con questo termine comprendiamo diverse malattie, dalla diversa eziopatogenesi, che decorrono in modo acuto o cronico, ma con una sintomatologia tutto sommato analoga dove prevalgono la DIARREA e i DOLORI ADDOMINALI CLASSIFICAZIONE • DI ORIGINE BATTERICA • DISSENTERIE (Salmonella, Shighella) • TUBERCOLOSI • DI ORIGINE VIRALE (Citomegalovirus, Virus erpetico) • DI ORIGINE PARASSITARIA (Amebiasi, Schistosomiasi) • DA ANTIBIOTICI • DOPO TERAPIA RADIANTE • DA CAUSE SCONOSCIUTE COLITE DA ANTIBIOTICI COLITE PSEUDOMEMBRANOSA DIARREA CON SANGUE E MUCO DOLORI ADDOMINALI alcuni i antibiotici a largo spettro possono distruggere la normale flora colica "protettiva", favorendo così la crescita di germi patogeni come il Clostridium COLITE DA RAGGI DIARREA PROCTORRAGIA DOLORI ADDOMINALI STENOSI ANCHE A DISTANZA DI ANNI DALLA TERAPIA RADIANTE caratteristiche cliniche comuni delle IBD Tendenza alla familiarità Decorso cronico intermittente Elevata frequenza di manifestazioni extraintestinali Marcata efficacia al trattamento steroideo La manifestazione principale e comune alle due malattie è la reazione infiammatoria cronica della parete intestinale, con periodiche remissioni ed esacerbazioni aspetti estremamente variabili di erosioni, ulcerazioni, fistole, reazioni granulomatose, fanno di ogni caso clinico un quadro a sé EPIDEMIOLOGIA più colpito Il Secondo – Terzo Decennio di vita più colpita la Razza Bianca (Europa, Nord America) presente in modo particolare negli Ebrei quasi sconosciuta in sud America, Africa ed Asia in Italia circa 50.000 persone sono affette da IBD in Italia 10-12 casi ogni 100.000 abitanti, leggermente meno che nei paesi anglosassoni e scandinavi EPIDEMIOLOGIA della Colite Ulcerosa più elevata incidenza nel Nord Europa, Nord America ed Australia in Europa incidenza da 4-15/100.000 abitanti all'anno incidenza rimasta stabile negli ultimi 25 anni esordio clinico fra i 30 e 40 anni tendenza alla familiarità EPIDEMIOLOGIA del Morbo di Crohn elevata incidenza nei Paesi industrializzati molto rara nei paesi sottosviluppati in Italia 4/100.000 abitanti all'anno incidenza triplicata negli ultimi 25 anni esordio clinico fra i 20 e 40 anni tendenza alla familiarità tra 15 e 25 anni è la causa organica più comune di dolore addominale ricorrente EPIDEMIOLOGIA del Morbo di Crohn esordio clinico fra i 20 e 35 anni nel maschio esordio clinico fra i 30 e 40 anni nella femmina picco di incidenza fra 55 e 65 anni in comune fra i due sessi EPIDEMIOLOGIA COLITE ULCEROSA: 7 - 12 casi/100.000 MORBO DI CROHN: 3 - 5 casi/100.000 EZIOLOGIA è ancora indefinita ipotesi più accreditata: un agente eziologico esterno determina una risposta immunitaria abnorme, con conseguente danno infiammatorio EZIOLOGIA è sconosciuta, ma è evidente che è legata a fattori ambientali, in base a studi sulle popolazioni che emigrano da zone a bassa incidenza verso zone ad alta incidenza PREZENTAZIONE CLINICA DIARREA E MUCORREA DOLORE EMORRAGIA INDAGINI STRUMENTALI Rx diretto addome, per la diagnosi differenziale con la perforazione o l' occlusione Rx Clisma del Tenue, può dimostrare un lume intestinale ridotto o stenotico, rigidità