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F-35 Lightning II – JSF (Joint Strike Fighter)
L’F-35 Lightning II – JSF (Joint Strike Fighter) è destinato a diventare il più importante programma di
collaborazione industriale nella storia dell’aeronautica militare mondiale. Lanciato negli USA per dotare le tre
forze aeree statunitensi (USAF – United States Air Force, U.S.Navy and United States Marine Corps) di un
caccia interforze da supporto tattico, il progetto ha ben presto riscosso l’attenzione di altri paesi per le
caratteristiche operative e per la valenza del programma industriale. Otto nazioni hanno così deciso di
partecipare allo sviluppo del Joint Strike Fighter: Regno Unito, Italia, Olanda, Canada, Australia, Turchia,
Danimarca e Norvegia ed un nono paese, il Giappone, ha deciso di ordinarne 42 esemplari.
Le attività di programma sono iniziate negli USA nel 1994 nell’ambito del progetto JAST (Joint Advanced
Strike Technology) che prevedeva lo sviluppo di un velivolo da combattimento di nuova generazione che
fosse in grado di combinare una tecnologia che garantisse un impiego a lungo termine con la possibilità di
sostituire, con un unico aereo sviluppato in più versioni, un’ampia gamma di velivoli della flotta militare
statunitense (compresi quelli a decollo verticale).
Alla prima fase di esplorazione tecnologica (Concept Exploration), ha fatto seguito la fase di Concept
Demonstration (dal 1996 al 2001), alla quale l’Italia ha aderito a partire dal 1998. In questa fase di
definizione sono state individuate le tecnologie essenziali, da studiare e sviluppare nella successiva attività
di costruzione dei prototipi ed è stata scelta l’azienda costruttrice destinata a proseguire il programma.
Nell’ottobre del 2001 infatti il contratto è stato assegnato, in qualità di prime contractor, a Lockheed Martin
che, con il suo F-35, si è aggiudicata la gara nei confronti del rivale F-32 proposto dalla Boeing.
Lockheed Martin guida un consorzio di cui fanno parte, come partner principali, Northrop Grumman e BAE
Systems e Pratt & Whitney per la parte motoristica.
Il Joint Strike Fighter è previsto in tre versioni: F-35 CTOL (Conventional Take-Off and Landing), versione di
base ad atterraggio e decollo convenzionale, F-35 STOVL (Short Take-Off and Vertical Landing), versione a
decollo corto e atterraggio verticale e F-35 CV (Carrier Variant), versione per impiego sulle portaerei.
Il programma di sviluppo si articola in quattro fasi:
SDD (System Development and Demonstration), 2002-2016, alla quale hanno aderito gli otto Paesi
partner (Regno Unito, Italia, Olanda, Canada, Australia, Turchia, Danimarca e Norvegia) e che
prevede sia lo sviluppo dei sistemi del velivolo, sia la produzione di 19 esemplari già disponibili per i
test di volo, per le prove a terra e per la valutazione della segnatura radar del velivolo. Nell’ambito di
questa fase il primo decollo di prova del JSF nella versione base è avvenuto il 15 dicembre 2006; il
JSF, nella versione a decollo corto, ha volato per la prima volta l’11 giugno 2008 e il primo volo della
versione per impiego sulle portaerei nel 2010.
PSFD (Production, Sustainment and Follow-on Development), in cui vengono definite le
partecipazioni industriali, l’impegno economico e i requisiti dei singoli partner coinvolti nelle fasi di
sviluppo, produzione e test. Nel primo trimestre del 2007 tutte le nazioni partecipanti hanno firmato il
relativo Memorandum of Understanding che ha dato l’avvio alla seconda fase.
LRIP (Low-Rate Initial Production) in cui, tra il 2009 e il 2019, avverrà una produzione di circa 600
velivoli di pre-serie.
FRIP (Full Rate Production), produzione a partire dal 2015 per le nazioni partecipanti e per ogni
futuro cliente export. E’ previsto che il primo JSF di serie entri in servizio dopo il 2013 con una
produzione totale stimata di circa 3.000 velivoli.
