Istituto Comprensivo "A. Belli" Sabbio Chiese (BS) Piano dell'Offerta Formativa a. s. 2014 -2015 1 INDICE INTRODUZIONE LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO CAPITOLO I – L’ISTITUZIONE SCOLASTICA § § § § § § § 1.1. Il territorio 1.2. Risorse strutturali 1.3. Risorse finanziarie 1.4. Il contesto sociale 1.5. Rapporti con il territorio 1.6. Bisogni emergenti 1.7. Risorse umane e professionali CAPITOLO II –LE METE EDUCATIVE § 2.1. Gli obiettivi generali del processo formativo § 2.2. Le finalità educative della Scuola dell’Infanzia § 2.3. Le finalità educative della Scuola del Primo Ciclo CAPITOLO III – ORGANIZZAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA § § § § § § 3.1. Il tempo scuola: modelli organizzativi 3.1.1. Scuola dell’Infanzia 3.1.2. Scuola Primaria 3.1.3. Scuola Secondaria 3.1.4. Orario settimanale e giornaliero delle lezioni – prospetto dei servizi 3.1.5. Calendario Scolastico § 3.2. L’ampliamento dell’offerta formativa § 3.2.1 Le attività curricolari § 3.2.2 Le attività e i progetti di ampliamento dell’Offerta Formativa § § § § § § 3.3. La gestione 3.3.1. Criteri per la stesura dell’orario e l’assegnazione dei compiti a casa 3.3.2.Criteri per la formazione delle classi prime 3.3.3.La modalità di lavoro degli insegnanti 3.3.4.La programmazione didattica, il contratto formativo, i contenuti 3.3.5.I rapporti con le famiglie § § § § § § § § § 3.4. La valutazione 3.4.1. Dalla misurazione alla valutazione degli apprendimenti 3.4.2. La valutazione del comportamento 3.4.3. La valutazione degli alunni stranieri 3.4.4. La valutazione all’Esame di Stato 3.4.4.1. L’ammissione all’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo 3.4.4.2. L’esito dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo 3.4.4.3. La certificazione delle competenze 3.4.4.4. Griglie di valutazione 2 GLI ALLEGATI Patto di corresponsabilità scuola dell’Infanzia e della scuola Primaria Patto di corresponsabilità scuola Secondaria di Primo grado Calendario scolastico Griglia per la certificazione delle competenze della primaria Griglia per la certificazione delle competenze della secondaria Griglie per la valutazione all’esame di stato 3 INTRODUZIONE A partire dall’anno scolastico 2012-’13 la Direzione Didattica di Agnosine e la Scuola Secondaria di I grado di Sabbio Chiese sono confluite nell’Istituto Comprensivo “A. Belli” che, pertanto, unifica sotto un’unica direzione le scuole che rientrano nel Primo Ciclo di istruzione e formazione e la Scuola dell’Infanzia, che ne costituisce la fase propedeutica, come previsto nella Legge n. 53/2003. Il compito del nuovo Collegio dei Docenti, articolato nelle varie Commissioni, è stato quello di elaborare un Piano dell’Offerta Formativa unitario, che definisca i principi e i valori di riferimento essenziali per l’azione educativa della nuova comunità scolastica e che si proponga come punto di riferimento preciso ed vincolante, ma tuttavia aperto al confronto con le varie componenti coinvolte. Si tratta, ovviamente, di un documento “vivo”, in costante evoluzione, che tuttavia poggia su radicate prassi di “buona scuola” ormai consolidate negli anni e che guidano ed orientano lo stile organizzativo– didattico di tutti i docenti dalla scuola dell’Infanzia alla Secondaria. Il Collegio dei Docenti individua le priorità formative dei curricoli, seleziona i saperi, propone le attività e i progetti per portare i bambini e i ragazzi ad imparare ad apprendere e a confrontarsi con il mondo in una prospettiva di educazione permanente. L’Istituto Comprensivo “A. Belli” vuole essere: • SCUOLA DELL’EDUCAZIONE INTEGRALE DELLA PERSONA della personalità in tutte le direzioni. • SCUOLA CHE COLLOCA NEL MONDO che aiuta ad acquisire un’immagine della realtà sociale attraverso le vicende storiche ed economiche: educazione alla cooperazione, alla pace, all’intercultura, all’ambiente. • SCUOLA ORIENTATIVA che favorisce ed incoraggia l’alunno ad essere soggetto attivo della propria crescita, ponendolo in condizione di operare scelte realistiche per sé in relazione al contesto sociale in cui vive. • SCUOLA DELL’IDENTITA’ che svolge il compito di accompagnare l’alunno nel suo percorso di crescita sociale e di maturazione personale. • SCUOLA DELLA PREVENZIONE DEI DISAGI E DEL RECUPERO DEGLI SVANTAGGI che è disponibile all’ascolto e al dialogo, individuando i bisogni e i disagi dell’alunno e, con la collaborazione delle famiglie e delle strutture sociali, si attiva per risolverli. • SCUOLA DELLA RELAZIONE EDUCATIVA che presta attenzione alla persona, valorizza senza omologare o deprimere, incoraggia, sostiene, condivide e corregge con autorevolezza. che offre occasioni di sviluppo 4 LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO L’azione educativa dei docenti che operano nel nostro Istituto trova la sua ispirazione nei principi enunciati nella Costituzione della Repubblica italiana e in una specifica normativa i cui estremi vengono di seguito riportati: Art. 3 “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” Art. 30 “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli...” Art. 33 “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi…” Art. 34 “La scuola è aperta a tutti…” D. Lgs. n. 297/1994 – “Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione” L. n. 59/1997 art. 21 – “Delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali per la riforma della Pubblica Amministrazione e la semplificazione amministrativa” L. n. 53/2003 – “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” D.P.R. n. 275/99 – “Regolamento dell’Autonomia” L. n. 440/97, “Istituzione del Fondo per l’arricchimento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi” Legge n. 5 del 28 marzo 2003 – “Delega al governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” D. Lgs. N. 59 del 19 febbraio 2004 – “ Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di istruzione” C.M. 29 del 5 marzo 2004 – “Decreto legislativo 19 febbraio 204, n. 59 – Indicazioni e istruzioni” Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri – Febbraio 2006 L. n. 169/2008 e relativi regolamenti - “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università” D. Lgs. N. 81/2008 - “Testo unico in materia di sicurezza sul lavoro” D.P.R. n. 122/2009 – “Regolamento Valutazione” D.P.R. n. 89/2009 – Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione” D. Lgs n. 150 del 27/10/2009 – “Ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico ed efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni” Legge n. 170 8/10/2010 – “Nuove norme in materia di disturbi specifici dell’apprendimento in ambito scolastico” Indicazioni nazionali per il curricolo 2012 CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del 29/11/2007 Direttiva Ministeriale 27/12/2012 – “Bisogni Educativi Speciali” C. M. n. 8 del 6/03/2013 – “Strumenti di intervento per alunni B.E.S. e successiva nota con indicazioni e chiarimenti “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione”. 5 CAPITOLO I – L’ISTITUZIONE SCOLASTICA § 1.1. Il territorio L’Istituto Comprensivo “A. Belli”, situato nella media Valle Sabbia, si identifica col territorio di sette comuni: Agnosine, Barghe, Bione, Odolo, Preseglie, Provaglio, Sabbio Chiese. Dal punto di vista economico e culturale, il territorio è eterogeneo e si riscontra la presenza di vari livelli di reddito. Predominano i settori secondario e terziario. Le scuole dell’Istituto risentono di situazioni familiari caratteristiche dei nostri tempi: separazioni, famiglie allargate, carenze educativa e formativa. Alla scuola viene richiesto un ruolo sempre più preponderante nell’educazione malgrado le poche risorse di cui dispone. Particolare importanza ha assunto il fenomeno dell’immigrazione che ha dato luogo al problema dell’integrazione e dell’alfabetizzazione degli alunni stranieri. Si rende perciò necessaria la realizzazione di percorsi di apprendimento personalizzati, in base anche ai fondi destinati dagli EE. LL. alle aree a forte processo migratorio, tenendo conto dei livelli di partenza onde favorire un progressivo inserimento di tali studenti. L’Istituto Comprensivo “A. Belli” comprende: n. 7 Scuole Primarie statali (plessi di Agnosine, Barghe, Bione, Odolo, Preseglie, Provaglio V.S., Sabbio Chiese) n. 2 Scuole dell’Infanzia statali (plessi di Preseglie e Provaglio V.S.) n. 6 Scuole dell’Infanzia non statali (plessi di Agnosine, Barghe, Bione Pieve, Bione S.Faustino, Odolo, Sabbio C.) n. 3 Scuole Secondarie di I grado (plesso di Sabbio Chiese con alunni di Barghe, Provaglio V.S., Sabbio Chiese, plesso di Odolo con alunni di Odolo e Preseglie, plesso di Agnosine con alunni di Agnosine e Bione) Il totale degli alunni della scuola è di 1190. Gli alunni stranieri costituiscono attualmente il 20% della popolazione scolastica. 6 § 1.2. Risorse strutturali PLESSI AGNOSINE BARGHE BIONE ODOLO PRESEGLIE PROVAGLIO DENOMINAZIONE INDIRIZZO TEL. FAX. SCUOLA PRIMARIA “A. DE GASPERI” Via M. di Calchere, 15 Tel: 0365 896190 Fax: 0365 897598 e-mail: [email protected] SCUOLA PRIMARIA “KAROL WOYTILA” Piazza Avisina Tel/fax:0365 84072 e-mail: [email protected] SCUOLA PRIMARIA “PADRE G. GIORI” Via Don G. Bazzoli Tel/Fax:0365 896969 e-mail: [email protected] SCUOLA PRIMARIA “FRATELLI ROSSETTI” Via S. Zeno, 19 Tel/Fax:0365 860854 e-mail: [email protected] SCUOLA PRIMARIA “DON G. ZANNI” Via Roma, 54 Tel / Fax: 0365 824491 e-mail: [email protected] SCUOLA PRIMARIA Via Milano, 16 Tel / Fax: 0365 824688 e-mail: [email protected] AULE 5 AULE LABORATORI - disegno musica informatica falegnameria aula multimediale ALTRI LOCALI -2 spaziosi atri -sala mensa -archivio -bidelleria -segreteria -direzione -servizi -ripostiglio -3 ripostigli -una stanzetta fotocopiatore -servizi -bidelleria SPAZI ESTERNI -cortile 5 - arte - palestra - informatica 5 - palestra musica informatica pittura - - musica informatica arte aula polifunzionale palestrina - auletta per sostegno - auletta per fotocopiatore - servizi - bidelleria -campetto -informatica/audiovisivi - pittura-biblioteca - aula polifunzionale - 3 spaziosi atri (uno usato come palestra) - ripostigli - servizi - cortile - giardino - informatica - 3 aule polifunzionali - - cortile - palestra 8 5 5 spazioso atrio bidelleria servizi ripostiglio 2 atri aula insegnanti sussidi vari bidelleria servizi -cortile per -cortile 7 SABBIO CHIESE SCUOLA INFANZIA PRESEGLIE SCUOLA INFANZIA PROVAGLIO SCUOLA PRIMARIA Via Aldo Moro, 9 Tel/Fax: 0365 85237 e-mail: [email protected] SCUOLA DELL’INFANZIA Via Vecchia, 24 Tel/Fax: 0365860981 [email protected] SCUOLA DELL’INFANZIA Via Milano Tel: 0365 824695 Fax: 0365 84112 (municipio) SCUOLA SECONDARIA “A. Belli” SCUOLA SECONDARIA SABBIO CHIESE SCUOLA SECONDARIA ODOLO 10 3 2 9 Via Roma, 49 A/B Sabbio Chiese Tel. 0365 85191 Fax 895758 e-mail [email protected] scia.it SCUOLA SECONDARIA “E. Fermi” Viale S. Zeno, 16 Odolo Tel. 0365 860121 Fax 869050 e-mail: [email protected] 6 - audiovisivi-musica informatica biblioteca scienze arte - 2 spaziosi atri sala insegnanti per sussidi bidelleria ripostigli servizi - cortile -campetto -palestra in in comune con sc. Sec. I grado - atrio aula psicomotricità sala pranzo cucina servizi sala riunioni - giardino con giochi - atrio salone sala pranzo* cucina ripostiglio servizi - giardino con giochi - la sala da pranzo è utilizzata anche dalla sc. primaria Aula multimediale Aula magna/auditorium Biblioteca ripostiglio Laboratorio scientifico - servizi Aula arte e immagine Aula musica Aula sostegnorecuperoalfabetizzazione Palestra Cortile esterno Aula multimediale ripostiglio Biblioteca servizi Laboratorio scientifico Laboratorio informatico Aula arte e immagine Aula musica Aula sostegnorecuperoalfabetizzazione Piccola palestra interna e palazzetto sportivo in convenzione Cortile esterno 8 SCUOLA SECONDARIA AGNOSINE SCUOLA SECONDARIA “G. Matteotti” Via S. Andrea Agnosine Tel. 0365 896143 Fax 896143 e-mail: [email protected] 7 Aula multimediale Aula magna Biblioteca ripostiglio Laboratorio scientifico servizi Aula arte e immagine Aula musica Aula sostegnorecuperoalfabetizzazione Palestra interna La Scuola Secondaria di I grado “A. Belli” è sede della Dirigenza Scolastica e della Segreteria. § 1.3. Risorse finanziarie L’Istituto Comprensivo dispone di mezzi finanziari che il Ministero dell’Istruzione assegna annualmente sulla base dell’organico di diritto (fondi per Miglioramento dell’Offerta Formativa - M.O.F.), di contributi assegnati dalle Amministrazioni Locali sulla base del piano per il Diritto