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Chi era, cosa ha scritto
 Nasce in Sicilia a Leontini nel 490 a. C. ca.
 muore verso il 400 a. C.
 viaggia molto, nel 427 è ad Atene dove stupisce per la
sua retorica
 La sua opera più importante è Sul non essere o sulla
natura, scritta in antitesi all'opera di Melisso Sull'essere o
sulla natura
 Ricordiamo inoltre due discorsi che la critica attribuisce
a Gorgia: l’Encomio di Elena e l’Apologia di Palamede
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Il pensiero di Gorgia si articola intorno
a tre tesi tra loro concatenate
1.
2.
3.
Nulla esiste
Se anche qualcosa esistesse non sarebbe pensabile e
quindi conoscibile
Se qualcosa fosse infine conoscibile, non sarebbe
comunicabile
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NULLA ESISTE
Con questa prima tesi Gorgia si scaglia contro gli
Eleati, le tesi filosofiche si annullano
reciprocamente rendendo impossibile affermare
la realtà di una o dell'altra
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Nulla esiste perché...
L’essere non può essere eterno
perché:
 se fosse eterno non avrebbe
principio,
 se non avesse principio
sarebbe illimitato,
 se fosse illimitato non
potrebbe essere contenuto in
nessun luogo,
 se una cosa non può essere
contenuta in nessun luogo non
esiste
L’essere non può essere generato
perché:
 non può essere nato dal non
essere (dal nulla non può
nascere nulla),
 non può essere generato
dell’essere (ciò che è già non
può nascere).
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Se qualcosa esistesse sarebbe
impensabile, e quindi
inconoscibile
contro la tesi di Parmenide secondo cui pensiero e realtà coincidono
Se il pensato esistesse (come diceva Parmenide), dovrebbero esistere
anche le cose fantastiche (come i carri che corrono sul mare o gli
uomini che volano), ma l’esperienza ci dimostra il contrario, perciò:
tutto ciò che non è può essere pensato, di conseguenza: ciò che è non
può essere pensato.
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Se le cose pensate non si può dire che siano esistenti, sarà
vero anche l’inverso, che non si può dire che l’essere sia
pensato. E’ giusta e conseguente deduzione che «se il pensato
non esiste, l’essere non è pensato». E che le cose pensate non
esistano è chiaro: infatti, se il pensato esiste, allora tutte le
cose pensate esistono, comunque le si pensino; ciò è contrario
all’esperienza [...]. Sicché non è vero che il pensato esista. Di
più se il pensato esiste, il non-esistente non potrà esser
pensato, perché ai contrari toccan contrari attributi. Ma ciò
è assurdo, perché si pensa anche Scilla e la Chimera e molte
altre cose irreali. Dunque l’essere non è pensato.
Sesto Empirico, Contro i matematici, VII, 65 sgg.
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Se anche qualcosa fosse
conoscibile sarebbe
incomunicabile
Quando comunichiamo, ci illudiamo di rivelare
agli altri le cose di cui parliamo, in realtà ciò che
riveliamo sono solo le nostre parole
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La potenza delle parole
Il divorzio tra parola e verità, parola ed essere,
svela l’assoluta libertà della parola.
La parola è convinzione, suggestione, magia.
Ne è l’esempio il discorso che Gorgia
pronuncia in difesa di Elena
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La parola poetica
 benefica illusione dell'arte della parola
 canone estetico
 giustificazione morale
 CATARSI
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Le parole come farmaco
 ricorda la funzione della retorica in Protagora
 il termine greco phármacon ha due significati:
 medicina
 veleno
 in questo consiste l’aspetto tragico della retorica
 non è l'etica a decidere ciò che giusto e ciò che è
ingiusto
 ma il momento opportuno (kairós)
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Scrive Gorgia a proposito
dell’Encomio di Elena:
“Ho distrutto con la parola l’infamia di una donna, ho
tenuto fede al principio postomi all’inizio del discorso, ho
tentato di annientare l’ingiustizia di un’onta e
l’infondatezza di un’opinione.
[...]
Ho voluto scrivere questo discorso, che fosse a Elena di
encomio, a me gioco dialettico”
Non dobbiamo tuttavia illuderci: Gorgia avrebbe potuto
proporsi una diversa ed opposta finalità, e la parola si
sarebbe ugualmente prestata a sostenere le opposte
argomentazioni
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Gorgia - Terza Bs