Il coinvolgimento dei diversi Paesi è commisurato alla partecipazione finanziaria e alla capacità di acquisto
dei velivoli ed è strutturato su tre livelli che corrispondono a differenti possibilità di influire sui requisiti del
velivolo. Il Regno Unito è partner di primo livello (con partecipazione finanziaria pari al 4,3% del costo di
Alenia Aermacchi, una società Finmeccanica, ha un ruolo di primo piano nell’industria aeronautica mondiale civile e della difesa,
impiega oltre 11.000 dipendenti ed è attivo nella progettazione, sviluppo, produzione e supporto integrato di velivoli civili e militari,
addestratori, velivoli non pilotati e aerostrutture. Nel 2012 ha registrato ricavi pari a 2,97 miliardi di euro, ordini per 3,2 miliardi di euro e
un portafoglio ordini di 8,8 miliardi di euro.
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sviluppo previsto), l’Italia e l’Olanda sono partner di secondo livello (con partecipazione finanziaria congiunta
pari al 5%) e Canada, Danimarca, Turchia, Norvegia e Australia sono partner di terzo livello (con
partecipazione finanziaria pari all’1-2%). E’ stata inoltre prevista una forma di collaborazione con Israele e
Singapore che hanno sottoscritto un accordo bilaterale con gli USA di Security Cooperation Participation.
Il Joint Strike Fighter è un velivolo multi-ruolo di nuova generazione con una spiccata connotazione ariasuolo e con caratteristiche stealth, cioè a bassa osservabilità radar, in grado di utilizzare un’ampia gamma di
armamento. Il JSF può soddisfare un ampio spettro di missioni: interdizione di profondità, soppressione dei
sistemi d’arma missilistici avversari, concorso al conseguimento della superiorità aerea. Inoltre può offrire un
ottimo supporto ravvicinato alle forze di superficie e svolgere una fondamentale azione di raccolta,
elaborazione e distribuzione in rete di dati e immagini, grazie ai sofisticati sensori di cui è dotato, diventando
un “nodo” fondamentale negli scenari operativi del futuro, sempre più caratterizzati da requisiti net-centrici e
che richiedono alle forze impegnate la più completa situation awareness.
Il ruolo dell’Italia nel programma Joint Strike Fighter
L’Italia è il secondo più importante partner internazionale per la fase di sviluppo, dopo il Regno Unito, per
valore economico. Il nostro Paese contribuisce per il 4,1% alle fasi di progettazione e sviluppo del JSF e ha
già investito nel programma oltre 2 miliardi di dollari, assorbiti per l’80% da investimenti sul velivolo e per il
20% da investimenti sul motore, in entrambe le fasi SDD & PSFD.
L’Italia aveva previsto di acquistare 131 velivoli destinati a rimpiazzare, fra il 2014 e il 2025, gli AMX e i
Tornado dell’Aeronautica Militare, nonché gli AV-8B Plus a decollo verticale della Marina Militare,
quantitativo poi ridotto a 90 esemplari. Dal punto di vista operativo il JSF è perfettamente complementare
con lo Eurofighter Typhoon, il caccia europeo prodotto da Italia, Regno Unito, Germania e Spagna e già
operativo presso l’Aeronautica Militare italiana. Il Typhoon infatti svolge in Italia il ruolo principale di difesa
aerea, nella sua evoluzione moderna e più articolata di air dominance, mentre il Joint Strike Fighter rivestirà
il ruolo principale di supporto tattico. Le due piattaforme costituiranno il perno su cui impostare l’operatività
dell’Aeronautica Militare del futuro, grazie alla loro capacità di assolvere, in maniera complementare, tutto lo
spettro dei compiti assegnati in questo ambito.
In Italia è in realizzazione, presso la base dell’Aeronautica Militare di Cameri (Novara), un centro autonomo
di produzione e supporto per i JSF che in futuro faranno parte della flotta nazionale italiana. Il centro, l’unico
attualmente presente al di fuori degli Stati Uniti, servirà per l’assemblaggio finale, manutenzione,
aggiornamento e prove (FACO – Final Assembly and Check Out) per i velivoli italiani e per quelli destinati ad
altre forze aeree europee. L’Olanda ha già espresso l’intenzione di utilizzare la FACO italiana per
l’assemblaggio, in caso di acquisizione di F-35 e altre nazioni potrebbero esprimere in futuro un requisito
similare.
Il coinvolgimento dell’industria italiana
Finmeccanica, rappresentata da Alenia Aermacchi, Selex ES e Oto Melara è l’attore industriale chiave nel
programma italiano per il JSF e insieme ad Avio, azienda nazionale leader nella motoristica e ad altre
aziende esterne al Gruppo, è preparata ad affrontare un coinvolgimento industriale di lungo periodo per
supportare l’intero ciclo di vita del JSF.
