“Dalle nuove Indicazioni Nazionali alla
certificazione delle competenze esempi
di metodologie didattiche innovative”
Maria Amodeo
19/12/2015
Proteo Fare Sapere
1
DA DOVE NASCONO LE
INDICAZIONI ?
Dall’ Art. 8 DEL DPR n° 275 dell’8 marzo 1999 Definizione dei curricoli
proteo fare sapere
2
Le tre INDICAZIONI nel tempo
• INDICAZIONI NAZIONALI PER I PIANI DI
STUDIO PERSONALIZZATO – Allegate al
d.lgs 59/2004 in attuazione della legge
delega 53/2003
• INDICAZIONI PER IL CURRICOLO – D.M.
31 luglio 2007
• INDICAZIONI – Ai sensi dell’art. 1,
comma 4 del DPR 89/2009 e della C.M.
n° 31 del 18 aprile 2012.
proteo fare sapere
3
Normativa del Riordino dell’Istruzione
secondaria di II grado
I Nuovi Istituti Professionali
D.P.R. n. 87/10 - Regolamento recante norme per il riordino degli istituti
professionali; Direttiva n. 65/10 Linee guida biennio ;Direttiva n. 5/12 Linee guida
triennio; Direttiva n. 70/12 Linee guida opzioni; Decreto interministeriale 24 aprile
2012 Opzioni triennio.
I Nuovi Istituti Tecnici
D.P.R. n. 88/10 - Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici
Direttiva n. 57/10 Linee guida biennio; Direttiva n. 4/12 Linee guida triennio;
Decreto interministeriale 24 aprile 2012 e D.I. 7 ottobre 2013 -Opzioni triennio
I Nuovi Licei
D.P.R. n. 89/10 Regolamento di revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo
e didattico dei Licei; Decreto interministeriale n. 211/10 : indicazioni nazionali
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Amodeo Maria
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“Indicazioni nazionali per il
curricolo della scuola dell’infanzia
e del primo ciclo di istruzione”
Settembre 2012
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Proteo Fare Sapere
5
Indicazioni … che cosa sono
Non sono programmi, ma nascono dalla scomparsa dei
programmi
Perché? …
– L’autonomia riconosce alle scuole maggiore potere
progettuale che si esprime nel POF che comprende il
curricolo didattico
– Questo introduce una notevole varietà di offerte
proteo fare sapere
6
Programmi e Indicazioni …a confronto
• I programmi tendevano a • Il curricolo tende a soddisfare le
garantire l’unitarietà del
specificità di un territorio e di un
sistema…
preciso contesto culturale e
sociale.
«Nell'integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella
riservata alle scuole è garantito il carattere unitario del sistema
di istruzione ed è valorizzato il pluralismo culturale e territoriale,
nel rispetto delle diverse finalità della scuola dell'obbligo e della
scuola secondaria superiore.»
• le indicazioni servono a
garantire l’unitarietà.
• Elaborare un curricolo vuol dire
scrivere un progetto su misura
della propria realtà.
I docenti … Con i programmi I docenti … Con le indicazioni
devono elaborare un curricolo.
avevano il compito di
assicurarne l’applicazione.
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Proteo Fare Sapere
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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE
LA COMUNITA’ PROFESSIONALE
Il Curricolo è l’ espressione della libertà di insegnamento e della autonomia
scolastica:
• Ogni scuola, intesa come comunità professionale, valorizzando la libertà,
l’iniziativa e la collaborazione di tutti i suoi operatori, si impegna a
costruire un progetto di scuola partendo dalle Indicazioni nazionali.
• La scuola autonoma è chiamata a definire le proprie scelte curricolari,
progettate e realizzate dalla comunità professionale che è coinvolta nelle
scelte e in una comune responsabilità.
• Questi processi richiedono attività di studio, di formazione e di ricerca da
parte di tutti gli operatori scolastici ed in primo luogo da parte dei
docenti.
• L’elaborazione e la realizzazione del curricolo sono in tal modo un
processo dinamico e aperto e rappresentano per la comunità scolastica
un’occasione di partecipazione e di apprendimento continuo.
• Solo nella scuola intesa come comunità professionale ed educativa i
discorsi sulla centralità della persona trovano il loro pieno significato.
• Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione al terzo e al
quinto anno della scuola primaria e al terzo anno della scuola secondaria
di19/12/2015
primo grado.
Proteo Fare Sapere
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LE NOVITA’
• Le Indicazioni nazionali fissano gli obiettivi
generali, gli obiettivi di apprendimento e i
relativi traguardi per lo sviluppo delle
competenze.
• Il Profilo dello studente al termine del 1°ciclo.
• Il sistema scolastico italiano assume come
orizzonte verso cui tendere le competenze
chiave per l’apprendimento permanente.
