84 blue craftsmen Il genio futurista di Tullio d’Albisola The Futurist Genius of Tullio d’Albisola ato da una famiglia di ceramisti, proseguo nella mia arte con grande fervore ed immensa passione, sicuro di marcare un indirizzo assolutamente nuovo nell'arte ceramica italiana. Voglio fare delle ceramiche che rovescino la tradizione”. Questo scrisse Tullio Mazzotti in una lettera del 1930 indirizzata all’Albo degli Artisti Italiani di Milano che fu preludio al Manifesto futurista della Ceramica e della Aereoceramica pubblicato nel settembre ’38 sulla Gazzetta del Popolo. Il Manifesto, nella sua stesura definitiva, recava le firme di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Movimento Futurista e, appunto, di Tullio detto d’Albisola a indicare la sua provenienza dalla cittadina savonese. Le nuove ceramiche della fornace di Casa Mazzotti rappresentarono subito una frattura netta con il passato, in particolare con il mirabile Déco de “La Fenice” di Manlio Trucco e Cornelio Geranzani. Nel ’25 vengono realizzate da Tullio e dal fratello Torido le prime ceramiche antimitative. Eccentriche e provocatorie, con strati di colore, forme destrutturate e elementi antidecorativi a suggerire il solo concetto di spazio e movimento. Negli anni seguenti Tullio d’Albisola intesse sodalizi con i futuristi Bruno Munari, a cui si devono molte delle decora- “N Albisola, casa Mazzotti orn in a family of ceramics makers, I proceed in my art with great passion and immense fervor, sure of making an absolutely new direction in Italian ceramic art. I want to make ceramics that turn tradition on its head.” This is what Tullio Mazzotti wrote in a letter in 1930 to the Order of Italian Artists in Milan. It was the prelude to the Futurist Manifesto of Ceramics and Aereoceramics published in September 1938 by the Gazzetta del Popolo. The Manifesto, in its definitive outline, bore the signatures of Filippo Tommaso Marinetti, founder of the Futurist Movement, and that of Tullio called “of Albisola” to indicate his origins from that Savona-area city. The new ceramics from the furnace of the Mazzotti House immediately represent a break with the past, especially with the marvelous Déco of “La Fenice” of Manlio Trucco and Cornelio Geranzani. In 1925, the first antimitative ceramics are created by Tullio and his brother Torido. Eccentric and provocative, with layers of color, destructured shapes and anti-decorative elements to suggest only the concept of space and movement. In the years to follow, Tullio d’Albisola entered into relationships with the Futurists Bruno Munari, to whom many ceramic decorations are attributed, Fillia, Prampolini, Tato, Marinetti himself and the architect Nicolaj Diulgheroff, who came from the Bauhaus of Weimar. Diulgheroff also created the new headquarters of the Manifattura Mazzotti (Mazzotti factory), one of the few examples of a Futurist building that have survived to today. Already in 1929, the Futurist ceramics of the Mazzotti furnace were a success: the most famous example is the Baker pitcher (Broc- “B zioni ceramiche, Fillia, Prampolini, Tato, lo stesso Marinetti e l’architetto Nicolaj Diulgheroff, proveniente dalla Bauhaus di Weimar. Diulgheroff realizzò la nuova sede della Manifattura Mazzotti, uno dei pochi esempi di abitazione futurista giunta intatto fino a oggi. Già nel ’29 arriva il successo per le ceramiche futuriste della Fornace Mazzotti: l’esemplare più celebre è la Brocca Baker che della celebre ballerina Josephine Baker cattura il dinamismo con la volontà di trasgredire il déjà vu’. L’oggetto di Tullio già prescinde dalla tradizione ceramistica del passato anche prossimo e Albisola diventa, al pari solo di Faenza, il polo più importante della ceramica futurista italiana. Uomo curioso e poliedrico, alla continua ricerca di nuovi stimoli e forme espressive, Tullio D’Albisola utilizzò materiali diversi e li volle combinare: ceramica, ma anche bronzo e alluminio, materia lavorata per creare nuove volumetrie. Così, in nome di un’arte che deve coinvolgere tutti e cinque i sensi, Tullio nel 1932 creò il libro di latta, una delle invenzioni più geniali del futurismo italiano. Ecco la prima “Lito-Latta”, sottili lamine di ferro stampate, incise, battute; il titolo dell’opera scritta da Marinetti e curata graficamente da Tullio Mazzotti è programmatico: Parole in libertà futuriste-olfattive-tattili-termiche. La via esplorata da Tullio D’Albisola non smette di attrarre i contemporanei. Molti gli artisti che oggi la ripercorrono: nel 2008 è nato il progetto itinerante “S-Volta Celeste. Dipinti Ceramiche Installazioni Poesie” di Valter Boj, John Giorno, Claudio Pozzani, Gian Piero Riverberi che ha coinvolto Bologna, Faenza, Roma, Vienna, Parigi, Berlino, Helsinki, Gent Linea Art Belgio e che nell’aprile scorso ha fatto ritorno al Museo d’Arte Moderna di Albisola Marina. Boj ha realizzato a mano oltre 150.000 stelle in ceramica, con tre cotture per ottenere l'effetto “bluBoj” e bianco brillante, mentre John Giorno e Claudio Pozzani hanno creato poesie ceramiche. Un calembour di forme e colori, performance e installazioni che rivelano ancora una volta le infinite possibilità espressive offerte dalla ceramica. blue artigiani ca Baker) that captured the dynamic quality and desire to be unconventional of the famous dancer Josephine Baker. Tullio’s object breaks with the ceramic tradition of even the recent past and Albisola starts to be on a par with Faenza, the most important area of Italian Futurist ceramics. A curious man with many facets, Tullio d’Albisola was always seeking new stimuli and expressive forms, and used different materials in various combinations: ceramics, but also bronze and aluminum, a substance used to create new volumes. So in the name of an art that has to involve everyone and all five senses, in 1932 Tullio created a book of tin, one of the most ingenious creations of Italian Futurism. Here is the first “Lito-Latta,” thin sheets of metal printed, carved, hammered: the title of Marinetti’s work of which Tullio Mazzotti did the graphics is part of the program: Parole in libertà futuriste-olfattive-tattilitermiche (Futurist Olfactory-TactileThermal Free Words). The path explored by Tullio d’Albisola still attracts contemporary artists, and many artists are still on that path. In 2008, an itinerant project was created called “S-Volta Celeste (the Celestial Turning Point): Paintings Ceramics Installations Poetry,” by Valter Boj, John Giorno, Claudio Pozzani, Gian Piero Riverberi that involved Bologna, Faenza, Rome, Vienna, Paris, Berlin, Helsinki, Gent Linea Art Belgium and last April returned to the Museum of Modern Art at Albisola Marina. Boj created over 150,000 stars by hand in ceramic, with three passages in the oven to obtain the “bluBoj” effect, while Giorno and Pozzani made ceramic poetry. A mixture of shapes and colors, performances and installations that show once again the infinite expressive possibilities offered by ceramics. Francesca Traverso 85