotto, l’olio extravergine, aggiungere le vongole, l’erba
cipollina, i pinoli e le olive. Aggiustare di sale e pepe e disporre su piatto di
servizio. Grattugiare alla fine sopra della bottarga di muggine
Servire.
40
Risotto cozze e vongole
con zafferano ed erba cipollina
Ingredienti per 4 persone:
280 grammi di riso
300 grammi di vongole
300 grammi di cozze
Erba cipollina
Pistilli di zafferano
Burro a cubetti
Parmigiano
1 bicchiere di vino bianco
Burro vegetale
Gambi di prezzemolo
Cipolla
Procedimento:
Pulire le cozze e le vongole e versarle in una padella con 50 grammi di
cipolla, i gambi di prezzemolo e 1 bicchiere di vino bianco. Coprire con
un coperchio e fare aprire a fuoco vivo. Scolare, filtrare il fondo di cottura
ed estrarre i molluschi dalle valve. Tritare finemente la cipolla rimanente e
versare in una casseruola con l’olio extra vergine d’oliva e rosolarla.
Unire il riso, tostarlo e bagnare con vino bianco. Far evaporare e bagnare
col fumetto di pesce. A metà cottura aggiungere parte del fondo di cottura
dei molluschi. A fine cottura aggiungere i molluschi, l’erba cipollina, lo
zafferano, il burro e il parmigiano. Mantecare il tutto.
Servire.
41
Orata al cartoccio
con ripieno di scampi, cozze e vongole
Ingredienti per 4 persone:
2 orate da 500 grammi
200 grammi di vongole
200 grammi di cozze
10 pomodorini pachino
Un cucchiaio di capperi dissalati e tritati
Olio extra vergine di oliva
Erba cipollina
Sale e pepe
Carta da forno
Albume d’uovo
Procedimento:
Per la farcia:
100 grammi di polpa di scampi
50 grammi di mollica di pane
50 grammi di albume d’uovo
Maggiorana
Sale e pepe
Panna fresca da cucina
Pulire le orate, togliere la lisca lasciando uniti i filetti dalla parte della schiena.
Adagiare l’orata sui fogli di carta da forno. Frullare con un cutter tutti gli
ingredienti della farcia fino ad ottenere un composto omogeneo.
Farcire le orate.
Sistemare le cozze e le vongole precedentemente cotte e sgusciate, i
pomodorini tagliati a spicchi, i capperi tritati, l’erba cipollina tagliata a
rondelle, un filo di olio extravergine di oliva.
Salare e pepare.
Chiudere i cartocci, sigillare con dell’albume d’uovo. Cuocere in forno
ventilato a 180 gradi per 15 minuti circa. Servire.
42
Cozze fritte
con salsa pesto e salsa pomodoro
Ingredienti per 4 persone:
Pasta fillo (pasta sfoglia in fogli sottili)
Salsa pesto
Salsa pomodoro
Olio per friggere
1cucchiaio di capperi dissalati tritati
500 grammi di cozze
50 grammi di cipolla
Mezzo bicchiere di vino bianco
Gambi di prezzemolo
Uova
Pane grattugiato
Procedimento:
Pulire le cozze e versarle in una padella con la cipolla tritata finemente, con
i gambi di prezzemolo, il vino bianco. Coprire con un coperchio e fare aprire
a fuoco lento. Scolare e sgusciare le cozze, passare i molluschi nelle uova
sbattute e poi nel pane grattugiato.
Formare dei piccoli gomitoli con la pasta fillo e friggerli in olio caldo.
Friggere poi le cozze impanate e asciugare con la carta da cucina l’olio in
eccesso. Su un piatto stendere con l’aiuto di un pennello da cucina la salsa
di pomodoro e il pesto.
Disporre i gomitoli di pasta fillo, le cozze fritte e i capperi tritati.
Servire.