o assenza di peristalsi in un tratto di intestino, alternanza di zone sane con zone malate, fistole Colonscopia con biopsia Pancolonscopia con esplorazione anche dell'ultima ansa ileale DISEASE ACTIVITY INDEX (DAI) prende in esame: sintomatologia del paziente: numero di scariche presenza o assenza di sangue valutazione endoscopica valutazione clinica DISEASE ACTIVITY INDEX (DAI) il risultato finale è espresso con un punteggio: FASE DI REMISSIONE: < 3 FASE DI LIEVE ATTIVITA’: 4 - 6 FASE DI MODERATA ATTIVITA’: 7 – 10 FASE DI SEVERA ATTIVITA’: >10 Correlation Between Endoscopic Severity and the Clinical Activity Index Powell-Tuck Activity Index Powell-Tuck Activity Index vengono presi in esame sintomi segni fisici aspetto endoscopico Clinical Activity Index Powell-Tuck Activity Index vengono presi in esame: sangue nelle feci poco o niente = 0 presente = 1 numero delle scariche intestinali da 3 a 6 = 1 >6=2 dolore addominale prima e dopo l’evacuazione = 1 prolungato = 2 endoscopia assenza di sangue = 0 mucosa friabile = 2 sangue = 3 temperatura condizioni cliniche generali minimo impedimento = 1 restrizione delle attività = 2 impossibilità al lavoro = 3 manifestazioni extraintestinali Clinical Activity Index Powell-Tuck Activity Index grado 1: lieve attività grado 2: moderata attività grado 3: severa attività Endoscopic Severity Truelove - Witt and Baron Criteria vengono presi in esame: sanguinamento spontaneo o al minimo tocco con lo strumento Endoscopic Severity Truelove - Witt and Baron Criteria grado 1: LIEVE assenza di sanguinamento spontaneo o dopo tocco leggero scomparsa del disegno vascolare grado 2: MODERATA sanguinamento dopo tocco leggero assenza di sanguinamento spontaneo visibile oltre lo strumento grado 3: SEVERA sanguinamento spontaneo visibile oltre lo strumento all’inizio dell’esame Estensione della Colite Ulcerosa secondo Powell-Tuck DISTAL COLITIS: se la infiammazione non raggiunge il passaggio sigma colon discendente TOTAL COLITIS: se la infiammazione raggiunge la flessura epatica LEFT-SIDED COLITIS: se la infiammazione è fra le due precedenti categorie non c’è relazione tra la severità del quadro clinico e la severità del quadro endoscopico ASPETTI ANATOMO PATOLOGICI il processo infiammatorio non interessa tutto lo spessore della parete, ma si limita alla mucosa e sottomucosa la mucosa presenta ulcerazioni superficiali, confluenti, di varia estensione il retto è sempre coinvolto all'esame istologico è presente un infiltrato di linfociti e granulociti, con formazione di microascessi, nello spessore della mucosa CLINICA DIARREA CON SANGUE E MUCO DOLORI ADDOMINALI MANIFESTAZIONI EXTRA INTESTINALI RADIOLOGIA L’Rx diretto addome può mettere in evidenza una distensione gassosa delle anse ileali e coliche; questi pazienti sono da tenere in osservazione per un possibile sviluppo verso il megacolon tossico COMPLICANZE 1) MEGACOLON TOSSICO PERFORAZIONE 2) CANCERIZZAZIONE (complicanza tardiva) MEGACOLON TOSSICO si presenta nel 1% dei casi. Sindrome drammatica, febbre elevata, stato confusionale, tachicardia, disidratazione, dolori crampiformi, addome disteso