Tecniche per la stesura di un saggio Concorso per Dirigenti Scolastici “Anche un compito d’esame è un atto di comunicazione” SINTESI da “Come redigere un breve saggio” a cura di M. Gino Bili Materiale di Proteo Fare Sapere 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 1 Cos’è la prova scritta di un concorso ? È un atto di comunicazione argomentata con il quale il candidato deve convincere la commissione d’essere competente (di possedere molte nozioni, conoscere e saper applicare le strutture portanti della professione) di saper comunicare, di saper informare senza annoiare e senza produrre informazioni parziali o non chiare. Bisogna, in forma sintetica, in un contesto ad alto livello d’ansia, saper utilizzare le proprie competenze compositive al fine di risultare a chi legge persuasivi, referenziali con qualche tocco estetico che certo non guasta. Il saggio dovrà essere corredato di dati, notizie, informazioni, documenti e riferimenti normativi. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 2 Applichiamo la teoria della comunicazione alla prova scritta di concorso Il messaggio scritto consta delle seguenti parti: emittente, è il candidato, non è uno studente ma un professionista (e in questo caso si deve porre il più possibile nella futura posizione di Dirigente scolastico): non deve dimostrare di conoscere tutto ma di possedere le necessarie competenze relative alla professione destinatario, è la commissione che valuterà (non correggerà) o lettore implicito dal momento che non ne conosciamo i componenti anche se possiamo immaginarne le caratteristiche contesto, sono l’aula e il tempo dato per lo svolgimento della prova referente, l'oggetto della comunicazione, a cui si riferisce il messaggio, l’argomento della traccia (occorre che il referente in possesso del candidato e dei componenti della commissione non siano troppo “lontani”) codice adeguato: lessico preciso e “familiare” a chi legge (sia per quanto riguarda la disciplina sia per quanto riguarda la didattica) sintassi chiara, registro linguistico “medio” in cui il tradizionale linguaggio scolastico si mescola con quello scientifico delle discipline legate alla professione (nel caso della dirigenza si tratterà dei linguaggi pedagogico, della teoria delle organizzazioni , ect.) canale, è il foglio su cui “viaggia” il messaggio messaggio, è il compito d’esame. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 3 La definizione di Saggio breve secondo le indicazioni nazionali al Nuovo Esame di Stato “Per effetto della sua impostazione critica e argomentata il testo di un saggio breve può anche avere una struttura chiaramente articolata mediante paragrafazione e un corredo di brevi note. Anche il registro linguistico, pure risentendo delle scelte peculiari dell’autore, deve connotarsi per il carattere argomentativo e oggettivo della trattazione e includere utilmente anche termini tecnici, purché appropriati ed eventualmente spiegati. Elemento essenziale di una trattazione saggistica è anche la presenza di un titolo che, com’è noto, da una parte riassume il contenuto della esposizione, dall’altra ne indica una chiave di lettura. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 4 Il Saggio breve, pertanto presenta “aspetti intrinseci” • Non è un tema, non è una relazione, non è un articolo giornalistico • È una forma di comunicazione scritta di tipo argomentativo • A causa della tipologia comunicativa ha collocazione e destinazione precise: – Si colloca, in genere, in una rivista di cultura (specialistica o no) – Mira alla informazione e divulgazione di temi anche specialistici – Deve avere una “misura”, lunghezza limitata. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 5 Gli elementi costitutivi del saggio (gli aspetti estrinseci) • L’argomento: è in genere riferito a fatti, eventi o fenomeni determinati e contiene in sé, sia pure in misura minima, una impostazione problematica. Deve sempre essere accompagnato da un corredo di ulteriori indicazioni necessarie perché sia possibile la dovizia di documentazione. • La tecnica linguistica: oltre alla necessaria correttezza ortosintattica deve rispettare la struttura dimostrativa di una ipotesi e tenere un registro di linguaggio specifico del settore (destinatario) cui si rivolge. • La forma argomentativa: gli elementi comuni a tutti i testi argomentativi sono sostanzialmente tre: • la vocazione persuasiva; • la struttura coerente; • l’argomentazione dimostrativa. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 6 La comunicazione argomentativa del saggio La struttura comunicativa di un saggio è “articolata” non è univoca e non è necessariamente di tipo logico sequenziale . Ad es. il tema argomentativo abbisogna di un suo corpo lineare (testa/ipotesi; tronco/ argomentazione- dimostrazione; conclusione in cui si richiama l’ipotesi e la si risolve) e di una forma logico sequenziale che rifugge dai “salti” concettuali. Il discorso sta insieme senza interruzione tanto da necessitare di stretti legami sintattici tra i capoversi (paratassi e ipotassi). Invece un saggio può essere realizzato in paragrafi (anche in forma di elenco) ciascuno sviluppato con propria autonoma argomentazione e titolo. È chiaro che a loro volta i paragrafi di un saggio letti anche nella sequenza dei titoli a margine devono presentare non solo coerenza ma necessariamente una logica consequenzialità d’argomenti. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 7 Il Saggio breve è efficace se il suo autore dimostra di: Saper richiamare le conoscenze pregresse per attivare attitudini critiche Saper comunicare : – Conoscenze (so) e competenze (so essere) specifiche sull’argomento proposto; – Capacità di richiamare le conoscenze pregresse e di aggregarle tra loro per poter giungere alla dimostrazione di una ipotesi ; – Competenze comunicative argomentative (bisogna saper convincere); – Competenze critiche. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 8 Le premesse necessarie alla stesura di un saggio Essere in grado di dotarsi di un “dossier” documentale, non da sfoggiare/esibire, ma da utilizzare per poter dare dimostrazione di “possedere” l’argomento. Non è necessario fare citazioni ma fare riferimenti è sempre opportuno. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 9 Le operazioni necessarie alla stesura • • • • • Analisi della traccia Progettazione del testo Redazione del testo Revisione della stesura Titolazione E per finire : ricopiare (non necessario) , rileggere, consegnare. Non dimentichiamo il fattore TEMPO !!! 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 10 Analisi della traccia, le operazioni esplicite Può essere costituita da più parti, uno o più periodi, varie frasi, pertanto è necessario: 1. Smontare; decostruire la traccia è utile per focalizzare l’argomento principale e distinguere i sotto argomenti definendo una possibile gerarchia. 2. Riconoscere il significato e il valore delle congiunzioni, dei nessi sottintesi . L’operazione è necessaria a “riconoscere” la teoria sottesa. 3. Dipanare “il filo conduttore”, riordinarlo per definirne contorni e percorso al fine di non “deviare”, uscir fuori traccia. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 11 Analizzare la traccia, le operazioni implicite • Trovare nella memoria tutti gli argomenti conosciuti utili a sviluppare il compito. • Creare intersezioni tra gli argomenti “trovati” nella memoria e il risultato dell’analisi della traccia al fine di: • selezionare le informazioni reperite; • trovare “i buchi” della personale preparazione e “porre rimedi”. A conclusione della prima operazione (l’analisi) dovrei avere un insieme ragionato di tutti gli elementi che mi servono e di cui dispongo per confezionare al meglio il mio elaborato. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 12 Progettare il testo • Redigere una scaletta e per ogni punto fissare le coordinate, per fare questa operazione ci si servirà del lavoro di decostruzione della traccia. • Tenere ben presente che si tratta di un atto comunicativo e che pertanto occorre definire e essere coerenti relativamente a: • Scopo per cui scrivo; • Caratteristiche della mia cultura (sono un’insegnante, per cui il tratto saliente è quello pedagogico ma voglio diventare un dirigente, per cui deve trasparire la mia vocazione alla direzione e alla organizzazione); • Tipo di destinatari; • Codice più opportuno. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 13 La redazione del testo, suggerimenti Redigere tanti blocchi quanti sono i punti della scaletta, seguendo l’ordine che risulta più comodo. Aggiungere, “strada facendo”, argomentazioni non previste nella scaletta facendo attenzione alla coerenza d’argomentazione. La scrittura saggistica non ha esigenze estetiche particolari, soprattutto è una scrittura utilitaristica e pragmatica. Montare il lavoro, il modo più semplice consiste nell’utilizzare forme semplici di connessione (congiunzioni, nessi di causa–effetto, le dimostrazioni-tesi di una successiva dimostrazione , etc.). Applicare, se c’è tempo, il gioco combinatorio dando al proprio lavoro “un tocco” di originalità. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 14 Ed in ultimo … diamo un inizio! L’inizio non è un rito, è un comodo ed elegante modo di introdurre un discorso. Deve essere breve, efficace ed accattivante. Deve essere redatto solo quando si sa con certezza cosa si vuole introdurre e quando sono chiare ipotesi e argomentazione, pertanto va scritto per ultimo come hanno fatto sempre i grandi autori. Un buon inizio è quasi sempre frutto di una efficace redazione. Una buona idea “scattata” nel corso della scrittura può essere utilizzata come inizio, una sorta di “esca” per richiamare l’attenzione del lettore. Bisogna evitare tutte le operazioni retoriche che “piazzano” all’inizio frasi fatte. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 15 E il finale? Anche questo è un mito di scrittura che ci portiamo dietro dalla educazione scolastica, spesso inteso come un modo elegante per congedarsi dal lettore. Lo spirito barocco addirittura voleva nel finale delle acutezze, dei coup de teatre che lasciassero il segno. Invece è opportuno ritenere che quando si è terminato di scrivere tutto quello che si è reputato opportuno, il lavoro è finito ! Bisogna fare attenzione a non essere troppo bruschi nel concludere. È decisamente meglio rifuggire dai finali stucchevoli tanto amati dalla scuola di una volta! 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 16 Il fattore tempo La redazione deve tenerne conto per evitare brutte sorprese con l’orologio. In linea di massima l’analisi della traccia non dovrebbe occupare più di un decimo del tempo della prova. La fase progettuale è meglio non superi i 10 minuti. circa mezz’ora occorre esser pronti a scrivere, potranno sopraggiungere pesanti ripensamenti, ma l’importante è cominciare con il proposito di poter mettere in discussione qualcosa e/o di aggiungere qualche elemento che al momento sfugge. E’ opportuno riservare alla fase di revisione la stessa quantità di tempo utilizzato per i preliminari alla scrittura. Il resto, quello che c’è in mezzo è pura e semplice redazione. In È questa la fase in cui riemergono le più radicate abitudini scolastiche, scrivere di getto, fare una “malacopia”, … tutto è lecito, le vecchie abitudini danno conforto e sicurezza in un momento che è di ovvia tensione. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 17 Alcune semplici regole di redazione • Iniziare con le argomentazioni con cui ci si sente più sicuri, non bisogna sentirsi vincolati dall’ordine della scaletta. • Scrivere tanti blocchi quanti sono i punti della scaletta, seguendo l’ordine che risulta più comodo. • Non bisogna temere l’effetto collage: la scrittura saggistica non ha esigenze estetiche particolari. • Correttezza ortografica e sintattica sono ovviamente requisiti doverosi. • Si affrontano i punti progettati e li si rifinisce uno alla volta. • Fare attenzione alla coerenza del progetto e alla corrispondenza con la richiesta della traccia. • Esauriti i punti in progetto il lavoro risulterà ancora “a pezzi” adesso bisogna montarlo. E’ questa una fase nevralgica, quella che più personalizza il risultato finale. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 18 Per una scaletta efficace: • Non elaborare molti blocchi principali – Permette di focalizzare il discorso in pochi punti che si gestiscono con più facilità; – Se si hanno molte cose da dire, è bene articolare ciascun blocco in sottoblocchi, piuttosto che fare un elenco di questioni messe sullo stesso piano. • Grande articolazione a più livelli di ciascun blocco e sottoblocco – Se ci sono solo i blocchi principali si tratta di un promemoria e non di una scaletta; – Teoricamente dovrebbero essere annotate tutte le informazioni, affermazioni, i ragionamenti che s’intendono fare. • Carattere operativo – La scaletta non ha valore in sé ma è un semilavorato per realizzare un prodotto finito; – Vale la pena aggiungere annotazioni di lavoro; – È lecito spostare blocchi e sottoblocchi. • Spazi bianchi e, possibilmente, ordine – Deve esserci spazio per aggiungere senza affastellare; – Se si sposta un blocco è meglio cancellare e riscrivere piuttosto che indicare lo spostamento con una freccia, se si ripete l’operazione troppo spesso si finisce per creare un intrico di frecce. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 19 Schema di testo argomentativo GARANZIE (Argomenti logici a conferma della tesi) FONDAMENTI (Sistemi di valore) DATI (Informazioni) TESI MODIFICATORI (Delimitano il campo di validità) CONFUTAZIONE ANTI TESI 19/12/2015 (Con altri dati e altre garanzie) Proteo Fare Sapere 20 Le tecniche argomentative L’efficacia dell’argomentazione è legata alla scelta di dati e garanzie adeguati. Tra l’altro l’argomentazione funziona se i valori di riferimento delle garanzie sono condivisi dall’uditorio. Gli argomenti più usati sono: • Presentazione di fatti concreti: l’evidenza ha sempre un grande valore nel creare convinzione, naturalmente deve crearsi congruenza tra fatti concreti e tesi sostenuta; • Argomenti logici o quasi-logici: tali sono presentazioni di analogie, le denunce di contraddizione, la richiesta di reciprocità, la dimostrazione di rapporti causa/effetto; • Argomenti d’autorità: basano la forza del ragionamento sul richiamo all’autorevolezza di esperti superiori sia a chi argomenta che all’uditorio; tipico il richiamo all’autorità degli scienziati; • Argomenti pragmatici: basati sui risultati concreti (vantaggi o svantaggi) dell’accettazione di una tesi. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 21 Alcune regole I testi argomentativi sono accomunati da 2 semplici regole : – La vocazione persuasiva; – La struttura coerente, dimostrativa. Il carattere persuasivo: • • • • • Esiste una tesi della quale dobbiamo convincere il lettore; La tesi rappresenta chi scrive, lo identifica e ne esplicita la personalità; È pertanto necessario che la tesi sia FORTE e CHIARA; La tesi va sostenuta con argomenti; Devono essere prove oggettive, evidenti, e devono essere note al lettore, altrimenti bisognerà quasi “portarlo per mano” a scoprirle ed accettarle. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 22 Gli argomenti Devono risultare dalla riflessione sulla traccia proposta L’esposizione può tenere conto di almeno 2 tipologie: - Uso di semplici dati di fatto, argomenti concreti, numeri e proporzioni (questi devono essere controllati prima del loro utilizzo); - Citazione di autorità in materia. Fare ricorso all’auctoritas è una informazione indiretta della preparazione di chi scrive. In sintesi la forma più semplice di argomentazione potrebbe essere : 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 23 Un esempio sul tema “Rapporto SCUOLA E TERRITORIO” Una maggiore vicinanza della scuola alla comunità di appartenenza costituisce una delle principali ragioni dell’autonomia. Il potenziamento dei rapporti, quindi, tra scuola e altri sistemi formativi informali e non formali deve costituire un obiettivo permanente e una sfida costante. Ma il territorio è un’idea complessa, non può essere risolta in un modello funzionalista o limitata a scopi contingenti. Si tratta di ragionare in termini di integrazione della formazione dentro un quadro di relazioni nel quale ogni parte si collega virtuosamente all’altra in una prospettiva di ricerca innovazione ed educazione per tutta la vita. Delinei il candidato come un’istituzione scolastica potrà migliorare la qualità dell’offerta formativa attraverso un costante processo di integrazione con tutte le diverse componenti del territorio, con particolare riferimento agli Enti locali, e conservare altresì la propria specificità di un sistema formativo intenzionale e mirato all’istruzione, educazione e formazione del cittadino. 1. Provare a smontar e la traccia ed individuare tutti gli aspetti, che devono essere trattati – PREMESSA: ELEMENTI DI CONTESTO – NUCLEO DEL SAGGIO – ELEMENTI OGGETTO DI ANALISI SPECIFICA 2. Sintetizzare il titolo in poche parole (personalizzazione) Ciò serve per dare identità al proprio elaborato e per seguire sempre un filo conduttore nella stesura del saggio. 3. Gerarchizzare le informazioni (cosa deve essere accennato e cosa deve essere sviluppato) individuando per ognuna fonti e concetti . 4. Sintetizzare separatamente le diverse informazioni . 5. Ricostruire il tutto in un saggio organico, essenziale, ma completo. 19/12/2015 Proteo Fare Sapere 24