allo Studio (L.R. 31/80) e altri contributi finalizzati di enti, associazioni e privati. Il Consiglio di Istituto delibera ogni anno il Programma Annuale che coincide con l’anno solare. Le risorse finanziarie assegnate devono essere organizzate in aggregati e voci corrispondenti ai progetti che costituiscono il Piano dell’Offerta Formativa. Nei limiti dei fondi a disposizione il Consiglio provvede al funzionamento amministrativo e didattico dell’Istituto. Il Consiglio di Istituto alla fine di ogni anno finanziario delibera il Conto Consuntivo in cui vengono elencate e documentate tutte le entrate e le uscite. § 1.4. Il contesto sociale Gli edifici scolastici sono ubicati in Comuni con meno di quattromila abitanti in cui le associazioni culturali e giovanili sono quasi del tutto assenti. Buona, invece, è la presenza di associazioni sportive e, decisamente migliorato negli ultimi anni, il servizio offerto dalle biblioteche. Basso è, in generale, il livello di scolarizzazione, ma l’obbligo scolastico viene tendenzialmente assolto. Si deve segnalare che gli sforzi messi in campo dalla Comunità Montana di Valle Sabbia relativamente ai servizi sociali hanno condotto a una più adeguata distribuzione delle strutture e delle risorse che sono destinate alle seguenti aree: anziani, disabili, immigrati, povertà ed emarginazione, salute mentale, dipendenze e minori. Quest’ultima fascia demografica costituisce un privilegiato ambito di osservazione e sperimentazione, soprattutto a seguito di specifici progetti che hanno fatto emergere una manifesta abitudine alle “dipendenze”, in particolare quella dell’alcool e degli stupefacenti. Non va, infatti, trascurata la diffusa “precocità” del fare esperienze, non sempre positive, che caratterizza i preadolescenti e gli adolescenti. A ciò andrebbe aggiunta, per quanto concerne la problematica dell’alcolismo, una radicata consuetudine, nelle nostre valli, a consumare bevande alcoliche fin da piccoli, come segno di adesione al gruppo dei pari o degli adulti, senza che vi sia la precisa coscienza delle conseguenze deleterie per la salute. I docenti tengono a rimarcare, nondimeno, come tali benemeriti progetti promossi dai Servizi Sociali “si scontrino” con le numerose iniziative organizzate annualmente nei Comuni della Valle, che ne vanificano l’efficacia. Nonostante l’attivazione di progetti di sensibilizzazione ambientale – che in alcuni Comuni prevedono 9 anche la partecipazione degli alunni – si rileva un alto grado di inquinamento atmosferico ed edilizio che denota ancora la difficoltà diffusa delle famiglie a costituirsi come primo nucleo nella formazione di cittadini responsabili del proprio patrimonio storico-paesaggistico. § 1.5. Rapporti con il territorio COMUNI Azienda Sanitaria Locale COMUNITA’ MONTANA Entro il 30 giugno di ogni anno il Consiglio di Istituto, sulla base delle proposte dei Consigli di classe/interclasse/intersezione, delibera ed invia ai Comuni il piano per il Diritto allo Studio contenente le richieste in materia di: a) Edilizia scolastica, b) Sussidi, attrezzature, materiale librario per uso collettivo; c) Servizi e materiale didattico per alunni portatori di handicap; d) Trasporti; e) Sostegno alla programmazione educativo-didattica attraverso il finanziamento a progetti specifici f) Biblioteca ed Assessorato alla Cultura: iniziative teatrali, mostre, letture I rapporti riguardano problemi di medicina scolastica, educazione scolastica, condizioni igienico-sanitarie. Opera nell’Istituto un medico competente per prestazioni di medicina del lavoro. Particolare attenzione viene riservata ai rapporti con gli operatori del dipartimento handicap per affrontare la situazione degli alunni certificati e viene offerta la consulenza per gli insegnanti che hanno inseriti nelle classi alunni portatori di handicap (anche con l’aiuto di specialisti quali il logopedista e lo psicomotricista) Finanzia progetti da attivare nelle scuole Propone mostre riguardanti il territorio valsabbino. ORATORI Organizzano attività ricreative, culturali e sportive per alunni in età scolare. POLISPORTIVE Propongono e organizzano diverse iniziative in orario extrascolastico: corsi di pallavolo, tennis… , con l’ utilizzo di attrezzature sportive proprie. BIBLIOTECHE CIVICHE Propongono e organizzano iniziative di promozione alla lettura sia in orario scolastico che extrascolastico. ALTRI ENTI Case di riposo Cooperative sociali Polizia municipale e/o stradale Associazioni varie: Filarmonica “Conca d’oro”, Alpini, AVIS, Ecologia, Federcaccia, Ordine pubblico, Protezione Civile … 10 § 1.6. Bisogni emergenti Dall'analisi della situazione socio-ambientale dei sette Comuni che afferiscono all’Istituto Comprensivo “A. Belli" emergono alcune considerazioni in merito ai bisogni del territorio e al ruolo della scuola. Essa, quale istituzione educativa, ha precise ragioni pedagogiche che devono incidere sul contesto e devono promuovere e stimolare una certa dinamica sociale. Abbiamo enucleato alcune priorità di intervento per rispondere, nei limiti del possibile, a quei bisogni educativi e civici che la scuola non può disattendere: favorire un’integrazione socio-culturale delle varie diversità, sia a partire da quelle tra gli abitanti dei comuni, sia rispetto agli extracomunitari che in questa zona raggiungono cifre significative; elevare la sensibilità verso i valori intellettivi, civili e morali anche per superare il sempre più diffuso attaccamento ai beni materiali (denaro, profitto, consumismo, ecc.); suscitare e favorire nei ragazzi interessi conoscitivi che, muovendo dall’esperienza, sviluppino il desiderio all'approfondimento e la motivazione allo studio; promuovere nelle famiglie l’interesse ad "investire” nella scuola, ossia nella preparazione culturale e professionale dei figli, incentivando il proseguimento degli studi oltre la scuola dell'obbligo. Ci rendiamo conto che tali scelte educative saranno più facilmente perseguibili se tra scuola e famiglia si creeranno collaborazione e fiducia, nell'intento di operare entrambe, pur nello specifico educativo delle due istituzioni, per la crescita e la promozione personale e culturale dei preadolescenti. § 1.7. Risorse umane e professionali Le competenze professionali presenti nella nostra scuola sono varie e di buon livello. Nonostante la mancanza di stabilità di parte del personale docente, è possibile realizzare attività varie per rispondere a bisogni specifici, oltre che per allargare le opportunità formative offerte agli alunni. Organigramma (relativo all’a. s. 2013-’14): Dirigente Scolastico: Andus Pietro Aristo Collaboratori della dirigenza: Collaboratori Vicari: Ceresa Monica Vassalini Federica Funzioni Strumentali: Gestione del Piano dell’Offerta Formativa- revisione P.O.F.: Ancora Graziano, Caini Adele Sostegno al lavoro dei docenti-informatica e tecnologie multimediali: Montori Vincenzo, Ragnoli Cristian Gestione del Piano dell’Offerta Formativa-ampliamento dell’Offerta Formativa-progetti ed. alla salute: Armanini M. Elisabetta, sportello infanzia, primaria: Caini Adele, ambiente: Melchiori Adonella Interventi e servizi per studenti- Intercultura: Candito Rosalba, Facchetti Catia Interventi e servizi per studenti - Orientamento: Bragaglio Enrica Interventi e servizi per studenti - Disabilità e BES: Palma Gabriele Direttore dei servizi generali e amministrativi: Della Patrona Annamaria Personale di Segreteria: Bordiga Fiorella, Mascadri Maurizia, Pellegrini Matilde, Simone Rosa, Venturini Graziano, Voto Amalia. 11 Responsabili di plesso Viene nominato annualmente dal Collegio Docenti un insegnante responsabile di plesso e gli vengono affidati i seguenti incarichi: • coordinamento ed organizzazione del lavoro del Plesso. • Preposto alla sicurezza Organi collegiali: Consiglio di Istituto: Presidente: Aristo Pietro Andus Componente genitori: Castelnuovo Marco, Dainesi Fiorenzo, Facchetti Daniela, Ghidinelli Ilaria, Hristova Tania, Pelizzari Daniela, Salvotti Alberto, Zambelli Fabio. Componente docenti: Bragaglio Enrica, Caini Adele, Ceresa Monica, Marchi Monica, Melchiori Adonella, Ognibeni Roberta, Pavoni Rosanna, Zampiceni Paola Componente ATA: Venturini Graziano, Ricchini Rosangela Collegio Docenti: tutti i docenti della scuola Consigli di classe/sezione/intersezione: tutti i docenti che operano nelle classi e i rappresentanti dei genitori. Commissioni: Formazione classi, Integrazione alunni portatori di handicap, Intercultura, POF. FUNZIONIGRAMMA (competenze di ogni singolo organismo) 1 ORGANISMI FUNZIONI-COMPITI-COMPETENZE-RESPONSABILITA’ Dirigente Scolastico Ha la rappresentanza legale della scuola. Ha la responsabilità della gestione e delle risorse finanziarie e strumentali. Dirige, coordina e valorizza le risorse umane interne alla scuola. Svolge attività negoziale. Predispone il Programma Annuale e provvede alla sua realizzazione nell’esercizio dei compiti e della responsabilità di gestione (in concreto, approvato il Programma Annuale, esegue le singole spese senza necessità di delibera autorizzativa). Organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza ed efficacia formativa e ha la responsabilità dei risultati del servizio. Ha titolarità delle relazioni sindacali interne alla scuola. Ha la possibilità di delegare specifici compiti a docenti. Partecipa e concorre al processo di realizzazione dell’autonomia scolastica. Assicura la gestione unitaria dell’Istituzione scolastica finalizzandola all’obiettivo della qualità dei processi formativi Predispone gli strumenti attuativi del P.O.F. Presiede i Consigli di classe/interclasse/intersezione, il Collegio Docenti, la Giunta Esecutiva e il Comitato di Valutazione. 12 2 Direttore Dei Servizi Generali e Amministrativi Organizza i Servizi Amministrativi dell’istituzione scolastica ed è responsabile del funzionamento degli stessi. Provvede direttamente al rilascio di Certificazioni, nonché di estratti e copie di documenti che non comportino valutazione discrezionali. Provvede all’esecuzione delle delibere degli OO.CC. avente carattere esclusivamente contabile e di quelle sottoposte a provvedimento vincolato. Esprime parere sugli atti riguardanti il miglioramento organizzativo e la funzionalità dei servizi di competenza. Cura l’attività istruttoria della stipulazione di accordi, contratti convenzioni con soggetti esterni. Coordina il personale addetto ai servizi amministrativi e ausiliari. 3 Consiglio di Circolo Delibera il Programma Annuale e il Conto Consuntivo. Delibera i criteri generali dell’attività negoziale. Adotta il POF. 4 Giunta Esecutiva Predispone il Conto Consuntivo e il Programma Annuale. Prepara i lavori del Consiglio di Circolo e cura l’esecuzione delle relative delibere. 5 Collegio Docenti Delibera il P.O.F. Elabora il P.A.A. Cura la programmazione dell’azione educativa al fine di garantire l’attuazione del diritto allo studio e la formazione della personalità degli alunni; Provvede all’adozione dei libri di testo; Definisce la Funzioni Strumentali e ne designa i Docenti responsabili. 6 Consiglio di Classe Interclasse Intersezione Docenti Ha competenza relativamente a: • realizzazione del coordinamento didattico • rapporti interdisciplinari • valutazione periodica e finale degli alunni 7 Consiglio di Classe Interclasse Intersezione Completo (docenti e genitori) Comitato di Valutazione Analizza le proposte in ordine all’azione educativa – didattica; E’ propulsione di tutta l’attività delle classi/del plesso e delle problematiche connesse. 8 9 Valuta il servizio dei docenti che ne facciano richiesta; Esprime un parere obbligatorio sul periodo di prova di docenti neo-immessi in ruolo. Funzioni Strumentali Valorizzazione delle risorse professionali dei Docenti per: • la gestione del P.O.F. • il sostegno al lavoro dei Docenti • la realizzazione di progetti Formativi d’intesa con Enti e Istituzioni esterni alla scuola. • il coordinamento e l’utilizzo della biblioteca e delle nuove 13 • • • tecnologie l’accoglienza e il coordinamento di alunni stranieri e con handicap la preparazione e il coordinamento del piano di formazione e aggiornamento il contributo alla realizzazione della scuola dell’autonomia 10 Docenti Svolgono attività di insegnamento Partecipano alle riunioni degli organi collegiali di cui fanno parte Partecipano ad attività di aggiornamento e formazione in servizio Se designati o richiesti collaborano con il dirigente scolastico nello svolgimento delle funzioni organizzative e gestionali. Su designazione del Collegio docenti svolgono funzioni di Coordinamento di Progetti e attuazione di Funzioni Strumentali. Curano i rapporti con i genitori. 