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Proteo Fare Sapere
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La premessa alle Indicazioni
Il 2000 una scuola … chiamata a rispondere a n +1 problemi
• immigrazione,
• difficoltà di apprendimento,
• crisi della famiglia,
• cambiamento sistema economico/ crisi economica
Da una possibile uniformità
dell’insegnamento
Inclusione/integrazione/
personalizzazione
19/12/2015
Ad un’indispensabile
flessibilità
dell’insegnamento …
per dare a TUTTI (nella loro diversità)
la massima possibilità di crescita e di
valorizzazione personale …
Proteo Fare Sapere
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Una possibile sintesi … del
cambiamento docente
La professionalità del docente si dimostra nella competenza di
coniugare qualità e quantità, esigenze generali del sistema di istruzione
e di formazione e rispetto delle esigenze di ciascuno, efficacia sociale
degli interventi istituzionali e maturazione educativa personalizzata di
ciascun allievo …
Docente
=
esecutore
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Docente
=
professionista
Proteo Fare Sapere
11
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO VERTICALE
Dalle indicazioni al curricolo.
• Le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la
progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto,
che la comunità professionale è chiamata ad assumere e a
contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti,
metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi
formativi previsti dal documento nazionale.
Continuità ed unitarietà del curricolo
• L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, che si organizza oggi
nella forma dell’istituto comprensivo, richiede di progettare un
curricolo verticale attento alla continuità del percorso educativo e al
raccordo con la scuola secondaria di secondo grado.
• Nella pratica didattica i docenti dovranno tendere verso il superamento
dei confini disciplinari e avere come riferimento ultimo la promozione
di competenze che necessitano dell’apporto simultaneo di più saperi
disciplinari(multi/inter/pluri/transdisciplinarietà).
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Traguardi per lo sviluppo delle competenze
• Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono
criteri per la valutazione delle competenze attese e,
nella loro scansione temporale, risultano prescrittivi, a
tutela dell’unità del sistema nazionale e della qualità
del servizio per ciascun alunno.
Obiettivi di apprendimento
• Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in
relazione a periodi didattici lunghi: l’intero triennio
della scuola dell’infanzia, l’intero quinquennio della
scuola primaria, l’intero triennio della scuola
secondaria di primo grado.
Sono obiettivi ritenuti strategici al fine di raggiungere i
traguardi di sviluppo delle competenze previsti dalle
Indicazioni.
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Valutazione
• Assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento
dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento
continuo.
• Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la
cura della documentazione, nonché la scelta dei relativi
strumenti…
• Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono
essere coerenti con gli obiettivi di apprendimento e i traguardi di
competenza…
Certificazione delle competenze
• Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e
valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al
termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo
grado, attraverso i modelli adottati a livello nazionale. Le
certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza
delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e
orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo.
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Il Profilo dello studente al termine del 1°ciclo
• Lo studente al termine del primo ciclo (…)è in grado di
iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità le
situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed
esprimendo la propria personalità.
• Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da
consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa
complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un
registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.
• Utilizza in modo sicuro le tecnologie della comunicazione
con le quali riesce a ricercare e analizzare dati ed
informazioni e ad interagire con soggetti diversi
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Le tematiche di rilievo
• La molteplicità di culture e di lingue
nell’individuazione dell’intercultura come
modello di riconoscimento reciproco e
dell’identità.
• L’attenzione alla diffusione delle tecnologie di
informazione e comunicazione.
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• La diffusione delle tecnologie di informazione
e comunicazione è una grande opportunità e
rappresenta una frontiera decisiva per la
scuola. Si tratta di una rivoluzione epocale,
non riconducibile a un semplice aumento dei
mezzi implicati nell’apprendimento. La scuola
non ha più il monopolio delle informazioni e
dei modi di apprendere”.
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• L’Italia recepisce come obiettivo generale del processo
formativo del sistema pubblico di istruzione il
conseguimento delle seguenti competenze chiave per
l’apprendimento permanente definite dal Parlamento
europeo e dal Consiglio con Raccomandazione del 18
dicembre 2006.
 Comunicazione nella madrelingua
 Comunicazione nelle lingue straniere
 Competenza matematica e competenze di base in scienza e
tecnologia
 Competenza digitale
 Imparare a imparare
 Competenze sociali e civiche
 Spirito di iniziativa ed imprenditorialità
 Consapevolezza ed espressione culturale
(D.M. 22/08/07 p.10)
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Il Riordino dei cicli nell’istruzione
secondaria di II grado
DPR 15 marzo 2010 n. 87, 88, 89
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Come siamo arrivati alla Riforma
• Il percorso per la Riforma ha impegnato tre legislature:
dalla legge 53/03 al decreto legislativo 226/05, alla legge
40/07 art. 13
 Prende origine dal processo aperto dal ministro Fioroni e
continuato dal ministero Gelmini
 Si tratta del primo processo organico di riorganizzazione
dell’istruzione secondaria di II grado dopo la riforma
Gentile
 Le linee guida sono l’introduzione al nuovo sistema
dell’istruzione secondaria sia dal punto di vista
organizzativo sia da quello metodologico didattico
(direttive 57 e 65 del 2010 ; 4 e 5 2012 )
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Le Novità del Secondo ciclo
1. Superare la frammentazione degli indirizzi ….
Il ritardo di una riforma organica della scuola secondaria
superiore negli anni 90 ha sollecitato le scuole ed il Ministero ad
utilizzare la via delle sperimentazioni per adattare i curricoli
scolastici alle trasformazioni ed ai bisogni della società.
