RELAZIONE ESERCIZIO 2000 ASSEMBLEA ORDINARIA 4 luglio 2001 ASSOCIAZIONE INDUSTRIE PER L’AEROSPAZIO, I SISTEMI E LA DIFESA 00184 ROMA VIA NAZIONALE 200 – TEL. +39 06.4880247 FAX +39 06.4827476 E-mail: [email protected] http://www.aiad.it Associazione Industrie per l’Aerospazio i Sistemi e la Difesa Via Nazionale, 200 - 00184 ROMA Tel.: 06 4880247 - Fax: 06 4827476 INDICE CARICHE SOCIALI (per il biennio 1999/2000)…………………………… pag. 7 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE L’INDUSTRIA ITALIANA PER L’AEROSPAZIO, I SISTEMI E LA DIFESA THE ITALIAN AEROSPACE AND DEFENCE INDUSTRY……………… • Il settore aeronautico………………………………………..…….. • Il settore elicotteiristico……………………………………………. • Il settore navale………………………….………………….……… • Il settore terrestre……………………….…………………………. • Il settore motoristico…………………….…………………………. • Il settore elettronico……………………….……………………….. • Il settore accessoristico………………………….………………… • Il settore missilistico………………………………….…………….. • Il settore spaziale………………………………….……………….. pag. 9 pag. 18 pag. 24 pag. 26 pag. 30 pag. 32 pag. 36 pag. 45 pag. 47 pag. 48 RELAZIONE SULLE ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE……………….. pag. 53 • • • Premessa………………………………………………..………….. Rapporti e collaborazioni………………………...……………..…. Attività dei gruppi di lavoro……………………… …………….….. pag. 53 pag. 54 pag. 60 AZIENDE ASSOCIATE…………………………………….………………… pag. 67 CARICHE SOCIALI (per il biennio 1999/2000) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Giorgio ZAPPA * Corrado ANTONINI * Consiglieri Giancarlo BATTISTA * Enzo BENIGNI * Italo CALVELLI Alessandro GUSTAPANE * Maria Fede CAPRONI Franco CATELLA Carmelo COSENTINO Raffaele ESPOSITO Fabrizio FORESIO * Saverio GABOARDI * Giancarlo GRASSO Paolo GRAZIANO Pier Francesco GUARGUAGLINI * Antonio IOZZINO Roberto MATTEUCCI * Roberto MONA Remo PERTICA * Pier Carlo RABINO * Roberto SALMONI * Stefano SILVESTRI SEGRETARIO GENERALE Carlo FESTUCCI COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Membri Effettivi Membri Supplenti Paolo RESTA Vittorio FACCIOTTI Claudio BARBIERI Ugo RUBERTI Francesco LALLI COLLEGIO DEI PROBIVIRI Membri Effettivi Membri Supplenti Ettore ANTONA Luigi BALIS CREMA Antonio CASTELLANI Marco PITTALUGA Sergio VETRELLA __________________________ * Componenti il Comitato Esecutivo 7 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE L’INDUSTRIA ITALIANA PER L’AEROSPAZIO, I SISTEMI E LA DIFESA THE ITALIAN AEROSPACE AND DEFENCE INDUSTRY Le industrie nazionali per l’aerospazio e la difesa, caratterizzate da produzioni complesse ad elevato contenuto tecnologico, sono tra i “driver” delle economie industrializzate dei Paesi più avanzati, e costituiscono una delle principali voci attive del loro saldo commerciale. Nonostante le dimensioni industriali siano relativamente modeste rispetto al complesso della produzione industriale nazionale (1%, pari a 14.000 miliardi di lire) e al totale degli addetti (0,5%, pari a 48.000 unità), anche in Italia l’industria per l’aerospazio e la difesa concorre in misura del 18% alla determinazione del saldo commerciale del nostro Paese. I grandi sforzi compiuti nella modernizzazione del comparto consentono oggi di posizionare le maggiori imprese italiane su livelli di performance nella “best practice” National aerospace and defence industries, characterised by complex products and advanced technology, are among the “drivers” of industrial countries’ economies, and are one of the main contributors to their commercial revenue. Despite the fact that the size of the industry is relatively modest compared to overall national industrial production (1%, equal to 14,000 billion lire) and the total number of staff (0.5%, equal to 48,000 people), the Italian aerospace and defence industry contributes 18% of the country’s commercial revenue. The great effort made to modernise the sector places the major Italian companies on a performance level within the international “best practice” (12-14% of the ROS) which larger companies such as EADS aim to achieve only in the medium term. The sector is 4 th in Europe, with a production value of about 8% of 9 internazionale (12-14% del ROS), che industrie più grandi come EADS prevedono di conseguire solamente nel medio termine; il comparto è il 4° in Europa con un valore della produzione pari a circa l’8% dell’industria europea del settore. European production in the sector. Since the post-war period, this important part of European industry has been kept out of the Common Market by an exception made in the EU Treaties on rules of competition. They were in practice regarded as “protected” national industries, in as much as they were considered part of the national defence programmes. During this period, Italian companies struggled to keep up with the speed of its major European partners, which benefited from clear and substantial government support policies (including export) and larger defence budgets. Sin dal dopoguerra, questa parte importante dell’industria europea è stata mantenuta al di fuori del mercato unico, grazie ad un’eccezione ammessa dai Trattati dell’UE alle regole della concorrenza: si trattava in pratica di industrie nazionali “protette”, in quanto considerate parte strutturale del sistema difensivo nazionale. In questo periodo, le industrie italiane nonostante le loro buone performances, hanno faticato a mantenere la velocità dei maggiori partner europei che hanno beneficiato di chiare ed ampie politiche di supporto governativo (anche all’esportazione) e di bilanci della difesa più importanti. Today the picture is changing, with the progressive opening of European markets, the beginning of a process of reconciling legislation and regulations, and above all a major and rapid process of rationalising and integrating the major European companies in the sector. Italian companies have thus found themselves participating in the formation of the internal European defence market and the rationalisation processes closely linked to it, with the objective of enhancing the areas of technological and industrial excellence. Thus several Italian companies, which have become or are becoming part of major new multi-national European companies able to compete or collaborate on level terms with American companies, are at the forefront. This is the case in the helicopter industry with AgustaWestland, the electronics industry with AMS (Alenia Marconi Systems), the missile industry with MBDA (Matra BAe Dasa Alenia) and, shortly, with the Finmeccanica – Alenia/EADS Il quadro sta oggi modificandosi, con la progressiva apertura dei mercati nazionali europei, l’inizio di un processo di armonizzazione delle legislazioni e dei regolamenti, e soprattutto un grande e rapido processo di razionalizzazione e integrazione transnazionale delle maggiori industrie europee del settore. Le imprese italiane si sono trovate così a partecipare in prima persona alla formazione del mercato interno europeo della difesa e ai processi di razionalizzazione che vi sono strettamente legati, con l’obiettivo di valorizzare le aree di eccellenza tecnologica e industriale. In primo piano si sono così poste alcune aziende italiane che sono entrate o stanno entrando a far parte 10 di importanti nuove società transnazionali europee in grado di competere o collaborare da condizioni paritarie con le corrispondenti società americane: è il caso dell’elicotteristica con AgustaWestland, dell’elettronica per la difesa con AMS - Alenia Marconi Systems, della missilistica con MBDA - Matra Bae Dasa Alenia e, prossimamente, della joint-venture fra Finmeccanica-Alenia e EADS in campo aeronautico. Tale processo tuttavia non prescinde dalle politiche pubbliche, in particolare per quel che riguarda le spese di investimento e quelle di ricerca e sviluppo che, in Italia, ricadono in genere nel bilancio del Ministero della Difesa e di quello dell’Industria (ora Attività Produttive). Altrettanto importante è un rapido adeguamento della legislazione e dei regolamenti nazionali agli standard degli altri paesi europei. Un forte scompenso in questi campi infatti non può che indebolire le imprese italiane nel nuovo contesto europeo e transatlantico, costringendole su posizioni subordinate e minoritarie che sarebbe poi molto difficile, se non impossibile, modificare. In altri termini, questo è il periodo cruciale in cui si giocano le prospettive future di sviluppo delle nostre imprese e la stessa capacità italiana di svolgere un ruolo strategico nell’Europa della difesa. joint venture in the aeronautics industry. Such a process does not depend on public policies, in particular as regards investment, research and development costs which, in Italy, fall within the Ministry of Defence budget and the Industry budget (now Production Activities). Rapidly bringing the national legislation and regulations in line with those of the other European nations is as important. Differences in these areas can only weaken the position of the Italian companies in the new European and trans-Atlantic context, forcing them into subordinate and minor positions which it would be very difficult, if not impossible, to change. In other words, this is the crucial period in which future prospects are at stake for developing our companies and Italy’s ability to play a strategic role in the European defence system. We must remember that our major European partners have for some time considered their defence industry as a strategic asset for safety, economy (export, stimulus for technological development) and as a support to render their foreign policy more credible. The example of the French and British governments’ industrial policy illustrates this: strong support for export and the development of innovative schemes, where costs are considered “strategic investments” for the promotion of long-term competitiveness. The prevailing logic is the optimising of a few major programmes, by a few major national companies, with the effect of focusing on a specialised product. These internal policies are a starting and supporting point of the rationalising and integrating process in Europe. Dobbiamo ricordare che i nostri maggiori partner europei considerano da tempo la loro industria come un asset strategico per la sicurezza, per l’economia (export, stimolo all’innovazione tecnologica) e come supporto per rendere credibile la politica estera. L’esempio della politica industriale dei Governi 11 francese e inglese è esemplificativo: forte supporto all’export e allo sviluppo di programmi innovativi, dove gli stanziamenti sono considerati “investimenti strategici” per la promozione della competitività nel lungo termine. La logica prevalente è l’ottimizzazione degli investimenti su pochi e grandi programmi, indirizzati a pochi e grandi capi-commessa nazionali, con effetti di trascinamento sull’indotto specializzato. Queste politiche nazionali servono come punto di partenza e supporto del processo di razionalizzazione e integrazione a livello europeo. On the contrary, our industries suffer from inadequate investments in Defence and, even more so, in Research. As regards military expenditure, from 1995 to now Defence budget for Modernisation and Infrastructure investments have shown a modest but consistent increase (on average 2% annually in real terms) towards reaching the expected level of 8,000 billion lire, although this is still some way off. This is a significant inversion of the trend, although it does not by itself enable the industry to confront the future with the necessary certainties, such as: Al contrario, le nostre industrie beneficiano di investimenti per la Difesa non adeguati e ancor meno per la Ricerca. Per quanto riguarda le spese militari, dal 1995 ad oggi gli investimenti del Bilancio della Difesa per ammodernamento e infrastrutture hanno avuto un andamento di modesta ma progressiva crescita (mediamente il 2% annuo in termini reali), per raggiungere il livello previsionale di 8.000 miliardi di lire, ancora però molto lontano. - an adequate and definite financial programming which will enable the long-term planning of industrial investments; - a reduction in the difference in expenditure with European partners (3 times less than France and 4 times less than the UK) to give the country more political influence in safety aspects and decisions. Also, there is the opportunity, at a European level, of making national defence budgets more convergent. This would, in theory, involve dividing the costs as follows: 40% for personnel costs, 25% for overheads and 35% for investments (including those for research and development and for infrastructures). Excluding costs for provisional pensions and external functions, the Italian defence budget amounts to just over 32,000 billion lire, of which 56% goes to personnel, 24% to overheads and 20% to investments. These last two are thus, on average, about 4,800 billion lire short of the Si tratta di un’importante inversione di tendenza che tuttavia da sola non consente di affrontare il futuro con le dovute certezze, quali: Ø una programmazione finanziaria adeguata e certa che consenta la pianificazione di lungo termine degli investimenti industriali; Ø la riduzione del divario di spesa con i partner europei (3 volte inferiore alla Francia e 4 rispetto a UK) per conferire più peso politico al nostro Paese nelle 12 questioni e decisioni in materia di sicurezza. objective for European “convergence” (this is reduced to 2,300 billion lire if the new Carabinieri Force is excluded). Other comparable methods of calculation, for example investment costs per soldier, produce similar results. These considerations suggest the following quantitative objective: Ricordiamo inoltre che, a livello europeo, si delinea l’opportunità di realizzare una maggiore convergenza dei bilanci nazionali della difesa che, in linea di massima, dovrebbero prevedere una ripartizione ottimale del 40% per le spese di personale, 25% per le spese di esercizio e 35% per le spese di investimento (incluse quelle di ricerca e sviluppo e per le infrastrutture). Escluse le spese per le pensioni provvisorie e per le funzioni esterne, il bilancio italiano della Difesa ammonta a poco più di 32.000 miliardi di cui il 56% vanno al personale, il 24% all’esercizio e il 20% agli investimenti. Per questi ultimi si registra quindi una carenza media, rispetto all’obiettivo di una “convergenza” europea, di circa 4.800 miliardi (che si riducono a 2.300 se si esclude dal calcolo la nuova Forza Armata dei Carabinieri). Anche altri metodi di calcolo comparativo, quali ad esempio le spese di investimento per soldato singolo, arrivano a risultati analoghi. Queste considerazioni suggeriscono il seguente obiettivo quantitativo: - the gradual and planned reaching of a level equal to at least 10,000 billion lire for investment costs and research and development costs in the defence budget. Without a rapidly deployable, modern and adequately funded military force, Italy cannot aspire to contribute significantly to creating a joint European operating capacity. This would mean the necessity, as demonstrated by the politics of the last decade, of adapting to a lesser role in strategic and foreign policy decisions, accepting the fact that it is other countries who decide the European guidelines and hence those of our country. Overcoming the actual much reduced expenditure in research and development also merits particular attention. It is beyond doubt that until now, military technology research has not been able to boast an adequate level of investment in defence planning in Italy compared to the rest of Europe. As regards military supplies, in the last few years, attention has slowly shifted to the principle of best value for money necessary to rationalise the cost of supplies, at the same time guaranteeing their upgrading. In the Research and Development (R&D) field, this has meant concentrating efforts on the more innovative Ø il raggiungimento progressivo e programmato di un livello pari ad almeno 10.000 miliardi di lire per le spese di investimento e di ricerca e sviluppo nel bilancio della Difesa. Senza uno strumento militare rapidamente impiegabile, moderno e adeguatamente capitalizzato, l’Italia non potrà credibilmente aspirare di contribuire significativamente alla creazione delle future capacità operative congiunte europee. Da questo deriverebbe, come dimostrato 13 dall’esperienza politica di questo decennio, la necessità di doversi adattare ad avere un minore peso nelle decisioni strategiche di politica internazionale, accettando mestamente che siano altri Paesi a decidere le linee-guida della Comunità e di riflesso del nostro Paese. projects. This in turn has meant specialising military R&D and a tighter connection with civil R&D, in order to stimulate mutual benefits between the two sectors (the so-called dual-use system). The actual value of R&D in Italy’s GNP is equal to 1.03%, at the bottom of the table in Europe with Spain, Portugal and Greece. The average value in Europe is 1.9%. Overall R&D expenditure in Italy is 22,000 billion lire (50% public, 50% private). On a per capita basis, these figures are half those in other European nations and 1/3 of those in America and Japan. The only way to stop such a process is by spending 2,500-3,000 billion lire a year for the next ten years on R&D (public and private, civil and military). Removing private R&D expenditure from the budget would enable consistent innovative activities to emerge, as already happens for PMI. Particolare attenzione merita inoltre la necessità di superare l’attuale ridottissima spesa a vantaggio delle attività di ricerca. E’ indubbio che, fino ad oggi, la ricerca tecnologica militare non ha potuto usufruire di un adeguato livello di investimenti in sede di programmazione della Difesa tanto in Italia quanto nel resto d’Europa. Sul piano degli approvvigionamenti militari in questi ultimi anni l’attenzione si è progressivamente spostata sul principio del best value for money necessario a razionalizzare i costi degli strumenti, garantendone al contempo il necessario ammodernamento. Nel campo della Ricerca e Sviluppo (R&S) questo si è tradotto in una maggiore concentrazione degli sforzi sui progetti considerati più innovativi. Di qui un forte impulso alla specializzazione della R&S militare ed un collegamento più stretto con la R&S civile, al fine di stimolare un mutuo beneficio tra i due comparti (il cosiddetto impiego dual-use). Il valore attuale della R&S sul PIL in Italia è pari all’1,03%, agli ultimi posti in Europa con Spagna, Portogallo e Grecia. Il valore medio attuale in Europa è 1,9%. La spesa complessiva per R&S in Italia è di 22.000 miliardi di lire (50% pubblica, 50% privata). A parità di popolazione queste cifre sono la metà rispetto ad altri Paesi europei ed 1/3 di quelle From an organising point of view, Europe has seen the lessening of the production companies’ control in research, which has been relocated to public structures (universities). This has created a link between public and private works, which has led to areas of coexistence between running businesses, professional training and academic research. In the development of the industrial countries, one of the key elements has been maintaining advanced military technology able to contribute to the technological development of the country. Most effort in research and innovation is concentrated on this avant-garde technology, thus creating the technological base of the entire production structure. In this sense, 14 americane e giapponesi. L’unico modo per arrestare tale processo è un intervento di spesa in R&S (pubblica e privata, civile e militare) pari a 2.500 – 3.000 