43
AMEDEO SANDRI
Lo chef Amedeo Sandri è una delle figure più rappresentative
della gastronomia italiana. Cuoco, giornalista e scrittore, Sandri
ha collaborato con alcuni tra i migliori ristoranti del Veneto ed ha
pubblicato diversi libri di ricette tradizionali venete.
44
Pendolina
(insalata di finocchi e cozze - antipasto)
Ingredienti per 4 persone:
Un grosso finocchio freschissimo
24 cozze
Un’arancia
Aglio
Mezzo limone
Sale, pepe bianco
Olio extra vergine di oliva
Procedimento:
Pulire e lavare le cozze, farle aprire in padella con un filo d’olio, mezzo
spicchio d’aglio schiacciato e alcune stille di succo di limone. Togliere
successivamente i molluschi dalle valve e filtrare attraverso una garza il
liquido di cottura, lasciandolo intepidire. Pulire e lavare il finocchio, quindi
affettarlo il più sottilmente possibile con l’affettatrice, mettendolo subito
a bagno in acqua molto fredda acidulata con mezzo limone parzialmente
spremuto usato per le cozze. Intanto emulsionare, assieme a due
cucchiaiate del liquido di cottura dei molluschi, altrettanto succo d’arancio
filtrato, quattro cucchiaiate di olio, sale ed una generosa manciata di pepe.
Condire con questa salsa il finocchio affettato e ben asciugato dall’acqua di
ammollo e servire l’insalata incappucciandola con le cozze e guarnendo a
piacere.
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Spavonpast
(spaghetti, vongole pastinaca)
Ingredienti per 4 persone:
320 g di spaghetti
800 g di vongole
200 g di pastinaca pelata e lavata
Aglio
Prezzemolo
Olio extra vergine di oliva
Poca maizena o fecola di patate
Vino bianco secco
Sale, pepe bianco e peperoncino
Procedimento:
Lasciare in ammollo le vongole in acqua fredda un po’ salata per una
mezz’ora, sciacquare e farle aprire in padella con una ‘lacrima’ di olio e due
di vino bianco.
Toglierle dal guscio e filtrare attraverso un telo il liquido di cottura
lasciandolo raffreddare.
Tagliare a filetto sottile la pastinaca e tuffarla assieme agli spaghetti in tre
litri e mezzo di acqua in ebollizione salata. Intanto tritare un piccolo spicchio
d’aglio con una manciatina di foglie di prezzemolo e fare soffriggere
dolcemente il trito in quattro cucchiaiate d’olio. Aggiungere il liquido
di cottura delle vongole nel quale sarà stato sciolto mezzo cucchiaino di
maizena o fecola e fare sobbollire mescolando.
Scolare gli spaghetti con la pastinaca e saltarli assieme alle vongole nella
salsa, pepando alla fine.
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Cozzamar
(composizione di cozze e verdure )
Ingredienti per 4/6 persone:
1 kg di cozze
600 g di cipolle
600 g pomodori
2 patate
Un piccolo sedano rapa (sedano di Verona)
Grana grattugiato
Procedimento:
Olio extra vergine di oliva
Vino bianco secco
Sale, pepe,
Pelare le patate, lavarle e tagliarle a dischi, fare altrettanto con il sedano
rapa. Affettare sottilmente le cipolle e tagliare i pomodori a filetti. Lavare le
cozze e farle aprire in una padella con un filo d’olio e una spruzzata di vino
bianco, conservando solo le mezze valve contenenti il mollusco e filtrando il
liquido di cottura. Ungere di olio una tortiera o una pirofila e disporvi prima
le fette di patate in un solo strato, poi uno strato di cipolle, leggermente
salate, quindi uno strato di cozze (con la valva).
Coprire con i filetti di pomodoro, poco pepe ed una manciata di grana
grattugiato. Proseguire disponendo nella tortiera uno strato di sedano rapa,
ancora cipolle, cozze, pomodori, grana, pepe, ecc., proseguendo così fino
ad esaurire gli ingredienti. Irrorare la preparazione con un poco del liquido
filtrato delle cozze e abbondante olio d’oliva. Mettere il recipiente in forno
già caldo a 140°C per circa un’ora, coprendolo con carta da forno dopo la
prima mezz’ora, affinché non si asciughi eccessivamente in superficie.