Dagli anni ’90 al 2010 si erano accumulati centinaia di indirizzi:
396 indirizzi sperimentali nei licei; 204 (tra corsi di ordinamento
e sperimentazioni) nei tecnici; e 27 indirizzi e 5 settori nei
professionali.
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I nuovi Istituti Tecnici
COME CAMBIANO GLI ISTITUTI TECNICI
MIUR
COME ERANO
COME SONO
2 settori e 11 indirizzi
Settore economico (2 indirizzi):
Amministrazione, finanza e marketing;
10 settori e
Turismo.
Settore tecnologico (9 indirizzi):
39 indirizzi
ordinamento
Meccanica, meccatronica ed energia
Trasporti e logistica
Elettronica ed elettrotecnica
Informatica e telecomunicazioni
ca. 200
sperimentazioni
Grafica e comunicazione
Chimica, materiali e biotecnologie
Sistema moda
Agraria, agroalimentare e agroindustria
Costruzioni, ambiente e territorio
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22
GLI ISTITUTI TECNICI PRESIDIO DELLA CULTURA TECNOLOGICA
• Una nuova identità fondata sulla cultura tecnica e scientificotecnologica;
• Le quote di flessibilità dei percorsi di studio per rispondere
alle esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle libere
professioni;
• Utilizzo diffuso dei laboratori a fini didattici soprattutto
dell’area di indirizzo per un apprendimento efficace e
attraente per gli studenti;
• Stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro;
• Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire
l’offerta formativa e sviluppare competenze specialistiche.
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23
I nuovi Istituti Professionali
COME ERANO
GLI ISTITUTI PROFESSIONALI
COME SONO
MIUR
2 settori e 6 indirizzi
1) SETTORE DEI SERVIZI
(4 indirizzi):
Servizi per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale
Servizi socio-sanitari (2 articolazioni)
5 settori
e
 Ottico e Odontotecnico
Servizi per l’enogastronomia e
l’ospitalità alberghiera (3 articolazioni)
 Enogastronomia; Servizi sala e
vendita; Accoglienza turistica
27 indirizzi
Servizi commerciali
2) SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO
(2 indirizzi):
Produzioni artigianali e industriali (2
articolazioni)
 Industria e Artigianato
• Manutenzione e assistenza tecnica
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Lo sviluppo della nuova offerta
formativa degli Istituti Professionali
• La prospettiva culturale e professionale
1. La nuova cultura professionale per le nuove generazioni vuole superare
l’impostazione che attribuisce l’assoluta prevalenza della teoria sulla
prassi, il suo fine è l’educazione integrale in grado di contemperare
intelligenza pratica e preparazione culturale La cultura del lavoro è la
nuova dimensione professionalizzante
2. Le nuove competenze in relazione all’evoluzione delle filiere
professionali e per le nuove necessità occupazionali (+ servizi di
orientamento, apprendimento lungo tutto l’arco di vita, competenze
spendibili direttamente nei vari contesti di vita, di studio e di lavoro; )
3. Lo sviluppo della qualità dell’istruzione professionale si misura attraverso
la razionalizzazione e la riduzione dei percorsi il cui fine è far acquisire
agli studenti “in una dimensione operativa, saperi, competenze necessari
a rispondere alle esigenze formative nel settore produttivo di
riferimento”, la nuova definizione dei curricula in raccordo con le
Raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio d’Europa; …
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Secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione
Tutti gli studenti, a conclusione del primo ciclo di istruzione, esercitano il
proprio diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino al conseguimento
di un titolo di studio o di almeno una qualifica triennale entro il 18° anno di
età nel secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione (D.Lgs.
n. 226/05, D.Lgs. n. 76/05 e Legge n. 40/07).
SISTEMA DI ISTRUZIONE SECONDARIA
SUPERIORE
SISTEMA DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE PROFESSIONALE
(Capo III e art. 27, co. 2 D.Lgs. 226/05)
7 LICEI
11 ISTITUTI
TECNICI
6 ISTITUTI
PROFESSIONALI
21 PERCORSI
TRIENNALI
21 PERCORSI
QUADRIENNALI
Diploma
di istruzione
liceale
Diploma
di istruzione
tecnica
Diploma
di istruzione
professionale
Qualifica
di Operatore
professionale
Diploma
professionale di
Tecnico
Gli elementi unificanti del secondo ciclo:
 Saperi e competenze relative al nuovo Obbligo di istruzione (DM n. 139/07)
 Profilo educativo, culturale e professionale dello studente a conclusione
del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e di formazione (D.Lgs. n.