miliardi l’anno per i prossimi 10 anni. Una defiscalizzazione delle spese di R&S private permetterebbe l’emersione di consistenti attività di innovazione come già accade per le PMI. Italy is still a long way behind. Italy lacks a National Plan for Aerospace Research. Worse still, the general plan in existence doesn’t even highlight the priority sectors for development. The question must also be asked whether we will be able to take part in the 6th EU Research Programme, since the “reinforced cooperation” favouring countries which have already consolidated and put into practice efficient National Research Plans will prevail. In Europa, da un punto di vista organizzativo, abbiamo assistito alla diminuzione del controllo diretto delle imprese produttive sulla ricerca, che è stata rilocalizzata presso le strutture pubbliche (Università): ciò ha innescato un circolo virtuoso tra interventi pubblici e privati che ha condotto alla creazione di aree di coesistenza proficua tra imprenditoria, formazione professionale e ricerca accademica. Nei modelli di sviluppo di tutti i Paesi industrializzati si può inoltre individuare come elemento portante il mantenimento della presenza in una qualche tecnologia militare avanzata in grado di contribuire allo sviluppo tecnologico del Paese. E’ in queste tecnologie di punta che si concentra il massimo sforzo di ricerca e innovazione, innescando il traino tecnologico dell’intera struttura produttiva. L’Italia in tal senso è ancora in grave ritardo. Regarding this, it is now possible to outline some innovative trends to reinforce and enhance national industrial potential, in line with technological evolution, such as: In Italia manca un Piano nazionale per la ricerca aerospaziale. Peggio, il Piano generale esistente non evidenzia neanche i settori prioritari di sviluppo. Ci si dovrà inoltre porre la questione della nostra capacità a partecipare al 6° Programma Quadro di ricerca UE (approvazione prevista a giugno dal Consiglio UE), dal momento che prevarranno le “cooperazioni rafforzate” a vantaggio 15 - co-ordinated Government management of strategic trends and to maximise the use of the diverse legislative instruments available; - the promotion of dual technologies and the relative incidence in other sectors; - the adoption of a specific research and technology sector plan for high tech activities, aimed at reinforcing the country’s international position; adjustment of the resource level of the Defence Budget; - enhancing Government and national technology companies’ investments, with preference for European programmes in terms of industrial collaboration and purchase of armaments, providing an adequate return in cases of purchasing from abroad; - reinforcement (quantitative and, dei Paesi che già hanno consolidato e stanno attuando efficaci Piani di ricerca nazionali. Al riguardo, si possono sin da ora delineare alcuni orientamenti innovativi tali da rafforzare e valorizzare le potenzialità industriali nazionali, in linea con l’evoluzione delle tecnologie, quali: where necessary, qualitative) and consequent central co-ordination of national military commands on a European level and in the other of major economic interest; - Ø una gestione coordinata del Governo per gli indirizzi strategici e per massimizzare l’impiego dei diversi strumenti legislativi disponibili; Ø la promozione delle tecnologie duali e delle relative ricadute in altri settori; Ø l’adozione di uno specifico Piano di settore in materia di Ricerca e Tecnologia per le attività ad alta tecnologia e mirate al rafforzamento della posizione internazionale del Paese; l’adeguamento del livello di risorse del Bilancio della Difesa; Ø la valorizzazione degli investimenti del Governo e delle competenze industriali nazionali di eccellenza tecnologica, con una preferenza per i programmi europei in termini di collaborazioni industriali e acquisizioni di armamenti, prevedendo adeguati ritorni nei casi di acquisti dall’estero; Ø il rafforzamento (quantitativo e ove necessario qualitativo) e il relativo coordinamento centrale dei presidi governativi nazionali a livello europeo e nelle altre aree di prioritario interesse economico; 16 setting up a coordination structure which should be available on a stand-by basis as well as flexible and suitable to the development of the necessary synergism in order to enhance the international position of our Country. Ø la costituzione di una struttura di coordinamento disponibile in stand-by ed adattabile, a geometria variabile, specificatamente allo sviluppo delle sinergie necessarie a rafforzare il posizionamento internazionale del Paese. 17 Il settore aeronautico Il processo di consolidamento delle industrie aerospaziali europee e dell’evoluzione del mercato mondiale ha visto, ancora una volta, il settore aeronautico rappresentare nel suo complesso il core business di riferimento, sia per dimensioni conseguite in termini di offerta (industriale e di servizi) che di domanda (istituzionale e commerciale), sia per valenza strategica quale driver dell’innovazione tecnologica con ricadute duali, sia infine per l’impegno complessivo dei maggiori governi a promuoverne la competitività. Nel 2000 si è registrato un aumento della domanda in tutti i segmenti del mercato aeronautico. In particolare le vendite di velivoli commerciali (quasi 1.950 ordini fermi) hanno superato ogni record ed il portafoglio ordini ha oltrepassato le 4.700 unità. L’aumento della domanda di velivoli wide-body, nel segmento oltre 100 posti, e di jet nel segmento regionale giustificano la prevista crescita del valore della domanda nel prossimo ventennio. Le previsioni indicano un’inversione di tendenza del valore storico di ripartizione tra mercato militare (60%) e mercato civile (40%), con un’accentuazione ed una crescita molto sostenuta della domanda dei velivoli civili (33.000 unità pari a 1.600 miliardi di dollari) rispetto a quelli militari (16.000 unità per oltre 800 miliardi di dollari) nei prossimi 20 anni. La spesa istituzionale per investimenti nei velivoli militari si è mantenuta sostanzialmente stabile in Europa, consentendo di proseguire le attività industriali sui grandi programmi in collaborazione europea come Eurofighter; parimenti negli USA si assiste alla fase ciclica di maturità nello sviluppo di programmi di nuova generazione (es. F22) compensata da una crescita sostenuta del procurement per l’avvio delle produzioni di serie. Le aziende, nei vari settori di business hanno beneficiato della crescita generalizzata delle economie regionali, assicurandosi significativi portafogli ordini e relativi carichi di lavoro utili a dare, in un mercato ciclico, continuità produttiva e occupazionale con favorevoli effetti, anche per le politiche di outsourcing di pacchi verticalizzati, sui grandi suppliers specializzati e sulle piccole e medie imprese qualificate con gli elevati standards aeronautici di qualità. Il settore aeronautico rimane - nell’ambito dell’industria aerospaziale italiana predominante in termini di fatturato (60% nei sistemi e cellule, 70% tra i segmenti di prodotto oltre a missili e motori), ed in linea con quello dei principali costruttori europei. 18 Il quadro industriale nazionale vede la maggiore azienda, Finmeccanica, confermare i risultati previsti a seguito del completamento del piano di riassetto e rilancio a suo tempo avviato, e vede inoltre un ulteriore miglioramento delle performance economico-finanziarie, che risultano allineate con quelle delle aziende europee più competitive. Il rafforzamento della posizione competitiva delle aree di business, nella logica di valorizzazione degli assets, hanno rappresentato il presupposto necessario alla realizzazione, nel corso del 2000, di un’alleanza strategica in Europa tra EADS e Finmeccanica-Alenia Aeronautica, prima della trasformazione in holding industriale e della relativa privatizzazione in corso. L’alleanza darà vita nel corso del 2001 ad una nuova joint company il cui fatturato dovrebbe superare i 2,5 miliardi di Euro con ottime prospettive di crescita ed una partecipazione maggioritaria in tutti i principali programmi europei. Nel corso dell’anno si è assistito ad un notevole dinamismo delle aziende italiane in un quadro dove è risultato determinante il coinvolgimento governativo nella difesa della competitività del settore, nel suo avvicinamento all’Europa e nella promozione sui mercati internazionali dei prodotti nazionali. Da parte industriale sono proseguite le iniziative relative ai prodotti tecnologicamente avanzati con un approccio sempre innovativo all’export. Gli eventi più significativi dal punto di vista tecnologico-industriale e commerciale risultano: Ø la realizzazione ed il primo volo del secondo e terzo prototipo del C-27J, sviluppato e commercializzato da Alenia Aerospazio e Lockheed Martin; Ø il secondo ordine da parte delle Capitanerie di Porto per l’ATR 42 MP, già acquisito dalla Guardia di Finanza; Ø il committment, da parte delle nazioni partners nel programma, per n. 225 A400M, il cui sviluppo sarà avviato nel 2001; Ø lo sviluppo da parte Aermacchi dell’addestratore di nuova generazione M346, che - originato dal programma congiunto con la russa Yakovlev YAK/AEM130 - è stato radicalmente riprogettato e completamente occidentalizzato, con concrete prospettive di divenire la base per il futuro trainer europeo nell’ambito del programma Eurotrainer; Ø pieno rilancio della Piaggio e del suo P180 con nuovi ordini in Italia ed all’estero. Alenia Aeronautica ha rafforzato le sue posizioni in Italia (incremento del fatturato 19 nel 2000 di oltre il 10% rispetto al 1999) ed in campo internazionale (con la nuova alleanza in Europa ed il proseguimento delle collaborazioni transatlantiche). In campo militare, il programma di punto è rappresentato dall’Eurofighter, commissionato in 620 unità (di cui 148 già ordinate). Eurofighter International (EFI) - Società responsabile della commercializzazione con sede a Londra - ha iniziato le sue attività di promozione concentrandosi su una serie di opportunità a breve e medio termine. La Grecia, che ha già selezionato il velivolo ed intende acquisirlo in 60 unità (+30 opzioni), ha ribadito la sua volontà di entrare a pieno titolo nel Consorzio; la firma del contratto, slittata per questioni di budget, è attesa entro il 2004. La Norvegia (dove l’Eurofighter è stato in short-list con l’F-16 della Lockheed Martin) ha deciso di posporre l’acquisizione al 2008-2010. Il velivolo è anche in corso di valutazione da parte di numerosi operatori tra cui Arabia Saudita, Olanda, Singapore e Sud Corea. Per l’AMX è stato avviato il programma di sviluppo per il miglioramento del sistema d’arma del velivolo ed è allo studio un suo ammodernamento avionico su requisito congiunto delle Forze Aeree italiana e brasiliana. Proseguono gli studi su nuove configurazioni per l’export: il velivolo è stato selezionato in Venezuela che intende acquisirne un primo lotto di 8 macchine. La promozione del C-27J si va intensificando anche per contrastare la concorrenza rappresentata dal CN-235 e C-295. Il velivolo è stato selezionato dall’Aeronautica Militare Italiana e si è in attesa della firma del contratto per 12 unità. Inoltre è nella fase finale di valutazione in Grecia e Polonia ed è stato presentato ed offerto a numerosi potenziali clienti, tra cui Brasile, Grecia, Israele, Malesia, Portogallo ed US Army. Sono in corso le attività di certificazione il cui completamento è previsto per la fine dell’anno. Le nazioni coinvolte nel programma A400M (Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Turchia) hanno notificato un requisito complessivo per 225 macchine. Il contratto dovrebbe essere firmato nel corso del 2001, il primo volo è programmato nel 2005 e la prima consegna nel 2007. Il Portogallo ha espresso interesse ad entrare a pieno titolo nel programma. Dopo i primi ordini da parte della Guardia di Finanza e del Corpo delle Capitanerie di Porto italiane, per l’ATR 42 MP gli sforzi sono rivolti verso il mercato export, laddove competono numerose piattaforme derivate da commuter o business jet. Le prospettive per l’ATR sono positive poiché la macchina è particolarmente idonea a svolgere i ruoli richiesti ad un moderno velivolo da pattugliamento marittimo. E’ anche iniziata la promozione dell’ATR 72 ASW, velivolo armato e specializzato nella lotta anti-sommergibile ed anti-nave. Nell’ambito del requisito congiunto italo-tedesco per la sostituzione degli Atlantic 1 20 (requisito MPA), è stato realizzato uno studio di prefattibilità (redatto con la società tedesca ESG) cui seguiranno valutazioni più approfondite dell’architettura del sistema di missione e delle possibili piattaforme. Germania ed Italia hanno formato una società comune per la gestione del programma denominata EUROPA Europatrol Aircraft GmbH. Il primo velivolo dovrebbe essere consegnato nel 2007 e sono in lizza numerose piattaforme - tra cui Atlantic, P-3, 737MMA ed, eventualmente, A400M - su cui integrare un nuovo sistema di missione. Nel mondo dell’aviazione commerciale il lancio del programma A380 è stato senz’altro l’evento di maggior rilievo nell’ultimo anno: lanciato ufficialmente a dicembre 2000 con 50 ordini fermi e 42 opzioni (diventati rispettivamente 66 e 54 a fine febbraio 2001) è il programma con cui Airbus si accinge a sfidare il monopolio Boeing sugli aerei lungo raggio ed alta capacità. L’A380 sarà offerto in 5 versioni passeggeri con capacità da 480 a 656 posti ed in una versione Freighter da 150 tonnellate di carico utile. La prima consegna è attesa per il 2006. Alenia ha ricevuto da Airbus un’offerta per una possibile partecipazione al programma A380 con una quota che potrà raggiungere il 10% del programma. La domanda di trasporto cargo aereo, che è prevista crescere in futuro a ritmi più alti del traffico passeggeri, avrà un peso considerevole sia per le vendite dei velivoli nuovi che per il mercato delle trasformazioni. Sebbene la parte più ricca di tale mercato è prevista essere quella dei velivoli wide-body ad alta capacità di carico, prospettive molto favorevoli si stanno aprendo, nella fascia bassa del mercato, per i velivoli turboelica che con le loro buone prestazioni, basso prezzo di acquisto e bassi costi operativi rispondono in pieno ai requisiti degli operatori. E’ stato così lanciato da Alenia Aeronautica un programma di conversione degli ATR 42/72 da passeggeri a cargo che prevede la realizzazione, affidata ad Officine Aeronavali, di due distinte versioni in una (Tube) le cui modifiche principali riguardano solamente gli interni che vengono adattati al trasporto di merci non pallettizzate (bulk freight); l’altra versione prevede anche l’adozione di un portellone cargo laterale (LCD - Large Cargo Door) attraverso cui caricare i containers LD3 ed i pallets standard da 88x108 pollici. Relativamente ai velivoli da addestramento si evidenzia l’attività di Aermacchi che è stata caratterizzata: Ø dalla presentazione dell'offerta, in risposta ad un requisito formulato dallo SMA, per la fornitura di un nuovo lotto di 15 velivoli MB-339CD, in configurazione aggiornata per capacità operative ed addestrative; l'offerta comprende la fornitura e l'installazione di un Full-Mission-Simulator presso la Base di Lecce ed il supporto logistico ai nuovi velivoli del tipo "integrato"; Ø dalla elaborazione di una proposta allo SMA per il rinnovamento della linea F-260, attraverso la fornitura di un velivolo stesso tipo ma con estese 21 innovazioni negli impianti di bordo; Ø dall'avviamento del programma Mid-Life-Update per i velivoli MB-339A, con la stipula di un primo contratto per 17 velivoli dei circa 70 programmati in totale. Per quanto riguarda il mercato estero, nel corso del 2000 Aermacchi, unica azienda al mondo in grado di offrire una gamma di addestratori capaci di coprire tutte le fasi di addestramento, ha provveduto alla consegna di più di 40 velivoli a fronte di contratti siglati nel precedente anno ed ha proseguito un’intensa attività di promozione volta sia alla fornitura di nuove piattaforme, che all’implementazione di programmi di ringiovanimento delle flotte già in servizio. A conferma del proprio ruolo di leader nel settore addestrativo e dell’immutato interesse per i propri prodotti, Aermacchi è attualmente impegnata in diverse gare internazionali che prevedono la fornitura sia di velivoli da addestramento ad elica per le fasi iniziali dell’iter addestrativo, che di velivoli addestratori a getto per i successivi stadi di addestramento avanzato e pre-operativo. Per ciò che concerne i programmi futuri nel settore degli addestratori avanzati e pre-operativi, Aermacchi è già intensamente impegnata nell’attività di progettazione e sviluppo del sistema di addestramento di IV generazione M-346. La tempistica del programma Aermacchi risulta essere in linea con le esigenze future del mercato, che lasciano intravedere l’implementazione, nel medio termine, di diversi programmi di rinnovo delle flotte esistenti con velivoli più in linea con le più moderne esigenze addestrative. In ambito europeo Aermacchi partecipa, quale membro dello Steering Committe industriale, all’organismo multinazionale EUROTRAINER, nato con l’intento di sviluppare un futuro sistema di addestramento in grado di soddisfare le esigenze comuni a gran parte delle Forze Aeree Europee, nell’ottica del possibile sviluppo di una Scuola di Volo unificata a livello continentale. Ad oggi, l’M-346 di Aermacchi risulta tra l’altro essere l’unico prodotto già in avanzata fase di sviluppo che risponda ai requisiti finora espressi in merito al componente velivolo del suddetto sistema addestrativo. Nell’ambito della diversificazione dei propri prodotti, accanto alla produzione di velivoli militari, Aermacchi è attiva anche nel settore dell’aviazione civile come azienda leader nel campo della progettazione e costruzione di nacelles (gondole motore) e di aerostrutture in genere. La produzione delle gondole motore è legata a programmi di grande successo, Aermacchi, infatti, è uno dei principali fornitori di nacelles di Airbus per l’intera 22 famiglia dei velivoli A320 equipaggiati con i motori CFM56A/B e per il velivolo A330 equipaggiato con il motore PW4168; l’Azienda è anche presente nel settore dei velivoli executive come fornitore di Dassault delle gondole motore per i velivoli F900EX e F2000. Recentemente Aermacchi ha incrementato la propria presenza nel settore con la firma di due nuovi importanti contratti, il primo attraverso la Società MHD, Joint Venture paritetica con la francese Hurel Hispano, per lo sviluppo, la produzione ed il supporto della nacelle per il motore General Electric CF34-8D/E destinato ad equipaggiare i velivoli Fairchild Dornier Do728 ed Embraer ERJ170, il secondo, con la Società Aircelle, per la completa progettazione e produzione delle gondole motore per il nuovo velivolo Airbus A318 equipaggiato con il motore PW6000. Nel campo delle aerostrutture, Aermacchi continua la collaborazione con Fairchild Dornier nell’ambito del programma Do328 dove è responsabile della costruzione ed assemblaggio della fusoliera e con EADS per la fornitura del cono di coda dei velivoli Airbus A300/310. Nel segmento delle trasformazioni da passeggeri a cargo e di integrazione di sistemi, attività con positive prospettive di mercato, le Officine Aeronavali hanno ulteriormente migliorato la propria posizione sul mercato mondiale con l’acquisizione di nuove ed importanti commesse che hanno contribuito all’accrescimento del portafoglio ordini. La Piaggio Aero Industries ha ripreso a pieno la sua attività nel settore dei Business Aircraft, che si inseriscono nell’Aviazione Generale con: Ø il riavviamento della linea di produzione del P180 Avanti al quale sono state apportate variazioni costruttive con l’adozione di diverso materiale nella produzione della coda e dell’ala anteriore, e di prestazione con l’aumento dell’autonomia e l’incremento della velocità massima consentita; Ø l’acquisizione di un contratto per 9 velivoli all’AMI da consegnare nei prossimi anni; Ø la risposta alla richiesta di tre P180 in versione “maritime” alla M.M.; Ø l’apertura di una società negli U.S.A. per la commercializzazione del P180 in America; società che ha già concluso la vendita di 6 velivoli ad altrettanti clienti. La Piaggio punta quindi, con questo prodotto, ad un sostanziale impegno sul mercato civile internazionale e nazionale. Tutti i velivoli forniti agli Enti governativi italiani così come quelli in fornitura fruiscono di un supporto logistico e manutentivo globale fornito dalla stessa ditta. 