IL RITRATT O RITROVAT O D o n at o A ms t ut z , M i r k o A r et i ni , F i or e n z a B a s s et t i , J on C a m p b el l , P i er G i or g i o D e P i nt o, F r a nc es c a G uf f ant i , A n dr ea L a R oc c a, A l i n a Mn at s ak a ni a n, P ao l o R av al i c o S c er r i , M ar t i n S ul z er , V er on i c a T a nz i , M a ur o V al s a n gi ac o m o, M as s i mo V i t a n g el i V e r n i s s a g e_ s a b at o 7 a g os t o 2 0 1 0 d al l e 1 7: 3 0 7 a g os t o- 12 s et t e m br e 2 0 1 0 V e - s a- do _ 14: 0 0- 1 8: 0 0 e s u a p p u nt a m e nt o Il CACT Centro d Arte Contemporanea Ticino presenta l esposizione collettiva I l r i t r at t o r i t r ov at o. Gli artisti sono stati selezionati per convergenze prettamente tematiche, anziché idiomatiche. Oltre gli sconvolgimenti socio-politici, che hanno dato all uomo e all artista nuovi stilemi e strumenti di pensiero, il ritratto è sicuramente uno dei temi più antichi e paradossalmente universali entro le diverse culture, proprio per la sua capacità di attraversare i secoli e rappresentare l uomo/l umanità nei diversi contesti e/o decorsi storici o sociali. Da un punto di vista filosofico il ritratto non costituisce che la rappresentazione del soggetto ritratto da un artista; e pur avvicinandosi ad un reale, l opera d arte intende delineare per immagini l universo esistenziale/esistenzialista dell uomo. Da una prospettiva più analitica, invece, il ritratto (ri)disegna l inconscio soggettivo dello spettatore individuale o dello stesso autore attraverso la lettura psicologica della persona ritratta. I mezzi e i linguaggi impiegati dagli autori in mostra sono diversi: pittura, video, installazione, fotografia, figurazione e astrazione. Nell avvicinare il tema del ritratto, ci si può facilmente accorgere quanto ogni espressione, in arte, riconduca all artista e alla maniera autobiografica di rappresentare fondamentalmente il proprio io. L autore intrattiene con il proprio modello (sia ritratto, che autoritratto od oggetto) un rapporto di compenetrazione psicologica tale da svelarne le geografie interiori. Se il pittore americano J o n C a m pb el l (USA-Germania,1982) fa trasparire delicatamente il rapporto sensuale ch egli cerca con il proprio modello nei ritratti virili D r i t an (2009) e N i c (2008), F r a nc es c a G uf f a nt i (Italia,1962) presenta una tela, da una serie dedicate a Laura, dove la sua modella preferita è qui ritratta come prostituta; un doppio ritratto questo, in cui la modella stessa recita/assume volentieri un ruolo, mentre la pittrice ne rafforza la personalità interpretativa caricandola del suo personale approccio. Un toccante ritratto a sua madre è il video Mot h er (2010) che Mi r k o A r et i ni (Svizzera, 1984) sviluppa sottoforma di diario filmato; una sorta di confessione-testimonianza delle velleità e fragilità di un essere umano (la madre) in bilico tra inconsapevolezza e contingenza. Se Mar t i n S ul z er (Germania, 1977) realizza un autoritratto video, V a s ae r n a p (2007), dove le modalità d uso del mezzo tecnico sono parte integrante del ritratto ch egli fa di sé, ritracciando lo schema tematico della definizione d identità , il lavoro S i l e nt s t or a ge (2010) girato a Catania di V er o ni c a T a nz i (Svizzera, 1975) è una videointervista silente ‒ solo visiva quindi ‒ a un personaggio del centro storico della città portuale siciliana. Trans-identità, ma non trans-sessualità, è il filo conduttore di questa nuova opera composta da più parti. Perdizione del sé, depressione e morte sono i punti cardinali di B l us t e r y (2008), autoritratto video che P i er G i or gi o D e P i nt o (Svizzera, 1968) presenta per la prima volta al pubblico. Autobiografico, il lavoro è toccante per il pathos creato dall assenza come elemento di morte. Due ritratti del curatore dell esposizione sono le opere degli artisti P a ol o R av al i c o S c e r r i (Italia, 1965), I n c a nt ev ol e pr i g i o ni a (2009) e M. L. C . (2010) di F i or e nz a B a s s et t i (Svizzera). In più occasioni i due autori si sono concentrati sull identità del rapporto artistacuratore. P e r A r v o P är t (2006) è l installazione pittorica che M a ur o V al s a n gi ac o mo (Svizzera, 1950) presenta per la prima volta al pubblico. Si tratta in qualche maniera di un ritratto che l artista svizzero fa del musicista estone attraverso l interpretazione iconologica della sua musica. Come sempre nel caso di Valsangiacomo, il gesto non è mai meramente pittorico, quanto inequivocabilmente legato alle metamorfosi da gestualità in sublimazione di colore, e vibrazione dei pigmenti sulla tela. L installazione di D onat o A ms t ut z (Svizzera-Francia, 1969) è una riflessione sull uomo, sul maschile in una società post-tecnologica ambigua e in bilico tra assestamenti epocali, ruoli e fragilità esistenziali. Se A l i n a M n at s ak a ni a n (Armenia, 1958), armena della diaspora, fa partire le sue astrazioni dal legame fortemente calligrafico con la sua terra attraverso la lingua armena, A n dr ea L a R oc c a (Italia, 1983) illustra, in equilibrio tra racconto e fiaba, le sue ossessioni. M as s i mo V i t a n g el i (Italia, 1950) presenta un nuovo video titolato O ù s om m e s - n o us ? (2010). Scandito dalla canzone J e n e r egr et t e r i e n (1956), interpretata qui da Edith Piaf in tre momenti diversi della sua vita, il video affronta il tema del ricordo, della nostalgia, del piacere sensuale del ricordo nell atto presente di riconfigurare l identità. È un ritratto che svela un processo analitico, quello di Vitangeli, che anticipa la sua mostra personale dal titolo evocatore E r m a f r o d i t o e l a f i l o s o f i a d e l t r a n s i t o , o v v e r o l a s e s s u a l i t à a b d i c a t a , prevista per ottobre 2010. Mario Casanova, 2010