226/05, Allegato A)
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26
26
1
2
3
4
5
2. STRUTTURA DEL
PERCORSO QUINQUENNALE
LICEI
1+1
1+1
5
ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI PROFESSIONALI
Il percorso è articolato in:
2 bienni e 1 quinto anno
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27
Il sistema d’istruzione secondaria nel suo insieme
Nuovo impianto organizzativo
I nuovi Licei
7 nuovi licei
1. Liceo artistico
2. Liceo classico
3. Liceo linguistico
4. Liceo musicale e
coreutico
5. Liceo scientifico
opzione scienze applicate
6. Liceo delle scienze
umane
opzione economico-sociale
7.Liceo sportivo- D.P.R. n.
52/13
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I nuovi
I nuovi Istituti
Professionali
Istituti Tecnici
2 settori - 6 indirizzi
2 settori -11 indirizzi
1. SETTORE DEI SERVIZI
1. Servizi per l’agricoltura e lo
sviluppo rurale
2.Servizi socio-sanitari
3.Servizi per l’enogastronomia
e l’ospitalità alberghiera
4. Servizi commerciali
1. SETTORE ECONOMICO
2. SETTORE INDUSTRIA E
ARTIGIANATO
1. Produzioni industriali e
artigianali
2. Manutenzione e assistenza
tecnica
Proteo Fare Sapere - Lombardia
1. Amministrazione, Finanza e Marketing
2. Turismo
2. SETTORE TECNOLOGICO
1. Meccanica, Meccatronica ed Energia
2. Trasporti e Logistica
3. Elettronica ed Elettrotecnica
4. Informatica e Telecomunicazioni
5. Grafica e Comunicazione
6. Chimica, Materiali e Biotecnologie
7. Sistema Moda
8. Agraria, Agroalimentare e
Agroindustria
9. Costruzioni, Ambiente e Territorio
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3. Le finalità valoriali del riordino
“I nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di
istruzione e formazione di cui al decreto legislativo n.226/05,
entrati in vigore dall’anno scolastico 2010/11, sono fondati sul
principio dell’equivalenza formativa di tutti i percorsi con il fine
di valorizzare i diversi stili di apprendimento degli studenti e
dare una risposta articolata alle domande del mondo del lavoro
e delle professioni.
La diversificazione dei percorsi di istruzione e formazione ha lo
scopo di valorizzare le diverse intelligenze e vocazioni dei
giovani, anche per prevenire i fenomeni di disaffezione allo
studio e la dispersione scolastica, ferma restando l’esigenza di
garantire a ciascuno la possibilità di acquisire una solida ed
unitaria cultura generale per divenire cittadini consapevoli, attivi
e responsabili.”
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4. Il quadro di riferimento dell’UE
Il rinnovamento degli istituti tecnici e professionali s’inquadra all’interno della cooperazione europea per
la costituzione di un sistema condiviso di istruzione e formazione tecnico-professionale (Vocational
Education and Training – VET).
•
•
Si richiama alla:
Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio d’Europa 18 dicembre 2006 sulle “Competenze
chiave per l’apprendimento permanente”
Raccomandazione 23 aprile 2008 sulla costituzione del “Quadro europeo delle qualifiche per
l’apprendimento permanente (EQF).
Il quadro europeo delle qualifiche per l’apprendimento permanente (EQF) consente di
mettere in relazione e posizionare in una struttura a otto livelli, i diversi titoli rilasciati
nei Paesi membri.
Il confronto si basa sui risultati di apprendimento e risponde all’esigenza di raggiungere
diversi obiettivi, tra cui favorire la mobilità e l’apprendimento permanente attraverso la
trasparenza dei titoli di studio, delle qualifiche e delle competenze.
L’attenzione è rivolta ai risultati di apprendimento piuttosto che alla durata degli studi, alle modalità o alle
situazioni di apprendimento o alle modalità d’insegnamento.
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5. Le proposte del rinnovamento
•
•
•
•
Centralità della persona che apprende indipendentemente dal percorso seguito
Richiamo alle metodologie didattiche attive (didattica laboratoriale, operare per
progetti, l’insegnamento per competenze, uso di metodologie partecipative,
metodo induttivo …)
Sviluppo di organici collegamenti con il mondo del lavoro : stage, tirocini e
alternanza scuola – lavoro realizzati con le modalità introdotte negli ordinamenti
della scuola superiore dalla legge 53 /2003 e dal successivo decreto legislativo n.
77/2005. I tirocini (formativo e di orientamento) sono stati istituiti con la legge
n.196/1997.
Centralità della didattica laboratoriale per unire studio ed esperienza diretta in
contesti applicativi.
Quote di AUTONOMIA e FLESSIBILITÀ :
20% di autonomia in relazione all’orario complessivo delle lezioni per il primo biennio
e il successivo triennio
Quote di flessibilità per l’autonomia scolastica intese come strumenti strategici per
l’innovazione continua.