23 Piaggio ha inoltre avviato un programma di aggiornamento di mezza vita dei velivoli P166-dl3 in dotazione alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza, che prevede la sostituzione dei motori e l’aggiornamento dell’avionica e dei sistemi operativi. E’ in fase avanzata la sperimentazione di volo del prototipo con i nuovi motori. Il settore aerostrutture continua nella produzione di subassiemi del Falcon 2000 e ha avviato la produzione del tronco centrale dell’ala del C27J, velivolo che entrerà in dotazione dell’AMI. Il settore elicotteristico Nel settore elicotteristico si è confermato, nel 2000, l’andamento globalmente positivo che ha caratterizzato gli ultimi anni. Gli ordinativi, a livello mondiale, hanno raggiunto un valore attorno ai 7.000 Mio $ (escluso ricambi, revisioni, ammodernamenti) con un conseguente forte incremento del portafoglio ordini delle industrie elicotteristiche, dato un livello di produzione e consegne valutabile attorno ai 4.500 Mio $. L’attuale elevato livello di ordinativi è dipendente quasi unicamente dalla forte componente ciclica del settore governativo, Americano ed Europeo, legata sostanzialmente alla domanda di sostituzione dei prodotti in uso con modelli più adeguati alle nuove esigenze operative. Anche in prospettiva la tendenza del mercato appare positiva in tutti i settori, grazie ad un ulteriore sviluppo della domanda sui mercati governativi d’esportazione in funzione degli importanti programmi di sostituzione che sono stati o verranno avviati in varie aree mondiali. Il settore civile, commerciale e para-pubblico, ha continuato a mostrare un trend positivo (circa 1.300 Mio $ di ordini e 1.100 Mio $ di consegne) legato sia ad un generale miglioramento dell’economia mondiale nel corso dell’anno trascorso, sia ad un progressivo affermarsi di prodotti con caratteristiche operative (e costi) più elevati nonché allo sviluppo di applicazioni specializzate (EMS, Para-pubblico e, seppur limitatamente, l’Offshore). La forte domanda elicotteristica nel corso del 2000, così come nel corso del 1999, è stata comunque essenzialmente imputabile al settore governativo, in particolare per le esigenze nazionali dei Paesi Europei e degli Stati Uniti (settore governativo Paesi principali produttori). Nel 2000 l’ordine del 1° lotto di 243 NH90 per soddisfare i requisiti dei paesi partecipanti al programma Europeo (Francia, Germania, Italia, Olanda) ha rappresentato oltre il 50% del mercato mondiale nel suo complesso. In questi ultimi anni la positiva ciclicità della domanda governativa europea sta parzialmente compensando la fase negativa del settore governativo USA. Nel settore governativo estero la domanda, nel corso del 2000, si è mantenuta sui livelli sostenuti (ca. 2.000 Mio $) già registrati nel 1999 grazie anche ad alcuni grossi ordini acquisiti dall’industria americana (Cobra per la Turchia, Black Hawk per l’Austria, altri AH64 per Israele, ecc.). Anche per questo settore la forte 24 acquisizione di ordini nel corso degli ultimi anni non si è ancora tradotta in consegne e fatturato, andando ad incrementare il portafoglio ordini delle varie società produttrici. A livello di consegne il mercato governativo estero ha assorbito quasi 1.500 Mio $ di nuovi mezzi, livello più modesto della media di periodo ma comunque destinato ad aumentare grazie agli ordini acquisiti nell’ultimo periodo. Da un punto di vista strategico-industriale, il principale avvenimento del 2000 è rappresentato dalla conclusione delle attività per la costituzione della società paritetica che integra le attività elicotteristiche di Agusta SpA e GKN-Westland. La nuova joint venture, Agusta-Westland, è partecipata al 50% da Finmeccanica SpA ed al 50% da GKN Ltd., e detiene l’intero pacchetto azionario di Agusta SpA, di Westland Helicopters e di Westland Transmissions. Ad Agusta SpA fanno capo le seguenti partecipazioni che, pertanto, sono state incluse nella joint venture: 50% di EH Industries, 32% della NH Industries, 45% della BAAC, l’Agusta Aerospace Corporation e l’Agusta Aerospace Services. Alla Westland Helicopters fanno capo le seguenti partecipazioni che, pertanto, sono state incluse nella joint venture: 50% di EH Industries, 50% dell’Aviation Training International Limited ed il 100% della Westland Industries. Con Agusta-Westland si crea un complesso industriale che si pone come una delle principali realtà elicotteristiche a livello mondiale. L’accordo tra Finmeccanica e GKN rappresenta inoltre un ulteriore passo verso la concentrazione nel mercato che vede ora la presenza di cinque costruttori principali, tre americani e due europei, ciascuno con una quota intorno al 20%, oltre alla presenza di nicchia di qualche costruttore minore. Agusta-Westland compete sul mercato grazie alle alleanze di prodotto, alla capacità di rimanere tecnologicamente aggiornata, allo scopo di mantenere competitivi gli elicotteri già in produzione o di svilupparne di nuovi, ed alla sua competitività commerciale. Agusta-Westland basa la propria capacità di competere anche sulla particolare attenzione posta all’ottenimento ed al mantenimento di alti livelli di soddisfazione dei clienti, grazie ad un’azione di continuo miglioramento dell’efficienza ed efficacia del servizio di supporto al prodotto ed all’espansione dei servizi di addestramento. Agusta-Westland offre una completa gamma di prodotti civili e militari in grado di rispondere ad ogni esigenza dei clienti. Nel segmento sino alle tre tonnellate, Agusta-Westland compete con il monomotore A119 Koala, il bimotore A109 Power, recentemente prescelto anche dalla Guardia costiera statunitense, e l’affermato A109K2. Questi prodotti, in funzione delle loro caratteristiche e delle innovazioni tecnologiche introdotte, rispondono alle richieste degli operatori orientati sempre più al “cost of operation” (costi operativi, di supporto, ecc.), oltre che alle “performance” dei mezzi, ed alla possibilità di operare in condizioni meteorologiche avverse oggi consentita da avioniche più avanzate ed accessibili in termini economici (GPS, mappe elettroniche, avvisatori di ostacoli, ecc.). Nel segmento delle 6 tonnellate la Società è presente, tramite la joint venture Bell/Agusta Aerospace Company, con l’AB412, uno degli elicotteri più venduti, e con due prodotti innovativi quali l’elicottero AB139 ed il convertiplano BA609. Questi due prodotti consentiranno ad Agusta-Westland di incrementare ulteriormente la propria quota di mercato grazie al previsto sviluppo dei settori 25 tipici di applicazione di questi mezzi (offshore, lavoro, pubblica utilità, trasporto persone e merci) ed ai forti requisiti governativi di sostituzione. Nel segmento degli elicotteri “dedicati” la Società è presente con l’elicottero da combattimento A129 che, oltre ad essere in servizio con l’Esercito Italiano, partecipa a numerose competizioni internazionali nella versione International. Per applicazioni navali e terrestri la Società, compete sul mercato con l’elicottero bimotore da 6 tonnellate Lynx, specificamente sviluppato per impieghi navali e con l’elicottero da 9 tonnellate NH90, sviluppato in collaborazione con Eurocopter e Fokker, per impieghi navali e terrestri. Questi modelli rispondono alle esigenze di un mercato che, nella sua globalità, è previsto in crescita in seguito ad una più accentuata domanda di mezzi elicotteristici da trasporto ed utilità generale dettata dai nuovi concetti di aeromobilità. Con il trimotore da 14 tonnellate EH101 Agusta-Westland offre un prodotto tecnologicamente avanzato, per applicazioni sia civili che militari, in un settore in cui è prevista un’espansione nel medio termine in relazione sia allo sviluppo di nuove applicazioni civili che alla prevista sostituzione di flotte particolarmente obsolete di elicotteri di tale categoria. Il settore navale Nel corso del 2000 la committenza nazionale della nostra cantieristica militare ha ulteriormente definito i propri compiti e quindi ha potuto meglio individuare i mezzi necessari per svolgerli. Ciò si è verificato per la Marina Militare, per la Guardia Costiera e per la Guardia di Finanza, che ha privilegiato la realizzazione di mezzi veloci minori, prodotti anche da cantieri non associati. Ciò ha comportato nell’anno, un massiccio afflusso di ordini che hanno interessato principalmente i due siti produttivi di Fincantieri (Riva Trigoso e Muggiano) e, in minor misura, quello dell’Intermarine, la cui situazione permane tuttavia critica a causa del ritardato avvio del programma per la costruzione di sei nuovi cacciamine d’altura previsti dalla MMI nel nuovo modello di Difesa, ma tuttora subordinato alla disponibilità di bilancio. Tale situazione potrebbe però migliorare con la finalizzazione di contratti per la Guardia di Finanza. Per la Fincantieri, che sta vivendo una stagione positiva, gli ordini comprendono una nave speciale (USP), cinque pattugliatori veloci della classe “Saettia” (seconda serie) per la Guardia Costiera, due pattugliatori di altura tipo Cassiopea, derivati dallo scafo delle NUMC (che, seppur ordinati dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione saranno operati dalla MMI), nonché le due fregate antiaeree lanciamissili della classe “Orizzonte”. Si segnala inoltre la fornitura di progetto, licenza di costruzione e macchinari di un 26 rifornitore tipo “Etna” al cantiere greco Elefsis. Gli ordini acquisiti, di importo superiore ai 2.000 lit/ml.di, hanno consentito il completo ritorno alla produzione militare nei due cantieri di Riva Trigoso e Muggiano, stabilizzandone la produzione per diversi anni a venire, anche grazie all’operatività di ulteriori ordini sopravvenuta all’inizio del 2001. Tra questi va annoverata la “Nuova Unità Maggiore”, nave portaeromobili e per trasporto di mezzi ruotati e cingolati in missioni sia militari che di protezione civile, commissionata dalla Marina nel quadro di rinnovamento della propria flotta. Le due unità produttive di Fincantieri hanno senza dubbio tratto vantaggio dal processo di razionalizzazione aziendale messo in atto nell’ultimo biennio. Va ricordato che lo stabilimento di Riva Trigoso, oltre all’attività tradizionale, è impegnato anche nella produzione di innovativa componentistica meccanica (eliche di manovra, turbogeneratori, impianti stabilizzatori e altro). Inoltre ci sono altri programmi in fase di studio presso la MMI, quali la nuova serie di fregate sostitutive di quelle della classe “Maestrale” e la seconda coppia di sommergibili di nuova generazione, che fanno guardare al futuro con moderato ottimismo. I positivi riscontri delle unità entrate in servizio presso le Forze Armate nazionali hanno aperto ulteriori potenzialità nel mercato estero, ove la posizione della cantieristica italiana risulta rafforzata da proposte e progetti di nuovo naviglio di tipologia avanzata. Sul fronte degli accordi internazionali, cui l’industria cantieristica militare italiana deve guardare per poter competere in un mercato diventato oramai globale, vanno rafforzate le alleanze già esistenti e cercate di nuove per suddividere al meglio gli oneri di ricerca e integrare in maniera sinergica capacità già esistenti. Accanto alle esperienze già avviate, che da sole coprono circa i due terzi degli ordini emessi dalla Marina Militare nell’ultimo triennio e che costituiscono uno dei pochi concreti casi in cui la cooperazione fra industrie europee della difesa ha dato vita a programmi navali congiunti (quello con i tedeschi per due sommergibili della classe “U212 A” e quello con i francesi per due fregate “Orizzonte”, realizzato in partnership con Finmeccanica), Fincantieri sta studiando la possibilità di estendere il proprio raggio di azione all’estero. La Società infatti sta sviluppando intensamente il rapporto di collaborazione con la Società tedesca HDW (Howaldtswerke-Deutsche Werft AG di Kiel) con la quale ha sottoscritto un Memorandum of Understanding, ritenendo indispensabile una forte azione congiunta in particolare nel settore della cantieristica militare, visto che le limitazioni del Bilancio della Difesa e la crescente concorrenza devono essere affrontati con il contenimento dei costi e il continuo sviluppo tecnologico. In questo scenario Fincantieri e HDW hanno concordato di ricercare una stretta collaborazione - che più avanti potrà essere estesa anche ad altre società europee del settore - nella progettazione, procurement e produzione di navi militari, 27 proponendosi di poter arrivare in breve tempo a una joint venture per la commercializzazione di sommergibili inferiori alle 700 tonnellate. Il RINA sta mettendo a punto un regolamento organico per la progettazione, costruzione e mantenimento delle navi militari, come già fatto per il naviglio leggero, sull’esempio di quanto attuato all’estero da alcuni preminenti Enti di classifica. A questa iniziativa la nostra Associazione come la cantieristica militare nazionale non mancherà di dare ogni collaborazione e supporto. Vanno ricordati infine gli sforzi dei nostri cantieri militari per dotarsi di capacità sistemistiche e ingegneristiche nell’area delle tecnologie avanzate quali la riduzione delle segnature, il controllo del danno, l’affidabilità dei mezzi navali con ricorso ad una informatizzazione sempre più spinta. Nel segmento dei sistemi d’arma, si è di recente assistito allo sviluppo di nuovi requisiti operativi legati ad operazioni fuori area, ed in particolare ad una crescita di importanza delle attività sotto-costa in alternativa a quelle di tipo “oceanico”. Questa circostanza ha invertito un trend che aveva portato a prevedere la drastica riduzione dei cannoni sulle navi di superficie e la loro sostituzione con sistemi missilistici. In realtà alcune caratteristiche dei cannoni navali come la flessibilità di impiego, la gradualità di ingaggio, la capacità di difesa ravvicinata contro missili anti-nave sea-skimming hanno mantenuto una domanda stabile di sistemi d’arma navali, anche se su volumi inferiori rispetto al passato. Ovviamente gli utilizzatori hanno richiesto miglioramenti tecnologici di rilievo (come l’incremento della cadenza di tiro, l’aumento del livello di automazione sia nel caricamento che nel puntamento, la riduzione di peso e dimensione degli affusti, l’incremento di precisione e portata ecc.), conseguibili sia attraverso il cannone in sé che mediante miglioramenti alla munizione. L’industria italiana sta recependo le evoluzioni dello scenario e dei requisiti operativi, ciò allo scopo di mantenere una leadership che si esplica su base mondiale. La presenza significativa di Otobreda sui mercati mondiali è attestata dal successo commerciale del cannone navale da 76 mm., adottato da oltre 500 Marine, tra le quali quella degli Stati Uniti dove il cannone è prodotto su licenza come in Spagna, India, Australia e Giappone. Tra gli obiettivi di Otobreda vi è anche quello di migliorare le performance dei propri cannoni navali, attraverso l’integrazione del “sistema cannone” con munizioni guidate ed intelligenti. Nel settore del munizionamento l’industria nazionale ha sviluppato sino a tempi recenti una completa gamma di prodotti di alto livello tecnologico e d’importante valenza innovativa. Attraverso la partecipazione a sviluppi multinazionali sono state anche realizzate applicazioni in settori specialistici, tipo la correzione di traiettoria, controllo di frammentazione e munizionamento intelligente. 28 Questo settore è tuttavia destinato a perdere la competitività se l’industria nazionale non potrà contare sul supporto della partecipazione ai programmi di sviluppo avanzato a livello internazionale, su specifici supporti alla ricerca in ambito nazionale e su condizioni di mercato analoghe a quelle di concorrenti europei. Nel settore dell’armamento subacqueo, gran parte delle vendite rimarrà collegata al mantenimento operativo delle unità navali già in flotta, anche se la realizzazione di nuove piattaforme sia in Italia che all’estero genererà la domanda di nuovi apparati sia nel campo dei sistemi elettronici (sistemi di combattimento, contromisure, sonar, etc.), che in quello dell’armamento (siluri pesanti e leggeri); il mercato sarà dunque anche in futuro caratterizzato da una certa ciclicità della domanda. L’offerta si presenta abbastanza concentrata ed anche in quest’ambito si registra una forte contrapposizione tra le aziende leader americane (Lockheed Martin, Raytheon e L3) e quelle europee (BAE Systems, Thales e STN Atlas). L’industria italiana, tramite la WASS del Gruppo Finmeccanica, ha una presenza dimensionalmente limitata ma molto avanzata dal punto di vista tecnologico. In particolare nel campo delle armi la WASS produce l’MU90, considerato il più sofisticato siluro leggero oggi in produzione, come attestano le vendite realizzate in Germania e Danimarca (oltre ovviamente che in Italia e Francia, partners industriali del programma) ed il successo nel processo di selezione avvenuto in Australia e Nuova Zelanda. La WASS sta sviluppando anche un siluro pesante di nuova generazione a propulsione elettrica, denominato Black-Shark, che è già stato selezionato dalla Marina cilena e che è in fase di valutazione presso molti altri potenziali utilizzatori. Anche la WASS ha basato lo sviluppo di prodotti avanzati sulla costituzione di partnership di programma (come il Consorzio Eurotorp per la realizzazione del siluro MU90), tuttavia ha perseguito al contempo la costituzione di un’alleanza strutturale con Thales per la creazione di un polo siluristico europeo che sarà finalizzata nel corso del 2001. Nel campo dei sonar e delle contromisure, due joint ventures in cui è coinvolta la WASS porteranno alla realizzazione di un sofisticato sistema di contromisure subacquee (Euroslat) e del dipping sonar che sarà imbarcato sulla versione navale dell’NH90 (il sistema presenta una portata di scoperta nettamente superiore a quella degli apparati attuali, grazie all’adozione di basse frequenze ed alte potenze reso possibile dall’utilizzo di nuove tecnologie). Anche queste realizzazioni confermano la solida presenza dell’industria nazionale nei principali programmi cooperativi per la difesa, attraverso nicchie di eccellenza 29 tecnologica che “prescindono” dalla classe dimensionale delle industrie italiane nel confronto con i main competitors di settore. Il settore terrestre L’industria degli armamenti terrestri è uno dei settori maturi della produzione per la difesa, tanto che le sue dimensioni si prevedono sostanzialmente stabili. Alla riduzione delle vendite di carri pesanti da battaglia ed al declino dell’armamento convenzionale a vantaggio dei sistemi missilistici e delle “smart weapons”, dovrebbero infatti contrapporsi lo sviluppo di munizionamento convenzionale di tipo avanzato (ad elevata precisione e gittata) ed una crescita della domanda di altri tipi di veicoli (sia ruotati che cingolati), che trovano una diffusa utilizzazione nelle operazioni di peace-keeping. L’offerta si presenta ancora frammentata, anche se importanti processi di concentrazione appaiono adesso in corso, specie in Europa. Alla fusione tra Alvi e GKN, ha fatto infatti seguito quella tra Krauss Maffei e Wegmann, nonché l’acquisizioni di Henschel, Kuka e Oerlikon da parte di Rheinmetall. Leader mondiali restano le americane General Dynamics ed United Defence (del gruppo Carlyle); le industrie europee sembrano adesso nelle condizioni di accelerare il proprio processo di ristrutturazione finalizzato a migliorare il posizionamento competitivo rispetto alle ditte USA, anche se manca la spinta propulsiva di grandi programmi internazionali non sostenibili da un singolo paese. L’industria nazionale è presente in tutti i segmenti di mercato; in alcuni di essi ha dei riconosciuti punti di forza ed una posizione competitiva di leadership mondiale. Le due principali realtà industriali sono la Otobreda del Gruppo Finmeccanica e la IVECO del gruppo FIAT; nel comparto dei veicoli le due aziende hanno peraltro creato la joint venture Iveco-Oto, tramite cui si presentano assieme sul mercato nazionale ed internazionale. Nel segmento dei veicoli tattici e logistici è stata sviluppata una gamma completa e di rilevanti prestazioni. Nel settore dei cingolati, è stata avviata la realizzazione della nuova famiglia di veicoli da combattimento per la fanteria (VCC Dardo) caratterizzata da buona manovrabilità, buone prestazioni e semplicità d’uso. E’ in corso la fornitura di un primo lotto di 200 esemplari della versione di trasporto truppe e combattimento (IFV - Infantry Fighting Vehicle), equipaggiato con torretta biposto (che può essere dotata di cannone da 25 mm. della Oerlikon e di missili Tow nella versione controcarro); al contempo è in corso la realizzazione prototipica delle versioni derivate: controcarro, posto comando, portaferiti, porta-mortaio. 