Per consolidare questo coinvolgimento le aziende italiane hanno siglato con Lockheed Martin ed alcuni dei
suoi fornitori una serie di accordi per definire le potenziali aree di coinvolgimento nella fase SDD (System
Development & Demonstration). Sono in corso ulteriori negoziazioni per opportunità nelle fasi di Production
and Sustainment.
Allo scopo di consolidare tali altre opportunità ed ulteriori opportunità future è stato finalizzato a Giugno 2010
un “Umbrella Agreement” tra Lockheed Martin e Finmeccanica e uno “Strategic Teaming Agreement” tra
Lockheed Martin e Alenia Aermacchi.
Il ruolo di Alenia Aermacchi
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Sviluppo
Con propri tecnici provenienti dalle aree sistemistiche, facenti parte della progettazione strutturale,
dell’industrializzazione e della logistica, Alenia Aermacchi ha partecipato alle attività di progettazione, portate
avanti dai team integrati Lockheed Martin, per acquisire le necessarie conoscenze di base dei sistemi
dell’aereo e di missione, incluse l’integrazione, le prove di volo, lo sviluppo dei sistemi di supporto logistico e
di alcuni apparati e sottosistemi. Inoltre, grazie alle capacità gestionali e competenze progettuali dimostrate
in particolare sulle attività legate al programma di riduzione del peso del velivolo, ad Alenia Aermacchi è
stata affidata la responsabilità della progettazione strutturale delle semiali per le versioni CTOL
(Conventional Take Off and Landing) e di quella imbarcata su portaerei. Le attività di progettazione svolte sul
JSF a Pomigliano d’Arco (Napoli) sono state le uniche svolte al di fuori del territorio americano e britannico.
Per il futuro Lockheed Martin e Alenia Aermacchi stanno aprendo un dialogo per esplorare opportunità di
sviluppo successive per sfruttare appieno le conoscenze ingegneristiche e specialistiche della società
italiana Alenia Aermacchi e delle altre aziende del settore Difesa del Gruppo Finmeccanica.
Produzione ali
Alenia Aermacchi è responsabile della produzione dell’ala del JSF come seconda linea di produzione in
aggiunta a quella Lockheed Martin, e ha iniziato la produzione di componenti destinati alla linea di
assemblaggio finale dei velivoli in USA e in Italia. In base all’attuale numero totale di aerei che si prevede
saranno ordinati, si stima che il volume delle ali da produrre ammonti a circa 800 ali complete nell’arco
temporale 2014–2028, con consegne di componenti ad alta precisione già iniziata nel 2009, e consegna del
primo assemblaggio di sezione di fusoliera-ala effettuata all’inizio del 2012. L’ala del JSF è, infatti, costituita
da due semiali e da due tronconi di fusoliera con parti in metallo e in composito che sono assemblati insieme
all’installazione di sistemi elettrici e idraulici; la consegna della prima ala completa è prevista nel corso del
2014.
Assemblaggio aerei
Presso il centro operativo di Cameri (Novara) verranno installate tutte le infrastrutture, macchinari e
attrezzature necessari per l’assemblaggio dei velivoli JSF. Le attività di assemblaggio e prova aerei saranno
svolte da Alenia Aermacchi in stretta collaborazione con Lockheed Martin e l’Aeronautica Militare, per
sfruttare l’esperienza congiunta necessaria a svolgere le successive attività di manutenzione, riparazione e
aggiornamento nel corso della vita operativa della flotta. La base, con il suo impianto industriale potrebbe
divenire, inoltre, il nucleo di un centro logistico per la manutenzione, riparazione e aggiornamento in Europa
degli F-35 per Italia e Olanda, con la possibilità di estendere tali attività ad altre nazioni utilizzatrici del
velivolo.
Supporto operativo/logistico
Alenia Aermacchi è candidata a diventare responsabile delle attività finalizzate ad introdurre varianti
nazionali (sistemi e apparati) alla flotta degli F-35 italiani, coordinandone il supporto logistico e operativo.
Tali attività saranno effettuate di concerto con Lockheed Martin, che manterrà la responsabilità contrattuale e
la design authority nei confronti dell’agenzia di controllo del programma, e consentiranno di sviluppare tutte
le infrastrutture e di qualificare a livello di eccellenza le risorse umane, incluse quelle che opereranno presso
le basi operative per le attività di supporto all’Aeronautica e alla Marina italiane.
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