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LE OPZIONI
(circolare ministeriale n. 14 del 23 gennaio 2012)
Gli spazi di flessibilità sono riservati per articolare in opzioni le Aree di indirizzo
e sono previsti se:
1) coerenti con il profilo professionale dell’indirizzo di studi;
2) comprese entro le quote di flessibilità del 30% (168 ore) secondo biennio e
del 35% (196 ore) nel quinto anno per gli istituti tecnici e del 35% per il secondo
biennio e 40% nel quinto anno negli istituti professionali;
3) contenute in un apposito elenco nazionale, periodicamente aggiornato, che
indica anche le classi di concorso dei docenti che possono essere utilizzati.
Nel Diploma rilasciato a conclusione degli esami di Stato, sono certificate le
competenze acquisite dallo studente anche in riferimento alle opzioni.
L’elenco nazionale delle OPZIONI è definito con apposito decreto ministeriale,
periodicamente aggiornato a seguito del monitoraggio e della valutazione di sistema.
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Proteo Fare Sapere - Lombardia
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32
Gli aspetti dell’innovazione
• Nuovi modelli organizzativi
• Maggiore collegamento con il territorio e il
mondo del lavoro
• Nuovi modelli metodologico didattici
Insomma una scuola
personalizzata e aperta al territorio
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I NUOVI MODELLI ORGANIZZATIVI
Licei, istituti tecnici e istituti professionali possono
dotarsi, nella loro autonomia, di:
DIPARTIMENTI
per il sostegno alla didattica
e alla progettazione
formativa.
COMITATO TECNICO
SCIENTIFICO
finalizzato a rafforzare il
raccordo sinergico tra gli
obiettivi educativi della
scuola, le esigenze del
territorio e i fabbisogni
professionali espressi dal
mondo produttivo.
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Proteo Fare Sapere - Lombardia
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34
I dipartimenti
L’impianto dei nuovi ordinamenti degli istituti tecnici e professionali richiede
che la progettazione formativa sia sostenuta da forme organizzative che
pongano, al centro delle strategie didattiche collegiali, il laboratorio e la
didattica laboratoriale, la costruzione dei percorsi di insegnamento/
apprendimento in contesti reali, quali l’alternanza scuola-lavoro, il
raccordo con le altre istituzioni scolastiche (reti) e con gli enti locali
(convenzioni), anche per realizzare progetti condivisi.
I dipartimenti assumono compiti collaborativi in ordine alla progettazione
realizzazione e valutazione dei percorsi formativi anche selezionando e/o
producendo materiali a supporto delle didattica e predisponendo
opportuni strumenti di valutazione dei progressi dei singoli studenti. In
particolare, per il primo biennio, si ritiene molto utile la costituzione di
strutture dipartimentali in relazione alla progettazione e valutazione di
attività di consolidamento delle competenze di padronanza della lingua
italiana, della matematica e della lingua straniera, e dell’integrazione tra
gli insegnamenti che concorrono alla promozione delle competenze
proprie dell’area di indirizzo.
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Il comitato tecnico scientifico
• Il CTS è composto da docenti e da esperti del mondo del lavoro, delle
professioni e della ricerca scientifica e tecnologica.
• Il CTS costituisce un elemento che può favorire l’innovazione
dell’organizzazione degli istituti tecnici e professionali; è un organismo con
funzioni consultive e propositive per l’organizzazione delle aree di
indirizzo e l’utilizzazione degli spazi di autonomia e flessibilità;
• E’ lo strumento per consolidare i rapporti della scuola con il mondo del
lavoro e delle professioni e sviluppare le alleanze formative.
• La costituzione del CTS non può che essere formalizzata con apposite
delibere degli organi collegiali della scuola nel rispetto dei ruoli
istituzionali di ciascun organo. Per esigenze di trasparenza e correttezza
istituzionale, costituiscono parti integranti di tali delibere l’ atto costitutivo
e il regolamento di funzionamento che ne definiscono la composizione
anche in ordine alle competenze dei propri membri (coerenti con le
caratteristiche dell’istituto e le finalità del CTS), le funzioni, le modalità
organizzative e forme di comunicazione e di cooperazione con gli organi
collegiali dell’istituto, nel rispetto delle loro specifiche competenze.
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I nuovi Istituti Tecnici
Gli istituti tecnici del
settore tecnologico
sono dotati di
UFFICIO TECNICO
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con il compito di
organizzare in maniera
funzionale i laboratori, il
loro adeguamento alle
innovazioni tecnologiche,
le misure necessarie per
la sicurezza delle persone
e dell’ambiente.