30 Nel segmento dei veicoli ruotati da combattimento, l’industria nazionale è stata la prima in Europa a rendere operativa una blindo pesante armata controcarro (Centauro) della quale sono state fornite 400 unità all’Esercito Italiano. Ad ulteriore conferma della competitività di questo prodotto, si evidenziano l’acquisizione dell’importante commessa dall’Esercito Spagnolo per 22 unità Centauro 105 mm., e la richiesta (già esaudita) USA all’Esercito Italiano, di poter avere in prestito 16 Blindo Centauro per effettuare prove di valutazione e operative presso i poligoni dello Stato di Washington. Il supporto logistico e assistenza per questi veicoli verrà fornito dal Consorzio Iveco Oto. Nell’aprile del 2001 inoltre, a conferma delle buone potenzialità del Centauro in America Latina, l’Esercito Brasiliano ha chiesto all’Esercito Italiano il prestito di un Centauro per una più approfondita valutazione. Per consolidare la presenza sul mercato e rafforzare la posizione competitiva dell’industria nazionale sono attualmente in corso importanti progetti di sviluppo nel settore dei veicoli multiruolo medi e leggeri, specialmente concepiti per far fronte alle nuove esigenze delle forze multinazionali europee di intervento. Attualmente sono in fase di sviluppo le versioni derivate dalla Centauro: VBC 8x8 trasporto e combattimento (IFV), equipaggiato con torretta biposto (identica a quella del Dardo), posto comando e pioniere. Del veicolo blindato leggero da combattimento PUMA è stata avviata la produzione in serie. Sono previsti 200 esemplari nella versione 4x4 e 380 nella versione 6x6, in grado di alloggiare una torretta da 12,7 mm. completamente operabile dall’interno, della quale è in corso l’omologazione prototipica. Con riferimento al quadro generale in Europa ed alla ristrutturazione del comparto, i Paesi europei si trovano in un assetto di contrapposizione di fabbisogni con l’Italia. La nostra industria ha, infatti, anticipato lo sviluppo di mezzi specifici per le operazioni di peace-keeping e ha avviato la messa in esercizio di una gamma di veicoli la cui operatività si estenderà oltre il 2015, mentre gli altri Paesi si trovano ancora concentrati su mezzi pesanti da combattimento. Solo recentemente stanno emergendo ipotesi di cooperazione e di razionalizzazione, senza tuttavia evidenziare nei veicoli blindati e da combattimento chiare indicazioni di alleanze. La posizione italiana è quella di consolidare al meglio il vantaggio competitivo raggiunto e di mantenere ampia disponibilità ad inserirsi in alleanze europee, assunto che vengano garantiti ruoli di pariteticità e reciprocità. 31 Nel settore delle artiglierie terrestri l’industria nazionale ha in acquisizione la fornitura di 70 semoventi PWH2000 per l’Esercito Italiano, in collaborazione con la Società Krauss Maffei/Wegmann. Nel settore del controllo del tiro, beneficiando delle conoscenze derivate dal produrre in ambito nazionale anche sensori avanzati, radar ottici e IR è stata sviluppata una significativa capacità autonoma nazionale a livello sia del controllo locale dell’arma sia di sistemi integrati di controllo che ha permesso di ottenere lusinghieri successi anche sul mercato internazionale dei retrofit di Main Battle Tanks (MBT). Le Officine Galileo del Gruppo Finmeccanica possono essere considerate un centro di eccellenza per le tecnologie elettro-ottiche utilizzate per il controllo del tiro. Buona autonomia nazionale si evidenzia anche nel campo del puntamento e della stabilizzazione delle bocche da fuoco e dell’automazione delle artiglierie. A conferma della qualità e competitività raggiunta nel settore, è stata acquisita una commessa sul mercato estero per la fornitura di alcune centinaia di asservimenti elettrici di torri cannoniere con soluzioni completamente digitalizzate. E’ auspicabile che il successo riscontrato sul mercato internazionale preluda a nuove prospettive nel mercato italiano, legate ai programmi di ammodernamento delle flotte di Ariete e Centauro. Il settore motoristico Anche in questo settore a livello mondiale è continuata un’azione di consolidamento dei ruoli e di ulteriori acquisizioni e fusioni. In Italia il processo di integrazione di Alfa Romeo Avio in FiatAvio può senz’altro ritenersi concluso, e questo ha portato alla formalizzazione di un Polo Motoristico Nazionale che opera con alti livelli di competitività sul mercato globale sia civile sia militare nella progettazione e sviluppo di moduli e sottoassiemi turbine in tutte le classi di potenza, nella produzione di parti calde (palette, dischi turbina, statori, camere di combustione) nei sistemi di trasmissione per servizi motore e di potenza. Lo sviluppo dei motori aeronautici di grande potenza per impieghi civili (V2500, PW2000, PW4000, CF6-80, GE90) ha confermato l’inserimento di FiatAvio nella cerchia ristretta di produttori di sistemi e l’azienda partecipa al loro sviluppo in collaborazione internazionale con la progettazione e la produzione di sistemi di trasmissione e sulle turbine di bassa pressione (CFM56, CF6-80, GE90, TRENT 500). Esegue inoltre il montaggio, le prove di motori completi e realizza il supporto post-vendita. Con il consolidamento dell’Alfa Romeo Avio, FiatAvio copre ora la totalità di questo comparto a livello nazionale. 32 In collaborazione con Pratt & Whitney Canada l’Azienda ha consolidato il proprio posizionamento anche nei propulsori destinati al trasporto regionale (velivoli da 50-70 posti) e business jets sviluppando moduli di turbina di bassa pressione completi e le scatole di trasmissione di potenza. E’ significativo evidenziare a parte il livello di leadership raggiunto nei sistemi di trasmissione, dove FiatAvio è primo fornitore mondiale e rifornisce i principali costruttori di sistemi propulsivi europei, americani e giapponesi. Sono state inoltre decisamente rafforzate le strutture e le attività per il supporto logistico e la manutenzione oltrechè per la revisione di motori aeronautici militari; l’Italia può pertanto vantare a tutti gli effetti uno dei pochi centri europei di supporto logistico integrato per il settore. L’ampiezza della partecipazione a programmi di sviluppo nelle varie gamme di potenza consente a FiatAvio di poter gestire con flessibilità la riduzione - peraltro ciclica - che potrà colpire il comparto dei motori ad elevata spinta. Iniziative sono inoltre in corso con i principali costruttori mondiali per lo sviluppo di nuove generazioni di motori che andranno a competere in segmenti di mercato di grande interesse per l’industria del trasporto aereo civile nei prossimi vent’anni. Nel comparto della difesa, si evidenzia una sempre crescente competizione tra i motoristi che a volte trascende gli aspetti strettamente tecnologici, con strumentalizzazioni e aggressività commerciale decisamente nuovi rispetto al passato. Questo rende sempre più importante il rafforzamento del sistema paese nel settore. Da parte del polo industriale nazionale si è continuato a porre la massima attenzione allo sviluppo tecnologico, al rafforzamento delle aree di eccellenza già consolidate e all’allungamento della catena del valore del prodotto sviluppandone un supporto integrato orientato alla vita intera del prodotto stesso. In particolare nell’anno 2000, per quanto riguarda le attività nel settore dei motori aeronautici per programmi militari, è stata completata la fase iniziale di industrializzazione del motore EJ200 e sono state avviate le consegne dei primi kits ai partners europei e, in tempi recentissimi, la consegna della prima unità completa assemblata e certificata a livello nazionale per la serie di motori destinati all’AMI. Questo motore, in cui FiatAvio ha una partecipazione del 20%, fornisce il sistema propulsivo per il più avanzato caccia europeo, l’Eurofighter Typhoon. Un notevole risultato, atteso ormai da tempo, è stato ottenuto con l’assegnazione a FiatAvio del progetto e dello sviluppo della gearbox di potenza del nuovo motore, il TP400 destinato all’A400M, velivolo militare da trasporto europeo, costruito dall’Airbus Military Company. Il sistema propulsivo, nel suo complesso, verrà sviluppato nell’ambito di una cooperazione tra Rolls Royce, Snecma, MTU, FiatAvio, ITP e Techspace Aero. 33 Nel corso del 2000 inoltre, FiatAvio è stata selezionata come fornitore esclusivo per la scatola ingranaggi comando accessori del motore Pratt & Whitney F119 che equipaggerà il velivolo supersonico F22 “RAPTOR” destinato all’Aeronautica Militare Americana. Una realizzazione di grande rilievo, trattandosi della prima fornitura per un programma militare USA e il coronamento di una lunga serie di riconoscimenti dell’alta qualità e delle prestazioni nei rapporti di FiatAvio con il costruttore USA. Nel settore dei jet trainer, è stata avviata una collaborazione con Itec/Honeywell per lo sviluppo/costruzione di moduli del motore turbofan F124 GA200 che equipaggerà l’Aermacchi M346. E’ da evidenziare che il ruolo del motorista italiano sarà quello di “design responsible company”. Nel contesto di valorizzazione delle attività di supporto cliente, FiatAvio ha completato un notevole sforzo riorganizzativo e di efficientamento che ha portato alla concentrazione di tutte le attività di revisione e servizi di supporto ai sistemi propulsivi per motori aeronautici militari ed aeroderivati nell’area di Brindisi. Questo ha permesso di creare un centro di eccellenza di livello europeo interamente dedicato a queste attività e in grado di dare una risposta sempre più qualificata alle richieste dei clienti nazionali e esteri. Il centro opera già oggi per la manutenzione dei motori per clienti governativi come Aeronautica e Marina Militare, Esercito Italiano, Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Guardia Costiera. Si evidenziano inoltre importanti realizzazioni notevolmente allo sviluppo e all’immagine del centro: che stanno contribuendo Ø attività di supporto per i motori dell’Aeronautica Militare Italiana J79 (F104), T64 (G222), RB199 (Tornado), SPEY MK807 (AM-X); della Marina Militare Italiana Pegasus (Harrier AV-8B) e degli altri clienti governativi per il T56 (C130), T58 (HH3F), PT6-T e APU T62T; Ø produzione di parti di ricambio per il motore RB199 per i Tornado in dotazione all’Italia, Germania, Gran Bretagna ed Arabia Saudita; Ø accordo con Lockheed Martin e Allison per la creazione di un Centro autorizzato di manutenzione del motore Allison AE2100 per il velivolo C130J; Ø manutenzione T64 dell’Aeronautica Thailandese e PT6 della Marina Greca; Ø contratti di supporto logistico (in corso di formalizzazione) per il motore EJ200 e per gli equipaggiamenti velivolo AMAD (Aircraft Mounted Accessory Drive) Gearbox e Auxiliary Power Unit (APU) oltrechè dei velivoli EFA delle 34 Aeronautiche Militari Italiana, Tedesca, Inglese e Spagnola. Nel settore della propulsione navale ed automazione, sono state integrate le attività di FiatAvio e SEPA ed è stata costituita un’importante struttura che consente di proporre ai clienti sistemi integrati di propulsione e unità di controllo e automazione, inclusi sistemi ausiliari e di sicurezza. Durante il 2000 è stata realizzata la fornitura di un nuovo sistema di automazione nave e la revisione della turbina a gas LM 2500 per le fregate della Marina Venezuelana. L’aggiornamento del sistema di automazione della propulsione della portaerei Garibaldi e delle fregate della Marina Italiana classi Maestrale e Artigliere. La produzione degli autopiloti dei sottomarini U212A delle Marine Tedesca e Italiana. Inoltre, durante l’anno, è stata completata la fornitura di tutto il sistema di gestione della piattaforma, compresi il controllo della timoneria e l'autopilota, per i dragamine della classe Huon della Marina Australiana. Il rafforzamento della presenza nazionale in questo settore è anche supportato da un notevole impegno industriale per accrescere il ruolo di FiatAvio con proprie competenze nell’ingegneria e nella produzione di moduli marini della turbina a gas LM 2500 (scelta come propulsore per le Fregate italo francesi Orizzonte) e nei sistemi di nuova generazione per automazione elettronica navale. Nel comparto delle attività per elicotteri vengono confermate e consolidate le collaborazioni internazionali di FiatAvio di partnership con i grandi motoristi (General Electric e Pratt & Whitney Canada) ed i principali costruttori di elicotteri (Sikorsky ed Eurocopter). Il ruolo nazionale nello sviluppo e produzione di motori (T700, PT6), ambedue con quote variabili dal 15 al 60% e il successo del motore T700 base (potenza 1700 cavalli), e la produzione della versione T6A (potenza di circa 2000 cavalli) destinata all’elicottero EH101, adottato dalle Marine Militari Italiana e Canadese e dalla Polizia Giapponese hanno confermato la validità dell’iniziativa. Una iniziativa che continua con successo anche per il T6E destinato all’elicottero militare NH90 sviluppato in collaborazione europea e per il CT7-8, sua versione derivata, che è stato selezionato in esclusiva per gli elicotteri S92 della Sikorski. Il lancio in anni recenti di nuovi modelli, in campo militare e civile stanno offrendo ottime opportunità per FiatAvio di consolidare la propria leadership di mercato, impegnata da tempo nello sviluppo di tecnologie avanzate per componenti motoristiche e soprattutto nel campo delle trasmissioni di potenza. Per quanto riguarda la Piaggio Aero Industries, i motori costruiti e mantenuti dalla stessa sono stati tradizionalmente di impiego militare e le diminuite esigenze a tale scopo hanno comportato una contrazione della domanda tale da indurre la Società ad attivarsi in campo internazionale per individuare modelli alternativi di motore anche destinati al mercato civile. E’ in questa ottica che va interpretato il dinamismo commerciale che ha condotto a due importanti accordi internazionali che fanno compiere alla Società un notevole 35 salto qualitativo in termini di capacità di sperimentazione e di sviluppo di componenti motoristici. Il primo accordo è stato sottoscritto il 22 Giugno 2000 con l’inglese Rolls Royce/BMW e la francese Turbomeca che ha consentito alla Società il reingresso nel Consorzio RRTM che cura la produzione, la fornitura e la manutenzione del motore da elicottero RTM322, un motore moderno che sviluppa una elevata potenza associata a bassi costi di esercizio. Questo motore è già stato selezionato come prima motorizzazione degli elicotteri EH101 e NH90, fuorché quelli italiani, e come motorizzazione alternativa per l’elicottero WAH-64 Apache e per il nuovo Sikorsky S92. I programmi prevedono la produzione di 5.400 motori nell’arco di un ventennio. Il secondo accordo è stato raggiunto con il Consorzio “Light Helicopter Turbine Engine Company” (LHTEC), un Consorzio partecipato pariteticamente da Rolls Royce e da Honeywell, per concorrere alla produzione del turbomotore T800 destinato agli elicotteri Agusta A139 e A129 che sono oggetto di un processo di aggiornamento finalizzato ad accrescere la potenza dei relativi motori. A dieci anni dalla sua certificazione il T800 è ancora oggi considerato il più moderno motore della sua classe per l’alto rapporto potenza/peso, il basso consumo specifico, la possibilità di eseguire manutenzione in linea di volo sulle Line Replaceble Units e la possibilità di adottare lo schema di manutenzione seguendo l’andamento dei “power performance indexes”. E’ previsto che per la rimotorizzazione dell’elicottero A129 si rendano necessari circa 150 motori compresi quelli di ricambio. La partecipazione della Società a tale programma è da considerarsi estremamente strategica per riposizionarsi nel campo della produzione di motori per elicotteri. Il settore elettronico Sistemi avionici L’industria dei sistemi avionici si conferma uno dei settori più attrattivi nel contesto dell’Elettronica per la Difesa, per effetto dei seguenti fattori: Ø ha dimensioni molto rilevanti, che trovano una giustificazione nelle dimensioni altrettanto significative del mercato delle piattaforme, di cui l’avionica è business derivato. Nel dimensionamento del mercato avionico vanno considerate non solo le vendite associate alle consegne di nuovi velivoli, ma anche il mercato degli ammodernamenti avionici, quello dei sistemi per missioni speciali e le attività di supporto operativo e logistico; anche i costi di ricerca e sviluppo di nuovi sistemi, essendo spesso finanziati dai futuri clienti, contribuiscono a determinare l’elevato volume d’affari del settore; 36 Ø la domanda ha una dinamica che presenta dei caratteri di anti-ciclicità: le consegne di nuovi velivoli sono in controtendenza rispetto al mercato degli ammodernamenti ed anche tra segmento civile e militare vi sono spesso degli effetti di “compensazione”; Ø l’importanza crescente assunta dall’avionica di bordo dei moderni aeroplani non solo rispetto alla semplice condotta del velivolo, ma innanzitutto in relazione all’efficacia della missione per cui la piattaforma è concepita. Molti dei sistemi avionici del velivolo da combattimento moderno sono determinanti e condizionanti nell’assolvimento della predetta missione, secondo un fattore moltiplicativo che esalta le prestazioni del velivolo e la sua capacità di sopravvivenza negli ambienti fortemente letali degli scenari di combattimento moderni. Tutto ciò si traduce in una grande “pervasività” dell’elettronica di bordo, il cui peso sul valore globale del velivolo è costantemente aumentato, tanto da poter dire che nei più sofisticati aerei militari supera certamente il 30% del totale. La crescente importanza della componente avionica ha consentito di compensare la minore consistenza numerica delle flotte attive (a sua volta indotta