11 Personale A.T.A Amministrativo Tecnico Ausiliario Assolve alle funzioni amministrative, contabili, gestionali, strumentali, operative di sorveglianza in un rapporto di collaborazione con il Dirigente Scolastico e il personale docente. 12 Ente Locale Mette a disposizione l’edificio scolastico, compresi arredamento, attrezzature e palestra. Garantisce la funzionalità del suddetto edificio (illuminazione, servizi, riscaldamento, custodia, arredi, attrezzature, sicurezza, eliminazione barriere architettoniche, rinnovamento materiale didattico). 14 CAPITOLO II - LE METE EDUCATIVE § 2.1. Gli obiettivi generali del processo formativo La lettura integrata dei bisogni formativi della società, del contesto, degli alunni e delle loro famiglie conduce i docenti all’impegno di formare cittadini capaci di rivendicare i propri diritti, di tutelare quelli degli altri, di adempiere ai propri doveri, di rispettare il singolo e la collettività, utilizzando le competenze acquisite. Il P.O.F. dell’Istituto Comprensivo “A. Belli” vuole offrire agli alunni strumenti per soddisfare i seguenti obiettivi: 1. Educare alla cultura dell’integrazione di competenze, linguaggi, esperienze. 2. Educare al rispetto dell’ambiente, della collettività, del singolo, della diversità etnica, sociale, religiosa, psicofisica per una migliore qualità della vita. 3. Educare al cambiamento per poterlo valutare, gestire, orientare. 4. Educare alla non violenza, alla legalità, al rispetto dei valori che contribuiscono alla convivenza democratica. 5. Educare all’autonomia di giudizio, al pensiero critico e creativo, per una migliore realizzazione consapevole del proprio progetto di vita. 6. Educare all’appartenenza ad una società sempre più multietnica. Si cercherà quindi di: Fornire risposte mirate a specifici problemi relazionali, comunicativi, espressivi, di apprendimento, per portare tutti al conseguimento dei massimi risultati. Individualizzare i percorsi formativi a livello di selezione di contenuti, metodologie e strategie, in risposta a specifici problemi. Offrire a ciascuno l’opportunità di esprimersi usando il linguaggio più congeniale in relazione alla specifica tipologia di intelligenza. Sollecitare negli alunni la consapevolezza dei propri processi cognitivi ed emotivi, dei propri punti forti e deboli. Coinvolgere attivamente le famiglie nel rapporto con la scuola attraverso colloqui, incontri e momenti di formazione- informazione. Valorizzare le risorse del territorio, in particolare i raccordi con l’ASL. § 2.2. Le finalità educative della Scuola dell’Infanzia La scuola dell’infanzia, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e nei documenti dell’Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio o femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. 15 Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare e immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. § 2.3. Le finalità educative della Scuola del Primo Ciclo Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Ricopre un arco di tempo fondamentale per l’apprendimento e lo sviluppo dell’identità degli alunni, nel quale si pongono le basi e si acquisiscono gradualmente le competenze indispensabili per continuare ad apprendere a scuola e lungo l’intero arco della vita. La finalità del primo ciclo è l’acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. Per realizzare tale finalità la scuola concorre con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza, cura l’accesso facilitato per gli alunni con disabilità, previene l’evasione dell’obbligo scolastico e contrasta la dispersione, valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno, persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. In questa prospettiva ogni scuola pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell’elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza. Fin dai primi anni la scuola promuove un percorso di attività nel quale ogni alunno possa assumere un ruolo attivo nel proprio apprendimento, sviluppare al meglio le inclinazioni, esprimere le curiosità, riconoscere ed intervenire sulle difficoltà, assumere sempre maggiore consapevolezza di sé, avviarsi a costruire un proprio progetto di vita. Così la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per acquisire consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare la realizzazione di esperienze significative e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese. Tutta la scuola in genere ha una funzione orientativa in quanto preparazione alle scelte decisive della vita, ma in particolare la scuola del primo ciclo, con la sua unitarietà e progressiva articolazione disciplinare, intende favorire l’orientamento verso gli studi successivi mediante esperienze didattiche non ripiegate su se stesse ma aperte e stimolanti, finalizzate a suscitare la curiosità dell’alunno e a fargli mettere alla prova le proprie capacità. La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura, trovano stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la fantasia e il pensiero originale, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili schemi di comprensione della realtà, 16 riflettendo sul senso e le conseguenze delle proprie scelte. Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e a gestirle, per porsi obiettivi non immediati e perseguirli. Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si frequentano, sia naturali sia sociali. Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco, li orienta a sperimentare situazioni di studio e di vita dove sviluppare atteggiamenti positivi ed imparare a collaborare con altri. Segue con attenzione le diverse condizioni nelle quali si sviluppa l’identità di genere, che nella preadolescenza ha la sua stagione cruciale. Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida i ragazzi nella comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro molteplici forme. Di fronte alla complessa realtà sociale, la scuola ha bisogno di stabilire con i genitori rapporti non episodici o dettati dall’emergenza, ma costruiti dentro un progetto educativo condiviso e continuo. La consapevolezza dei cambiamenti intervenuti nella società e nella scuola richiede la messa in atto di un rinnovato rapporto di corresponsabilità formativa con le famiglie, in cui con il dialogo si costruiscano cornici di riferimento condivise e si dia corpo a una progettualità comune nel rispetto dei diversi ruoli. 17 CAPITOLO III – L’ORGANIZZAZONE DELL’OFFERTA FORMATIVA § 3.1. Il tempo scuola: modelli organizzativi § 3.1.1. Scuola dell’Infanzia Preseglie-Provaglio Preseglie LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 8.00-9.00 ACCOGLIENZA Gioco libero nelle sezioni ACCOGLIENZA Gioco libero nelle sezioni ACCOGLIENZA Gioco libero nelle sezioni ACCOGLIENZA Gioco libero nelle sezioni ACCOGLIENZA Gioco libero nelle sezioni 9.00-10.00 ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE 10.00-11.45 ATTIVITA’ DI SEZIONE I.R.C. A TURNO ATTIVITA’ DI SEZIONE Dalle 11.00 alle 12.00 INTERSEZIONE PER ETA’ Dalle 11.00 alle 12.00 INTERSEZIONE PER ETA’ 11.45-13.00 PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO 13.00-13.30 GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO 14.00-16.00 Dalle 13.00 alle 14.30 I.R.C. A TURNO Dalle 13.00 alle 14.30 I.R.C. A TURNO ATTIVITA’ DI SEZIONE RIPOSO USCITA ATTIVITA’ DI SEZIONE RIPOSO USCITA ATTIVITA’ DI SEZIONE RIPOSO USCITA Provaglio LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 8.00-8.30 ENTRATA 8.30-9.00 ACCOGLIENZA Gioco libero ACCOGLIENZA Gioco libero ACCOGLIENZA Gioco libero ACCOGLIENZA Gioco libero ACCOGLIENZA Gioco libero 9.00-9.45 ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE ATTIVITA’DI ROUTINE 9.45-11.00 ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI SEZIONE I.R.C. PICCOLI (3 anni) INTERSEZIONE PER GRANDI E MEZZANI ATTIVITA’ DI SEZIONE ATTIVITA’ DI INTERSEZIONE ATTIVITA’ DI INTERSEZIONE 11.00-12.00 18 12.00–12.45 PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO PRANZO 12.45-13.30 GIOCO LIBERO I.R.C. MEZZANI (4 anni) GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO GIOCO LIBERO 13.30-15.30 ATTIVITA’ per i grandi RIPOSO per piccoli e mezzani I.R.C. GRANDI (5 anni) ATTIVITA’ per i grandi RIPOSO per piccoli e mezzani ATTIVITA’ per i grandi RIPOSO per piccoli e mezzani ATTIVITA’ per i grandi RIPOSO per piccoli e mezzani 15.30-16.00 MERENDA E PREPARAZIONE ALL’USCITA MERENDA E PREPARAZIONE ALL’USCITA MERENDA E PREPARAZIONE ALL’USCITA MERENDA E PREPARAZIONE ALL’USCITA MERENDA E PREPARAZIONE ALL’USCITA § 3.1.2. Scuola Primaria 24 ORE SETTIMANALI DISCIPLINE CLASSE 1^ CLASSE 2^ CLASSE 3^ CLASSE 4^ CLASSE 5^ LINGUA ITALIANA LINGUA INGLESE MATEMATICA SCIENZE-TECNOLOGIA STORIA GEOGRAFIA ARTE MUSICA MOTORIA RELIGIONE- A.A. CITTADINANZA E COSTITUZIONE 7 1 6 1 1 2 1 1 1 2 1 6 2 6 1 1 2 1 1 1 2 1 5 3 5 1 2 2 1 1 1 2 1 5 3 5 1 2 2 1 1 1 2 1 5 3 5 1 2 2 1 1 1 2 1 27 ORE SETTIMANALI DISCIPLINE CLASSE 1^ CLASSE 2^ CLASSE 3^ CLASSE 4^ CLASSE 5^ LINGUA ITALIANA LINGUA INGLESE MATEMATICA SCIENZE-TECNOLOGIA STORIA GEOGRAFIA ARTE MUSICA MOTORIA 7 1 7 1 2 2 1 1 1 7 2 6 1 2 2 1 1 1 6 3 6 2 2 2 1 1 1 6 3 6 2 2 2 1 1 1 6 3 6 2 2 2 1 1 1 19 RELIGIONE- AA CITTADINANZA E COSTITUZIONE INFORMATICA 2 1 1 2 1 1 2 1 2 1 2 1 trasversale trasversale trasversale 30 ORE SETTIMANALI DISCIPLINE CLASSE 1^ CLASSE 2^ CLASSE 3^ CLASSE 4^ CLASSE 5^ LINGUA ITALIANA LINGUA INGLESE MATEMATICA SCIENZE-TECNOLOGIA STORIA GEOGRAFIA ARTE MUSICA MOTORIA RELIGIONE- AA CITTADINANZA E COSTITUZIONE INFORMATICA APPROFONDIMENTO DISCIPLIN. 7 1 7 1 2 2 1 1 1 2 1 1 3 7 2 6 1 2 2 1 1 1 2 1 1 3 6 3 6 2 2 2 1 1 1 2 1 1 2 6 3 6 2 2 2 1 1 1 2 1 1 2 6 3 6 2 2 2 1 1 1 2 1 1 2 Gli orari potranno essere formulati su base plurisettimanale nel rispetto del monte ore annuo; il tempo settimanale di ciascuna disciplina sarà reso flessibile da esigenze specifiche programmate: progetti/visite d’istruzione/festa della scuola. § 3.1.3. Scuola Secondaria Sulla base del D.P.R. n. 89 2009 i genitori, compatibilmente con le risorse in organico, possono effettuare la scelta fra: 1. Tempo normale 30 ore 2. Tempo prolungato 36 ore (con due rientri pomeridiani di due ore di attività curricolari + 2 ore di tempo-mensa) Sulla base della normativa citata l’orario settimanale degli alunni risulta così ripartito: Materie d’insegnamento Italiano, Storia, Geografia Approfondimento in materie letterarie Matematica e scienze Lingua inglese Lingua francese Tecnologia Arte ed immagine Musica Tempo normale Tempo prolungato 9 1 6 3 2 2 2 2 12 8 3 2 2 2 2 20 Motoria Religione Totale 2 1 30 2 1 34 (+2 mensa) § 3.1.4. Orario settimanale e giornaliero delle lezioni – prospetto dei servizi PLESSI ORARIO MATTINO: LUNEDI’SABATO ORARIO POMERIGGIO SERVIZIO MENSA TRASPORTO ALUNNI sì sì sì sì sì sì INFANZIA PRESEGLIE Dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00 PROVAGLIO Dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 16.00 PRIMARIA 8.00 – 12.00 ( lunedì – mercoledì ) 8.30 -12.30 ( mar. – gio. – ven. – sab. ) 13.45 – 15.45 ( lunedì-mercoledì ) BARGHE 8.00 – 12.30 14.00 – 17.00 ( mercoledì ) - sì BIONE 7.50 – 12.20 14.00– 17.00 ( mercoledì ) - no - sì AGNOSINE ODOLO 8.00 – 13.00 (per la scelta a 27 ore martedì, giovedì e sabato 8,00 – 12,00) PRESEGLIE 8.15 – 12.15 13.45 – 16.45 ( lunedì e mercoledì ) - sì PROVAGLIO 8.25- 12.25 13.25 – 16.25 ( lunedì-mercoledì ) sì sì 21 SABBIO CHIESE 8.00 - 12.30 14.00 – 17.00 ( lunedì ) - sì AGNOSINE 8.00-13.00 sì sì ODOLO 8.00-13.00 sì sì SABBIO CHIESE 8.00-13.00 14.00-16.00 (lunedì-mercoledì) 14.00-16.00 (lunedì-mercoledì) 14.00-16.00 (lunedì-mercoledì) sì sì SECONDARIA § 3.1.5. Calendario Scolastico Da diversi anni le scuole presenti nell’Istituto Comprensivo si sono orientate per una suddivisione dell’anno scolastico in quadrimestri. Il calendario scolastico viene deliberato dall’Ufficio Scolastico Regionale. Il Consiglio di Istituto, in relazione alle esigenze derivanti dal Piano dell’Offerta Formativa, determina con criteri di flessibilità gli adattamenti del Calendario Scolastico che riguardano la sospensione in corso d’anno scolastico delle attività educative e didattiche. § 3.2. L’ampliamento dell’offerta formativa § 3.2.1 Le attività curricolari Singole discipline. Si fa riferimento ai Traguardi per lo sviluppo delle competenze, desunti dalle “Indicazioni Nazionali”. Tali traguardi, posti al termine