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GIANLUCA TOMASI
Di Cucina Tomasi sas “Gastronomia e Pescheria”
via Milano , 8 Creazzo (VI) www.cucinatomasi.it
Comincia presto a partecipare a competizioni gastronomiche, prima
come assistente alla Nazionale Italiana Cuochi e successivamente
come componente dell’Equipe Cuochi Regione Veneto, di cui diventa
capitano nel 1996. Nel 2000 viene chiamato nuovamente in Nazionale
in veste di Team Chef e intanto riceve svariati riconoscimenti
istituzionali, diventa giudice nazionale e guadagna numerose
medaglie sia in concorsi nazionali che internazionali.
Oltre a svolgere l’attività di cuoco, è richiesto in tutta Italia per
tenere corsi di aggiornamento rivolti a cuochi professionisti e offrire
consulenze in strutture alberghiere. Da qualche tempo si occupa
anche di formazione, essendo insegnante presso l’Istituto Alberghiero
S. Gaetano di Vicenza.
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Cozze gratinate
con lardo e crema di patate
Ingredienti per 4 persone:
12 cozze
12 fettine di lardo sottili
100 g patate
1 scalogno
5 g erba cipollina
1 spicchio d’aglio
Prezzemolo
Olio extra vergine di oliva,
Brodo vegetale q.b.
Procedimento:
Pulire ed aprire le cozze in padella con poco olio, l’aglio schiacciato ed il
prezzemolo tritato. Togliere la polpa ed avvolgerle ciascuna con il lardo.
Posizionarle su una teglia da forno ed infornare a 180°C per 5 minuti circa.
A parte, in una casseruola con poco olio, rosolare lo scalogno tritato,
aggiungere le patate sbucciate e tagliate in piccoli pezzi, insaporire con
sale e pepe, coprire con il brodo e portare a cottura. Frullare il tutto fino ad
ottenere una crema densa. Mettere un cucchiaio di crema sopra ad ogni
valva, posizionare sopra la cozza appena tolta dal forno e cospargere con
erba cipollina tritata.
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Zuppa di vongole e porcini
con seppioline gratinate
Ingredienti per 4 persone:
600 g di vongole veraci
300 g di seppioline
2 spicchi d’aglio
50 g porcini
30 g cipolla
30 g pomodoro
Olio extra vergine di oliva , peperoncino, brodo
vegetale, q.b.
Rosmarino, prezzemolo, pane grattugiato q.b.
Procedimento:
Lavare bene le vongole ed aprirle in padella con poco olio, uno spicchio
d’aglio schiacciato e prezzemolo tritato. In una casseruola con poco olio,
mettere la cipolla tritata, poco peperoncino, unire poi il rosmarino tritato
finemente, i porcini tagliati ed il pomodoro, insaporire, bagnare con il brodo
e continuare la cottura per 10 minuti.
Aggiungere l’acqua delle vongole filtrata e frullare il tutto. Passare la
crema al setaccio e regolare eventualmente la densità. Pulire le seppioline
e cospargerle con il pane aromatizzato con prezzemolo ed aglio tritati ed
olio. Infornare a 160°C per 10 minuti. Versare la crema nelle fondine ed
aggiungere le vongole tolte dalle valve e le seppioline.
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Filetto di branzino in manto di cozze e speck
con salsa al prosecco
Ingredienti per 4 persone:
4 filetti di branzino da g 100 cad.
100 g filetto di platessa
1000 g cozze
50 g speck
200 g prosecco
100 g fumetto (brodo) di pesce
80 g panna fresca
8 gamberi
200 g carote, zucchine
100 g patate
Aglio, prezzemolo, olio extra vergine
d’oliva, sale, pepe q.b.