dalla drastica riduzione dei budget disponibili alle Forze Armate), incrementando notevolmente l’efficacia operativa dei singoli velivoli; Ø il trend di crescita della domanda, che è previsto tra i più alti nel contesto dell’Elettronica per la Difesa, in relazione alle seguenti ragioni: - la definitiva entrata in produzione dei sistemi destinati alle nuove piattaforme europee (Gripen, EF2000, Rafale, EH101, Tigre, NH90, etc.) ed americane (F/A-18 E/F, F-22) e la prospettiva di sviluppo di piattaforme ancora più sofisticate (come JSF, FOAS/Post Tornado, nuovi addestratori avanzati, A400M, etc.); - l’ulteriore sviluppo della domanda per sistemi avionici civili; la “normalizzazione” della prevista ciclicità di tale settore applicativo determinerà un sicuro trend di crescita di medio-lungo periodo; - il lancio di nuovi programmi per la sorveglianza marittima ed elettronica, favorito sia da crescenti esigenze della domanda, sia dallo sviluppo di nuovi prodotti, in particolare nel campo della sensoristica; - la crescita della domanda di retrofit avionico da parte di quei paesi che non possono affrontare la sempre più onerosa acquisizione di velivoli nuovi. Attraverso il retrofit degli apparati avionici non solo si allunga la vita operativa dei velivoli in servizio, ma si aumenta notevolmente la loro efficacia operativa, in particolare mediante interventi sui sensori di bordo e sui sistemi di elaborazione e presentazione dei dati di missione; 37 - la necessità per le aviazioni europee di colmare il divario operativo e tecnologico che si è evidenziato in questo settore con le Forze Aeree Statunitensi (USAF e US Naval Aviation) nelle più recenti attività belliche (Kosovo principalmente). Se non rapidamente ridotto tale divario mette in discussione, o addirittura preclude, le stesse possibilità di cooperazioni future fra le Aeronautiche alleate della NATO nei futuri scenari di peace enforcing. Dal punto di vista dell’offerta, il settore avionico è diventato uno dei più concentrati nel contesto dell’Elettronica per la Difesa e degli apparatisti, in seguito ad un ampio processo di razionalizzazione avviatosi già da alcuni anni. Le principali operazioni che hanno contribuito ad elevare il grado di concentrazione del settore sono le seguenti: Ø acquisizione della Divisione Advanced Electronics Systems di Lockheed da parte di British Aerospace Systems (che era già uno dei leader di mercato per le sue attività di derivazione Marconi e Tracor); Ø acquisizione della Litton da parte di Northrop-Grumman; Ø fusione delle attività di Honeywell ed Allied Signal e successiva acquisizione del gruppo da parte di General Electric; Ø acquisizione della britannica Racal da parte di Thales (che nel frattempo aveva completato l’acquisizione della Sextant Avionique). Anche la creazione di EADS ha contribuito ad una razionalizzazione delle attività avioniche delle aziende che si sono fuse nella nuova società, anche se i loro apporti nel perimetro specifico dell’avionica non può considerarsi tanto significativo da determinare la nascita di un “major player”. A seguito di queste operazioni si è determinata una situazione in cui tre aziende controllano quasi il 50% del mercato, mentre le prime sei ne controllano il 75% (Northrop Grumman-Litton, BAE Systems, Raytheon, Honeywell-Allied, Rockwell, Thales-Racal). L’industria avionica nazionale ha dal canto suo proseguito il processo di ottimizzazione del proprio assetto organizzativo ed industriale: Ø ha completato il processo di consolidamento produttivo che ha portato all’identificazione di tre soggetti sostanzialmente complementari tra loro (Finmeccanica, Marconi ed Elettronica); Ø si è impegnata nello sviluppo degli apparati avionici di propria pertinenza nei 38 programmi multinazionali europei; Ø ha predisposto il proprio assetto industriale in modo da affrontare in modo adeguato l’entrata in produzione delle piattaforme europee sviluppate su base cooperativa. L’industria avionica nazionale è in sostanza pronta a capitalizzare i risultati degli sviluppi tecnologici degli anni ’90, sia con le più remunerative fasi di produzione, sia perseguendo opportunità di business in quei segmenti in cui sono state sviluppate capacità tecnologiche autonome ed una riconosciuta “visibilità” internazionale, proprio in virtù della partecipazione qualificata ai programmi cooperativi europei. Si fa in particolare riferimento ad opportunità di business perseguibili nei seguenti segmenti: Ø il retrofit avionico, sia con “suite” avioniche integrate, sia con sotto-sistemi “stand-alone” come i radar della classe Grifo (che continua a riscuotere un grande successo internazionale, come attesta il recente contratto con la Forza Aerea Brasiliana). L’industria avionica nazionale è pronta sia a cogliere opportunità di business nel mercato domestico (dove si prefigurano necessità di ammodernamento di numerose piattaforme ad ala fissa e rotante, adottate da utilizzatori militari ed istituzionali), sia nel mercato open (dove si aprono opportunità di mercato su piattaforme di più recente introduzione come F16, Mirage 2000, Mig27 e 29, etc.); Ø i sistemi di sorveglianza elettronica e marittima; l’industria avionica nazionale aspira a giocare un ruolo di primo piano in alcuni programmi multinazionali che sono in fase di definizione (come l’MPA2000 e l’AGS), sulla base di importanti risultati conseguiti sia in ambito commerciale che tecnologico (come la consegna dei sistemi di sorveglianza marittima alla Guardia di Finanza ed alla Capitaneria di Porto o la costituzione di una joint venture internazionale per lo sviluppo di un radar di sorveglianza ad array attivi denominato Sostar); Ø lo sviluppo di nuovi sistemi ed apparati avionici di concezione innovativa (come i sistemi modulari, i sensori conformi, il software basato sulle logiche di data-fusion, i radar a scansione elettronica ed apertura sintetica, etc.); in quest’ambito sarà probabilmente decisiva la collaborazione con le imprese americane (come nel caso del JSF), verso le quali tuttavia l’industria nazionale aspira ad instaurare una collaborazione il più possibile paritetica e non subalterna, con ritorni industriali e tecnologici appropriatamente commisurati al grado di impegno economico richiesto alla nazione; Ø la simulazione, dove il programma EFA trainerà le attività del settore per i prossimi anni, vedendo l’industria italiana tra le protagoniste (con la Meteor 39 del Gruppo Finmeccanica). Su queste basi l’industria avionica nazionale sarà in grado di perseguire anche una adeguata politica di partnership, considerata come uno degli elementi cruciali per il suo sviluppo di lungo periodo. Il perseguimento di un’alleanza strutturale rimane un obiettivo primario, in quanto è coerente con i processi di globalizzazione e consolidamento del business, consente di esaltare i punti di forza dell’industria nazionale e di minimizzare le debolezze legate ad una dimensione ancora insufficiente a competere con successo nel mercato. Il delinearsi di uno scenario più chiaro nell’ambito dei piattaformisti potrebbe produrre un’accelerazione nella scelta del partner strategico dell’industria avionica italiana. La ricerca di un’alleanza strutturale tuttavia continuerà a presentare delle particolari difficoltà, considerate le grandi dimensioni e capacità dei main players, che prefigurano possibili ostacoli e difficoltà in quelli che sono gli indirizzi strategici primari perseguiti dalle industrie italiane: Ø conseguire specifici obiettivi di “governance” che garantiscano condizioni di esclusività e pariteticità pur in presenza di eventuali sproporzioni dimensionali; Ø garantire la salvaguardia delle risorse e delle capacità nazionali, con particolare riguardo alle nicchie di specializzazione ed eccellenza; Ø favorire i processi di integrazione e razionalizzazione delle capacità comuni, evitando la persistenza di condizioni di duplicazione delle risorse e ridotti vantaggi in termini di efficienza. Questi aspetti enfatizzano la necessità di identificare e salvaguardare un definito insieme di aree di eccellenza dell’industria italiana, nelle quali rivendicare una leadership strategica ed industriale nel contesto delle future alleanze strutturali multinazionali, così come l’importanza di beneficiare del supporto governativo nella difesa delle filiere tecnologiche critiche e dei prodotti di punta realizzati dalle industrie nazionali. Sistemi C4ISR I Sistemi C4ISR (Comando, Controllo, Comunicazioni, Computer, Intelligence, Sorveglianza e Riconoscimento) costituiscono uno degli strumenti più importanti per sostenere i nuovi obiettivi di sicurezza e difesa della NATO, della UE e delle singole Nazioni. Il potenziamento di tali strutture compare infatti fra le priorità della Defence Capability Initiative e negli impegni ratificati ad Helsinki per la Forza Integrata Europea di Reazione Rapida. Anche a livello nazionale i Sistemi C4ISR sono menzionati fra quelli di assoluta priorità sia nel Nuovo Modello di Difesa che nelle successive “Note aggiuntive allo 40 stato di Previsione per la Difesa” inclusa quella più recente per il 2001. A tale proposito il Documento recita infatti che “si intende potenziare significativamente le capacità di comando, controllo, comunicazione ed intelligence, per garantire la disponibilità in tempo reale di informazioni ed assicurare l’interoperabilità sia a livello interforze che multinazionale”. Simili intenti esistono anche nelle pianificazioni degli altri principali Paesi europei. L’industria europea del settore sta seguendo, anche se con qualche ritardo, i trend di razionalizzazione tipici delle altre aree della Difesa. Tra gli eventi principali occorre ricordare l’acquisizione di Racal da parte di Thales e la costituzione di EADS Communication con una significativa partecipazione di Nortel. Il terzo importante player europeo è Marconi che opera principalmente dall’Italia e che almeno nel C2 (Comando e Controllo) opera spesso con accordi quadro con Alenia Marconi Systems. Il settore industriale è uno dei più vivaci in termini di attività, viste le citate priorità in campo nazionale ed internazionale. Nel settore C4ISR i buoni risultati dell’anno precedente sono stati consolidati e ulteriormente migliorati, con un portafoglio ordini che ammonta oggi a circa il doppio del fatturato dell’anno. Al risultato hanno contribuito tutti i rami di attività: terrestre, navale, avionico (CNI), satellitare, della sicurezza. Da sottolineare l’accentuata penetrazione del mercato estero il cui apporto è suscettibile di ulteriore incremento in quanto molti contratti ottenuti in aree strategiche (ASIA PACIFICO – AMERICA LATINA – PAESI DELL’EST), non sempre di ammontare rilevante (INDIA, MALESIA), hanno posto le basi per acquisirne altri più consistenti. Nel settore terrestre un apporto cospicuo è venuto, in Italia, dal potenziamento/ammodernamento/completamento/estensione dei sistemi infrastrutturali e tattici esistenti. Essi includono la Rete Numerica Interforze (RNI), le Reti terrestri dell’Aeronautica (RAN-ROAM) e i sistemi tattici di comunicazioni e informazioni, nonché i sistemi di comando e controllo di Forza Armata (SIACCON e SICCONA) e Interforze (COI). Una interessante fornitura di terminali tribanda all’Esercito si è avuta nel settore satellitare - segmento terrestre. A completamento vanno citati i terminali troposcatter forniti al Ministero Difesa per esigenze Kossovo. Analoghe forniture sono state effettuate a completamento/potenziamento di sistemi forniti in precedenza, di natura sia infrastrutturale sia tattica, in vari Paesi (ROMANIA, BULGARIA, DANIMARCA, FINLANDIA, BRASILE). Di nuova acquisizione un contratto di entità rilevante con il CILE per un sistema di comunicazioni e informazioni di area. Nel settore navale le acquisizioni di maggiore rilievo ottenute in Italia sono relative ai sistemi di comunicazioni esterne/interne a bordo delle nuove Unità della Marina (la nave multiruolo NUMA, i pattugliatori d’altura NUMP) e all’ammodernamento di 41 mezza vita del naviglio in servizio (Fregate classe “Maestrale”). Nel settore dei programmi navali NATO i contratti principali riguardano il programma SSSB (Ship-Shore-Ship-Buffer) per siti nazionali e NATO (Norvegia, Danimarca, Grecia e Turchia) e il programma BRASS (Broadcast and Ship-Shore System) in ITALIA-GRECIA-PORTOGALLO-SPAGNA-TURCHIA). Nel settore dei programmi multinazionali da segnalare il programma FICS (Fully Integrated Com System) per la Fregata “HORIZON” (Francia-Italia). Da menzionare infine, per il largo sviluppo previsto nel futuro, il settore della Sicurezza Informatica e delle Comunicazioni. I provvedimenti riorganizzativi adottati (costituzione di una Unità di Business dedicata) e le acquisizioni di società nazionali ed estere (AMTEC ITALIA – AMTEC USA) hanno creato le basi per un decisivo impulso a un settore di importanza sempre più vitale, i cui risultati concreti, in termini di contratti, non potranno mancare negli anni a venire. Nel settore dei sistemi avionici CNI (Comunicazione, Navigazione ed Identificazione) è proseguito il trend favorevole con un miglioramento del livello di ordini acquisiti rispetto allo scorso anno. In ambito nazionale da segnalare la fornitura di apparati per il 2° lotto MB-339CD, l’avvio della fase di sviluppo del Tornado MLU, l’Upgrade del Sistema di Comunicazioni dell’A129 dell’E.I.. Di particolare rilevanza inoltre, l’avvio in ambito interforze della fase di sviluppo del “New Generation IFF-NGIFF”. Per quanto riguarda i programmi collaborativi internazionali sono proseguite le attività su EFA, NH90 ed AWACS ma occorre senz’altro segnalare in maniera specifica l’avvio della fase di industrializzazione e del 1° lotto di produzione dei terminali MIDS-LVT (MIDS = Multifunction Information Distribution System) nell’ambito di una collaborazione tra Italia, Francia, Germania e Spagna. Nel mercato di esportazione sono stati raggiunti significativi risultati anche in previsione di ulteriori sviluppi nel futuro. In particolare sono da segnalare forniture di apparati di comunicazione in Cina per velivoli di addestramento e di apparati di comunicazione e navigazione in India principalmente per applicazioni su elicotteri. La leadership di Alenia Marconi Systems nei sistemi C2 e C3I e' stata confermata dalla rilevante attività sia di implementazione che di acquisizione contratti in questo segmento di attività. I programmi internazionali più importanti hanno visto la presenza di Alenia Marconi Systems come capofila o maggiore fornitore sia per sistemi basati a terra per il controllo dello spazio aereo che per sistemi imbarcati. La NATO ha lanciato il programma ACCS, del valore globale di oltre 1.000 milioni di US $ per la realizzazione di nuovi centri e l'ammodernamento dell'intero sistema di difesa 42 aerea dell'Europa. Alenia Marconi Systems ha l'incarico, in un team internazionale, di implementare tutta l'interconnessione della sensoristica così come la parte mobile in shelter dei sistemi NATO. Per i sistemi navali i maggiori programmi europei relativi a nuove fregate vedono Alenia Marconi Systems presente sia nel programma italo-francese Orizzonte che in quello britannico Type 45. Tale impegno vede una forte presenza tecnologica e sistemistica soprattutto nella radaristica multifunzionale e nel sistema di combattimento, a consolidamento della leadership di Alenia Marconi Systems in queste attività. In campo terrestre inoltre l'entrata in servizio del sistema dell'EI CATRIN, dove Alenia Marconi Systems è il maggior fornitore sia di sistemi che dell'integrazione, vede l'Italia all'avanguardia nei sistemi integrati di comando e controllo con capacità di spiegamento fuori area (componenti del CATRIN sono già schierate in Kossovo). L'attività di Alenia Marconi Systems si e' poi estesa al COI, al SIACCON ed all'entrata in servizio del sistema dell'AMI C2M per il comando e controllo delle forze aeree in dotazione all'Italia anche in operazioni multinazionali e con alto grado di interoperabilità con le Forze alleate. L'impegno di Alenia Marconi Systems nel controllo del campo di battaglia anche con sensori installati a bordo di piattaforme aeree, quali RPV od elicotteri (Creso) ha inoltre permesso di sostenere una presenza credibile in consessi internazionali per lo studio e la definizione di nuovi sistemi di sorveglianza aerea quali l'AGS che interfacceranno con stazioni di terra derivate da quelle del SORAO-CATRIN già in dotazione all'EI. A livello internazionale i contratti più significativi sono stati acquisiti, oltre che a livello delle Nazioni NATO e non NATO (Austria), anche in Estremo Oriente (Malesia) e Medio Oriente (Oman), così come è pressante l'impegno in Sud America (Brasile) anche a fronte di acquisizioni in programma (Argentina, Venezuela). Radar Navali e Terrestri e Sistemi per il Controllo del Traffico Aereo La supremazia italiana nella radaristica sia terrestre coi sistemi tridimensionali a lunga portata che navale con sistemi radar multifunzionali, si è consolidata con varie implementazioni e programmi sia a livello nazionale che internazionale. Il nuova radar tridimensionale RAT 31 DL, appartenente alla famiglia di radar RAT di Alenia Marconi Systems leader di mercato nella NATO, ha contribuito assieme all'EMPAR multifunzionale navale, che sarà imbarcato dalle Marine sia Italiana che Francese ed al radar costiero RASS, sono i fiori all'occhiello di una capacità tecnologica e produttiva riconosciute a livello mondiale. La supremazia di Alenia Marconi Systems anche nella sensoristica per il controllo del traffico aereo, con realizzazioni di provato successo commerciale esprimono la validità della progettazione e della realizzazione di sistemi complessi da parte delle maestranze italiane tramite una estesissima presenza in oltre cento Paesi del mondo. Il controllo del traffico aereo, che sta subendo profonde variazioni tecnologiche ed operative, ha visto Alenia Marconi Systems sempre in prima fila sia nell'applicazione di vari tipi di controllo integrato mediante anche l'uso di satelliti, così come l'approccio sempre più teso a semplificare l'operatività dei sistemi e la loro affidabilità nel tempo. Il centro ASTC di Ciampino è tra i migliori al 43 mondo come tecnologia e capacita' di gestione, e tale capacita' si riflette poi nei successi commerciali sia a livello europeo che mondiale: un esempio è l'installazione in Norvegia del primo radar secondario che utilizza il nuovo standard modo S. La Guerra Elettronica Il settore della Guerra Elettronica (EW) è uno di quelli - quattro o cinque in tutto nei quali viene riconosciuta al nostro Paese, in campo internazionale, una posizione di rilievo eminente. Esso è in sostenuta crescita dovunque, per il comprovato ruolo di “Force Multiplier” che è stato riconosciuto all’EW in tutte le operazioni militari più recenti che hanno visto un generalizzato ed estesissimo impiego di mezzi dedicati, sia nella fase preparatoria delle attività (ELINT) che in quella esecutiva (Autoprotezione velivoli, ESM, ELINT). La cronaca più recente (crisi sinostatunitense sul velivolo ELINT EP-3) indica che tale tendenza è in continua crescita e interessa ormai anche le normali operazioni militari del tempo di pace, nelle quali la raccolta informativa con mezzi elettronici ha assunto una valenza primaria e propedeutica a tutto il resto. L’industria nazionale del settore, rappresentata dalla Società Elettronica, con attività totalmente dedicate alla EW, e con attività parziali di Alenia Difesa e Marconi Mobile, padroneggia alcune tecnologie EW di punta che sono all’avanguardia dello stato dell’arte: se ne citano tre fra le più recenti, in particolare: Ø ESM leggere per