dei più significativi snodi del percorso curricolare, dai tre ai quattordici anni, rappresentano riferimenti per gli insegnanti, indicano piste da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno. Educazione alla Convivenza Civile. E’ un insegnamento trasversale con unità di apprendimento caratterizzate da una forte connotazione pluridisciplinare. I temi all’interno dell’educazione alla Convivenza Civile interessano l’intera personalità dell’allievo/a, riferiti sia all’ambito cognitivo che a quello affettivo-motivazionale/relazionale. Alla fine del primo ciclo di istruzione, l’educazione alla Convivenza Civile prevede che i ragazzi e le ragazze siano nelle condizioni di: • riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva e razionale; • riflettere con spirito critico per prendere decisioni; • affrontare le situazioni sapendone distinguere le complessità; • saper valutare se stessi, i propri e gli altrui comportamenti secondo quei valori morali propri della Convivenza Civile; • sapersi orientare nelle scelte di vita e nei comportamenti sociali e civili, presupposti per progettare il proprio futuro. Attività alternativa all’IRC. La realtà quotidiana è costituita da innumerevoli aspetti che rimandano ad altre etnie, ad altre lingue, ad altre culture e religioni. Le attività proposte in quest’ora si soffermeranno sul tema dell’accettazione della diversità culturale per scoprire che può diventare arricchimento. Tutto ciò richiede uno sforzo di adattamento per superare pregiudizi e stereotipi, riconoscendo che “l’uomo è identico all’altro uomo”, al di sopra di qualunque diversità. Ogni scambio, ogni relazione tra 22 concezioni diverse della vita e tra stili diversi di comportamento diventerà un momento di crescita e di arricchimento per tutti. Nell’Istituto Comprensivo si organizzano attività sulla base di alcuni obiettivi specifici e contenuti sotto riportati. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO: • apprezzare le diversità come valore; • aprirsi al confronto multiculturale; • acquisire un atteggiamento di rispetto verso comportamenti religiosi differenti dal proprio; • conoscere elementi significativi delle proprie e delle altrui culture (modi di vita, religioni…); • collocare geograficamente e storicamente le varie religioni; • scoprire le analogie e le diversità tra le proprie e le altre culture; • capire che un corretto atteggiamento verso gli altri si basa sui principi di libertà, giustizia, uguaglianza e cooperazione; • attività di recupero e di sviluppo della lingua italiana per gli alunni stranieri. CONTENUTI DI MASSIMA PER LA SCUOLA SECONDARIA CLASSE PRIMA L’incontro con la diversità Tramite la lettura e l’analisi di miti, fiabe e favole gli alunni si confrontano con la diversità: attraverso la conoscenza dei differenti “modi di essere” presenti nelle varie culture, si cerca di promuovere la formazione di atteggiamenti che da un lato inducono a riconoscere le diversità e, dall’altro, a stabilire rapporti dinamici fra le culture. CLASSE SECONDA Alla scoperta di sé Tramite la lettura di brani di diario, lettere e testi tratti da autobiografie gli alunni si avvicinano a modi diversi di parlare di se stessi, di esprimere le proprie emozioni e sentimenti o semplicemente di narrare episodi della propria vita. CLASSE TERZA Crescere, rischiare, scegliere Il percorso intende svolgere una funzione formativa e informativa per promuovere lo sviluppo armonico, socio-affettivo e cognitivo dei ragazzi, supportandoli anche nello sviluppo di un metodo di studio efficace che li aiuti nell’acquisizione delle competenze utili allo svolgimento del colloquio interdisciplinare finale. Resta evidente che la programmazione delle attività potrà subire adattamenti e/o modifiche in base all’eterogeneità del gruppo di allievi che si viene di anno in anno a costituire. § 3.2.2 Le attività e i progetti di ampliamento dell’Offerta Formativa Le attività e i progetti che l’Istituto Comprensivo “A. Belli” intende promuovere per l’anno scolastico 2014-2015 sono, nella maggioranza dei casi, la prosecuzione di interventi già da anni attivati nelle singole sedi. Essi rispondono alle esigenze rilevate dai docenti e dalla famiglie e sono attuati d’intesa e con la collaborazione finanziaria delle Amministrazioni Locali e del Ministero. I progetti non mirano solo ad aggiungere nuove attività a quelle che già si fanno, ampliando i tempi scolastici, ma servono: 23 • • • ad approfondire il curricolo di base, ad espandere e introdurre nuovi linguaggi a carattere trasversale, a sperimentare modi diversi di apprendere e insegnare. Tutti i progetti sono approvati dal Collegio Docenti nel mese di giugno e sono specificati dettagliatamente negli estratti dei vari plessi. Si riporta una generale sintesi: Progetto continuità/accoglienza Il progetto, in conformità con la legislazione vigente, si propone di: • elaborare piani di intervento al fine di promuovere adeguatamente la continuità educativa e didattica; • garantire la continuità del processo educativo fra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado da intendersi come percorso formativo integrale e unitario seppur differenziato sotto l’aspetto dei contenuti; • realizzare un clima culturale, relazionale ed istituzionale che consenta a tutti di partecipare ed essere protagonisti, favorendo una graduale conoscenza del “nuovo“, per agevolare il passaggio dalla scuola dell’infanzia alla scuola primaria, fino alla scuola secondaria di primo grado; • rispondere all’esigenza prioritaria di integrazione e prevenzione del disagio, poiché l’alunno che vive serenamente la realtà scolastica ha i presupposti per consolidare l’autostima, utilizzare nuove forme di comunicazione, raggiungere il successo personale e scolastico. Per continuità si intende la capacità di valorizzare le competenze già acquisite dall’alunno nel rispetto dell’azione educativa di ciascuna scuola, pur nella diversità di ruoli e funzioni. La continuità del processo educativo è una condizione essenziale per assicurare e garantire agli alunni il positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione. La continuità educativa si attua tra i docenti dei diversi ordini di scuola che considerano la propria azione all’interno di un percorso evolutivo che vede come protagonista l’alunno e che di conseguenza prevede sempre un collegamento tra un “prima e un dopo“ attraverso la pratica di attività comuni e collegiali. Il progetto viene attivato in tutti e tre gli ordini di scuola presenti nell’Istituto Comprensivo e declinato come segue: attività per i genitori: incontro di presentazione del P.O.F per i nuovi iscritti nella Scuola Infanzia, Primaria e Secondaria; attività per i docenti: in vari incontri tra colleghi dei diversi gradi di scuola ci si confronta per definire le conoscenze e le abilità atte a far maturare nei ragazzi le competenze necessarie per passare da un ordine di scuola all’altro. a) Tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria il passaggio di informazioni si attua utilizzando il fascicolo informativo adottato sia dalle scuole statali sia dalle parificate; b) Tra la scuola primaria e la secondaria la continuità educativa avviene con incontri tra gli insegnanti per il passaggio delle informazioni tramite l’utilizzo di una scheda che raccoglie notizie sull’area socioaffettiva e cognitiva di ciascun alunno ed il confronto delle rispettive programmazioni educativodidattiche al fine di creare omogeneità e continuità nel processo di apprendimento dell’allievo. Per accoglienza si intende l’insieme delle attività programmate dal gruppo docente per favorire il rapporto con le famiglie e un inserimento sereno e piacevole degli alunni nell’ambiente scolastico facilitando così i rapporti tra insegnanti, studenti e genitori. Nella Scuola dell’Infanzia il progetto accoglienza prevede: 24 • • • • fase di pre-inserimento dei nuovi iscritti nel mese di Giugno. Inserimento graduale (orario antimeridiano nei primi giorni di frequenza). Inserimento scaglionato per favorire una migliore integrazione i nuovi iscritti (vengono inseriti gradualmente 5 o 6 bambini al giorno nell’arco della prima settimana di scuola. La preparazione di un ambiente sereno dove il bambino ogni giorno possa ritrovare persone o giochi che lo rassicurino. Nella Scuola Primaria le attività di accoglienza, soprattutto degli alunni di classe prima, vengono concordate e pianificate con cura, nel rispetto della continuità educativa. Nelle classi successive alla prima, nei primi giorni di lezione, si svolgono attività di accoglienza per facilitare il reinserimento scolastico degli alunni, che sviluppino questi valori: • • • • Il ritrovarsi Lo stare insieme nel gruppo Il crescere insieme Il collaborare Nella Scuola Secondaria di I grado gli insegnanti organizzano incontri informativi e ludico-educativi con gli alunni delle classi quinte. L’intervento, effettuato secondo le modalità della partecipazione alle lezioni nelle classi e del gioco, risponde all’esigenza di orientare l’alunno nei nuovi spazi dell’istituto che frequenterà l’anno successivo, favorendo un inserimento graduale nella struttura scolastica e nella sua organizzazione interna. L’esperienza dei docenti di scuola secondaria registra che l’ingresso nella nuova scuola risulta, comunque, un passaggio sofferto per molti studenti che provano ansia per i nuovi compagni ed insegnanti, per le nuove metodologie di studio, per le numerose materie. Per questo motivo, nelle prime settimane di lezione si realizzano varie attività di presentazione del nuovo ambiente scolastico. Inoltre, gli allievi di classe prima sono i protagonisti di un progetto che ha lo scopo di far riflettere su se stessi e sulle proprie potenzialità/debolezze oltre che aiutare ad instaurare dinamiche relazionali basate sul rispetto e la collaborazione. La presenza di una psicologa che, con modalità e ruolo differenziati, ma sinergici rispetto agli insegnanti opera sui giovani allievi, si è rivelata un positivo elemento che qualifica l’offerta formativa del nostro istituto. L’esperta, infatti, in stretta collaborazione con famiglie e docenti, affianca il ragazzo e lo aiuta sia a superare il passaggio senza trasformarlo in problema sia a collaborare con il gruppo classe rispettando individui, sentimenti e regole. Progetto orientamento nella Scuola Secondaria La principale finalità della scuola secondaria inferiore consiste nel fornire gli elementi culturali di base e nell’orientare i ragazzi verso scelte responsabili. Scuola e famiglia devono condividere ed attivare un processo educativo che: ⇒ stabilisca delle modalità di ascolto ed aiuto permanenti, ⇒ sappia cogliere le aspirazioni degli allievi, ⇒ sappia guidare verso scelte scolastiche e di vita realistiche, consapevoli ed autonome. Approfondendo l’analisi della propria identità ed attraverso il confronto con la famiglia, gli amici e le persone con cui interagiscono quotidianamente, gli alunni dovranno riuscire ad identificare i propri interessi, a comprendere i cambiamenti che si manifestano in loro, a prendere coscienza della complessità dei fenomeni e delle problematiche della società di cui entreranno a far parte per imparare a decidere in misura responsabile e significativa. Da alcuni anni un équipe di psicologi affianca i docenti nei mesi precedenti l’iscrizione alla scuola secondaria di secondo grado occupandosi di aiutare i ragazzi a coniugare le caratteristiche personali con le possibilità scolastiche e formative del territorio, al fine di effettuare scelte consapevoli. In incontri specifici vengono presentate dettagliatamente tutte le opportunità formative e forniti strumenti utili per raccogliere informazioni approfondite sulle diverse tipologie di scuole e corsi. 