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37
Maggiore collegamento con il
territorio e il mondo del lavoro
• Occupabilità e scelte flessibili orientate a
precise prospettive occupazionali a medio e
lungo termine
• Alternanza, Tirocini, Stage
• Poli Tecnico Professionali
• Istruzione Tecnica Superiore ed IFTS
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6. Nuovi modelli metodologico didattici
INNOVAZIONI PER LA DIDATTICA
PIU’ SPAZIO PER SCIENZE, MATEMATICA,
LINGUE STRANIERE
• Incremento orario della matematica, della fisica e
delle scienze per rafforzare la componente scientifica
nella preparazione degli studenti
• Inglese studiato in tutti i percorsi di studio per cinque
anni.
• Una disciplina non linguistica studiata in lingua
straniera secondo le modalità CLIL nel quinto anno di
licei e tecnici
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tre parole-chiave per ilcambiamento nell’istruzione
tecnica e professionale :
menti d’opera, professionalità e laboratorialità
.
•
L’immagine delle menti d’opera richiama, da un lato, la straordinaria tradizione di iniziativa e
intelligenza dell’“impresa molecolare” italiana, dall’altro il principio dell’equivalenza formativa
di tutti i percorsi dei nuovi ordinamenti del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione
e formazione. Essa si fonda su una concezione culturale che intende superare gli stereotipi di
una interpretazione sequenziale del rapporto tra teoria e pratica e del primato dei saperi
teorici, promuovendo una chiave di lettura che valorizza i diversi stili di apprendimento degli
studenti e offre risposte articolate alle domande del mondo del lavoro e delle professioni.
Nella progettazione dei percorsi, per esempio, tale approccio sollecita l’attenzione dei
docenti a correlare la solida base di istruzione generale e tecnico-professionale con gli
interessi e le motivazioni degli studenti, affinché i saperi appresi siano percepiti come utili,
significativi e riscontrabili nel reale.
•
La professionalità propone una valorizzazione della cultura del lavoro, intesa nella sua
accezione più ampia: l’insieme di operazioni, procedure, simboli, linguaggi e valori, ma anche
identità e senso di appartenenza ad una comunità professionale, che riflettono una visione
etica della realtà, un modo di agire per scopi positivi in relazione ad esigenze non solo
personali ma comuni.
•
Con il concetto di laboratorialità il valore del lavoro si estende allo scopo del percorso di
studi (imparare a lavorare), al metodo privilegiato che consente di apprendere in modo
attivo, coinvolgente, significativo ed efficace ( imparare lavorando).
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il cambiamento trasversale:
a scuola di COMPETENZE
• La competenza è l’integrazione delle conoscenze
e delle abilità apprese e la loro mobilitazione per
risolvere i problemi che si presentano al soggetto
nelle situazioni complesse
• La competenza comporta la mobilitazione e il
coordinamento di una serie di risorse di varia
natura (cognitiva, affettiva, sociale); competenti
si è ( Damiano ,2004)
• Le competenze si acquisiscono: il loro sviluppo
dipende in gran parte dalla progettazione di un
ambiente di apprendimento appropriato
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Le indagini internazionali
L’indagine PISA ( Programme for International
Student Assessment) condotta dall’OCSE non
si propone di sondare se e quanto gli
studenti acquisiscano i contenuti previsti nei
programmi di insegnamento, bensì in quale
misura sono preparati ad affrontare le sfide
della società della conoscenza…l’attitudine
dei giovani ad utilizzare i loro saperi e saper
far fronte alle sfide della vita reale… anche
grazie una comprensione approfondita dei
concetti fondamentali.” ( OCSE, 2004)
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Assi culturali
I giovani possono acquisire le
competenze chiave attraverso le
conoscenze ed abilità riferite a
competenze di base che sono ricondotte
a quattro assi culturali: 1. Asse dei
linguaggi, 2. Asse matematico, 3. Asse
scientifico tecnologico, 4. Asse storicosociale
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COMPETENZE AREA LINGUISTICO-ARTISTICO - ESPRESSIVA
“Comprendere”
SCUOLE
ITALIANO
LINGUA 2
MUSICA
ARTEIMMAGINE
INFANZIA
Comprende le narrazioni Riconosce diverse
e la lettura di storie
sonorità linguistiche
Scopre il paesaggio
sonoro
PRIMARIA
Comprende testi
diversi, ne individua il
senso globale e/o le
informazioni principali
E’ capace di interagire in
modo efficace in diverse
situazioni comunicative
Comprende messaggi Esplora eventi sonori
di uso frequente
Comprende punti
essenziali su
argomenti noti
Comprende eventi ed Comprende immagini
opere e li
contestualizzandole
contestualizza
Legge, comprende ,
interpreta testi scritti di
vario tipo
Comprende e ricerca
informazioni
personali,
quotidiane, sociali
( professionali)
Fruisce in modo
consapevole del
patrimonio artistico
SECONDARIA
di primo
grado
SECONDARIA
di secondo
grado
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Esplora e fa
esperienza di
materiali
Legge il linguaggio
visuale
Fruisce in modo