piattaforme aeronautiche; Ø sistemi ECM a stato solido; Ø tecnica di contromisure attive Cross-Eye. Le predette tecnologie, sviluppate con il concorso essenziale delle FF.AA. nazionali, hanno consentito di ottenere significativi successi in ambito internazionale e di posizionarsi in modo molto favorevole nei confronti di importantissimi clienti esteri. In particolare, per la terza tecnologia indicata, il Cross-Eye, sono previsti nell’immediato futuro incontri molto importanti con l’A.D. degli Stati Uniti per verificare uno spiccato interesse statunitense sull’argomento. La stessa industria partecipa alla maggior parte dei programmi internazionali di equipaggiamento (soprattutto europei) di piattaforme aeree e navali che interessano le nostre FF.AA.. In particolare: Ø produce il sistema ESM della versione navale dell’NH90 per le Marine che partecipano all’omonimo programma (francese, tedesca, olandese e italiana); Ø contribuisce col 40% alla produzione del DASS dell’Eurofighter; Ø sviluppa il 50% dell’EWS della Fregata Horizon e dell’MPA 2000; 44 Ø è responsabile della porzione nazionale EW dell’EH101 e del Tornado ECR (oltre a porsi come candidata per il sottosistema EW del C-27J); Ø oltre a questi programmi multilaterali vanno menzionati i sistemi EW che saranno installati sulle piattaforme di produzione puramente nazionale, come l’A129, la nuova portaerei, i pattugliatori, i CH 47, la rete ELINT delle FF.AA., etc., nonché la gestione e l’aggiornamento/modernizzazione di Tornado IDS e AM-X. Per quanto riguarda i collegamenti extraeuropei, l’industria nazionale di Guerra Elettronica ha eccellenti rapporti con importanti realtà industriali statunitensi, con le quali sta sviluppando una serie di cooperazioni mirate soprattutto alle nuove tecnologie (come ad esempio l’Information Warfare) e alla possibilità di introdurre nei rispettivi Paesi di appartenenza prodotti specifici che possono rispondere favorevolmente ai requisiti operativi delle relative Forze Armate. I grandi programmi d’armamento del Pentagono di cui è imminente la finalizzazione, aperti, a quanto sembra, a una certa partecipazione europea, primariamente il JSF e la NMD, offrono interessanti prospettive per un settore di nicchia italiano così avanzato e competitivo come quello della Guerra Elettronica. Si segnala l’opportunità, non limitata al settore specifico, di un supporto governativo per accrescere le probabilità che si concretizzi specificatamente una partecipazione italiana. Per quanto riguarda l’export esterno all’UE e alla NATO, l’industria nazionale ha ridotto il numero dei suoi clienti non NATO e non europei concentrandoli su un ristretto nucleo di fedelissimi. Fra questi il più importante è costituito dall’Aeronautica degli Emirati Arabi Uniti (con la quale intercorrono rapporti ormai ventennali), per la quale è operante un contratto assai importante. Si tratta dell’equipaggiamento dell’intera flotta di Mirage 2000 dell’UAE con una linea di nuovi DASS. Altri clienti importanti sono il Brasile, la Malesia e il Venezuela, oltre che la Cina, da menzionare per l’importante significato strategico di una significativa fornitura aggiudicata battendo una concorrenza particolarmente agguerrita. Il settore accessoristico Il processo di consolidamento dell’industria aerospaziale mondiale coinvolge sempre più pesantemente anche il settore accessoristico finora caratterizzato da una notevole frammentazione. A livello mondiale si stanno creando gruppi integrati di equipaggiatori con una capacità “nose to tail” sempre più estesa di contribuire alla progettazione, realizzazione e certificazione di nuovi aerei. La MICROTECNICA di Torino rappresenta il punto di eccellenza in Italia di uno di questi gruppi (UTC) con capacità e risorse necessarie per diventare un centro di aggregazione di altre aziende accessoristiche non avioniche italiane che hanno sofferto negli anni passati del ridimensionamento del mercato della difesa e dell’accresciuta concorrenza a livello mondiale, non ultimo della insufficiente 45 presenza italiana in AIRBUS che rappresenta ormai il 50% del mercato mondiale dei grandi velivoli commerciali. Le sinergie con le altre aziende del gruppo presenti in Europa (RATIER - F, NORD MICRO - D, FHL e MARSTON - UK) specialmente la stretta collaborazione con la NORD MICRO di Francoforte in Germania, una delle prime aziende di equipaggiamenti aeronautici tedesche, leader mondiale dei sistemi di pressurizzazione per velivoli commerciali, cui la Microtecnica è intimamente legata da un management italiano strategico ed operativo comune, permettono alla Microtecnica di candidarsi credibilmente alla responsabilità di sistemi meccanici e pneumatici sempre più complessi evolvendo dal ruolo di azienda “costruttrice” a quello di azienda “integratrice” di sistemi, ruolo complementare a quello dei velivolisti. Come messo in pratica da BOMBARDIER ed EMBRAER, i velivolisti sono alla ricerca di fornitori “intelligenti”, capaci cioè di collaborare alla definizione stessa del velivolo ed alla certificazione ed omologazione dei relativi sistemi di equipaggiamenti. Inoltre, il recente ingresso nel Gruppo della CLAVERHAM già FAIREY-DELTA, fa della Microtecnica uno dei maggiori attori nei comandi primari di volo. Partendo da una posizione europea ormai consolidata per sistemi di controllo termico e di controllo secondario di volo, l’attività della Microtecnica è stata caratterizzata negli ultimi anni dal raggiungimento di significativi obiettivi tecnologico-industriali sempre più orientati ad un mercato globale quali: Ø sviluppo e fornitura di impianti completi di azionamento e di attuatori per ipersostentatori di velivoli commerciali (LEARJET 45, DHC8-400, CESSNA CITATION X, CESSNA SOVEREIGN, DORNIER 170, EMB170); Ø sviluppo e fornitura di valvole pneumatiche “in linea” ad altissima temperatura utilizzate su motori e velivoli sia commerciali che militari (EUROFIGHTER, FALCON 2000, CESSNA CITATION X, A330); Ø sviluppo e fornitura di impianti completi di raffreddamento a ciclo di vapore per elicotteri di categoria superiore (NH90, S92); Ø progetto e realizzazione dell’Iron Bird completo di tutti i sistemi di bordo dell’addestratore avanzato M346; Ø sviluppo di un concetto innovativo di sistema di raffreddamento centralizzato per “galley” dei velivoli commerciali wide-body. Tale concetto è stato recentemente scelto da AIRBUS per il nuovo A 380 per cui la Microtecnica verrà messa in competizione con i più agguerriti concorrenti mondiali (Honeywell, Liebherr). La Microtecnica affronta pertanto la sfida degli anni 2000 contando sulle proprie capacità industriali e tecnologiche ma ben consapevole dell’importanza strategica vitale di disporre di forti “prime contractor” nazionali e del supporto governativo per 46 il consolidamento e la crescita a fronte di concorrenti che fruiscono di un posizionamento ben più favorevole per ragioni storiche e per il forte appoggio dei loro Governi. Il settore missilistico Nel corso dell’anno si è rafforzata l’attività relativa ai sistemi missilistici, missili e componenti elettronici dei missili, sia in ambito italiano che inglese della Società Alenia Marconi Systems. In ambito italiano si è consolidato il business relativo alle “core activities” della missilistica antiaerea ed antinave e dell’elettronica di missili, grazie alla finalizzazione di importanti contratti verso il cliente nazionale ed export. I risultati principali della missilistica antiaerea hanno riguardato l’industrializzazione del programma FSAF (Famiglia di Sistemi Antiaerei Futuri), lo sviluppo del programma PAAMS (Principal Anti-Air Missile System) e la produzione del programma HAWK/FDOC (Fire Direction Operation Centre), oltre alle attività di vendita e di logistica dei sistemi e missili Aspide presso i clienti già acquisiti. Nel campo della missilistica antinave, l’attività ha riguardato lo sviluppo del missile Marte Mk2/s e del seeker duale per l’upgrade del missile Otomat, la industrializzazione ed inizio produzione del missile MILAS (Missile Antisommergibile) e del missile subsonico aerolanciato Stormshadow, oltre alle attività di vendita e di logistica dei sistemi e missili Otomat MK 2 presso i clienti già acquisiti. La Divisione ha anche completato con successo le fasi di sviluppo dei prototipi relativi alla spoletta di prossimità del missile aria-aria Iris.T e del power supply del missile aria-superficie HARM. Nel campo delle nuove iniziative, sono proseguite le attività di pre-sviluppo del missile aria-aria Meteor (in collaborazione con le più importanti aziende europee del settore) e del sistema ATBM MEADS (in collaborazione con Lockheed-Martin e Dasa-LFK), il cui contratto è atteso nel corso del prossimo anno. L’insieme di questi programmi ha consentito di qualificare l’industria nazionale ai vertici del know-how sistemistico, progettuale e produttivo. Grazie a questi risultati, il fatturato nell’anno si è attestato in prossimità di 600 miliardi di lire ed il portafoglio ordini in prossimità dei 2.500 miliardi di lire, ponendo l’industria Italiana tra i leader europei e mondiali del settore. E’ importante al riguardo ricordare che nell’anno si sono concluse le negoziazioni di due diligence tra Finmeccanica, BAe Systems e EADS per la creazione, nel 2001, della nuova Società europea missilistica che abbraccerà le attuali attività di Matra-BAe Dynamics, Aerospatiale-Matra Missiles e AMS. La nuova Società, che sarà denominata MBDA, avrà un giro d’affari di oltre 4.500 miliardi di lire ed 47 impiegherà circa 10.000 persone nei vari siti in Italia, Francia e Regno Unito. Finmeccanica possiederà il 25% della nuova Società. Il settore spaziale La domanda per attività spaziali, secondo le stime degli analisti di settore, ha confermato anche nel 2000 la tendenza di crescita, che la caratterizza ormai tradizionalmente, attestandosi su un livello globale di circa 75 miliardi di dollari. L'investimento pubblico, considerando sia la componente civile che quella militare, si è consolidato sui 35 miliardi di dollari (per oltre il 40% correlato alla domanda militare). La quota di gran lunga prevalente è determinata dalle Agenzie ed Istituzioni statunitensi; significativa, anche se molto più contenuta, è l'incidenza degli investimenti pubblici europei, principalmente nell'area civile. Le proiezioni indicano che anche per il futuro la domanda pubblica continuerà a rappresentare una base essenziale per la crescita del settore sia per le dimensioni del giro di affari e dei flussi finanziari sia (e ciò assume rilevanza fondamentale) per il ruolo di promozione per lo sviluppo di tecnologie innovative funzionali anche ai nuovi sistemi commerciali. Le Agenzie spaziali infatti, anche se principalmente focalizzate sui settori dei programmi scientifici, dell'osservazione, delle infrastrutture orbitali e dei lanciatori, continuano ad impegnarsi efficacemente nello sviluppo di tecnologie destinate ai programmi applicativi. In questo contesto viene atteso in particolare un incremento dell'investimento nel campo dei sistemi funzionali alla sicurezza in relazione allo sviluppo di nuovi sistemi satellitari per sorveglianza (early warning) ed osservazione della terra. In crescita la domanda commerciale per attività spaziali che, peraltro, per oltre il 60% ha riguardato il segmento dei servizi derivati dall'impiego di sistemi spaziali. Il mercato manifatturiero commerciale si conferma concentrato sul segmento dei sistemi di lancio e su quello dei sistemi satellitari di telecomunicazione sia per servizi fissi e mobili che per broad casting e servizi direct to home. Le proiezioni più aggiornate evidenziano previsioni in complesso positive, anche se meno favorevoli del passato relativamente alle costellazioni per telecomunicazioni mobili quale conseguenza del fallimento di Iridium; sono confermate tra l'altro le prospettive di sviluppo per il segmento dei sistemi utilizzanti banda larga per applicazioni multimediali. Relativamente al sistema delle imprese industriali operanti nel settore spaziale il 2000 ha confermato la prosecuzione del processo, acceleratosi nell'ultimo quinquennio, di concentrazione dell'offerta. Negli USA l’acquisizione da parte della Boeing delle attività produttive della 48 Hughes ha portato alla costituzione di un gruppo manifatturiero spaziale, per dimensioni il primo a livello mondiale, presente sostanzialmente in tutti i segmenti del settore. In Europa è stata ultimata la costituzione di Astrium che al suo interno integra le competenze spaziali di Matra Marconi e Dasa. Astrium inoltre nell’ambito di EADS è coordinata con le attività spaziali di Aerospatiale e di CASA. A conclusione di tali operazioni sono ora presenti sul mercato mondiale tre costruttori globali di grandi dimensioni (il terzo accanto a Boeing e Astrium/EADS è Lockheed Martin), cui si affiancano - con riferimento ai prime contractors - un numero non ampio di imprese specializzate nella realizzazione di sistemi satellitari. Tra queste di rilievo negli USA la Loral e la TRW e in Europa l'Alcatel Space, derivata dalla fusione di Alcatel Espace con le attività spaziali di Thomson CSF e la divisione satelliti di Aerospatiale. A fine 2000 Alenia Spazio ha sospeso le trattative finalizzate al suo ingresso in Astrium in quanto le premesse degli accordi firmati nel 1998 tra Finmeccanica, Marconi Electronic Systems, Lagardère e Dasa erano sostanzialmente mutate a seguito delle fusioni nel frattempo intercorse e delle relative riorganizzazioni industriali avvenute tra gli altri firmatari degli accordi stessi. L'azienda italiana sta valutando la possibilità di alleanze strategiche alternative. Per quanto concerne lo scenario di più diretto interesse per l'industria spaziale nazionale, il bilancio dello Stato per l’anno 2000 ha confermato gli stanziamenti per le attività spaziali nel campo civile (programmi ASI e partecipazione ai programmi ESA) sul livello dell'esercizio precedente; analoghi importi sono attesi per il 2001. In questo quadro, nel contesto della partecipazione ai programmi ESA, si è consolidato l'impegno per lo sviluppo del nuovo lanciatore Vega - per il quale l'Italia ha un ruolo di leadership - destinato a coprire un segmento di sistemi di lancio complementari ad Ariane e per lo sviluppo di tecnologie per telecomunicazioni multimediali. Passi significativi sono stati compiuti nel campo della navigazione satellitare: è stato definito da parte dei Ministri dei trasporti della U.E. il quadro per lo sviluppo di lungo periodo delle due iniziative europee in corso (Egnos e Galileo) e recentemente (nello scorso febbraio) sono stati stanziati i fondi per l’avvio della fase iniziale della progettazione del programma Galileo. Per consentire al Paese di svolgere nell'ambito di questo settore un ruolo primario a livello europeo è stata nei primi giorni del 2001 perfezionata l’approvazione del provvedimento di legge che ha autorizzato interventi finanziari per complessivi 600 miliardi finalizzati appunto alla navigazione satellitare. Particolare significato assume anche il ruolo dell’Italia nel programma VEGA, la 49 cui realizzazione è stata definitivamente approvata dall’ESA con la Risoluzione del 15 dicembre 2000. Tale decisione, supportata dalle nostre istituzioni, consente al nostro Paese ed alla FiatAvio, primo contraente del programma, di assumere il ruolo di sistemista in un settore di notevole valenza tecnologica e strategica, e conferma la volontà dell’Europa di assicurarsi l’autonomo accesso allo spazio in ogni segmento del mercato dei servizi di lancio. Relativamente all’attività dell'ASI va menzionato l'avvio nell'ultima parte del 2000 della fase realizzativa del sistema di monitoraggio ambientale ed osservazione terrestre COSMO-SkyMed, i cui satelliti è previsto siano lanciati con il lanciatore VEGA, in base allo specifico accordo stipulato recentemente tra i Governi italiano e francese ”in materia di cooperazione sull’osservazione della Terra”. L’ASI si sta altresì impegnando nella promozione dello sviluppo di nuove iniziative partecipando alla costituzione di joint ventures, quali ELV, costituita con la FiatAvio, per la realizzazione del Vega e Altec, costituita con Alenia Spazio e gli Enti pubblici piemontesi per la gestione di un centro funzionale all'utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale. Sembra inoltre consolidarsi l'impegno nello spazio dell’Amministrazione Difesa, oltre che nel settore delle telecomunicazioni anche in quello del telerilevamento con la partecipazione al programma SAR 2000 e in prospettiva a COSMOSkymed. Tale quadro complessivo evidenzia un atteggiamento delle Autorità pubbliche di consapevolezza del ruolo strategico che il settore spaziale nazionale - in forza del patrimonio di competenze e capacità acquisite - può obiettivamente svolgere nell'ambito del Paese in funzione di esigenze della comunità oltre che quale volano per l'innovazione tecnologica. Esistono pertanto le premesse affinchè l'industria spaziale italiana possa mantenere un adeguato posizionamento in ambito internazionale. Va comunque sottolineato che, per poter cogliere le opportunità di un concreto sviluppo in un contesto fortemente competitivo, è necessario che l'impegno pubblico sia confermato e consolidato per il futuro: è questa infatti per lo specifico settore una condizione necessaria come testimoniano le politiche industriali dei Paesi avanzati. Occorre, nel concreto, che il nuovo Piano Spaziale di prossima elaborazione sia coerente sia con l'obiettivo di impiego di sistemi spaziali per soddisfare in modo ottimale esigenze della comunità, che con quello di promuovere lo sviluppo tecnologico del settore: la realizzazione del Piano dovrà quindi essere resa concretamente possibile con l’assegnazione di risorse finanziarie adeguate. Occorre altresì la conferma delle scelte della Difesa e l'avvio dell’operatività della Legge n. 140, ancora inattiva a due anni dalla sua approvazione per il mancato perfezionamento del suo regolamento applicativo. 50 Accanto alle capacità sistemistiche di Alenia Spazio nel campo delle infrastrutture orbitali e dei satelliti completi, l’industria nazionale esprime alcune significative competenze specialistiche che si esplicano in riconosciute nicchie di eccellenza. Le Officine Galileo, appartenenti anch’esse al Gruppo Finmeccanica, possono essere considerate come un polo di eccellenza in alcuni specifici segmenti di prodotto come la strumentazione elettro-ottica per payload di missione, i sensori di assetto, gli apparati a radio frequenza per il trattamento dei segnali, i sotto-sistemi di generazione di energia come i pannelli solari, la robotica. Anche per questa tipologia di imprese il mercato di riferimento è quello di agenzia (ASI ed ESA), sicchè esse sono particolarmente impegnate a seguire le evoluzioni applicative nell’ambito di navigazione satellitare ed osservazione terrestre. Tuttavia anch’esse guardano con qualche interesse al mercato commerciale ed alle sue più diffuse applicazioni nel settore delle telecomunicazioni, anche se in quest’ambito la competitività in termini di costo e prestazioni è fortemente condizionata dalla soglia dimensionale delle imprese e dal grado di verticalizzazione con i prime contractors. Questi aspetti enfatizzano la necessità di preservare le competenze tecnologiche espresse da questi competitori di nicchia attraverso un’adeguata politica spaziale nazionale, in particolare in un frangente di forte consolidamento industriale come quello attuale ed in un contesto europeo in cui gli stati leader (come Francia e Germania) seguono attentamente l’evoluzione dei propri settori industriali. 