25 A partire dallo scorso anno, gli alunni della secondaria di primo grado che ne fanno richiesta, partecipano agli stage organizzati da alcune scuole della provincia di Brescia, frequentandone, per un giorno, le lezioni. Progetto spazio d’ascolto Le Scuole dell’Istituto Comprensivo “A. Belli” di Sabbio Chiese da tempo attivano un servizio di supporto per alunni, genitori, insegnanti denominato “Sportello d’Ascolto”. Nelle Scuole dell’Infanzia e Primaria, infatti, lo stare bene a scuola è possibile se famiglia ed operatori scolastici attivano un dialogo franco, sincero, per cercare di risolvere i momenti difficili che si creano quando qualche problema di apprendimento o di comportamento si interpone al normale svolgimento della vita scolastica. Lo specialista cerca di inquadrare il problema insieme agli insegnanti, ai genitori e ai bambini per riportare la situazione ad un livello ottimale di equilibrio tutelando tutti gli attori coinvolti. Lo sportello è rivolto a tutti i genitori interessati che possono fissare un appuntamento con lo psicologo telefonando alla segreteria dell’Istituto Comprensivo a Sabbio Chiese La sede dello sportello psicopedagogico è nei locali della Scuola Primaria di Sabbio Chiese. Anche per i ragazzi della Scuola Secondaria e per i loro genitori viene attivato, durante tutto l’anno scolastico il servizio denominato “sportello d’ascolto”. Lo scopo è quello di offrire un’opportunità di confronto e dialogo su tematiche varie che spaziano dalla relazione, più o meno conflittuale, con i pari, alle problematiche relative allo studio, dai problemi in famiglia ai primi innamoramenti. Obiettivo prioritario di questo tipo di intervento, molto apprezzato dai preadolescenti che avvertono fortemente il bisogno di uno “spazio” loro dedicato, è imparare ad esprimere i propri sentimenti ed emozioni attraverso una comunicazione interpersonale efficace e un raffronto costruttivo. Progetto educativo inclusivo Alunni con Bisogni Educativi Speciali “Non c’è nulla di più ingiusto quanto fare parti uguali tra disuguali” (don Lorenzo Milani). L’Istituto Comprensivo “A. Belli” si sforza di essere una scuola che sa rispondere adeguatamente alle diversità individuali di ogni alunno, che non pone barriere, ma anzi valorizza le differenze individuali di ognuno e facilita la partecipazione sociale e l’apprendimento di tutti. Per questo motivo, sulla base della recente normativa (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, successiva Circ. n. 8 del 23 marzo 2013 e successiva nota con indicazioni e chiarimenti “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione”), il Collegio dei Docenti elabora un progetto educativo inclusivo che raccoglie tutti i bisogni educativi speciali individuati a partire dagli alunni della scuola dell’infanzia fino a quelli della Secondaria di I grado, prevedendo interventi di educazione ed istruzione adeguati ai diversi contesti e alle caratteristiche specifiche dei soggetti coinvolti al fine di garantire loro il successo formativo. La parola-chiave di questo processo diventa, quindi, “inclusione” e rappresenta la capacità di fornire una cornice dentro cui i bambini e i ragazzi, a prescindere da abilità, linguaggio, origine etnica o culturale, possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità a scuola. L’inclusione è una visione paradigmatica della società cui dichiariamo di aspirare che ha nella scuola il suo primo e privilegiato luogo, tempo e spazio di espressione. L’inclusione si basa, infatti, non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti, è un rispondere in modo efficacemente individualizzato a tutti i bisogni educativi speciali degli alunni. La normativa vigente in materia di Bisogni Educativi Speciali individua tre grandi categorie dentro i Bisogni Educativi Speciali: 26 1. Disabilità 2. Disturbi Evolutivi Specifici (disturbi dell’apprendimento, deficit del linguaggio o della coordinazione motoria) 3. Svantaggio socio-economico, linguistico o culturale Bisogna sottolineare che molti di questi disturbi, soprattutto quelli appartenenti alle due ultime categorie, non sempre hanno una diagnosi o possono venir certificate ai sensi della legge 104/92 e pertanto non hanno diritto alle misure previste dalla stessa legge che includono, ad esempio, l’insegnante di sostegno. E’ quindi necessaria una speciale attenzione da parte dei docenti in quanto sono loro con la collaborazione delle famiglie, che possono capire le situazioni di Bisogno Educativo Speciale e possono studiare il modo migliore per affrontarle. Tuttavia è bene precisare che per tutti gli alunni e studenti dell’Istituto Comprensivo con Bisogni Educativi Speciali si dovranno costruire percorsi specifici, attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato (PDP), deliberato dal team dei docenti e dal Consiglio di Classe firmato dal Dirigente scolastico, dagli insegnanti e dalla famiglia. Tale documento è uno strumento di lavoro in itinere per gli insegnanti ed ha la funzione di documentare alle famiglie le strategie di intervento programmate. Si precisa che tutti gli alunni portatori di Disabilità dell’Istituto sono affiancati nel loro percorso scolastico da figure di particolare rilievo: gli insegnanti di sostegno e gli educatori. Essi supportano i colleghi del Consiglio di intersezione/interclasse/classe nella loro azione educativa e didattica realizzando una vera e propria sinergia tra l’alunno loro affidato, i compagni, i docenti, la famiglia, lo psicologo ed eventuali altri specialisti. L’ insegnante di sostegno si occupa: • dell’ osservazione degli alunni segnalati allo scopo di individuarne le necessità • della stesura, con gli insegnanti del team, del P.D.F. (Profilo Dinamico Funzionale) e del P.E.I. (Progetto Educativo Individualizzato) che dovrà contenere tutti gli interventi individualizzati/personalizzati previsti a favore dell’ alunno: − La valutazione iniziale degli operatori scolastici e dell’ ASL − Gli obiettivi da conseguire a medio e a lungo termine − Gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di sostegno − Gli eventuali supporti sanitari e riabilitativi dell’ ASL − Gli eventuali interventi del Comune di residenza dell’ alunno interessato finalizzati alla realizzazione di quanto previsto dal P.E.I. − Gli interventi di collaborazione della famiglia − I tempi e le modalità per le verifiche e gli eventuali aggiornamenti • • di rendere attuabile la progettazione stessa tramite materiali e sussidi specifici delle relazioni con la famiglia dell’ alunno, con gli operatori dell’ ASL e con i rappresentanti degli enti locali. L’ insegnante di sostegno rappresenta un’opportunità qualificata, sia per l’ intera classe sia per gli alunni in difficoltà, per la comprensione delle diversità. L’ intervento, sia per gli alunni in situazione di handicap sia per quelli svantaggiati potrà prevedere : • attività individuali e specifiche • attività condotte a coppia 27 • attività in piccolo gruppo a livello di classe • attività in piccolo gruppo a livello di interclasse • inserimento in classe nei momenti operativi dell’attività didattica (attività di manipolazione, laboratori … ) RILEVAMENTO PRECOCE DELLE DIFFICOLTA’ Nel nostro Istituto Comprensivo, come previsto dalla normativa 170/2010, per poter individuare precocemente gli alunni che presentano qualche difficoltà nel percorso dell’apprendimento (DSA), si procede alla somministrazione di specifiche prove ai bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia. Le prove vengono proposte dalle insegnanti stesse dei bambini e sono di carattere linguistico, fonologico e metafonologico. Si tratta di test molto semplici, presentati sotto forma di gioco da svolgere con le proprie insegnanti di sezione (ad es. riconoscere con che lettera inizia/termina una parola, ripetere i suoni delle lettere…). Tutto il lavoro viene preparato e monitorato da uno psico–pedagogista individuato dalla scuola che non vede i bambini, ma solo gli insegnanti e, se ne rileva la necessità, i genitori. Le prove, che non valutano né l’intelligenza né la personalità dei discenti, ma solo la componente linguistica che serve a scuola per leggere e scrivere in modo corretto e adeguato, vengono corrette dallo specialista e i risultati vengono discussi con le insegnanti. I bambini che presentano qualche difficoltà seguono poi un percorso di potenziamento per limitare al minino le difficoltà emerse durante le prove, effettuato dalle insegnanti di classe con la supervisione dello specialista. Alla fine dell’anno scolastico vengono somministrate nuovamente le prove per verificare la situazione e per dare corrette informazioni agli insegnanti della scuola primaria. Il percorso, per chi ha questa necessità, continua anche all’interno della scuola primaria dove, per verificare la presenza di difficoltà nell’area linguistica, in classe 2^ lo psicologo somministra una prova oggettiva di lettura e gli insegnanti, adeguatamente formati, somministrano agli alunni delle classi 1^ e 2^ una prova oggettiva inerente le difficoltà ortografiche presentate; per l’ambito matematico invece la prova oggettiva viene proposta agli alunni in classe 3^. I risultati di tali prove non costituiscono elemento di diagnosi, ma una prova neutra e con validità statistica che va a completare le rilevazioni e le valutazioni utilizzate quotidianamente dai docenti e che permette di predisporre un eventuale percorso di potenziamento per limitare le eventuali difficoltà emerse. I docenti informano i genitori delle difficoltà rilevate, progettano specifiche attività di recupero da affrontare in collaborazione con la famiglia e nel caso in cui le difficoltà siano persistenti indicano ai genitori le modalità per ottenere una certificazione diagnostica da parte degli specialisti che garantirà (come previsto dalla normativa) l’uso di strumenti compensativi e dispensativi. Inoltre a seguito della certificazione suddetta gli insegnanti della classe, in accordo con la famiglia, sono tenuti a redigere un PDP (Piano Didattico personalizzato). Per la segnalazione ai fini della certificazione (entro il 30 novembre di ogni anno) gli esercenti la patria potestà genitoriale possono: • rivolgere richiesta all’ ASL o ad un ente convenzionato e accreditato di valutazione diagnostica finalizzata alla certificazione di handicap per l’esercizio del diritto all’ integrazione scolastica del proprio figlio • esprimere il consenso qualora la segnalazione finalizzata ad eventuale certificazione provenga dalla scuola; L’Azienda Ospedaliera o l’ente convenzionato e accreditato, qualora nell’ esercizio delle sue funzioni sia a conoscenza della presenza di soggetti handicappati che si iscrivono a alle scuole di ogni ordine e 28 grado, ne darà comunicazione ai Dirigenti Scolastici, dopo aver chiesto l’ autorizzazione agli esercenti la potestà genitoriale. Le singole istituzioni scolastiche, dopo aver acquisito il consenso scritto degli esercenti la potestà genitoriale, segnalano all’ ASL o all’ente convenzionato e accreditato, attraverso l’apposita scheda, la presenza nella stessa di alunni in difficoltà entro i termini previsti dalla normativa vigente. Progetto prevenzione dipendenze nella Scuola Secondaria Da qualche tempo in alcune scuole valsabbine particolarmente attente alle dinamiche adolescenziali, si avverte la necessità di investire nel campo della prevenzione primaria e secondaria all’interno dei propri istituti. Docenti, genitori, esperti di servizi attivi sul territorio dialogano ed cooperano per definire un progetto che abbia come protagonisti i nostri ragazzi. Parlare di disagio giovanile e, in particolare, parlare di fumo, alcool o droga a scuola significa rompere un tabù e far passare una comunicazione più adeguata al nostro tempo: gli adulti, i modelli educativi dell’istituzione non si nascondono più dietro divieti formali e regole da accettare acriticamente, ma intendono dialogare, capire, stabilire un confronto. Purtroppo l’uso di alcool, tabacco, sostanze stupefacenti non riguarda più solo poche persone o categorie; questo fenomeno viene vissuto con quella superficialità di atteggiamenti e in quel vuoto di valori in cui i nostri ragazzi, non sempre per loro responsabilità, sono abituati a vivere. Educazione alimentare La nostra scuola promuove interventi educativi atti a potenziare atteggiamenti consapevoli e responsabili, nonché stili di vita sani e corretti. In questo quadro l’educazione alimentare intesa anche come educazione del giovane consumatore, favorisce l’acquisizione di comportamenti individuali e collettivi utili a compiere scelte positive e oculate. Acquisendo una conoscenza sulla composizione degli alimenti e sulle conseguenze per la salute di alcune errate abitudini alimentari, gli alunni saranno, infatti, avvantaggiati nella scelta di un’alimentazione adatta ai loro bisogni e alle loro situazioni. Progetto AVIS Da anni viene sperimentato nelle classi quinte della scuola primaria e nelle classi seconde della scuola secondaria di I grado il Progetto AVIS che interessa l’area disciplinare scientifica e quella della Convivenza civile e di Cittadinanza e Costituzione. Tale iniziativa viene promossa dalle associazioni di volontariato AVIS locali (Agnosine-Bione, Odolo-Preseglie, Sabbio Chiese, Vestone), senza