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blue craftsmen
Il genio futurista di
Tullio
d’Albisola
The Futurist Genius of Tullio d’Albisola
ato da una famiglia di ceramisti,
proseguo nella mia arte con
grande fervore ed immensa passione, sicuro di marcare un indirizzo assolutamente nuovo nell'arte ceramica italiana.
Voglio fare delle ceramiche che rovescino la
tradizione”. Questo scrisse Tullio Mazzotti in
una lettera del 1930 indirizzata all’Albo degli Artisti Italiani di Milano che fu preludio
al Manifesto futurista della Ceramica e della Aereoceramica pubblicato nel settembre
’38 sulla Gazzetta del Popolo. Il Manifesto,
nella sua stesura definitiva, recava le firme di
Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del
Movimento Futurista e, appunto, di Tullio
detto d’Albisola a indicare la sua provenienza dalla cittadina savonese.
Le nuove ceramiche della fornace di Casa
Mazzotti rappresentarono subito una frattura netta con il passato, in particolare con
il mirabile Déco de “La Fenice” di Manlio
Trucco e Cornelio Geranzani. Nel ’25 vengono realizzate da Tullio e dal fratello Torido le prime ceramiche antimitative. Eccentriche e provocatorie, con strati di colore,
forme destrutturate e elementi antidecorativi a suggerire il solo concetto di spazio e
movimento. Negli anni seguenti Tullio d’Albisola intesse sodalizi con i futuristi Bruno
Munari, a cui si devono molte delle decora-
“N
Albisola, casa Mazzotti
orn in a family of ceramics makers, I proceed in my art with
great passion and immense fervor, sure of making an absolutely new direction in Italian ceramic art. I want to
make ceramics that turn tradition on its
head.” This is what Tullio Mazzotti wrote in
a letter in 1930 to the Order of Italian
Artists in Milan. It was the prelude to the
Futurist Manifesto of Ceramics and Aereoceramics published in September 1938 by
the Gazzetta del Popolo. The Manifesto, in
its definitive outline, bore the signatures of
Filippo Tommaso Marinetti, founder of the
Futurist Movement, and that of Tullio
called “of Albisola” to indicate his origins
from that Savona-area city.
The new ceramics from the furnace of the
Mazzotti House immediately represent a
break with the past, especially with the
marvelous Déco of “La Fenice” of Manlio
Trucco and Cornelio Geranzani. In 1925,
the first antimitative ceramics are created
by Tullio and his brother Torido. Eccentric
and provocative, with layers of color, destructured shapes and anti-decorative elements to suggest only the concept of space
and movement. In the years to follow, Tullio d’Albisola entered into relationships
with the Futurists Bruno Munari, to whom
many ceramic decorations are attributed,
Fillia, Prampolini, Tato, Marinetti himself
and the architect Nicolaj Diulgheroff, who
came from the Bauhaus of Weimar. Diulgheroff also created the new headquarters
of the Manifattura Mazzotti (Mazzotti factory), one of the few examples of a Futurist building that have survived to today. Already in 1929, the Futurist ceramics of the
Mazzotti furnace were a success: the most
famous example is the Baker pitcher (Broc-
“B
zioni ceramiche, Fillia, Prampolini, Tato, lo
stesso Marinetti e l’architetto Nicolaj Diulgheroff, proveniente dalla Bauhaus di Weimar. Diulgheroff realizzò la nuova sede della Manifattura Mazzotti, uno dei pochi
esempi di abitazione futurista giunta intatto fino a oggi.
Già nel ’29 arriva il successo per le ceramiche
futuriste della Fornace Mazzotti: l’esemplare più celebre è la Brocca Baker che della celebre ballerina Josephine Baker cattura il dinamismo con la volontà di trasgredire il déjà
vu’. L’oggetto di Tullio già prescinde dalla
tradizione ceramistica del passato anche
prossimo e Albisola diventa, al pari solo di
Faenza, il polo più importante della ceramica futurista italiana.
Uomo curioso e poliedrico, alla continua ricerca di nuovi stimoli e forme espressive,
Tullio D’Albisola utilizzò materiali diversi e li
volle combinare: ceramica, ma anche bronzo e alluminio, materia lavorata per creare
nuove volumetrie. Così, in nome di un’arte
che deve coinvolgere tutti e cinque i sensi,
Tullio nel 1932 creò il libro di latta, una delle invenzioni più geniali del futurismo italiano. Ecco la prima “Lito-Latta”, sottili lamine di ferro stampate, incise, battute; il
titolo dell’opera scritta da Marinetti e curata graficamente da Tullio Mazzotti è programmatico: Parole in libertà futuriste-olfattive-tattili-termiche.
La via esplorata da Tullio D’Albisola non
smette di attrarre i contemporanei. Molti gli
artisti che oggi la ripercorrono: nel 2008 è
nato il progetto itinerante “S-Volta Celeste.
Dipinti Ceramiche Installazioni Poesie” di
Valter Boj, John Giorno, Claudio Pozzani,
Gian Piero Riverberi che ha coinvolto Bologna, Faenza, Roma, Vienna, Parigi, Berlino,
Helsinki, Gent Linea Art Belgio e che nell’aprile scorso ha fatto ritorno al Museo
d’Arte Moderna di Albisola Marina. Boj ha
realizzato a mano oltre 150.000 stelle in ceramica, con tre cotture per ottenere l'effetto “bluBoj” e bianco brillante, mentre John
Giorno e Claudio Pozzani hanno creato poesie ceramiche. Un calembour di forme e colori, performance e installazioni che rivelano
ancora una volta le infinite possibilità
espressive offerte dalla ceramica.
blue artigiani
ca Baker) that captured the dynamic quality and desire to be unconventional of the
famous dancer Josephine Baker. Tullio’s object breaks with the ceramic tradition of
even the recent past and Albisola starts to
be on a par with Faenza, the most important area of Italian Futurist ceramics.
A curious man with many facets, Tullio
d’Albisola was always seeking new stimuli
and expressive forms, and used different
materials in various combinations: ceramics, but also bronze and aluminum, a substance used to create new volumes. So in
the name of an art that has to involve
everyone and all five senses, in 1932 Tullio
created a book of tin, one of the most ingenious creations of Italian Futurism. Here
is the first “Lito-Latta,” thin sheets of metal printed, carved, hammered: the title of
Marinetti’s work of which Tullio Mazzotti
did the graphics is part of the program: Parole in libertà futuriste-olfattive-tattilitermiche (Futurist Olfactory-TactileThermal Free Words).
The path explored by Tullio d’Albisola still
attracts contemporary artists, and many
artists are still on that path. In 2008, an
itinerant project was created called “S-Volta Celeste (the Celestial Turning Point):
Paintings Ceramics Installations Poetry,” by
Valter Boj, John Giorno, Claudio Pozzani,
Gian Piero Riverberi that involved Bologna,
Faenza, Rome, Vienna, Paris, Berlin, Helsinki, Gent Linea Art Belgium and last April returned to the Museum of Modern Art at
Albisola Marina. Boj created over 150,000
stars by hand in ceramic, with three passages in the oven to obtain the
“bluBoj” effect, while Giorno
and Pozzani made ceramic
poetry. A mixture of shapes
and colors,
performances
and installations
that show once again the
infinite expressive possibilities offered by ceramics.
Francesca Traverso
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Tullio d`Albisola