51 RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ DELL’ASSOCIAZIONE 1. PREMESSA Anche nel 2000 l’Associazione ha posto in essere ogni possibile sforzo al fine di garantire: Ø Ø Ø Ø tempestività di informazione; adeguate promozioni culturali e partecipazione alle iniziative; collegamenti con le autorità governative, nazionali europee e NATO; cooperazione con le omologhe associazioni estere. L’Associazione si è resa promotrice, su iniziativa propria o su input degli Associati, di diverse attività a carattere informativo e promozionale, ma anche propositivo per la modifica di normative di carattere contrattuale, amministrativo e/o legislativo, aventi diretto impatto sull’industria per l’aerospazio e la difesa. E’ possibile esprimere una valutazione generalmente positiva per i consolidati livelli di credibilità ed affidabilità ormai raggiunti e testimoniati dal continuo aumento delle imprese che chiedono di essere associate; in poco più di due anni il numero delle aziende membri dell’Associazione è passato dalle 50 imprese iscritte a fine ’97 alle oltre 80 di oggi. Conferma tale valutazione il sempre più stretto e, ormai, continuo ed indispensabile rapporto con l’A.D. e con il Segretariato Generale della Difesa in particolare, mentre resta confermato il ruolo di interfaccia, per i temi che investono direttamente l’industria aerospaziale e la difesa, per quanto riguarda i rapporti con altri dicasteri, quali Affari Esteri, Industria, Università e Ricerca Scientifica o altri Enti ed Istituzioni, quali ENAC, ASI, ecc.. Nel mese di ottobre una delegazione del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione ha incontrato inoltre il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, al fine di potergli rappresentare problematiche e aspettative dell’industria italiana per l’aerospazio e la difesa. Il metodo di lavoro, articolantesi per grandi tematiche di interesse industriale, coinvolge gruppi specialistici, inquadrati in gruppi di lavoro permanenti composti da esperti forniti dai principali gruppi industriali, ma anche dalle piccole e medie imprese. In qualche caso l’esperienza maturata ha reso necessario prevedere la revisione delle procedure di lavoro e di mandato dei gruppi onde sfruttare al meglio disponibilità ed esperienze degli esperti industriali. 53 Le attività dell’Associazione vengono illustrate suddividendole per aree e per tematiche, comprendendo tra esse le attività dei gruppi specialistici di lavoro. 2. RAPPORTI E COLLABORAZIONI a. NATO Con il coordinamento da parte dell’AIAD della Delegazione Italiana al NIAG (NATO Industrial Advisory Group), l’attività di consulenza nei confronti dei Gruppi Principali di Armamento della NATO è continuata con l’attiva partecipazione delle maggiori imprese associate. Nel corso del 2000 le attività relative agli riguardato aree di interesse, quali: studi di prefattibilità hanno Ø sistemi di identificazione aria-suolo per il campo di battaglia; Ø modellizzazione, simulazione e prototipizzazione virtuale; Ø tecnologia elettrica per unità navali; Ø interoperabilità di sistemi UAV (velivoli senza pilota); Ø digitalizzazione per le future apparecchiature di guerra elettronica. Non appare, invece, del tutto soddisfacente, anche a livello nazionale, il grado di impatto delle attività NIAG sul processo di revisione degli armamenti NATO. Infatti il peso di tale Organismo continua ad essere condizionato dalle posizioni preminenti dei Paesi più forti, ma anche l’attenzione che riceve dalla Conferenza dei Direttori Nazionali degli Armamenti, di cui è organo consultivo, non è proporzionata all’impegno posto dal NIAG nell’affrontare e risolvere le varie tematiche di cui è investito. Nell’ambito delle misure di coinvolgimento dell’industria per il perseguimento degli obiettivi che la NATO si è posta con la “Defence Capabilities Initiative (DCI)”, è stato recentemente riattivato un Organismo di lavoro in ambito NIAG che vede la presenza attiva dell’Italia, con lo scopo di rinvigorire la cooperazione industriale transatlantica. E’ stata anche avviata una pressoché regolare forma di incontro, di AIAD e delle Aiende rappresentate nella Delegazione Italiana al NIAG e nel Comitato Esecutivo con la Rappresentanza permanente italiana presso il Consiglio Atlantico, allo scopo di una più diretta reciproca attività informativa sulle tematiche e problematiche di interesse dell’industria. 54 b. EUROPA EDIG (European Defence Industries Group) L’evoluzione in atto in Europa con la revisione delle dottrine militari e l’adozione di nuovi concetti operativi, ma anche le iniziative in atto che hanno preso l’avvio in vari fori europei, hanno avuto una certa influenza sul consolidamento dell’industria. L’EDIG ha percepito con anticipo i relativi segnali, ma ha reagito a tale nuova situazione generale rimodulando la sua missione con un certo ritardo. E’ anche mancata quell’energia ed entusiasmo che sarebbero stati necessari, forse per una certa inerzia e carenza di iniziativa a livello direttivo. La delegazione italiana ha sempre sollecitato l’EDIG ad un adeguato recupero facendosi anche promotrice di una integrazione tra l’Asociazione rappresentativa dell’aerospazio (AECMA) e l’EDIG stesso. L’Associazione ha partecipato attivamente alle attività del Gruppo, sia a quelle svolte a livello di Consiglio di Amministrazione, sia a quelle specialistiche condotte dai suoi comitati (tecnico, economico e legale) o da esperti come nel caso dell’export, fornendo un sostanziale contributo di pensiero e di idee. Sono state anche rafforzate le collaborazioni con i Panels della WEAG, in particolare con il Panel II - Ricerca e Tecnologia grazie all’ampia disponibilità a collaborare a tutti i livelli ed alla lungimiranza mostrate dal suo Presidente, l’italiano Gen. sp. Pietro Finocchio. Molto attiva la partecipazione industriale ai programmi EUCLID ed EUROFINDER. Si è certi che la nomina alla Presidenza di EDIG, a decorrere dal 1.1.2001, del Presidente di Fincantieri, Dr. Antonini, grazie al prestigio e la rinomanza di cui gode in ambito internazionale, porrà certamente l’EDIG su un livello ottimale di rappresentatività e di dialogo sia verso la Commissione Europea che verso la WEAG stessa. OCCAR (Organisme Conjoint de Cooperation en matière d’Armament) Nel novembre del 2000 è stata ratificata e data esecuzione da parte del Parlamento alla Convenzione sull’istituzione dell’OCCAR (organismo per la cooperazione in materia d’armamento). Con la cooperazione i quattro paesi firmatari (Francia, Germania, Italia, Regno Unito) intendono aumentare la competitività della tecnologia della difesa in Europa e della sua base industriale. Il ruolo dell’OCCAR è di coordinare, controllare e realizzare i programmi relativi agli armamenti che vengono ad esso assegnati dagli Stati membri promuovendo e 55 coordinando attività che ne rendano più efficace la gestione. La specifica tematica contrattuale è stata esaminata e discussa tra i rappresentanti industriali dei quattro Paesi in ambito di un Organismo denominato OCCAR Industrial Contract Panel (OICP). Con il consenso dei rispettivi Ministeri della Difesa tale organismo ha instaurato un processo di consultazione ufficiale con OCCAR, con i cui rappresentanti si riunisce regolarmente per esprimere le proprie osservazioni sulle specifiche tematiche relative alle procedure contrattuali. Si evidenzia che molte osservazioni formulate dall’OICP sono state recepite nei susseguenti aggiornamenti delle “Procedure di gestione”. L’AIAD partecipa ai lavori suddetti con esperti propri ed aziendali. L.o.I. (Letter of Intent) Il 27 luglio in occasione del Salone di Farnborough i Ministri della Difesa dei sei Paesi LoI (Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna) hanno firmato l’“accordo ombrello” sulle misure atte a facilitare la ristrutturazione e l’operatività dell’industria europea per la difesa. E’ stata avviata l’attuazione degli adempimenti normativi ed amministrativi che il recepimento del Trattato comporta rispetto alle norme del diritto interno. Gli specifici gruppi di supporto, costituiti in ambito AIAD per la formulazione dei pareri industriali, sono stati anche chiamati, su richiesta del Segretariato Generale della Difesa, a collaborare ad una verifica delle leggi e norme nazionali in vigore eventualmente da modificare sulla base dei contenuti dell’accordo. L’attività di supporto industriale dei gruppi è poi proseguita solo in taluni settori nei quali, in attesa della ratifica parlamentare del Trattato, si è proceduto ai lavori per la stesura delle bozze degli accordi particolari regolanti le attività delle sei aree di interesse. AECMA (The European Association of Aerospace Industries) Particolarmente significativo anche quest’anno l’impegno dell’AECMA volto a mantenere viva l’attenzione delle Istituzioni Europee sul settore aerospaziale in vista della preparazione del prossimo Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico e dell’attuazione dell’Area Europea della Ricerca. Al riguardo, nel quadro del dibattito instauratosi, su iniziativa della Commissione, l’AECMA ha attivamente sostenuto la posizione della ricerca aerospaziale quale modello del concetto europeo di ricerca integrata. In tale contesto, si iscrive altresì il documento ARTE 21 (Aeronautical Research & Technology for Europe in the 21st Century) elaborato dall’Associazione con l’intento di definire obiettivi ed aree di 56 ricerca sul lungo periodo per l’Aeronautica, in funzione delle sfide che il trasporto aereo dovrà affrontare. Di notevole rilievo, anche politico, è stata infine la costituzione, su iniziativa dell’External Advisory Group, del Group of Personalities (GoP) presieduto dal Commissario Europeo della Ricerca, P. Busquin, incaricato di delineare, per i prossimi due decenni, le strategie e le aree di ricerca prioritarie allo scopo di perseguire gli obiettivi di competitività e di alto livello tecnologico che il settore aeronautico si è prefissato, nel rispetto delle esigenze ambientali e di sicurezza. La “European Aeronautics – Vision 2020”, risultato dei lavori del gruppo, cui ha partecipato per l’Italia l’Ing. Alberto Lina (CEO Finmeccanica), riprende sostanzialmente i punti più salienti esaminati nei vari consessi della comunità AECMA ed è stato presentato in occasione della manifestazione “HAMBURG AERODAYS” organizzata dalla Commissione all’inizio del 2001. L’AECMA ha poi avviato nel 2000 un piano d’azione volto al potenziamento delle strutture ad essa affiliate: AECMA-STAN, AECMA CERT ed AECMA EASE, che offrono servizi alle aziende, rispettivamente nel campo della standardizzazione, della certificazione di prodotto e della valutazione del sistema qualità dei fornitori. Il rafforzamento di tale settore “Infrastrutture e Servizi”, operato in stretta collaborazione con il Comitato Qualità dell’Associazione Europea, si iscrive in una strategia di medio e lungo termine volta a consentire all’Industria Europea di instaurare un dialogo equilibrato con le controparti attive nell’ambito dell’International Aerospace Quality Group 1 il cui ruolo va sempre più affermandosi quale forum internazionale di alto livello per tutte le problematiche connesse con la sicurezza dei prodotti aeronautici. Va segnalato inoltre il sostegno offerto dall’Associazione Europea alle Aziende nel campo delle Nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione. Tenuto conto dell’espansione di internet, del ruolo sempre maggiore che l’e-business va ritagliandosi nel settore economico/industriale nonché dell’impatto attuale e potenziale dell’uso dell’e-business nel settore aerospaziale, l’AECMA ha organizzato nel 2000 due seminari di informazione/sensibilizzazione sull’argomento, offrendo alle Aziende un aggiornamento sulle iniziative intraprese dalle maggiori Società aerospaziali mondiali in tale campo. Sulla scia di tali seminari sono stati costituiti, in seno alle Associazioni nazionali Membri di AECMA, dei gruppi di lavoro dedicati alle problematiche e-business. 1 L’IAQG, costituito nel 1998, opera nel settore del "Supplier Management" attraverso la collaborazione internazionale in vista dell'armonizzazione degli standard di qualità. L'IAQG si avvale della collaborazione dell'AECMA (Quality Committee), della Society of Automative Engineers americana e della Society of Japanese Aerospace Companies. 57 Da rilevare, infine, che la prossima Assemblea Generale dell’Associazione Europea sarà ospitata, a Napoli, nell’ottobre 2001. c. COLLABORAZIONI INTERNAZIONALI CON ASSOCIAZIONI ED ISTITUZIONI L’attività dell’Associazione dedicata allo sviluppo dei contatti con le analoghe associazioni rappresentanti l’industria della difesa di altri Paesi ha riguardato, nell’anno 2000, i seguenti eventi: Ø Repubblica di Corea: 3° “Defence Industry Consultative Committee” fra AIAD e omologa Associazione coreana (Seoul, febbraio 2000). Ø Repubblica Araba d’Egitto: in occasione del 2° Comitato misto intergovernativo una delegazione industriale egiziana ha visitato Aziende del Nord e del Centro Italia (aprile 2000). Ø Israele: - - - una delegazione governativa israeliana, guidata dall’omologo del Segretario Generale della Difesa, in visita in Italia, viene ricevuta anche dall’AIAD (febbraio 2000); una delegazione governativa israeliana, guidata dal Direttore della Difesa, viene ricevuta in AIAD dal Presidente (marzo 2000); una delegazione mista governativo/industriale italiana in visita al sistema industriale israeliano (maggio 2000). Ø Malesia: in occasione del 5° comitato misto intergovernativo in Malesia, si sono svolti incontri fra rappresentanti industriali dei due paesi (settembre 2000). Alla presenza del Ministro della Difesa Malese e dell’Ambasciatore Italiano in Malesia è stato sottoscritto un accordo di cooperazione fra le due Associazioni Industriali. Ø Federazione Russa: 2^ riunione della Commissione mista intergovernativa per la collaborazione tecnico militare e dell’industria della difesa (Roma, gennaio 2000). Presenti le Aziende italiane facenti parte dei gruppi di lavoro. Ratificato il protocollo per la costituzione di quattro gruppi di lavoro governativi/industriali, guidati da due “co-chairmen” governativi, su potenzialità di collaborazione su: sviluppo e produzione di aerei da addestramento, avionica, sistemi di trasmissione di interesse interforze, costruzioni navali. Ø USA: nel quadro del programma FCT (Foreign Comparative Testing) l’Ambasciata USA a Roma ha ospitato un incontro fra funzionari USA 58 del DOD e rappresentanti di numerose aziende italiane. Emerso un consistente interesse USA per ulteriori incontri finalizzati a possibili acquisizioni di prodotti e tecnologie italiane. L’Associazione ne ha organizzato e coordinato le attività connesse in collaborazione con le Autorità USA. d. ATTIVITA’ DEL COMITATO DIFESA-INDUSTRIA Il Comitato Difesa-Industria si è riunito, nel corso dell’anno 2000, solo tre volte, rispetto alle cinque previste. L’aspetto propositivo della partecipazione di rappresentanti industriali dell'AIAD su tematiche di precipuo interesse generale, quale il sostegno all’industria per la difesa, le compensazioni, i ritardati pagamenti, la contrattualistica ed il contributo al piano della ricerca militare, ha consentito al Comitato di prendere in considerazione punti di vista, proposte ed iniziative di interesse industriale. Se a conferma dell’utilità del confronto fra A.D. e Industria è possibile portare ad esempio il nuovo Capitolato Generale d’Oneri, approvato dal Ministro, che recepisce diverse modifiche proposte dall’Industria, è d’altro canto ancora nullo il grado di coinvolgimento dell’industria nell’opera di redazione dei Capitolati speciali, affidata alle Direzioni Generali. E’ auspicabile che anche questo processo possa seguire le stesse modalità di coinvolgimento adottate per il Capitolato Generale. E’ stato posto l’accento sul fenomeno ricorrente dei mancati pagamenti delle fatture da parte dell’AIAD che si verifica negli ultimi mesi dell’anno per esaurimento delle disponibilità di cassa. Al di là delle promesse ricevute è stata sollecitata la Difesa a ricercare con il Tesoro una valida soluzione all’inconveniente che crea non pochi problemi alle imprese, ma anche e soprattutto ai loro subfornitori costituiti prevalentemente da piccole e medie aziende. Quanto appena citato evidenzia chiaramente come il Comitato Difesa Industria confermi di rappresentare quella sede in cui è possibile individuare le leve perché il coordinamento degli interessi governativi ed industriali si realizzi. e. COMPENSAZIONI INDUSTRIALI L’Associazione ha svolto un’attiva azione di coordinamento delle attività legate alle compensazioni industriali relative ad alcuni programmi di acquisizione all’estero di armamenti effettuate dal Ministero della Difesa. L’impegno per il momento limitato a programmi quali quelli relativi al Tornado F3 Leasing ed al sommergibile U212-A, in prospettiva, potrà estendersi ad altri programmi di presumibile acquisizione di altri sistemi d’arma da parte delle Forze Armate. 59 L’Associazione non ha mai mancato di sollecitare, nelle opportune sedi, il ricorso a misure compensative ogni qual volta le acquisizioni all’estero di armamenti potessero essere accompagnate da prassi compensative. Ciò in analogia alla consuetudine da tempo consolidata, adottata da Paesi dotati di una solida ed ampia base industriale, quali Regno Unito e Francia, in occasione di importanti acquisti oltre atlantico. 3. ATTIVITA’ DEI GRUPPI DI LAVORO a. AFFARI FINANZIARI ED ECONOMICI Con l’auspicio di veder recepite le proprie proposte così come avvenuto per il nuovo Capitolato Generale d’Oneri, il Gruppo di Lavoro AFFINEC (Affari Finanziari ed Economici) si è proposto precisi piani di lavoro per individuare e precisare osservazioni e commenti su: Ø guida per l’analisi tecnico-economica l’elaborazione del verbale di congruità Segredifesa; Ø possibili soluzioni per un più rapido completamento dell’iter dei pagamenti nei contratti con l’A.D.; Ø collaudo di materiali e prestazioni a fronte di contratti stipulati con l’A.D.; Ø metodologia per la determinazione dei costi orari aziendali (la nuova metodologia approvata da Segredifesa è all’esame del GdL); Ø monitoraggio delle differenze nell’applicazione della clausola delle penali nei contratti dell’A.D., in vista della redazione dei Capitolati Speciali d’Oneri da parte delle DD.GG.. delle offerte e per dei prezzi, edita da L’attività del Gruppo continua, anche su argomenti minori, con l’auspicio che da parte dell’A.D. (specie di Segredifesa), vengano offerte tempestivamente le opportunità di confronto. b. LEGGE 185/90 – ESPORTAZIONI L’attività del GdL POLES (Politiche per l’Esportazione) dell’Associazione è ferma da quando, arenatosi in Parlamento il disegno di legge di modifica della legge 185/90, era appena stato approntato un elenco di osservazioni allo stesso disegno di legge. L’attenzione del gruppo è al momento limitata al monitoraggio delle azioni di ratifica, da parte dell’Italia, di accordi plurinazionali a livello europeo 60 quali OCCAR (Organisme Conjoint de Cooperation en matière d’Armament) e soprattutto dell’accordo quadro noto come LoI (Letter of Intent). Ratificato il primo a fine 2000, il secondo ha visto fallire il tentativo di portare in Consiglio dei Ministri (primavera 2001) il disegno di legge di approvazione. Nel frattempo il GdL è stato messo al corrente delle azioni condotte a livello di gruppo di lavoro intergovernativo per la definizione delle procedure di applicazione della LoI e, per quanto riguarda le procedure di esportazione, sul processo di definizione di una “Licenza Globale di Progetto” di cui ciascuno dei sei Paesi firmatari dovrà dotarsi. c. ATTIVITA’ PROMOZIONALI Di grande rilievo l’intensa attività di coordinamento a sostegno della partecipazione italiana alle manifestazioni internazionali. Nel corso del 2000 detta attività ha riguardato le seguenti manifestazioni: ASIAN AEROSPACE (Singapore, 22-27 febbraio), FIDAE (Santiago del Cile, 27 marzo - 2 aprile), DSA (Kuala Lumpur, 11-14 aprile), FARNBOROUGH INTERNATIONAL (Farnborough, 24-30 luglio), DEFENDORY (Atene, 3-7 ottobre) e, in collaborazione con l’ICE (Istituto per il Commercio con l’Estero), ILA (Berlino, 6-12 giugno). In tutte le manifestazioni la partecipazione collettiva dell’industria italiana è stata caratterizzata dalla presenza congiunta, nello stand istituzionale, sia dell’Associazione stessa che dell’Amministrazione Difesa, nella figura del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti. L’industria attribuisce infatti una notevole valenza all’azione di sostegno istituzionale da realizzarsi in occasione delle manifestazioni internazionali e al fine di conferire maggiore evidenza al “Sistema Paese” si è anche concretizzato con il Ministero per gli Affari Esteri un progetto di collaborazione teso a favorire, in occasione delle manifestazioni stesse e con l’ausilio delle Rappresentanze Diplomatiche locali, il più ampio coinvolgimento nell’area italiana delle delegazioni estere d’interesse e delle principali autorità, politiche e militari, del Paese ospitante. Gli effetti catalizzanti dell’azione di coordinamento esercitata dall’Associazione, in collaborazione con la Pubblica Amministrazione, hanno prodotto una spinta propulsiva a sostegno del processo di partecipazione e aggregazione, in un’area comune, delle imprese italiane. Ne è evidenza la dimensione delle partecipazioni alla prossima edizione del PARIS AIR SHOW (Le Bourget, 17-24 giugno 2001, la 1a al mondo per importanza) dove saranno ben 24 le imprese italiane coordinate dall’AIAD nell’area nazionale. 