alcun costo aggiuntivo a carico della scuola. Gli incontri sono così organizzati: • Scuola Primaria intervento in classe di due ore, gestito da referenti dell’AVIS provinciale in collaborazione dell’Università Cattolica di Brescia e da un volontario delle sezioni AVIS. • Scuola Secondaria interventi in classe di 60 minuti e visita guidata presso la Sede AVIS di Brescia (trasporto a/r dalla sede scolastica con autobus); durante l’incontro vengono illustrate le attività dell’associazione. L’iniziativa è curata da un responsabile Area -scuola dell’Avis provinciale di Brescia e da volontari delle sezioni locali. Progetto “Per una scuola interculturale” L’integrazione scolastica degli alunni con cittadinanza non italiana è perseguita nel rispetto delle diversità di ciascuno. Promuove l’incontro e il confronto tra culture diverse, favorisce il processo di alfabetizzazione nell’Italiano come L2 e l’acquisizione delle strumentalità di base nelle altre discipline. Inoltre facilita il coinvolgimento delle famiglie per costruire rapporti significativi anche a livello informale. Il nostro istituto registra la presenza di numerosi alunni stranieri (più del 20 %) che provengono soprattutto da Marocco, Pakistan, Albania, Senegal, Burkina-Faso e stati dell’ ex Jugoslavia. Il Collegio dei Docenti ha da tempo ricercato e messo in atto per questi alunni forme di integrazione finalizzate 29 all’acquisizione e/o miglioramento della comprensione e della produzione in lingua italiana. Un apposito Protocollo d’Accoglienza, a suo tempo definito dal CTI – 4, fornisce indicazioni utili per un corretto inserimento dell’alunno allofono nella scuola, coinvolgendo il DS e/o il Referente dell’area Intercultura non solo nell’accoglienza del nuovo arrivato, ma anche nell’assegnazione dello stesso alla classe ritenuta più idonea. Il Consiglio di Classe poi si farà carico di adottare un opportuno PEP, che comprende, come già approvato dal Collegio Docenti dell’istituto, di materiali utili per la programmazione individualizzata. La recente Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 contempla – nella più ampia gamma degli alunni con Bisogni Educativi Speciali – anche gli alunni stranieri, molti dei quali provenienti da situazioni di disagio socio-culturale. Ciò a conferma dell’attenzione particolare dovuta a questi apprendenti, il cui percorso didattico ed educativo è a carico dell’intero Consiglio di Classe. Specifiche ore destinate alle cosiddette “aree a forte processo migratorio” – sempre più esigue – suppliscono in parte alle necessità didattiche dei docenti, impegnati non solo nella prima alfabetizzazione, ma anche nell’insegnamento della lingua dello studio, opportunamente monitorate, al fine di definire, al termine dei due cicli scolastici (primaria e secondaria) il livello secondo il QCER. Allo scopo di avviare un dialogo proficuo con le famiglie e di informarle di eventuali situazioni di difficoltà o disagio che si possono creare a scuola, il Collegio dei Docenti ha sviluppato un percorso che prevede interventi di mediazione ed educazione interculturale in accordo con gli enti locali, nell’ambito del progetto “Qualificazione dei servizi in funzione dell’integrazione e della multietnicità in Valle Sabbia”. La presenza di mediatori linguistici e culturali che si affianca alla scuola e alle famiglie viene, infatti, considerata una risorsa fondamentale per avviare una reale e positiva integrazione all’insegna del rispetto e dell’accettazione delle specifiche identità culturali. Educazione ambientale Sensibili al rapporto con l’ambiente che le circondano, le scuole dell’Istituto Comprensivo “A. Belli hanno avviato una serie di progetti che promuovono una più sistematica educazione ai valori del territorio, siano essi ambientali, storici e artistici, istituzionali e religiosi. Inoltre, si opera per lo sviluppo di una maggiore sensibilità ecologica dei ragazzi e, per loro tramite, delle loro famiglie attraverso la riduzione e la gestione corretta dei rifiuti, l’uso oculato delle materie prime, dell’acqua e dell’energia. Progetto attività sportive Dopo le positive esperienze degli scorsi anni, visti i risultati conseguiti dagli allievi in relazione alla formazione globale della loro personalità, si cercherà di riproporre anche per l'anno scolastico 2014-’15 gli specifici progetti confidando nel sostegno fornito dagli enti locali e delle famiglie. Le finalità generali dell’iniziativa attengono: • allo sviluppo dei processi di socializzazione, valutazione e autovalutazione dei ragazzi; • ad un’equilibrata crescita umana, culturale e sociale; • al miglioramento delle capacità specifiche nella pratica dello sport; • alla diffusione dei valori positivi dello sport. Progetto viaggi di istruzione ed uscite didattiche La scuola, nella sua preoccupazione di puntare l’attenzione sull’esperienza dell’alunno per favorire la sua formazione globale, non può ignorare il collegamento con il contesto socio-ambientale nel quale egli vive le sue esperienze più significative. Essa deve cogliere e valorizzare ogni occasione per aprirsi alla realtà locale per guidare gli alunni a conoscerla in modo più approfondito e critico. Queste esperienze, inoltre, sono momenti importanti di socializzazione, di contatto con persone, enti, organizzazioni che richiedono, da parte degli alunni, comportamenti di rispetto, di autocontrollo, di comunicazione appropriata ai quali gli alunni vanno preparati. Obiettivi: • Arricchimento del sapere attraverso l’esperienza diretta; 30 • Conoscenza approfondita e critica di realtà locali e culturali che difficilmente risulterebbero accessibili se affrontate solo teoricamente. Contenuti: Le visite d’istruzione e i soggiorni riguardano: • strutture d’interesse collettivo (municipio, biblioteca, . . .) • realtà produttive (aziende industriali, agricole, di artigianato, . . .) • testimonianze del passato (siti archeologici, città, musei, . . .) • ambienti naturali, geografici e scientifici. Organizzazione: Le proposte si dividono in: • uscite sul territorio che si svolgono all’interno dell’orario scolastico (generalmente nel corso della mattinata); per queste uscite, all’inizio dell’anno , verrà richiesta ai genitori un’unica autorizzazione; • le visite guidate o viaggi d’istruzione che propongono mete a breve, media distanza, di interesse storico, artistico, naturalistico; • i soggiorni (la cui durata è deliberata in sede di Consiglio di Istituto). • La scelta della meta scaturisce sempre dal team docente in quanto si inserisce necessariamente in una programmazione didattica. • L’approvazione definitiva spetta poi al Consiglio di Istituto che ne verifica la corrispondenza con i criteri generali stabiliti dal regolamento “gite e viaggi di istruzione”. Educazione alla cittadinanza attiva In una società come la nostra contrassegnata da forme di instabilità, di accelerata trasformazione culturale, sociale, civile, politica ed economica, il ruolo della scuola è divenuto essenziale per lo sviluppo completo di ciascun allievo, futuro cittadino di una società aperta e democratica. Educare ad una cittadinanza responsabile costituisce pertanto un bisogno sociale, un imperativo etico, un impegno pedagogico: l’informazione, il sapere e la cultura costituiscono infatti le condizioni indispensabili per dare concretezza ed efficacia ai valori della libertà e della democrazia. La scuola con competenza, spirito critico e professionalità, può e deve sostenere nei nostri ragazzi la formazione di una coscienza civile per contrastare ogni forma di individualismo, di intolleranza, di razzismo, di massificazione. In questa direzione la nostra scuola, con l’impiego trasversale delle varie discipline, costruisce percorsi di educazione alla conoscenza e al rispetto dei diritti di ogni uomo, al dialogo, alla pace, alla giustizia, alla legalità, ossia a quei valori che danno consistenza agli ideali e alle forme storiche della democrazia. Durante l’anno scolastico, pertanto, soprattutto nella scuola secondaria, sono vagliate ed accolte proposte di intervento sulle classi provenienti da varie agenzie educative presenti sul territorio (associazioni, fondazioni, Arma dei Carabinieri, Polizia postale, ecc.). Educazione stradale Lo svolgimento delle attività di educazione stradale impegna le scuole a progettare ed attuare iniziative qualificanti per sviluppare nei bambini e nei preadolescenti la capacità di mettere in atto comportamenti corretti e responsabili in materia di sicurezza in generale, di cui quella stradale rappresenta una parte molto rilevante nell’ambito della nostra dinamica e complessa vita associata. Tali interventi sono caratterizzati dalla continuità dei percorsi formativi che accompagnano i diversi momenti di scolarità degli alunni; l’educazione stradale, infatti, va vista non tanto come conoscenza tecnica o addestramento, quanto come attività educativa rivolta al raggiungimento di livelli di formazione generale, in quanto la sicurezza stradale chiama in causa l’intera dimensione della convivenza civile e democratica. I docenti possono essere affiancati in questo percoso da interventi mirati dei vigili urbani e da personale sanitario addestrato nelle pratiche di primo e pronto soccorso. 31 Attività espressive: Promozione alla lettura L’educazione alla lettura non è vista come peculiarità dell’educazione linguistica e dell’insegnante di lettere, ma come momento educativo trasversale che si estende a tutte le discipline. Si intende promuovere una lettura come comprensione dei diversi linguaggi, come strumento per interpretare e criticare i messaggi non solo dei testi scritti, ma anche di quelli multimediali per far sì che l’individuo possa rivalutare le sue opinioni, il suo giudizio, la sua fantasia, la sua creatività. Nei limiti delle risorse in bilancio della scuola e/o su proposta di biblioteche, amministrazioni comunali o Comunità Montana, sono previste attività di lettura drammatizzata con l’intervento di compagnie teatrali. Progetto teatrale L’attività teatrale è un indubbio ausilio nell’ambito della socializzazione, quali strumento concreto per l’acquisizione di una maggiore fiducia e sicurezza di sé, per una più forte apertura nei rapporti socialiinterpersonali, per un confronto-riscontro col prossimo e nascono dal bisogno profondo da parte di alcuni ragazzi di comunicare non tramite lo spazio della sola dimensione verbale bensì anche attraverso linguaggi obliqui e complementari. Potenziamento linguistico (scuola secondaria): laboratori in lingua inglese, attraverso la partecipazione a spettacoli teatrali in lingua con workshop di riflessione linguistica. Espressività e creatività (scuola primaria e secondaria): canti, poesie e attività teatrali in occasioni di feste d’inizio/fine anno, Natale, eventi o manifestazioni legate al territorio, progetto scacchi e attività laboratoriali scientifiche. § 3.3. La gestione § 3.3.1. Criteri per la stesura dell’orario e l’assegnazione dei compiti a casa Il Collegio dei Docenti ha formulato alcuni criteri per la strutturazione dell’orario delle lezioni: Evitare concentrazioni di ore di una stessa disciplina in una giornata. Alternare le ore di attività teorica e pratica nell’ambito della mattinata per favorire una maggior capacità di concentrazione degli alunni. Abbinare almeno due ore di italiano e matematica. Separare le ore di lingua straniera ove possibile (eventualmente abbinare 2 ore nelle classi terze della scuola secondaria e in giorni non consecutivi). Separare le ore di educazione musicale (valido solo per la scuola secondaria). Gli esercizi assegnati come compito a casa sono fondamentali per il consolidamento dei concetti e dei procedimenti propri delle varie materie e devono essere svolti con regolarità ed impegno per non vanificare l’attività nel suo insieme. Sarà cura dell’insegnante, con la collaborazione delle famiglie, evitare eccessivi carichi ed abituare l’allievo a distribuire le esercitazioni nell’arco della settimana. § 3.3.2. Criteri per la formazione delle classi prime I criteri individuati e da considerare, previo colloquio con le insegnanti della Scuola dell’Infanzia e lettura del fascicolo personale, saranno: 1. Anno di nascita/mesi di nascita (primi 6 mesi/successivi 6 mesi), anticipi 32 2. 3. 4. 5. 6. 