globoso, all'ascoltazione scomparsa di rumori peristaltici, segni di perforazione colica, vi può essere batteriemia da G-, necrosi tubulare acuta (da shock, sepsi, disidratazione); abbiamo una dilatazione acuta di tutto il colon o di parte del colon. Mortalità complessiva 12-30%. TERAPIA 1) IN FASE DI ATTIVITA’ 2) PREVENZIONE DELLE RIACUTIZZAZIONI TERAPIA IN FASE DI ATTIVITA’ 1) CORTISONE 2) MESALAZINA per bocca o per via rettale TERAPIA IN FASE DI ATTIVITA’ REGIME INTENSIVO sospensione dell’alimentazione per os NPT con 2500 di liquidi, 2500 Kcal, proteine 100 gr, Na 200 mEq, K 130 mEq cortisone e.v. (metilprednisolone 60 mg) antibiotici e.v. (ciprofloxacina) eventuali emotrasfusioni TERAPIA IN FASE DI ATTIVITA’ “OXFORD REGIMEN” TPN STEROIDS i.v. STEROIDS enema Tetracycline i.v. TERAPIA IN FASE DI ATTIVITA’ CON NESSUN MIGLIORAMENTO CLINICO DOPO REGIME INTENSIVO PROTRARRE IL REGIME INTENSIVO CICLOSPORINA INFLIXIMAB CHIRURGIA (COLECTOMIA TOTALE) NEI PAZIENTI CHE NON RISPONDONO AI CORTISONICI E IN GENERE NELLE COLITI REFRATTARIE CONVIENE RICERCARE IL CITOMEGALOVIRUS E IL CLOSTRIDIUM DIFFICILE E LA SUA TOSSINA IL CITOMEGALOVIRUS (CMV) SI RICERCA: Antigenemia nel siero Ricerca con istochimica del CMV nelle biopsie coliche CITOMEGALOVIRUS (CMV) E COLITE ULCEROSA NON CI SONO ANCORA CERTEZZE SUL RUOLO DI QUESTO MICRORGANISMO NELLA PATOGENESI DELLA MALATTIA CITOMEGALOVIRUS (CMV) E COLITE ULCEROSA TERAPIA ANTIVIRALE GANCICLOVIR 5 mg/Kg b.i.d. per 15 gg mantenendo la terapia steroidea Steroidi + NPT remissione (60%) non remissione non remissione non remissione Retto con CMV- Retto con CMV+ ciclospirina terapia antivirale non risposta Infliximab? chirurgia TERAPIA di MANTENIMENTO MESALAZINA per rischio di: 1) Osteoporosi NO CORTISONICI 2) Diabete 3) Emorragie digestive MALATTIA INFIAMMATORIA CRONICA GRANULOMATOSA AD EVOLUZIONE SCLERO - CICATRIZIALE, CHE PUÒ COLPIRE SEGMENTARIAMENTE QUALSIASI PARTE DEL TUBO DIGERENTE, MA PIÙ FREQUENTEMENTE L'ULTIMA ANSA ILEALE (70%), IL COLON DESTRO (15%), IL RETTO (5%). MALATTIA CRONICA, CON FASI DI QUIESCENZA ALTERNATE A FASI DI ACUZIE, SENZA UNA VERA POSSIBILITÀ DI GUARIGIONE. COMUNQUE LE FASI DI BENESSERE (REMISSIONE) SONO PIÙ FREQUENTI E DURATURE DI QUELLE DI MALESSERE (RIACUTIZZAZIONE). Crohn’s Gene Identified MORBO DI CROHN sono state trovate delle mutazioni nel gene Nod2 sul cromosoma 16 queste mutazioni non sono presenti nella colite ulcerosa ASPETTI ANATOMO PATOLOGICI il processo infiammatorio interessa tutta lo spessore della parete, conferendo al tratto interessato un aspetto edematoso, ispessito e con lume ristretto la mucosa presenta ulcerazioni profonde, longitudinali o serpiginose queste lesioni interessano tratti diversi di intestino, alternandosi con tratti normali "SKIP LESIONS" COMPLICANZE STENOSI con conseguente occlusione intestinale FISTOLE (entero-enteriche, entero-cutanee, ecc.) In un importante studio alla Cliveland Clinic, dei 615 pazienti con morbo di Crohn, 500 sono stati operati nell'arco di 6 anni (81%). Di questi pazienti il 44% per fistole interne, il 35% per ostruzione intestinale e il 12% per malattia perianale. CROHN’S DISEASE ACTIVITY INDEX