consapevole del
patrimonio artistico
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Competenze e obiettivi di apprendimento
• Le competenze hanno carattere molare, gli obiettivi
molecolare
• Gli obiettivi rappresentano l’elenco dettagliato e
strutturato di quello che ci si aspetta che lo studente
abbia imparato al termine del processo formativo
• Nella formulazione di ogni singolo obiettivo si deve
chiaramente esplicitare che cosa lo studente deve sapere
(conoscenze) o saper fare(abilità) relativamente ai
corrispondenti argomenti di apprendimento e ai
traguardi di sviluppo delle competenze
• La individuazione degli obiettivi è la base per la
strutturazione di un’unità di apprendimento e la relativa
prova di verifica
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Competenze:
 Italiano
• Comprende le narrazioni la lettura di storie
• Comprende testi diversi e individua il senso globale e / o le informazioni principali
• Interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative
• Legge, comprende e interpreta testi scritti di vario tipo
 Lingua2
• Riconosce diverse sonorità linguistiche
• Comprende messaggi di uso frequente
• Comprende punti essenziali su argomenti noti
• Comprende e ricerca informazioni personali, quotidiane, sociali (professionali)
 Musica
• Scopre il paesaggio sonoro
• Esplora eventi sonori
• Comprende eventi ed opere e li contestualizza
• Fruisce in modo consapevole del patrimonio artistico
 Arte e immagine
• Esplora e fa esperienza di materiali
• Legge il linguaggio visuale
• Comprende
immagini contestualizzandole
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• Fruisce in modo consapevole del patrimonio artistico
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Obiettivi:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Riconosce l'intenzione comunicativa dell'autore del testo
Inferisce il significato di parole nuove
Seleziona le informazioni più significative in base all'utilizzo che deve farne e in alcuni
tipologie di testo e le confronta
Organizza in modo sintetico i concetti estrapolati
Contestualizza il testo/ brano/opera ( periodo storico)
Individua la natura del testo-brano
Individua la struttura del testo
Individua l'argomento
Individua lo scopo
Legge in modo corretto
Legge in modo espressivo
Scopre il piacere della lettura
Legge l'immagine
Ascolta in modo attivo( interagisce con il testo)
Esegue attività di anticipazioni e di aspettative legato al titolo e alle immagine
correlate, ai paragrafi e al layout del testo
Riconoscere emozioni esperienze vissute e provate al momento
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Attività
Attività di esercitazione:
 livello infanzia: fiabe favole storie brevi e semplici
 primaria: testi narrativi (miti leggende, fiabe favole, fantastici e realistici)
descrittivi, testi poetici, testi informativi e regolativi,testi di cronaca giornalistica
 secondaria di primo e secondo grado: testi regolativi proposti in situazioni
pratiche
( ricette, bugiardini dei medicinali, istruzioni per l'installazione di un
gioco),analisi del testo sia narrativo che poetico, il testo espositivo e argomentativo
nel modello assertivo e confutativo, articoli di giornale e editoriale
Attività di realizzazione della competenza
• il mondo a scuola
• progetto giornale
• espletamento di un gioco ( necessità di comprendere le istruzioni)
• manipolazione di testi in gruppi di lavoro
• compiti elettivi per realizzare ipertesti
• esperienze di scrittura creativa ( cooperative learning)
• ricostruzione del testo
• sonorizzazione di storie
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• drammatizzazione ( lettura a più voci)
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Situazioni didattiche per lo sviluppo
della competenza
• Costruire situazioni- problema:perché deve essere
risolta, mettersi nei panni di chi si pone il
problema,presentare
soluzioni
in
forma
relativamente aperta, basarsi su documenti autentici,
far riferimento a conoscenze e schemi da mobilitare
non conosciuti in partenza che l’allievo deve ritrovare
o conosciuti in modo segmentato che vanno
articolate fra
loro,utilizzare
un
linguaggio
diretto,declinare la situazione in differenti sequenze,
con frasi [Roegiers, 2004]( problem solving, scoperta
guidata, cooperative learning)
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COMPITO AUTENTICO
Leggere (ascoltare) comprendere e interpretare testi di vari tipo
(competenza)
Progetto lettura: incontro con l'autore
Compito di prestazione:
-intervista all'autore
-articolo per il giornalino scolastico “La voce del corridoio”
-sviluppo delle tematiche correlate e presentazione alla classe con un
ipertesto
Attività propedeutiche
• Spiegazione del progetto da parte del docente
• Leggi ( ascolta e osserva le immagini) il testo individualmente e
collettivamente
• Partecipa alla conversazione in classe
• Disegna una nuova copertina del testo o una parte significativa del testo
letto
• Individua un nuovo titolo
• Individua un nuovo finale o cambia una parte della storia
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COMPITO AUTENTICO: che cosa è?