7. Frequenza o non frequenza alla Scuola dell’Infanzia (solo per la scuola primaria) Presenza di portatori di handicap/svantaggio Numero alunni stranieri (da dividere equamente) Numero femmine e numero maschi Vicinanza domiciliare delle famiglie (per recupero materiale/ avvisi…) Dividere gemelli e/o parenti salvo diversa, esplicita e motivata richiesta dei genitori. Si sottolinea l’importanza delle classi/sezioni come un gruppo aperto ad eventuali spostamenti, ad esclusiva discrezione delle insegnanti/dirigente nei primi dieci – quindici giorni di scuola. Al momento dell’iscrizione qualora si verifichi un’eccedenza numerica che pregiudichi la formazione corretta delle classi prime dei vari ordini di scuola presenti nell’Istituto Comprensivo, ci si atterrà ai seguenti criteri: 1. Residenza dell’alunno nel Comune; 2. Condizione di svantaggio psicofisico; 3. Presenza di un fratello/sorella nella scuola; 4. Entrambi i genitori impegnati in attività lavorative certificate dal datore di lavoro o autocertificate; 5. Età anagrafica per i bambini nati entro il 30 aprile 2013; 6. Residenza nel bacino d’utenza; 7. Sorteggio. Di seguito si precisa che, nel caso in cui, dopo la scelta del tempo scuola effettuata dalle famiglie, si rilevasse una sproporzione numerica fra le classi, fuori cioè dai limiti previsti dalla normativa sulle iscrizioni, si convocano i genitori degli alunni scritti e si procede, per sorteggio, al riequilibrio del numero degli alunni per classe fino al raggiungimento del numero minimo previsto dalla legge. Costituiranno eccezione: 1. Gli alunni in situazione di handicap/disagio; 2. La presenza di fratelli già iscritti nel medesimo tempo scuola. Comunque, in generale, ogni classe prima deve essere al suo interno eterogenea: deve avere pertanto alunni appartenenti a classi di livello diverso, dal livello minimo a quello massimo (criterio della eterogeneità). Tutte le classi prime, se confrontate tra loro, devono essere il più possibile omogenee, compatibilmente con le scelte dei genitori (criterio della omogeneità). Nella scuola secondaria, la definizione dei piccoli gruppi di alunni e delle fasce di livello è effettuata da una commissione specifica che, sulla base delle indicazioni e dei suggerimenti dei docenti della scuola primaria, procederanno alla formazione delle classi prime, attenendosi scrupolosamente: alle scelte effettuate dai genitori (tempo ordinario, tempo prolungato); ai criteri di cui sopra; ad un’equa distribuzione dei maschi e delle femmine all’interno di ogni classe prima e in base alla classe di provenienza. Una volta formate le classi prime si procede all’abbinamento per sorteggio: ad ogni classe viene dato un numero progressivo abbinato alle lettere dei corsi. § 3.3.3. La modalità di lavoro degli insegnanti Per facilitare il raggiungimento delle finalità e degli obiettivi previsti i docenti si impegnano a: a) esplicitare alla classe il percorso formativo programmato, illustrandone • le attività curricolari ed extra-curricolari previste • gli obiettivi educativi, cognitivi trasversali e cognitivi disciplinari 33 • gli strumenti di verifica, la scala di valori e i criteri di valutazione b) stimolare la partecipazione all’attività didattica: • approfondendo i contenuti anche attraverso problemi e rinunciando a soluzioni predefinite • interpellando gli studenti sugli argomenti proposti • sollecitando l’espressione di opinioni diverse • fornendo chiare indicazioni sul metodo con cui affrontare i compiti assegnati • rendendo noti agli studenti gli aspetti delle prove che saranno oggetto di valutazione • utilizzando, quando possibile ed opportuno, audiovisivi, laboratori, tecniche informatiche c) esercitare un controllo attento affinché lo studente: • esegua i compiti assegnati • porti il materiale didattico d) tenere conto dei tempi di apprendimento degli studenti e cercare di migliorarli gradualmente: • differenziando, per quanto possibile, le attività • concedendo occasioni per un recupero • rendendo esplicita allo studente e motivando la valutazione entro la lezione successiva e) curare in modo particolare l’aspetto relazionale sia tra docente, singolo studente e classe: • creando un’atmosfera collaborativa in classe • rafforzando nello studente la fiducia nella propria capacità • dando sicurezza affinché lo studente superi l’eventuale timidezza o una bassa stima in sé o un concetto negativo di sé • facendo diventare l’errore un momento di crescita. g) garantire il dialogo educativo con le famiglie ed una efficace comunicazione anche attraverso l’ora settimanale di colloquio ed i colloqui generali. § 3.3.4. La programmazione didattica, il contratto formativo, i contenuti Dalla programmazione didattica deriva il Contratto Formativo che si stabilisce tra ciascun docente e gli alunni, coinvolgendo le famiglie e l’intera istituzione scolastica. Esso, in coerenza con gli obiettivi definiti ai diversi livelli istituzionali (Indicazioni Nazionali, scelte educative deliberate dal Collegio dei Docenti, programmazione didattica del Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe, analisi della situazione degli alunni riferita alle singole discipline) stabilisce le competenze del docente, dell’allievo e dei genitori. Il docente deve: esprimere la propria offerta formativa; motivare il proprio intervento didattico; dichiarare le strategie, gli strumenti di verifica e i criteri di valutazione. L’allievo deve conoscere: gli obiettivi didattici ed educativi del suo curricolo e il percorso per raggiungerli. I genitori devono: conoscere l’offerta formativa nella sua globalità; collaborare con le attività anche esprimendo pareri e proposte. I contenuti sono definiti in modo dettagliato dai docenti nelle rispettive programmazioni e Piani di Studio, sulla base anche degli accordi deliberati nei rispettivi Organi Collegiali al momento della stesura dei piani annuali. Dovranno comunque rispettare i seguenti criteri: coerenza in funzione degli obiettivi significatività interesse interdisciplinarietà 34 essenzialità chiarezza § 3.3.5. I rapporti con le famiglie Il raggiungimento degli obiettivi educativi che la scuola si propone può avere piena realizzazione solo attraverso una rete di collaborazione ed interazione con la famiglia. Tali rapporti si articolano, a seconda della necessità e degli obiettivi, con modalità diverse e a diversi livelli. Colloqui Interessano tutti gli insegnanti ed i genitori del singolo alunno. Tali rapporti si articolano in: 1. Incontri di colloquio generale: generalmente calendarizzati nei mesi di dicembre ed aprile in orario pomeridiano. Durante tali incontri vi è un passaggio di informazioni sul percorso educativo-didattico svolto dall’alunno. Vengono, pertanto, esplicitati i risultati raggiunti, valutati attraverso osservazioni e verifiche sistematiche. 2. Incontri di colloquio settimanale: nella Scuola Secondaria sono previsti anche colloqui con i singoli insegnanti al mattino, secondo un calendario e prospetto orario consegnato alle famiglie all’inizio dell’anno scolastico e previa richiesta di appuntamento. Relativamente alla Scuola dell’Infanzia i colloqui avranno la seguente scadenza: • • • • settembre per i bambini di tre anni; dicembre per i bambini di quattro/cinque anni; maggio per i bambini di tre anni; giugno per i bambini di quattro/cinque anni Consegna del Documento di Valutazione Nei mesi di febbraio e di giugno, dopo l’effettuazione dello scrutinio intermedio e finale. Incontri individuali a carattere straordinario Sono tutti quegli incontri che possono essere indispensabili nel corso dell’anno scolastico per improvvise o sopraggiunte complicazioni di ordine scolastico o familiare. Il colloquio può essere richiesto al genitore dal Gruppo Docente o viceversa. Tale colloquio può avvenire, se per brevi comunicazioni urgenti anche dopo le lezioni, previo accordo con l’insegnante, oppure nel giorno fissato per le riunioni collegiali degli insegnanti, ma mai in orario in cui l’insegnate è impegnato in classe. Assemblea di classe Nel mese di ottobre, in concomitanza con l’elezione degli Organi Collegiali, si svolgono le assemblee tra gli insegnanti o il coordinatore di classe (Scuola Secondaria) e i genitori della classe. Per la scuola dell’infanzia si indicono due riunioni di plesso che interessano tutti gli insegnanti del G.D. e tutti i genitori della scuola. Consigli di Interclasse/Intersezione/Classe Interessano tutti gli insegnanti e i rappresentanti dei genitori delle singole classi di quel plesso. 35 § 3.4. La valutazione I docenti dell’Istituto Comprensivo “A. Belli” considerano la valutazione come un processo articolato e continuo, determinante nello sviluppo dell’azione educativa della scuola in funzione della regolazione dei processi di insegnamento-apprendimento, in rapporto alle diversità individuali e alla promozione di tutte le opportunità educative. La valutazione è considerata un momento molto importante perché fornisce: agli insegnanti, al di là del giudizio in sé, molte utili informazioni su come fare e cosa fare per migliorare il rendimento scolastico degli alunni; agli alunni la possibilità di imparare a conoscere se stessi, i propri limiti e le proprie potenzialità e la possibilità di imparare ad autovalutarsi e a diventare autonomi; ai genitori elementi utili non solo per capire l’andamento scolastico del figlio, ma per concertare con i docenti interventi di collaborazione per facilitare il ragazzo o per risolvere eventuali problemi. La valutazione, pertanto, non è solo un momento informativo per i genitori ma anche una vera e propria esperienza formativa per gli alunni e uno strumento di lavoro per gli insegnanti. Il processo valutativo, per essere efficiente ed efficace, deve essere trasparente e partecipato. Ciò impone chiarezza da parte degli insegnanti e disponibilità ed impegno da parte dei genitori. La valutazione degli alunni è stata inquadrata nel nuovo assetto ordinamentale ed educativo della scuola, definito dalla Legge 30 ottobre 2008 n. 169 e dal successivo D.P.R n. 122/09. Altri importanti riferimenti normativi sono: L. 59/97, D.P.R. 275/99, L. 53/03 art.3 e D.L. 59/04. Dalla normativa si evince che nella scuola sono previsti due tipi di valutazione: una esterna e una interna, ambedue riguardano sia il versante della valutazione di sistema sia il versante della valutazione degli alunni. Valutazione esterna Viene effettuata dall’INVALSI (Istituto Nazionale per la valutazione del Sistema dell’ Istruzione) avente la funzione di effettuare verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell’offerta formativa istituzione scolastica. Le prove nazionali a cui vengono sottoposti gli alunni perseguono questo scopo e non quello di esprimere giudizi valutativi sui singoli allievi o sui singoli Istituti. Questo tipo di controllo è necessario per garantire l’uniformità del Sistema di Istruzione che potrebbe correre il rischio di disomogenizzazione causando dislivelli anche notevoli tra le varie scuole, a seguito della trasformazione del sistema scolastico che vede più soggetti coinvolti (Stato, Regioni, Enti territoriali) Oltre alle verifiche effettuate dall’INVALSI possono contribuire gli uffici del MIUR e altri Enti da esso delegati aventi il fine di valutare il raggiungimento degli obiettivi generali del Sistema e di contribuire al miglioramento della qualità dei processi e degli esiti. Valutazione interna A livello di singola istituzione sono previste le seguenti forme di valutazione interna: • Valutazione, periodica e quadrimestrale, dell’apprendimento e del comportamento degli studenti (L.53/03 art.3) • certificazione delle competenze a conclusione del ciclo d’istruzione della scuola primaria e secondaria. § 3.4.1. Dalla misurazione alla valutazione degli apprendimenti I docenti operano con diverse modalità di valutative: 36 • La valutazione d’ingresso si effettua al momento dell’accesso a un ciclo di studi e fornisce ai docenti tutte le informazioni utili per definire gli obiettivi di apprendimento. • La valutazione in itinere accompagna i processi di insegnamento/apprendimento nel loro concreto svolgersi, al fine di fornire tempestivamente informazioni circa l’apprendimento degli allievi, in modo da poter adattare conseguentemente l’azione didattica. • La valutazione finale viene formulata alla fine di un periodo didattico temporalmente definito . Nel giudizio finale confluiscono sia gli esiti di prove finali appositamente svolte sia i risultati delle verifiche intermedie. La verifica è la raccolta di elementi necessari per esprimere una valutazione sui percorsi formativi di ogni alunno. Per raccogliere in modo sistematico i dati sui percorsi di apprendimento dei singoli alunni, gli insegnanti si servono dei seguenti strumenti: osservazioni sistematiche personali e di team relative: • ai modi dell’apprendimento, • alla relazione e alla partecipazione, • al vissuto scolastico. Verifiche bimestrali o a conclusione delle singole attività didattiche: • prove scritte, • prove orali, • attività ludiche mirate con la L.I.M. • prove grafiche, attività pratiche, lavori di gruppo, • osservazioni informali I tempi di valutazione vengono individuati in: • Bimestri per quanto concerne la funzionalità del lavoro dell’insegnante; • Quadrimestri per quanto concerne il livello di competenza raggiunto dagli alunni(I quad. da settembre a gennaio – II quad. da febbraio a giugno). La valutazione per i passaggi alla classe o al grado d’istruzione successivi è affidata ai docenti responsabili delle attività educative della classe in riferimento della L. 169 31-10-08. L’operazione valutativa avviene attraverso i seguenti strumenti operativi: Scuola primaria Registro di classe (dall’anno scolastico 2013-’14 in formato elettronico) Scuola dell’infanzia Registro di sezione Registro dell’insegnante (dall’anno scolastico 2013-’14 in formato elettronico) Rubriche di valutazione Durante l’anno scolastico gli insegnanti valutano il processi di apprendimento dei loro alunni nelle varie discipline attraverso una serie di verifiche strutturate. I criteri in base ai quali si attribuisce una misurazione/valutazione delle diverse prove, sono i seguenti: VOTO 10 9 Esiti delle prove di verifica scuola primaria Obiettivo raggiunto pienamente in modo sicuro e personale. Obiettivo raggiunto in modo completo e sicuro. 