Procedimento:
Aprire le cozze in padella con aglio schiacciato, prezzemolo tritato ed olio
extra vergine d’oliva. Togliere la polpa e conservare l’acqua di cottura.
Frullare il filetto di platessa con 40 g di panna, sale e pepe. Mettere tutto
in una ciotola, aggiungere le cozze, leggermente tritate, lo speck tritato
sottile ed amalgamare bene. Insaporire i filetti di branzino con sale e pepe,
spalmare sopra ad ognuno la farcia di cozze e speck, posizionare poi i filetti
in una pirofila con un filo d’olio ed infornare a 180°C per 10 minuti.
In una casseruola far bollire il prosecco col fumetto di pesce e lasciare
ridurre. Aggiungere infine la rimanente panna e l’acqua delle cozze.
Disporre la salsa a specchio sopra ciascun piatto. Posizionare al centro le
verdure tagliate a listarelle e cotte al vapore, sopra il filetto tagliato a metà,
le code di gambero scottate in padella e guarnire con delle fettine di speck
croccante e teste di gambero fritte. Completare il piatto con una dadolata
di patate croccanti. Condire con olio extra vergine d’oliva emulsionato con
prezzemolo.
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IVO ZORZO
Figlio d’arte - i genitori avevano un ristorante a Venezia - da ragazzo
inizia a lavorare a Venezia, al “Gritti” e al “Danieli”.Per ampliare le sue
conoscenze si trasferisce prima a Londra, al “Savoy” e poi a Ginevra e
Losanna, al “Beaurivage”.
Nel 1964 rientra in Italia e apre un ristorante a Belluno, poi dal 1965 si
trasferisce a Vicenza dove si fa conoscere con il mitico “Robina“ e ora
dal 1990 allo “Storione”.
www.ristorantestorione.com
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Spuma di fagioli di Lamon
al fumetto di lupini
Ingredienti per 4 persone:
3 hg di fagioli di Lamon
7 dl di acqua
6 hg di lupini
Salvia, alloro, rosmarino
4 cucchiai d’olio extra vergine di oliva
1 bicchiere di vino bianco secco,
Peperoncino
1 spicchio d’aglio, sale
Procedimento:
Cuocere i fagioli di Lamon con aglio, olio, rosmarino, salvia, alloro e poca
acqua per circa 1 ora. I fagioli devono cuocere ma rimanere un po’ sodi,
salare quanto basta.
Cuocere a parte i lupini: in una padella mettere olio, aglio, peperoncino,
buttare i lupini, un poco di vino bianco, e portarli a cottura.
Nel frattempo, frullare i fagioli di Lamon, in modo da ottenere una crema.
Separare i lupini dal fumetto e con questo diluire un po’ la crema; un po’ di
lupini vanno sgusciati e aggiunti alla stessa.
Mettere la crema in piccole coppette e decorare con alcuni lupini col guscio
e poco prezzemolo tritato.
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Vongole veraci saute’
con julienne di zucchine novelle
Ingredienti per 4 persone:
1 kg di vongole veraci
2 hg di zucchine
1 spicchio di aglio
Poco peperoncino
1 bicchiere di vino bianco secco
1 dl di olio
Prezzemolo tritato
Un po’ di pane grattugiato
Procedimento:
Tagliare le zucchine novelle a julienne.
Mettere in una padella aglio, olio, peperoncino.
Appena l’aglio è rosolato buttare le vongole, una spruzzata di vino bianco,
aggiungere le zucchine tagliate e portare a cottura, spolverizzare con poco
pane grattugiato.
Impiattare e spolverizzare con prezzemolo tritato.
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Scampi, vongole e porcini
Ingredienti per 4 persone:
4 hg di scampi sgusciati
1 kg di vongole
2 hg di porcini freschi
2 dl di olio extra vergine di oliva,
1 bicchiere di vino bianco secco
1 spicchio di aglio
Peperoncino, sale e pepe
Procedimento:
Tagliare a lamelle i porcini e scottarli con aglio e olio, sale e pepe.