prende in esame: numero di scariche dolore addominale condizioni generali complicanze uso di antidiarroici massa addominale ematocrito peso corporeo CROHN’S DISEASE ACTIVITY INDEX (CDAI) I dati ottenuti dalla valutazione di queste variabili vengono moltiplicati per delle costanti e la somma dei valori ottenuti da' il punteggio finale. Un valore del CDAI inferiore a 150 e' caratteristico della fase di remissione della malattia, mentre valori piu' alti sono espressione di attivita' CROHN’S DISEASE ACTIVITY INDEX (CDAI) è comunque opinione di molti esperti, che questo indice rappresenti piu' il tipo di malattia che l'attivita' della malattia stessa. Ossia certe variabili (per esempio il dolore o le condizioni generali) possono essere legate non tanto all'attivita' infiammatoria della malattia, quanto ad esiti cicatriziali stenosanti di una malattia in quel momento spenta TERAPIA premessa la malattia non viene guarita ne' dalla terapia medica ne' da quella chirurgica TERAPIA SINTOMATICA NELLA FASE ACUTA farmaci antidiarroici (loperamide) farmaci analgesici (paracetamolo) TERAPIA SPECIFICA SALAZOPIRINA è stata il capostipite (abbandonata per gli effetti collaterali: diarrea, pancreatite, nefrotossicità) MESALAZINA (5-ASA) acido 5-aminosalicilico TERAPIA SPECIFICA IN FASE ACUTA acido 5-aminosalicilico (MESALAZINA) 1 compressa da 800 mg tre volte al giorno cortisone (40 mg di PREDNISONE die) antibiotici (METRONIDAZOLO) immunosoppressori (azatioprina), da utilizzare in un ristretto numero di pazienti TERAPIA SPECIFICA IN FASE ACUTA MESALAZINA cp 500 mg (2+2+2) die DELTACORTENE cp 25 mg die X 2 sett. poi 1 cp e 1/2 alternativamente X 1 mese quindi 1/2 cp X 2 mesi AZATIOPRINA 1 cp die X 7 gg e poi 2 cp die (controllo crasi ematica, azotemia, transaminasi, yGt) POLIVITAMINICI TERAPIA CORTISONICA l’efficacia della terapia cortisonica riflette l’ampio spettro della sua azione: inibizione della attivazione delle cellule endoteliali riduzione delle citochine riduzione del rilascio di granuli citoplasmatici da parte dei granulociti TERAPIA DI MANTENIMENTO acido 5-aminosalicilico (MESALAZINA) 1 compressa da 500 mg tre volte al giorno TERAPIA DI MANTENIMENTO NO STEROIDI per gli effetti collaterali: osteoporosi nefrolitiasi edemi arti inferiori fenomeni psichici diabete TERAPIA CHIRURGICA L' indicazione è rappresentata dalle complicanze: STENOSI, PERFORAZIONE, FISTOLA, ASCESSO RESEZIONE ED ANASTOMOSI PROGNOSI la ricomparsa delle lesioni intestinali è inevitabile nel tempo DEFICIT NUTRIZIONALE MECCANISMI COINVOLTI NELLA MALNUTRIZIONE apporto alimentare fabbisogno di calorie e sostanze nutritizie malassorbimento intestinale uso di farmaci (cortisonici) DEFICIT NUTRIZIONALE DEFICIT NUTRIZIONALE RIDUZIONE APPORTO ALIMENTARE nella RCU -MALASSORBIMENTO -PROTIDODISPERSIONE INTESTINALE -DEFICIT DI FERRO -ANEMIA -DEFICIT di vit.D e B12 nel Crohn TRATTAMENTO DEI DEFICIT NUTRIZIONALI NUTRIZIONE PARENTERALE (NPT) * stenosi organiche, fistole * intestino corto per resezioni multiple * grave enterorragia NUTRIZIONE ENTERALE da preferire appena le condizioni dell'intestino lo consentono THANK AUDIENCE FOR ATTENDING