8 7 Obiettivo raggiunto in modo completo. Obiettivo raggiunto in modo abbastanza completo. 6 5 Obiettivo raggiunto in modo essenziale. Obiettivo non raggiunto. 37 In virtù delle disposizioni la valutazione del comportamento e degli apprendimenti viene espressa con voto numerico in decimi. Rilevazione degli apprendimenti: i giudizi per disciplina nella scuola secondaria Ciascun docente produrrà, nel rispetto dei principi della collegialità, una valutazione sintetica espressa in decimi che testimoni il livello di apprendimento raggiunto dall’alunno nella sua disciplina di insegnamento. Tale giudizio rappresenterà la sintesi delle valutazioni espresse sulla base dei criteri e degli obiettivi disciplinari. Il Collegio dei docenti delibera che alla valutazione numerica si attribuiscono i significati secondo quanto precisato nella seguente tabella Valutazione Conoscenze Abilità 4 Conoscenze fortemente lacunose. Numerosi e gravi errori nell’esecuzione di compiti semplici, anche se guidato. 5 Conoscenze parziali degli aspetti di base. Applicazione di conoscenze minime e con errori. 6 Conoscenze essenziali dei contenuti. Applicazione di contenuti e procedimenti in situazioni semplici. 7 Conoscenze adeguate negli aspetti fondamentali Applicazione corretta di contenuti e procedimenti secondo modelli noti. 8 Conoscenze acquisite. Applicazione corretta di informazioni anche complesse. 9 Conoscenze complete e stabilmente acquisite. Applicazione autonoma di contenuti. Conoscenze approfondite, stabilmente acquisite, arricchite da rielaborazioni personali. Capacità di operare collegamenti interdisciplinari in modo originale ed efficace. 10 Buona capacità di operare collegamenti Padronanza dei linguaggi specifici. Si precisa che la formazione sintetica del giudizio valutativo è frutto di una serie di osservazioni e misurazioni che ogni singolo docente effettua nel corso del quadrimestre. La misurazione è intesa come controllo oggettivo del valore di un risultato scolastico facendo riferimento alla sola esattezza nozionale e prescindendo dalla personalità e dalla situazione umana dell’alunno; mentre la valutazione è un momento che implica scelte di fondo precedenti e che non ha soluzioni tecniche preconfezionate. I consigli di classe e ogni singolo docente possono scegliere le modalità di misurazione che ritengono più opportune ed esplicative per le singole discipline e per la comunicazione dei risultati agli alunni e alle famiglie. I criteri usati sono esplicitati agli alunni nel corso del lavoro, così come i criteri di correzione dei compiti, in modo che l’alunno sia partecipe del processo valutativo e viva questo momento con maggior consapevolezza. 38 § 3.4.2. La valutazione del comportamento In base a quanto disposto dal ministero, la valutazione del comportamento risponde alle seguenti prioritarie finalità: • accertare i livelli di apprendimento e di consapevolezza raggiunti, con specifico riferimento alla cultura e ai valori della cittadinanza e della convivenza civile; • verificare la capacità di rispettare il complesso delle disposizioni che disciplinano la vita di ciascuna istituzione scolastica; • diffondere la consapevolezza dei diritti e dei doveri degli studenti all’interno della comunità scolastica, promuovendo comportamenti coerenti con il corretto esercizio dei propri diritti e al tempo stesso con il rispetto dei propri doveri, che corrispondono sempre al riconoscimento dei diritti e delle libertà degli altri; • dare significato e valenza educativa anche al voto inferiore a 6/10. La valutazione del comportamento non può mai essere utilizzata come strumento per condizionare o reprimere la libera espressione di opinioni da parte degli studenti, correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. La valutazione, espressa in sede di scrutinio intermedio e finale, si riferisce a tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica e comprende anche gli interventi e le attività di carattere educativo posti in essere al di fuori di essa. La valutazione in questione viene espressa collegialmente dal Consiglio di Classe e dal team docente ai sensi della normativa vigente e concorre, unitamente a quella degli apprendimenti, alla valutazione complessiva dello studente. Il Collegio dei Docenti ha elaborato le seguenti griglie di riferimento. DESCRITTORI COMPORTAMENTO SCUOLA PRIMARIA CORRETTO RESPONSABILE COLLABORATIVO CORRETTO E RESPONSABILE GENERALMENTE CORRETTO DISCRETAMENTE CORRETTO POCO CORRETTO SCORRETTO E POCO RESPONSABILE Valutazione per il comportamento scuola secondaria 1° grado VALUTAZIONE 10 9 8 7 CRITERI 1. 2. 3. 1. 2. 3. 1. 2. 3. 1. 2. 3. Comportamento corretto e rispettoso delle regole. Partecipazione costruttiva. Impegno continuo e proficuo. Comportamento corretto e rispettoso delle regole. Partecipazione costante. Impegno continuo. Comportamento solitamente corretto e rispettoso delle regole. Partecipazione generalmente attiva. Impegno abbastanza costante. Comportamento non sempre corretto e rispettoso delle regole. Partecipazione discreta. Impegno non sempre costante. 39 6 1. Comportamento poco corretto e non sempre rispettoso delle regole. 2. Scarsa partecipazione. 3. Impegno superficiale ed irregolare. 5 1. Comportamento gravemente scorretto e non rispettoso delle regole 2. Partecipazione assente. 3. Impegno scarso § 3.4.3. La valutazione degli alunni stranieri Tenendo conto della normativa vigente in materia di alfabetizzazione degli alunni stranieri1, l’Istituto Comprensivo “ A. Belli” di Sabbio Chiese ha steso un documento contenente le linee guida per l’insegnante che ha il compito di valutare alunni stranieri e non italofoni che si trovano, per qualche tempo, in una situazione nella quale non hanno le parole per comunicare la loro competenza scolastica, disciplinare. Tale contesto valutativo non deve ignorare che: • • • il carattere formativo di ogni valutazione in ambito scolastico non deve essere dimenticato o trascurato, per enfatizzare la dimensione sommativa o l’aspetto certificativo. una valutazione formativa comporta il prendere in considerazione il percorso dell’alunno, i passi realizzati, la progressione nell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza, le potenzialità di implementazione degli apprendimenti stessi, nonché la motivazione, la partecipazione, l’impegno. Ogni valutazione - iniziale, in itinere, finale – non può che essere strettamente collegata al percorso di apprendimento proposto agli alunni della classe e quello predisposto per gli alunni stranieri neo-arrivati è necessariamente personalizzato e sostenuto da interventi specifici per l’apprendimento della lingua italiana. Certamente l’alunno non italofono potrà raggiungere risultati in tempi diversi rispetto ai compagni di classe e anche i suoi risultati dovranno inscriversi in una fascia di essenzialità e di accettabilità. Al proposito, risulta quanto mai opportuno che al termine di ogni ciclo scolastico, in particolare, nella classe V della Scuola Primaria e nella classe III della Secondaria, l’alunno che ha seguito un personale percorso di alfabetizzazione nella lingua italiana esegua un test rispetto alle competenze acquisite. A tal fine sono disponibili prove specifiche relative all’Ascolto, alla Lettura, alla Scrittura e alle Strutture grammaticali che l’Usrlo – XI ha predisposto secondo il modello certificativo europeo QCER. Il livello ottimale per consentire all’alunno che ha concluso il primo ciclo di istruzione di accedere alla Scuola Secondaria di II grado è il B1. § 3.4.4. La valutazione all’Esame di Stato § 3.4.4.1. L’ammissione all’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo 1 Cfr. PEP,C.T.I.4, Curricolo di alfabetizzazione linguistica, Modalità e criteri per la valutazione degli alunni stranieri elaborati dal Dott. Alessandro Sacchella, …”. (art. 4 comma 4 DPR n. 275 - 08 marzo 1999, art. 1 – comma 9 – D.P.R. 122 - 22 giugno 2009, art. 45, comma 4, DPR n 394 - 31 agosto 1999, (C.M. n° 24/2006). Le linee guida ministeriali in merito all’accoglienza e all’integrazione degli alunni stranieri, Atto di indirizzo MIUR 08 settembre 2009) 40 Il Consiglio di Classe, previo accertamento della prescritta frequenza, ai fini della validità dell’anno scolastico, dispone con decisione assunta a maggioranza, l’ammissione all’esame degli alunni che abbiano conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (valutate queste con un unico voto) e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall’allievo nella scuola secondaria di primo grado. In caso di valutazione negativa, viene espresso un giudizio di non ammissione all’esame medesimo. La decisione relativa all’ammissione agli esami appartiene al consiglio di classe, presieduto dal Dirigente scolastico (o suo delegato), a garanzia della uniformità dei giudizi sia all’interno della classe, sia nell’ambito di tutto l’istituto. In tale occasione, la valutazione collegiale assume una rilevanza peculiare e delicata, poiché il consiglio di classe si trova di fatto a fare un bilancio del complessivo livello raggiunto dagli allievi all’immediata vigilia del compimento dell’intero primo ciclo di istruzione e nella prospettiva ormai ravvicinata della prosecuzione degli studi nella scuola superiore. I voti espressi in decimi rispettivamente assegnati, in sede di scrutinio finale, al giudizio di idoneità, nonché a ciascuna disciplina e al comportamento sono riportati nel documento di valutazione e nel registro generale dei voti. § 3.4.3.2. L’esito dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi. A coloro che conseguono un punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della Commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità. All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. § 3.4.3.3. La certificazione delle competenze L’articolo 3 della legge n. 169/2008 prevede che al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado per ogni studente vengono valutati i livelli di apprendimento e certificate le competenze acquisite. (Vedi allegato) Si precisa che la certificazione delle competenze ha l’intento di fornire informazioni puntuali sui livelli di preparazione dell’alunno in relazione a criteri di carattere generale, mentre i voti e i giudizi disciplinari permettono di seguire il percorso di apprendimento e di crescita dello studente, pertanto possono essere presenti discrepanze nell’attribuzione dei voti numerici relativamente alla stessa area disciplinare. § 3.4.3.4. Griglie di valutazione In allegato si riportano le griglie di valutazione utilizzate dalle Commissioni d’esame e frutto delle osservazioni elaborate dai gruppi disciplinari impegnati nelle prove scritte ed orali. Tali schemi di lavoro sono suscettibili di parziali modifiche da definirsi all’inizio di ciascun anno scolastico. 41 Approvato con delibera n. … del Collegio Docenti del 12/06/2014 e con delibera n. … del Consiglio di Istituto del 2… /06/2014. 42