61 E’ proseguita inoltre l’attività di coordinamento svolta dall’Associazione, in collaborazione con l’Istitituto per il Commercio con l’Estero, dedicata all’organizzazione di missioni imprenditoriali all’estero e/o di imprenditori esteri in Italia. Di particolare interesse la visita in Italia (Milano, Roma e Brindisi) di operatori giapponesi del settore aerospaziale e l’incontro, in Norvegia, tra le nostre imprese maggiori e i responsabili del procurement scandinavo. Consistente anche nel corso del 2000 la partecipazione delle aziende associate, veicolata dall’Associazione attraverso Confindustria, alle missioni all’estero del Ministro per l’Industria e il Commercio con l’Estero. d. RICERCA E TECNOLOGIA Si fa strada in modo sempre più deciso la convinzione che il futuro, di un Paese ad economia avanzata quale il nostro, dipenda dagli investimenti che vengono fatti nel campo della Ricerca Tecnologica. E’ infatti manifesta la tendenza a considerare il rapporto tra la spesa in R/T e il prodotto interno lordo come l’indicatore più appropriato per anticipare la competitività del sistema paese nel prossimo futuro. Di tale problematica si è fatto interprete, soprattutto per la parte civile, il MURST il quale, proprio partendo dalla negativa comparazione di tale indicatore con quello dei nostri concorrenti-partners, ha stilato un ambizioso Piano Nazionale della Ricerca. Anche per la parte militare questa impostazione è stata accettata dalle nostre FF.AA. le quali hanno compiuto un confronto tra i nuovi requisiti militari ed i prodotti necessari a soddisfarli, individuando, nell’ambito di questi ultimi, le aree tecnologiche per le quali è necessario ed opportuno il mantenimento della capacità industriale del Paese. L’ AIAD, in aderenza a tale esigenza, si è prontamente attivata lanciando un’iniziativa per la presentazione alla Difesa di programmi di R/T che soddisfacessero i predetti requisiti. Il risultato è rappresentato dagli oltre 200 progetti (elaborati da più di un quarto delle Associate) attualmente in valutazione da parte della A.D.. Tale lavoro è stato compiuto nell’ambito del Gruppo di Lavoro RITEC che cura in AIAD gli aspetti più propriamente tecnologici. Esso è la naturale interfaccia con la nostra Difesa per i programmi di R/T e costituisce inoltre un osservatorio permanente di quanto, in tale campo, si sta facendo in ambito internazionale (NATO/RTO) ed europeo (WEAG). La NATO/RTO, soprattutto dopo la fusione tra AGARD e DRG, rimane il foro più autorevole per focalizzare le nuove problematiche tecnologiche per la Difesa. 62 Gli elementi che ne costituiscono la validità sono, da un lato, il confronto costante con quanto si sta facendo negli USA e, dall’altro, il costituire un naturale punto d’incontro tra domanda (requisiti militari) ed offerta (prodotti e sistemi). I lavori dei singoli Pannelli, così come le pubblicazioni e i seminari, vengono costantemente seguiti ed illustrati. Con sempre maggiore frequenza le Aziende partecipano a programmi di studio. La WEAG, e nel suo ambito la WRC con i programmi EUCLID ed Eurofinder, rimane il solo foro europeo ove si svolge un’attività di R/T d’interesse militare a livello comune. A differenza della NATO/RTO, il cui prodotto di uscita è costituito soprattutto da pubblicazioni tecniche, il prodotto finale dei programmi WRC è abitualmente un dimostratore tecnologico che spesso costituisce il primo passo di un successivo programma di sviluppo. L’AIAD con il RITEC controlla attraverso una rete di responsabili di settore (CIG’s) le attività ed i progetti che vengono svolti nelle varie aree tecnologiche (CEPA’s). Anche per il 2000 l’AIAD ha organizzato una giornata d’incontro tra Aziende e Difesa sul bando annuale di Eurofinder al fine di presentare e pubblicizzare le attività in ambito WEAG di diretto interesse dell’industria. Si è notato che la partecipazione delle Aziende italiane ad Euclid ed Eurofinder è in costante crescita. A livello nazionale non si è mancato di rendere edotte le nostre FF.AA. degli attuali punti di forza della nostra Industria per la Difesa, sia come prodotti sia come presidi tecnologici. Infatti, l’indicazione dei settori che l’Industria considera strategici e nei quali vuole concentrare gli investimenti è estremamente utile per indirizzare le nostre FF.AA. nella definizione di un Piano Nazionale della Ricerca per la Difesa. La problematica viene trattata a mezzo di documenti elaborati in sede RITEC da appositi gruppi di studio. Nel corso del 2000, detti gruppi hanno elaborato dei documenti che, relativamente ai vari settori nei quali possono considerarsi divisi i prodotti militari (sistemi aeromobili, navali, terrestri, spaziali, C4I, Difesa), presentano le attività, le competenze e le strategie del fronte delle Aziende operanti nel campo. Tali documenti analitici di settore verranno presentati alle FF.AA. nel corso di un seminario da realizzarsi nel 2001. e. PICCOLA E MEDIA IMPRESA Nell’intento di favorire la proposizione alla Grande Impresa, nazionale ed estera, di eventuali collaborazioni da realizzarsi a cura delle Piccole e Medie Imprese nazionali, l’Associazione ha condotto un’indagine tra le proprie associate al fine di predisporre una mappa tecnologica delle loro capacità con evidenza delle singole nicchie di eccellenza. La mappa predisposta è stata anche oggetto di valutazione da parte di 63 grandi committenti esteri quali Boeing, Lockheed e Pratt & Whitney, al fine di considerare eventuali forme di cooperazione con le nostre PMI nell’ambito di probabili attività di off-set. Nel mese di novembre è stato inoltre organizzato, presso l’Associazione, un incontro con l’On.le Marco Minniti, Sottosegretario per la Difesa, al fine di potergli rappresentare problematiche e aspettative delle PMI nazionali per l’Aerospazio e la Difesa. In collaborazione con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e le Associazioni Territoriali di Confindustria, è stata invece condotta una diffusa opera di informazione (Milano, Torino, Roma e Napoli) sui bandi di gara, per applicazioni e servizi innovativi nell’ambito dei sistemi di navigazione satellitare, riservati dall’ASI alle PMI. Sono inoltre proseguiti gli incontri tesi a favorire un maggior dialogo in materia di Ricerca tra le grandi e le Piccole e Medie Imprese, nel rispetto dei compiti derivanti all’Associazione dal proprio ruolo di partner nell’ambito dei diversi progetti europei per un più ampio coinvolgimento delle PMI nei programmi di Ricerca e Sviluppo. f. PROGRAMMI SPAZIALI E COLLABORAZIONE AIAD/ASI E’ proseguito l’esame congiunto, con l’ASI, del “Capitolato Generale per i contratti industriali e di servizi stipulati dall’Agenzia Spaziale Italiana”. L’Associazione ha inoltre assicurato il proprio contributo ad ogni iniziativa di sostegno tesa ad assicurare il più ampio coinvolgimento dell’Italia nello sviluppo del programma GNSS (Global Navigation System) e la localizzazione, nel nostro Paese, dell’Agenzia Europea di Navigazione Satellitare. Con particolare riferimento alle azioni dedicate alla Piccola e Media Impresa, unitamente a quanto già indicato nel paragrafo ad essa dedicato, sono state avviate opportune iniziative di concerto con l’ASI e Alenia Spazio, per favorirne il più ampio coinvolgimento nei programmi spaziali nazionali ed internazionali. g. ASSICURAZIONE QUALITA’, STANDARDIZZAZIONE E NORMAZIONE Nel campo dell’“Assicurazione Qualità” molto intensa è risultata l’attività a livello di Sottogruppi di Lavoro. Pur tuttavia i piani di lavoro hanno a volte previsto tempi di realizzazione eccessivamente lunghi. Ciò, essenzialmente, a causa dell’assenza dell’azione di indirizzo propria del Gruppo principale a lungo inattivo per la ripetutamente mancata designazione di un nuovo Presidente. 64 Alcune encomiabili e non trascurabili iniziative a livello di sottogruppo hanno permesso di rendere possibili, o disponibili per ulteriori valutazioni: Ø studio sull’affidabilità e sull’utilizzo di microcircuiti plastici nei contratti di fornitura verso l’A.D.. Dopo i due seminari effettuati, una tavola rotonda, da pianificare entro giugno 2001, concluderà la trattazione del tema di fronte a rappresentanti dell’A.D.; Ø contributo industriale per la stesura finale della prima parte di un “Regolamento per la Gestione di Configurazione di sistemi e apparati navali”, edito dall’Ispettorato Logistico e dei Fari della MMI; Ø serie di progetti (acquisizione dati preliminari da fornitori, preparazione ordini/contratti di acquisto) tendenti a consentire il mutuo interscambio di dati; Ø questionario per la valutazione e la classificazione dei fornitori; Ø linee guida per la garanzia della sicurezza volo per prodotti aeronautici. Documento fornito ad UNAVIA (Comitato di normazione) ai fini dell’elaborazione di norme specifiche su “Sicurezza e Qualità del trasporto aereo”; Ø elaborazione di un modello per la misura della “Customer Satisfaction”; Ø verifica di fattibilità per l’istituzione di un Board Nazionale per la certificazione di operatori CND (Controlli Non Distruttivi); Ø un “workshop” nazionale su “Qualità ed Ingegneria del Software”; Ø un osservatorio AIAD sulla Normazione, Qualità ed Ingegneria del Software. I risultati delle attività dei sottogruppi non sono stati ancora sottoposti all’azione di validazione da parte del gruppo principale ASSIQUAL. Ciò perché quest’ultimo non ha potuto riunirsi come necessario in mancanza di indicazioni da parte delle associate per la nomina di un nuovo Presidente dopo le dimissioni di quello in carica. L’opera di validazione avverrà nel corso del primo semestre del 2001. Attraverso il lavoro degli esperti nominati dall’Associazione nell’ambito delle commissioni tecniche di UNAVIA, AECMA, JAA, ISO e NATO è proseguita con continuità l’attività in materia di “Normazione e Standardizzazione”. Con un proprio stand l’Associazione ha inoltre presenziato alla 1a edizione, a Parma, nel mese di settembre, di EXPOQUALITA’. In 65 occasione dell’evento, che ha riscosso un notevole successo, l’Associazione stessa ha organizzato, nell’ambito delle attività conferenziali, un convegno dal titolo “Qualità e Certificazione nelle forniture militari”. h. STATISTICA Come di consueto sono stati predisposti, attraverso le indagini condotte presso le Aziende Associate, i quadri statistici relativi all’andamento dei maggiori indicatori economici. 66 AZIENDE ASSOCIATE * AEREA S.p.A. 20156 MILANO Via Cefalonia, 18 Tel. 02334831 Fax 0233402676 ALENIA MARCONI SYSTEMS S.p.A. 00131 ROMA Via Tiburtina km 12,400 Tel. 0641501 Fax 064131436 AERMACCHI S.p.A. 21040 VENEGONO SUPERIORE (VA) Via Ing. P. Foresio, 1 Tel. 0331813111 Fax 0331827595 ALITALIA Linee Aeree Italiane S.p.A. 00148 ROMA Viale Alessandro Marchetti, 111 Tel. 0665621 Fax 0665633799 AERO SEKUR S.p.A. 04011 APRILIA (LT) Via delle Valli Tel. 06920161 Fax 0692727165 ANSALDO RICERCHE S.r.l. 16152 GENOVA Corso F. M. Perrone, 25 Tel. 0106551 Fax 0107490847 AGUSTA S.p.A. 21017 CASCINA COSTA (VA) Via G. Agusta, 520 Tel. 0331229111 Fax 0331222595 A.R.I.S. S.p.A. 10040 LOMBARDORE (TO) Strada Cascina Bertola, 10 Tel. 0119956150 Fax 0119956205 ALCATEL ITALIA S.p.A. 00198 ROMA Via Paisiello, 6 Tel. 06844641 Fax 0684464470 ASE S.p.A. 00100 ROMA Viale Parioli, 112 Tel. 068081677 Fax 068081689 ALENIA AEROSPAZIO 00156 ROMA Via G. V. Bona, 85 Tel. 06417231 Fax 064114439 ASTRA S.p.A. 29100 PIACENZA Via Caorsana, 79 Tel. 0523543111 Fax 0523593293 ALENIA DIFESA 00131 ROMA Via di S. Alessandro, 6/10 Tel. 06418831 Fax 0641883800 AVIOINTERIORS S.p.A. 04013 TOR TRE PONTI (LT) Via Appia km 66,400 Tel. 07736891 Fax 0773631546 _________________________________ * Elenco aggiornato a Giugno 2001 67 BERETTA S.p.A. (Fabbrica d’Armi Pietro Beretta) 00198 ROMA Via Puccini, 9 Tel. 068554870 Fax 068840078 ELETTROMECCANICA PARIZZI S.p.A. 20099 SESTO S. GIOVANNI (MI) Via Fosse Ardeatine, 120 Tel. 0224423211 Fax 0224423400 BONETTI AIRCRAFT SUPPORTS S.r.l. 16124 GENOVA Via Sottoripa, 1/a Tel. 01023501 Fax 0102350222 ELETTRONICA S.p.A. 00131 ROMA Via Tiburtina Valeria km 13,700 Tel. 0641541 Fax 064154924 CALZONI S.pA. 40012 CALDERARA DI RENO (BO) Via Bargellino – Loc. Bargellino Tel. 05141377 Fax 0514137555 ELETTRONICA ASTER S.p.A. 00197 ROMA Viale Parioli, 112 Tel. 068081677 Fax 068081689 CENTRO SVILUPPO MATERIALI S.p.A. 00129 ROMA Via di Castel Romano, 100/2 Tel. 0650551 Fax 065050250 ELETTRONICA MELARA S.r.l. 19100 LA SPEZIA Via delle Pianazze, 74 Tel. 0187984131 Fax 0187943648 CIRA S.c.p.A. 81043 CAPUA (CE) Via Maiorise Tel. 0823623111 Fax 0823622024 ENGINEERING INGEGNERIA INFORMATICA S.p.A. 00185 ROMA Via dei Mille, 56 Tel. 06492011 Fax 0649201293 CISDI 19020 FOLLO (SP) C/o Celin Avio S.r.l. - Loc. Cerri Tel. 0187933876 Fax 0187933654 FIAT S.p.A. 10126 TORINO Via Nizza, 250 Tel. 0116861111 Fax 0116861723 CO.BR.A.T. c/o Ass. degli Ind.li 72100 BRINDISI Corso Garibaldi, 53 Tel. 0831473111 Fax 0831562980 FIATAVIO S.p.A. 10127 TORINO Via Nizza, 312 Tel. 0116858111 Fax 0116859832 COS.MO.S. S.p.A. 57124 LIVORNO Via della Padula, 83 Tel. 0586868011 Fax 0586859373 F.I.M.A.C. S.p.A. 20030 SENAGO (MI) Via Piemonte, 19 Tel. 0299010754 Fax 0299010759 DATAMAT S.p.A. 00143 ROMA Via Laurentina, 760 Tel. 0650271 Fax 0650511407 FINCANTIERI S.p.A. 00187 ROMA Via Sardegna, 40 Tel. 06489491 Fax 0642010894 DEMA S.r.l. 80078 POZZUOLI (NA) Via A. Olivetti, 1 Tel. 0815255220 Fax 0815255221 FINMECCANICA S.p.A. 00195 ROMA Piazza Monte Grappa, 4 Tel. 06324731 Fax 063208621 68 GEM ELETTRONICA S.r.l. 63039 SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) Via Amerigo Vespucci, 9 Tel. 073559051 Fax 0735590540 IVECO DEFENCE VEHICLES DIVISION S.p.A. 39100 BOLZANO Via A. Volta, 6 Tel. 0471905111 Fax 0471905444 GEMELLI S.r.l. 20010 CANEGRATE (MI) Via Manzoni, 39 Tel. 0331402943 Fax 0331747890 KAYSER ITALIA S.r.l. 57128 LIVORNO P.zza 185 R. A. Folgore, 2/3 Tel. 0586876111 Fax 0586876208 GENERAL AVIA S.r.l. 06065 PASSIGNANO SUL TRASIMENO (PG) Viale Roma, 25 Tel. 075829444 Fax 075829442 LEAT S.r.l. 00040 AEROPORTO DI CIAMPINO Aeroporto Ciampino Ovest CP 63 Tel. 0688204601 Fax 0688204611 GEVEN S.r.l. 80040 S. SEBASTIANO AL VESUVIO (NA) Viale delle Industrie, 9 Tel. 0817869111 Fax 0817716763 LITTON ITALIA S.p.A. 00040 POMEZIA (RM) Via Pontina km 27,800 Tel. 06911921 Fax 069122517 GSE Ground Support Equipment S.r.l. 00196 ROMA Viale del Vignola, 44 Tel. 063222877 Fax 063611715 LOGIC S.p.A. 20063 CERNUSCO SUL NAVIGLIO (MI) Via Brescia, 29 Tel. 02924401 Fax 0292102528 HELITEC S.r.l. 00196 ROMA Viale del Vignola, 44 Tel. 063230810 Fax 063611715 MAGNAGHI AEROSPAC E S.p.A. 20047 BRUGHERIO (MI) Via S. Maurizio al Lambro, 20 Tel. 03928941 Fax 0392894256 INFORDATA S.p.A. 04100 LATINA Piazza Paolo VI, 2 Tel. 06505271 Fax 065010749 MARCONI MOBILE S.p.A. 00198 ROMA Via Adige, 39 Tel. 068413868 Fax 068543103 INTERMARINE S.p.A. 19038 SARZANA (SP) Via Alta Tel. 01876171 Fax 0187674249 MECAER MECCANICA AERONAUTICA S.p.A. 28021 BORGOMANERO (NO) Via per Arona, 46 Tel. 0322837173 Fax 0322844081 INTERNATIONAL LOGISTIC SERVICES S.r.l. 00054 FIUMICINO (RM) Via Ivo Oliveti, 3 Tel. 0665029665 Fax 0665028133 MES S.p.A. 00131 ROMA Via Tiburtina, 1292 Tel. 0641627200 Fax 0641627220 ITACA S.r.l. 00159 ROMA Via Tiburtina, 605 Tel. 0643560011 Fax 0643560031 METAL SUD S.r.l. 81021 ARIENZO (CE) Via Nazionale Appia Loc. Crisci Tel. 0823805397 Fax 0823805089 69 MICROTECNICA S.r.l. 10126 TORINO Piazza Arturo Graf, 147 Tel. 01169321 Fax 0116932242 SIA Società Italiana Avionica S.p.A. 10146 TORINO Strada Antica di Collegno, 253 Tel. 0117720111 Fax 011725679 MOREGGIA S.p.A. 10139 TORINO Via Bardonecchia, 77/10 Tel. 0114115803 Fax 0114028436 SICAMB S.p.A. 04010 LATINA Via Eschido Zona Aeroporto Tel. 07736541 Fax 0773654200 OERLIKON CONTRAVES S.p.A. 00131 ROMA Via Affile, 102 Tel. 0643611 Fax 064131304 SIEMENS BUSINESS SERVICES S.p.A. 20128 MILANO Via Vipiteno, 4 Tel. 0266761 Fax 0266762417 OMA S.p.A. 06034 FOLIGNO (PG) Via Cagliari, 20 Tel. 074234751 Fax 074267620 S.I.ME. S.r.l. 28021 BORGOMANERO (NO) Via Arona, 81/83 Tel. 032281625 Fax 0322835079 PAGE EUROPA S.p.A. 00142 ROMA Via del Serafico, 200 Tel. 06503951 Fax 0650395211-2 SIMMEL DIFESA S.p.A. 00034 COLLEFERRO (RM) Via Ariana km 5,2 Tel. 0697092400 Fax 0697092476 PIAGGIO AERO INDUSTRIES S.p.A. 16154 GENOVA SESTRI Via Cibrario, 4 Tel. 01064811 Fax 0106481234 SIRTI S.p.A. 00156 ROMA Via A. Benigni, 25 Tel. 06828801 Fax 06821899 PIRELLI SUBMARINE TELECOM SYSTEMS S.p.A. 20126 MILANO Viale Sarca, 336 – Pal. Ansaldo Tel. 0264421 Fax 0264422914 SISTEMA COMPOSITI S.p.A. 03018 PALIANO (FR) Via Casilina km 57,500 Tel. 0775538511 Fax 0775538158 SALVER S.p.A. 72100 BRINDISI Via Damiano Macaluso, 2/4 Tel. 0831575911 Fax 0831573878 SITE TECHNOLOGY S.r.l. 67061 CARSOLI (AQ) Via Variante Tiburtina, 17 Tel. 0863992078 Fax 0863995971 SECONDO MONA S.p.A. 21019 SOMMA LOMBARDO (VA) Via C. Del Prete, 1 Tel. 0331756111 Fax 0331252334 SKF INDUSTRIE S.p.A. 10069 VILLAR PEROSA (TO) Via Dante Alighieri, 6 Tel. 0121312111 Fax 0121515421 SEI Società Esplosivi Industriali S.p.A. 25016 GHEDI (BS) Via Gavardo, 3 Tel. 03090411 Fax 0309031461 SOFITER S.p.A. 10138 TORINO Via Susa, 35 Tel. 0114405711 Fax 0114405715 70 THALES COMMUNICATIONS S.p.A. 00198 ROMA Via V. Bellini, 24 Tel. 068537221 Fax 0685372230 T2 S.r.l. 00155 ROMA Viale Palmiro Togliatti, 1463 Tel. 064081801 Fax 0640818028 VITROCISET S.p.A. 00138 ROMA Via Salaria, 1027 Tel. 0688201 Fax 0688202200 TAG S.r.l. 23843 DOLZAGO (LC) Via Marconi, 9 Tel. 0341451222 Fax 0341451200 VULCANAIR S.p.A. 80026 CASORIA (NA) Via G. Pascoli, 7 Tel. 0815918111 Fax 0815918172 TELESPAZIO S.p.A. 00156 ROMA Via Tiburtina, 965 Tel. 0640791 Fax 0640793631 WARTSILA ITALIA S.p.A. 34018 S. DORLIGO DELLA VALLE (TS) Bagnoli della Rosandra, 334 Tel. 0403195531 Fax 0403195301 THALES ATM S.p.A. 20064 GORGONZOLA (MI) Via Mattei, 1 Tel. 02950951 Fax 0295095331 71