Una modalità di verifica che non limita l’attenzione alle
conoscenze o abilità raggiunte ma esplora la
padronanza del soggetto all’interno di un determinato
dominio di competenza
LE CARATTERISTICHE
• prova che mira a richiamare contesti di realtà, diretti o simulati, nei quali
utilizzare il proprio sapere per affrontare i problemi posti; il riferimento a
contesti di realtà aiuta a rendere significativo il compito proposto, a dare un
senso alla prestazione richiesta: da qui l’attributo “autentico”, a denotare il
superamento di un sapere puramente autoreferenziale in direzione di un
impiego del proprio sapere per affrontare situazioni prossime alla vita reale;
• sollecita l’impiego di processi cognitivi complessi –quali il pensiero critico, la
ricerca di soluzioni originali, la rielaborazione di contenuti e/o procedure – e
l’integrazione degli apprendimenti acquisiti in funzione della soluzione di un
problema ;
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COMPITO AUTENTICO
• per tale ragione spesso a supera i confini delle singole discipline e
mobilita il proprio sapere pregresso in relazione al compito da
affrontare;
• è aperto perché l’a. utilizza molteplici percorsi risolutivi in
relazione alle proprie attitudini,alle strategie e agli stili cognitivi;
• stimola l’interesse degli studenti, la loro motivazione a impiegare in
modo efficace il proprio sapere, a mobilitare le proprie
risorse cognitive, sociali, affettive in relazione al compito richiesto;
• Il suo scopo è sviluppare la connessione tra scuola e mondo reale
anche nel momento valutativo del processo didattico.
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Compito di prestazione
INTERVISTA ALL’AUTORE
Prepara cinque domande da porre all'autore nel
giorno dell'incontro ( poniti in atteggiamento di
ascolto elaborando nuove domande al
momento e selezionando tra quelle che hanno
avuto una risposta esplicita e implicita)
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Principio della triangolazione
•
Per comprendere la natura polimorfa della
competenza, la compresenza di molteplici
dimensioni è necessario assumere più e
diversi livelli di osservazione:
1. dimensione soggettiva
2. dimensione intersoggettiva
3. dimensione oggettiva
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Repertorio di strumenti
• Dimensione soggettiva: diario di bordo, portfolio,
schede di autovalutazione
• Dimensione intersoggettiva: osservazione degli
insegnanti, dei genitori, valutazione tra pari, opinione
di soggetti terzi
• Dimensione oggettiva : compiti autentici, prove di
verifica, documentazione dei processi, selezione di
lavori
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La rubrica valutativa
• Prospetto sintetico di descrizione di una competenza
utile a identificare e esplicitare le aspettative relative
ad una prestazione
• Costituisce uno strumento generale di valutazione in
cui sono esplicitate le dimensioni di una
competenza, i criteri, gli indicatori e i livelli di
padronanza attesi.
• Possono essere previsti anche ancore, cioè esempi
concreti di prestazioni
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Rubrica di valutazione
Indicatore
Livello base
Correttezza ed espressività
Legge in modo abbastanza
della lettura ( delle immagini) corretto
Comprensione globale e
analitica
N.B. Il corsivo è riferito alla
scuola d'infanzia
Livello intermedio
Livello avanzato
Legge in modo corretto
Legge in modo corretto
ed espressivo
Individua informazioni
Individua informazioni
Individua informazioni
esplicite.( scuola infanzia
esplicite e parzialmente quelle esplicite e implicite, deduce il
alcune- come riconoscimento) implicite
significato di vocaboli ignoti
dal contesto
La pertinenza e modalità degli Pone domande nel complesso Pone domande coerenti in
interventi
coerenti in forma
forma abbastanza corretta
comprensibile
Pone domande coerenti, in
forma corretta e appropriata
alla situazione
Ascolto -Capacità
comunicativa
Se sollecitato partecipa alla
conversazione.
Formula le domande
preparate.
Partecipa alla conversazione
in classe
Formula domande evitando
ripetizioni
Partecipa attivamente alla
conversazione in classe
Interagisce con
l' autore formulando domande
contestualizzate
Originalità interpretativa
Realizza semplici prodotti
grafici e testuali con la guida
del docente
Realizza prodotti grafici e
testuali appropriati alla
richiesta
Realizza prodotti grafici e
testuali originali e personali
Interazione
Se sollecitato, interviene
rispettando le regole
Apporta il proprio contributo
rispettando le opinione altrui
Apporta il proprio
significativo contributo
confrontandosi con le opinione
altrui
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BIBLIOGRAFIA
• “Raccomandazione” del Parlamento e
Consiglio d’Europa 2006
• BALDACCI M.,Curricolo e competenze,
Arnoldo Mondadori,2010
• CASTOLDI M.,I compiti autentici,in
“L’Educatore”2006/2007 N°6 pp,42-45
• CASTOLDI M.,Valutare le competenze. Percorsi
e strumenti,Carocci editore,2011
• “Indicazioni nazionali per il curricolo della
scuola dell’infanzia e del primo ciclo di
istruzione” Settembre 2012
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Formazione neoassunti slide del 27 aprile 2015