Sgusciare gli scampi e farli saltare in padella con olio e peperoncino.
In un’altra padella mettere olio, aglio, peperoncino, buttare le vongole, una
spruzzata di vino bianco.
A questo punto aggiungere gli scampi e i porcini e mescolare bene sul
fuoco vivo, per un minuto.
Impiattare e servire.
55
Spaghetti con vongole e cozze
Ingredienti per 4 persone:
4 hg di spaghetti
6 hg di vongole
3 hg di cozze
1 bicchiere di vino bianco secco
1 dl di olio extra vergine di oliva
Poco peperoncino
1 spicchio d’aglio
Procedimento:
In una padella mettere olio, aglio e peperoncino. Appena rosolato l’aglio
aggiungere le vongole e le cozze, spruzzare con poco vino bianco secco,
coprire con un coperchio quel tanto che basta perché si aprano.
A parte cuocere gli spaghetti, a tre quarti di cottura scolarli e metterli sulla
padella delle vongole e cozze, girarli fino a cottura ultimata.
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Orecchiette con vongole, radicchio tardivo di
Treviso e filetti di triglia di scoglio
Ingredienti per 4 persone:
3 hg di orecchiette caserecce
6 hg di vongole
3 hg di radicchio tardivo di Treviso
5 hg di triglie di scoglio
2 bicchieri di vino bianco secco
2 dl di olio extra vergine di oliva
2 spicchi di aglio, peperoncino,
origano fresco, un po’ di farina bianca
Procedimento:
Tagliare il radicchio e saltarlo in padella con poco olio.
Cucinare le vongole: mettere in una padella aglio, olio, peperoncino,
buttare le vongole e spruzzare con vino bianco secco, coprire e tenere il
tutto da parte.
Sfilettare le triglie di scoglio, facendo attenzione a togliere eventuali spine.
In una padella mettere aglio, olio, poco peperoncino; appena l’aglio
è rosolato mettere le triglie infarinate e cuocerle a fuoco moderato,
aggiungendo sale, un po’ di vino bianco secco ed un pizzico di origano
fresco; non appena il vino è evaporato toglierle dal fuoco.
Quando il tutto è pronto si prende una padella più grande e si mettono le
vongole sgusciate con l’acqua di cottura, le triglie e il radicchio di Treviso,
girare per amalgamare gli ingredienti.
A parte cuocere le orecchiette in acqua salata. A cottura di Vs. preferenza,
scolarle e buttarle sulla padella del sugo, aggiungere anche un po’ di
parmigiano e prezzemolo tritato, padellare bene il tutto e poi servire.
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Filetto di scorfano, carciofo violetto e lupini
Ingredienti per 4 persone:
2 scorfani da 5 hg l’uno
6 carciofi violetti
6 hg di lupini
2 patate (bollite)
10 pomodorini di Pachino
2 spicchi di aglio,
2 dl di olio extravergine di oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
Peperoncino
Poca farina bianca
Sale
Procedimento:
Tagliare a julienne i carciofi violetti e saltarli in una padella con aglio, olio extra
vergine di oliva, sale q.b. per 6-7 minuti.
Affettare un paio di patate già bollite. Tagliare a metà i pomodorini di Pachino.
Cuocere i lupini mantenendo la loro acqua di cottura.
Sfilettare gli scorfani. In una padella mettere olio extra vergine di oliva, aglio e
peperoncino e, appena l’aglio è rosolato, mettere i filetti di scorfano già preparati
e infarinati. Scottarli da ambo le parti, salarli, innaffiarli di vino bianco secco che si
lascia evaporare. Aggiungere i lupini sgusciati e la loro acqua di cottura, le patate, i
pomodorini di Pachino e lasciare cucinare a fuoco lento.
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Guida al consumo dei molluschi marini - cozze e